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POLITECNICO DI BARI - FACOLTA DI INGEGNERIA

CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA


IN INGEGNERIA MECCANICA
Corso di
CENTRALI TERMICHE
Lezione: Fiamme premiscelate laminari e
turbolente

Docente:
Prof. Ing. Sergio Camporeale


Fiamme laminari premiscelate
Una fiamma una reazione di combustione localizzata che si
propaga a velocit subsonica nella miscela di aria e combustibile ed
in grado di autosostenersi
In gasdinamica si usa il termine deflagrazione per definire una
fiamma premiscelata che si propaga a velocit subsonica.
Consideriamo una miscela infiammabile in un tubo lungo aperto ad
entrambe le estremit. Supponiamo che la miscela venga accesa ad
unestremit. Un fronte di fiamma si propagher allinterno del tubo
partendo dal punto di accensione
la velocit subsonica di avanzamento del fronte di fiamma prende il
nome di velocit di combustione laminare, (S
L
)
cl
w
Fiamme laminari premiscelate: propagazione
del fronte di fiamma
cl g f
w v v

+ =
Fronte di fiamma
f
v

g
v

=
f
v

Velocit (assoluta) di
propagazione del
fronte di fiamma
=
g
v

Velocit di
combustione laminare=
= vel. relativa del fronte
di fiamma
=
cl
w

Velocit del gas


Definizione: una fiamma una reazione di combustione localizzata che si
propaga a velocit subsonica nella miscela di aria e combustibile ed in
grado di autosostenersi.
Fiamme laminari premiscelate
Per la maggior parte delle miscele stechiometriche di aria e idrocarburi, la
velocit di combustione laminare si trova tra 0.4 e 0.6 m/s. Per miscele di
aria e idrogeno, questa velocit di diversi metri al secondo.
La velocit del fronte di fiamma controllata dalla diffusione del calore e
delle molecole di radicali attivi (prodotti intermedi della reazione di
combustione):
1. Diffusione termica: la miscela fresca riscaldata per conduzione fino
alla temperatura in cui la velocit di reazione diventa sufficientemente
rapida per auto-sostenersi e propagarsi.
2. Diffusione molecolare: la diffusione delle specie attive, sotto forma di
atomi e radicali, dalla zona di reazione o dalla zona dei gas combusti
verso la miscela fresca che non ha ancora reagito, produce la reazione.

Fenomeni che influenzano la velocit di fiamma
laminare: diffusivit termica.
Legge di Fourier per la conduzione termica. Flusso di
calore per conduzione attraverso una parete piana

Considerando un volume elementare di materiale di
spessore Ax in condizioni non stazionarie, dal bilancio
energetico dellelemento di volume si ha

la differenza del flusso attraverso le pareti d


Dividendo per AAx, facendo il limite Ax0 e At0,

supponendo =cost, si ha

p
c

=
d
(W)
d
x
T
Q A
x
=
( )
t t t
x x x p
T T
Q Q A x c
t

+A
+A

= A
A
x x x x x x
x x x
T T
Q Q A A
x x

+A +A
+A
c c | | | |
= +
| |
c c
\ . \ .
T T
c
x x t

c c c
| |
=
|
c c c
\ .
2
2
T T
c
x t

c c
=
c c
da cui:
2
2
T T
t x
_
c c
=
c c
con
Generalizzando, nel caso di flussi termici tridimensionali


con


Fenomeni che influenzano la velocit di fiamma
laminare: diffusivit termica.
p
c

=
2
T
T
t
_
c
= V
c
Equazione differenziale dei
transitori termici
Diffusivit termica
Fenomeni che influenzano la velocit di fiamma
laminare: diffusione molecolare
La diffusione molecolare produce il mescolamento di due sostanze diverse, anche in
assenza di un moto dinsieme allinterno del fluido.
La diffusione molecolare causata dal moto delle molecole. Avviene sia in fase
gassosa (di interesse per le reazioni di combustione) che in fase liquida.
A titolo di esempio, consideriamo il caso di due gas contenuti in due volumi alla
stessa temperatura e pressione e separati da una membrana (1). Se la membrana si
rompe, i due gas si mescoleranno gradualmente (2) finch non si raggiunge una
miscela uniforme (3). Il mescolamento prodotto dal moto individuale delle molecole
e non da moti dinsieme di parti di fluido.
Diffusione molecolare: legge di Fick
La Legge di Fick mette in relazione il flusso di molecole al campo di
concentrazione molecolare, postulando che il flusso vada dalle regioni con
elevate concentrazioni a quelle con bassa concentrazione, e che sia in
modulo proporzionale al gradiente della concentrazione.
Per il caso di diffusione unidimensionale in un sistema binario (ossia
costituito da due sole specie chimiche, A e B) si ha

dove:
J
A
il flusso diffusivo in kmol/(m
2
s) della sostanza A che attraversa una
superficie unitaria
c
A
la concentrazione di A in kmol/m
3

D
AB
il coefficiente di diffusione molecolare ( in m
2
/s)
x la coordinata spaziale ( in m)

A
A AB
d
d
c
J D
x
=
Diffusione molecolare: legge di Fick
Diffusione molecolare in condizioni non stazionarie

passando ai differenziali



In generale per un processo tridi-
mensionale


A A A A
A [( ) ( ) ] [( ) ( ) ]A
t t t t x x x
x c c J J t
+A +A +A
A = A
A A
c J
t x
c c
=
c c
A A
AB
c c
D
t x x
c c c
| |
=
|
c c c
\ .
2
A A
2
AB
c c
D
t x
c c
=
c c
2
A
A AB
c
D c
t
c
= V
c
Fiamme laminari premiscelate
La trasmissione del calore e la diffusione molecolare, descritte da leggi
matematiche analoghe, influenzano entrambe la velocit del fronte di
fiamma laminare
I modelli di calcolo utilizzati per descrivere il fenomeno, assumono spesso
che


ovvero i due fenomeni hanno allincirca pari influenza sul processo di
combustione
Le espressioni del parametri che caratterizzano la fiamma possono quindi
essere espresse in funzione della diffusivit termica

1 Le
D
_
~
Numero di Lewis
Velocit di combustione laminare
Si pu dimostrare che la velocit di combustione laminare w
cl
dipende dalla
velocit di reazione w
r
e dal coefficiente _ di diffusivit termica della
miscela combustibile (miscela che non ha ancora bruciato)
/ ( )
cl r r p
w w w c _ =
dove
/ ( )
p
c _ =
la diffusivit termica
Lo spessore del fronte di fiamma
f l
s invece dato da:
chem
1
/
fl cl
r
s w
w
t
Il tempo caratteristico del processo di reazione t
chem
(o t
l
per ricordare che
caratteristico delle fiamme laminari) dato dal tempo di attraversamento del
fronte di fiamma e risulta (come si pu facilmente verificare) inversamente
proporzionale alla velocit di reazione
/ /
fl cl r
s w w _ _
(proporzionale)
Dati sperimentali della velocit di combustione
laminare
Miscele ricche
Miscele povere
Limiti di infiammabilit
Il grafico della velocit di fiamma laminare evidenzia che
la velocit di fiamma laminare si riduce man mano che ci
si allontana dalle condizioni stechiometriche.
Gli esperimenti mostrano che una fiamma premiscelata
si propagher solo entro un intervallo di rapporti di
miscela entro i quali la fiamma si autosostiene. Si hanno
quindi
Limite inferiore (lean limit) di infiammabilit, < 1.
Limite superiore (rich limit) di infiammabilit, > 1.

Estinzione della fiamma (Quenching)
Una fiamma pu essere estinta per:
- effetti termici (perdite di calore)
- soppressione della reazione chimica
- effetti aerodinamici
Quenching by a Cold Wall:
Premixed flames get extinguished upon entering
sufficiently small passageways.
If the passageway is large enough flame will propagate
through it.
Quenching distance: critical diameter of a tube or critical
distance between two flat plates through which a flame
will not propagate.
Flashback: propagation of the flame back towards
upstream of the burner.

Importanza della turbolenza
Processi termofluidodinamici influenzati dalla turbolenza:
evaporazione
mescolamento combustibile-aria
velocit di combustione
scambio termico con le pareti

Richiami sui concetti base di turbolenza
Da: Appunti del Corso di Fluidodinamica e Appunti del Corso di Turbolenza del prof. R. Verzicco,
www.climeg.poliba.it/~verzicco/
Richiami sui concetti base della turbolenza
Ipotesi di flusso stazionario (valori
medi costanti nel tempo)

con

Risulta quindi:

) ( ) , ( ) , ( e d ) , (
1
lim ) , ( ) (
0
x U x U x u x U x U x U = = > < =
}

t t t t
T
t
T
T
) t , ( u ) ( U ) t , ( U x x x + =
0 ) , ( > < t x u
Richiami sui concetti base della turbolenza
u +
U
}
+

=
T t
t
T
t u
T
u
0
0
d
1
'
2
lim
Intensit della
turbolenza:
Meccanismo a cascata di riduzione della dimensione
dei vortici in un flusso turbolento
Scale caratteristiche dei moti turbolenti
Scala di Kolmogorof
Lunghezza, velocit e tempi delle scale dei vortici pi piccoli
(dissipativi)


Per un processo stazionario la produzione di en. cin. turbolenta
eguaglia la sua dissipazione nellunit di tempo

Dalla definizione di numero di Reynolds si ha:
( )
2 / 1
4 / 1
4 / 1
3
, ,
|
.
|

\
|
= =
|
|
.
|

\
|
=
c
v
vc
c
v
k k K
t u L
4 / 3
Re

=
I
k
L
L
v
I
L U = Re
I
L U
3
= c
Scala integrale delle lunghezze
}
}
+

+

= =
= =
T t
t
T
x x
T t
t
T
x x
t t x u
T
u rms u
t t x u
T
u rms u
0
0
0
0
0
0 0
d ) , (
1
) (
d ) , (
1
) (
2 2
0
2 2
lim
lim
Coefficiente di autocorrelazione spaziale
}
+

=
T t
t
x x
t t x u t x u
T
u u
0
0
0
d ) , ( ) , (
1
0 lim
t
Scala integrale dei tempi
}
+

=
T t
t
T
t t
t t x u t x u
T
u u
0
0
d ) , ( ) , (
1
lim
t
t
Coefficiente di autocorrelazione temporale
Scala integrale dei tempi
}
+

= =
T t
t
T
t t x u
T
u rms u
0
0
d ) , (
1
) (
2 2
lim
2
u
u u
R
t t t
t

=
t
I
pari al 2-3% del tempo impiegato per compiere una corsa
(c/u
p
=~15ms)
Combustione premiscelata turbolenta
Struttura delle fiamme turbolente premiscelate.
Le osservazioni sperimentali ottenute mediante immagini fotografiche di tipo
schlieren dei gradienti di temperatura a diversi istanti di tempo evidenziano
sottili zone di con elevate intensit di reazione (Fig.a). Tali fronti di fiamma sono
molto contorti e si muovono rapidamente nel tempo. Se si effettua una media
temporale, si ottiene in apparenza una zona di reazione di spessore molto
elevato (Fig.b)
Fig.a
Fig.b
Fronte di fiamma turbolento
Visualizzazione del fronte di
fiamma turbolento in un motore
ad accensione comandata.
Si vede come il fronte di
fiamma molto contorto con
linee curve (wrinkles) di piccola
scala e di grande scala
Influenza del livello di turbolenza sul fronte di fiamma
Combustione premiscelata turbolenta
Effetti della turbolenza sul processo di combustione:
I vortici di grande scala distorcono il fronte di fiamma, aumentandone la
superficie
I vortici di piccola scala intensificano gli scambi di massa e di energia nella zona
del fronte di fiamma aumento della velocit della combustione e aumento dello
spessore del fronte di fiamma
Numero di Damkhler
Numero di Damkhler: Da= t
T
/ t
I

Velocit del fronte di fiamma turbolento
Stabilizzazione della fiamma
Occorre evitare:
Flashback
Liftoff
Blowoff
Una fiamma stabile ancorata in una posizione
desiderata ed resistente a flashback, liftoff e blowoff su
tutto il campo di funzionamento (operating range)

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