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LETTERATURA CONTEMPORANEA

1 2/03/12 Storia e storie: il romanzo del '900 Un romanzo storico ha una 'collocazione storica'. Le pietre miliari del romanzo storico italiano sono senza dubbio I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, e Il Nome Della Rosa di Umberto Eco. LIBRI DA LEGGERE: Il buio oltre la siepe, Harper Lee Venuta al mondo, Margaret Mazzantini Il sole dei morenti, Jean-Claude Izzo La storia, Elsa Morante Lettera a un bambino mai nato, Oriana Fallaci Un uomo, Oriana Fallaci, oppure Il giardino dei Finzi-Contini, Giorgio Bassani D'amore e ombra, Isabel Allende La guerra dei figli, Lidia Ravera Dopo tutto questo, Alice McDermott

Una parte dell'esame consister nella presentazione, da parte del candidato, di una mappa concettuale argomentativa, magari su uno dei libri assegnati ma non analizzati in classe; parte del corso sar anche dedicata all'impostazione di questo lavoro.

Il romanzo storico una narrazione di guerra e pace. La storia il racconto di fatti di guerra e di momenti di pace. Guerra e pace sono temi archetipici (ossia originari e ricorrenti) della letteratura occidentale: l'uomo, d'altronde, ha iniziato a raccontare di guerra e pace fin dal principio pensiamo all'Iliade di Omero: la narrazione delle battaglie della Guerra di Troia rappresenta la guerra, mentre la descrizione della vita negli accampamenti ma anche quella all'interno delle mura della citt rappresentano i momenti di pace. Quali sono le ragioni? In particolare, si vogliono glorificare le gesta e le imprese degli antenati dinnanzi al popolo, il quale si sente unito grazie al racconto Poi, si vuole operare una narrazione della vita umana: nell'Iliade troviamo anche l'elemento di piet nei confronti dei nemici, la commozione (pensiamo ad Astianatte, figlio di Ettore, che viene gettato gi dalle mura di Troia). Il romanzo storico un racconto di vincitori e vinti, per cui il lettore prova compassione e pu inoltre identificarsi e immedesimarsi in esso.

La parola STORIA deriva innanzitutto dalla radice indoeuropea 'hist', che corrisponde al verbo 'vedere' vedo che accade qualcosa e lo racconto; in Greco Antico, una delle forme del Perfetto (paragonabile al Passato Prossimo italiano) del verbo 'orao' (vedere) 'oida', che per non viene

tradotta con 'ho visto', bens con 'so'. Ho visto, dunque so. E racconto. Questa la teoria di Erodoto, storico greco vissuto nel VI secolo a. C. Il suo lavoro l'oggettiva narrazione dei fatti, che vengono presentati cos come sono avvenuti. Tuttavia, nel V secolo il presupposto cambia: il ragionamento diventa vedo che accade qualcosa, so che accaduto qualcosa rifletto analizzo e comprendo le logiche di causa effetto: presupposti e conseguenze. E' il lavoro di Tucidide, che, oltre all'esposizione degli eventi storici, compie anche una riflessione critica sugli avvenimenti (in maniera oggettiva e, se vogliamo, scientifica) STORIOGRAFIA

Come si passa, dunque, dal 'vero storico' (i fatti realmente accaduti) alla finzione (romanzo), la quale comunque si aggancia al vero storico? Manzoni chiamer questa finzione col nome di 'vero poetico'. Gli avvenimenti storici diventano motivo di finzione nel romanzo. Il romanzo storico piace perch concilia gli opposti, ovvero realt e finzione; si ha l'elemento di verosimiglianza: il romanzo storico non totalmente falso (come il genere fantasy), anzi, la storia narrata verosimile. Manzoni, nella lettera a Mr. Chauvet, aveva gi individuato l'obiettivo di un romanzo: Scopo UTILE Oggetto VERO Mezzo INTERESSANTE Quindi, un romanzo storico, secondo Manzoni, deve avere come oggetto il vero (quindi l'evento storico come struttura e presupposto di base), deve essere utile, e deve nel contempo essere interessante per il lettore. Il vero storico [ossia il manuale di storia] il racconto delle vicende pi importanti in maniera oggettiva; il vero poetico seleziona un tempo breve e crea un cono di luce a illuminare gli umili. Si pone quindi l'attenzione sulla quotidianit MICROSTORIA (la quale risente comunque della 'grande storia', come ad esempio la peste per quanto riguarda I Promessi Sposi) COMMOZIONE (ossia, il valore poetico della scrittura). Il romanzo diventa ovviamente un'interpretazione dell'autore nonch un suo punto di vista un'interpretazione sentimentale.

Eraclito (520 460 a. C.) fu un filosofo contemporaneo dei due storici sopracitati; sua la teoria del panta rei, espressione greca che significa letteralmente 'Tutte le cose scorrono', 'Tutto scorre', tutto in fieri, ossia in divenire, in continuo mutamento: non esiste una realt ferma, l'essere un eterno fluire, un moto incessante. Cosa lo determina? Una costante presenza di conflitto e lotta (la contrapposizione degli opposti di cui abbiamo parlato in precedenza). Per Eraclito, la Storia il progredire del panta rei, in fondo anche noi rappresentiamo solitamente il tempo storico con la cosiddetta 'linea del tempo'.

I temi di Eraclito vengono ripresi dal filosofo tedesco Georg Hegel, contemporaneo di Ugo Foscolo e Giacomo Leopardi, nel suo lavoro pi noto, la Fenomenologia dello Spirito. L'idea principale di Hegel : LA REALTA' E' STORIA. La Storia l'evoluzione dello Spirito. La civilt umana destinata a progredire perch il suo spirito si evolve dalla Mesopotamia in avanti (per Hegel, ovviamente, il punto pi alto della storia umana era l'Europa del 1800). Hegel era credente, e vedeva in questo progresso lo spirito di Dio. La filosofia la traduzione in pensiero degli accadimenti storici: La letteratura la traduzione in immagine degli accadimenti storici. Naturalmente, non si erano ancora verificate quelle manifestazioni che alcuni definiscono proprio del male assoluto, che avrebbero poi portato, in particolar modo, alla Seconda Guerra Mondiale lecito pensare che Hegel non avrebbe mantenuto la stessa visione, se fosse stato testimone di quegli eventi. Un romanzo storico interpreta la realt, sia per il tempo della storia (ambientazione), che per il tempo della stesura. Pensiamo a I Promessi Sposi, romanzo ambientato nel '600 ma scritto nell'800: la dominazione spagnola seicentesca nel romanzo ovviamente un riflesso della dominazione austriaca del tempo dell'autore. Per Hegel, la Storia progredisce per opposizione dialettica; non ci sarebbe progresso senza un conflitto fra tesi e antitesi, pensiamo per esempio allo scontro generazionale. Dal conflitto fra questi due elementi nasce la sintesi, il nuovo, che sempre un passo avanti. Hegel, in questo modo, giustifica anche la guerra (che per, ricordiamolo ancora, fino al suo tempo, era sempre stata uno scontro fra due ideologie, entrambe con torti e ragioni).

La narrativa del '900 si interroga sul senso della Storia. La Seconda Guerra Mondiale, dicevamo, viene percepita infatti come lo scontro fra il male assoluto e il bene. Il filosofo vede dentro la buccia del mondo, per cogliere il nocciolo racchiuso. (Hegel); la narrativa coglie quindi il significato pi profondo della macrostoria attraverso la microstoria. Il manuale di storia organizza i fatti, la filosofia ne coglie lo sviluppo, la narrativa li smaschera e denuda nel loro quotidiano. Sembra che l'uomo sia non tanto attore, attivo e determinante, quanto piuttosto agito e strumentalizzato dalla storia: l'uomo reagisce alla sua epoca.

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