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ECOGEN 01 Il breve periodo quel periodo in cui esiste una massima capacit produttiva determinata da quei fattori che

e non possono essere adeguati entro il termine del periodo. Questo comporta una distinzione dei costi in fissi, che derivano dalla presenza dei fattori fissi, sono indipendenti dal livello produttivo e si devono sostenere anche se limpresa non produce, e variabili, che dipendono dal livello produttivo che limpresa decide di attuare. La struttura dei costi dellimpresa serve per capire quale la quantit da re produrre. Il monopolio un tipo di mercato in cui vi un unico offerente e numerosi acquirenti, lofferente stabilisce il prezzo e la quantit da produrre e agisce edonisticamente cio per massimizzare il profitto. Tipi di monopolio: monopolio naturale (possesso esclusivo olio: di alcune risorse naturali limitate) monopolio legale (creati dallautorit pubblica) monopolio di fatto (ununica impresa produttrice sul mercato) Equilibrio: monopolista impone il prezzo che massimizza il profitto MAX(=Rt-Ct) =0 Rm=Cm Cm funzione nota dipende dallimpianto e Rm dipende da Rt che si basa sul comportamento del e 2 consumatore (funz. Domanda): p = aq+b (funz. Domanda) RT = pq = aq +bq Rm = dRT/dq = 2aq+b ECOGEN 02 Il breve periodo quel periodo in cui esiste una massima capacit produttiva determinata da quei fattori che non possono essere adeguati entro il termine del periodo. Questo comporta una distinzione dei costi in fissi, che derivano dalla presenza dei fattori fissi, sono indipendenti dal livello produttivo e si enti devono sostenere anche se limpresa non produce, e variabili, che dipendono dal livello produttivo che limpresa decide di attuare. La struttura dei costi dellimpresa serve per capire quale la quantit da produrre. La concorrenza perfe a: inni oeren e inni acquiren ; il prodo o omogeneo; essibilit domanda e oerta; non esistono barriere allentrata e alluscita; il mercato trasparente (cio tanto i produttori che gli acquirenti sono a conoscenza dei prezzi pra ca ). Risulta evidente come in un simile mercato, n la quan t oerta, n quella domandata sono in grado di inuenzare il prezzo di mercato in quanto la loro dimensione produ va talmente piccola da orire sul mercato una quan t irrisoria rispe o al totale della quan t domandata e il prezzo di mercato quindi per un certo periodo di tempo si pu considerare costante (limpresa price-taker). RT = PxQx (con Px costante) per trovare la quantit ottima da produrre si deve comparare tra loro RT e CT: q0: MAX( = RT - CT) =0 Rm=Px=Cm condizione di ottimo economico nel breve periodo per la concorrenza perfetta Considerando il grafico sopra riportato si pu affermare che: - nelle due zone pi esterne si ha una perdita poich il profitto negativo; - nella zona centrale sinistra il profitto positivo: poich Rm = P > Cm il profitto aumenta; - nella zona centrale destra il profitto positivo: poich Rm = P < Cm il profitto diminuisce. ECOGEN03 Essendo rigida la curva di oerta, il prezzo delle terre edicabili aumenta molto al variare della domanda (pi rigida loerta tanto pi un piccolo aumento della domanda comporta un elevato aumento del pi prezzo). Questo un caso di variazione di domanda nel breve periodo, in regime di libera concorrenza concorrenza. Poich nel nostro caso, la disponibilit di terre edicabili non adeguabile alla quan t domandata il domandata, loro prezzo aumenta proprio in ragione quasi esclusiva di questul ma. Il PRG non pu subire modiche istantanee, per cui i beni anche se potenzialmente riproducibili non possono essere aumentati in tempi anee, brevi. Lofferta rigida, poco sensibile alla variazione del prezzo e tendente alla verticale, cmq capace di interagire con la domanda per la formazione del prezzo di equilibrio. La domanda esercita una maggiore inuenza sul prezzo, che pu variare anche di molto, mentre la quan t scambiata non pu crescere per ovvi mo vi di disponibilit materiale. Non si ha una vera re a ver cale perch allaumenta del prezzo, i allaumentare proprietari di fondi edicabili sono cmq pi dispos ad un cedimento.

ECOGEN08

L'utilit la quantit di soddisfazione che un soggetto trae dal consumo di un bene, per valutarla esistono 2 tipi di approccio: CARDINALE e ORDINALE. Nel primo l'utilit pu essere misurata (in particolar modo con la moneta), mentre nel secondo si presuppone che il consumatore possa ordinare le prefer preferenze rispetto ad un paniere di beni. Curve di indifferenza U=f(x1,x2) : luogo dei punti dove consumatore trae lo stesso livello di utilit; la sua pendenza la misura dell'utilit relativa dei beni, ossia dei rapporti di sostituzione a cui, per variazioni molto piccole, il consumatore sarebbe disposto a privarsi di una piccola quantit di un bene per ricevere in cambio una piccola quantit addizionale dell'altro. Saggio Marginale di Sostituzione SMS(x1,x2) = - x2 / x1 pendenza della curva di indifferenza esprime proprio la modalit di sostituzione erenza, di beni dello stesso paniere per lo stesso livello di soddisfazione (ad uno spostamento verso il basso lungo una data curva, il guadagno di utilit nel consumare una maggiore quantit di x1 deve essere uguale alla perdita di utilit per il fatto che si consuma meno del bene x2 : Ux1 x1 = - Ux2 x2). Equilibrio del consumatore vincolo: reddito o capacit di spesa del consumatore retta di bilancio R = p1x1 + p2x2 espressa geometricamente x2 = -(p1/p2)x1 + R/p2; essa individua il punto di equilibrio PE nel punto di tangenza con la curva di indifferenza dove la pendenza delle due curve coincidono e risulta pertanto PE : -p1/p2 = - x2/ x1 = SMS(x1,x2) sapendo per def che SMS(x1,x2) = Ux1/Ux2 - p1/p2 = def. Ux1/Ux2 Ux1/p1 = Ux2/p2 utilit marginale ponderata ponderata. ECOGEN09 Vedi ECOGEN10-13-14 Se ED=0.5 domanda rigida : se diminuisco da 10 a 5 l'aumento della quantit di persone poco considerevole; conviene restare a 10. ento Se ED=1.2 domanda elastica: se aumento di poco ho una quantit di persone molto + piccola rispetto all'aumento del prezzo; conviene restare a 10. Se ED=2 domanda molto elastica: come il caso precedente, ma ancora pi accentuato. Conviene rimanere a 12. In conclusione conviene restare al prezzo attuale. ECOGEN10-13-14 Domanda: la quantit richiesta sul mercato da tutti gli individui in un dato momento e rappresenta la somma delle domande individuali corrispondenti a ciascun prezzo; essa ha, di solito, pendenza negativa (gli acquirenti tendono a comprare una quantit minore del b bene se aumenta il prezzo) per due motivi: EFFETTO di SOSTITUZIONE (quando il prezzo di un bene aumenta esso verr sostituito con altri beni analoghi) e EFFETTO di REDDITO (se un prezzo aumenta, scopriamo di essere diventati un po' pi poveri di prima). lasticit L'elasticit della domanda rispetto al prezzo misura il grado di reattivit (o sensibilit) della quantit domandata di un bene rispetto alla variazione del prezzo del bene stesso, quando ogni altra circostanza non muta; matematicamente si definisce: P = variazione % della quantit domandata / variazione % del iazione prezzo (domanda elastica quando una variazione dell'1% del prezzo provoca una variazione di pi de dell' 1% della quantit domandata - domanda rigida quando una variazione dell'1% del prezzo provoca una variazione inferiore alI'1% della quantit domandata) La misurazione delle variazioni % presenta una certa ambiguit in relazione alla scelta del valore di P e di Q da mettere al denominatore perch se la variazione minima questo trascurabile, ma se notevole, comporta delle differenze notevoli. Si ovvia a questo prendendo il valore medio di P e di Q: P = [Q / ((Q1 + Q2) /2)] / [P/ ((P1 + P2) / 2)] Di solito le curve di domanda sono rappresentate da linee rette e l'elasticit lungo di essa varia da 0 all'infinito ed in particolare esse partono da una elevata elasticit della domanda al prezzo l dove il prezzo alto e la quantit bassa e terminano con una bassa elasticit, quando il prezzo basso e la quantit alta: al suo interno possiamo individuare il punto in cui la d ividuare domanda ad elasticit unitaria. Nel nostro caso succede che P =2 e P=20% e pertanto si ha : Q = P P =2*20%=40%; questo significa P=20% che una diminuzione percentuale del prezzo comporta un aumento di domanda del 40%. In definitiva la spesa totale per l'acquisto degli scooter aumenter, perch l'incremento di domanda maggiore del calo dei prezzi, e il mercato degli scooter potrebbe riprendersi.

ECOGEN04 La funzione di produzione una relazione, costruita su basi empiriche, che mette in relazione i fattori di produzione con i prodotti. Esprime come i fattori di produzione, variabili, si trasformano nella quantit di prodotto: y = f(x1,x2,..,xn) con y quantit di prodotto e xi quantit delli-esima fattore di produzione esima Orizzonti temporali: Il breve periodo quel periodo in cui esiste una massima capacit produttiva determinata da quei fattori che non possono essere adeguati entro il termine del periodo. Nel breve periodo i fattori come gli impianti e le attrezzature non possono venire modificati o adeguati completamente. Funzione di produzione nel breve periodo q = f (x1, x2, x3, ... xn) alcuni fattori non possono essere modificati e rappresentano, quindi, dei vincoli alla produzione (FATTORI FISSI). lungo periodo viene denito per dierenza dal breve periodo ed l'intervallo di tempo durante il quale 'intervallo possono venire modificati tutti i fattori produttivi impiegati dall'impresa. Supponiamo che un solo fattore x1 sia variabile e gli altri siano costanti: -funzione di prodotto totale PT = f(x1) -funzione di prodotto medio PM = f(x1)/x1 = PT/x1 rappresenta la produttivit del fattore scelto -funzione di prodotto marginale Pm = dPT/dx1 = f (x1) andamento dellincremento di prodotto finale dovuto ad un incremento del fattore di produzione Classificazione dei fattori di produzione: -fattori diretti: beni naturali supporto materiale al processo produttivo capitale denaro necessario per far funzionare processo produttivo lavoro attivit fisica o mentale delluomo volta alla produzione organizzazione attivit volta al coordinamento dei fattori produttivi -fattori indiretti: forma di stato economia pianificata o economia di mercato ordine pubblico situazione monetaria inflazione, deficit statale, situazione monetaria in internazionale concorrenza libera concorrenza o monopoli -fattori fissi: fattori indipendenti dalla quantit di prodotto -fattori variabili: fattori dipendenti dalla quantit di prodotto fattori -fattori utilit semplice:fattori che si possono utilizzare una sola volta per produrre un bene -fattori utilit ripetuta:fattori che si possono utilizzare pi fattori volte Ottimo impiego del fattore di produzione cio massimo profitto totale: RT = Ppf(x1) Rm = Ppf (x1) Cm = Px1 CT = CF + Px1x1 = RT - CT 0 x1 : MAX ( = RT - CT) = 0 Rm = Cm = Px1 ECOGEN05 Costo produz: misura monetaria del valore dei fattori della produzione utilizzati per un determinato ilizzati prodotto Tipologie: -costo privato - parte del costo di produzione che risulta appropriabile -costo sociale - parte del costo di produzione che si riversa all'esterno (esternalit) -costo fisso - indipendente dalla quantit di prodotto -costi variabili - dipendente dalla quantit di prodotto funzione di costo pu essere una funzione della variabile indipendente: -funzione di xi fattori della produzione : CT = CF + Pxixi -quantit di prodotto q: CT = CF + CV = CF + f(q) Funzione di costo totale CT = CF + CV = CF + f(q) Funzione di costo medio CM = CT /q = [CF + f(q)]/q C Funzione di costo marginale Cm = dCT/dq = f (q)

- in assenza di prodotto si hanno solo costi fissi - primo tratto crescit meno che proporzionale rispetto alla quantit dopo -dopo punto di flesso crescita pi che proporzionale

ECOGEN11 Vedi ECOGEN 02 perare Se per un'impresa CM<Prezzo, allora pu vivere e prosperare nel breve e lungo periodo; al diminuire del prezzo si ha una riduzione del profitto, fino a quando non si raggiunge il PUNTO di PAREGGIO (detto PUNTO D'INGRESSO, perch nessuna impresa sar interessata ad entrare sul mercato se P inferiore a CM) che rappresenta il limite di sopravvivenza delle imprese nel periodo lungo: se il prezzo scende al di he sotto del costo unitario medio minimo, l'impresa in perdita ( detta extra extra-marginale, per distinguerla da quelle intra-marginale: esistono tutte contemporaneamente nel mercato ma pu kmq rimanere raneamente mercato), ancora in attivit per qlk tempo (ha gi sostenuto i costi fissi e se smette di produrre subisce una perdita pari al loro ammontare, se invece continua pu recuperarli almeno in parte questa una situazione parte); sostenibile per brevi periodi, e fino a quando il prezzo n scende ulteriormente raggiungendo il PUNTO ostenibile non di CHIUSURA (la somma delle perdite ormai superiore ai costi fissi): l'impresa fallisce. Per un'impresa artigianale il punto di fuga si colloca pi in basso rispetto ad un'impresa edile di grandi dimensioni, in quanto la prima ha maggiore capacit di comprimere i costi e quindi abbassare F; tale comprimibilit deriva dal fatto che l'artigiano ha un profitto costituito dalla remunerazione di pi fattori produttivi che egli introduce nell'attivit. ECOGEN12 Vedi ECOGEN 01 il monopolista rappresenta l'industria (senza concorrenza) e ha di fronte una curva di domanda inclinata negativamente (solo fattore da tenere di conto al variare del prezzo) attraverso la quale decider il livello produttivo; in questo modo trae da ogni consumatore il max profitto, accaparrandosi una parte del surplus che gli spetterebbe in regime di concorrenza perfetta (infatti si dice che risulta minimizzato il benessere) ECOGEN15 Vedi ECOGEN04 In questo caso consideriamo per pi di un fattore variabile, per cui la funzione tridimensionale ed ha n per l'appunto la forma di una cupola; intersecandola con dei piani di equazione P=cost, ottengo delle curve dette ISOQUANTI, rappresentanti ognuno un livello produttivo che posso ottenere con nti combinazioni differenti di 2 fattori variabili. Queste curve hanno le stesse caratteristiche delle curve di indifferenza, ma diversamente, hanno delle zone di inefficacia, e quindi considero solo le z zone di efficiente produzione degli isoquanti, ovvero la zona dove la pendenza sempre negativa; tale pendenza SMS= - X1/X2 e indica che per una diminuzione di x1 devo aumentare di x2 per restare allo stesso livello produttivo. Introducendo i prezzi dei fattori produttivi Px1 e Px2 posso definire la retta di isocosto che indica tutte le combinazioni possibili dei fattori produttivi che esauriscono completamente il capitale dell'imprenditore; il punto di ottimo economico si ha laddove questa retta tang tangente all'isoquanto, in quanto la pendenza dell'isoquanto coincide con quella della retta (il rapporto tra i prodotti marginali dei due fattori produttivi deve essere uguale al rapporto tra i prezzi dei fattori stessi) : SMS = Pm di x1/ Pm di x2 (= pendenza variabile isoquanto) = prezzo x1 / prezzo x2 (= pendenza costante retta). Esso inoltre indica che realizzata l'uguaglianza per ogni fattore produttivo delle produttivit marginali ponderate = Pmp (= produttivit ultima dose / costo della dose) : Pm di x1/ prezzo x1 = Pm di x2 / prezzo x2 ECOGEN18 Offerta: quantit che le imprese produttrici immettono sul mercato in un dato momento, la curva di offerta rappresenta la relazione fra il prezzo di mercato e la quantit di quel bene che i produttori sono disposti a produrre e vendere (a parit di ogni altra cosa), e graficamente ha pendenza positiva. Anche posti l'offerta, come la domanda, pu essere rigida o elastica e la differenza dipende non soltanto dal TIPO DI BENE ma anche dalle CIRCOSTANZE - Ci sono beni la cui quantit offerta non pu essere aumentata qualunque sia il loro prezzo sul mercato (beni irriproducibili); all'opposto, vi sono beni gi prodotti e difficilmente conservabili che debbono kmq essere venduti, per cui la loro offerta non diminuisce neppu con un forte calo dei prezzi (per questi neppure beni si dice che l'offerta rigida). - Elementi che influenzano la variazioni nella quantit offerta (ovvero u spostamento della curva): uno TECNOLOGIA (le innovazioni tendono a diminuire i costi di produzione e q quindi ad aumentare l'offerta); PREZZI DEI FATTORI DELLA PRODUZIONE (traslazione verso destra se il costo diminuisce e vi viceversa se il costo aumenta); PREZZI DEI BENI COLLEGATI, ovvero che utilizzano gli stessi fattori produttivi (in questo caso bisogna distinguere tra beni succedanei e complementari; calo di vendite di scooter A_ a tinguere aumento offerta di scooter B); ORGANIZZAZIONE DEL MERCATO (es: aumento/diminuisco le tasse_deprimo/incentivo la produzione, tassi passivi di interesse elevati_ deprimo, tassi attiv attivi elevati_incentivo, leggi ambientali e adeguamenti_aumento costi); CIRCOSTANZE SPECIALI (sono cause contingenti oppure legate alle aspettative riguardo alle condizioni future).

ECOBIL ECOBIL01 Bilancio di esercizio 2 aspetti: lo STATO PATRIMONIALE e il CONTO ECONOMICO. Primo: prende in esame la ricchezza dal punto di vista finanziario, analizzando la composizione del capitale in un dato momento e le sue variazioni (concetto statico); Secondo, invece, analizza il reddito di esercizio, mette cio in evidenza tutti i ricavi e tutti i costi (ovvero i flussi monetari: concetto dinamico) che derivano dalla gestione dell'impresa ed in particolare analizza due aspetti della gestione: il risultato della gestione caratteristica (in cui si valutano le capacit tecniche dell'impresa), che individuato dal reddito operativo, e il risultato di quella extracaratteristica(che considera gli elementi non tipici e straordinari), che individuato dal reddito netto. -Conto economico costituito da due colonne: sx abbiamo i costi di esercizio (rimanenze iniziali, ammortamenti, costo mat prime e servizi, costo manodopera, interessi passivi) e dx abbiamo i ricavi di esercizio (rimanenze finali, interessi attivi); alla fine calcolo l'utile di esercizio U=R-C e se positivo lo metto sotto i costi di esercizio, se negativo sotto i ricavi (questo perch il conto economico deve sempre chiudere in pareggio). Inoltre per fare un'analisi del bilancio abbiamo bisogno di uno schema logico, e per quanto riguarda il conto economico uso lo SCHEMA SCALARE A VALORE AGGIUNTO che ne rappresenta la riclassificazione: essa obbligatoria per legge e permette di raggruppare e sommare le voci dei prospetti contabili rispettando certe logiche di aggregazione (valore aggiunto > prodotto netto > reddito operativo > reddito netto). -Stato patrimoniale costituito anch'esso da due colonne: sx abbiamo le entrate finanziarie (dette attivit, ovvero i crediti e gli investimenti effettuati in impianti e materiali) e dx le uscite(dette passivit, ovvero il capitale netto, i debiti) e anche per esso alla fine calcolo l'utile di esercizio. Nella riclassificazione di bilancio proseguo con la logica dello SCHEMA A SEZIONI DIVISE A LIQUIDIT' CRESCENTE (per gli impieghi e i fabbisogni) E A PROVENIENZA FONTI (per le fonti e le coperture). ECOBIL02 Gli indici di redditivit permettono di individuare la capacit di generare componenti economiche positive, ovvero l'efficienza d'uso delle risorse impiegate. REDDITIVIT OPERATIVA: ROI = RO / Ci (reddito operativo / capitale investito) individua la redditivit della gestione caratteristica, vale a dire esprime la convenienza generale ad investire in azienda senza tener di conto delle modalit di finanziamento (capitale investito = totale delle fonti di finanziamento = totale degli impieghi) REDDITIVIT GLOBALE: ROE = RN / N (reddito netto / capitale netto) indica se il reddito ottenuto tale da remunerare adeguatamente il capitale di rischio conferito; espresso in termini % per renderlo simile ad un ipotetico tasso di interesse attivo che l'imprenditore sarebbe riuscito ad ottenere investendo il proprio denaro nelle attivit aziendali Essi differiscono perch il ROE indica la convenienza a mantenere le risorse in azienda, mentre il ROI indica la capacit dell'impresa a produrre un reddito operativo adeguato al volume delle risorse finanziarie utilizzate. REDDITIVIT DEI DEBITI: ROD = interessi passivi /(D + M) (M debiti medio lungo termine D debiti medio termine) stima il costo del denaro preso a prestito nel corso dell'anno in termini % ed equivale ad un tasso di interesse passivo medio; esprime, quindi, il costo dei finanziamenti REDDITIVITA' VENDITE: ROS = Reddito Operativo / Vendite (PLV) misura la quota di reddito derivante dalla gestione tipica; pi elevato maggiore e stata la capacit dell'azienda di conseguire prezzi di vendita remunerativi o limitare i costi di produzione. >EFFETTO LEVA FINANZIARIA = "ROI - ROD" esprime ed evidenzia in che modo l'indebitamento concorre alla formazione del reddito aziendale; ROI > ROD l'azienda stata in grado di generare un reddito sufficiente a pagare gli interessi sui debiti ed esiste un ulteriore margine che va all'imprenditore (inoltre, per l'azienda sarebbe conveniente ricorrere ancora a finanziamenti esterni perch con essi riuscirebbe ad incrementare il suo reddito), mentre se ROI < ROD l'azienda non in grado di coprire gli oneri finanziari con il reddito generato, e di conseguenza deve rifondere la differenza depauperando il capitale netto e deve quindi limitare assolutamente il ricorso a finanziatori esterni. >CATENE DI INDICI: approfondiscono meglio gli aspetti relativi alla generazione del reddito -ROE = ROI * (RN/RO) * (Ci/N) Consente di verificare se il livello di redditivit dovuto maggiormente alla gestione caratteristica (ROI), alla gestione atipica (RN/RO) (pi si avvicina a 1 maggiore il peso della gestione caratt. su quella ext.) o alla provenienza dei finanziamenti (Ci/N) (se molto maggiore di 1 indica un indebitamento); [quest'ultimo indice assume un aspetto moltiplicatore sul reddito, incrementandolo se l'effetto leva positivo, diminuendolo in caso contrario] -ROI = ROS * (vendite / Ci) = (ROS / vendite) * (vendite / Ci) Si analizza la gestione caratteristica nel dettaglio; influiscono sul ROI l'efficienza con cui si acquistano ed impiegano i fattori produttivi, cio un margine maggiore sulle vendite o costi di produzione pi bassi (ROS), e l'attivit di vendita (efficienza nella gestione del capitale, a parit di investimenti Ci si hanno vendite maggiori), che viene anche detta ROTAZIONE DEL CAPITALE INVESTITO ( quindi un indice che misura la velocit con cui le risorse finanziarie vengono utilizzate all'interno dei processi produttivi). Ci significa che per realizzare un determinato volume di affari non sufficiente analizzare la relazione costi/ricavi, ma occorre tener di conto anche dei fattori impiegati.

ECOBIL03 Per valutare la solidit finanziaria di un'azienda nel breve periodo posso considerare - tra gli indici strutturali il CCN=capitale circolante netto=(R+C+L)-D e MT=margine di tesoreria=(L+C)-D, - tra gli indici finanziari il QL=quoziente di liquidit =(L+C)/D e QD=quoziente di disponibilit=(L+C+R)/D. CCN risorse utilizzabili nel breve periodo,e se assume valore positivo vuol dire che l'impresa ha la capacit di far fronte ai problemi finanziari nel breve periodo (inoltre affinch l'azienda venga considerata finanziariamente liquida bisogna che CCL=capitale circolante lordo=(R+C+L)>2D); nel caso che CCN<0 vuol dire che l'impresa non ci riesce MT risorse finanziarie effettivamente disponibili e dovrebbe essere positivo in quanto valori negativi stanno a significare che se all'impresa viene richiesta le restituzione dei debiti a breve termine non ha la possibilit di farvi fronte. QL>1-1.5 vuol dire che l'azienda ha la capacit di far fronte agli obblighi finanziari immediati, anche se si devono distinguere 2 casi: poco maggiore di 1 - un eventuale eccesso di liquidit stato investito, quindi buona gestione aziendale; molto maggiore di 1-1.5 - all'azienda resta una eccessiva liquidit che invece potrebbe investire. QD indica le potenzialit delle fonti ad essere convertite in denaro in breve periodo: molto maggiore di 1.8 indice di cattiva gestione, l'imprenditore poteva gestire meglio il denaro che non era necessario a far fronte alle necessit immediate. ECOBIL04 Per valutare la solidit finanziaria dell'azienda nel medio e lungo periodo posso considerare - tra gli indici strutturali il margine di struttura: MS=N-I (I=immobilizzazioni) - tra quelli finanziari il quoziente di copertura con fonti durevoli: QCF=(M+N)/I Se MS assume valori negativi indica uno squilibrio finanziario, perch il capitale fisso viene finanziato in parte con i debiti, e si potrebbe arrivare all'indebitamento nel medio e lungo periodo. Se invece MS positivo si ha un equilibrio finanziario nel medio e lungo periodo, perch non necessita di finanziare i capitali fissi con le fonti esterne. Per quanto riguarda QCF questo dovrebbe essere >1 perch vorrebbe dire che tutti i beni durevoli, le immobilizzazioni, . sono state finanziate con fonti di medio e lungo termine, invece se <1 significa che parte delle risorse dovranno essere restituite nel breve periodo (se questo si ripete per diversi anni porterebbe l'azienda ad una crisi finanziaria.). ECOBIL05 Introduzione ECOBIL2 QL=(L+C)/D=1___QD=(L+C+R)/D=2.33___QCF=(M+N)/I=2.33___QMS=N/I=0.67___QINDEB=(M+D)/N=4 QINDIP=(M+D)/(M+D+N)=0.8 Dal coeff di liquidit e da quello di disponibilit si vede che l'azienda non ha problemi a far fronte ad impieghi finanziari immediati anche se il coeff di liquidit al limite: se tale coeff fosse stato maggiore, l'impresa avrebbe avuto una maggior liquidit (QL =1 potrebbe voler dire che l'impresa mantiene una liquidit strettamente necessaria per far fronte ai problemi immediati e quindi investe la liquidit in eccesso). Poich QD>1.8 si deduce che l'azienda ha una buona capacit di trasformare le rimanenze in liquidit nel breve periodo. QCF>1 e ci indica che i beni durevoli, cio le immobilizzazioni, sono stati finanziati ricorrendo alle fonti di medio e lungo termine; essendo per QMS <1 si deduce che l'azienda presenta uno squilibrio finanziario, perch i capitali non vengono finanziati con mezzi propri, ma ricorrendo alle fonti esterne. QINDEB =4 vuol dire che l'azienda fortemente indebitata e questo conferma quanto detto in precedenza,cos come QINDIP=0.8 si vede che solo il 20% dei capitali aziendali sono finanziati con fonti interne mentre l'80% con fonti esterne.

ECOBIL06-07 Introduzione ECOBIL2 QL=(L+C)/D=1.33, QD=(L+C+R)/D=2___QCF=(M+N)/I=1.75, QMS=N/I=1.5___QINDEB=(M+D)/N=0.67 QINDIP=(M+D)/(M+D+N)=0.4 QL>1 vuol dire che l'impresa ha una buona liquidit e quindi in grado di far fronte agli impegni finanziari immediati e di breve periodo; il fatto che l'azienda non abbia una liquidit in eccesso potrebbe voler dire che ha investito tale liquidit, quindi buona gestione aziendale. QD>1.8 significa che l'azienda ha una buona capacit di trasformare le rimanenze in liquidit nel breve periodo. QCF>1 e ci indica che i beni durevoli, cio le immobilizzazioni, sono stati finanziati ricorrendo alle fonti di medio e lungo termine, mentre QMS>1 indica che l'azienda ha raggiunto un equilibrio finanziario, perch i capitali vengono finanziati con mezzi propri , e se QINDEB<2, allora l'azienda non ha problemi di indebitamento. QINDIP= 0.4 si vede che il 60% dei capitali aziendali sono finanziati con fonti interne (nel caso che "Effetto Leva=ROI-ROD">0, visto che QMS>1 l'imprenditore dovrebbe ricorrere all'utilizzo di fonti esterne per migliorare la gestione aziendale ECOBIL08 Per valutare la convenienza dell'azienda a chiedere ulteriori finanziamenti esterni necessario valutare l'EFFETTO LEVA FINANZIARIA, cio EL=ROI-ROD, con ROI = RO/fonti (I+R+C+L) e ROD = Intpass/ (D+M); esso esprime in che modo l'indebitamento concorre alla formazione del reddito aziendale. Nel nostro caso ROI=0.11, ROD=0.075, EL=ROI-ROD >0 , quindi all'imprenditore conviene chiedere ulteriori finanziamenti esterni; infatti l'azienda in grado di produrre un reddito tale da pagare gli interessi passivi dei finanziamenti e da far maturare un utile anche per l'imprenditore. Dagli indici di copertura finanziaria e margine di struttura: QMS=N/I= 0.67, QCF=(M+N)/I= 2.33, QINDIP=(M+D)/(M+D+N)=0.8, notiamo che investimenti di medio-lungo periodo sono stati finanziati soprattutto con mezzi esterni ed in special modo con mutui a medio-lungo termine ed addirittura pi del 80% del capitale fisso stato finanziato dal capitale esterno: questo indica che l'azienda ricorre molto al finanziamento esterno e risulta piuttosto dipendente, fatto negativo in linea teorica perch indica fragilit e forte dipendenza, ma potrebbe indicare in questo caso particolare anche dinamismo perch riesce a sfruttare pienamente le opportunit offerte dalla leva finanziaria positiva. ECOBIL09 Per valutare la convenienza dell'azienda a chiedere ulteriori finanziamenti esterni necessario valutare l'effetto leva finanziaria, cio EL=ROI-ROD con ROI = RO/fonti (I+R+C+L) , ROD = Intpass / (D+M); esso esprime in che modo l'indebitamento concorre alla formazione del reddito aziendale. Nell'ex. ROI=0.08, ROD=0.05 e quindi EL=ROI-ROD>0 (0.03) e dunque all'imprenditore conviene chiedere ulteriori finanziamenti esterni: infatti, l'azienda in grado di produrre un reddito tale da pagare gli interessi passivi dei finanziamenti e da far maturare un utile anche per l'imprenditore. Dagli indici di copertura finanziaria e margine di struttura otteniamo che QMS=N/I=1.5; QCF=(M+N)/I=1.75; QINDIP=(M+D)/(M+D+N)=0.4; notiamo che investimenti di medio-lungo periodo sono stati finanziati o con mezzi propri o con mutui a lungo termine ed addirittura pi del 60% del capitale fisso stato finanziato dal capitale proprio: questo indica che l'azienda ricorre non molto al finanziamento esterno e risulta piuttosto indipendente, fatto positivo perch indica solidit ed indipendenza (ma potrebbe indicare anche scarso dinamismo perch non riesce a sfruttare pienamente le opportunit offerte dalla leva finanziaria positiva: potrebbe infatti usufruirne tranquillamente di + e aumentare la produttivit.). ECOBIL10 I quozienti finanziari permettono di esprimere una valutazione nella conformit dei tempi, cio la capacit dell'azienda di finanziare i propri investimenti con l'utilizzo di fonti di durata uguale o maggiore alla vita economica del bene, ossia il tempo entro il quale il bene contribuisce a produrre il reddito ed esprime una valutazione sulla provenienza delle fonti (quest'ultimo aspetto importante, perch per esempio l'indebitamento non sempre negativo, perch se questi capitali forniscono un reddito elevato per l'azienda sar conveniente contrarre nuovi debiti, anche se si deve considerare che > il contributo che ho dalle fonti esterne, > sar l'influenza che soggetti esterni all'azienda avranno sulla gestione dell'azienda stessa.). _ANALISI STRUTTURALE: QL=(L+C)/D=2___QD=(L+C+R)/D=6 ; QCF=(M+N)/I=2.25___QINDEB=(M+D)/N=0.43 QMS=N/I=1.75 ; QINDIP=(M+D)/(M+D+N)=0.3 QL>1 vuol dire che l'impresa ha una buona liquidit e quindi in grado di far fronte agli impegni finanziari immediati; QD>>1.8 significa che l'azienda ha un'ottima capacit di trasformare le rimanenze in liquidit nel breve periodo; QCF>1 indica che i beni durevoli, cio le immobilizzazioni, sono stati finanziati ricorrendo alle fonti di medio e lungo termine; QMS>1 indica che l'azienda ha raggiunto un equilibrio finanziario, perch i capitali vengono finanziati con mezzi propri. _ANALISI PER INDICI: ROI = RO/fonti (I+R+C+L)= 0.08 ; ROD = INTPASS / (D+M)=0.067 quindi EL=ROIROD=0.013>0; visto che QMS>1, l'imprenditore potrebbe ricorrere all'utilizzo di fonti esterne per migliorare la gestione aziendale (pur essendo l'effetto leva poco accentuato). QINDEB<<2, allora l'azienda non ha problemi di indebitamento. QINDIP= 0.3 si vede che il 70% dei capitali aziendali sono finanziati con fonti interne (per, come detto prima, visto che EL>0 sarebbe conveniente per l'azienda ricorrere a finanziamenti esterni.) ECOBIL11 Per valutare la solidit finanziaria dell'azienda nel medio e lungo periodo posso considerare tra gli indici strutturali il MS=N-I=200 e tra quelli finanziari QCF=(M+N)/I= 1.75, QINDEB=(M+D)/N=0.67,QINDIP=(M+D)/(M+D+N)=0.4. Se MS assume valori negativi indica uno squilibrio finanziario, perch il capitale fisso viene finanziato in parte con i debiti, e si potrebbe arrivare all'indebitamento nel medio e lungo periodo; poich MS positivo si ha un equilibrio, e non si necessita di finanziare i capitali fissi con le fonti esterne. Per quanto riguarda QCF questo >1 cio tutti i beni durevoli, le immobilizzazioni, sono state finanziate con fonti di medio e lungo termine. Invece se fosse stato <1 significava che parte delle risorse dovranno essere restituite nel breve periodo. Inoltre dai coefficienti di indebitamento(che deve essere <2) e di indipendenza riscontriamo una forte solidit e indipendenza. ECOBIL12 Vedi ECOBIL01 Il conto patrimoniale si compone di un prospetto a due sezioni: quella di destra (detta passivit) e quella di sinistra (detta attivit). Pi precisamente le attivit si dividono in fisse (o immobilizzazioni, ovvero gli investimenti dell'azienda: tecniche o materiali, immateriali, finanziarie) e circolanti (o correnti: rimanenze, crediti e liquidit), mentre le passivit si differenziano in medio-lungo termine ( che rappresentano i diritti di terzi scadenti in tempi medio-lunghi (mutui)) e breve termine(che rappresentano i diritti di terzi scadenti in tempi ravvicinati (debito verso fornitori)); il capitale netto fa parte delle passivit, rappresentando tutti i diritti dei proprietari sulla propriet dell'azienda. Il quoziente finanziario che userei per valutare la solidit dell'azienda nel lungo periodo il coefficiente di copertura finanziaria (M+N)/I: se maggiore di 1 positivo perch indica che tutti i beni durevoli sono stati finanziati con fonti a medio-lungo termine. ECOBIL13 Vedi ECOBIL01 se il conto economico viene riclassificato, come succede nell'analisi del bilancio, permette di evidenziare: gestione caratteristica ( individuata dal reddito operativo), che valuta le capacit tecniche legate ai processi edilizi; gestione straordinaria, che attiene alla evidenziazione degli elementi non tipici ed alle attivit o eventi straordinari (plusvalenze, minusvalenze, ecc.); gestione finanziaria, relativa allo svolgimento delle attivit finanziarie (interessi attivi ed oneri fiscali). E' messo cos in evidenza il flusso di ricchezza generato, che per va confrontato con lo stato patrimoniale per inquadrarlo meglio e capire se l'investimento che lo ha generato stato abbastanza produttivo. Nel C.E. procediamo dunque con lo SCHEMA A SCALARE A VALORE AGGIUNTO, e cio partendo dai ricavi sottraiamo i costi secondo questa logica: -Valore aggiunto= VA(=RT-Costi materie prime e servizi utilizzati) rappresenta un margine lordo che non tiene conto dei costi derivanti dall'uso della struttura aziendale, dalle manodopera n di altri oneri; -Prodotto netto=PN(=VA-ammortamenti e spese generali) la ricchezza prodotta dall'azienda, cio la remunerazione di tutte le persone economiche che hanno contribuito all'attivit dell'impresa); -Reddito operativo=RO(=PN - costi personale) e individua la capacit di remunerazione dei fattori impiegati nella produzione attraverso le attivit tipiche dell'impresa; -Reddito netto= RN(=RO -proventi straordinari - interessi attivi/passivi - oneri tributari )rappresenta il reddito concreto dell'imprenditore ed l'estrema sintesi della gestione economica data dal RO depurato dai fatti anomali di gestione. Il confronto tra gli ultimi due in particolare serve per evidenziare se il reddito dell'impresa deriva esclusivamente dall'attivit tipica o vi sono stati altri fattori che hanno inciso positivamente o negativamente. ECOBIL14 Per valutare la solidit finanziaria di un'azienda nel breve periodo posso considerare tra gli indici strutturali il CCN=capitale circolante netto=(R+C+L)-D=500 e MT=margine di tesoreria=(L+C)-D=100, mentre tra gli indici finanziari il QL=quoziente di liquidit=(L+C)/D=2 e QD=quoziente di disponibilit=(L+C+R)/D=6 . Riguardo gli indici strutturali CCN assume valore positivo: questo un dato importante perch vuol dire che l'impresa ha la capacit di far fronte ai problemi finanziari nel breve periodo (fatto confermato anche da MT positivo...); inoltre affinch l'azienda venga considerata finanziariamente liquida bisogna che CCL (capitale circolante lordo) =(R+C+L)>2D, e nel nostro caso questa condizione, pi che verificata. Per quanto riguarda gli indici finanziari QL=2>1.5 vuol dire che l'azienda ha la capacit di far fronte agli obblighi finanziari immediati, per resta all'imprenditore un'eccessiva liquidit; questo fatto abbinato al QD molto maggiore di 1.8 ci porta a dire che l'azienda potrebbe essere gestita in maniera migliore, perch l'imprenditore poteva investire meglio il denaro che non era destinato a far fronte alle necessit immediate.

ECOBIL15 Stato patrimoniale ( le voci che subiscono modifiche sono: I, L, Debiti a Lungo termine=Mutui, patrimonio Netto). ATTIVITA': Immobilizzazioni=400+150=550, Rimanenze=400, Crediti=100, Liquidit=100- (150/3) (ovvero la parte che viene pagata subito) -2rate * 10 (quota di capitale pagata ogni anno) -2rate * 2 (interessi passivi all'anno). Tot = 1076 PASSIVITA': Mutui= 200+(100-2*10) la parte di mutuo che resta da pagare a fine 2002, Debiti a breve termine=100, patrimonio Netto =PNI+RN. PNI=700 ( il patrimonio netto dell'anno prima), RN incognita: impieghi (1076) = fonti (1080), da cui si ricava RN=-4. ECOBIL16 Stato patrimoniale ( le voci che subiscono modifiche sono: I, L, Debiti a lungo termine (M), patrimonio Netto) ATTIVITA': Immobilizzazioni=400+150=550, Rimanenze=400, Crediti=100, Liquidit=100-2 * 15 (quota di capitale pagata ogni anno) -2 * 5 (interessi passivi all'anno). Tot = 1110 PASSIVITA': Mutui = 200+(150 - 2*15) la parte di mutuo che resta da pagare a fine 2002, Debiti a breve termine =100, patrimonio Netto=PNI+RN. PNI=700 ( il patrimonio netto dell'anno prima), RN = reddito netto (o utile di esercizio) incognita: impieghi (1110) = fonti (1120), da cui si ricava RN=-10. ECOBIL17 Conto economico al 31.12.01. COSTI ESERCIZIO: rimanenze iniziali prodotti=100, rimanenze iniziali materie prime=200, c mat prime e servizi=300, c manodopera=400, ammortamenti=100, interessi passivi=0. tot=1100. RICAVI ESERCIZIO: rimanenze finali prodotti=150, riman finali mat prime=180, RT=1000, interessi attivi=5. tot=1335. Ma il conto economico deve sempre chiudere in pareggio, quindi calcolo l'utile di esercizio (o reddito netto): U=R-C=235 (se U>0 come nel nostro caso, lo metto sotto i costi di esercizio, altrimenti sotto i ricavi). Riclassificazione del conto economico: (criterio scalare del VA): RT=1000, variax prodotti=50 -> Ricavo caratteristico=1050 ma costo mat prime e servizi=300, variax mat prime=20 -> Valore aggiunto=730 ma ammortamenti=100-> Prodotto netto=670, ma costo manodopera=400 -> Reddito Operativo=270 ma interessi attivi = 5-> Reddito Netto = 235. "Valore agg"/"Ricavo caratt" = indice di efficienza = 0.73 , quindi nel nostro caso si ha un buon uso delle materie prime, perch l'indice di efficienza si avvicina a 1. RN/RO=1.02 quindi la gestione straordinaria non ha grande influenza sulla gestione caratteristica, perch il rapporto poco>1... Conto economico al 31.12.02.COSTI ESERCIZIO: rimanenze iniziali prodotti=150, rimanenze iniziali materie prime=180, c mat prime e servizi=360, costo manodopera=480, ammortamenti=110, interessi passivi=4. tot=1284. RICAVI ESERCIZIO: rimanenze finali prodotti=150, riman finali mat prime=180, RT=1300, interessi attivi=5. tot=1635. Riguardo l'utile di esercizio risulta : U=R-C=345, dunque gli ammortamenti sono aumentati di 10 perch si acquistata una nuova macchina. QAMM= (Vo-Vr)/n=(150-0)/15=10 visto che si suppone una vita utile di 15 anni e un valore recupero nullo. La quota di capitale relativa al mutuo contratto non influisce sul conto economico, ma sar presente nello stato patrimoniale alla voce avere". ECOBIL 18 Costi di esercizio: Rimanenze iniziali prodotti: 100__Rimanenze iniziali materie prime: 200__Costi materie prime e servizi: 300__Costo manodopera: 400__Ammortamenti: 100__Interessi passivi: 0__Totale: 1100 Ricavi di esercizio: Rimanenze finali prodotti: 150 Rimanenze finali materie prime: 180 Ricavi: 1000 Interessi attivi: 5 Totale: 1335 Il conto economico deve essere chiudere in pareggio, quindi mi calcolo l'utile di esercizio o di reddito netto: U = R - C = 235 Se U > 0 come nel nostro caso si mette sotto i costi di esercizio, se U < 0 si mette sotto i ricavi di esercizio. RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO (criterio scalare a valore aggiunto + ricavi totali e variazione dei prodotti). RT = 1000, (RF - RI) = 150 - 100 = 50__ Ricavi: 1050__ Costi materia prime e servizi = 300__Variazioni rimanenze materie = (RF - RI) = -20__Valore aggiunto = 770__Ammortamenti = 100__Costo manodopera = 400__Reddito operativo = 270 Interessi attivi = 5__Reddito netto = 275 => 235__VA/RT = 0,73 nel nostro caso si ha un buon uso delle materie prime, pi l'indice di efficienza si avvicina ad uno e meglio

ECODLP ECODPL01 E' necessario innanzitutto calcolare il Costo Totale Unitario di esercizio di ciascuna macchina: la macchina pi conveniente sar quella con il CTU minore; per valutarlo occorre considerare i C fissi (assicurazione, reintegrazione capitale, interessi sul capitale ,remunerazione che l'imprenditore attende dal prezzo di acquisto delle macchine) e i C variabili ( consumo di combustibile e lubrificanti, manutenzione, salario operaio (lo conto solo se nel noleggio compreso)) CTU = Cf/h + Cv , con h = ore di uso all'anno. C. assicurazione = 0,02*Vo__C. reint = (Vo - Vr)/n con : Vo= valore a nuovo, Vr = valore recupero, n = anni di vita macchina__Int. capitale = Vo * r * (n+1)/(2n) = interessi medi sul capitale nel periodo n (r = saggio interesse)__ C. carburante al litro = Csp P Fc__ C. lubrificante = 0,15* Ccarbur.[ Csp= consumo specifico medio = 0,2 l/(cv h). P= potenza macchina. Fc = coeff di carico = 0.40.8]__C. manutenzione = Vo*0,45 /(n h). Nel nostro caso, CTU1=CF1/h + CV1= 43 all'ora, mentre CTU2=CF2/h + CV2= 45 all'ora, quindi conviene la prima per quelle ore di impiego previste; il numero di ore minimo di utilizzo per le quali CTU1= CTU2 si ottiene imponendo "5000/x + 18 = 6000/x + 15" , quindi x=333 ore all'anno. ECODLP04 Vedi ECIDLP01 C. assicurazione = 0,02*Vo = 0.02*40000 = 800__C. Reintegrazione = (Vo - Vr)/n = (40000-0)/10 = 4000 I. capitale = Vo*r*(n+1)/2n = interessi medi sul capitale nel periodo n (r = saggio interesse) = 40000*0.05*(10+1)/(2*10) = 1100__C. carburante al litro = Csp * P * Fc = 0.2*100*0.6*0.80 = 9.6__C. lubrificante = 0,15*Ccarbur = 0.15*9.6 = 1.44 C. manutenzione = 0,45*Vo/(n h)= (40000*0.45)/(300*10) = 6__S. operaio = 20 CTU1=CF1/h + CV1= 50 all'ora, mentre CTU2=CF2/h + CV2=(800+4000+1100)/300 + (9.6+1.44+6+20) = 56.7 all'ora; il numero di ore minimo di utilizzo per le quali CTU1= CTU2 : s imposta "50 = 5900/x + 37.04" quindi x=456 ore all'anno. ECODPL 05 Per la valutazione della convenienza ci dobbiamo riferire al CTU, conto totale unitario che rappresenta il conto effettivo della macchina per le ore di impiego in un anno. Per valutare il CTU si considerano i costi fissi ed i costi variabili. Costi fissi: assicurazione, reintegrazione capitale, interessi sul capitale(remunerazione che l'imprenditore attende dal capitale, cio sul prezzo di acquistodelle macchine) CTU = (CF/n) + CV Supponiamo che la vita utile sia di 10 anni e r = 5%__il costo dell'assicurazione = Vo*2%, considerando una percentuale del 2% sul valore a nuovo. Cass = 2% * 40000 = 800/anno__Creint = (Vo - Vr)/n = (40000 - 0)/10 = 4000/anno Il capitale Vo * r (n+1)/2n = interessi medi sul capitale nel periodo n (r = saggiod'interesse). I capit = Vo * r (n+1)/2n = 40000 * 0,05 (11/20) = 1100!/anno Costi variabili: consumo di combustibile e lubrificanti, manutenzione, salario dell'operaio (lo sconto, solo se compreso nel noleggio) C carb = C sp * P * Fe * (C car/l) = 0,2 * 150 * 0,5 * 0,8 = 12/h__C lubrif = C carb *15% = 1,8 /h__ C man = (Vo * 45%)/(n*h) = (40000*45%)/(10*400) = 3,6/h__CTU = 5900/400 + 12 + 1,8 + 3,6 = 32,2/h Per 400 ore all'anno conveniente comprare la macchina.Per vedere il numero di ore per le quali le 2 soluzioni si equivalgono facciamo: 5900/x + 17,4 = 60 x = 138 ore.

ECODBP ECODBP01 Il margine di contribuzione la differenza tra il prezzo di vendita di ciascun prodotto e la sua capacit di coprire le spese fisse di periodo, definito come MDCT= (Pi-CVUi)*Qi (con "Pi-CVUi"=marg contr unitario che moltiplicato per la quantit del prodotto fornisce il MDC totale del singolo prodotto). Se definiamo il risultato (o reddito) operativo RO = MDCt - CF , dove il margine di contribuzione totale dato da MDCt = Rt - Cv, possiamo rapportare il MDCt ai ricavi realizzati , ottenendo il valore % (medio) dello stesso margine che contribuisce alla copertura dei costi fissi e alla generazione degli utili (RO), per cui risulta MDC% = MDCt/ Rt (che resta sempre lo stesso qualunque sia il volume dei ricavi) che equivale a MDCT = MCD% * Rt ; posso quindi scrivere: RO = MDC% * Rt - Cf e pertanto, per individuare i RICAVI che consentono di pareggiare i COSTI TOTALI ( cio RO = 0) sufficiente fare: Rt(bep) = Cf / MDC% . Per conoscere la produzione minima da raggiungere per coprire totalmente i costi si pongono uguali il ricavo totale Rt e il costo totale Ct, tale per cui risulta Qp *pv = Cf + Cv*Qp e infine Qp = Cf / (Pv-Cv). Nel nostro caso MDCt (medio)= (I Rt)/3 - (I Cv)/3, dove in Cv si contano tutte le voci esclusi i ricavi ; il fatturato minimo risulta = Rt bep = Cf / (MDC%) , dove con Cf = ammortamenti+spese generali+manodopera fissa+interessi passivi e MDC% = (Rt-Cv)/Rt . ECODBP02 Entrambe le pianificazioni riguardano le decisioni nel breve periodo, ma si differenziano perch nella FULL si analizzano tutti i costi che l'azienda sostiene sia direttamente (legati al singolo cantiere) che a livello generale (legati all'oragnizzazione dell'impresa), tali da non essere di immediata individuazione; quest'analisi, non interrogandosi su come ripartirli nella maniera pi opportuna ma semplicemente preoccupandosi su come coprirli con i ricavi, pu portare a degli errori di valutazione. In quella DIRECT invece si considerano solo le aliquote delle spese sostenute direttamente per ogni singolo elemento dell'oggetto di misurazione, differenziando i costi variabili (legati alla produzione) da quelli fissi (le spese necessarie per il mantenimento della struttura dipendenti da decisioni passate) :questi ultimi infatti dipendono da decisioni passate, non sono sostenuti, ma devono bens essere coperti dai ricavi ottenuti dalla vendita stessa del prodotto. Tale analisi porta direttamente all'analisi del punto di pareggio per individuare la produzione e i livelli di fatturaro minimi ... (vedi successIve) ECODBP03 L'analisi di break-even point, detta anche analisi del punto di pareggio, consente di programmare economicamente l'azienda individuando il livello dei ricavi in corrispondenza dei quali si ha pareggio con i costi, visto che analizza la variazione dei costi variabili con le diverse possibilit di produzione ( ovvero con i diversi volumi di affari ). In questa analisi, quindi, i costi di produzione debbono essere riclassificati in costi fissi (Cf = ammortamenti, spese generali), costanti, e costi variabili (Cv = mano d'opera diretta, materiali, energia), da cui risulta che l'andamento del costo totale sar dato da: CT = CF + CV ; se ipotizziamo una relazione di proporzionalit tra ricavi (Rt) e costi variabili (Cv), possiamo verificare l'incidenza, assunta come costante, dei CV sui ricavi data da: Cv/Rt. Introducendo il concetto di risultato (o reddito) operativo RO = MDCt - Cf , dove il margine di contribuzione totale (MDCT) dato da MDCt = Rt - Cv, possiamo rapportare il MDCt ai ricavi realizzati , ottenendo il valore % (medio) dello stesso margine che contribuisce alla copertura dei costi fissi e alla generazione degli utili (RO), per cui risulta MDC% = MDCt / Rt (che resta sempre lo stesso qualunque sia il volume dei ricavi) che equivale a MDCt = MCD% * Rt ; posso quindi scrivere: RO = MDC% * Rt - Cf e pertanto, per individuare i RICAVI che consentono di pareggiare i COSTI TOTALI ( cio RO = 0) sufficiente fare: Rt(bep) = Cf / MDC% Per conoscere la produzione minima da raggiungere per coprire totalmente i costi (senza profitto per l'imprenditore quindi) si pongono uguali il ricavo totale Rt e il costo totale Ct, tale per cui risulta Qp *pv = Cf + Cv*Qp e infine Qp = Cf / (Pv-Cv). ECODBP04 05 Vedi ECODBP01

ECOUSU ECOUSU 01 L'usucapione l'acquisizione del diritto di propriet di un bene attraverso un uso dello stesso che sia: - pacifico e pubblico, (non contro la volont del proprietario), ne clandestino (nell'ignoranza del proprietario) - continuo, cio il possessore non deve aver cessato di possedere la cosa. Termini di usucapione: 1) Beni immobili e universalit di mobili: si compie in 20 anni, sia se il possesso in buona che in cattiva fede. 2) Beni mobili: se il possesso il male fede 20 anni, se in buona fede di 10anni. - Mobili registrati: si compie in 10 anni sia se il possesso in buona che in malafede e si compie in 3 anni dalla trascrizione se ricorrono i seguenti registri: _buona fede_titolo idoneo al trasferimento della propriet_trascrizione del titolo. ECOUSU 02 L'usufrutto un diritto reale di godimento sulla propriet altrui, dalla quale se ne putrarre utilit che questa pu dare, rispettando la destinazione economica emantenendo le stesse condizioni avute al momento della consegna. Il titolare deldiritto si dice usufruttuario mentre la controparte nudo proprietario. La duratadell'usufrutto temporanea, pari alla vita dell'usufruttuario nel caso di persona fisica,fino ad un massimo di 30 anni nel caso di persona giuridica. Il diritto dell'usufrutto regolato dall'art. 981 del codice civile, pu essere usufrutto per legge, per contratto,per testamento.Valore dell'usufrutto: si tratta dell'accumulazione all'attualit di tutte le rendite nettefuture D.U.= Ru * [(qAn)-1 / (i * qAn)] dove: q = 1+i__Ru il reddito netto dell'usufruttuario,i il tasso d'interesse,n sono gli anni di durata probabile dell'usufrutto e si calcola in base a tavole di vitaprobabile da 24 anni => 57 anni per le donne e 51 anni per gli uomini Valore di nuda propriet: in condizioni di ordinariet dato dal valore della pienapropriet meno quello dell'usufrutto; in condizioni di straordinariet Vnp = Vn *(1/qAn) dove Vm il valore di mercato e Vnp il valore di nuda propriet

ECOINV ECOINV01 L'analisi e la pianificazione degli investimenti riguarda le decisioni nel lungo periodo: in questo arco di tempo saranno generati maggiori flussi monetari in entrata (anteriori) e in uscita (posteriori), ciascuno con una propria durata. In definitiva l'imprenditore sostiene dei sacrifici attuali per ottenere dei benefici futuri (come l'aumento della capacit e della flessibilit produttiva, la riduzione dei costi di produzione,...) superiori, al netto di un tasso d'interesse ritenuto soddisfacente. L'analisi degli investimenti si incentra sui problemi di scelta tra possibili alternative (campo di scelta). Nel caso pi semplice la scelta si pone tra avviare e non avviare un certo investimento; normalmente, per, il campo di scelta costituito da pi alternative. Ne esistono diverse tipologie (in base alla successione delle poste): point input -point output (un solo costo, un solo ricavo), point input - continous output (un solo costo ed una successione di ricavi), continous input - point output (una successione di costi e un solo ricavo), continous input - continous output (una successione sia di costi che di ricavi). Gli investimenti possono essere rappresentati con un flusso di cassa sull'asse dei tempi (riportando verticalmente l'ammontare delle poste positive al di sopra dell'asse e delle poste negative al di sotto), come una funzione del valore attuale netto G(r) rispetto al saggio di sconto r attraverso lo sconto delle poste al momento iniziale G(r) = j -> n (Rtj - Ctj)/(1+r)j ,oppure con un piano di investimento tabellare. Nella valutazione degli investimenti si debbono trasferire dei valori nel tempo e, pertanto, un problema centrale quello della scelta del saggio di interesse; in tale scelta dobbiamo distinguere se si tratta di capitale di PROPRIETA' dell'imprenditore (x cui nella scelta del saggio si parler di "saggio di costo opportunit del capitale" o in alternativa di "saggio di preferenza temporale") oppure di capitale preso in PRESTITO (tutto o in parte) per un periodo che pu essere uguale, inferiore o superiore all'investimento: in questo caso l'analisi risulta pi complicata perch abbiamo di fronte pi saggi, e quindi deve risultare + accurata, tenendo distinti i due saggi di interesse. Nella terminologia anglosassone il saggio di interesse viene definito MARR e rappresenta il saggio che consente di ottenere un rendimento dell'investimento (VAN) considerato accettabile: esso pu essere definito come il saggio al quale l'impresa pu sempre investire poich ha molte opportunit che consentono di produrre questo rendimento (viene considerato come un costo opportunit del capitale), ma non stato ancora individuato nella pratica un criterio soddisfacente per la sua determinazione precisa (si rischia di escludere investimenti in grado di dare buoni rendimenti oppure di accettare investimenti che siano poco produttivi o addirittura negativi ). Rimangono quindi 2 criteri per la scelta degli investimenti: VALORE ATTUALE NETTO (VAN) , espresso come (Rto - Cto), esprime il rendimento dell'investimento e prevede lo sconto al momento iniziale dei valori positivi e negativi ad un dato saggio di sconto scelto dall'imprenditore,e x questo considerato un criterio soggettivo. In pratica se mettiamo in relazione il VAN con r otteniamo una curva decrescente all'aumentare di r; il punto in cui il VAN nullo determina il saggio di rendimento interno ro, e ad ogni investimento possibile associare una curva del VAN. Il criterio di scelta si baser sull'ordinamento di tali investimenti in funzione del valore del VAN rispetto ad un saggio di sconto comune, e verr preferito l'investimento che offre il VAN pi elevato (la scelta in base al criterio del VAN si complica quando, nel campo di scelta, le curve si intersecano.)(disegno a m a n o . ) SAGGIO DI RENDIMENTO INTERNO (SRI o ro) indica il saggio per il quale il valore attuale netto dei costi e ricavi dell'investimento nullo (ossia Rto = Cto); con questo metodo si suppone che le poste vengano reinvestite allo stesso saggio che, per questo, interno all'investimento; dal punto di vista finanziario considerato un criterio oggettivo, all'opposto del VAN. Nel caso di investimento "point input - point output" si determina applicando la formula: ro=[nV(Rtot/Ctot)] - 1, mentre negli altri casi si procede per interpolazione lineare fintanto che il valore della funzione G(r), calcolato per ammontari crescenti del saggio, non cambia di segno: verr preferito l'investimento che presenta il maggior saggio di rendimento interno.

ECOINV02-09 Ogni investimento presenta flussi diversi di benefici e costi. Se questi presentano caratteristiche identiche nei riguardi del capitale iniziale e della durata, e le curve dei VAN al variare di r non si incrociano preferibile quello con Beneficio Netto pi elevato (mentre se le curve dei VAN al variare di r si incrociano il saggio di sconto scelto dall'imprenditore che determina la scelta). Se invece gli investimenti differiscono nei riguardi del capitale iniziale e della durata, la scelta influenzata dalla ripetibilit e dalla divisibilit degli investimenti oppure procedimento di normalizzazione riguardo alla durata (prendendo il minimo comune multiplo). In alternativa, il criterio del saggio di rendimento interno rivela che il secondo sempre migliore del primo, in quanto ro2 > ro1; x opportuno distinguere 2 casi: se il secondo investimento ripetibile, avendo Bo/Co maggiore del primo, migliore, perch a parit di capitale investito ha un VAN e quindi un ricavo maggiore; se non ripetibile, devo vedere che saggio di preferenza temporale l'imprenditore si aspetta di ottenere (questo perch le 2 curve, in base ai dati, hanno un punto di indifferenza per r=r segnato, e quindi per r<r segnato migliore il primo investimento, mentre per r>r segnato migliore il secondo). ECOINV 02 INV1 INV2__Co = 7000 Co = 3500__VAN = 1242 VAN = 1010 Bo / Co = 1,18 Bo / Co = 1,29__Ro = 11,2 Ro =17,2 Gli investimenti si possono valutare con due criteri 1)Il saggio di rendimento interno In base al primo, il secondo investimento sempre migliore in quanto Ro2 > Ro1 (17,2 >11,2) 2)Il VAN Nel secondo caso si devono distinguere due casi:Se il secondo investimento repetibile, avendo un rapporto Bo/Co maggiore delprimo, migliore, perch a parit di capitale investito ha un VAN e quindi ricavomaggiore. Se non repetibile devo vedere a che saggio di preferenza temporalel'imprenditore si aspetta di ottenere, questo perch le due curve, in base ai dati che cisono stati dati, hanno un punto di indifferenza per r = r. Quindi per r < r migliore ilprimo investimento, per r > r migliore il secondo. ECOINV 04 INV 1 INV2__Co = 10000 Co = 10000__R3 = 15000 R4 = 19000 I due investimenti hanno gli stessi capitali iniziali ma durata diversa, perci dovr andare a normalizzare la durata, cio ripetere i 2 investimenti per un periodo di tempo pari al mcm delle 2 durate, ovvero 12 anni nel nostro caso. VAN1 (r=0) = 20000 ; VAN2 (r=0) = 27000 Posto VAN1= 0 risulta [(-10000)+(5000/x3 + 5000/x6 + 5000/x9 +15000/x12)] = 0 quindi x=1.145 (ro1=14.5%)___5000=15000-10000 Posto VAN2= 0 risulta [(-10000)+(9000/x4 + 9000/x8 + 19000/x12)] = 0 quindi x=1.174 (ro2=17.4%)__9000=19000-10000 Sia con il criterio del VAN che con il criterio di saggio di rendimento interno, il secondo investimento migliore del primo, in quanto: VAN2>VAN1 per ogni r e ro2 > ro1. ECOINV 06 I 2 investimenti hanno stessi capitali iniziali ma durata diversa, perci dovr andare a normalizzare la durata, cio ripetere gli investimenti per un periodo di tempo pari al mcm delle 2 durate, ovvero 12 anni in questo caso. INV 1 INV2__Co = 20000 Co = 20000 R1 = 10000 R2 = 10000 R3 = 10000 R4 = 38000 I due investitori hanno gli stessi capitali iniziali, ma i tempi sono diversi, perci dovremmo andare a normalizzare la durata, cio ripetere i due investimenti per un periodo di tempo pari al m.c.m. delle due durate. A A VAN1 (R = 0) = 40000 VAN2 (R = 0) = 54000__VAN1 = 0 => -20000 + 10000/x + 10000/x 2 - 10000/x 3 + 10000/xM + 10000/xA5- 10000/xA6 + 10000/xA7 + 10000/xA8 - 10000/xA9 + 10000/xA10 + 10000/xA11 +10000/xA12 = 0 => x = 1,243 R01=23,4% VAN2=0 => -20000 + 18000^4 + 10000/xA8 + 38000^12 = 0 => x = 1,174R02=17,4% Con il criterio di R0 il primo investimento migliore del secondo, mentre con il criterio del VAN il secondo investimento migliore del primo per R<R0

ECOEDI03 Nel settore delle costruzioni civili ed edili il concetto di costo globale costituito oltre che dal vero prezzo di acquisto del bene anche da tutte quelle spese che necessario sostenere per l'utilizzazione del bene stesso, nel corso della sua vita utile e di solito comprende anche il valore residuo al termine della vita utile che pu essere positivo e negativo: la determinazione del costo globale dunque finalizzata ad assistere i progettisti nella valutazione delle varie soluzioni progettuali alternative tenendo bene in considerazione le fasi di ideazione, costruzione e di gestione di ogni singola scelta progettuale. Il costo globale costituito da quattro elementi ( il COSTO INIZIALE; il COSTO DI MANUTENZIONE; il COSTO DI GESTIONE; il VALORE RESIDUO) e per valutarlo posso utilizzare questa formula: Cglobale= Ci + (Cm +Cg) [(qn - r*qn) ] Vr___Ci=costo iniziale; Cm =costo di manutenzione; Cg= costo di gestione; Vr=valore residuo;r=saggio di sconto, n=numero degli anni di vita utile. (gli elementi critici nel suo utilizzo sono la scelta del Saggio di sconto r, perch il valore del costo globale che posso valutare molto sensibile al valore del saggio che vado a prendere, e la scelta del valore n della vita utile del bene in relazione ai cicli di vita del manufatto) Es. di applicazione del costo globale la valutazione sulla convenienza di installare serramenti in legno o in alluminio. Serramento in legno: n = vita utile nel caso di manutenzione periodica =30 anni, periodicit della manutenzione = 6 anni; Ci = costo installazione 150 /m2; Cm= costo manutenzione = 30 /m2; Serramento in alluminio: n = 45 anni, periodicit della manutenzione = 15 anni; Ci = 200 /m2. Cm= 20 /m2 Per esprimere un giudizio di convenienza fra le due soluzioni devo far riferimento ad un periodo di tempo che sia pari ad un mcm fra le due vite utili, in questo caso un periodo di 90 anni (supponendo di installare 10 mq di serramenti e un saggio di sconto r = 4% ) Serramenti in legno: Ciniziale tot = 150 *10 = 1500 , Cmanutenzione tot = 30 * 10 = 300 Cglobale = Ci tot (1 + 1 + 1 ) + Cman tot q4*6 - 1 (1 + 1 + 1 ) * 1 = q30 q60 q6 - 1 q30 q60 q24 = 1500 (1 + 1 + 1 ) + 300 * 1,0424 - 1 ( 1 + 1 + 1 ) * 1 = 1,0430 1,0460 1,046 - 1 1,0430 1,0460 1,0424 = 2105 + 962 = 3073 Serramenti in alluminio : Ciniziale tot = 200*10 = 2000 , Cmanutenzione__tot=20*10=200 Cglobale = Ci tot (1 + 1 ) + Cman tot q 15*2 - 1 * (1 + 1 ) * 1/ q30 = 2544__q45 q15 - 1 q45 In definitiva vedo che i serramenti in alluminio hanno un costo di installazione maggiore di quelli in legno, ma un costo globale minore. ECOEDI04 Gli strumenti per il controllo di gestione del cantiere sono 3: il primo strumento da introdurre il conto economico mensile; il secondo l'analisi del conto economico; il terzo il programma dei lavori valorizzato. Quest'ultimo conosciuto anche come diagramma di Gant, in cui al posto delle barre temporali sono riportati gli importi previsti da realizzare per voci delle commesse opportunamente raggruppate. Un esempio di gantt potrebbe essere il seguente: supponiamo di dover costruire una strada: i lavori che il cantiere dov eseguire in ordine temporale saranno il tracciamento, il disboscamento, lo scavo delle trincee, realizzazione dei rilevati, ecc. Alcune fasi del lavoro sono fondamentali, altre sono secondarie, cio si possono fare solo se sono state realizzate quelle primarie. E' importante rispettare i tempi per recuperare prima le risorse finanziarie utilizzate. ECOEDI05 In generale l'impresa edile e l'impresa industriale hanno una DIVERSA ORGANIZZAZIONE PRODUTTIVA: infatti il processo produttivo industriale avviene in catena di montaggio, ottenendo un prodotto altamente standardizzato, mentre il processo produttivo edilizio avviene in cantieri sempre diversi, che costituiscono ciascuno un'unit tecnico-operativa decentrata, specializzata e differenziata in funzione delle diverse esperienze richieste dalla natura e dalla tipologia dei processi costruttivi e dei prodotti da realizzare. Ne consegue quindi l'UNICITA' DEL PRODOTTO REALIZZATO. Le caratteristiche di un'impresa edile sono pertanto: nomadismo dell'unit di produzione; durata del ciclo produttivo lunga e incerta; processo fortemente influenzato dal clima; difficolt di industrializzazione del processo; incertezza (perch nonostante la pianificazione, possono accadere eventi che sovvertono l'ordine stabilito); organizzazione produttiva dinamica (perch le risorse umane possono variare durante l'anno). Questi aspetti hanno riflessi notevoli nell'imprese, sia dal punto di vista economico/finanziario che da quello strutturale/organizzativo.

ECO INV 11 I due investitori hanno gli stessi capitali iniziali, ma i tempi sono diversi, perci dovremmo andare a normalizzare la durata, cio ripetere i due investimenti per un periodo di tempo pari al m.c.m. delle due durate. I criteri sono di due tipi: finanziari e non finanziari. Criteri di scelta finanziari: Questi a sua volta si dividono in due tipi: quello del valore attuale netto (VAN) e quello del saggio di rendimento interno (SRI o r0 ) - Valore attuale netto: Si pu esprimere come (Rto - Cto), prevede lo sconto al momento iniziale dei valori positivi e negativi ad un determinato saggio di sconto scelto dall'imprenditore. Ad ogni investimento possibile associare una curva del VAN, il criterio di scelta si baser sull'ordinamento di tali investimenti in funzione del valore del VAN rispetto ad un saggio di scambio comune, tra gli investimenti si preferir quello che offre un VAN pi elevato. - Saggio di rendimento interno: Indica il valore del saggio di sconto per il quale il VAN = 0 (Rto - Cto). Questo criterio considerato oggettivo al contrario dell'altro criterio che risente della soggettivit dell'imprenditore nella scelta del saggio di sconto a cui calcolare ilVAN. Con questo criterio migliore l'investimento che presenta un saggio di rendimento interno maggiore. Criterio di scelta non finanziario: In questo caso abbiamo il criterio del tempo di ritorn o del capitale investito. E' un criterio che ci indica il tempo in cui la somma dei ricavi uguaglia la somma dei costi sostenuti nello stesso periodo di tempo. Questo criterio non considera eventuali costi e ricavi che si hanno nei periodo successivi al periodo in considerazione e non un criterio finanziario per il fatto che non considera il saggio di sconto. Fra pi investimenti considerato migliore quello con tempo di ritorno minore. INVESTIMENTO 1__INVESTIMENTO 2 Co = 20.000 __Co = 20.000__R1 = 6.000__ R2 = 6.000__ R3 = 6.000__R4 = 6.000__ R4 = 28.000 I due investimenti hanno stessa durata e stesso capitale iniziale A A A VAN1 (r = 0) = 4.000 VAN2 (r = 0) = 8.000__VAN1 = 0 => 6000/x 1 + 6000/x 2 +6000/x 3 +6000/xM 20.000 = 0 => x = 1,077 => r01 = 7,7 %__VAN1 = 0 => 28000/xM - 20.000 = 0 => x = 1,077 => r01 = 8,8 % Qualsiasi criterio finanziario si scelga sempre migliore il secondo investimento VAN2 > VAN1 per ogni r e r02 > r01 ECOEDI ECOEDI02 Il capitolato di appalto un documento che fa parte del contratto di appalto e rappresenta l'insieme delle norme tecniche e amministrative relative all'esecuzione dell'opera; esso chiamato anche capitolato d'oneri e va allegato al progetto che contiene tutte le condizioni amministrative e le prescrizioni di carattere tecnico atte a garantire l'esecuzione dei lavori a regola d'arte e a prevenire eventuali controversie tra le parti. Tutela sia l'impresa esecutrice, con norme sui pagamenti, sia la committenza, con prescrizioni relative alla qualit dei materiali, all'esecuzione dell'opera, verifiche e collaudi. Occorrono tanti capitolati quanti sono i contratti da stipulare per i diversi lavori appaltati. Contabilit dei lavori: insieme degli atti tecnico-amministrativi, necessari a stabilire le quantit delle varie categorie di opere eseguite e la relativa spesa. Una volta iniziati i lavori si rendono necessari altri documenti contabili: giornale dei lavori, libretti delle misure, registri di contabilit, in modo da poter valutare via via l'avanzamento dei lavori stessi e procedere alla liquidazione dei relativi acconti all'impresa. Se il computo metrico stato fatto con accuratezza e se non intervengono varianti in corso d'opera, alla fine dei lavori vi sar una corrispondenza tra le quantit delle opere eseguite e di quelle previste. Libretto delle misure devono essere riportati i disegni delle opere eseguite, il rilevamento delle misure in cantiere va fatto giornalmente. Le annotazioni hanno valore probatorio per le parti contraenti, necessario che le misure siano fatte in presenza del rappresentante dell'impresa e del direttore dei lavori. Registro di contabilit il pi imp. Doc. di contabilit. Si riportano le quantit dai libretti delle misure e applicando a queste il relativo prezzo unitario si determina l'importo dei lavori eseguiti. Il libretto delle misure sta al computo metrico, come il registro della contabilit sta al computo metrico estimativo. Dal registro di contabilit si pu desumere man mano che procedono le opere l'importo dei lavori eseguiti, quando tale importo, al netto delle ritenute di legge, raggiunge l'ammontare della rata di acconto stabilita dal capitolato, il registro viene chiuso con l'indicazione dell'importo tot dei lavori e firmato da impresa e DL. Il sistema di controllo per verificare che i costi di realizzazione di un'opera siano in linea con quanto stabilito pu essere impostato con 3 strumenti: il conto economico mensile dell'impresa (dove vengono riportati i ricavi, i costi totali di cantiere e il margine di contribuzione medio); l'analisi del conto economico (cio il confronto tra costo economico e budget e tra costi effettivi e costi preventivati); il programma dei lavori valorizzato, cio il diagramma di Gantt. Con questi 3 elementi possiamo controllare gli scostamenti nel tempo e nelle varie voci di costo

ECOEDI09 UN CASO DI STUDIO "SEMPLIFICATO": In un COMPLESSO OSPEDALIERO la flessibilit impiantistica ritenuta un elemento fondamentale e ci si esplica attraverso il cosiddetto "soffitto attrezzato"; questa flessibilit pu essere per compromessa dalle scelte progettuali relative alle PARETI DIVISORIE che possono compromettere l'integrazione e la flessibilit dell'impiantistica. Con l'analisi del valore si prende in esame: la parete divisoria in laterizio si propongono alcune soluzioni alternative FASE FUNZIONALE: si procede all'identificazione degli obiettivi prestazionali e dei requisiti che devono essere assicurati dalle pareti interne verticali (PIV) (norma UNI 8290) In questo caso, risulta molto difficile poter determinare l'indice di valore per ciascuna funzione perch il prodotto oggetto di analisi (parete verticale) risulta composta da un mix di materie prime che non consente di isolare in modo analitico il valore di W (utilit) che pu essere attribuito a ciascuna funzione si procede, allora, in modo aggregato FASE CREATIVA E SELETTIVA: Alla fine di questa fase si individuano 2 possibili soluzioni alternative: parete semplice in tavelle di cls cellulare espanso Gasbeton (SOL3) parete semplice in lastre di gesso rivestito Pregydur (SOL2) che saranno comparate con la soluzione progettuale: parete semplice in elementi forati di laterizio (SOL1) FASE DI SVILUPPO: Si procede nel modo seguente: 1. determinazione del costo globale delle diverse soluzioni (funzione C) 2. definizione della funzione W in due sottofasi: attribuzione dei pesi relativi alle classi di esigenze e ai requisiti all'interno delle singole classi di esigenze. Ci deriva dal fatto che ogni classe di esigenza ha un'importanza differente il relazione all'obiettivo da raggiungere. analisi delle diverse soluzioni progettuali in base ai requisiti sopra definiti con l'utilizzazione di una scala a punti precedentemente definita; 3. standardizzazione delle due funzioni C e W su una scala di valori nella quale il valore minimo assume valore = 1 (Vstd = valore soluzione / valore minimo delle diverse soluzioni) 4. Determinazione dell'indice di valore (V) ECOEDI12 Le diverse modalit di retribuzione delle lavorazioni si basano o sugli accordi contrattuali (a corpo, a misura)o sulla natura delle prestazioni (in economia, a percentuale) OPERE A CORPO : Prevedono la determinazione di un compenso fisso per l'esecuzione completa dei lavori, che deve essere preventivamente calcolata OPERE A MISURA : Si compensano sulla base di prezzi unitari stabiliti per le singole categorie di opere, e quindi i pagamenti vengono effettuati sulle misurazioni della quantit di opere effettivamente realizzate. LAVORI IN ECONOMIA : Si compensano separatamente le prestazioni fornite di manodopera, noleggi e trasporti, sulla base della loro determinazione a consuntivo. LAVORI A PERCENTUALE : sono funzione dell'importo a cui si riferiscono e comprendono: prestazioni parziali, assistenze (riguardano ad ex: il progettista, il direttore dei lavori).

ECOEDI10 Procedimenti SINTETICO-COMPARATIVI: Stime Parametriche Procedimenti MISTI: -procedimento per campioni significativi-procedimento per elementi funzionali Procedimenti ANALITICO-RICOSTRUTTIVI: Computo Metrico Estimativo Nelle prime fasi di elaborazione del progetto - p. di massima - l'obiettivo di ottenere un preventivo sommario, che si ottiene attraverso il confronto con i costi di costruzioni analoghe (il cui costo noto!!!): il procedimento si basa pi precisamente 1)nell'individuazione del campione, 2)nella scelta delle unit di misura e nel calcolo dei costi parametrici, 3)nel livellamento crononogico e analisi della distribuzione dei costi e infine 4)nel confronto e nella stima. 1_Nell'individuazione del campione esso deve essere rappresentato da opere simili (per destinazione d'uso, per tipologia, per caratteristiche tecnologiche, ecc.) a quello oggetto di stima, e inoltre devono essere realizzati in epoca recente e i loro costi di costruzione debbono essere noti ...(le fonti per la raccolta dei dati possono essere Dati archiviati presso Enti pubblici, studi professionali, imprese, Pubblicazioni periodiche delle Camere di Commercio, . ) 2_Scelta delle unit di misura e calcolo dei costi parametrici (variano a seconda che sia edilizia residenziale, pubblica, produttiva, . ) 3_ Livellamento cronologico dei costi : Ca = costo aggiornato = (Cs* Ia)/ Is con Cs = costo storico, Ia=indice ISTAT aggiornato, Is=indice ISTAT storico__(gli indici ISTAT I= (Pi/ Pb)*100 misurano le variazioni del costo di costruzione intervenute in un certo intervallo di tempo a partire da un anno base in cui l'indice assume valore uguale a 100 ('90) e risulta Pi = prezzo del bene in un determinato periodo e Pb = Prezzo del bene in un periodo detto periodo base) N.B. : la stima sintetica del valore di costo fornisce indicazioni rapide circa i costi del progetto; tuttavia non fornisce l'indicazione precisa dell'effettivo costo, e risulta quindi utile in sede di elaborazione progettuale per misurare indicativamente le risorse necessarie per la realizzazione dell'intervento e modificare scelte progettuali, tipologiche e tecnologiche (l'uso dei materiali) Il Computo Metrico Estimativo entra in gioco nelle fasi conclusive di progettazione ( basato sugli elaborati del prog.definitivo ed esecutivo), con l'obiettivo di disporre di un preventivo particolareggiato (il CME non idoneo al controllo economico dell'iter progettuale se non in misura estremamente limitata!!!); la somma degli importi delle quantit per i rispettivi prezzi unitari costituisce il "preventivo analitico" del Computo Metrico Estimativo. Esso consta di due elaborati: il COMPUTO METRICO (con l'identificazione di tutti gli elementi costruttivi indipendenti che compongono l'opera e l'attribuzione a ciascuno di essi della corrispondente quantit espressa nell'unit di misura competente) e l'ELENCO PREZZI UNITARI (con la definizione dei prezzi unitari delle lavorazioni, la determinazione delle quantit di ciascun fattore produttivo necessario alla realizzazione delle singole lavorazioni finite e l'applicazione a tali quantit dei rispettivi prezzi unitari). _COMPUTO METRICO: si articola nella raccolta e sistematica dei seguenti elementi: numero d'ordine progressivo, numero di riferimento all'analisi dei prezzi (permette di raccordare il computo metrico all'analisi dei prezzi unitari), descrizione dei lavori (definisce univocamente le lavorazioni in oggetto, che devono essere riportate seguendo il loro ordine di esecuzione), dimensioni (lunghezza, larghezza, altezza), in riferimento alle misurazioni eseguite sugli elaborati grafici di progetto; parti simili (elementi che si ripetono con uguali dimensioni), unit di misura, quantit degli elementi, che potranno essere registrate prima in forma parziale (positiva o negativa) e successivamente totale, costi unitari, importi di spesa (moltiplicazione delle quantit per i prezzi unitari). _ANALISI PREZZI UNITARI: essi sono determinati sinteticamente da listini(si definiscono i prezzi medi riferiti a condizioni esecutive ordinarie) e, per condizioni straordinarie o tecnologie innovative, analiticamente attraverso l 'analisi dei prezzi unitari (suddivisione della lavorazione nei singoli fattori produttivi ed attribuzione delle quantit di fattore con relativo prezzo unitario). N.B. : I fattori produttivi considerati sono il costo tecnico (manodopera, materiali, noli e trasporti) e le spese generali e l'utile d'impresa (Ai computi metrici possono essere aggiunti altri costi, prevedibili ma nn misurabili analiticamente come i costi per subappalti e forniture, le varianti) (I due soggetti che utilizzano il CME sono il committente (che sulla base del CME pu effettuare la programmazione degli investimenti e la valutazione delle offerte formulate dalle imprese) e il costruttore (che ha la possibilit di valutare la convenienza delle opere da eseguire (in fase preventiva), utilizzare i dati del CME nelle fasi di realizzazione (es. per gli ordini ai fornitori) e per la contabilit dei lavori (monitoraggio e controllo))

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