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Un'ampia panoramica su Borse, settori, azioni italiane e azioni estere che seguiamo per voi: uno strumento pratico per sapere al volo su cosa investire. pp. 8-15
La corsa della corona svedese, il recupero del dollaro, il saliscendi dei rendimenti delle obbligazioni in euro: l'andamentoditassievaluteinuncolpod'occhio. pp.16
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Soldi Sette
Informazione finanziaria indipendente di
Soldi Sette settimanale Anno XXI 4,96 abbonamento anno 197,40 Altroconsumo Edizioni Finanziarie s.r.l. via Valassina, 22 20159 Milano Poste Italiane s.p.a. Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Nuove regole
Il 2011 non sar facile. I Governi dei Paesi industrializzati dovranno agire su tasse e tagli alla spesa per raddrizzare i bilanci: manovre che rischiano di pesare su crescita economica e conti societari. Le aziende, per, pur in questo contesto, possono fare qualcosa per dare soddisfazione agli azionisti: adottare un buon sistema di corporate governance. Ma va l, viene da pensare, con i problemi che ci sono e invece l'adozione di buone regole per dirigere l'attivit pu far la differenza in Borsa. Lo dimostra uno studio del 2003 di alcuni ricercatori dell'universit di Harvard condotto su 1.500 societ Usa. Quelle con la migliore corporate governance, negli anni '90, hanno guadagnato in media il 23,3% annuo contro il 14% di quelle con la corporate governance peggiore. Nel 2009 altri tre ricercatori della stessa universit sono tornati sullo studio, non solo giungendo a conclusioni simili, ma dimostrando come, in particolare, siano le regole che restringono il potere degli azionisti (limitazione del diritto di voto, maggioranze troppo elevate per la modifica degli statuti) a fare la differenza. Noi concordiamo e l'attenzione ai diritti dei piccoli azionisti uno degli elementi centrali della nostra analisi sulla corporate governance di circa 350 societ italiane e estere. I risultati non sono esaltanti: meno del 40% ottiene un voto sufficiente (ne parliamo alle pagine 4 e 5). Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, per, si potrebbe dire che quanto meno ci sono ampi margini di miglioramento. Una piccola speranza con cui vogliamo aprire il primo numero di quest'anno.
CORPORATE GOVERNANCE DA MIGLIORARE
Voto tra 0 e 4 27% Voto 8 1% Voto 7 10% Voto 6 27%
ANALISI MACROECONOMICA
Un 2010 sottotono
Di poco superiore al pareggio il risultato del nostro indice delle matricole, che registra solo due ingressi.
Dopo la "corsa" degli scorsi anni, anche il nostro indice sulle matricole di Borsa ha tirato il freno nel 2010 con un piccolo progresso rispetto alla chiusura del 2009. Un risultato comunque migliore rispetto a quello di Piazza Affari, grazie alla limitata presenza di titoli finanziari e ai buoni risultati di bilancio di alcune delle societ che compongono il nostro indice. Non hanno brillato le uniche due new entry del 2010: Tesmec (in calo dell'8,6% dalla quotazione) e Enel Green Power (in calo dell'1,3% nonostante il prezzo di quotazione abbassato rispetto a quello inizialmente programmato). Hanno invece dato un contributo positivo al risultato 2010 le due societ che hanno lasciato l'indice per far posto alle nuove matricole: Ena uscita con un +3% da inizio anno (ma dalla quotazione pi che dimezzata), DiaSorin ci ha salutati con un +19% da inizio anno e un +140% dalla quotazione. p. 7
Voto 5 35%
La nostra analisi sulla corporate governance di 350 societ mostra che il 62% ottiene un voto inferiore alla sufficienza. nell'interesse degli azionisti che le cose migliorino.
Analisi macroeconomica
D'altro canto il problema delle spese sanitarie non stato, invece, ancora affrontato e sar pi difficile da risolvere. Le ultime proiezioni del Fondo monetario internazionale stimano un rialzo di queste spese almeno al 3% del Pil da qui al 2030. Pertanto, tenendo conto di tutto questo, il debito pubblico dei Paesi del G7 dovrebbe arrivare al 200% del Pil nel 2020 e, in assenza di manovre di aggiustamento, sar del tutto fuori controllo. , quindi, urgente intervenire, tanto pi che le recenti tensioni sui titoli di Stato europei mostrano come i mercati non siano disposti a finanziare tutto e tutti indipendentemente dal prezzo. Non bisogna illudersi che possa servire l'esempio del Giappone, che gestisce facilmente un debito colossale: in Giappone c' un eccesso di risparmio che negli Usa e nel Vecchio continente manca. Inoltre i risparmiatori giapponesi si interessano poco ai mercati esteri preferendo i titoli locali, ma i loro omologhi europei e americani non esitano a cercar fortuna nei mercati emergenti destinandovi parte dei risparmi che dovrebbero restare in patria.
Il forte debito pubblico genera poi un problema ulteriore: in caso di una nuova crisi non sar pi possibile rispondere con un incremento della spesa pubblica. necessario un approccio coraggioso e smettere di sperare nella crescita economica per riassorbire nella maniera meno faticosa il debito pubblico. Inoltre non neppure il caso di illudersi che l'inflazione elevata possa essere una soluzione miracolosa. Se vero che un suo rialzo inatteso riduce il valore reale del debito pubblico, questa soluzione funziona solo a breve termine e l'inflazione percepita come problema di lungo termine farebbe rialzare i tassi annullando i benefici iniziali. Morale: non c' che una soluzione per i Paesi sviluppati, alzare le tasse e tagliare le spese. Le conseguenze di questo risanamento dei bilanci sono, per, difficili da prevedere.
USA: SPESA SANITARIA ALLE STELLE
1500 1400 1300 1200 1100 1000 900 800 700 600 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Le spese sanitarie esploderanno, spinte dall'invecchiamento della popolazione. Questo rende ancora pi urgente mettere mano al problema del debito pubblico degli Stati. Qui sopra trovate il dato Usa in miliardi di dollari. Lo trovate all'indirizzo www.soldi.it > Mercati
Analisi macroeconomica
Tipicamente il rigore dei bilanci colpisce la domanda interna e provoca un rialzo della disoccupazione. Tuttavia, porta anche un ribasso dei tassi che alla lunga sostiene l'attivit economica: ribasso che, per, almeno per i prossimi mesi improbabile. Sperare poi che, come successo in passato, i consumi privati compensino le minori spese pubbliche ugualmente illusorio: dopo aver ridotto il loro tasso di risparmio in questo ultimo decennio e aver aumentato i loro debiti anche le famiglie hanno la necessit di ristabilire la loro salute finanziaria. In pi l'inquietudine nei confronti del problema pensionistico rischia ugualmente di spingere verso un aumento dei risparmi e a farne le spese sono i consumi. Una svalutazione della moneta e un boom delle esportazioni sono altri elementi che di solito hanno ridotto le conseguenze economiche del rigore di budget, ma se ci possibile quando il rigore tocca solo un Paese o due, diventa pi difficile quando l'austerit si impone a quasi tutti quanti i Paesi sviluppati.
guadagnare il dollaro, trasformando il biglietto verde da investimento in difficolt a importante opportunit di guadagno. Ragionamenti del tutto simili valgono per le Borse che spesso si muovono in direzione contraria rispetto alle obbligazioni (spesso dei mesi deludenti per il mercato obbligazionario vedono le Borse salire e viceversa). Inoltre, non tutte le Piazze azionarie si muovono in modo uguale in tutti i Paesi: per esempio una contenuta presenza delle Borse dei Bric aiuta a dare pepe ai vostri investimenti senza aumentarne per forza il rischio, perch c' un certo disallineamento tra ci che accade in Cina e negli Usa, in Brasile e in Europa. Per questo vi ribadiamo di investire secondo portafogli molto diversificati (vedi www.soldi.it/portafogli e la tabella). In secondo luogo vi ricordiamo che per attuare queste strategie occorre avere un po' di pazienza (ad esempio non aspettatevi che un investimento in azioni sia con certezza profittevole solo dopo pochi mesi): se invece volete investire solo per qualche mese puntate su Conto corrente 3% di Barclays, Dconto, contoconto.it, Rendimax, ContosuIBl.
Posto che anche se la situazione meno rosea che in passato, non certo che debba arrivare una bufera epocale, ecco qualche ulteriore idea sempre buona da ritagliare e mettere da parte il giorno in cui l'aria si facesse velenosa. Visto che parlare di crisi sistemica un conto, ma parlare di Apocalisse un altro, assai probabile che la Germania qualunque cosa accada sia capace di uscire indenne da ogni crisi. I suoi titoli di Stato (i bund) quotati sia su Borsa Italiana sia al Tlx potrebbero salire di prezzo grazie alla buona affidabilit di Berlino. Il decennale tedesco Bund 3,25% 04/01/20 (prezzo: 103,68) una soluzione classica. Se poi temete una impennata del carovita potete scegliere il titolo (sempre tedesco) DBRei 1,5% 15/4/16 (prezzo: 106,2) indicizzato all'inflazione europea. In maniera pi aggressiva (ma correndo qualche rischio in pi) possibile guadagnare dalla crisi acquistando un prodotto che punti sul crollo dei mercati, come un Etf short: ad esempio l'Etfx Ftse Mib Super Short Strategy (81,34 euro) quotato a Milano scommette (amplificandolo) su un eventuale crollo di Piazza Affari; l'Etf Db x-trackers Stoxx 600 banks short daily (31,87 euro), anch'esso quotato a Milano, scommette sul crollo dei titoli bancari europei, che sono poi quelli pi sensibili a un'insolvenza di Paesi Ue.
a.: anni; SEK: corone svedesi; USD: dollari Usa; GBP: sterline inglesi. Soldi Sette 4 Gennaio 2011 | 3
Corporate governance
Corporate governance
Ackermans & van Haaren ACS Adecco Adidas Group Adolfo Domnguez Aegon Ageas (ex Fortis) Agfa - Gevaert Ahold Air Liquide Alba Alcatel - Lucent Allianz Allied Irish Banks Alstom Altri Amper Anheuser - Busch InBev Ansaldo STS Antena 3 Apple ArcelorMittal ARM Holdings ASM Lithography Holding AstraZeneca AT & T Atenor Group Atlantia Autogrill Autonomy Corporation Autostrada TO-MI Avanquest Software Aviva Axa Azkoyen Banca Popolare di Milano Banco de Sabadell Banco Popolare Banesto Banif Bank of America Banknter Barclays Bank Barco BASF BasicNet Bayer BBVA BCP Beghelli Bekaert Belgacom Benetton Beni Stabili BES BMW BNP Paribas Bouygues BP BPI Brederode Brembo Brisa BT Group Bulgari Buzzi Unicem CAF Campari Campofro Capgemini Carrefour Catalana Occidente Cementos Portland Cepsa CFE Chevron Cimpor CIR 5 6 7 7 5 7 8 7 6 5 5 6 8 5 4 4 7 5 7 6 7 5 7 7 7 8 6 5 5 8 6 5 6 5 5 5 5 5 7 4 7 7 8 8 7 5 7 6 4 5 5 7 5 6 5 5 7 4 5 6 5 5 6 7 6 4 5 6 4 6 4 5 5 5 7 5 4 7 Crdit Agricole CS Groupe Daimler D'Amico International Ship. Danone Deceuninck Delhaize De'Longhi Deutsche Bank Deutsche Post Deutsche Telekom Dexia Diageo D'Ieteren DuPont De Nemours Duro Felguera E.ON EADS Ebro Foods Edison EDP EDP Renovveis Eli Lilly Elia Enagas Ence Endesa Enel ENI Ercros Euronav EVS Broadcast Equipment Exelon Exmar Exor Exxon Mobil Fastweb FCC Ferrovial (ex Cintra) Fiat Finmeccanica Fondiaria - Sai France Tlcom Galp Energia Gamesa Gas Natural GBL GDF Suez General Electric Generali Geox Gimv GlaxoSmithKline Glintt Google Grifols Gruppo Coin Headwaters Heineken HSBC Holdings IBA Iberdrola Iberdrola Renovables Iberia Ibersol IBM Impregilo Impresa Inapa Indesit Company Inditex Indra Sistemas ING Intel Interpump Group Intesa Sanpaolo ION Geophysical Corp. Iren (ex Iride) 5 6 7 7 4 5 6 6 7 7 6 7 7 4 6 4 7 5 5 4 6 7 5 7 5 5 6 5 5 6 6 5 5 7 5 6 7 5 7 5 3 5 5 4 5 6 4 6 6 8 7 6 8 6 5 5 6 4 5 6 5 5 7 6 6 8 4 8 6 5 7 6 7 8 6 6 5 5 KPN Kraft Foods Ladbrokes Lafarge Lagardre L'Espresso Lloyds Banking Group Logica L'Oral Lottomatica Luxottica LVMH Mabuchi Motor Man Mapfre Martifer MDC Holdings Media Capital Mediaset Mediobanca Mediolanum Melexis Merck Metro Metrovacesa Michelin Miko Mobistar Mondadori Monte dei Paschi di Siena Mota - Engil Nasdaq OMX National Grid Natuzzi Nestl NH Hoteles Nokia Nordea Novabase Novartis NPM Nyrstar Omega Pharma Option Oriflame Cosmetics Parmalat Pastor Pearson Pernod Ricard Peugeot Pfizer Philips Piaggio Picanol Pininfarina Pirelli & C. Popular Portucel Portugal Telecom Pinault Printemps Redoute Prelios Prisa Prosegur Prudential Prysmian Psion Qiagen Randstad RCS MediaGroup Recordati Red Elctrica Corporacin Reed Elsevier NV REN Renault Repsol YPF Republic Airways Reyal Urbis Rio Tinto 7 4 6 5 4 6 6 7 6 6 6 4 3 5 5 7 5 6 6 6 6 7 6 5 5 6 5 7 7 5 6 6 5 3 6 5 8 3 7 8 6 6 6 6 6 7 5 6 5 4 6 7 5 6 6 6 4 6 5 5 6 2 4 6 5 7 5 7 4 6 6 6 5 5 5 2 7 6 Saint - Gobain Saipem Sanofi - Aventis Santander SAP Schneider Schnitzer Steel Seaspan Seat Pagine Gialle Semapa Service Point Solutions Siemens Singulus Technologies Sioen Snam Rete Gas Soares da Costa Socit Gnrale Sofina Sol Meli Solvay Sonae Sonae Capital Sonae Indstria Sonaecom Sorin SOS Corporacin Alimentaria Stefanel STMicroelectronics Systemat Teixeira Duarte Telecinco Telecom Italia Telefnica Telenet Telesp Tenaris Terna Tessenderlo Texas Instruments TF1 Thales Time Warner Tiscali Tod's Total Tubacex UBI Banca UBS UCB Umicore Unicredit Unilever Unipol Uralita US Ecology Valeo Van de Velde Veolia Environnement Vestas Wind Systems VGP Vidrala Vinci Viscofn Vivendi Vodafone Group Volkswagen VPK Packaging Walt Disney Waste Connections Wolters Kluwer WPP Yoox Zardoya - Otis Zeltia Zetes Zignago Vetro ZON Multimdia Zurich Financial Services 3 5 5 6 6 6 5 3 4 6 6 6 6 5 7 7 5 5 7 6 6 6 7 6 5 4 4 6 5 7 7 5 5 6 5 5 5 4 8 6 3 6 5 7 5 7 5 5 4 6 5 7 5 5 8 6 4 6 6 5 8 6 6 8 8 5 5 6 4 5 8 5 6 3 5 5 5 7
L'investitore pratico
I nostri consigli
Attualmente vi sconsigliamo i BoT a 3, 6 e 12 mesi e i CTz a 24 mesi. Per investire la vostra liquidit sul mercato vi sono conti deposito che offrono rendimenti pi interessanti (li trovate su www.soldi.it/contideposito). Anche i CcT sono titoli che non vi consigliamo: sono a tasso variabile e il loro rendimento dipende dai BoT a 6 mesi che al momento non vi consigliamo. Lo stesso dicasi per i CcTeu, legati al tassi euribor a 6 mesi. Interessanti sono invece i BTp: potete acquistare quelli con scadenza residua tra i 5 e i 7 anni.
E quanto vi costa
Se partecipate all'asta, sui CTz, CcT, BTp e BTpi non si pagano commissioni. Se si investe in BoT, la commissione massima, fissata per legge, lo 0,05% per i titoli con durata residua minore o uguale a 80 giorni, lo 0,10% se la durata residua compresa tra 81 e 170 giorni, lo 0,20% per quelli con durata residua tra 171 e 330 giorni e lo 0,30% per i titoli con durata residua maggiore o uguale a 331 giorni. Se acquistate i titoli di Stato sul mercato, invece, la banca vi applica delle commissioni. Per un acquisto di 5.000 euro effettuato allo sportello, in media si pagano 27,6 euro, ma si passa da un minimo di 10 euro ad un massimo di 41 euro. Se invece operate via internet in media si spendono 12,6 euro e si va da un minimo di 6 euro ad un massimo di 25. Ricordate che queste sono le condizioni per il solo acquisto di titoli e non considerano tutti gli altri costi legati al conto corrente (per esempio con Directa Sim pagate s il minimo di 6 euro, ma dovete pagare un costo d'attivazione di 155 euro). Per conoscere il conto corrente migliore per le vostre esigenze chiamateci allo 02/6961580 dal marted al gioved dalle 9 alle 12. La consulenza, per voi, gratis.
Le aste dei BTp a 15 e 30 anni, cos come quelle dei CcT, non sono regolari. Pu succedere, inoltre, che le aste di dicembre non abbiano luogo, a seconda delle condizioni di mercato e delle necessit di cassa del ministero del Tesoro. Consultate il nostro sito www.soldi.it, dove vi informiamo per tempo sull'effettivo svolgimento delle aste. 6 | Soldi Sette 4 Gennaio 2011
dei pi penalizzati, che a Piazza Affari invece ampiamente rappresentato. Nell'indice delle matricole presente un solo titolo finanziario (Cape Live) che non a caso tra i peggiori dell'anno, insieme a MolMed che ha subito gli effetti negativi dell'aumento di capitale (nella tabella qui sotto trovate i risultati di tutte le societ). Ampia, invece, la presenza di titoli industriali, che hanno registrato risultati migliori: spiccano Piquadro, spinta dal miglioramento dei conti (ma rispetto alla quotazione il bilancio ancora negativo) e Yoox, sostenuta dal progresso nella redditivit ma anche dal recente ingresso nell'indice FTSE Mid Cap, che ha regalato al titolo maggiore visibilit. Il discreto risultato dell'indice significa che conviene puntare sulle matricole? Non sempre. Anzi, nella maggior parte dei casi il prezzo con cui le new entry approdano in Borsa troppo elevato: come potete vedere nella tabella, quasi tutte le matricole sono "in rosso" rispetto al debutto. Meglio quindi non investire su tutte le debuttanti ma solo su alcune, ben selezionate societ: per questo, continueremo a monitorare per voi tutti i nuovi ingressi a Piazza Affari.
IL DIVARIO SI AMPLIA
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Con una chiusura in lieve progresso, l'indice AC Mipo Retail (grassetto; base 100) nel 2010 ha ampliato, seppur di poco, il vantaggio accumulato dal 2005 a oggi sulla Borsa italiana (sottile) che nell'ultimo anno ha perso terreno.
Data di quotazione Cape Live Aeffe Sat Bialetti RCF Group Piquadro Damiani Maire Tecnimont Sole 24 Ore MolMed Rosss Best Union Yoox Tesmec Enel Green Power 19/07/2007 24/07/2007 26/07/2007 27/07/2007 27/07/2007 25/10/2007 08/11/2007 26/11/2007 06/12/2007 05/03/2008 09/04/2008 20/05/2008 03/12/2009 01/07/2010 04/11/2010 Prezzo di quotazione 1,05 4,1 12,35 2,5 2,8 2,2 4 2,8 5,75 2,15 2,1 3,4 4,3 0,7 1,6 Prezzo attuale 0,26 0,49 10,22 0,34 0,86 1,88 0,82 3,29 1,38 0,41 1,42 1,44 9,62 0,64 1,58 dalla quotazione -75,2% -88,0% -17,2% -86,4% -69,3% -14,5% -79,5% 17,5% -76,0% -80,9% -32,4% -57,6% 123,7% -8,6% -1,3%
L'indice AC Mipo Retail raccoglie le societ che si quotano a Piazza Affari con un'offerta destinata almeno in parte al pubblico retail. Queste societ entrano a far parte dell'indice al momento della loro quotazione e ne escono dopo due anni (purch nell'indice restino almeno 15 societ), oppure quando la societ stata tolta dal listino prima che siano passati due anni dalla quotazione. Ogni settimana, su www.soldi.it, vi forniamo un aggiornamento sull'andamento dell'indice e sulle societ che ne hanno maggiormente condizionato, in positivo e in negativo, il suo andamento. Sul nostro sito potete anche trovare maggiori dettagli sulle modalit di calcolo dell'indice: sono all'indirizzo www.soldi.it/metodologia.
Guadagno/perdita negli ultimi negli ultimi 2 mesi 3 mesi -12,8% -15,9% 13,4% 21,7% 5,5% 5,9% -12,9% -14,4% -5,7% 3,1% 5,3% 27,5% -2,4% -4,0% 5,9% 12,8% -0,7% 4,4% -2,5% -10,3% -3,4% -2,3% -2,6% -3,2% 22,1% 28,4% -6,0% 6,0% nd nd
nell'ultimo mese 55,8% 28,8% -0,8% 11,1% 0,3% 6,5% 1,0% 9,0% 14,5% 26,9% 4,4% 0,1% 34,5% 4,0% 3,9%
negli ultimi 6 mesi -23,3% 51,7% 13,6% -24,4% 2,4% 47,5% -5,8% 25,1% -1,4% -48,1% -7,4% 29,8% 68,5% nd nd
nell'ultimo anno -20,5% -6,3% -3,8% -31,3% -9,0% 64,2% -23,2% 33,2% -28,1% -76,8% 15,9% 1,8% 84,3% nd nd
I prezzi di quotazione e i prezzi attuali sono espressi in euro. Il guadagno/perdita percentuale indicato in tabella si riferisce solo all'andamento del prezzo, senza tener conto di dividendi o altre remunerazioni. Per Tesmec e Enel Green Power "nd" indica che il dato non disponibile (le due societ sono quotate da un periodo di tempo inferiore a quello indicato nella relativa colonna). Soldi Sette 4 Gennaio 2011 | 7
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ALTA TECNOLOGIA
Nel 2010 il settore ha continuato a crescere, avvicinandosi ai livelli che aveva raggiunto prima della crisi nel 2007. La ripresa delle vendite stata rapida e spettacolare, aiutata dal successo commerciale dei nuovi prodotti come gli smartphone, l'iPad e i minipc. Il 2011 si annuncia meno euforico con un ritorno alla normalit dopo due anni di crescita.
1000 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0
BANCHE E ASSICURAZIONI
Le banche europee sono state volatili nel 2010. Le crisi di Grecia e Irlanda ci ricordano che i bilanci bancari, ricchi di bond statali, sono fragili. La maggior parte delle banche ha evitato finora aumenti di capitale per rimpinguare i mezzi propri, ma presto potrebbe dovervi ricorrere. La moderazione nella politica di dividendi sembra destinata a perdurare.
1800 1600 1400 1200 1000 800 600 400 200
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FARMACEUTICO
L'aumento della concorrenza dei farmaci generici, il controllo della spesa medica in Europa e la riforma sanitaria statunitense hanno frenato la corsa dei prezzi dei farmaci, riducendo la redditivit delle aziende farmaceutiche. A lungo termine, le prospettive di invecchiamento della popolazione e il diffondersi di malattie come il diabete e il cancro sosterranno per il settore.
2500 2000 1500 1000 500 0
MATERIE PRIME
Il settore delle materie prime cresciuto nel 2010 arrivando a valori vicini a quelli precedenti la crisi del 2008. Gli investitori hanno confermato il loro interesse nei confronti dei metalli preziosi e in particolare dell'oro, le cui quotazioni sono salite. In Europa e negli Usa le materie prime hanno guadagnato circa il 30%, ma un settore piuttosto volatile per un investimento.
1600 1400 1200 1000 800 600 400 200
MEDIA
Nel 2010 il settore dei media cresciuto: ha messo a segno un guadagno del 20% circa in Europa e di oltre il 30% negli Stati Uniti. Nella seconda met dell'anno sono aumentati gli investimenti pubblicitari che hanno giovato ai conti delle societ del settore; settore che non consigliamo nella sua totalit, ma al suo interno ci sono alcuni titoli interessanti per un acquisto.
700 600 500 400 300 200 100
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PETROLIO E GAS
La ripresa del settore continuata per tutto il 2010 e il petrolio salito: dagli 80 dollari di inizio anno oggi sopra i 90 dollari al barile. I titoli delle societ operanti nel settore ne hanno beneficiato e continuano a investire in programmi di ristrutturazione e contenimento dei costi per fare fronte alla crisi economica. Anche ci ha determinato un aumento dei loro profitti.
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TELECOMUNICAZIONI
Nel 2010 il settore ha proseguito la crescita iniziata nel corso del 2009. I buoni dividendi distribuiti dalle societ hanno attirato gli investitori in un contesto economico difficile e dominato da bassi tassi di interesse. Il 2010 ha visto l'esplosione delle vendite di smartphone e la diffusione dell'internet mobile, che sosterranno la crescita del settore anche nel 2011.
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UTILITY
Questo settore oggi penalizzato dai prezzi del gas piuttosto deboli e da un ambiente normativo assai rigido (tasse, prezzi fissi). Gli investitori hanno preferito rivolgere l'attenzione alle opportunit immediate di profitto che hanno colto nelle economie emergenti e le azioni delle societ del settore sono, di conseguenza, rimaste stabili su livelli prossimi a quelli del 2009.
3000 2500 2000 1500 1000 500 0
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Ha avviato i colloqui con la francese Edf per la risoluzione del nodo Edison. Nel frattempo continuano le operazioni per ridurre il debito.
Un 2010 con luci e ombre per Ansaldo: nonostante le tante gare vinte il titolo, da febbraio, sceso molto.
L'andamento del traffico nel corso dell'anno stato buono, ma non eccezionale. Il gruppo cerca nuove vie di crescita in Sud America.
8.09 EUR VENDERE 2011 2012 0.15 0.15 0.25 0.27 32.36 29.96
Nel 2010 il titolo rimasto sottotono, sulla scia di risultati penalizzati dalla crisi dei consumi, ma ora correttamente valutato.
Il 2010 stato fiacco, poi col ritorno all'utile e grazie alla buona intonazione del settore lusso il titolo si ripreso a fine anno.
Anche se i risultati non sono stati brillantissimi, eccezion fatta per il Sudamerica, Campari cresciuta senza sosta nel 2010.
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Il 2010 ha mostrato fatturato e redditivit in crescita, grazie all'incremento nei settori salute, energia e componentistica per automobili. 10 | Soldi Sette 4 Gennaio 2011
Su e gi per Edison: da un lato c' euforia per il riassetto societario, dall'altro ci sono timori per la rinegoziazione dei contratti gas.
Il collocamento in Borsa di Enel green power ha fatto s che gli obiettivi di riduzione del debito del gruppo diventassero pi credibili.
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Malgrado la corsa del prezzo del greggio nel corso del 2010, le nostre stime restano prudenti in virt della debolezza del mercato del gas.
Dopo un inizio 2010 all'insegna dell'incertezza, il titolo Fiat ha preso la rincorsa, bench i dati sulle vendite non siano stati buoni.
Il 2010 stato un anno difficile, non tanto per l'andamento dell'attivit, ma per le indagini giudiziarie che l'hanno interessata.
A fronte di un'Europa in difficolt, il gruppo punta a espandersi ulteriormente nei Paesi emergenti e in particolare in Estremo Oriente.
Il 2010 non stato un anno brillante in termini di vendite, nonostante altri titoli con caratteristiche analoghe abbiano macinato utili.
Un 2010 in crescita per il titolo Coin, grazie a buoni risultati ottenuti soprattutto da Ovs e all'acquisizione di Upim.
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Il 2010 ha segnato il ritorno al dividendo, ma ci nonostante l'anno stato comunque sottotono, complice un debole terzo trimestre.
Mentre continua a cercare soluzioni per cedere la quota in Edison, la societ presenta un piano di crescita da qui al 2015 molto ambizioso.
L'immobiliare continua a arrancare; i titoli di societ di materiali da costruzione sono stati penalizzati e Italcementi non fa eccezione. Soldi Sette 4 Gennaio 2011 | 11
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Nel 2010 i conti sono migliorati recuperando parte del terreno perso nel 2009, ma sono ancora lontani dai risultati realizzati nel 2008.
Nonostante si sia aggiudicata la gestione del Gratta&Vinci, Lottomatica ha conosciuto un netto calo delle proprie quotazioni in Borsa.
Seguendo il buon andamento dei conti, il titolo Luxottica ha guadagnato ancora terreno nel 2010 dopo aver corso molto in Borsa gi nel 2009.
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Nel corso dell'anno sono tornati a crescere i ricavi pubblicitari televisivi sia in Italia sia in Spagna. Bene anche i ricavi della pay-tv.
E' stata tra le migliori tra i media italiani nel reggere la crisi dal punto di vista dei conti e nel 2011 torner a distribuire dividendi.
La societ produce utili, ma ai mercati sembrata incerta nella gestione dell'enorme liquidit incassata dalle cause per il vecchio crack.
Anno positivo per Piaggio: le sue vendite in Asia sono cresciute e in Europa ha guadagnato quote di mercato nonostante la crisi del settore. 12 | Soldi Sette 4 Gennaio 2011
Nel 2010 il titolo ha guadagnato molto terreno a Piazza Affari, soprattutto nella seconda met dell'anno dopo la separazione da Pirelli RE.
Il divorzio da Pirelli e il cambio di nome non hanno aiutato Prelios a recuperare terreno in Borsa nel 2010: il titolo viaggia sui minimi.
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Prysmian archivia un anno travagliato ma, complici i risultati in miglioramento, il titolo riuscito a difendere il balzo fatto nel 2009.
Un 2010 positivo per i conti di Recordati, che ha saputo far fronte alla scadenza di un importante brevetto con la vendita di altri farmaci.
Un buon 2010 per Snam. La fusione con Stogit e Italgas sta andando bene: i risparmi di costo sono superiori alle nostre previsioni.
Il buon andamento in Brasile compensa i risultati meno brillanti sull'ormai maturo mercato domestico, che ha ritmi di crescita pi blandi.
Grazie a tariffe di trasporto favorevoli e a un buon controllo dei costi, Terna archivia un buon 2010 e programma importanti investimenti.
Dopo la cessione di Tiscali UK la societ si fortemente ridimensionata, ma anche nel 2010 i conti sono lontani dal chiudere in utile.
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Dopo un 2009 chiuso lievemente meglio del previsto anche il 2010 ha dato segnali di miglioramento, ma il titolo in Borsa ha sofferto ancora.
L'evento del 2010 sono le clamorose dimissioni al vertice del gruppo; nel frattempo i conti trimestrali e il titolo non hanno brillato.
Nel 2010 ha guadagnato terreno ed tornata ai livelli di inizio 2008 sulla scia di risultati positivi; oggi correttamente valutata. Soldi Sette 4 Gennaio 2011 | 13
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Le incertezze a livello normativo nel settore elettrico hanno penalizzato eccessivamente il titolo, che ai prezzi attuali conveniente.
L'aumento di capitale fa migliorare la solvibilit della banca e le consente di rafforzare la diversificazione all'estero (Turchia).
Forte del "pricing power" del suo marchio, la tedesca BMW ha realizzato uno dei risultati pi brillanti del settore automobilistico.
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Come atteso, il titolo sceso non appena terminata, all'inizio del 2010, la battaglia tra gli azionisti per il controllo del gruppo.
Malgrado i bei risultati, nel 2010 EDP ha risentito della crisi del debito pubblico e delle prospettive meno positive nel settore eolico.
Fuggendo i dubbi a livello normativo in Spagna, Iberdrola orienta i suoi investimenti verso i mercati internazionali pi promettenti.
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L'azione ha continuato a crescere nel 2010; segno che la precoce espansione nei Paesi emergenti d buoni frutti. 14 | Soldi Sette 4 Gennaio 2011
Intel ha realizzato risultati record nel 2010, trainati dalle vendite di PC alle imprese. Il titolo mantiene un buon potenziale.
L'indebitamento elevato (in seguito all'acquisizione di Orascom) e la debole ripresa in Europa hanno pesato molto sul titolo.
L'operatore del Nasdaq accusa la crisi finanziaria che ne taglia i ricavi, ma la sua strategia di diversificazione lascia ben sperare.
Il crollo del titolo accelerato nel 2010. Nokia continua a perdere quote di mercato rispetto agli specialisti degli smartphone come Apple.
La vendita ad un buon prezzo di Vivo gli consentir di comprare una quota in Oi e distribuire dividendi elevati; il che sosterr l'azione.
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Nel 2010 l'azione Repsol ha beneficiato della salita del petrolio e dei buoni risultati dei giacimenti in Brasile, ma resta conveniente.
Il 2010 stato un anno nero per il gruppo, ma gli incidenti nella ricerca e le pressioni sui prezzi lo hanno spinto a ristrutturarsi.
La penalizzazione del titolo per i risultati in Spagna ci sembra eccessiva. Il Brasile diventato infatti il primo motore del gruppo.
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Le dinamiche attivit in America Latina permettono di compensare, in parte, il calo del mercato spagnolo. L'azione offre dividendi elevati.
Il gruppo si focalizzato sulle reti TV, su cui punta anche all'estero. Strategia promettente, ma i mercati non ne sono ancora convinti.
L'operatore britannico di telecom Vodafone beneficia del dinamismo economico dei mercati emergenti, dove ben posizionato. Soldi Sette 4 Gennaio 2011 | 15
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I rendimenti dei bond in euro (grassetto) sono quasi sullo stesso livello di un anno fa (sottile), ma il 2010 stato tutt'altro che tranquillo: ai cali dei primi mesi sono seguiti netti aumenti sulla scia dei timori per i debiti pubblici.
Complice un'economia che stenta a decollare, i rendimenti delle obbligazioni in dollari Usa (grassetto) sono inferiori rispetto a quelli registrati un anno fa (sottile). Ad abbassare i rendimenti stata anche la "fuga" dall'euro.
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La Gran Bretagna non immune dal contagio dei Paesi europei, Irlanda in particolare: per questo, gli investitori si accontentano di tassi attuali (grassetto) pi bassi di un anno fa (sottile) solo per scadenze abbastanza brevi.
Dopo una prima parte del 2010 in netta ripresa, il biglietto verde ha registrato uno spettacolare scivolone. Si poi ripreso nell'ultima parte dell'anno, ma pi per la debolezza dell'euro che per il buon andamento dell'economia Usa.
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La sterlina chiude il 2010 in recupero rispetto a inizio anno. Il suo andamento per stato discontinuo, complici le incertezze dell'economia d'oltremanica, e i valori di qualche anno fa restano ancora ben lontani.
La ripresa iniziata nel 2009 non si affatto arrestata: complice la debolezza dell'euro, che ha sofferto per i timori sui debiti pubblici, la corona svedese ha riguadagnato interamente le posizioni di due anni fa, prima dello scivolone.
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