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Anno XIII n.

1 Gennaio - Marzo 2012

Notiziario trimestrale della Fraternit Francescana di Betania

30 Anniversario di Fondazione:
Apertura - Convegno Nostra Signora di Loreto

Holywin
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io vive una continua celebrazione attraverso la creazione. Il creato, con le sue stagioni, i suoi ritmi, i suoi colori e profumi celebrazione della bellezza di Dio, ci parla di Dio: I cieli narrano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l'opera Sua (Sal 18). Una seconda continua celebrazione Dio la vive nelluomo, vertice della creazione. Egli, con il suo essere creato ad immagine e somiglianza di Dio, celebrazione di Dio stesso, in quanto icona attraverso la quale possiamo scorgere tracce della Sua presenza. Ma la celebrazione che maggiormente Dio gradisce la vita stessa delluomo. La creazione da celebrazione diventa anche altare su cui Dio desidera ardentemente che luomo, con la sua esistenza, celebri il mistero di Cristo. La nostra spiritualit mariana-francescana ce ne offre due esempi. Maria, con l eccomi alla volont di Dio, rinnovato ogni giorno, ha fatto della sua vita una grande Annunciazione e quindi una grande Liturgia: la celebrazione del S, eco del S pronunciato da Cristo al Padre, ecco io vengo per fare, o Dio, la tua volont (Eb 10,7). Se guardiamo poi alla vita di S. Francesco, notiamo che il dono delle stimmate stato il segno della sua continua ed intima unione con Cristo, che ha reso la sua esistenza una celebrazione del Suo mistero. Il 30 anniversario di fondazione della nostra Fraternit vuole essere allora un fare memoria, e quindi un ridare al nostro cuore, la coscienza che Dio ci chiama a fare della nostra vita personale e comunitaria una continua celebrazione del mistero di Ges di Nazaret, ad imitazione di Maria e S. Francesco. In particolare p. Pancrazio, nel suo messaggio pronunciato in occasione dellapertura ufficiale del trentesimo (15 novembre u.s.), ci ha ricordato due impegni fondamentali per questo anniversario: la preghiera notturna e la conversione. La prima il segno di una comunione continua con Dio, di quella preghiera costante, a cui ci invita lapostolo Paolo, quando afferma pregate incessantemente (1Tess. 5,17) per fare della nostra esistenza una celebrazione del mistero di Cristo, rendendola spiritualmente un giorno senza tramonto. Da qui il secondo impegno; un anniversario infatti sempre occasione di una seria riflessione su dove siamo arrivati, su dove stiamo andando e su come stiamo camminando. Celebrare i trentanni di fondazione della nostra Fraternit dunque ricordare che siamo chiamati a fare della nostra vita personale e comunitaria una continua liturgia del S che ci rende celebrazione del mistero di Cristo, trasfigurando il nostro cuore in un giorno senza tramonto, perch solo con il S il sole dellamore di Dio risplende sempre in noi.
fr. Stefano Vita, ffb

santificazione D

Un anno di conversione e

Trentanni della Fraternit Francescana di Betania

In occasione del compleanno di p. Pancrazio si aperto ufficialmente lanno di ringraziamento per i trentanni della Fraternit

La gioia profonda di ritrovarsi


Quando ci si trova dinanzi al grandioso spettacolo di una cascata che ricade fragorosa con il suo spumeggiante profumo, non si pu che stupirsi e gioire, per spingere poi lo sguardo pi in alto, alla ricerca della sorgente che ha dato vita a questo fenomeno che, fecondando la terra, genera acque cristalline che riversano la loro forza sulla roccia. Questa limmagine che venuta alla mia mente pensando al 15 novembre scorso quando, convenuti dalle diverse Case, abbiamo festeggiato il compleanno del nostro amato fondatore e aperto solennemente questo anno di ringraziamento e di conversione. Come bello e come dolce che i fratelli (e le sorelle) vivano insieme! (cfr. Sal 133) questa lespressione che meglio traduce lo spirito di quella giornata: dallaccoglienza del mattino, alla solenne Messa della sera, passando attraverso lagape fraterna per giungere alla dolce preghiera serale, intorno al familiare camino. In stile francescano, risuonavano i corridoi e le sale di nomi, di passi che si rincorrevano, in un intreccio di volti, di sorrisi e fraterni abbracci che, con la forza di una cascata, hanno riempito la nostra Casa Madre con la profonda gioia di ritrovarsi, per affermare la fedelt a questa amata e giovane nostra Fraternit. Figli riconoscenti di un unico Padre, fratelli e

sorelle tra noi; su di noi, lo sguardo soave, mite, dolcissimo di p. Pancrazio che ci invitava a tuffarci, attraverso la preghiera, nel cuore di Dio per fare di questo anno un reale evento di grazia a beneficio di tutta la Fraternit. Intorno a noi laffetto di quanti condividono la nostra strada, dove la gioia, la pace e la preghiera rendono palpabile la presenza di Dio.
sor. Mariaceleste Attanasio, ffb

Primo Appunta15 novembre 2011

Amati nella nostra piccolezza


Carissimi fratelli e sorelle, il vangelo di oggi ci introduce bene a vivere l'aspetto francescano della minorit, di cui ci parlava p. Pancrazio nel suo commento durante i vespri solenni. In unepoca dove sembrano contare solo i grandi uomini, il Signore dice a noi - che sappiamo di essere piccoli, che siamo consapevoli di essere nulla, come Zaccheo (Lc 19,1-10) - queste parole: "Oggi vengo a casa tua; Io non ho paura della tua piccolezza, anzi, impara a dimorarvi perch il luogo dove Io prendo dimora". Dio non sceglie ci che alto ma ci che piccolo e lo chiama a salvezza. Per questo anche noi oggi siamo chiamati a riconoscere e ad amare questo essere piccoli, perch proprio per questo siamo amati da Lui. Entriamo in questa logica, non seguiamo quella del mondo che cerca la grandezza e la gloria, ma accostiamoci a Colui che si fa cos piccolo da donarci se stesso in un pezzo di pane.
dallomelia di fr. Paolo Crivelli, superiore generale ffb

mento

Auguri Padre!

arissimi fratelli e sorelle donatimi dalla bont misericordiosa di Ges! Il primo pensiero di gratitudine infinita a Dio per quanto ha fatto: facciamo memoria dei segni concreti che il Signore ci ha dato e ci d, della sua benevolenza, della sua presenza viva e vivificante e al contempo ricordiamo la fragilit e la debolezza della nostra risposta, la nostra egoistica ingratitudine, la tiepidezza e lincoerenza delle nostre vite. Questanno diventi il tempo di verificare e correggere la nostra risposta a Dio. Vi esorto quindi, miei cari, a superare la tentazione della rilassatezza che colpisce il trascorrere del tempo nel logorio dellabitudine che luomo sperimenta per tutte le cose, anche quelle pi sante, e di rinnovare lo slancio ed il vigore nella considerazione del grande Bene che davanti a noi. Rendiamo pi consona la nostra vita alle Costituzioni e cerchiamo di evitare tutti gli sconti che ci concediamo. Tengo a sottolineare quei punti caratteristici di offerta e purificazione che sono tipici della nostra tradizione: la preghiera specie quella notturna che mi sta profondamente a cuore ed il digiuno. Da Maria Santissima impariamo la capacit di vivere saldamente con i piedi per terra, avendo il cuore totalmente orientato al cielo. Lei, Vergine sapiente, ha compiuto con la massima dovizia tutti i suoi doveri di sposa e di madre, ma non ha mai permesso che il suo cuore fosse preso da quellaffanno che di cos grande impedimento allunificazione con Dio. lei il vero modello e lispirazione a cui dobbiamo guardare per orientare equilibratamente la nostra esistenza nellimpegno della vita virtuosa. Dal nostro padre serafico S. Francesco, invece, impariamo larte della vita fraterna che scaturisce solo da un cuore che si riconosce piccolo di fronte allimmensit dellamore di Dio e quindi minore tra i propri fratelli: diventi questo il fondamento del nostro vivere, speso per ledificazione altrui. Miei cari, auguro a tutti un anno di grazia, benedizione, conversione e santificazione, per camminare come un unico corpo pi speditamente verso il nostro premio celeste.
dalla riflessione di p. Pancrazio per lapertura del trentennale di fondazione

Trentanni della Fraternit Francescana di Betania

La Chiesa ne ha bisogno!
Rivolgo un saluto alle autorit, a tutta la famiglia francescana e ad ognuno di voi venuto a questo convegno con il desiderio di approfondire questo tema cos importante, dal momento che osserviamo la presenza di Dio che moltiplica i carismi nella Chiesa attraverso queste nuove forme di vita consacrata. Ogni carisma, se autentico, sempre una parola di Dio distribuita nella storia e la parola di Dio non passa, la parola di Dio permane! In questo senso volevo salutare ognuno di voi che siete sotto la luce di un carisma e siete qui. Con il santo Padre ci stiamo preparando alla celebrazione di questo anno della fede che ci ripropone il cammino del Concilio Vaticano II, cinquantanni dopo. Del Concilio dobbiamo mettere in pratica ancora tante cose ispirate dallo Spirito Santo. A questo proposito desidero focalizzare un punto fondamentale della Lumen Gentium: il recupero dellimmagine della Chiesa come popolo di Dio. Dobbiamo costruire questo popolo di Dio nella profonda comunione dei carismi in rapporto gli uni con gli altri. [] Abbiamo oggi la possibilit di creare nella Chiesa, ancora pi profondamente, questo spirito di fraternit tra tutte le vocazioni: la grande sfida non ancora realizzata! Dobbiamo arrivare a questo, ma in un modo esperienziale. Porto un esempio bellissimo avvenuto pochi giorni fa ad Assisi. Qui il santo Padre ha riunito i capi religiosi da tutto il mondo e, pur sapendo che la sua missione di vicario di Cristo una missione speciale, andato a parlare allambone come un responsabile di una qualsiasi altra religione e, pur occupando un posto di presidenza, si seduto su una sedia alla stessa altezza degli altri: lamore gli suggeriva in quel momento di essere come gli altri! Questo il rapporto aperto di chi non crea barriere ma le fa cadere, per creare fraternit: in questo senso tutti i nostri carismi, del passato e del presente, devono trovarsi insieme. [] Sono veramente contento di questa iniziativa e vogliamo esservi vicini con la preghiera e col desiderio profondo di far venire in luce queste realt, che sono fondamentali: devono venire in luce, perch la Chiesa ne ha bisogno! Che il Signore benedica tutti Vi auguro un buonissimo convegno. Grazie.
dal saluto di Sua. Ecc.za Mons. Joo Braz de Aviz prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Societ di Vita Apostolica

Una realt viva e feconda


La questione delle nuove forme di vita consacrata suscitate dallo Spirito Santo nella Chiesa dopo il Concilio Vaticano II, pur contrassegnando una realt viva e feconda di sequela Christi, resta tuttora aperta e dibattuta. [] Lopera dello Spirito si manifesta nelle nuove forme anzitutto attraverso lagilit di cui godono: non avendo ancora strutture stratificate nei secoli, hanno la possibilit di concentrarsi maggiormente sullessenza della vita consacrata. Libere da strutture e da opere, possono votarsi ad una fruizione autentica dellesperienza di Dio mediante la frequentazione cordiale della Parola, la preghiera, la testimonianza della vita fraterna: le opere e le attivit pastorali, in questo contesto, rimangono accessorie. Ci crea un clima di forte testimonianza che, a sua volta, genera visibilit e volont di emulazione: tali esperienze attraggono un gran numero di giovani desiderosi di abbracciare questo stile di vita. Le nuove forme di vita consacrata hanno riscoperto che il significato vero e radicale della vita religiosa lofferta di s a Dio intesa come atto di lode e di amore a Dio per la salvezza delle anime. Tuttavia, restano da sciogliere parecchi nodi problematici non solo con criteri canonici e teologici, ma seguendo il dettato evangelico del: Venite e vedete (cfr. Gv 1,35-42). [] auspicabile, cio, che il Dicastero promuova lazione concreta di una commissione che esamini, valuti, studi da vicino la vita e le problematiche di queste realt per dare, prima ai vescovi diocesani cui affidato il discernimento iniziale (cfr. CIC can. 605; e VC 62), e poi alle nuove stesse realt risposte e criteri uniformi affinch attraverso lobbedienza e la docilit dei loro membri si renda gloria al Signore, si ami la Chiesa e si edifichi il santo popolo di Dio. Le nuove forme di vita consacrata, sorte nel post-Concilio per ispirazione dello Spirito Santo in diverse parti del mondo, oggi sono nella Chiesa una realt viva che porta evidenti frutti di santit in una societ sempre pi laicizzata: in tempo di lacrime, esse rappresentano una speranza per le diocesi, per la vita consacrata in s per la Chiesa.
dallintervento di Sua Ecc.za Mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro Squillace

Secondo Appuntamento

Nuove Forme di Vita Consacrata

2 Convegno

Roma 24-26 novembre 2011

Le nuove forme di vita consacrata fra tradizione e innovazione


Auditorium Antonianum,

e nuove forme di vita consacrata fra tradizione e innovazione


Uniti: vera profezia evangelica
sacrati e consacrate di nuove comunit, chiamati a testimoniare, con la loro presenza allAuditorium Antonianum in Roma, la perenne vitalit dello Spirito. Come ha detto il Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Societ di Vita Apostolica, Mons. Joo Braz de Aviz, noi consacrati siamo chiamati a vivere lesperienza della conformazione a Cristo per mezzo dei consigli evangelici in spirito di fede profonda: virt teologale, la fede, per la quale il Pontefice Benedetto XVI ha indetto un anno di riflessione. Senza la fede non si pu accogliere e capire lopera dello Spirito nella Chiesa che continua a suscitare nelle forme tradizionali come nelle nuove forme di vita consacrata il desiderio di seguire Ges pi da vicino. Dunque, questo secondo convegno apre ancora nuove prospettive di riflessione, di studio e di condivisione, nella certezza che il fecondo grembo della Chiesa sia sempre gravido di nuovi impulsi di crescita e di realizzazione nel Signore Ges, unico vero modello di donazione di s al Padre e allumanit.
fr. Roberto Fusco, ffb

Nel fecondo grembo della Chiesa


La Fraternit Francescana di Betania, assieme al Coordinamento Storici Religiosi e la Pontificia Universit Antonianum, ha organizzato il secondo convegno sulle nuove forme di Vita Consacrata a quattro anni dal primo. Tale evento ha richiamato lattenzione di molti studiosi italiani e stranieri, senza contare il gran numero di nuove comunit convenute da diverse parti del mondo per riflettere su questa tematica cos importante nella Chiesa contemporanea. Parlare di queste realt significa porre al centro lo Spirito Santo, che nel Popolo di Dio continua la sua azione e la sua ispirazione: Lui che rende la sequela di Cristo unesperienza affascinante, capace di attrarre i cuori di tante persone alla ricerca di Dio e del suo amore. Molti giovani oggi, in diverse parti del mondo, sono accomunati dal desiderio di donare la propria vita a Dio sulle orme di Cristo attraverso modalit di vita consacrata che, pur mantenendo intatti i principi fondanti di questo stato di vita, assumono altri colori attraverso forme comunitarie nuove. Cos, dalle Filippine, dallArgentina, dalla Spagna, dalla Francia, dagli USA, dal Canada e da tanti altri paesi sono convenuti con-

ecclesiale e profezia della perenne novit evangelica. Grazie.


Maria Luigia Corona, cofondatrice della Comunit Missionaria di Villaregia

Tra tradizione e innovazione trova spazio la fecondit dello Spirito che dona, anche per questa nostra epoca storica, i carismi di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno. A circa quarantanni dallinsorgere di quello che ha la portata di un vero fenomeno pentecostale, le nuove realt ecclesiali desiderano e necessitano di un tavolo di confronto, di scambio di esperienze, di riflessione sulle problematiche comuni, in ascolto della saggezza delle forme tradizionali. Da questo punto di vista, il Convegno stato un grande dono ed una importante opportunit, perch ha consentito a Istituti religiosi con esperienza secolare e nuove realt ecclesiali di incontrarsi, di conoscersi, di stimarsi e sostenersi a vicenda. Esprimo, inoltre, gratitudine e apprezzamento per il lavoro di ricerca che ha preceduto levento, per le belle relazioni preparate e presentate con grande competenza e senso ecclesiale. Grazie agli organizzatori e, tra questi, alla Fraternit Francescana di Betania che ci ha immessi nella squisita accoglienza dal sapore francescano, generando un clima di reciproca benevolenza tra i partecipanti. Uniti possiamo essere vero segno della comunione

Motivo di Gioia!
Grazie allamicizia e il sostegno continuo della Fraternit Francescana di Betania, abbiamo avuto lopportunit di partecipare al secondo convegno sulle nuove forme di vita consacrata. Le relazioni hanno offerto ricchi spunti di riflessione e motivo di gioia stato il poter conoscere ci che lo Spirito ha operato nelle comunit presentate: stato incoraggiante sentir parlare dei successi e dei fallimenti, delle gioie e delle difficolt sperimentate dalle diverse nuove comunit nel seguire il Signore lungo la via da lui ispirata. Punto culminante stato il momento di preghiera comune che ci ha visti tutti uniti nella lode e nel ringraziamento per ci che il Signore ha fatto per noi, per tutti i semi delle nuove forme di vita consacrata nel desiderio dessere luce e speranza per la Chiesa e per il mondo doggi.
sr. Gabriela Gasz, Community of Our Lady of Walsingham (tradotto dallinglese da sr. Camilla Oberding)

Chiamati ad indicare il Cielo

Semplici mura
Carissimi fratelli e sorelle in questa giornata in cui facciamo memoria della Madonna di Loreto e nella celebrazione dei trentanni di fondazione, cerchiamo di imparare qualcosa dalla Santa Casa: queste tre piccole mura si possono considerare la vera icona di Maria. Esse, che hanno accolto la vita ordinaria della sacra famiglia, sono rimaste casa del grande mistero dell Incarnazione di Dio e proprio perch sono rimaste quel focolare domestico nel quale Ges cresciuto, oggi sono basilica. Come ha fatto Maria che non ha preteso di essere niente di pi di quello che doveva essere: una madre premurosa, attenta e accogliente e lha fatto pienamente. Tutto questo insegna una cosa importante alla nostra Fraternit: non dobbiamo fare altro che essere noi stessi, ossia semplici mura e rimanere con i piedi per terra, lasciando che sia Dio a operare. Maria senza grandi discorsi, con discrezione, senza prevaricare, rimanendo al suo posto, ha lasciato trasparire perfettamente Dio che dimorava in lei; ha dato al mondo Dio perch ha accettato il Suo progetto e lo ha donato perch ha lasciato che tutto ci che Lui le ha trasmesso trasparisse in tutta la sua persona. Anche noi dobbiamo essere semplicemente trasparenza di Dio; nella povert delle nostre persone e nella semplicit delle nostre relazioni si possa vedere Dio che passa, accettando di essere pietre che, messe nelle sue mani, un giorno diventeranno basilica, perch Dio guarda lumilt e fa grandi cose.
dallomelia di fr. Paolo Crivelli, superiore generale ffb

Trentanni della Fraternit Francescana di Betania

Terzo AppuntaNostra Signora di Loreto


10 dicembre 2011

mento

Servite Domino
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in laetitia

Carissimo p. Pancrazio, carissimi fratelli e sorelle, vi dico col cuore che per me questo come un ritorno a casa, dunque vi sono tanto grato di questo invito. Oggi viviamo in un mondo caotico, egoista e che sprofonda sempre pi nel vuoto perci occorre ripensare in maniera molto seria allimportanza dellevangelizzazione. Mettiamoci alla scuola di Ges che, iniziando la sua missione in fila con i peccatori, ci insegna che nessuno potr mai evangelizzare se non disposto a passare attraverso il processo di sofferenza con i poveri, i peccatori e gli ultimi. Lasciandosi spingere dallo Spirito Santo nel deserto per essere tentato, ci testimonia di essere il servo fedele che ripercorre i quarant anni del popolo di Dio nel deserto; cos anche noi non possiamo essere annunciatori se non siamo disposti a condividere le gioie e le angosce della gente. In Galilea Ges annuncia e insegna: anche noi, pur nella nostra povert, siamo chiamati a questo. Fin da subito chiama alcuni uomini ad interessarsi di altri uomini, vuole che questi collaborino con Lui. Egli dice loro: Seguitemi, vi far pescatori di uomini (Mt 4,19), eppure anche loro erano uomini rozzi! Cos come siamo anche noi, i cristiani. Ges non solo struttura un gruppo di discepoli ma una comunit, perch solo insieme si pu evangelizzare: nel cenacolo erano in centoventi, cos nata la Chiesa! [] Il Signore vi ha messi insieme formando Betania, dove tante persone stanche e sfiduciate, possono essere accolte. Voi avete il compito di indicare la direzione esatta per il Regno dei Cieli: uomini e donne che appartengono a Ges fino in fondo, questa la scommessa! La gente vi vede con il vostro saio che richiama pi il cielo che la terra, passate per le vie delle citt, con questo crocifisso nella semplicit dei vostri modi, del vostro sorriso e anche se non conosce Betania, n p. Pancrazio dice: Guarda questi ragazzi e ragazze! Chi sono?Sono quelli di Ges! Essere cristiani, essere consacrati significa credere che Ges il Cristo, camminare dietro lui; allora la vostra vita diventer trasparenza di Dio, potrete essere per il mondo altri Cristi capaci di testimoniare la forza prodigiosa della buona novella. laugurio che stamani con tutto il cuore io vi faccio e sia lodato Ges Cristo!
dalla catechesi di Sua Ecc.za Mons. Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Citt della Pieve e Vice Presidente C.E.I.

Nella Santa Casa, con Maria


Oggi la Fraternit in festa perch compie 30 anni! Quale migliore lode possiamo innalzare a Dio se non quello di riunirci attorno al focolare per raccontarci?! La Fraternit infatti nata da un focolare: la Santa Casa. Chiediamo perci alla Vergine Madre che ci porti nella sua casetta per svelarci il significato di questa festa. Immaginiamo di trovarci l, notiamo lessenzialit del luogo mentre un estatico silenzio ci introduce alla contemplazione del mistero. Il Dio altissimo del Sinai si china su questa fanciulla e chiede il suo consenso per realizzare il suo progetto dAmore: lIncarnazione. Se in silenzio sappiamo metterci in ascolto, quelle mura raccontano la vita santa che Maria ha vissuto con Giuseppe e Ges bambino. Lei ci insegna i gusti di Dio e la bellezza della vita nascosta di Nazareth. L il Verbo si fatto carne ma ora vuole abitare anche in noi ed in questo incontro lanima tripudia di gioia con Dio! Allora s che festa, anzi, Solennit!
sor. Maddalena Prisciandaro, ffb

Il Signore vi dia la gioia di servirlo sempre, voi che gli avete donato le opere e i giorni per sempre.

dalle ultime parole di don Tonino Bello alla Fraternit

Rapiti da Ges, nella notte dei santi!

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Padre perch vuoi cos bene a noi GdB? Io spero e auguro che facciate quello che non ho fatto io! Sempre di pi e sempre meglio!
p. Pancrazio ai giovani

Trasg ressivi perch santi


In geologia per trasgressione si intende lavanzata del mare su un territorio emerso e linstaurazione del dominio marino. questo il significato che per me si pu attribuire ai santi: la forza di unonda che si frange e accarezza la terra, per donarsi nei suoi flutti. Questi sono i santi: con i loro passi hanno aperto la dolcezza del Cielo, senza cercare la grandezza, nella piccolezza di unonda hanno portato allimmensit del mare. Trasgressivi perch hanno creduto nella libert di una scelta che apre le ali, quella di scegliere il Bene; perch hanno percorso lunica Via che ti cammina sempre accanto, che sfiorer sempre i tuoi passi anche quando non capisci la meta. Trasgressivi perch hanno scelto la Verit di un Amore talmente immenso da entrare in ogni scavo del cuore, amando oltre lerrore, vedendo Ges in ogni altro. E perch hanno creduto a una Vita che fa scendere da se stessi. Trasgressivi perch hanno camminato insieme ognuno con il proprio passo e hanno cambiato le regole attraverso ununica regola: amare!
Cecilia Cesari, GdB

Se Dio lo chiede vuol dir e che possibile!


La festa di oggi ci ricorda che ci facciamo santi svolgendo bene i doveri del nostro stato di vita, e qualora si cadesse, sapendosi rialzare subito! La santit, infatti, un atteggiamento in divenire: non si nasce santi, santi si diventa conoscendo, amando, servendo Dio e fondando su di Lui la nostra vita interiore, alla sequela di Cristo. Vi chiedo di essere testimoni. Riconoscendovi umilmente fragili, attingete forza dallEucarestia, con la quale Lui vive in voi, vi rende belli e vi rende testimoni che rimproverano senza parlare, chi ha una vita disordinata. Il mondo vuole vedere, non sentire, chi sono i cristiani, soprattutto attraverso le provocazioni che ci rivolge, alle quali meglio non rispondere perch sono solo luoghi comuni Non abbiate paura quando parlano male di voi, la condizione che ha dato Ges per essere beati! (Mt 5,11) Lo Spirito Santo vi possa infuocare del suo Amore per essere la comunit di Cristo nella societ! [] Bisogna fiorire dove Dio ci ha seminato, anche nelle aiuole spinose di difficolt perch anche tra le spine sboccia sempre un fiore: Tutto posso in Colui che mi d la forza (Fil 4,13 ). [] importante compiere le scelte di vita sia sentimentali che scolastiche o universitarie avendo presenti gli ideali che portano a Dio. Non fate come quei giovani che scelgono sulla base dellattrazione fisica o della realizzazione umana, valori destinati a finire; solo i valori morali e spirituali danno continuit e pienezza. Per questo occorre rimanere ancorati, con fede, alla Fraternit che vi sostiene in comunione spirituale di preghiera, perch Ges dove due o tre sono riuniti nel suo nome (Mt 18,20). A questo proposito penso al Rosario che pregate su Skype alle 21,00 di ogni sera, credo che sia uniniziativa ispirata dallo Spirito Santo, per costruire un mondo nuovo in contrapposizione a quello fondato su felicit effimere. Cosi facendo, alla fine vincete voi perch scegliete Ges e Lui vive, risorto, per non pi morire! Presentiamoci allora allaltare di Dio con il desiderio di farci santi perch se Dio lo chiede, vuol dire che possibile e saremo davvero persone riuscite! Auguri!
dal discorso di p. Pancrazio ai GdB

Dal 30 ottobre al 1 novembre, in occasione della Solennit di Tutti i Santi, si svolto, in Casa Madre, un ritiro nazionale dei Giovani di Betania invitati dal nostro fondatore. Il ritiro, intitolato Holywin (il santo vince), sviluppando i temi della Verit, della Bellezza e della Santit ha voluto restituire a questa festa il suo significato troppo spesso sostituito con la consumistica superficiale notte di Halloween sponsorizzata da tutti i mass-media. Con la grazia e lintercessione di tutti i santi, gli oltre 160 giovani presenti hanno trascorso nella fede questi giorni di festa, ricchi di preghiera, attivit, musica, e tanta voglia di fraternit! Sono arrivati ben provvisti di abiti e accessori per la sfilata dei santi ciascuno con labito del santo di cui porta il nome e sono riusciti a stupirci per la fede, lamore e la seriet con cui hanno vissuto questo momento. La sfilata terminata con la proclamazione della vittoria di tutti i santi perch ogni santo vince! Il pomeriggio proseguito con lincontro con p. Pancrazio che ha af-

frontato il tema della santit e ha risposto alle domande dei giovani manifestando grande fiducia e speranza per il loro cammino. Nella notte di Tutti i Santi, i ragazzi, nellAdorazione eucaristica, si sono lasciati rapire in un colloquio intimo con il Signore, nel quale potuto crescere il loro desiderio di santit. Il ritiro terminato, cos comera iniziato, con la Celebrazione eucaristica, per sottolineare che ogni cammino di santit ha il suo inizio e il suo compimento nella presenza viva di Ges. Lesperienza fatta in questi giorni ci porta ad affermare con speranza che questi giovani sono la gioia del cuore di Cristo!
fr. Daniele Siciliani, ffb

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Mercoled 31 agosto, dopo un lungo periodo di malattia, tornata alla casa del Padre la nostra cara Noralda Aicardi. La ricordiamo con affetto e stima.

Eventi

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Sabato 17 dicembre, presso la cappella della Casa Madre in Terlizzi, il vescovo Sua Ecc.za Mons. Luigi Martella ha ammesso agli ordini sacri fr. Marco Cherubino, fr. Alessandro Colauzzi, fr. Elishabele Coviello, fr. Nicola Curcio, fr. Salvatore Scaglione, fr. Antonio Surano e fr. Michele Zanet. Ha inoltre conferito il ministero dellaccolitato a fr. Leandro Cioverchia e fr. Mauro Fruttarol. Gioved 30 dicembre il Signore ha chiamato a s il rev.do don Gaspare Caracci. Grati per la fraterna amicizia e per il sostegno continuo con cui ci ha accompagnati in questi anni a Partanna (TP), lo ricordiamo nelle preghiere con affetto e riconoscenza.

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Lannuale Convegno dei Familiari della Fraternit Francescana di Betania dal tema E il Verbo si fatto carne si terr questanno a Loreto dal 27 al 29 aprile.

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