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ANATOMIA: APPARATO URINARIO PROF.Giannetti 11-01-2010 Allora, lapparato urinario composto da reni, ureteri, vescica e uretra.

. La funzione principale quella di filtrare il nostro sangue, quindi i reni sono in grado di togliere dal sangue una serie di sostanze, che sono tossiche nel nostro organismo e di sciogliere queste sostanze in un mezzo liquido che , in definitiva, lurina. Quindi il prodotto finale del lavoro dellapparato urinario lurina. La necessit fondamentale del nostro metabolismo eliminare dal sangue i cataboliti del metabolismo proteico, una serie di sostanze che risultano essere tossiche per lorganismo umano e devono essere eliminate dal sangue molto rapidamente. I cataboliti del metabolismo proteico hanno la necessit, nell uomo, di essere disciolti in un mezzo liquido ed ecco qui il perch dellurina; altri animali, per esempio, con un metabolismo proteico diverso, non hanno la necessit di espellere dal proprio organismo i cataboliti del metabolismo proteico disciolti in un mezzo acquoso e quindi utilizzano degli altri metodi, ad esempio il guano degli uccelli che sia la parte delle feci che dellurina, che serve ad espellere anche i cataboliti proteici. Il nostro apparato urinario ha molte altre funzioni; poich la produzione dellurina legata strettamente alla produzione di acqua e di Sali minerali, i reni sono molto importanti in quanto sono alla base della regolazione dellequilibrio idrico-salino. Voi sapete che il nostro organismo deve mantenere una serie di equilibri, una omeostasi di molte funzioni fisiologiche, per esempio la temperatura del nostro corpo che deve essere mantenuta in un certo range e il nostro corpo fa un grosso lavoro per mantenere la temperatura ad un determinato grado, di 36.5 circa e lo fa sia in un deserto caldissimo che al polo nord per mantenerla entro determinati range che sono range vitali, come il pH del sangue, stesso discorso, che deve essere mantenuto in un certo range. Anche il nostro equilibrio idrico-salino deve essere mantenuto entro certi range, nonostante le condizioni atmosferiche o esterne al nostro organismo tendano invece a farlo cambiare, ad esempio destate con il caldo sudiamo e mettiamo in atto una serie di strategie per mantenere la temperatura cutanea bassa (sudando) per ovviamente perdiamo acqua, quindi i reni, che sono alla base di questo equilibrio, devono

recuperare pi acqua. Vedete che comunque cambino le condizioni esterne, i nostri reni sono al centro di questo lavoro, di mantenere costante la quantit di acqua nel nostro corpo, noi siamo formati per il 90 % di acqua quindi lacqua fondamentale per la nostra sopravvivenza. Idrico-salino perch nel nostro corpo quando ci sono spostamenti di quantit di acqua, questi spostamenti sono seguiti, per problemi di pressione osmotica anche dai Sali minerali; destate sudando e perdendo acqua, ovviamente perdiamo anche Sali minerali, per questo ci dicono di usare integratori salini. Il rene sta al centro di tutto questo lavoro fisiologico, quindi questo un apparato estremamente importante. I reni hanno poi una grossa importanza anche a livello ormonale perch sono al centro di una serie di secrezioni ormonali fondamentali per il nostro corpo. Negli ultimi 40 anni ci si accorti gradualmente di come questi organi semplici e rudimentali possano avere dei coinvolgimenti fisiologici molto importanti, dalla produzione dellurina allequilibrio idrico-salino e poi tutta una sfera ormonale che prima non si conosceva. Detto questo, entriamo pi nel vivo anatomico. I reni sono facilmente individuabili per la loro forma a fagiolo, con polo superiore, polo inferiore, margine interno e margine esterno e il margine interno caratterizzato dalla presenza di una introflessione, una cavit interna che prende il nome di ilo renale: attraverso lilo renale entrano o fuoriescono dallilo tutta una serie di strutture che collegano i nostri reni agli altri nostri apparati, quindi ovviamente larteria renale, diramazione dellaorta addominale, che penetra allinterno dellilo renale con le sue ramificazioni e dal rene fuoriuscir il sangue filtrato e dallilo renale fuoriuscir una vena renale e gli ureteri, che collegano i nostri due reni con la vescica; quindi i reni producono urina la quale, attraverso i due ureteri che scendono nelladdome, viene scaricata nella vescica ed espulsa allesterno attraverso luretra. Superiormente al rene presente la ghiandola surrenale, che non ha a che fare con lapparato urinario,ma estremamente importante a livello endocrino per la produzione di ormoni. [Immagine]

Andiamo a vedere una rappresentazione reale, un rene che stato tagliato sagittalmente e la sua rappresentazione grafica. La sezione del rene mostra chiaramente un parenchima caratterizzato da due aree, che assumono anche una colorazione diversa, unarea pi esterna che prende il nome di corticale, con un aspetto pi chiaro e un parenchima pi omogeneo e un numero limitato di strutture di forma piramidale, pi scure, che nellinsieme formano quella che viene chiamata la midollare; quindi due aree parenchimatose che sono la corticale, parte pi esterna e una parte pi interna, la midollare, caratterizzata da strutture di forma piramidale.

LOGGIA RENALE I nostri reni sono appoggiati posteriormente su una massa muscolare e anteriormente su una massa di organi . Ma questo rapporto non diretto, perch mediato da una capsula. Abbiamo detto che i reni sono organi retro peritoneali; questa capsula o fascia unemanazione del peritoneo stesso. Il peritoneo a un certo punto, infatti, si sdoppia e va a formare questa fascia che delimita tutto il volume occupato dai reni. Questo volume che prende il nome di loggia renale. Quindi, nella posizione in cui abbiamo identificato i nostri reni si viene a formare un volume identificato col nome di loggia renale, che tappezzato da questa emanazione del peritoneo che prende appunto il nome di fascia renale. Quindi come se i due reni si trovassero in uno spazio circondato, come se si trovassero in un sacchetto. Questo sacchetto avr un comportamento anteriormente, posteriormente e ovviamente anche superiormente e inferiormente. Tutto questo volume viene completamente tappezzato da questa fascia renale che unemanazione del peritoneo. [immagine] Come vedete da questo disegno, in cui possibile apprezzare il comportamento anteriore e posteriore della fascia, linterno di questo volume in cui sono contenuti i due reni non vuoto, ma contiene anche tessuto adiposo. Quindi questo volume delimitato dalla fascia renale contiene del grasso; i reni sono immersi in questa matrice

adiposa che concorre a mantenere i reni in posizione. Immaginate questa scatola che contiene i due reni i quali a che cosa sono appesi? Fondamentalmente allarteria renale, alla vena renale, poi alla pressione dei visceri dello strato muscolare superiore e proprio a questa matrice adiposa, che sapete non n liquida n solida, ma concorre a mantenere, a sospendere i nostri reni. Vedete come il comportamento della fascia renale, abbiamo detto, avr dei limiti anteriori, posteriori, e, vedremo in altre diapositive, superiori e inferiori. Anteriormente la fascia travasa nella porzione contro laterale quindi c continuit fra la porzione anteriore della fascia renale destra e sinistra mentre posteriormente la fascia renale di un lato termina sul corpo vertebrale nel lato corrispondente. Per cui posteriormente la fascia non passa da destra verso sinistra ma va a terminare sul corpo vertebrale, mentre anteriormente c continuit fra destra e sinistra. Quindi vedete, questa la cavit addominale in cui ci sono tutti quei visceri che abbiamo nominato, queste sono le fasce muscolari posteriori e vedete che i reni sono schiacciati su queste non direttamente, ma con linterposizione di questa fascia renale che emanazione peritoneale. Vediamo adesso cosa succede superiormente. Queste sono le due immagini che ci fanno capire un pochino cosa succede superiormente nella fascia renale, in quanto vediamo che essa va a terminare sulla muscolatura del diaframma. Questi fogliettini anteriori e posteriori superiormente praticamente si mescolano alle fibre muscolari diaframmatiche. I due fogliettini inferiormente invece,dove grossomodo la loggia aperta, scendono verso la pelvi e si perdono nel tessuto adiposo pelvico e vanno in genere a circondare luretere che scende verso la vescica; quindi in realt non c una vera e propria chiusura della loggia se non molto in basso, proprio perch i foglietti si perdono nel tessuto adiposo a livello pelvico. PTOSI RENALE Questo molto importante perch ci sono delle condizioni patologiche in cui il tessuto adiposo che circonda il rene pu diminuire fin quasi a scomparire, quindi per un dimagrimento molto molto marcato, e che cosa succede? I reni scendono verso il basso perch non pi sostenuti dal tessuto adiposo. Inferiormente abbiamo detto che la loggia quasi aperta, e quindi i reni non trovano grossi ostacoli e possono scendere fin quasi in cavit pelvica. Questo ovviamente porta

a una serie ripercussioni a livello fisiologico- funzionale importanti,perch si provocher lo stiramento del polo vascolare, quindi arteria e vena renale, per cui questa ptosi renale non indolore. Dovete tuttavia considerare che se ci accade le condizioni dellindividuo gi sono estremamente compromesse. Quand che si pu avere un dimagrimento cos spiccato in una persona?Anoressia o in alcuni casi di malati terminali, che tra i vari problemi hanno questa perdita di tessuto adiposo che causa ptosi renale. Quindi normalmente il grasso renale non viene mai toccato. Da questo schema potete osservare come, nel caso che si abbia appunto la discesa del rene lungo le pareti addominali, la ghiandola surrenale non segua i reni. Perch? Perch esiste un sepimento tra la porzione superiore del rene e il polo inferiore della ghiandola, un sepimento della capsula che separa la loggia surrenale da quella renale, ed per questo che il surrene resta in posizione. FUNZIONALITA RENALE Adesso cominciamo a vedere una serie di grafici che ci fanno capire la funzionalit del rene e soprattutto poi, dal punto di vista anatomico, perch la corticale diversa dalla midollare. Andremo sempre pi ingrandendo il nostro grafico. In questa immagine vedete il parenchima della corticale, parenchima omogeneo, anche nelle colonne del Bertin, piramidi in numero limitato che insistono con i loro vertici nellilo renale e sono abbracciate da estroflessioni delluretere. Con un parenchima che ha invece un andamento molto radiato. Vediamo perche si ha questa differenza. Iniziamo ad ingrandire, qui abbiamo fatto una sezione del parenchima renale. Lateralmente abbiamo la rappresentazione grafica che conoscete: corticale con parenchima omogeneo midollare con parenchima radiato. A cosa corrispondono queste due differenze anatomiche? Corrispondono a differenze nella struttura di quella che lunit funzionale del nostro rene, cio il nefrone. Queste cose le dovreste in parte gi sapere Nefrone Il nefrone lunit funzionale del rene, che formato da una struttura tondeggiante che

il corpuscolo renale, seguita da un apparato tubulare formato dal tubulo contorto prossimale, lansa di Henle, il tubulo contorto distale e finalmente il collettore. In questo schema abbiamo un nefrone e da qua capite perch il parenchima della corticale omogeneo mentre quello della midollare radiato: perch nella corticale abbiamo tutte le strutture sferiche del corpuscolo,mentre nella midollare strutture tubulari sia del nefrone che i vasa recta, insomma tutte strutture rettilinee parallele. Dalla figura vedete anche come ciascun dotto collettore vada ad imboccare lapice di una piramide e ciascun apice sia abbracciato da unestroflessione delluretere che convoglia poi lurina nella vescica. Rapidamente vedete in basso la schematizzazione del corpuscolo. Esso formato da una capsula sferica(capsula di Bowmann) che ha una parete pi esterna ed una pi esterna. Quella pi interna di questa capsula che si risolve su se stessa formata da cellule particolari che prendono il nome di podociti. Questi podociti hanno estroflessioni citoplasmatiche in grado di abbracciare lendotelio dei vasi che penetrano allinterno della capsula. Allinterno della capsula abbiamo lunione tra il sistema vascolare e quello di filtraggio (abbiamo infatti detto che il rene serve per filtrare il sangue). Il sistema vascolare rappresentato da una diramazione ultima dellarteria renale che entra nel corpuscolo come arteriola afferente, si forma un glomerulo renale, quindi un batuffolo di capillari, che si risolvono a loro volta nellarteriola efferente. Quindi ci troviamo di fronte ad una capillarizzazione di tipo artero arteriosa. Questo fondamentale per la funzionalit renale, non pu essere una capillarizzazione artero - venosa. Abbiamo un altro ingrandimento: lendotelio dl glomerulo fenestrato, e sulle aperture si avvolgono le estroflessioni digitiformi dei podociti. Quindi forano unulteriore rete filtrante. Dopodich vedete come il sangue, una volta entrato nel glomerulo, perde una serie di sostanze da queste aperture. Cosa perder in maniera pi generica possibile? Perde tutte le sostanze che sono pi piccole dei forellini endoteliali, della maglia formata dai podociti. Tutto ci che pi piccolo passa, spinto dalla pressione. Quindi lultrafiltrazione del corpuscolo renale esclusivamente meccanica, non implicata alcuna sostanza chimica, un carrier, come accade in altre sedi del nostro organismo. Alla base di tutto c la pressione e ci indicato dal punto di vista anatomico dalle strutture stesse, perch?
1- la capillarizzazione artero - arteriosa. In essa non c perdita di pressione.

La capillarizzazione artero venosa necessaria per nutrire con lo scambio di ossigeno il parenchima renale, ma non pu avvenire allinterno del corpuscolo,

perch ci determinerebbe un drastico calo di pressione (la differenza tra pressione arteriosa e venosa enorme). Chi ha una casa in campagna avr un giardino e un tubo per annaffiare. Quando andate a casa fate, tipo art attack, tanti forellini su questo tubo(senza farvi vedere dai vostri genitori) e poi aprite lacqua. Che succede? Che lacqua fuoriesce dai forellini ma anche dalla fine del tubo. Se andate per a diminuire la pressione pian piano, lacqua uscir esclusivamente dalla fine del tubo. Quindi se diminuisce la pressione non avviene la filtrazione.
2- Altra cosa molto importante il diametro delle arterie. Quello dellarteriola

afferente maggiore di quello dellarteriola efferente. Non solo: si ha un calo drastico tra larteriola afferente e i tubi del glomerulo. Sapete che quando si restringe il letto di un fiume, la costanza della portata del fluido determina un aumento della velocit. Aumentando la velocit, aumenta la pressione sugli argini. Quindi la brusca variazione di diametro tra larteriola afferente e i capillari glomerulari produce questo fortissimo aumento di pressione che ovviamente concorre a rendere la filtrazione ancora pi performante. Dunque tutto ci che pi piccolino di quei forellini passer allinterno del sistema tubulare. Quindi,oltre ovviamente alle sostanze di scarto che il metabolismo produce, anche sali e acqua, semplificando. I globuli rossi no, almeno normalmente, perch hanno dimensioni superiori a quelle delle fenestrature. Normalmente, perch esistono ovviamente delle situazioni patologiche tali per cui hanno dimensioni anomale e possono passare, e in questi casi si controlla con lesame delle urine. Quindi devono passare sali ed acqua. Tuttavia sono entrambi fondamentali per la nostra vita, torniamo allequilibrio idrico -salino. E allora queste sostanze devono essere in qualche modo recuperate. Immaginate nellarco della giornata il lavoro che i reni fanno. Quanta acqua perderemmo se non ci fosse questo sistema? Circa 160 litri dacqua se la filtrazione fosse diretta. Ovviamente questacqua viene continuamente persa e riciclata. E siccome i sali minerali seguono lacqua per osmosi insieme allacqua perderemmo una quantit enorme di sali minerali. E l sta invece proprio il ruolo fondamentale del nostro rene, che quello di recuperare il 99% di quellacqua e di quei sali minerali. Ma non solo questo, perch il rene pu essere indotto dal punto di vista ormonale a modulare questi scambi. Ecco perch quando destate perdiamo molta acqua, il rene fa un grosso sforzo per recuperare lacqua che noi perderemmo e ovviamente tende a concentrare lurina. In

inverno il contrario: lorganismo

perde pochissima acqua e quindi il rene pu

produrre delle urine pi diluite, che dal punto di vista fisiologico funzionale, sono molto importanti perch sciolgono lurea e i cataboliti del metabolismo proteico in maniera migliore. Quindi il rene sempre al centro di questo equilibrio fra recupero e funzionalit. Sul come ci avvenga c poi una discussione avviata dall 800: una teoria esatta ancora non c. Considerate comunque che, in relazione alla pressione osmotica presente allinterno dei vari tubuli del nefrone e dei liquidi interstiziali (cio che si trovano allesterno di questi tubuli), si ha un andamento altalenante fra diluzioni e concentramenti dellurina fino ad arrivare ad una quantit normalmente emessa nellarco della giornata, che grossomodo intorno a 1- 1,5 litri. VASCOLARIZZAZIONE Abbiamo detto che larteriola efferente una diramazione ultima dellarteria renale, quindi la vascolarizzazione generica del rene schematizzata con :larteria renale che entra attraverso lilo, si suddivide in una serie di altre arterie che seguono le varie porzioni del parenchima e poi vedete come ci sia un contatto fra tutte le arteriole e lesterno, perch allesterno tutto termina in una rete anastomotica che ha un significato molto importante: serve per continuare a mantenere in vita il parenchima anche in caso di una ostruzione dellarteria renale che per compromette comunque fortemente il rene dal punto di vista della funzionalit, in quanto porta ad un forte calo della pressione. Infatti le reti anastomotiche, se da un lato consentono al parenchima di sopravvivere, non sono in grado di mantenere la pressione. Vedete come larteria renale penetra allinterno dellilo, si formano due rami principali che sono il pretierico* e il retrotierico*, cio anteriore o posteriore al bacinetto renale. il pretierico* quello che dar poi tutta la vascolarizzazione che interessa lultrafiltrazione e vedete che si comincia a dividere in una serie di arterie definite interlobari, che si distinguono in tutto il parenchima ed hanno la particolarit di seguire le immagini delle piramidi. Per cui ciascuna piramide viene seguita sui margini esterno e interno da unarteria interlobare. Arrivate alla base della piramide le arterie interlobari si piegano a 90 e danno le arciformi. Queste non vanno mai ad anastomizzarsi, a fondersi tra loro, perch si avrebbe una perdita di pressione. Dalle arciformi nascono poi finalmente le arterie interlobulari. Quindi : interlobari, arciformi, interlobulari. Le interlobulari sono quelle che fuoriescono bucando la capsula

glomerulare e si fondono allesterno dando la rete anastomotica al rene. Dalle arteriole interlobulari nascono finalmente le arteriole afferenti. Arteriola afferente, glomerulo circondato dalla capsula di Bowmann e arteriola efferente che esce dalla capsula e d una capillarizzazione finalmente artero- venosa. Infatti la filtrazione ormai avvenuta, siamo fuori dal corpuscolo, e a questo punto il sangue che ormai ha perso ci che doveva perdere e riacquistato ci che doveva riacquistare deve perdere ossigeno per nutrire i tessuti e quindi a questo punto pu avvenire la capillarizzazione artero- venosa con perdita di pressione.

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