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Storia dello sventramento di un quartiere

di Maurizio Giordano Il regista catanese Elio Gimbo, lautore ed interprete Salvatore Zinna, con laccompagnamento al piano del musicista Fabio Grasso, hanno riproposto a Catania, grazie allimpegno dellassociazione Babilonia che propone iniziative culturali per la riqualificazione del quartiere catanese San Berillo vecchio, la pice La Ballata per San Berillo, messa in scena in una piccola sala teatrale, in via Pistone 72, con 30 spettatori a serata, un piano terra, una volta a luci rosse, in mezzo ai travestiti e alle prostitute. Si tratta di una ballata dedicata agli sconfitti, di un monologo di grande interesse storicoteatrale e parecchio intrigante, interpretato da Salvatore Zinna (nella foto) col solito rigore e la precisione di un cronista. In circa unora e mezza si racconta della discutibile operazione politica che a met degli anni Cinquanta port al cosiddetto sventramento del quartiere popolato da donnine e case chiuse. Nel racconto emerge la figura, il fantasma del giornalista Pippo Fava che prima di essere ammazzato, in via Dello Stadio, il 5 gennaio del 1884, conduce il pubblico in un viaggio magico attraverso la storia di San Berillo vecchio. A viaggiare con Fava, a bordo della sua Simca, sono due ragazzi che in quella notte di morte facevano lamore, drogati, in macchina. Nel viaggio sofferto ed in stile dantesco, narrato con grande pathos da Zinna emergono vicende dai contorni surreali, fatti di cronaca, dove la classica cumacca di intrecci politico- malavitosi portano alla speculazione edilizia avvenuta in quegli anni, a loschi traffici da parte di istituti immobiliari cittadini. Lavvincente racconto porta a galla anche personaggi noti e meno noti ai pi, quali la prostituta di San Berillo vecchio Anna l'accupo o la ditta Vintaloro, affermato calzaturificio che, forse, ancora, qualcuno dei pi anziani in citt ricorda. La pice, con un linguaggio crudo, vero, riporta in mente una Catania ormai dimenticata, dove, purtroppo, ingiustizie, malefatte regnavano incontrastate. Da questo testo teatrale, realizzato in due anni di lavoro e ricerche, stato tratto il soggetto cinematografico premiato nell'edizione 2003 del Premio Solinas - Scrivere per il cinema. Solo qui, in una minima parte di una area che rimasta ha spiegato lautore ed interprete Salvatore Zinna - dopo lo sventramento dellantico quartiere del Centro storico di Catania, si poteva raccontare la vicenda umana dei 30 mila deportati catanesi dal loro quartiere, dalla loro dimensione, alla periferia. Qui siamo nel centro del trauma, nel luogo del sintomo di tutto ci che successo ed io stesso mi sento pi carico nel raccontare questa storia, anche per lambiente raccolto dove avviene la rappresentazione e dove ti trovi a stretto contatto col pubblico. Salvatore Zinna, attore e autore di teatro, debutta con La Fura del Baus e Irene Papas nello spettacolo Las Troyanas di Euripide, cura diverse regie tra le quali Sulla donna di Vitaliano Brancati, Nella citt dinferno di Dacia Maraini. Come autore teatrale ha scritto Distrazioni Forzate, Doppio Legame, Dolcino, Miti Giardini, Risvegli, I Viaggiatori del Paradiso, Il Ratto di Proserpina, La Notte di Prospero, Cantata del Pastore che vide nascere Ges, Ballata per San Berillo, Loro dei Napoli, Guerrin Meschino ovvero La leggenda dei pupari erranti. Per il cinema ha scritto: Filming e Ballata per San Berillo, tra i vincitori del Premio Solinas - Scrivere per il cinema 2003.

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Una ballata per San Berillo di Michele Spalletta

"Una ballata di, con e per San Berillo": con queste parole Salvatore Zinna ha iniziato lo spettacolo nella sede di Babilonia, un'associazione che si propone come promotrice d'iniziative culturali per la riqualificazione del quartiere di S. Berillo vecchio, al centro storico. Nella piccola saletta che ha ospitato poco pi di 30 persone, lo stesso Zinna, nelle veci di una cantastorie dei nostri tempi, ha recitato per quasi un'ora e mezza uno spettacolo ben diretto dal regista Elio Gimbo, raccontando, in una delle pi realistiche ricostruzioni storiche, vicende realmente accadute di diversi personaggi, pi o meno noti, dell'epoca dello sventramento del quartiere sul finire degli anni '50, utilizzando come filo conduttore un fantastico viaggio in perfetto stile dantesco. Ma stavolta il compito di Virgilio affidato ad un Pippo Fava al quale "scassa a minchia moriri accuss". Il grande lavoro di ricerca storica effettuato dal gruppo viene messo in scena con tanta verve e con l'accompagnamento dal vivo di Fabio Grasso, e non sono poche le realt, alcune sconosciute ai pi, altre dimenticate, che fanno letteralmente rimanere a bocca aperta sulle storie che si sono accavallate nel corso degli anni e che hanno, di volta in volta, interessato il vecchio quartiere di S. Berillo, la "macchia nera" del centro storico catanese. La Ballata per San Berillo, finalista al Premio Solinas 2003 e vincitrice della Borsa di scrittura, stata realizzata in due anni di lavoro e ricerche, ed nata da un'idea di Salvatore Zinna e Elio Gimbo dopo il blitz compiuto qualche anno fa, nel quartiere, dalle forze dell'ordine per far sgomberare la zona dalle "donne di mal costume". Lo spettacolo in programmazione nella sede dell'associazione Babilonia (Via Pistone 72/74, angolo con via delle Finanze) i prossimi 17 e 18 Dicembre alle ore 21, e domenica 19 alle ore 19. Gli spettacoli sono unici per giornata e l'ingresso per persona di 3 euro. Per ulteriori informazioni e per la prenotazione dei posti si pu contattare l'organizzazione ai numeri 095448586 - 3475775817 - 3381129674.

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MEDIALAB/ Laboratorio su il Giornale on line - coordinatore Gianluca Reale - la redazione Progetto Step1 - coordinamento Enrico Escher - Facolt di Lingue e Letterature Straniere - Tutti i diritti riservati

La Sicilia
LA CITTA E LA SUA ANIMA
Torna in scena la Ballata per San Berillo
16 marzo 2002 Gabriella Magistro 14 Marzo 2002. In una serata catanese. che annuncia larrivo della prlniavera a PiazzaTeatro Massimo, centro storico ed artistico, ma anche ritrovo delle serate glovani, nel susseguirsi di pub e locali affollati, ci fermiamo al numero 16 ed entriarno in un locale di nuova apertura Scenario Pubblico per assistere ad uno spettacolo dl narrazione, Ia Ballata per San Berillo per la regia di Elio Gimbo, testo di Salvatore Zinna, con Salvatore Zinna, musiche dal vivo di Fabio Grasso, progetto luci realizzato da Angela Vanone, aiuto alla regia Linda Magnifico e prodotto da Metacatania. Ogni citt ha la sua anima diversa da tutte le altre, ed ci che la rende unica; per capire lanima di una citt bisogna tentare di raccontarla, perch raccontare vuol dire capire. E con queste parole che viene presentata la Ballata per San Berillo. La messa in scena , probabilmente, la pi adatta ad aprire una rassegna artistica di danza, musica e spettacolo, che accoglier anche forme ibride e sperimentali darte. In un locale essenzlale e raffinato, nato dalla voglia e dallesigenza di dar voce e spzio a quellintelligenza artistica e creativa che da sempre vivifica questa citt, la nostra, nella sala-teatro, lo spettacolo si apre sfumando, lentamente, latmosfera intensa, creata nel buio dal pianoforte a corde fatto vibrare con melodia e grande bravura da Fabio Grasso e dalle tavole di un palco che non crea confini, accogliendo gli spalti dove il pubblico pi che spettatore si sente parte integrante della messa in scena. La narrazione di questo viaggio allucinatorio racconta in cinque tappe la storia dello sventramento del quartiere di San Berillo. Intrecciando elementi surreali nella descrizione spazio temporale a dati storici reali, lattore Salvatore Zinna, nella scena lio narrante, accompagnato idealmente dalla Musa che guida, Pippo Fava, narra un testo modellato liberamente sullarchetipo della commedia dantesca e sulla rielaborazione pasoliniana di questa, Divina Mimesis, con una passione e unintensit che per tutta la durata dello spettacolo tiene il pubblico coinvolto e molto partecipe. La musica, elemento fondante della messa in scena, accompagna le parole forti, sostenendole o smorzandone i toni aspramente ironici di una critica ad un sistema politico e sociale che non incontrava resistenza da parte di una borghesia agiata, nata dal secondo dopoguerra, poco interessata ad opporsi. Lo spettacolo si chiude con lunghi applausi di un pubblico entusiasta e soddisfatto di aver assistito ad uno spettacolo di avanguardia letteraria e teatrale. Gabriella Magistro.

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Segnali dalle citt invisibili

Al via "Scenario Pubblico" con una magica "Ballata per San Berillo"
di rocco rossitto Ballata per San Berillo il primo spettacolo che viene proposto in un nuovo spazio chiamato Scenario Pubblico. Spazio suggestivo fin dall'ingresso, un grande portone in via Teatro Massimo che introduce in un corridoio che sbocca in un cortile. Da l si entra come in una casa. E infatti questa la sensazione che mi ha pervaso entrando, mi sono sentito come a casa. La semplicit della struttura confortevole e i colori seppur freddi, non disturbano. La sensazione si acutizzata entrando nel grande spazio adibito alla recitazione e alla danza: una grande stanza con un parquet per danzatori, delle gradinate dove sedersi ed essere non solo spettatori, ma fruitori attivi di ci che ti verr proposto senza avvertire minimamente lo stacco che normalmente vi tra pubblico e palcoscenico. Ballata per san Berillo appunto il primo spettacolo messo in scena. Un pianoforte suonato magistralmente da Fabio Grasso ci accoglie. Calano le luci e inizia la magia. La Ballata per San Berillo un viaggio magico attraverso la storia di San Berillo. A condurci in questo viaggio e a condurre l'io narrante sar un "driver" fantastico, Pippo Fava, incontrato nel momento prima di essere "ammazzato" dal nipote del boss Santapaola. Il viaggio sofferto e ci mostra episodi di una Catania ormai dimenticata. Episodi che raccontano la speculazione edilizia avvenuta in quegl' anni, dei loschi traffici da parte di istituti immobiliari cittadini e non solo. Una storia ricca di testimonianze e di personaggi, come "Anna l'accupo", prostituta in San berillo vecchio, o come la ditta Vintaloro, glorioso calzaturificio che "su ancora vai a fera tu sanu riri cu erunu i vintaloro". La ricostruzione di vicende poco note e che non fanno onore dettagliata. L'interpretazione carica di energia che irradia. Il viaggio finisce senza colpevoli per il disastro edilizio e con la morte di Pippo Fava. Lo spettacolo prodotto da Metacatania, da un idea di Salvo Zinna e Elio Gimbo, stato scritto e recitato da Salvo Zinna. Musiche dal vivo di Fabio Grasso, progetto luci Angela Vanone, regia di Elio Gimbo.

GIORNALE DI SICILIA
Prosa. Al Teatro Lelio lo spettacolo dellassociazione Metacatania

San Berillo, ballata per una periferia


Gioved, 20 giugno 2002 Christian Chiaruzzi. Palermo. (chch) Ogni citt possiede unanima, ogni citt nutre i suoi fantasmi e convive inquieta con le ansie della consapevolezza e dellimpotenza, spesso solamente assiste. Lurbanizzazione richiede spazi da dedicare al consumo dei vizi di bigiotteria, alla prostituzione, allo spaccio, spazi in cui relegare quei reietti su cui la realt prolifica e mistifica la sua apparenza. La storia del noto quartiere San Berillo di Catania, anzi la sua storia di storie, diventata uninteressante piece teatrale dal titolo, appunto, Ballata per San Berillo. Lo spettacolo prodotto dallAssociazione Metacatania, in scena fino a venerd al Teatro Lelio, giunto a Palermo sposando liniziativa dellAssociazione Progetto Jonathan ONLUS, alla quale sar devoluto lincasso per la futura apertura del primo laboratorio teatrale per disabili a Palermo. La rappresentazione vede in scena un pianista (il bravo Fabio Grasso) e lautore-attore Salvatore Zinna, che dai personaggi del suo testo, diretto da Elio Gimbo, si lascia possedere in un vortice temporale che dalla musica e dalle parole piano lascia affiorare la semplice concretezza di una storia, che come tante, lascia senza parole, senza quelle che servirebbero quantomeno. Lo sfollamento consenziente di trentamila persone, lirreparabile strappo del tessuto sociale e culturale del centro di una citt, le sue vittime, e per beffa un solo martire ufficioso, il giornalista Pippo Fava che aleggia nelle scene e segue il ritmo di questa ballata che vuole solamente rivedere vivere il quartiere di cui canta il lamento.

LA SICILIA
Metti una sera a San Berillo

STUDENTI, PROSTITUTE, DEPORTATI E VIP INSIEME PER LA BALLATA


IL QUARTIERE IN SCENA

MONOLOGO IN PIAZZA DELLE BELLE PER RACCONTARE LO SVENTRAMENTO DEL RIONE, LA COSTRUZIONE DEL GHETTO, LE SPECULAZIONI, LUCCISIONE DI PIPPO FAVA
VENERD, 3 AGOSTO 2001

PINELLA LEOCATA
E in piazza delle Belle il novello cantastorie e racconta. Racconta tra ruderi di case che hanno ceduto a unantica violenza e di altre dalle finestre murate in fretta, i balconi fioriti di sterpi. Relitti illuminati dalla luna e abitati da gatti e da donne di antico mestiere. Racconta storie, vite, scelte che si accostano e incastrano come in un puzzle fino a disegnare ununica storia, la storia della Catania, del boom economico e della cementificazione dei suoli, una storia che comincia con lo sventramento del vecchio San Berillo e finisce con i colpi di pistola che azzittiscono Pippo Fava che di quella storia stato lucido e pericoloso cantore. San Berillo. E in mezzo, in questo cerchio che si chiude, in questa catena di violenze che inevitabilmente ne generano altre, in mezzo, tante vite spezzate, deviate. Quelle dei 30.000 abitanti deportati altrove, in un ghetto nuovo di zecca, ulteriore occasione di speculazione, potere e clientela, quelle degli artigiani che hanno perso non solo la casa, ma la bottega e limpresa e con queste la dignit del proprio lavoro, i figli costretti a farsi clienti e a baciare le mani di quegli stessi uomini politici che gli hanno rubato il futuro per costruire per s, solo per s, brillanti carriere e un nuovo sistema di potere edificato sulla pelle della collettivit. Ballata per San Berillo. Cifre, nomi, date, storie per la prima volta in piazza, gridate a tutti i catanesi, a chi di quei padri violenti figlio e a chi, i pi, quei nuovi padroni li ha dovuti subire e servire, vittima e complice insieme. Cifre, nomi, storie che Elio Gimbo, il regista, e Salvatore Zinna, lattore, hanno raccolto con pazienza tra le strade di San Leone, la cittadella dei deportati. E alcuni di loro cerano, ieri, in piazza delle Belle. Cerano, annuivano, si davano di gomito. S, cos, andata proprio cos. La vana resistenza di chi non voleva lasciare le case, le assemblee al cinema Archimede, scomparso anchesso sotto le ruspe, i vigili urbani a frotte per sgomberare a forza le famiglie e le loro cose. E poi le ruspe sui beni e sui ricordi. Un parcheggio multipiano l dove cera la casa di Vitaliano Brancati. E nessuno nella citt che pu alzare la voce contro tanto scempio, a tentare, almeno tentare di fermarlo. Una borghesia incapace di essere persino liberale. Eppure una voce, allora, ci fu e fu azzittia anchessa, non da killer, ma da giudici che, senza processo, tennero un uomo in galera per 36 lunghi giorni, per calunnia, perch lui, tecnico, richiesto di una perizia sullaffare ISTICA - San Berillo, aveva segnalato prima e denunciato poi una frode miliardaria ai danni della collettivit. Giuseppe Mignemi, ingegnere, fu preso per pazzo, come sempre lo chi , debole, si mette contro il potere. E

pazzo volle sembrarlo, mentre portava avanti la vertenza giudiziaria che, decenni dopo, gli ha dato pi volte ragione. Cos si fece cantastorie e scese in strada, al collo il ritaglio del giornale in cui si annunciava il suo arresto su denuncia di Drago (il potente sindaco dei tempi, per quarantanni leader indiscusso della Democrazia Cristiana della Sicilia orientale, indispensabile alleato di Giulio Andreotti n.d.r.), lamico dei tempi della cumacca, luomo che gli aveva chiesto di fare la perizia. Lingegnere Mignemi tra il pubblico. Ascolta in silenzio la Ballata per San Berillo. Che cosa prova a rivedersi in scena luomo che per primo, per lealt al proprio lavoro, per mera etica professionale , denunci che stavano strappando il cuore di Catania per sostituirlo con un pacemaker che non avrebbe funzionato. Era ora dice che la mia storia facesse teatro. Finora sono stato un attore solo, solo nel palcoscenico delle aule di tribunale, solo nelle trenta udienze cui sono stato costretto. E neppure un sanberilloto, un catanese a sostenermi. Oggi, guardi quanta gente. Anche Claudio Fava presente e ascolta. Ascolta di Pippo, suo padre, cos presente e cos assente, stasera. Sono qui non solo per onorarne la memoria, ma come catanese. Questo uno spettacolo coraggioso perch racconta la storia di questa citt con schiettezza, senza attribuirla al caso. Ed efficace e consapevole la scelta di affidare a Pippo Fava questo sguardo lungo sulla citt. Questo racconto teatrale ci dice che abbiamo ancora molto da chiedere e molto da sapere della storia di Catania. Ci dice quale debito di memoria e di analisi abbiamo. Ascolta Francesca, un travestito dagli occhi dolci che nel quartiere lavora da quindici anni. Alla ballata ha dato il suo contributo di storie, storie vere. Lei a San Berillo ci abita ancora perch ha la casa di propriet, ma adesso che il quartiere deserto, dopo la retata del novembre scorso, adesso la sera ha paura. Che lo risanino, che lo facciano ritornare a vivere. E unaltra cosa vorrebbe, e lo chiede anche la sua amica Martina, una prostituta di Bergamo: potere pagare le tasse ed avere, come tutti, il diritto alla pensione perch fa male vedere tante donne costrette a battere a settantanni e pi. Derise e schernite dai ragazzi. Cos, per una sera, la Ballata per San Berillo mette insieme, fianco a fianco, studenti, sfollati, trans, prostitute, vip e figli dei vip. Su tutto, ruderi, uomini e storie, cade leggera la terra dellEtna.

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