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SCHEDA
Lettura di un’opera/manufatto
DATI INFORMATIVI
OSSERVAZIONE
2) DIMENSIONI
Riporta le dimensioni se indicate ……………………………………………………………………..
Dai una definizione approssimativa delle dimensioni se mancano
Circa 80 x 60 cm (larghezza per altezza)
3) MATERIALE
L’opera è su / in: pietra vetro
legno metallo
tessuto carta
intonaco terracotta
altro: tela
CRONOLOGIA
Data esatta X Quale? 1870
Data stimata Quale? ………………………..
Data mancante
STATO DI CONSERVAZIONE
Ottimo Buono X Discreto Mediocre Pessimo
pratica
funeraria
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NOTIZIE SPECIFICHE
Titolo: Galileo detta al padre Settimi scolopio, suo discepolo
NOTIZIE STORICO-CRITICHE
La Toscana dell’Ottocento accolse i primi Congressi degli scienziati Italiani che fornirono, tra
l’altro, importanti contributi alla causa risorgimentale. A Firenze, nel 1841 fu realizzata alla
Specola la Tribuna di Galileo, si svilupparono l’Accademia dei Georgofili e l’Osservatorio
Ximeniano (fondati nel 1753), nacquero il Gabinetto Vieusseux (1820), il primo Istituto Agrario d’
Italia (1834) e l’Istituto Tecnico Toscano (1850). Il 1848 vide invece l’inaugurazione della ferrovia
Firenze – Livorno con la stazione Leopolda e della Firenze-Prato-Pistoia con la stazione dedicata
alla granduchessa Maria Antonia.
In questo clima sociale e culturale, stimolato anche dal pensiero Illuminista e dal Romanticismo,
Galileo (1564 – 1642) rappresenta una delle figure chiavi, da studiare ed ammirare, un genio cui
conquiste del passato devono essere contemplate poiché determinano il presente ed il futuro.
L’opera analizzata, infatti, raffigura Galileo nel suo studio, presso Villa “Il Gioiello”, dimora
risalente al XIV secolo, e ricostruita nel XVI secolo, sua abitazione nell’ultima decada di vita.
Galileo stipulò il contratto di affitto nel settembre del 1631, ma poté ritornare al "Gioiello" solo il
primo dicembre 1633, dopo la condanna da parte del Tribunale del Sant'Uffizio, che fino al gennaio
1639 lo proibì di ricevere persone con le quali discutere di argomenti scientifici.
Il padre scolopio Clemente Settimi (1612 - ?), messo a disposizione da Giuseppe Calasanzio,
(fondatore delle scuole Pie) perché assistesse lo scienziato negli ultimi giorni, il giovanissimo
Vincenzo Viviani (1622 – 1703) ed Evangelista Torricelli (1608 – 1647) furono i principali allievi
dell’ultima generazione, ossia, che seguirono Galileo dopo la condanna.
Oltre al dipinto qui esaminato, padre Settimi, appare rappresentato insieme a Galileo e suoi
discepoli anche nell’affresco di Luigi Sabatelli, presso il Museo di Storia Naturale di Firenze -
Sezione di Zoologia "La Specola" - Tribuna di Galileo.
NOTIZIE SUL SOGGETTO
Avendo come scenario lo studio di Galileo, presso quella che fu la sua ultima residenza, ad Arcetri,
Firenze, il scienziato detta a padre Settimi, suo discepolo, note che saranno poi oggetto di
apprendimento anche per gli allievi delle scuole Pie.
Galileo é rappresentato in veste e calzatura da camera, ad occhi chiusi, per enfatizzare la cecità che
lo colpì in avanzata età. Accanto al scienziato, una campanella appoggiata su uno sgabello, il cane
accucciato ai suoi piedi, forse per sottolineare l’ambiente domestico in cui si trova. Globo e libri, ad
indicare gli strumenti che hanno accompagnato lo studioso nella sua traiettoria.
Gli elementi architettonici della stanza, camino, architrave e stipiti della porta in pietra lavorata, il
pavimento in cotto, le pareti dipinte, la mobilia in legno ed i tessuti, raffigurano accuratamente le
dimore signorili del periodo.
Padre Settimi é accostato ad un mobile in legno intarsiato, tipo credenza, con tavolino integrato sul
quale prende le note. Il discepolo, raffigurato giovane e molto attento agli insegnamenti del
maestro, appartenne all’ordine degli scolopi, fondato da san Giuseppe Calasanzio nel 1597, ma cui
prima sede a Firenze fu inaugurata nel 1630. Le scuole Pie dedicavano particolare attenzione
nell'educazione dei bambini poveri, offrivano un'attività educativa integrale e gratuita, d’ispirazione
cristiana, ma non confessionale e aperta agli ebrei, ai quali non proponeva la conversione.
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ANALISI SPECIFICA DI UN’OPERA PITTORICA
DATI TECNICI
Il soggetto
Se è un’opera astratta è composta da forme libere geometriche
Trovi corrispondenza fra il titolo e ciò che vedi si no
LA COMPOSIZIONE
LO SPAZIO
IL COLORE
Osservazioni:
Il rapporto tra i colori, ombra e luce dell’opera é equilibrato ed equivalente, le linee geometriche
degli elementi architettonici e di arredo sono compensate dalla morbidezza dei tratti delle figure
umane e naturali.
La luce è diffusa ma orientata su Galileo e padre Settimi, e mete in evidenza la gestualità ed
espressività dei soggetti centrali dell’opera. Le zone in ombra si sviluppano gradualmente verso lo
sfondo dell’immagine e verso l’alto, creando una specie di cornice intorno agli elementi principali
dell’opera.
I colori sono equilibrati, il rosso intenso di alcuni tessuti sono bilanciati con i colori tenui del
tappeto, del pavimento e del paravento dietro la figura di Galileo. Le tende, le pareti, la mobilia in
legno e l’abbigliamento del discepolo presentano colori scuri, concentrati per lo più nel lato sinistro
della tela, prossimo alla fonte di luce.
Bibliografia
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FRANCESCO LUMACHI, Firenze - Nuova guida illustrata storica-artistica-anedottica della città
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GIOVANNI SPADOLINI, La mia Firenze, frammenti dell'età favolosa, Firenze, Le Monnier, 1995.
GUERRINO PELLICCIA e GIANCARLO ROCCA (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione
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LENSI, A., Firenze medievale. Quello che fu distrutto e quello che resta, in "Atti della Società
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PUPPO M., Romanticismo italiano e Romanticismo europeo, IPL, Milano 1985.
SISI CARLO, SPALLETTI ETTORE, La cultura artistica a Siena nell’Ottocento, Monte dei Paschi
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VANNUCCI MARCELLO, Firenze Ottocento, Newton Compton, Roma, 1992.