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30 Anniversario di Fondazione:
Apertura - Convegno Nostra Signora di Loreto
Holywin
Poste Italiane.spa - Sped. in A.P. - Art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Tassa Pagata/Tax Perceu - Aut. DCO/DCBA/138/2002 del 04/03/2002
io vive una continua celebrazione attraverso la creazione. Il creato, con le sue stagioni, i suoi ritmi, i suoi colori e profumi celebrazione della bellezza di Dio, ci parla di Dio: I cieli narrano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l'opera Sua (Sal 18). Una seconda continua celebrazione Dio la vive nelluomo, vertice della creazione. Egli, con il suo essere creato ad immagine e somiglianza di Dio, celebrazione di Dio stesso, in quanto icona attraverso la quale possiamo scorgere tracce della Sua presenza. Ma la celebrazione che maggiormente Dio gradisce la vita stessa delluomo. La creazione da celebrazione diventa anche altare su cui Dio desidera ardentemente che luomo, con la sua esistenza, celebri il mistero di Cristo. La nostra spiritualit mariana-francescana ce ne offre due esempi. Maria, con l eccomi alla volont di Dio, rinnovato ogni giorno, ha fatto della sua vita una grande Annunciazione e quindi una grande Liturgia: la celebrazione del S, eco del S pronunciato da Cristo al Padre, ecco io vengo per fare, o Dio, la tua volont (Eb 10,7). Se guardiamo poi alla vita di S. Francesco, notiamo che il dono delle stimmate stato il segno della sua continua ed intima unione con Cristo, che ha reso la sua esistenza una celebrazione del Suo mistero. Il 30 anniversario di fondazione della nostra Fraternit vuole essere allora un fare memoria, e quindi un ridare al nostro cuore, la coscienza che Dio ci chiama a fare della nostra vita personale e comunitaria una continua celebrazione del mistero di Ges di Nazaret, ad imitazione di Maria e S. Francesco. In particolare p. Pancrazio, nel suo messaggio pronunciato in occasione dellapertura ufficiale del trentesimo (15 novembre u.s.), ci ha ricordato due impegni fondamentali per questo anniversario: la preghiera notturna e la conversione. La prima il segno di una comunione continua con Dio, di quella preghiera costante, a cui ci invita lapostolo Paolo, quando afferma pregate incessantemente (1Tess. 5,17) per fare della nostra esistenza una celebrazione del mistero di Cristo, rendendola spiritualmente un giorno senza tramonto. Da qui il secondo impegno; un anniversario infatti sempre occasione di una seria riflessione su dove siamo arrivati, su dove stiamo andando e su come stiamo camminando. Celebrare i trentanni di fondazione della nostra Fraternit dunque ricordare che siamo chiamati a fare della nostra vita personale e comunitaria una continua liturgia del S che ci rende celebrazione del mistero di Cristo, trasfigurando il nostro cuore in un giorno senza tramonto, perch solo con il S il sole dellamore di Dio risplende sempre in noi.
fr. Stefano Vita, ffb
santificazione D
Un anno di conversione e
In occasione del compleanno di p. Pancrazio si aperto ufficialmente lanno di ringraziamento per i trentanni della Fraternit
sorelle tra noi; su di noi, lo sguardo soave, mite, dolcissimo di p. Pancrazio che ci invitava a tuffarci, attraverso la preghiera, nel cuore di Dio per fare di questo anno un reale evento di grazia a beneficio di tutta la Fraternit. Intorno a noi laffetto di quanti condividono la nostra strada, dove la gioia, la pace e la preghiera rendono palpabile la presenza di Dio.
sor. Mariaceleste Attanasio, ffb
mento
Auguri Padre!
arissimi fratelli e sorelle donatimi dalla bont misericordiosa di Ges! Il primo pensiero di gratitudine infinita a Dio per quanto ha fatto: facciamo memoria dei segni concreti che il Signore ci ha dato e ci d, della sua benevolenza, della sua presenza viva e vivificante e al contempo ricordiamo la fragilit e la debolezza della nostra risposta, la nostra egoistica ingratitudine, la tiepidezza e lincoerenza delle nostre vite. Questanno diventi il tempo di verificare e correggere la nostra risposta a Dio. Vi esorto quindi, miei cari, a superare la tentazione della rilassatezza che colpisce il trascorrere del tempo nel logorio dellabitudine che luomo sperimenta per tutte le cose, anche quelle pi sante, e di rinnovare lo slancio ed il vigore nella considerazione del grande Bene che davanti a noi. Rendiamo pi consona la nostra vita alle Costituzioni e cerchiamo di evitare tutti gli sconti che ci concediamo. Tengo a sottolineare quei punti caratteristici di offerta e purificazione che sono tipici della nostra tradizione: la preghiera specie quella notturna che mi sta profondamente a cuore ed il digiuno. Da Maria Santissima impariamo la capacit di vivere saldamente con i piedi per terra, avendo il cuore totalmente orientato al cielo. Lei, Vergine sapiente, ha compiuto con la massima dovizia tutti i suoi doveri di sposa e di madre, ma non ha mai permesso che il suo cuore fosse preso da quellaffanno che di cos grande impedimento allunificazione con Dio. lei il vero modello e lispirazione a cui dobbiamo guardare per orientare equilibratamente la nostra esistenza nellimpegno della vita virtuosa. Dal nostro padre serafico S. Francesco, invece, impariamo larte della vita fraterna che scaturisce solo da un cuore che si riconosce piccolo di fronte allimmensit dellamore di Dio e quindi minore tra i propri fratelli: diventi questo il fondamento del nostro vivere, speso per ledificazione altrui. Miei cari, auguro a tutti un anno di grazia, benedizione, conversione e santificazione, per camminare come un unico corpo pi speditamente verso il nostro premio celeste.
dalla riflessione di p. Pancrazio per lapertura del trentennale di fondazione
La Chiesa ne ha bisogno!
Rivolgo un saluto alle autorit, a tutta la famiglia francescana e ad ognuno di voi venuto a questo convegno con il desiderio di approfondire questo tema cos importante, dal momento che osserviamo la presenza di Dio che moltiplica i carismi nella Chiesa attraverso queste nuove forme di vita consacrata. Ogni carisma, se autentico, sempre una parola di Dio distribuita nella storia e la parola di Dio non passa, la parola di Dio permane! In questo senso volevo salutare ognuno di voi che siete sotto la luce di un carisma e siete qui. Con il santo Padre ci stiamo preparando alla celebrazione di questo anno della fede che ci ripropone il cammino del Concilio Vaticano II, cinquantanni dopo. Del Concilio dobbiamo mettere in pratica ancora tante cose ispirate dallo Spirito Santo. A questo proposito desidero focalizzare un punto fondamentale della Lumen Gentium: il recupero dellimmagine della Chiesa come popolo di Dio. Dobbiamo costruire questo popolo di Dio nella profonda comunione dei carismi in rapporto gli uni con gli altri. [] Abbiamo oggi la possibilit di creare nella Chiesa, ancora pi profondamente, questo spirito di fraternit tra tutte le vocazioni: la grande sfida non ancora realizzata! Dobbiamo arrivare a questo, ma in un modo esperienziale. Porto un esempio bellissimo avvenuto pochi giorni fa ad Assisi. Qui il santo Padre ha riunito i capi religiosi da tutto il mondo e, pur sapendo che la sua missione di vicario di Cristo una missione speciale, andato a parlare allambone come un responsabile di una qualsiasi altra religione e, pur occupando un posto di presidenza, si seduto su una sedia alla stessa altezza degli altri: lamore gli suggeriva in quel momento di essere come gli altri! Questo il rapporto aperto di chi non crea barriere ma le fa cadere, per creare fraternit: in questo senso tutti i nostri carismi, del passato e del presente, devono trovarsi insieme. [] Sono veramente contento di questa iniziativa e vogliamo esservi vicini con la preghiera e col desiderio profondo di far venire in luce queste realt, che sono fondamentali: devono venire in luce, perch la Chiesa ne ha bisogno! Che il Signore benedica tutti Vi auguro un buonissimo convegno. Grazie.
dal saluto di Sua. Ecc.za Mons. Joo Braz de Aviz prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Societ di Vita Apostolica
Secondo Appuntamento
2 Convegno
Tra tradizione e innovazione trova spazio la fecondit dello Spirito che dona, anche per questa nostra epoca storica, i carismi di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno. A circa quarantanni dallinsorgere di quello che ha la portata di un vero fenomeno pentecostale, le nuove realt ecclesiali desiderano e necessitano di un tavolo di confronto, di scambio di esperienze, di riflessione sulle problematiche comuni, in ascolto della saggezza delle forme tradizionali. Da questo punto di vista, il Convegno stato un grande dono ed una importante opportunit, perch ha consentito a Istituti religiosi con esperienza secolare e nuove realt ecclesiali di incontrarsi, di conoscersi, di stimarsi e sostenersi a vicenda. Esprimo, inoltre, gratitudine e apprezzamento per il lavoro di ricerca che ha preceduto levento, per le belle relazioni preparate e presentate con grande competenza e senso ecclesiale. Grazie agli organizzatori e, tra questi, alla Fraternit Francescana di Betania che ci ha immessi nella squisita accoglienza dal sapore francescano, generando un clima di reciproca benevolenza tra i partecipanti. Uniti possiamo essere vero segno della comunione
Motivo di Gioia!
Grazie allamicizia e il sostegno continuo della Fraternit Francescana di Betania, abbiamo avuto lopportunit di partecipare al secondo convegno sulle nuove forme di vita consacrata. Le relazioni hanno offerto ricchi spunti di riflessione e motivo di gioia stato il poter conoscere ci che lo Spirito ha operato nelle comunit presentate: stato incoraggiante sentir parlare dei successi e dei fallimenti, delle gioie e delle difficolt sperimentate dalle diverse nuove comunit nel seguire il Signore lungo la via da lui ispirata. Punto culminante stato il momento di preghiera comune che ci ha visti tutti uniti nella lode e nel ringraziamento per ci che il Signore ha fatto per noi, per tutti i semi delle nuove forme di vita consacrata nel desiderio dessere luce e speranza per la Chiesa e per il mondo doggi.
sr. Gabriela Gasz, Community of Our Lady of Walsingham (tradotto dallinglese da sr. Camilla Oberding)
Semplici mura
Carissimi fratelli e sorelle in questa giornata in cui facciamo memoria della Madonna di Loreto e nella celebrazione dei trentanni di fondazione, cerchiamo di imparare qualcosa dalla Santa Casa: queste tre piccole mura si possono considerare la vera icona di Maria. Esse, che hanno accolto la vita ordinaria della sacra famiglia, sono rimaste casa del grande mistero dell Incarnazione di Dio e proprio perch sono rimaste quel focolare domestico nel quale Ges cresciuto, oggi sono basilica. Come ha fatto Maria che non ha preteso di essere niente di pi di quello che doveva essere: una madre premurosa, attenta e accogliente e lha fatto pienamente. Tutto questo insegna una cosa importante alla nostra Fraternit: non dobbiamo fare altro che essere noi stessi, ossia semplici mura e rimanere con i piedi per terra, lasciando che sia Dio a operare. Maria senza grandi discorsi, con discrezione, senza prevaricare, rimanendo al suo posto, ha lasciato trasparire perfettamente Dio che dimorava in lei; ha dato al mondo Dio perch ha accettato il Suo progetto e lo ha donato perch ha lasciato che tutto ci che Lui le ha trasmesso trasparisse in tutta la sua persona. Anche noi dobbiamo essere semplicemente trasparenza di Dio; nella povert delle nostre persone e nella semplicit delle nostre relazioni si possa vedere Dio che passa, accettando di essere pietre che, messe nelle sue mani, un giorno diventeranno basilica, perch Dio guarda lumilt e fa grandi cose.
dallomelia di fr. Paolo Crivelli, superiore generale ffb
mento
Servite Domino
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in laetitia
Carissimo p. Pancrazio, carissimi fratelli e sorelle, vi dico col cuore che per me questo come un ritorno a casa, dunque vi sono tanto grato di questo invito. Oggi viviamo in un mondo caotico, egoista e che sprofonda sempre pi nel vuoto perci occorre ripensare in maniera molto seria allimportanza dellevangelizzazione. Mettiamoci alla scuola di Ges che, iniziando la sua missione in fila con i peccatori, ci insegna che nessuno potr mai evangelizzare se non disposto a passare attraverso il processo di sofferenza con i poveri, i peccatori e gli ultimi. Lasciandosi spingere dallo Spirito Santo nel deserto per essere tentato, ci testimonia di essere il servo fedele che ripercorre i quarant anni del popolo di Dio nel deserto; cos anche noi non possiamo essere annunciatori se non siamo disposti a condividere le gioie e le angosce della gente. In Galilea Ges annuncia e insegna: anche noi, pur nella nostra povert, siamo chiamati a questo. Fin da subito chiama alcuni uomini ad interessarsi di altri uomini, vuole che questi collaborino con Lui. Egli dice loro: Seguitemi, vi far pescatori di uomini (Mt 4,19), eppure anche loro erano uomini rozzi! Cos come siamo anche noi, i cristiani. Ges non solo struttura un gruppo di discepoli ma una comunit, perch solo insieme si pu evangelizzare: nel cenacolo erano in centoventi, cos nata la Chiesa! [] Il Signore vi ha messi insieme formando Betania, dove tante persone stanche e sfiduciate, possono essere accolte. Voi avete il compito di indicare la direzione esatta per il Regno dei Cieli: uomini e donne che appartengono a Ges fino in fondo, questa la scommessa! La gente vi vede con il vostro saio che richiama pi il cielo che la terra, passate per le vie delle citt, con questo crocifisso nella semplicit dei vostri modi, del vostro sorriso e anche se non conosce Betania, n p. Pancrazio dice: Guarda questi ragazzi e ragazze! Chi sono?Sono quelli di Ges! Essere cristiani, essere consacrati significa credere che Ges il Cristo, camminare dietro lui; allora la vostra vita diventer trasparenza di Dio, potrete essere per il mondo altri Cristi capaci di testimoniare la forza prodigiosa della buona novella. laugurio che stamani con tutto il cuore io vi faccio e sia lodato Ges Cristo!
dalla catechesi di Sua Ecc.za Mons. Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Citt della Pieve e Vice Presidente C.E.I.
Il Signore vi dia la gioia di servirlo sempre, voi che gli avete donato le opere e i giorni per sempre.
Padre perch vuoi cos bene a noi GdB? Io spero e auguro che facciate quello che non ho fatto io! Sempre di pi e sempre meglio!
p. Pancrazio ai giovani
Dal 30 ottobre al 1 novembre, in occasione della Solennit di Tutti i Santi, si svolto, in Casa Madre, un ritiro nazionale dei Giovani di Betania invitati dal nostro fondatore. Il ritiro, intitolato Holywin (il santo vince), sviluppando i temi della Verit, della Bellezza e della Santit ha voluto restituire a questa festa il suo significato troppo spesso sostituito con la consumistica superficiale notte di Halloween sponsorizzata da tutti i mass-media. Con la grazia e lintercessione di tutti i santi, gli oltre 160 giovani presenti hanno trascorso nella fede questi giorni di festa, ricchi di preghiera, attivit, musica, e tanta voglia di fraternit! Sono arrivati ben provvisti di abiti e accessori per la sfilata dei santi ciascuno con labito del santo di cui porta il nome e sono riusciti a stupirci per la fede, lamore e la seriet con cui hanno vissuto questo momento. La sfilata terminata con la proclamazione della vittoria di tutti i santi perch ogni santo vince! Il pomeriggio proseguito con lincontro con p. Pancrazio che ha af-
frontato il tema della santit e ha risposto alle domande dei giovani manifestando grande fiducia e speranza per il loro cammino. Nella notte di Tutti i Santi, i ragazzi, nellAdorazione eucaristica, si sono lasciati rapire in un colloquio intimo con il Signore, nel quale potuto crescere il loro desiderio di santit. Il ritiro terminato, cos comera iniziato, con la Celebrazione eucaristica, per sottolineare che ogni cammino di santit ha il suo inizio e il suo compimento nella presenza viva di Ges. Lesperienza fatta in questi giorni ci porta ad affermare con speranza che questi giovani sono la gioia del cuore di Cristo!
fr. Daniele Siciliani, ffb
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Mercoled 31 agosto, dopo un lungo periodo di malattia, tornata alla casa del Padre la nostra cara Noralda Aicardi. La ricordiamo con affetto e stima.
Eventi
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Sabato 17 dicembre, presso la cappella della Casa Madre in Terlizzi, il vescovo Sua Ecc.za Mons. Luigi Martella ha ammesso agli ordini sacri fr. Marco Cherubino, fr. Alessandro Colauzzi, fr. Elishabele Coviello, fr. Nicola Curcio, fr. Salvatore Scaglione, fr. Antonio Surano e fr. Michele Zanet. Ha inoltre conferito il ministero dellaccolitato a fr. Leandro Cioverchia e fr. Mauro Fruttarol. Gioved 30 dicembre il Signore ha chiamato a s il rev.do don Gaspare Caracci. Grati per la fraterna amicizia e per il sostegno continuo con cui ci ha accompagnati in questi anni a Partanna (TP), lo ricordiamo nelle preghiere con affetto e riconoscenza.
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Lannuale Convegno dei Familiari della Fraternit Francescana di Betania dal tema E il Verbo si fatto carne si terr questanno a Loreto dal 27 al 29 aprile.
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