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Al Presidente del Consiglio regionale del Piemonte

ORDINE DEL GIORNO


ai sensi dellarticolo 18, comma 4, dello Statuto e dellarticolo 103 del Regolamento interno,

trattazione in Aula trattazione in Commissione

OGGETTO: riconoscimento giusta retribuzione.

Premesso che: la Rear Societ Cooperativa multiservizi ha in appalto la gestione dei servizi museali nei principali istituti di Torino e provincia come la Reggia di Venaria, il Museo del Cinema, il Museo Egizio, il Teatro Regio, il Museo dellAutomobile, il Museo dAntichit, la Pinacoteca Agnelli e altri; lorganizzazione sindacale USB, ha recentemente denunciato in una lettera aperta che, nellambito dellapplicazione del contratto UNCI, lassemblea dei soci della cooperativa avrebbe deciso una ulteriore decurtazione del 10% del salario per i prossimi tre anni e rispetto alle espressioni di dissenso alcuni sarebbero stati demansionati. Lorganizzazione sindacale accerta almeno 4 lavoratori licenziati. Valutato che: secondo il comunicato sindacale USB, sono almeno 4 i contratti di lavoro applicati nei musei di Torino e provincia (il Ministeriale, Federculture, Multiservizi e Unci), alla maggioranza dei lavoratori Rear, verrebbe applicato il contratto delle cooperative firmato tra Unci e Confsal, che prevede paghe base di circa 4 euro/ora nette. Considerato che: lUNCI (Unione nazionale delle cooperative italiane) firma questo genere di contratti con sigle sindacali di minore rappresentanza (Confsal, Cisal, Fesica, Cnai); con Sentenza N. 3818 2010 del 10-11-2010, il Tribunale Torino ha dichiarato il contratto UNCI lesivo della dignit della persona poich violerebbe larticolo 36 della Costituzione: Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantit e qualit del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a s e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa rilevando peraltro una

sensibile disparit di trattamento economico derivante dallapplicazione dei diversi contratti di lavoro applicati a parit di mansione fino a una differenza retributiva di circa il 35%; la sentenza precisa inoltre che: non si vuole sostenere che soltanto le sigle sindacali con maggiore rappresentativit possono legittimamente stipulare contratti collettivi e definire trattamenti retributivi: lart.39 della Costituzione garantisce la piena libert sindacale, ma ovvio che ci non pu avvenire in contrasto con il diritto del singolo, intangibile da qualunque organizzazione sindacale, di percepire la giusta retribuzione ai sensi dellart. 36 della costituzione. Il Consiglio regionale, sensibile alla manifestazione dei dipendenti e dei soci lavoratori in ordine alla sofferenza dei propri redditi, gi gravati dalla particolare congiuntura economica, richiede: un interessamento delle competenze regionali (Assessorati al Lavoro e alla Cultura) in ordine alla specifica e attuale situazione per come si manifestata nei due presidi del 12 ottobre 2011; un impegno a introdurre da parte dei committenti regionali o dei committenti partecipati dalla Regione Piemonte o dei committenti cui la Regione Piemonte trasferisca continuativamente risorse regionali, nella individuazione attraverso procedura pubblica dei soggetti cui affidare servizi, la clausola di trattamenti economici e normativi complessivi non inferiori a quelli dettati dai contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale nella categoria, ai fini di fornire garanzie adeguate ai lavoratori per ottenere una retribuzione proporzionata.

Torino 13 ottobre 2011 Eleonora Artesio (PRIMA FIRMATARIA)

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