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Panislamismo satellitare e Fratelli Musulmani : un binomio indissolubile?

Introduzione
Si assistito dalla met degli anni '90,con la seconda Guerra del Golfo, ad un vero e proprio boom delle tv satellitari nel mondo arabo- islamico. Questi neonati canali trattano un contenuto vario, a volte ricalcato sui palinsesti occidentali ai quali sono spesso ispirati (basti pensare ai canali di all news) ed a volte pi propriamente islamico. Questo tipo di trasmissioni riscuote grande successo presso il pubblico mediorientale ma lascia perplessi gli osservatori occidentali. Il loro contenuto viene sovente da questi tacciato di fondamentalismo , e viene sottolineato come esse inneggino al terrorismo giustificando ad esempio la resistenza irachena o il martirio in Palestina. In altri casi,si dice che essi propongano agli spettatori modelli di vita del tutto anacronistici. Bisogna distinguere tra canali apertamente politicizzati,quali al Aqsa ed al Manar, rispettivamente appartenenti a partiti e gruppi politici quali Hamas ed Hezbollah, e canali o trasmissioni che potrebbero esserlo in maniera meno manifesta, in quanto espressione di un orientamento piuttosto che di una fazione ben definita. In questa categoria ci sembra rientrare il ben noto programma Al shariya 1 wa al hayat di Yusuf al Qaradawi. Questo eminente personaggio ben si presta a rappresentare tutte le contraddizioni e le ombre che lasciano perplessi i critici occidentali, n o n c h e le tante domande che questi si pongono circa il coinvolgimento dei Fratelli Musulmani in questo tipo di broadcasting. Molti sono infatti convinti che questo gruppo, tenti attraverso il satellite di creare una vera e propria egemonia culturale, che dovrebbe sostituire quel potere politico che gli spesso cruentemente precluso. A nostro avviso tale interpretazione del suddetto fenomeno mediatico riduttiva e sensazionalistica, poich non tiene conto di due elementi importanti. In primis, 2 del rapporto complesso di questi ulama' globali con il gruppo di Hasan alBanna,con cui si sono spesso confrontati ed a cui rimproverano talvolta 3 un'eccessiva politicizzazione dell'Islam ; in secundis tale lettura perde di vista il contesto in cui questo fenomeno si genera, che quello della caduta degli ideali 4 del panarabismo cui si sono sostituiti quelli del panislamismo . Partendo dall'analisi dei suddetti fenomeni ed analizzando il rapporto che il maggiore di questi ulama, Yusuf al Qaradawi appunto, intrattiene con i Fratelli musulmani, , tenteremo di dimostrare come questa relazione sia spesso oggetto di fraintendimenti ed esagerazioni in quanto gli stessi Fratelli sono secondo noi frutto dell'incontro dell'Islam con l'Altro. In altre parole, un prodotto della modernit cos come il fondamentalismo satellitare, che quindi non sarebbe da ricondurre n esclusivamente n univocamente a loro.
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http://www.aljazeera.n et/NR/exeres/946EBB16-509E-4186-B978-F9F75568C7E6.htm Graf, B. e Skovgaard-Petersen, J., Global Mufti : the phenomenon of Yusuf al-Qaradawi, Hurst and

Company,London, 200

Panarabismo e Panislamismo all'epoca del satellite : il caso di Al Jazeera L'incontro con la modernit occidentale ha prodotto in seno all'Islam diverse tendenze che si possono sinteticamente descrivere come modernista e fondamentalista. La prima si proponeva di modernizzare l'Islam, rendendolo atto ad affrontare i problemi di una societ moderna mentre invece il secondo desiderava islamizzare la modernit, indigenizzando i modelli che gli provenivano dalla cultura occidentale e che si imposero alle societ arabe in seguito al colonialismo. In barba alle critiche di molti studiosi occidentali ed arabi laici, ci pare questa la corrente che ha dato i frutti migliori e che ha prodotto le riflessioni pi proficue sul rapporto tra Islam ed Occidente. Non ci riferiamo qui alle degenerazioni jihadiste del fenomeno bens a quella corrente nota oggi come Wasatiya ed a cui lo stesso Qaradawi fa capo. Nonostante molti regimi arabi contemporanei si definiscano laici, innegabile che si siano sempre poggiati sul consenso degli ulama e che abbiano fatto di alcuni concetti islamici la base della loro ideologia, pur essendo il loro rapporto con i gruppi 5 islamisti tout court altalenante. Un concetto molto caro a questi regimi, e che ne ha guidato il processo di decolonizzazione, stato sicuramente quello di Panarabismo. Questo ideale, che auspica l'unione di tutti i popoli arabi in un unico stato , vide la luce alla fine del XIX secolo in ambito socialista e fu il cavallo di battaglia di Nasser che si prefiggeva di porre l'Egitto a capo di una Lega di stati arabi. Tale progetto vide la luce nel '58 con la fondazione della RAU, la Repubblica Araba Unita che comprendeva Egitto, Siria e per un lasso di tempo anche lo Yemen del Nord. Tuttavia, nel 61 la Repubblica fin formalmente di esistere a causa di incomprensioni politiche tra le parti. Fu,per, la Guerra dei Sei giorni a mettere completamente fine a questo sogno : con la cocente sconfitta della coalizione formata da Egitto ed altri paesi arabi da parte di Israele, le opposizioni in seno ai vari paesi coinvolti nel conflitto approfittarono del malcontento popolare per prendere piede e si pu affermare che gi alla fine degli anni '70 il panarabismo fosse un'ideologia obsoleta. Si inizi a ritenere che la sconfitta fosse stata la giusta punizione per i regimi atei e si perse fiducia in un progetto politico condiviso. Ci che restava era la comune identit islamica, ed era a quella che si doveva far appello per ritrovar la perduta unit della umma e di conseguenza l'antico splendore. Fu cos che il panarabismo si vide surclassato da una nuova ideologia, il panislamismo. Esso ha una storia molto lunga che rimanda alle origini dellIslam, ma assunse chiari tratti politici negli anni 60 e 70 quando molti intellettuali turchi cercarono una soluzione alla crisi in cui 6 vessava la SublimePorta . Con lespansione del colonialismo europeo esso divenne unideologia difensiva e di liberazione dallegemonia europea nel campo politico e culturale . Tuttavia essa produsse i suoi frutti pi duraturi nel periodo tra le due guerre mondiali che vide la nascita di un

movimento islamista propriamente detto, i

Fratelli Musulmani. Lideologia panislamica si diffonder a macchia dolio negli stati del Golfo, ove lidentit storica debole e con la scoperta e lo sfruttamento del petrolio sar tradotta ad altri paesi come lEgitto che lavevano fino ad allora ufficialmente bandita. Inoltre,avvento del satellite dopo la II Guerra del Golfo segna una svolta decisiva in favore questa tendenza: gli islamisti sono stati coloro che hanno maggiormente giovato delle nuove tecnologie sia per la loro abilit nel raggiungere il cuore degli spettatori che sono in gran maggioranza musulmani sia per la l'uso proficuo che ne sanno fare. Molte Tv satellitari, come notavamo nell'introduzione, si sono fatte portavoce di queste nuove istanze ospitando talk-show in cui sono presenti i maggiori ulama contemporanei che possono interagire col pubblico in maniera diretta tramite le telefonate. questa una grande novit rispetto ai programmi religiosi presenti nelle Tv di Stato, dove lo show era sostanzialmente monotematico e si configurava come una sorta di lezione al pubblico che era in tal modo soggetto passivo dell'enunciato: basti pensare alle trasmissioni dello skeykh Sha'rawi sulla tv egiziana per rendersi conto del notevole passo avanti compiuto. Una delle tv che maggiormente hanno dato voce alle nuove tendenze panislamiche stata Al Jazeera .Questa rete, fondata a Doha nel 1996 e che dal 2005 vanta anche un promettente canale in lingua inglese, si imposta come modello per i nuovi media indipendenti e rappresenta un tassello fondamentale nella democratizzazione della regione. La sua attivit da sempre stata controversa, in quanto essa, pur essendo formalmente indipendente dal governo del Qatar, stata da questo fondata e fino ad 7 oggi lo Stato ne rappresenta uno dei maggiori azionisti. Il suo motto : l'opinione e l'opinione contraria ed ospita regolarmente diversi talk show in cui si discutono temi scottanti per il mondo arabo, quali ad esempio la corruzione o la politica di altri paesi del Golfo e non solo, cosa del tutto rivoluzionaria in una regione che ha da sempre subito il monopolio delle tv di Stato con la relativa censura che queste attuavano e spesso continuano ad attuare sulle notizie tramite il Ministero dell'Informazione. Essa spesso accusata dai propri detrattori di promuovere un forte anti-americanismo e di essere poco oggettiva, se non addirittura di intrattenere diversi legami con i Fratelli Musulmani ed al-Qa'ida poich durante l'invasione americana dell'Iraq era la prima emittente televisiva a mettere sotto gli occhi del mondo video scomodi come quelli delle violenze commesse dall'esercito americano contro i civili nonch quelli atroci delle esecuzione degli ostaggi da parte di gruppi 8 terroristici. stato per sostenuto che la base del fraintendimento di al Jazeera sta nel fatto che non si considerano i processi di framing che essa attua all'interno della cosiddetta oggettivit contestuale: quasi ovvio che chi seleziona il materiale che diventer notizia abbia un punto di vista che spesso corrisponde a quello dei suoi spettatori e del contesto che lo circonda. Ci che probabilmente infastidisce gli spettatori poco critici che : al-jazeera non ha solo rotto gli equilibri coloniali dei flussi di informazione a senso unico dal Nord al Sud del mondo: riuscita addirittura a inverirli, diventando fornitore globale di una narrazione non omologata a 9 quelle finora in vigore, anzi spesso in forte contrasto con essa .Appare quindi concepibile

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Della Ratta, D., 2005 pag.138 El-Nawawy, M. e Iskandar,A., 2002 9 Della Ratta, D., 2005 pag.154

che Al Jazeera tenda ad enfatizzare aspetti e ad assumere posizioni che agli spettatori occidentali sembrano apertamente di parte ma che in realt ben si confanno al suo respiro panarabo. Infatti, i media hanno nel mondo islamico la funzione che qui avrebbero i partiti ossia di mobilitazione : in una societ in cui la partecipazione politica praticamente virtuale, la tv e le cause che essa propone a tutti gli spettatori indifferentemente diventano un forte collante sociale. Come afferm Norman Pattiz, leader della Westwood One nonch una delle menti del progetto di al-Hurra, la radio americana in lingua araba: Al Jazeera va oltre il tradizionale ruolo di media. In 10 effetti, funziona in modo simile ad un movimento politico. Ed aggiunse il leader libico Gheddafi durante un'intervista ad uno dei maggiori giornalisti di Al Jazeera, Al Kasim , che questa riuscita ad unire gli arabi in un progetto comune e finalmente farli sentire parte di un'unit definita, cosa che i politici non hanno saputo o voluto fare. E siccome tale unit non neppure oggi politicamente auspicabile, essa vede nella comune identit islamica degli spettatori un terreno fertile per realizzare il proprio progetto, che poi solo una parte di quello del Qatar che vorrebbe costruire la propria indipendenza nel Golfo ponendosi come centro di informazione ed educazione. Come sostiene infatti il sociologo De Lage : Tutti gli Stati del Golfo stanno cercando la loro strada per emergere e per emanciparsi dall'Arabia Saudita. Ma, mentre il Kuwait soffre di un certo invecchiamento dovuto al trauma non ancora superato della guerra del Golfo , e il Bahrein economicamente piuttosto debole, gli unici che sembrano averla trovata a oggi sono solo gli Emirati e il Qatar. Quest'ultimo riuscito ad allinearsi con gli USA ma con un percorso originale, che gli permette di essere libero dalla pressante presenza 11 dell'alleato americano. Il panislamismo promosso da Al Jazeera non va quindi in direzione di un sostanziale anti-occidentalismo ma risponde semplicemente al volgere dei tempi, ed in quest'ottica va interpretato il successo planetario del programma di Qaradawi e di quelli di altri ulama, senza che questo voglia implicare una diretta influenza dei Fratelli in quanto essi sono s stati il primo movimento islamista propriamente detto ma , come gi sostenevamo, vanno inquadrati nel clima di rinascita del mondo islamico e della sua lotta per la liberazione dal colonialismo. Vedremo ora come i rapporti tra tale gruppo e Yusuf al Qaradawi non siano di dipendenza o suddita nza, o n tali da far supporre che questo e le sue fatwa siano semplicemente uno strumento nelle loro mani.

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Della Ratta, D., 2005 Pag.229

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Ivi,Pag.198

Yusuf al Qaradawi ed i Fratelli Musulmani: ombre e verit.


Si sente oggi spesso parlare dei Fratelli Musulmani come di una mano invisibile che si cela dietro tutti i maggiori problemi che affliggono il medioriente. Affermava il Ministro degli Interni saudita che i Fratelli sono oggi la causa di tutti i 12 problemi che affliggono il mondo islamico, ed il Dipartimento di Stato americano monitora costantemente le attivit degli appartenenti a questo gruppo, sostenendo che esso pericoloso non tanto per la sua ideologia quanto per il fatto che giustifica le rappresaglie contro i civili. I gruppi radicali e jihadisti, dal canto loro, li condannano per le loro tendenze moderate ed integrazioniste Ma chi sono veramente i Fratelli Musulmani? I loro albori risalgono al 1928 quando un maestro di scuola, Hasan al-Banna, assieme ad alcuni lavoratori del Canale di Suez si organizz per dar vita ad un movimento di stampo populistico con forti tendenze religiose, politiche e sociali il cui motto era : Allah il nostro obbiettivo, il Corano la nostra costituzione, il Profeta il nostro leader, il Jihad la nostra via; e la morte sulla via di Allah la 13 nostra aspirazione pi alta. Appare subito chiaro il nesso che il movimento instaura tra Islam e politica, che sar successivamente radicalizzato da Said Qutb: se gli arabi vogliono rinascere non possono prescindere dall'Islam. Il Corano e la Sunna rappresentano per esso un modo di vita perfetto ed olistico, e solo seguendo la via da essi indicata i musulmani potranno prosperar e liberarsi del dominio coloniale europeo, fortemente inviso ai Fratelli e contro cui si schiereranno sempre decisamente, accusando i vari regimi arabi di connivenze con gli USA ed a volte partecipando alla loro destabilizazione. In pratica tuttavia questo progetto si concretizzer inizialmente col supporto ai lavoratori egiziani vessati dai governi coloniali commissionari del Canale per poi passare ad opere assistenziali quale il supporto agli strati pi poveri della popolazione o l'edificazione di ospedali ed altre opere pubbliche, raggiungendo quelle fasce della societ di cui lo stato si occupava poco o nulla. Alla sua fondazione il movimento contava un migliaio di membri, che divenirono circa 800,000 nel 1936 e 2 milioni entro la fine del 1948, e fu da allora che esso pot divenire transnazionale, creando una rete di contatti in gran parte del mondo islamico ispirando gruppi che poi sarebbero divenuti veri e propri partiti di opposizione, come la al-minbar Islamic society in Bahrein o lo hizb al-tahreer in Giordania. Col tempo per i Fratelli hanno mostrato sempre pi interesse alla mera politica, guadagnandosi l'opposizione di alcuni dei propri membri alcuni dei quali eminenti ulama. Recita un detto: Non c' posto tra i Fratelli per i militari e i membri di al-Azhar, proprio a sottolineare questa chiusura, ma pare che alcune personalit abbiano fatto eccezione e tra queste Yusuf al Qaradawi. Si tratta di uno degli intellettuali musulmani pi famosi ed

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Washington post,In search Of friends among the foes,http://www. wash ingtonpost.com/wp-d yn/articles/A128232004Sep10.html 13 Filoramo G. (a cura di), 2003.

apprezzati la cui vita ha seguito le vicende dei Fratelli Musulmani, dalla loro nascita ai lori sviluppi contemporanei, che oggi esercita grande influenza presso il pubblico panarabo grazie allo spazio che al-Jazeera gli dedica con la trasmissione al-sharia wa al-hayat. Nato in un piccolo villaggio del Delta nel 1926, dopo la morte di suo padre, all'et di due anni, fu cresciuto dal zio. La famiglia lo spingeva ad aprire una merceria oppure a diventare il falegname, ma egli si dedic agli studi religiosi. Qaradawi fu, in giovinezza, un seguace di Hasan al-Banna. Viene imprigionato nel 1949, quando l'Egitto era sotto un regime monarchico, e dopo la pubblicazione de "Il tiranno e lo studioso" venne nuovamente imprigionato per altre tre volte. Frequent un seminario presso lUniversit di al-Azhar prima di emigrare in Qatar.Ha prestato servizio presso il Ministero degli Affari religiosi, fu successivamente nominato Decano del Dipartimento Islamico nelle Facolt della Sharia e dell Educazione nel Qatar ed e stato direttore dei Consigli Scientifici Islamici delle Universit ed Istituzioni algerine ed attualmente alla guida del Consiglio europeo della fatwa e della ricerca. Durante tutta la sua ricca vita pubblica, non ha fatto parte di alcun movimento se non dei Fratelli Musulmani che ancora oggi lo considerano uno dei maggiori punti di riferimento anche se formalmente non fa pi parte di essi. Ha ricoperto varie cariche in seno a questi, particolarmente nel settore organizzativo e propagandistico nonch in quello educativo. Per quanto concerne il suo rapporto con i 14 Fratelli, come stato giustamente affermato , nella sua lunga relazione con essi Qaradawi riuscito a svincolarsi progressivamente passando da una posizione subordinata a quella di un libero pensatore configurando lantico rapporto di dipendenza in maniera pi originale. E questa originalit gli ha permesso di battere sentieri prima preclusi ai Fratelli nonch di immettere la ricca tradizione di al- Azhar allinterno degli ideali panislamici del movimento. Infatti, noto il caso del rapporto con le correnti salafite. Fortemente avversate dai Fratelli, queste hanno trovato in Qaradawi un interlocutore attento ed alcuni loro esponenti lo considerano addirittura un riferimento importante. Emblematico del suo desiderio di indipendenza il rifiuto che questi ha presentato due volte dinanza alla proposta del Comitato Generale dellorganizzazione di divenire Guida Generale, rispettivamente nel 1976 e nel 2002. Replic inizialmente Qaradawi a Mahmoud Abu-l-Ala al Said, membro del comitato fondatore che gli fece lofferta : Ritengo che sia nellinteresse della dawa e dellIslam in generale che io continui il mio lavoro di ricerca per completare i miei progetti che credo essere importanti ed utili la nostra organizzazione non manca, 15 n mancher, di personalit in grado di esplicare il compito che mi viene offerto . Nel 2002 invece le motivazioni erano ancora pi profonde e significative, poich il rifiuto fu giustificato sulla base del fatto che lalim riteneva che legarsi ad un movimento, pur eminente come quello dei Fratelli Musulmani, non gli consentisse di

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B. Graf, 2009 pag.73 Ivi, pag.71

servire nel modo migliore la umma in toto, limitando la sua libert di azione. questa a nostro avviso la prova che non si pu ritenere loperato del nostro un riflesso fedele del volere dei Fratelli e neppure della coscienza di un singolo pensatore : se Qaradawi ritiene di servire la umma ci vuol dire che egli avverte la necessit latente di un nuovo ideale comune che risponda alle richieste dei tempi. E la wasatiyya secondo lui la risposta : egli sar sempre sostenitore di un approccio moderato allIslam , avvicinandosi in questo molto di pi ad Hasan al Banna che a Said Qutb. Per quanto concerne il ruolo di Qaradawi nella nuova Tv islamica 16 sostiene Galal : Essere parte dell nuova Tv islamica significa prendere parte in un processo di globalizzazione, dove lindebolimento delle tradizioni della societ ha fornito terreno fertile a dichiarazioni identitarie comuni, come quelle religiose ed etniche. Questa situazione da spazio a nuovi intellettuali ed a nuove autorit che vengono promosse dai media, mentre le vecchie autorit ne risulano messe in crisi. Qaradawi al corrente di questa sfida. Per ci che lo concerne, la soluzione a questa frammentazione dellautorit il rafforzamento del ruolo degli ulama nel mondo musulmano. A suo dire, gli ulama sono in grado di porsi alla guida della umma. Ci indipendentemente dal loro orientamento ed affiliazione, aggiungiamo noi. Ed in tal direzione va pure lavversione del nostro per i nuovi predicatori, come Amr Khaled o Mustafa Hosni, cui rimprovera la mancanza di qualifiche nelle scienze religiose e leccessiva attenzione alla dimensione interiore pi che al bene comune, ma secondo molti questo il loro punto di forza e ci che maggiormente li distingue dagli ulama agli occhi dei fedeli.

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Galal,E :Al Qaradawi and new Islamic Tv in Global Mufti, Londra 2009, pag.149-180

Conclusioni : Il trionfo del panislamismo globale Abbiamo affermato nellintroduzione che non ci pare duopo, come fanno molti in Occidente, studiosi e non, affermare che il fenomeno del fondamentalismo satellitare sia da additare solamente allinfluenza, diretta o meno, di gruppi islamisti quali i Fratelli Musulmani. Seguendo questa linea di pensiero, abbiamo analizzato i rapporti che il maggiore di questi tele-predicatori. Yusuf al-Qaradawi, intrattiene appunto con i Fratelli, movimento in cui e nato e cresciuto. Abbiamo rilevato che il suo rapporto odierno con esso, che oscilla tra riverenza ed indipendenza, significativo di una svolta post-moderna nellislamismo : oramai lappartenenza ad un movimento troppo vincolante, e le personalit contano di pi delle associazioni. Le questioni che si pongono allattenzione degli ulama sono molte e de licate, tali da non poter essere affrontate se non pragmaticamente e la wasatiyya, con i suoi confini labili, ben si addice a questo compito. Pare per che serva un riferimento comune adatto al mondo globale, che faccia sentire un musulmano indonesiano ed uno egiziano pare di una stessa unit, ununit basata sulla fede comune che implica anche un comune approccio alla realt e alle sue mille sfaccettature, e questo appunto il panislamismo nelle sue numerose forme, che si traduce mediaticamente nei programmi religiosi che vantano circa 40 milioni di spettatori, con uno sharing altissimo: sono il frutto dell islamic revival che ha preso piede a partire dagli anni 80. La tendenza pi recente di tale fenomeno, e che conferma la svolta verso unermeneutica islamistica della soggettivit la comparsa di personalit apparentemente indipendenti, e non pi ulama legati alle grandi istituzioni. Sono i tele-predicatori sul modello di quelli protestanti, che si situano addirittura oltre il modello della wasatiyya. Sono generalmente giovani, di aspetto ed eloquio gradevole e raggiungono quegli strati della umma , generalmente i pi abbienti ed occidentalizzati, che diffidano di personalit come Qaradawi. Anche questi predicatori, ed in particolare legiziano Amr Khaled che stato il loro pioniere, sembrano muoversi verso strategie assistenzialistiche al fine di guadagnare consensi, cosi come spesso fanno i Fratelli Musulmani, ma vista lestensione della galassia dei nuovi daya ci sembra ancora una volta inopportuno giudicarli una scialba imitazione del primo e pi vasto movimento. La verit che probabilmente il modello dei Fratelli ha in qualche modo proiettato la propria ombra su tutto lislamismo successivo, che quindi pi che imitare deliberatamente ha una via tracciata. Ad esempio, fa notare infatti Aaron Rock: Nonostante i media transnazionali coadiuvino la popolarit di Amr Khaled, il suo successo sarebbe probabilmente incompleto se non fosse in grado di realizzare progetti socio-economici sul campoIl modello dei Fratelli Musulmani fornisce un chiaro esempio di un network che pu essere continuamente adoperato per servire la popolazione negletta dallo Stato e che fornisce credibilit al fine di acquisire legittimit politica Khaled ha 17 seguito tale modello. probabile che in futuro tale fenomeno diventer sempre pi

capillare spostandosi, come sta gi facendo, nei territori dellIslam della diaspora
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Rock, A(2010), pag. 15-37.

dove la mancanza di una struttura statale comune, seppur debole e contestata, sar sopperita dal panislamismo dei media transnazionali ed Al Jazeera giocher un ruolo fondamentale in tale processo. Inoltre anche nella madrepatria araba si andr verso la formazione di un pubblico avvezzo al dibattito ed al confronto proficuo, e di conseguenza maggiormente cosciente dei propri diritti e doveri. Ai nostri occhi il fondamentalismo satellitare rappresenta una tappa importante nella costruzione di unopinione pubblica vigile e cosciente della propria specificit in quanto musulmana e poco importa se essa ha bisogno di essere indirizzata in senso religioso: in una societ in cui la religione intesa come din e non come religio ha da sempre costituito un elemento essenziale del linguaggio politico e sociale e di conseguenza non possibile che uno sviluppo sostanziale della societ prescinda da essa. Gli stessi Fratelli sono paragonabili a molti movimenti di liberazione di ispirazione religiosa e parlano il linguaggio della societ che li ha generati, una societ in crisi di identit che non ha ancora superato il trauma dellincontroscontro con lOccidente ed il senso di inferiorit verso di esso e che si vede tacciato ogni tentativo di emancipazione autoctona come terrorismo e fondamentalismo . Con ci non si intendono giustificare gli atti nefandi compiuti in nome della religione di Allah, dal terrorismo internazionale alle violazioni dei diritti umani ma finch ci si ostiner a vedere lOccidente ed il suo modus vivendi come loobiettivo da raggiungere si capir poco o nulla del Medioriente e non si potr apprezzare la caratura intellettuale di personaggi come Yusuf al-Qaradawi n la rivoluzione mediatica dei network panarabi.

Riferimenti bibliografici
- Della Ratta, D.,Al Jazeera: Media e societ arabe nel nuovo millennio, Mondadori , Milano,2005 - El-Nawawy,M. e Iskandar, A.: AL-JAZEERA: How the Free Arab News Network Scooped the World and Changed the Middle East, Wastwood press, 2002 - Filoramo, G. (a cura di), Islam, Laterza, Bari, 2002 - Graf, B. e Skovgaard-Petersen, J., Global Mufti : the phenomenon of Yusuf alQaradawi, Hurst and Company,London, 2009 - Hermassi, A., Arab Society : class, gender, power, and development, American University in Cairo Press, 1999. - Rock, A(2010), Amr Khaled : from dawa to religious and political leadership in British Journal of Middle Eastern Studies ,37:1, 15-37

Riferimenti sitografici - www.al-jazeera.net - www.ikwanweb.com - www.isla monline.net


- www.wikipedia.com - www.washingtonpost.com

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