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BOLETN DE LA REAL ACADEMIA DE LA HISTORIA.

exposicin de los diversos sistemas de monopolio, asiento contrato y concesiones particulares que en el transcurso del tiempo se emplearon, ya solos, ya combinados; los esfuerzos hechos por los espaoles para conservar el comercio de negros y la insistencia con que Portugal, Holanda, Francia Inglaterra trataron de arrebatrselo, no slo por el provecho que de l se obtena,, sino tambin porque le facilitaba los medios de introducir, fraudulentamente, manufacturas en Amrica. Desarrolla el autor su obra sirvindose de los contratos y concesiones originales comparndolas y estudiando sas fundamentos jurdicos, y completa la informacin con referencias de las ms puras fuentes de conocimiento histrico, formando un conjunto que unido una sana crtica que en concepto general resulta desapasionada, hacen la obra sumamente estimable y digna de serconsultada por los que este gnero de estudios se dedican.
NGEL DE ALTOLAGUIRRE.

V LA BATTAGLIA DI CISSIS
( 2 1 8 AV. CHK.)

Dopo un vano tentativo di obbligare Annibale a battaglia prima che s' accingesse al passaggio delle Alpi, il console P. Cornelio Scipione invi il fratello Gneo, suo Ugattis, sulle coste della Spagna per tagliare le comunicazione fra Annibale ed Asdrubale* E ben saggia fu questa disposizione del duce romano, perch con essa egli dimostr, non solo di saper porre un riparo alla sua poca avvedutezza militare, di cui fu incolpato da molti scrittori, ma di intuire che come dalla Spagna era venuta la minaccia di Annibale, nella Spagna doveva cercare di preparargli lentamenteil giorno della disfatta. Gneo Cornelio Scipione, avuto il comando delle due legioni e

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di g r a n p a r t e della flotta del fratello Publio (Livio, xxi, 32), dalle foci del R o d a n o si diresse verso le coste dell' odierna Catalogna. D o p o alcuni giorni di navigazione lungo le c o s t e galliche, G n e o a p p r o d al p o r t o di E m p o r i a e (Arapurias), che, insieme alle altre colonie g r e c h e delle coste orientali della Spagna, s1 era c o n f e d e rata c o n R o m a , sin dall' a n n o in cui questa s' e r a alleata c o n Marsiglia ( i ) . I R o m a n i , d o p o la p r e s a di S a g u n t o e p r o b a b i l m e n t e nei p r i mi mesi del 218 av. Chr., a v e v a n o c e r c a t o di a v e r e u n q u a l c h e a p p o g g i o nella S p a g n a (Livio, xxi, 19), a v e n d o c o m p r e s o che la g u e r r a con A n n i b a l e si s a r e b b e svolta a n c h e in quella regione (2). N o n s a p p i a m o n q u a n t e , n quali trib risposero all' appello d R o m a , m a molto p r o b a b i l m e n t e le trib pirenaiche, che pi s ' e r a n o o p p o s t e non molti mesi p r i m a ad A n n i b a l e al passaggio dell' E b r o (cio Bargusi, gli Erenosi, gli A n d o s i n i (3), a v r a n n o a d e rito alle p r o p o s t e dagli ambasciatori r o m a n i che, p e r far d i m e n ticare il triste fato di S a g u n t o , a v r a n n o c e r t o largheggiato in promesse. E r a naturale che quei primi tentativi di alleanza d o v e s s e r o divenire pi saldi all' arrivo di Gneo, il quale, n o n o s t a n t e c h e A n n i b a l e avesse d e c i m a t e p a r e c c h i e popolazioni, n o n o s t a n t e c h e A n n o n e con un forte c o r p o di t r u p p e a v e s s e c e r c a t o d r e n d e r e t e m u t o il n o m e cartaginese, d o v e t t e , in un paese di g e n t e v o l u bile , facilmente procurarsi degli alleati. A n c h e p e r q u e s t o era stato inviato Gneo, il quale, renovandis in novis constituendis scito a prepararsi le basi p e r le p r i m e lotte. Bench una p a r t e delle d u e legioni a v u t e alle foci del R o d a n o avesse d o v u t o , insieme ad a l c u n e navi, servire di scorta al c o n sole P . Cornelio Scipione, d i r e t t o a Pisa (Livio, xxi, 32), p u r societatibics, fine partim

(Livio, xxi, 60), era in b r e v e t e m p o riu-

(i) Ci almeno ci lasciato sospettare da Livio (xxi, 60). (2) La celebre risposta dei Volciani troppo retorica per esser vera in bocca di popoli rozzi ed incolti. (3) Sugli Andosini si veda una mia memoria: Gli Olcadi e gli Andosini (in BOLETN DE LA REAL ACADEMIA DE LA HISTORIA. Madrid, 1906. Tomo XLVIII, cuaderno VI, Junio, 1906), p. 454 e segg.

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nondimeno Gneo, sin dai primi giorni, rinforzato da contingenti di alleati, dovette disporre di una forza notevole, quasi certo non inferiore ad una ventina di mila uomini. D' altra parte il numero non scarso di quinqueremi, di cui poteva disporre, ben presto lo resero padrone incontrastato di tutte le coste da Emporiae alle foci dell'.Ebro (Zonara, vni, 2$). Aiuti non mancarono certo a Gneo anche da parte di Marsiglia (l) che con alleanza romana sperava di poter difendere dai Cartaginesi le sue colonie disperse sulle coste orientali della Spagna. Il piano dei Romani era semplice e notevolmente facile ad at tuarsi in quel momento: essi dovevano spingersi alquanto nel interno in direzione dell' Ebro; dovevano cercare il nemico e, prima che potesse avere dei rinforzi, attaccarlo e vincerlo. Una vittoria avrebbe rialzato grandemente il morale dei popoli cis iberici ostili ai Barca ed avrebbe condotto all' alleanza ed alla sottomissione di molte trib incerte. Non a dire poi quale importanza avrebbe avuto un successo romano in queir o c casione: all' offensiva audace di Annibale si sarebbe risposto col rompere le sue comunicazioni con la Spagna, eh' era il suo luogo di rifornimento. Da Polibio (ni, 33, 16) sappiamo che Annibale, prima della sua partenza, aveva provveduto alla difesa della Spagna con invio di circa 13 mila mercenari africani. Ognuno vede che con queste truppe e con quelle che si sarebbero potute assoldare nella penisola iberica era tutt' altro che facile il compito di Asdrubale di conservare la conquista ed il prestigio del nome car taginese. A d Annibale stesso, cui premeva sopratutto il mante nere libere le sue comunicazioni fra Italia e la Spagna, parve necessario un esercito maggiore e perci dal grosso delle sue truppe distacc I I mila soldati che diede ad Annone come

(t) Alla battaglia navale dell' Ebro (217 av. Chr.) sono ricordate delle navi esploratrici marsigliesi nella flotta romana (, Polibio, ni, 95> 6). Il validaeque aliqttot auxliorum cohortes ex hi s (popoli interni e montanari) conscriptae sunt (Livio, xxi, 60) ci spinge a credere che alcune trib delle regioni cis iberiche diedero non scarsi contingenti ai Romani.

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praesidium per custodire le regioni intorno all' Ebro (Polibio, in, 35, 5; Livio, xxi, 23). In seguito allo sbarco dei Romani ad Emporiae ad Asdrubale Barca, fratello di Annibale, non restava che concentrare tutte le sue forze a nord dell' Ebro per fare abortire nel suo nascere una dominazione romana in quelle regioni, dominazione che avreb be compromesso in seguito esistenza stessa dei domini cartagi nesi di Spagna. La celerit del duce romano rese quasi nullo il piano d' Asdrubale che trovavasi a grandissima distanza dal campo della lotta e che non poteva disporre di milizie troppo fedeli. Data la potenzialit dell' esercito romano, era naturale che le truppe di Annone non dovessero opporre un serio ostacolo, L'inferiorit numerica, il valore discutibile dei mercenari, le defezioni e ostilit, ora sorda, ora palese di alcune trib dovettero porre Annone in una posizione abbastanza critica. Essere costretto ad impegnarsi prima che arrivasse il soccorso di Asdrubale voleva dire andare incontro ad una disfatta sicura. Avanzando verso l'interno del paese, Gneo ben presto venne a contatto col nemico, il quale non solo non poteva avere scampo, ma doveva anche cercare di arrestare le defezioni delle trib iberiche ( i ) . L' incontro avvenne presso una localit detta Cissis e le cose naturalmente anelarono in quel modo che era facile prevedere. Nonostante aiuto (2) di un regolo degli Ilergeti, che aveva nome Indibile, i Cartaginesi furono decimati: sex mi Ha hostium caesa, duo capta cum praesidio cast?-orimi (Li vio, x x i , 60). Lo stesso duce Annone fu fatto prigione: la citt

(t) Itaque prius quam alienar entur omnia, obviant eundum ratus, ca~ stris in conspeciu hostium positis (Annone), in casiris eduxit (Livio, toc. cit.) (2) Secondo noi, dal momento che Annone aveva 11 mila soldati, le perdite dei Cartaginesi vanno ridotte di molto. Livio deve esagerare non poco, facendo morire 6 mila nomini a Cissis che non fu magni certamim's... dimicatio. Anche ammettendo gli aiuti di alcune trib 1' esercito di Annone non fu cos numeroso da rendere possibili le perdite che Livio ci tramand.

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vicina d e t t a Cissis ( i ) fu e s p u g n a t a ed i vari presidii sparsi all' i n t o r n o furono c a t t u r a t i . Se la p r e d a non fu quale i vincitori a v r e b b e r o desiderato, t r a t t a n d o s i d' una localit che a v e v a pellex barbarica ac vilum mancipiormn, susenza dubbio e p e r gli dell' esercito

effetti morali e materiali giov molto ai R o m a n i a v e r e occupa ti gli a c c a m p a m e n t i , ancora pieni di impedimenta c h e c o n A n n i b a l e era gi arrivato in Italia. Il successo attrasse ai R o m a n i quasi tutti i popoli eh' erano al di q u a del Sicoris (Segre), all' eccezione degli A u s e t a n i , s e c o n d o Livio (loc, cit.)

() Cissis fu quasi certo la capitale dei Cessetani, come sostenne gi Hbner (Corpus Inscriptionim Latinarum. Vol. ii. Berolini, 1869, P a g 538. Cfr. Tai-raco und seine Denkmler in Hermes. Voi. i (1866), pag. 84) che basa la sua ipotesi su un passo di Plinio (H. N., in, 3, 23). Oggi ognuno disposto ad ammettere un' identit fra la Scsss di Livio (loc. cit.) e la di Polibio (ni, 76, 4), cosicch parecchi nel testo liviano leggono Cissis. Gi il Sestini (Descrizione delle monete Ispane. Firenze, 1818, pag. 132 e pag. 163) e poscia il Lorichs (Recherches mtmismatiques. Paris, 1852), avendo trovato Cessa e Cese in alcune monete, credettero dovessero riferirsi a questa citt di Cissis. A tutt' oggi nulla sorto per aermare il contrario. Quanto a ristabilire la localit in cui Cissis si trovava non si punto d' accordo. L' Heiss (Description generale des monnaies antiqites de Espagne. Paris, 1872, pag. 112) sostenne un'identificazione con odierna Guisona (nella parte orientale della provincia di Lrida a circa una quindicina di km. a nord di Cervera), ma siccome tutto insieme degli avvenimenti del 218 av. Chr. ci spinge a credere che Cissis non doveva essere troppo discosta da Tarraco (Tarragona) a noi sembra che Guisona sia posta troppo al cen tro della regione che fu il teatro di quella prima fase della guerra. La rocca di Tarraco se condo Hbner (loc. cit.) pare sia stata fondata dai Cessetani. Le ci fosse vero resterebbe molto probabile che Cissis fosse nelle vicinange di Tarragona; anzi in questo caso non visarebbe ragione alcuna per respingore un ravvicinamento fra Cissis e la Kt'wa, che Tolemeo (ediz. C. Mulle, 11, 6, 72) pone fra gli Iaccetani. Concludendo diremo che4a mancanza di notizie ci sforza a desistere da ogni ricerca precisa di topografia. Dal 218 av. Chr. non troviamo pi ricordata issis, perci da credersi che, o venisse distrutta, o decadesse tanto rapidamente da perdersene affatto il ricordo. Sn Cissis si veda il Flrez (Espaa Sagrada. Vol. xxiv, pag. 74), Marca (Hispania, 11, pag. 202) e Saavedra (BOLETN DE I.A REAL ACADEMIA DE LA HISTORIA, tomo xxv, pg. 347).

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