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Capitolo 1

Conoscere

ormai si sorprendono della presenza dello yoga nella cultura occidentale. Viene considerato uno strumento come tanti altri, per placare gli stati dansia generati dalleccessivo impiego di energia richiesta per soddisfare i bisogni della vita quotidiana. Bisogni che non sono pi soltanto primari come procurarsi cibo, casa, lavoro, istruzione etc. bens indotti senza alcuna discriminazione sulla loro effettiva necessit. Lo yoga tuttavia qualcosa di pi. Con disciplina attua un lento progressivo cambiamento in chi lo pratica. Senza violenza ma per questo non meno efficace, porta alla consapevolezza della complessa personalit umana. Riporta alla luce lesigenza profonda delluomo alla felicit; smaschera linganno della totalit della vita solo fisica; apre una breccia verso la cosiddetta spiritualit, pi temuta che rinnegata; pone in risalto leffimera felicit del mondo materiale; propone soluzioni per evitare di rimanere nellignoranza; sottolinea i consigli dei tanti saggi che li hanno sperimentati con successo. Anche i saggi spaventano: sono ritenuti sacerdoti e come tali missionari di conversioni verso presunte felicit future. Qui lerrore: la conquista della felicit non va demandata in un mondo futuro, solo frutto di esperienza diretta gi in questa vita, di disciplina costante non mai interrotta facilmente applicabile poich non richiede niente altro che luso dellintelligenza per capire e della volont per agire. Perch tanta riluttanza a provare? Cosa impedisce alluomo moderno di avvicinarsi al cosidetto misticismo? La paura di perdere la tanto comoda laicit libertaria. Comoda perch falsamente fa credere di sentirsi indipendenti, pertanto liberi. E una condizione di pericolo perch sfiora lanarchia ossia il disordine, mentre la vera libert non perde mai la consapevolezza di vita con gli altri e quindi la coscienza che libert tale finch non danneggia gli altri. La
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Pochi

libert non confinata solo allaspetto materiale della vita, bens ha radici profonde nel mondo metafisico che lavvolge. Il corpo fisico, dicono i saggi, solo un decimo di tutto lindividuo. Perch trascurare gli altri nove decimi che comunque gi inconsapevolmente usiamo? Gi questo spiegherebbe la difficolt di vivere. Le scritture antiche, i testi sacri non rivelano la Verit , solo verbalizzano ci che si deve sperimentare dentro se stessi. Tutte in modalit diverse nelle diverse culture, propongono la stessa cosa. Luomo un essere libero. Possiede libero arbitrio ossia la capacit di discriminare e scegliere. Ma per scegliere luomo deve conoscere e questo vale sia per la vita materiale che per la vita spirituale. I metodi di conoscenza sono due: 1) Vijnana per investigare e comprendere il mondo esterno, 2) Prajnana per addentrarsi nel sapere pi alto. lo strumento che comprende tutte le prospettive o risultati intermedi della conoscenza. Vijnana la strada seguita dallumanit nel cammino evolutivo per conoscere e dominare sulle forze della natura. Da primitivi con la magia, via via continuando con lastrologia: sorprendeva il sole che fa sbocciare un seme sotto terra con la forza del suo calore, o la luna che sposta le maree. Poi la religione con la domanda Chi c dietro quelle energie, un Dio?; la filosofia ragionare su chi Dio e chi luomo ed infine la scienza, frutto della ragione umana ritenuta con supponenza in grado di risolvere tutto. Ma luomo non il centro delluniverso nonostante la ragione ed il libero arbitrio. Le conseguenti esperienze vissute ne dimostrano i limiti negli effetti collaterali dellabiura del misticismo. Lecosistema sballato, alimenti geneticamente alterati, depressioni e stati dansia nelle persone sempre pi diffusi, sono gli effetti collaterali pi visibili che lumanit patisce per avere dimenticato Prajnana, il secondo metodo della conoscenza. E
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come per i rimedi della medicina corrente gli effetti collaterali pesano gravemente sulla guarigione, cos escludere o ignorare nella ricerca sulla vita la parte metafisica non porta felicit, bens sofferenza. Prajnana il metodo seguito dai saggi e dai profeti. Invita a chiudere gli occhi , a staccare gli altri sensi, a fermare il vortice dei pensieri, ad abitare consapevolmente lo spazio dietro la fronte e ascoltare il silenzio interiore. Persino la scienza riconosce luomo portatore di sapere evolutivo. Nei suoi geni ne conserva tutta la memoria non solo della vita materiale sperimentata con il corpo ma di tutti gli altri nove decimi coinvolti con le energie che i saggi chiamano sottili perch sfuggono allesperienza dei cinque sensi. Solo con la conversione dellattenzione verso linterno possibile accedere alla conoscenza totale. A questo proposito sembra che lumanit si sia divisa i compiti: il mondo Orientale ha privilegiato la ricerca interiore, ed il mondo Occidentale la ricerca esteriore, finendo ambedue in un vicolo cieco. Il primo ha trascurato lo sviluppo dei beni materiali, il secondo li ha esasperati. Ora forse lumanit pronta a fondere le rispettive esperienze. La facolt di trascendere lo stato ordinario di coscienza non prerogativa degli Orientali: i meccanismi che consentono di raggiungere la trascendenza, fanno parte del patrimonio genetico del sistema nervoso umano. Tutti disponiamo di questa facolt sia che la utilizziamo o no. Con le parole del Dalai Lama: Esiste uno spazio interiore che sempre invariabilmente presente ed accessibile . Tutto quello che dobbiamo fare ricordarlo e tornare alla sua consapevolezza. In questo modo si entra nel mondo interiore. Procedere quindi con equilibrio tra i due metodi. La conoscenza del mondo sottile guider le scelte per le applicazioni della scienza tecnologica. Ecco perch non dobbiamo temere di affrontare la spiritualit: la vera spiritualit non ha forme rituali
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n tradizioni da sostenere, n precedenti da seguire. Luomo deve conoscere per poi decidere che via seguire. Ricordare che siamo esseri liberi. Perch seguire un cammino interiore? Secondo gli antichi Rishis la risposta per ottenere pace e gioia e sopprimere dolore e sofferenza. La felicit duratura non cosa che possa venire dallesterno: dipende soltanto dallo stato interiore, dipende dalla conoscenza del Se che anima luniverso e tutti gli esseri viventi. Spesso mi sorprendo dellacquisita capacit di intuizione (medito regolarmente tutti i giorni da trenta anni circa) dei profondi problemi dellesistenza. Io, persona comune, con una vita comune come quella di tante persone, mi trovo a confutare alcune scoperte della scienza occidentale, proprio perch ne vedo i limiti. Altre volte invece colgo lanalogia tra le affermazioni scientifiche e la realt della vita pi profonda. Ad esempio la legge della termodinamica: Diminuendo il movimento, aumentano lordine e la purezza. Proprio come gli antichi Rishis ci sfidano a provare con la tecnica della meditazione; arrestare il flusso dei pensieri per trovare pace e gioia. Per conoscere la vita dobbiamo sperimentarla nel linguaggio stesso della vita intesa olisticamente ossia senza trascurare gli aspetti sottili. Personalmente ho sempre avvertito intorno a me , al di sopra di me, una presenza che per la prima parte della mia vita ho riconosciuto come Dio, anche per leducazione ricevuta. Ma poi ho percepito che non mi appagava pi e ho sentito lurgenza di prenderne le distanze. Tuttavia non mi sentivo libera: dovevo capire. Mi ha aiutato la meditazione tecnica di Prajnana per investigare nella vita interiore che ora potrei chiamare vita religiosa in quanto riallaccia (re-ligere) a qualcosa che si dimenticato. Il Dio rifiutato , dopo anni di pratica, diventato Shakti lenergia universale onnipresente nelluniverso ed in tutti gli esseri viventi. Come Shakti la riconosco dentro me, che usa la
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mia intelligenza, la mia volont per riarmonizzarmi con lIntelligenza e la Volont universale. Alla fine ho capito che sempre e solo la stessa energia a potenziale diverso. Quando arriveremo a capire che Dio o Shakti, non opera imponendosi ma servendosi dellintelligenza di ognuno di noi, saremo anche pi disposti ad operare in conformit delle leggi naturali perch conoscendole, diventer spontaneo e conveniente farlo. Capire limportanza e la ineluttabilit delluso dei due metodi di conoscenza, di grande utilit: non ci perderemmo nella selva delle nozioni, ma il sapere diventerebbe conoscenza acquisita per esperienza diretta. La cultura se non verificata in unetica di vita vissuta, dicono i saggi, solo schiavit. Yogananda, lo yogi a cui faccio riferimento per la pratica di yoga, spiega molto bene la differenza tra sapere e conoscere. Raccontava di un erudito filosofo che aveva studiato a fondo i Vedas, i quattro testi fondamentali della cultura Indiana. In uno dei suoi viaggi, dovendo attraversare il Gange si affid ad un barcaiolo perch lo traghettasse sulla riva opposta. Salito sulla barca si intrattenne con il barcaiolo, che con competenza remava, chiedendogli se aveva studiato il primo libro dei Vedas. Naturalmente per niente interessato quello rispose che no non lo aveva fatto. Peccato hai perso il 25 per cento della tua vita. Dopo un poco ancora chiede E il secondo lo hai studiato?.Alla risposta negativa aggiunse Caro, il 50 per cento della vita hai perso. Il barcaiolo invece era molto attento al fiume; erano in un tratto in cui il letto del fiume era ampio e per di pi tirava una brezza troppo tesa. Ancora il passeggero domand Ma nemmeno il terzo libro hai studiato?. A questo punto il barcaiolo anche un poco infastidito rispose ancora no; Peccato, hai perso il 75 per cento della tua vita. Intanto minacciose nuvole si erano addensate e la brezza, trasformata in colpi di vento agitava le onde. Il barcaiolo chiese il permesso di fare una domanda e disse:Sapete nuotare? e alla risposta negativa dellerudito filosofo aggiunse:Peccato a
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rischio il cento per cento della vostra vita. Un colpo di vento forte capovolse la barca; il barcaiolo raggiunse la riva con robuste bracciate e si salv e lerudito affog. Non sempre la cultura pu trarci dimpaccio nelle prove della vita. Perci bandire ogni senso di superiorit ed imparare a considerare con altrettanta dignit e rispetto tutti i lavori ritenuti umili generalmente scaricati sui meno colti e fortunati. Ad esempio nella nostra civilt c penuria di servizi ma nessuno mai pensa di retribuirli pi dignitosamente per incentivarli. Ormai nellarea del mondo civile tutti si sentono importanti per quel poco di cultura e ricchezza che hanno in pi e non si pi disponibili ad espletare i servizi necessari come pulire, riordinare, preparare il cibo, eliminare i rifiuti. Se poi capita unemergenza ci accorgiamo di fare fronte a tutte le necessit, senza che la nostra nobile auto-importanza ne esca sminuita. E allora perch non riconoscere da subito la nobilt di quei lavori umili ringraziando con un giusto riconoscimento chi li compie? La reciproca stima del lavoro di tutti creerebbe maggiore armonia ponendo le basi per una societ pi giusta. E necessario ampliare la prospettiva di vita per coglierne la totalit. Non conta avere cultura e potere se non si comprende larte del giusto vivere: si pu sempre annegare nel mare delle difficolt, ma con le potenti bracciate della volont si pu resistere alle prove della vita.

Capitolo 2

La Kundalini

La

ricerca del segreto della vita un bisogno fondamentale nelluomo che finch non lo avr svelato, inseguir ossessivamente la Felicit dei beni materiali nella speranza di soluzione. E necessario che luomo conosca, solo cos sar responsabile delle proprie scelte. Con la ricerca scientifica luomo ha scoperto tutto del corpo fisico nei minimi particolari fino a rischiare di smembrarlo. Cura con la medicina organi ammalati ignorando la complessit della persona, come se i pensieri e le reazioni emotive non contassero; anzi sono ritenute campo dazione di altre equipe specializzate. Cos facendo procede pi ad un degrado della salute che alla sua reintegrazione. Ha poi usato Vijnana strumento di ricerca del mondo esteriore malamente nel tentativo di spiegare o capire la mente umana. Con la psicologia tenta di ricuperare quellanima rinnegata per la sua appartenenza allarea religiosa, ma anche in questo campo i risultati sono sotto le aspettative. Esauriti questi tentativi lumanit chiamata oggi a fare esperienza dellenergia, ossia ad una cooperazione intelligente di assunzione di responsabilit delle proprie azioni. Lo sviluppo evolutivo non pi affidato solo ad esperienze confuse di prove e riprove, bens alla cosciente consapevolezza di scelte che obbligano allazione. Si, perch energia vuol dire azione. Per meglio capire: si appena conclusa lultima Conferenza Mondiale sulla condizione del pianeta Terra. Lurgenza di interventi per salvarla inconfutabile. Tuttavia lignoranza, legotismo, lattaccamento agli interessi relativi, la non rinuncia allo status quo, ancora hanno prevalso a danno dellazione globale: le piccole e poche cose decise non sono allaltezza per una riconversione effettiva. Non c consapevolezza che luomo un essere in continuo cambiamento, che si evolve verso stati pi alti di coscienza che richiedono una partecipazione cosciente in ogni aspetto della vita.
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Luomo oggi ha bisogno di rompere qualcosa in lui che si fatto rigido ed ostinato, per reinventarsi e riscoprirsi nuovo. I Rishis indicano la via affermando leternamente nuovo che dentro ed offrendo il mezzo per sperimentarlo cio Prajnana, rivolgere lattenzione allinterno o in altre parole meditare . Come pensare di non essere qualcosa di pi della persona fisica quando ci si ritrova intelligenza, libera volont, capacit di amare che sono derivati dellessenza divina? E questa la rigidit da sbrecciare insieme alla opposizione sistematica al cambiamento. Nel corso della storia singole personalit i saggi hanno tentato con successo la strada riconoscendone il valore trasformante che rende lesperienza del mondo sottile pi tangibile e reale delluniverso fisico. Nel percorso evolutivo dalle origini ad oggi, troppi erano i problemi per sussistere che hanno ostacolato la realizzazione di una societ felice, problemi complicati anche dallego umano sempre pi invadente. Ma oggi le premesse ci potrebbero essere nonostante o forse proprio per lenorme divario tra popoli ricchi e popoli poveri. Le tecniche che consentono la globalizzazione la favorirebbero. Non si tratta di proporre un rito o una ideologia , piuttosto di indicare un cammino che porti allesperienza dellazione risvegliante. I popoli pi evoluti, non pi oppressi da problemi contingenti, cambiando indirizzo diventerebbero esempio da seguire. Se lutopia riuscisse, potrebbero insegnare ai popoli in crescita la regola del necessario e sufficiente in sostituzione allo sfrenato consumismo generatore solo di problemi sempre pi grossi (vedi lo smaltimento dei rifiuti). Ho sempre considerato lutopia come forza trainante, sia nel bene come nel male: come uno spiraglio aperto, una luce lontana che indica la direzione, una speranza che sostiene limpegno. Nel frattempo il singolo individuo non deve sentirsi impotente, cosciente come che le decisioni sono possibili solo a livello di governi. Potrebbe essere solo la scusa per non agire.
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Deve invece presagire il cambiamento e chiedersi in modo spietato cosa sarebbe disposto a cambiare se si arrivasse davvero a dividere i beni della terra con tutti. Forse vorrebbe dire rinunciare a molte comodit , gi per loro superflue: meno auto, meno riscaldamento, meno TV, meno Internet, meno cellulari, pi tempo a disposizione da rioccupare chiss come, e anche questo spaventa. Ma solo calando il problema a livello della vita di tutti i giorni, che sarebbe spronato a reinventarla secondo i nuovi mezzi a disposizione: agendo appunto con intelligenza, volont e amore. Individui evoluti e liberi sono in grado di influenzare lorientamento del cammino evolutivo dellumanit, come conferma la stessa legge di transizione della scienza occidentale: una piccola percentuale di elementi che si trovano in stato ordinato, pu determinare lo stato di tutto il sistema. Perci nessuno esonerato dallagire per tutti, anche se vuole dire, non vedere il risultato: molte generazioni sono servite per distruggere, generazioni saranno necessarie per ricostruire. Da quanto detto sopra evidente che viene richiesto alluomo di farsi carico dei problemi, di non ignorare le sue qualit sottili che come tali sfuggono al controllo dei cinque sensi. Come pu riconoscerle, allora? Sperimentandole! Affiancando a Vijnana, Prajnana -strumento per la ricerca interiore- la tecnica usata dai Rishis. Servendosi di Prajnana i saggi hanno reso comprensibile lo sviluppo dellenergia potenziale nelluomo, descrivendone la risalita verso la presa di coscienza: una vera e propria fisiologia del processo evolutivo. Lenergia sottile potenziale -un tuttuno con la stessa Coscienza- giace addormentata in ogni uomo, in fondo alla colonna vertebrale nel pavimento pelvico. E la Coscienza universale nel suo aspetto individuale: la Forza dinamica nel corpo fisico. E stata chiamata Kundalini ed rappresentata dallimmagine di una serpe avvolta in tre spire e mezza. Il serpente il simbolo della coscienza efficiente, le tre spire
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rappresentano i tre stati di veglia, sogno, sonno; la mezza spira lo stato di trascendenza. Gi viene spontaneo chiedersi Perch procedere a tre marce se si pu usarne una quarta?. Ad un esame di guida saremmo bocciati mentre finora luomo non si curato di imballarsi provocando danni che oggi rescontriamo nello squilibrio dellecosistema, come pure nel rapporto tra sofferenza e felicit. Kundalini, se risvegliata, inizia a risalire verso lalto lungo la colonna vertebrale. Il risveglio provoca unapertura di Coscienza come se una porta venisse socchiusa in direzione del metafisico o del sottile. Risalendo -dopo il risveglio Shakti o energia operante- la Kundalini attraversa i chakras, centri di interscambio per la trasformazione dellenergia tra la mente ed il corpo. I chakras sono muladhara, nel pavimento pelvico, swadisthana allaltezza del sacro, manipura allombelico, anahata al cuore, vishuddhi alla gola , ajna al centro della testa e sahasrara sulla sommit del capo. In corrispondenza sulla parte anteriore del corpo troviamo gli Kshetram o punti riflessi. Ma la cosa pi interessante rispetto alla Kundalini, sono i Granthi, nodi o ostacoli da superare lungo il percorso verso lalto. Il primo si trova in muladhara , il chakra pi basso e gli ostacoli sono proprio i piaceri fisici, legoismo, lignoranza e lignavia. Lindividuo per superare questi nodi deve impegnarsi a fondo perch la loro attrazione forte; perch ancora non pienamente cosciente e quindi ignora di possedere forza potenziale o in parole chiare una spiritualit; perch pi facile inseguire il piacere fisico dalle risposte immediate e gratificanti che indagare sul senso della vita per avere risposte a tempi lunghi; e il non fare a questo proposito pesa molto. Il secondo ostacolo in anahata, il chakra del cuore, ed lattaccamento emotivo a persone e ai propri punti di vista. Dopo
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essersi liberato -non privato- dai piaceri fisici, dopo avere compreso i limiti dellegoismo e dellignoranza spirituale, il passo successivo appunto lapertura del cuore; ossia imparare ad amare per il piacere di amare e non per tornaconto. Anche qui la vigilanza della coscienza dovr essere continua per non ricadere nelle spire dellego. Il terzo nodo in ajna , il chakra che si trova nella testa ed lattaccamento alle proprie realizzazioni di s, come individuo. Per superare lattaccamento, lindividuo deve ammettere e riconoscere lesistenza della Coscienza universale ed abbandonarvisi con estrema fiducia. Non possibile indagare sulla Kundalini con metodi scientifici: andare al di l della teoria solo questione di esperienza personale, tenendo presente che la spiritualit non ha regole assolute e pertanto il cammino evolutivo individuale non uguale per tutti. Ci vero se consideriamo lesperienza individuale nel contesto della vita sulla terra, ma per tutti , da sempre, lo scopo ben definito, immutabile ritrovare la propria vera natura. La chiave del segreto della vita infatti, scoprire sperimentandolo ci che non cambia mai. Dedurre letica di vita dallesperienza diretta, vuol dire vivere sintonizzati con larmonia delluniverso e scoprire di diventare pi forti, pi efficienti, coraggiosi, indipendenti e pi liberi. Qualit che assicurano successo sia nella vita materiale che spirituale. E scoprire che letica (o nellaccezione volgare la morale) ha un fondamento in se stessa; sta nel re-ligere, cio nella religione, ma che non basta capire, esige lazione. Rispetto alla cultura scientifica di Vijnana, Prajnana rilega i saperi separati : potr cos nascere una nuova prospettiva di vita, con nuove domande su Dio, il mondo, la vita, il cosmo. Rispunta la religione: infatti la madre di cui non si pu fare a meno per quel senso di parentela alla vista di altri esseri umani immersi come noi nel dolore o nella gioia. E anche, posso anticipare, lesaltazione che si accompagna alla esperienza della
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realt delle nostre energie sottili. La ricerca con Prajnana, richiede un lungo cammino di presa di coscienza delle forze sottili: una volta riconosciute sar solo naturale accettarle e viverle consapevolmente. Da questa nuova prospettiva la vita cambia in modo sorprendente: perch non provare? Ancora Yogananda ci aiuta a capire con un racconto. Varuna era un grande bramino da tutti venerato. Un giorno il giovane figlio Bhrigu gli chiede di insegnargli Brahman. La risposta fu: Brahman ci che ha dato origine a tutto, ci in cui tutto vive, ci in cui si torna alla morte e gli disse di investigare meditando su se stesso. Bhrigu si mise allopera e pass molto tempo a meditare. Poi si rec dal padre riferendo il risultato: con soddisfazione annunci che Brahmam era il cibo. Varuna sorrise, ma sollecit il figlio a continuare a meditare. Bhrigu rispettoso, si dedic con pi impegno al suo compito. Dopo un paio danni ritorn contento annunciando che Brahman era il prana, lenergia. Ma ancora il padre lo esort a continuare. Bhrigu si impegn di nuovo e dopo qualche anno, convinto annunci al padre che Brahman era manas, la mente. Era certo di avere raggiunto lo scopo, ma ancora dal padre fu invitato a proseguire. Bhrigu vi si applic seriamente e trascorsi ancora alcuni anni, trionfante and dal padre riconoscendo che, si, Brahman era intelligenza. E Varuna, sebbene contento del progresso del figlio lo preg di continuare. Bhrigu con molto rispetto riprese a meditare e dopo anni ritorn dal padre per comunicargli umilmente che Brahman era Ananda, pura Felicit. E i due si abbracciarono. Cibo come sintesi delle forze grossolane, prana come energia, manas come mente, intelligenza e felicit sono le energie che consentono la vita sulla terra. Ogni cosa della vita un tutto che fluisce con armonia e coerenza: finch non si giunge alla scoperta cosciente delle energie sottili che gi inconsapevolmente operano in noi, le cose sembrano frammentarie e senza rapporto tra loro.
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Capitolo 3

Intelligenza per capire

di vita futura, di felicit che verr. Lequivoco nasce perch crediamo di essere corpo, emozioni, di avere pensieri e cose da fare. Ma se ci abituassimo a riconoscere ci che veramente in noi non cambia mai, quel fastidio non ci sarebbe. Perch tanto difficile pensare di essere il Se interiore invece che il corpo?. La risposta dei Rishis -di coloro che hanno accettato la sfida mettendosi in gioco- perch siamo ingannati da maya, lillusione. E ancora pi semplicemente perch restiamo nellignoranza spirituale. In noi radicata lidea di essere, come umani, i pi nobili delluniverso e di potere dominare tutto. Non ci accorgiamo pertanto del gioco di maya, continuando a peccare di supponenza. Usiamo lintelligenza e la volont, ma dimentichiamo di servircene con amore. Confondiamo spesso e volentieri lamore con il sesso: mentre coglierne le differenze libererebbe il sesso dallinganno di essere lespressione massima dellamore e lascerebbe spazio allamore di esplodere con tutta la sua forza. I Rishis ci mettono in guardia quando affermano essere lamore la forza massima delluniverso tutto e la legge di causa/effetto la sola garanzia di controllo. Crediamo di avere tanto potere, ma non ci domandiamo mai perch non possiamo creare pace, gioia e amore. Queste cose esistono gi dentro di noi; fanno parte della natura del Se interiore. Sono qualit derivate dalle capacit divine del Principio Universale o Shakti o Dio, qual si voglia nominarlo. Qui sta lignoranza spirituale; noi gi siamo felici, soddisfatti per natura, ma lo dimentichiamo nascendo sulla terra. Perch conoscere il Se? Perch il solo che resta immutabile dietro tutti i cambiamenti dei cicli della terra; perch, se sperimentato, ci svela la natura divina delluomo; perch il corpo solo un cadavere in attesa di diventarlo. Il corpo perci solo la punta di un icerberg.
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Spesso ci sentiamo infastiditi quando fedi e tradizioni ci parlano

Per ovviare allignoranza spirituale basterebbe riconoscere lesistenza di un mondo sottile ed umilmente abbandonare la presunzione di volere capire solo con la ragione, lasciando invece spazio alla intuizione. Non sono necessarie discipline particolari per mettere in atto la riscoperta del Se interiore; la vita stessa ci offre le occasioni per passare dallignoranza allesperienza spirituale e realizzare la felicit duratura. Ma affidandoci solo alle prove della vita il cammino resta lento, pesante ed allora ecco venire in aiuto le discipline di interiorizzazione suggerite dai Rishis. Yogananda dice che con laiuto dello yoga si raggiunge lo scopo molto pi rapidamente: sarebbe come fare il giro della terra in jet, invece che a piedi. Una delle prime cose che si evidenzia la scoperta del limite della vita materiale o meglio, lillusione che tale condizione sia tutto. Si racconta di una piccola rana che, chiss come, era nata sul fondo di un pozzo. Conosceva ogni piccolo anfratto del luogo dove lei si spostava ma anche cosa fosse il cielo e indicava lapertura del pozzo, come un qualcosa dazzurro o anche di scuro punteggiato da stelle, perch cos lo vedeva secondo che fosse giorno o notte. Ma un giorno fin nel secchio che pescava lacqua e fu sollevata in superficie. Naturalmente la ranocchia fu sbattuta sul prato: solo allora si accorse dellimmensit del cielo. Ci succede anche alluomo, solo che luomo vive gi nel mondo globale,ossia sia fisico che sottile simultaneamente, ma non ha consapevolezza della parte sottile finche non si risveglia in lui la Kundalini che diventa Shakti o energia in azione. Fino allora vive nellillusione di una conoscenza limitata, maya appunto. Conosciamo il percorso di Kundalini-Shakti attraverso i chakras. Preciso, per una migliore comprensione che la Coscienza universale (Dio) contratta in spirito individuale (uomo) si sviluppa in prana o forza vitale e in consapevolezza

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cio Energia e Coscienza. Per una buona evoluzione queste devono essere in equilibrio. E necessario capire e per capire servirsi dellintelligenza. Lintelligenza opera attraverso sia il cervello che il plesso solare: sono due poli in stretta dipendenza per la loro esistenza. Il cervello come organo situato nella testa: composto per lo pi di materia grigia, cellule nervose, permette di pensare e fa emergere la conoscenza intellettuale; emissivo , va verso lesterno. Il plesso solare posto nella zona dello stomaco composto pi di materia bianca e fibre nervose, permette di provare sensazioni. sede della subcoscienza ed in relazione con lintero universo: ricettivo, va allinterno il cuore iniziatico. una descrizione elementare dei due perch la cosa pi importante non conoscerne lanatomia, ma la loro funzione a servizio della conoscenza. Il cervello quale strumento di Vijnana, il plesso strumento di Prajnana. Comunque la materia grigia del cervello e la bianca del plesso si incrociano a livello del collo, nel chakra Vishuddhi, luogo dellascolto, della parola, della comunicazione il chakra che apre alla saggezza. I Rishis, dediti principalmente a Prajnana, si riferiscono allintelligenza con altri termini buddhi e manas. Manas mente ma non il cervello perch il cervello non pensa, vibra solo: un punto focale vibrante perch la mente funzioni nel regno fisico. Il pensiero ha luogo nel regno sottile, in manas, e viene riflesso attraverso le vibrazioni del cervello. Dove il luogo della mente? Per gli scienziati della materia nel cervello: per i mistici -scienziati dello spirito- nel cuore. Non c contraddizione, la mente usa il cervello nella forma di energia; ma nellaspetto di coscienza percepita dal plesso solare area del cuore. Buddhi un aspetto pi alto della mente, coscienza, il luogo della discriminazione, distingue il reale (sottile) dallirreale, il vero (sottile) dal falso, leterno (sottile) dal temporaneo.
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Nello yoga per mente si intende manas. Manas lanello tra la Coscienza universale e lindividuo. Luomo meditando focalizzandosi nello spazio tra i pensieri, incontra la Coscienza universale, il Se. Cos gradualmente impara a liberarsi dalla presa di manas e a fidarsi di pi di buddhi. Nella Bibbia in un salmo detto Fate silenzio e sappiate che sono Dio. La scienza moderna si pronuncia allo stesso modo con la legge della Termodinamica che recita Diminuendo il movimento, aumentano lordine e la purezza. Naturalmente il metodo scientifico fa riferimento solo allordine fisico/materiale: riconosce i pezzi, ma non il tutto, cio ha una conoscenza limitata. Ma luomo nel suo cammino evolutivo, giunge comunque a cogliere le analogie tra le due realt fisica e sottile. Lasciando cadere ogni velleit di superuomo in grado di ricongiungersi con la Coscienza universale dalla quale deriva. Ritrova la felicit. Cito da Kalama Sutra di Buddha: Non credete niente per fedi e per tradizioni, quando sono in credito da lunghe generazioni. Non credete a qualcosa perch molta gente ne parla. Non credete a ci che vi siete immaginati, convinti di un Dio che ve lo ha ispirato. Non credete niente sulla sola autorit di maestri o sacerdoti. Dopo esame, credete a ci che avete direttamente sperimentato e riconosciuto ragionevole e conforme alla vostra condotta. Chiaro linvito a coltivare la conoscenza come frutto dellesperienza vissuta. Si deve comprendere che nessuno pu aiutarci, mentre tutti sono utili quando si decide di accettare la sfida della vita . Qui il grande valore universale dello yoga: quello che fu possibile ai Rishis, tuttora possibile a noi, indipendentemente da razza, fedi, nazioni, condizioni sociali.

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Capitolo 4

Volont per agire - Sadhana

le pratiche di yoga esistono per la mente, al fine di liberarla dalla presa assillante dei pensieri e consentirle di spaziare nellambito della Coscienza. Quando ci concentriamo nello spazio tra due pensieri, la mente non pi mente individualizzata, bens spontanea fusione con la Coscienza universale da cui proviene. Ci avviene sia che ne siamo consapevoli, oppure no. Il misticismo laico una realt scientifica che si serve unicamente di Prajnana. I parametri tra Vijnana e Prajnana -i due metodi di conoscenza- non sono solo fra ricerca esteriore o interiore, ma per Vijnana i risultati sono ritenuti tali in rapporto spazio/tempo del mondo fisico, mentre per Prajnana sono verificabili in rapporto al non tempo -o eternit- cio in assenza di regole precostituite. Nel primo caso i risultati, se si mantengono costanti le premesse, sono evidenti, immediati e sempre uguali; nel secondo caso, mantenendo le premesse, sono pure uguali ma i tempi dellesperienza conclusa sono infinitamente diversi. Se una massa in caduta libera nel mondo fisico dimostra sempre lesistenza della legge di gravit, la sperimentazione interiore che si muove attraverso la Coscienza energia sottile- porta sempre al risultato ultimo della Consapevolezza del segreto della vita, ma al di fuori delle leggi puramente fisiche di spazio/tempo. Ci tuttavia non pregiudica lesperienza dello sperimentatore che trova conferma nelle storie di quanti lo hanno preceduto. La Verit sempre una e solo quella. Se non abbiamo dimestichezza con le energie sottili ritenendole reali e concrete quanto reale e concreto il mondo fisico, difficilmente potremo avallare una loro vera esistenza. E evidente che la presa di coscienza delle energie sottili implica automaticamente apertura mentale, disponibilit al cambiamento, sospensione di giudizio, speranza e fede nel risultato. Tentare di vivere nello spazio tra i pensieri e scoprire di restare simultaneamente persona normale; tentare di scoprire che la
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Tutte

mente lanello di congiunzione tra il mondo fisico e lenergia sottile, il primo passo concreto verso la loro scoperta. Si chiama sadhana lesercizio costante della disciplina nel sottile e serve appunto per purificare la mente, come gi stato accennato. Non per trovare il Se: il Se gi completo, puro, perfetto in noi, deve essere solo riconosciuto sgomberando la mente da tutte le sovrastrutture che la ricoprono. Si tratta di risvegliare la nostra consapevolezza : capita di passare accanto ad un albero per anni, ma solo quando ci accorgiamo della sua vitalit e bellezza ne prendiamo consapevolezza. Fino a quel momento era parte dellambiente, ma riconosciuto, diventa il meraviglioso albero che incontriamo ogni mattino. Per aiutare a capire: un primo importante momento del risveglio di Kundalini. Il sadhana deve essere pratico, cio una disciplina quotidiana, non deve essere per un altro mondo; il sadhana un modo di vivere la vita con totale consapevolezza e libert; il sadhana va praticato costantemente per un lungo periodo. E ovvio che richiede un notevole sforzo di volont. A questo proposito non dimentichiamo di avere in dote, come esseri umani oltre che intelligenza per capire , anche volont per agire, perch non basta comprendere ; necessario che lesperienza diventi parte integrante della personalit. Yogananda, da grande maestro, specifica assai bene la differenza tra desiderio, determinazione e volere. Il desiderio una debole volont della mente, la determinazione un desiderio definito ma spesso privato di successo, il volere un desiderio definito cui seguono sforzi per la realizzazione. E dice ancora Yogananda: gi alla nascita luomo mette in atto una volont fisiologica automatica:il bimbo appena nato con il primo respiro afferma la propria autonomia di vita. Crescendo usa una volont irriflessiva, ossia segue incondizionatamente i desideri della madre. Fino alla giovinezza si serve di una volont cieca, cio ha acquisito capacit di pensiero autonomo ma non
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suffragato dallesperienza. Finalmente adulto sviluppa una volont pensante, si impegna in propositi definiti fino ad arrivare ad una volizione dinamica che porta al metodo ed il metodo azione fino al successo. Ci vale sia nel bene che nel male. Il sadhana richiede questo tipo di volizione dinamica. Nel Vangelo si dice Beati gli uomini di buona volont perch solo trasformando lenergia in azione si pu raggiungere il successo. Da sempre tutte le scritture di ogni cultura, affermano gli stessi principi con parole ed esempi diversi. Ci dovrebbe rassicurare sulla esistenza di una sola Verit, che nel corso dei secoli non mai cambiata , piuttosto sempre riconfermata. E bene indirizzare la volont alla conquista dei beni per la vita fisica, ma non si deve trascurare la ricerca di valori fondamentali che scopriamo solo se li contattiamo. E necessario alluomo moderno comprendere che i suggerimenti a rinunce e a privazioni dati dai Rishis, non sono austerit per immiserire la vita, bens mezzi insostituibili per arricchirla e renderla piacevole. La scrittrice M. Yourcenar fa dire allimperatore Adriano: (...) io sono pi libero e al tempo stesso pi sottomesso di quello che non osino essere gli altri. Quasi tutti ignorano del pari, in che consista la loro autentica libert e il loro servaggio. Imprecano alle loro catene: a volte si direbbe che se ne vantino. Daltro canto trascorrono il tempo in trasgressioni varie: non sanno imporre a se stessi il giogo pi lieve. Il misticismo laico con le sue intuizioni consolidate nella storia, si contrappone alla debolezza del pensiero laico moderno che ritiene il pensiero induttivo una avventura e ne ha paura solo perch non sempre conduce a risultati precisi e verificabili preferendo ignorarlo. In pi latmosfera di cinismo che serpeggia nella cultura Occidentale circa la spiritualit ne sostiene i dubbi e ne blocca ogni tentativo. Personalmente ho incontrato lo yoga nel mezzo del cammin della mia vita: posso testimoniare che le rinunce e le
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privazioni che, praticando, spontaneamente ho messo in atto, non sono state gravose, ma piuttosto piacevoli, naturali sostituzioni di comportamenti pi consoni alle esigenze delle nuove idee che la mia Coscienza in espansione, maturava. Le idee veramente nuove richiedono -nel tempo- una revisione di tutti i valori correnti ed importante non interpretarle alla vecchia maniera, ma osare il cambiamento. Ho scoperto cos la convenienza del mio nuovo agire perdendo la sensazione del sacrificio: iniziato gradualmente sentendomi pi felice, pi libera, pi disposta ad amare, pi in pace, pi contenta e soddisfatta. Dopo alcuni anni di pratica ho messo in discussione la religione e lidea di famiglia con cui sono stata educata: sentivo in me la spinta a tentare di rompere con la tradizione ed incominciare a vivere in coerenza a quanto avvertivo dentro, che mi voleva protagonista e responsabile della mia vita. Sostituire lidea di un Dio padre e giudice con lidea di essere unincarnazione dellEnergia Universale onnipresente, che mi chiamava allazione cosciente di partecipazione, non stato facile. Come anche decidere di rispettare le volont espresse dalle figlie, poich ormai le intuivo portatrici di spinte evolutive, voleva dire per me scardinare i vecchi vincoli della famiglia precostituita e consentire loro la libert e la responsabilit delle loro scelte. Tutto questo mi ha portato a liberarmi anche dallidea ossessiva di dover convertire o cambiare gli altri: idea distruttiva. E molto pi importante imparare a vivere accanto luno allaltro nel rispetto reciproco delle diversit. E possibile se si impara ad amare. So di non essere un modello da copiare, ma so anche che modificando il tipo di energia che incarno, portandola ad essere pi vicina alla purezza dellenergia primaria o divina, ne cambio il valore magnetico ed questo che mi convince a continuare facendomi sentire necessaria, nella mia pochezza, alla salvezza
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globale. Non si deve pretendere la perfezione finch siamo umani , ma neppure negare di potere essere utili alla vita.

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Capitolo 5

Quale Verit? - I 4 aforismi

Rishis, Kundalini, chakra, maya, manas, buddhi

- vocaboli che non hanno unimmediata risonanza nel cuore delluomo del 2000, in particolare tra le popolazioni Occidentali allenate pi ad un pragmatismo esteriore che allascolto di reazioni interiori. Non importante comunque, memorizzare i nomi ed i processi dello sviluppo mistico, cos si ricadrebbe sempre nellinformazione nozionistica. Piuttosto imparare a cogliere lessenza del discorso e trovare dentro noi la motivazione per lasciarsi incuriosire. Quando ci serviamo delle parole sopra citate, facciamo riferimento ad energie sottili che non sono alimentate da cibo, respiro, luce solare come per le energie fisiche del corpo; bens dalla condotta e dai comportamenti del vivere quotidiano. Balza evidente limportanza della motivazione per agire e cambiare. Non siamo abituati a pensare un nostro atteggiamento in chiave di responsabile spirituale. Luomo libero di scegliere come vivere, sia privilegiando il mondo oggettivo di Vijnana, che il regno soggettivo di Prajnana, tenendo presente che luno non esclude laltro ma ambedue sono necessari per uno sviluppo equilibrato. Tuttavia per superare la forte attrazione del mondo materiale, luomo deve aprirsi ad una prospettiva di vita pi ampia. In questo luomo frenato da maya ossia lillusione determinata dalla stessa somma Intelligenza per il suo gioco creativo. La stessa somma Intelligenza, Dio per semplificare, sembra indicare con questo la strada per scoprire come appassionarsi alla ricerca interiore. In un gioco senza avversario, pare che dica, non c sfida, senza sfida non c motivazione, senza motivazione non c piacere. Dopo un viaggio allestero, mio nipote di 11 anni, riferendomi di un incontro avuto con coetanei, diceva di avere compreso limportanza delle lingue. Aveva assistito ad una manifestazione di acrobazie sullo skateboard: una sua forte passione del momento e la necessit di scambio con i
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protagonisti stranieri, ha generato in lui la motivazione per imparare linglese. I genitori ora non devono pi tanto vigilare perch studi e lui applicandosi scopre anche di divertirsi. La stessa cosa deve avvenire in noi se desideriamo sfidare le proposte dei Rishis. Le proposte che troviamo nei testi sacri di tutte le religioni, oggi sono ritenute restrittive e superate, mentre vanno considerate semplicemente come prescrizioni mediche; se ci atteniamo alle prescrizioni si pu sperare di guarire, allo stesso modo, se proviamo a mettere in pratica i suggerimenti dei Rishis, probabile che si arrivi a scoprire lessenza della vita, cio non essere solo corpo ma anche Coscienza. I suggerimenti rappresentano quindi la Coscienza della societ: insegnano come comportarsi, come convivere, come volersi bene oltre le diversit. La Verit, dice lo yoga, va applicata nella vita stessa. Quale Verit? Una guida sono i 4 aforismi di Shiva. Primo aforisma Il Se Coscienza. Si chiama Coscienza perch permea ed illumina sia il mondo interiore che esteriore. E dentro ognuno di noi e dobbiamo conoscerlo. Le tecniche per rimuovere il velo dellignoranza, si esplicitano nel sadhana (fare le pratiche). E semplice ma c uninterferenza della mente che poich tanto semplice non trova interesse: la mente preferisce il complicato. Nasce per una domanda Se cos semplice, perch luomo non si sperimenta come felicit divina?. La risposta arriva con un secondo aforisma La conoscenza schiavit. Mi rendo conto come unaffermazione del genere suoni per lo meno sorprendente per la cultura Occidentale che la venera. Occorre spiegare. C una sola Verit che si manifesta per gradi che si dispongono discendendo dalla Coscienza Universale alla Coscienza individuale e vanno ripercorsi al contrario nella risalita -ricordo qui la fisiologia dei chakras, gi accennata in precedenza-. Ogni
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tappa una parte della Verit, ma verit limitata. Ad esempio, luomo crede di essere persona, ma la verit , che non lo . Tuttavia finch non espande la propria coscienza a livelli pi vasti, essere persona la sua verit. Individui illuminati vedono lerrore, mentre la persona non pu comprendere gli illuminati. Se si comprende questo pu nascere la motivazione per impegnarsi ad accettare le diversit, a superare i limiti di un ego personale a vantaggio di una societ umana armoniosa. Penso che molte persone avvertano lesigenza di capire pi a fondo lessenza vera della vita, ma dimenticano oppure nemmeno lo sanno, di rivolgersi dentro e porsi la domanda: Perch mi sperimento come persona limitata?. Essendo luomo depositario nella coscienza di tutto il sapere, da dentro la risposta, se vi si dedica la giusta attenzione, arriva. Un terzo aforisma aiuta: ci si sperimenta limitati a causa delle impurit che velano la mente. Nello yoga le impurit sono conosciute come malas e le tre malas sono il contenuto del terzo aforisma. Il primo Anava mala senso di incompletezza e di indegnit. Qualsiasi individuo avverte in s tale sensazione che lo porta a sminuirsi anzich puntare sulle proprie capacit per sfondare ed avere successo. Il discorso non specifico per una crescita spirituale; anzi proprio i riconoscimenti raggiunti nella vita di tutti i giorni, rafforzano la stima e la fiducia in se stessi. Secondo Mayiya mala: la dualit, la diversit. La Coscienza universale nelle tappe in discesa della sua manifestazione, decide di nascondersi e genera maya ossia lillusione che non riconoscersi di origine divina. A causa di maya le capacit assolute della Divinit, diventano qualit potenziali nelluomo. La salvezza o il successo vedere il divino in tutti. Luomo nella condizione di dualit dovr impegnarsi nel rapporto con gli altri per arrivare a vederli uguali a s, ma soprattutto nella relazione tra ci che pensa e ci che fa: la coerenza tra pensiero ed azione indispensabile per vincere la

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dualit. Ad esempio, una volta riconosciuto e sperimentato il proprio Se, sar naturale riconoscerlo negli altri. Ultimo mala Karma mala, il senso di compiere buone o cattive azioni. Se considerassimo le circostanze, le relazioni e gli avvenimenti della vita non come prove, bens come opportunit gi si supererebbe linghippo tra buone e cattive azioni. La religione tenta un aiuto prefigurando premi o castighi, paradiso o inferno, mentre lo yoga spinge ad andare oltre il senso di essere colui che fa. Personalmente mi sono misurata su questo. Andare oltre colui che fa stato per me aprirmi ad una visione pi idonea per cambiare: liberata da premi e pene stato facile perdere la paura di sbagliare e quindi osare di pi. Cos ho superato unaltra costrizione ed ho direttamente sperimentato il decondizionamento della mente sostenuto dallo yoga. A proposito di mente nasce unaltra domanda Da dove arrivano i malas?. Ancora un aforisma, il quarto, d la risposta Il potere del suono inerente allalfabeto la base della conoscenza limitata. Se lo spirito individuale o pi semplicemente luomo, non avesse tanta conoscenza limitata, sarebbe sempre felice. la invidiabile condizione dei bimbi e una conferma arriva da un testo sacro a noi pi famigliare Beati i poveri di spirito, perch vedranno Dio. Tuttavia a causa delleffetto dei tre malas, la Coscienza individuale diventa mente: quando cos limitata e contratta, nella mente nascono le lettere dellalfabeto. Le lettere compongono le parole, le parole formano la frase, la frase ha un significato ed il significato crea limmagine. A causa dellimmagine luomo prova sentimenti, emozioni, dolori, piaceri e cos via. In questo modo si alimenta la dualit con cui maya attira nel mondo fisico. Per lo yoga conoscere la mente conoscere questo processo di creazione delle immagini. Nella cultura cristiana occidentale, laffermazione In principio era il Verbo convalida il quarto aforisma ed ancora una volta troviamo

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conferma della universalit dei testi sacri: tutti affermano la stessa Verit: per me un percorso psicologico autentico. Continuando ad ignorare ci si costantemente spinti a cercare la felicit cui tutti aneliamo. Non si tratta di credere ciecamente, ma di applicare i principi nella vita di tutti i giorni e vedere in se stessi la Verit. E importante non perdersi nei molti dovrei, potrei, ma, e se. C un cuore in ognuno di noi, imparare ad ascoltarlo anche quando forza a scelte che paiono azzardate: il pi delle volte sono solo giuste.

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Capitolo 6

Yoga scienza

Lo yoga anche detto la via delleroe inteso nellaccezione di

eroe quotidiano: infatti pi difficile essere eroi nel quotidiano, che nel gesto eclatante che riscuote immediata ammirazione da parte di tutti. E la via delleroe perch richiede unumile azione costante in piccole pratiche di tutti i giorni , senza aspettative di risultato certo. Laspetto eroico proprio l. Non dovrebbe sorprendere: lo stesso atteggiamento dello scienziato che partendo da una ipotesi non smette di investigare finch non trova conferma. Come praticante da lungo tempo mi sento ora di affermare che lo yoga scienza: mi sono allora divertita a leggere testi scientifici alla scoperta di analogie tra le leggi proclamate dalluomo moderno ed i principi affermati dai Rishis secoli e secoli fa. Nella ricerca sul mondo esteriore si avanzano ipotesi, si sperimentano, si affermano leggi salvo rinnegarle o riformarle perch incomplete o superate. C grande onest in tale comportamento anche se non sempre rispettato: riconoscere un errore uno smacco duro per lego umano. Nella ricerca nel mondo delle energie sottili da sempre viene proclamata la stessa Verit: c Una sola Energia Intelligente sia per luniverso che per lindividuo. Luomo per averne conferma deve solo sperimentarla con una disciplina, che sviluppi la volont, con il desiderio di capire senza attaccamento al risultato. Appunto leroicit dello yoga. Laffermazione di una Energia Intelligente lenunciato dellipotesi; il resto, disciplina, volont, desiderio, non attaccamento, letica comportamentale definita Dharma lazione ineluttabile per raggiungere il risultato. Losservanza del Dharma permette alluomo di salvarsi dal degrado e dalla sofferenza. La pratica dello yoga porta alla conoscenza dei cinque corpi, di cui parlano i Rishis, e come nutrirli per stare bene. Un corpo fisico che tutti riconosciamo nella persona che siamo. Va nutrito con ligiene del corpo, del cibo e delle
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bevande: non sono limitazioni bens intelligente comprensione di metodi corretti da adottare perch sia sempre in salute. Un secondo corpo meno evidente tuttavia altrettanto reale quanto il corpo fisico il corpo pranico. la forza che presiede alla vita, la riceviamo alla nascita e la esaliamo con lultimo respiro. controllata dal respiro ma pi di tutto dal corretto uso dei bioritmi , ossia equilibrio tra attivit e riposo. Il terzo corpo il corpo mentale. Per gli yogi la mente, se non controllata, la causa della sofferenza. Gli yogi la paragonano ad un canovaccio i cui fili di trama sono i pensieri e il fili dellordito sono i desideri: se si potessero sfilare, della mente non resterebbe traccia. Anche il corpo mentale va nutrito osservando le regole di convivenza civile. Lo yoga propone gli yamas -le limitazioni- e i niyamas -le osservanze-, che tuttavia sono anche evidenti, ad esempio, nei dieci comandamenti della cultura cristiana. Il quarto corpo la coscienza ossia la facolt di esaminare e discernere: si nutre con la concentrazione. Imparare a vivere totalmente interessati a quanto si sta facendo, si evitano automatismi dispersivi e si raggiunge una buona qualit di vita. importante non perdersi nei pi o meno perch tutto degno di attenzione. Quinto corpo il Se che va nutrito rivolgendo lattenzione nello spazio dietro la fronte fermando il vortice dei pensieri, abitandolo consapevolmente, nellascolto del silenzio interiore lo strumento la tecnica di meditazione. Difficile alla mentalit occidentale pensare alluomo cos composto anche se a livello inconscio, da sempre , usufruisca di tutti i cinque corpi. Ora la scienza occidentale ne facilita la comprensione affermando il Principio di coesistenza non distruttivo: Sostanze a diverso livello frequenziale, possono occupare lo stesso spazio nello stesso momento, senza disturbarsi.

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Il Principio per me stato fonte di grande gioia: era quanto andavo sperimentando con la pratica, ed ora trovavo le parole per dirlo. In pi risuonava nella mia coscienza come una verit provata. Ci sono nuove posizioni della scienza a questo riguardo. Ad esempio, la presa di coscienza sulle basi non materiali della realt fisica La materia bench solida energia strutturata che interagisce con il mare da cui proviene. Gli yogi dicono che luomo dopo il risveglio come la goccia dacqua che prende coscienza della sua natura di acqua ed aspira a ricongiungersi con loceano da cui deriva. Ancora la scienza riconosce che il cervello e la coscienza se si trovano in uno stato adeguatamente sintonizzato possono comunicare con i vari aspetti della vita umana e del mondo naturale. Dicono gli yogi che la meditazione mette in contatto con la Onnisciente Coscienza Universale da qui la possibilit per luomo di accedere ai vari livelli di tutta la conoscenza. Sono legami invisibili, ma senza questa fisiologia nascosta la fisiologia visibile non potrebbe esistere. Cos la spiegano i Rishis: i cinque elementi -etere, aria, fuoco, acqua, terra- si evolvono in elementi grossolani fisici e visibili. L Energia Intelligente lavora solo attraverso un mezzo fisico, tuttavia per mettere in evidenza il proprio aspetto sottile, tutte le cose sono state dotate di qualit chiamate Gunas: sono sattwa, lo stato di equilibrio per eccellenza, rajas, lo stato di attivit, tamas, lo stato oscurante di inerzia. Le Gunas consentono la molteplicit del creato. Nel processo cosmico viene sempre prima la qualit sattwica il sole, la luna, le piante, le stelle si muovono sempre in sattwa per garantire lequilibrio. Dovere delluomo, dotato di libero arbitrio, quindi sviluppare la qualit sattwica in ogni aspetto della vita, pensieri, parole, azioni. Con altre parole ecco spiegato il Dharma, azione ineluttabile.

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Luomo comparato allintero cosmo piccolo come un atomo, ci nonostante in grado di comprendere la grandezza e la vastit del creato, ed davvero impressionante. Quando iniziai a meditare, ricordo che una sensazione del genere mi aveva fortemente colpita nel silenzio della mente e fu allora che decisi di diventare ricercatrice dello spirito. Sentivo di essere sulla strada giusta per la realizzazione: quella mia parte sottile -reazioni, emozioni, sentimenti, pensieri, intuizioni- che ritenevo solo appannaggio dei codici morali della religione, era ora al centro della scienza occidentale. Non stavo perdendomi nelle nebbie di ipotetiche future felicit, ma potevo, se volevo, sperimentarle qui in questa vita. Ero arrivata ad un punto dellesistenza in cui tutto si ripeteva, al contrario con la ricerca sullo spirito tutto mi si rinnovava. Si trasformava il senso di parole come io amore libert mentre andavo comprendendole in significati pi elevati o espansi. LIo ad esempio era allinizio lidentificazione con la mia persona, ma dopo lesperienza dinnamoramento mi scoprivo disponibile a lasciare spazio ad un altro io, mi espandevo, e poi grazie alla ricerca spirituale, lio persona lasci dolcemente il posto al Se, lio coscienza. Laffermazione dellesistenza di una Intelligenza Somma Eterna che si manifesta fino alla compattezza della materia, diventava sempre pi comprensibile fino a rendermi conto della necessaria complicit da parte mia nella gestione della mia vita. Comprendevo che quel principio immutabile ed infallibile, potevo sperimentarlo con i miei soli mezzi direttamente. Non cera un qualcuno che premiava o castigava, ma solo la legge di causa/effetto. La mia vita la conseguenza del mio agire. E cos non ho pi cercato di giustificare il male della mia vita cercando responsabili fuori, bens dentro me se volevo stare bene. Era il cammino delleroe che mi si spiegava davanti: non mi restava che percorrerlo.

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Capitolo 7

Il Piano

LEnergia Somma Universale lipotesi di vita che le Scritture

come testi e lo yoga come disciplina, propongono per sospingere luomo alla ricerca interiore al fine di sperimentarla. Il risultato vivere con minore sofferenza e pi serenit: gli yogis dicono esplicitamente vivere felici. Abbiamo visto la fisiologia sottile di Kundalini e gli strumenti a nostra disposizione per la possibile realizzazione, ossia lintelligenza per capire, la volont per agire e lamore per superarsi. Se tutto chiaro dove stanno le difficolt per vivere meglio? Lerrore fondamentale delluomo avere perso la visione globale e circolare del piano dellEnergia Somma; avere ignorato che la vita nel corpo fisico solo una piccola parte di vita che inganna la persona trattenendola tra le spire di maya il gioco dellillusione; e per ultimo non volersi impegnare a ricuperare la visione globale per costruire unarmoniosa, serena societ umana. C il piano divino per una tale societ e non inganni la divisione in caste quale appare in certi testi. Il piano non ignora la molteplicit e i livelli evolutivi degli individui, n il loro libero arbitrio e prefigura una societ di: Brahmini persone dotate di caratteristiche spirituali proprie dei saggi, i custodi del piano. Kshatriyas guerrieri dotati di coraggio ed eroismo, proteggono la societ da danni morali e fisici. Vaishyas artigiani e commercianti ossia persone abili in attitudini persuasive e in tecniche di commercio, che usano con metodi corretti. Shudras persone soddisfatte del loro lavoro con il quale contribuiscono al benessere e allapace del mondo. Questa significativa organizzazione viene danneggiata dallegoismo e dalla ottusit degli individui. Personalmente ritengo che le caste siano gi il frutto dellinterpretazione umana di commentatori e studiosi dei testi. Mi pi facile capire il piano pensando ad una societ senza nette divisioni ma dove i saggi vivono confusi tra la gente
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offrendo i loro sereni consigli ed influenzando lambiente con il magnetismo sacro della loro energia purificata. Cos i capi o i governanti interamente operanti per il benessere collettivo, liberi da ogni interesse personale; come pure artigiani e commercianti e le persone meno qualificate, tutti intenti a compiere i propri doveri per stare bene e per conquistare lo stato pi elevato di consapevolezza della loro funzione. Questa la teoria, ma nella pratica? Visto il danno il ricupero si presenta duro: appare troppo faticoso ed impervio. necessario considerare il tutto in una visione pi ampia la vita sul pianeta terra solo una piccola esperienza di vita: possibile che non sorga mai il dubbio che luomo non pu essere il solo essere intelligente in rapporto alla vastit delluniverso? LEnergia Intelligente il vasto oceano in cui naviga anche la terra con i suoi occupanti. Pu chiarire lesempio dellelettricit come metafora dellilluminazione. Luomo stato capace di imbrigliare ed incanalare la forza cinetica sviluppata dallacqua del fiume in cascata e servirsene per migliorare la propria vita. Con la corrente elettrica ha illuminato la notte e ha costruito macchine per alleviare la fatica fisica. Il riscaldamento nelle case, gli elettrodomestici, gli stessi strumenti di elettronica sono possibili grazie alla elettricit. Ma luomo ancora non capace di usare i fatti, gli eventi, le circostanze, le relazioni -forze cinetiche dellesistenza- nel modo sattwico cio equilibrato dei brahmini, per illuminare la propria coscienza individuale e portarla ad espandersi fino ad essere riassorbita, ormai purificata, nella corrente dellEnergia Universale. Sparirebbe la dualit e il tutto fluirebbe naturalmente. Quando avviene unapertura verso una visione pi ampia della vita si incontrano concetti di globalit e circolarit , che non sono facilmente comprensibili ad una mentalit materialistica. Eppure ne abbiamo esperienza tutti i giorni. Lacqua ad esempio: lacqua degli oceani evapora in nubi per il calore del sole, il vento le convoglia sulla terra dove le nubi si dissolvono in pioggia: la
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terra lassorbe, nutre le piante e lacqua poi si raccoglie in rivoli, torrenti, fiumi che ritornano al mare. Ancora pi evidente la circolarit del pane. Si semina il grano, lo si coltiva, si raccoglie, lo si macina. Come farina arriva al fornaio che la impasta, la lavora, forma le michette e le cuoce: non rimane che acquistarle per nutrirsi. E si riparte con semina, coltivazione, raccolta etc. . Perch dare tutto questo per scontato: a nessuno viene in mente mai un pensiero di ringraziamento e perdendo loccasione di farlo si riduce la vita ad una sequela di atti informali che certo non aiutano a sentirsi solidali. Con pi attenzione si potrebbe persino giungere a considerare la vita nella circolarit di vita/morte. Non si perde la vita morendo, si chiude solo unesperienza di vita nella materia e si continua a vivere in corpi sottili. Non ci sorprende navigare nel mondo virtuale ed invisibile di Internet ed abbiamo tanta riluttanza ad entrare nel mondo invisibile del Se Universale. La riluttanza deriva dalla incapacit delluomo razionale di accettare lavventura che alla base dellinformazione interiore induttiva, per cui preferisce ignorarla. La mente umana una ricevente a larga banda ed un elaboratore di informazioni estremamente potente, non solo limitata al processo neurale che avviene nella materia grigia del cervello: una finestra (window) sulluniverso. Lumanit ha unanima unica e costituisce un campo. Appartenere ad un campo implica riconoscere un ordine. Lo strumento che collega lumanit allordine del campo, lintelligenza intuitiva. Lintuizione conoscenza diretta che non nasce dallinformazione; esperienza. Negando tutto questo luomo si volontariamente azzoppato, creando la premessa dellinfelicit. noto lo stato dansia: lansia un campanello dallarme che segnala l'urgenza di un cambiamento. La mia esperienza di yogina meditante mi ha
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portata a scoprire lazione del Se (il sottile) dentro me che con quella forte sensazione di disagio reclama di essere aiutato a liberarsi: il silenzio della meditazione la preghiera che si esplicita nelle parole fammi capire cosa fare per aiutarti e quindi mettere in atto la volont per soddisfarlo a tutti i costi. Con una visione ampia della vita luomo incentivato a ricuperare tutto il potenziale energetico di cui dotato intelligenza, volont, amore e a ridare speranza alla possibilit di vita felice. Perch non resti una semplice nozione, un consiglio. Per raggiungere la realizzazione del piano non pensare di dovere stravolgere la vita. Nella concretezza del quotidiano incominciare a rompere gli schemi che legano e liberarsi dalle cose che bloccano dallo sperimentare la Verit. Non avere paura di sbagliare: la presa di coscienza dellerrore rende possibile correggersi e proprio qui scatta leroe quotidiano. Affermano gli antichi Rishis Luomo ha in s specifici attributi che devono essere sviluppati ed incoraggiati affinch possa elevarsi alla sua piena statura. Solo la disciplina pu aiutarlo a crescere. Avendo messo in pratica gli insegnamenti delle Scritture posso testimoniare che chattare con il Se interiore fortemente realizzante.

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GLOSSARIO
Ajna: centro spirituale tra le sopracciglia Ananda: beatitudine - felicit Anava mala: senso di incompletezza e di indegnit Anahata: centro spirituale al plesso cardiaco Buddhi: intelletto Chakra: centro di energia spirituale (i pi noti sono sette) Dharma: dovere, virt, giusta condotta Guna: qualit Kundalini: potere di coscienza manifestato nellindividuo Karma mala: senso di compiere buone o cattive azioni Manas: mante Manipura: centro di energia spirituale nella regione dellombelico Maya: potere illusorio di Brahman; vela la Shakti Mayiya mala: dualit Muladhara: centro spirituale nel pavimento pelvico

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Prajnana: la conoscenza interiore Rishi: saggio che vede la Verit Rajas mala: stato di attivit Sadhana: disciplina spirituale Sahasrara: centro spirituale sulla sommit del capo Sattwa mala: stato di equilibrio per eccellenza - purezza luminosit Shakti: potenza, energia Swadisthana: centro spirituale nella regione sacrale Tamas mala: stato oscurante di inerzia Vijnana: la conoscenza del mondo esteriore Vishuddi: centro spirituale alla base della gola

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