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Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori

Segreteria Generale Aggiunta Dipartimento Politiche Attive del Lavoro Politiche del Mezzogiorno e dello Sviluppo Territoriale

LE PROPOSTE CISL PER LA BUONA OCCUPAZIONE Premessa La situazione di grave difficolt delloccupazione rende necessario in premessa chiarire e definire alcuni aspetti urgenti: ladeguatezza in termini quantitativi delle risorse per gli ammortizzatori sociali in deroga definiti dalla legge di stabilit di fronte alle necessit del 2012 che si preannunciano a livelli ancora elevati la soluzione dei problemi determinati dal cambiamento dellet di accesso alla pensione che riguardano decine di migliaia di lavoratori, inseriti nei percorsi di Cig/mobilit, dimissioni volontarie secondo le vecchie regole ed ora a rischio di rimanere senza lavoro, senza pensione, senza ammortizzatore sociale. Va chiarito, del decreto ministeriale in via di emanazione, che per tutti questi soggetti dovranno valere le regole previdenziali precedenti. In ragione della gravit della recessione e delloccupazione per il 2012 e ai fini di permettere una dinamica delloccupazione che possa almeno essere sostenuta dal turn-over ordinario, vanno apportante modifiche alla normativa previdenziale appena approvata che prevedano: - il differimento al 2013 dellentrata in vigore delle nuove regole previdenziali per i lavoratori coinvolti dalla crisi, dalle Cig lunghe e dalla mobilit - una maggiore gradualizzazione dei nuovi requisiti di accesso alla pensione e leliminazione della penalizzazione per le pensioni danzianit per evitare il fenomeno del blocco delle uscite per i prossimi anni.

1. Promuovere la buona occupazione In un quadro di tipologie dei rapporti di lavoro gi ridondante va fatta molta attenzione ad inventare nuove formule che apparentemente sembrano risolutive ma in realt aumentano la complessit e i rischi di effetti opposti alle intenzioni. La strada migliore da seguire appare quella di valorizzare norme ed istituti gi esistenti, con le necessarie correzioni. In questa logica per dare concretezza e sostanza alla necessit di promuovere ed incentivare il lavoro stabile la Cisl propone :

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Aderente alla CES e alla Confederazione Internazionale dei Sindacati

Generalizzare lutilizzo del contratto di apprendistato professionalizzante come canale privilegiato di accesso al lavoro per i giovani, mantenendo lattuale forte incentivazione contributiva e potenziandola alla fine dei tre anni per favorire la trasformazione a tempo indeterminato. In questo quadro si pu attivare un percorso che incentivi particolarmente la trasformazione di contratti di lavoro oggi impropriamente utilizzati (lavoro a progetto, associati in partecipazione, false partite iva, tirocini) nel contratto di apprendistato professionalizzante. Generalizzare il contratto di inserimento per il reimpiego dei lavoratori in Cig/ mobilit/disoccupazione, per loccupazione femminile nelle aree ad alta disoccupazione e per gli over 50, portandone la durata fino a tre anni. Collegare i benefici fiscali al lavoro a tempo indeterminato. Aumentare il periodo di prova portandolo a 3/6 mesi per i contratti a tempo indeterminato. Favorire loccupazione femminile sia con lincentivazione fiscale e contributiva del part-time, in particolare del c.d. part-time lungo sia con forme di fiscalit differenziata. Estendere il part-time negli ultimi 5 anni di lavoro (con copertura contributiva figurativa o anticipo di quota parte della pensione), rendendo pi sostenibile lallungamento dellet di accesso alla pensione e aprendo maggiori spazi per il turn-over occupazionale.
2.

Semplificare e riorganizzare il lavoro flessibile.

Per contrastare il diffondersi di abusi ricorrenti che trasformano la flessibilit del lavoro in precariet ed irregolarit va introdotto il principio generale del riferimento vincolante allapplicazione dei contratti collettivi del settore in cui opera il lavoratore e ad una contribuzione aggiuntiva, ad esempio nella misura di quanto gi previsto per il lavoro in somministrazione ( 4% ). Le tipologie del lavoro flessibile dovranno, inoltre, essere molto semplificate. In via generale molte di quelle oggi in atto potrebbero essere riassorbite allinterno della somministrazione del lavoro a tempo determinato ed a tempo indeterminato. Per quanto riguarda invece il Contratto a Tempo Determinato, che esplica una sua funzione soprattutto nella stagionalit, va prevista una semplificazione riguardo alle causali, alla durata massima ( che pu essere ridotta ), alla non reiterabilit, salvo il caso del lavoro stagionale, ad un tetto massimo fissato dai Ccnl. Per il Lavoro a Progetto va prevista la parificazione contributiva e contrattuale. Esso pu mantenere la funzione legata alle forme di collaborazione su

professionalit specifiche ma sulla base di criteri maggiormente selettivi ad esempio sulla durata o sulla non ripetitivit. 3. Ammortizzatori Sociali : gestione dellemergenza e riforma. Nel 2012 necessario mantenere il regime attuale basato oltre che sugli ammortizzatori sociali ordinari su quelli in deroga, verificando con attenzione il livello delle risorse. Il necessario collegamento tra le politiche attive del lavoro e gli ammortizzatori sociali va realizzato non solo per gli ammortizzatori in deroga (come accade ora) ma per lintera platea di lavoratori che percepiscono gli ammortizzatori sociali, puntando in modo mirato alla ricollocazione dei lavoratori in Cig/mobilit/disoccupazione da lungo tempo. La necessaria riforma degli ammortizzatori sociali va messa in cantiere in questa fase per poter entrare in vigore gradualmente col superamento delle Casse in deroga e si dovr basare sulla delega prevista dalla L.247/2007 rinnovata dalla L.183/2010, puntando allestensione degli ammortizzatori sociali a tutte le tipologie di lavoro ed a tutte le dimensioni dazienda. Preveder un riordino dei due istituti fondamentali: La conferma per il sostegno al reddito in costanza del rapporto di lavoro, della Cassa integrazione nelle diverse forme (ordinaria straordinaria), per tutelare i lavoratori nei momenti di contrazione produttiva o ristrutturazione. Sulla base della positiva esperienza di questi anni vanno potenziati i Contratti di Solidariet che permettono il mantenimento dei lavoratori e delle loro competenze professionali nel perimetro aziendale per i periodi necessari al superamento della crisi. Nellambito del riordino della Cig vanno previste in via normativa le modalit di contribuzione al sistema da parte delle piccole aziende, del settore artigiano e del terziario in forma diversificata rispetto alle aziende medio-grandi e utilizzando, in via sussidiaria, le risorse a ci dedicate negli Enti Bilaterali. Per il sostegno al reddito successivamente alla risoluzione del rapporto di lavoro vanno confermate lIndennit di mobilit (per quanti ne usufruiscono) e lIndennit di disoccupazione, istituti per i quali va previsto un percorso graduale di unificazione, con la graduale crescita dellindennit di disoccupazione che tuteli tutte le tipologie lavorative, eventualmente articolata su durate differenziate per aree territoriali, per intensit della disoccupazione, per et anagrafica. In questo ambito, va risolta la principale criticit a danno dei lavoratori a tempo determinato

che per poter usufruire dellindennit di disoccupazione debbono avere una contribuzione da almeno due anni, cos come attraverso la contribuzione va prevista unindennit di disoccupazione per il lavoro a progetto. Va inoltre affermato in via di principio e nella pratica effettiva la condizionalit da parte dei percettori di ammortizzatori sociali rispetto allobbligo di partecipazione alle politiche attive del lavoro, alla riqualificazione professionale, al reimpiego, passando da un sistema di ammortizzatori di tipo passivo ad uno di tipo attivo e dinamico. A tal proposito come gi positivamente sperimentato durante la crisi vanno proficuamente utilizzate e messe a sistema le opportunit dei Fondi Interprofessionali per la Formazione continua che per la loro diffusione capillare in tutti i settori e la natura della missione istitutiva potranno dare un impulso decisivo alle politiche di riqualificazione ed aggiornamento delle competenze necessarie per affrontare le transizioni lavorative e per dare concretezza e finalizzazione alle politiche attive del lavoro. Come gi evidenziato per la Cassa Integrazione, anche per gli ammortizzatori che operano post-risoluzione del rapporto di lavoro, vanno utilizzate le opportunit e le risorse nella bilateralit, operante ormai in tutti i settori.

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