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Aut.ne del Tribunale di Livorno n 683 del 05/03/2001 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L.

27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO Anno XII - n 118 Gennaio 2012

LEditoriale
di Enrico Dello Sbarba

Un articolo dellOn. Ivo Butini

Il tedio di essere cristiani


Parole del Papa, il 22 dicembre, in occasione della presentazione al Pontefice degli auguri da parte del governo della Chiesa Cattolica. Benedetto XVI fu preciso: In Africa non si percepiva questa stanchezza dalla fede, tra noi cos diffusa, niente di quel tedio dallessere cristiani, da noi sempre nuovamente percepibile: la stanchezza dellessere cristiani che sperimentiamo in Europa. Il giorno precedente, il Presidente della CEI, Cardinale Bagnasco, aveva celebrato la Messa prenatalizia per i parlamentari della Repubblica. Ammon il Cardinale che non facile costruire la storia. E nessuno lo sa meglio di quelli che si dedicano al servizio della politica, ai vari livelli. La democrazia corrisponde a questa sfida attraverso le diverse parti che offrono visioni, contributi, sensibilit ed istanze. Tali dinamismi sono necessari pe rendere pi aderente e completa quindi giusta ed equa - la lettura della realt, di un popolo, di un Paese, nel contesto mondiale. Il bene comune il rifiuto della tentazione di essere, ogni singola parte, fine a se stessa. Leggo che a Livorno, nellambito del progetto culturale diocesano, si lanciata liniziativa duna lobby per i poveri, sostenuta da politici di schieramenti diversi. Leggo che a Firenze lassociazione culturale Adesso, una voce di quei cattolici che si dicono democratici, ha promesso un incontro per creare uno spazio di dialogo e di confronto,non riservato soltanto ai credenti. Il Presidente di Adesso, lon. Antonello Giacomelli, crede che ai cattolici spetti un ruolo di protagonisti, a patto che non abbiano la presunzione di avere le ricette pronte e le soluzioni per tutti i problemi. E strappa lapplauso dellAssemblea quando chiede il ritorno della preferenza nelle elezioni politiche. Giacomelli sostiene che lantipolitica si combatte riavvicinando il popolo alle istituzioni. Anche. La Costituzione italiana ha subito modifiche, anche confusionarie. Mentre resta inattuato un articolo centrale della struttura democratica; lart.49, la disciplina del partito politico. Nel giugno del 1949, a Venezia, nel corso del suo intervento conclusivo al Terzo Congresso Nazionale DC, De Gaspe
segue a pag. 2

Siamo nelle loro mani


Abbiamo due galantuomini - il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il Presidente del Consiglio Mario Monti: a loro due sono affidate le sorti del nostro Paese in uno dei passaggi pi drammatici della sua storia. La conferenza stampa di Monti gioved 30 dicembre - ed il tradizionale messaggio di fine anno di Napolitano hanno dato sostanza alle nostre speranze di vedere uscire lItalia dal vortice di una crisi gravissima. Entrambi non hanno nascosto le gravi difficolt che stiamo attraversando, non hanno sottovalutato, come accaduto fino a poco tempo fa con riprovevole leggerezza, il momento che stiamo vivendo e non hanno nemmeno sottovalutato i sacrifici che gli italiani saranno costretti a sopportare ed in maniera particolare quellampia fascia di cittadini,la grande maggioranza, sulla quale pi facile accanirsi ed imperversare fiscalmente perch a reddito fisso (siano essi lavoratori o pensionati)segue a pag. 2su costretti a

Venerd 13 Gennaio, h. 18
al Castello Pasquini di Castiglioncello conferenza della Sig.ra Maria Romana De Gasperi sul tema:

Ricordando mio padre


partecipa il Prof. Pierluigi Ballini
(docente ordinario di Storia contemporanea Universit di Firenze e membro della Fondazione De Gasperi)

moderatore: Dott. Enrico Dello Sbarba


(direttore de ll Centro)

Seguir, presso il Circolo La Virgola, piazza della Vittoria di Castiglioncello linaugurazione della mostra su Alcide De Gasperi intitolata:

Dalla ricostruzione dellItalia alla costruzione dellEuropa


Inoltre: Sabato 21 Gennaio 2012, con inizio alle ore 10 al CAFF GINORI di Castiglioncello TAVOLA ROTONDA e chiusura della mostra

Politica
stro paese molto pi di quanto le forze politiche possono immaginare al punto tale da costringerli a modificare il loro atteggiamento di comodo, proprio sotto la spinta di questa realt. Un elettorato che sta capendo lelenco infinito di baggianate, bugie e pressapochismo aspetti che hanno caratterizzato i governi che si sono succeduti specialmente a partire dagli anni 2000. Dopo le favole di un superficiale benessere e gli stanchevoli slogan tutto sotto controllo, i conti sono a posto, gli italiani sono stati messi di fronte alla drammatica realt in cui il Paese s sta trovando per linsipienza di una classe dirigente politica di assoluta mediocrit ed inconsistenza. (I lettori avranno capito che non facciamo discriminazioni, valutiamo solo la lunghezza dei tempi di governo dei due poli!). Di fronte a questa sgradevole realt mai come oggi indispensabile da quello che resta dei partiti (Ivo Butini n fa cenno nel suo intervento su questo numero con la consueta acutezza), nati sotto la stella del bipolarismo, unesperienza ormai ampiamente fallita, riesca ad emergere il restante rigurgito di senso delle responsabilit e di presa di coscienza. Fattori in grado di sostenere, senza ipocrisie e doppiezze, questo governo di salvezza nazionale, voluto dal Presidente della Repubblica che rappresenta, checch ne dicono i leghisti, unico punto di riferimento e di sicuro approdo per il paese. Ed evitiamo, di proposito, di soffermarci sulle impudenti e vergognose nefandezze pronunciate in questi giorni dai massimi dirigenti della Lega proprio contro il Presidente della Repubblica. Ci ha fatto veramente pena osservare come Bobo Maroni - gi esaltato ministro degli interni dellultimo governo Berlusconi- sorridere,quasi compiaciuto, di fronte alle insensate offese degli ex ministri Calderoli e del vate maximum - il senatur Umberto Bossi contro la prima istituzione della Repubblica: una dolorosa conferma del degrado morale in cui precipitato il Paese specialmene in questi ultimi tre anni! E indubbio che i provvedimenti costrettiassunti dal governo Monti siano stati di una inaudita durezza. Rapidamente a questa autentica mazzata deve far seguito il decreto Cresci Italia per ridare respiro ed atonia alleconomia nazionale in grave declino, contenere la preoccupante chiusura di fabbriche con il conseguente aumento della disoccupazione e la disarmante impossibilit da parte dei giovani di trovare un lavoro. Per questo occorre la presenza di un grande e leale consenso nei riguardi dei provvedimenti che il governo Monti assumer nei prossimi giorni da parte dei partiti che gli hanno concesso la fiducia in Parlamento, sia pure con molti distinguo o mal di panciaed egualmente dicasi per le organizzazioni sindacali. E stata ritrovata, dopo tanti anni di divisione una,non sappiamo quanto solida unit sindacale, contro i provvedimenti Salva Italia del governo Monti. Sono comprensibili le difficolt del sindacato nel bel mezzo di un contesto sociale cos difficile e delicato ma egualmente da raccomandarsi che, proprio per le responsabilit che portano ( anche perch nemmeno loro sono immuni da colpe per lattuale grave emergenza), evitino di assumere posizioni barricadiere e concorrono, con alto senso di responsabilit, a salvare lItalia.

dalla prima pagina

Siamo nelle loro mani


bire quella momtagna di aumenti (sanit, carburanti, energia, pedaggi e generi di prima necessit) che il decreto Salva Italia ha imposto. A questi fanno da contrappeso laltra larga fascia di cittadini evasori che, completamente privi di senso civico e di spirito di solidariet, si nascondono vergognosamente nellevasione fiscale. Il governo Monti deve rapidamene porsi, come problema prioritario, una lotta senza quartiere allevasione fiscale che resta una delle cause principali dellaccumularsi dellenorme debito pubblico, principale problema della crisi che stiamo attraversando Il Presidente del Consiglio ha dichiarato di non avere la bacchetta magica per risolvere queste gravi emergenze. Con lhumor tutto inglese, Monti ha voluto lanciare un messaggio chiaro ai partiti: attenzione, i cittadini hanno capito la gravit della situazione del noPeriodico mensile del Circolo Culturale

Il tedio di essere cristiani


ri, Presidente del Consiglio,osserv che esiste il problema della inserzione del partiti nella vita costituzionale. I nostri bravi costituenti disse non hanno avuto il coraggio, e lo comprendo, di affrontare questo duro problema, linserimento dei partiti. Le condizioni della lotta politica in Italia hanno consentito solo di lavorare ai margini del problema. E cos il problema diventato il male oscuro della democrazia italiana. Io sono tra coloro che temono manovre in corso per svuotare il Parlamento. Del resto il fascismo, a suo modo, lesperimento lo prov. Dopo leutanasia della DC, il vecchio Flaminio Piccoli lamentava la passivit che ne segu. E diceva che se nessuno si muove, anche a rischio di qualche errore, tutti segnano il passo. Perch tutti teniamo famiglia. Perch ci sono le rendite di posizioni. Attenzione, il tedio della democrazia resta un pericolo grave. I cattolici italiani dovrebbero ricordarlo.

Autorizzazione del Tribunale di Livorno

Redazione ed Amministrazione: Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno www.circoloilcentro-livorno.it

DIRETTORE RESPONSABILE: Enrico Dello Sbarba


COMITATO DI REDAZIONE: Daniela Armani, Fabrizio Burchianti, Massimo Cappelli, Laura Conforti Benvenuti Alberto Conti, Salvatore DAngelo, Francescalberto De Bari, Davide Livocci, Mauro Paoletti, Marisa Speranza, Franco Spugnesi. Hanno collaborato a questo numero: Laura Conforti Benvenuti, Monica Cruzzocrea, Giovanni Di Capua, Beniamino Franceschini, Nicola Graziani, Giovanni Gudrum, Luca Lischi, Mario Lorenzini, Silvia Menicagli, Jacopo Pizzi, Renzo Pratesi, Andrea Speranza, Sargenti, Marisa Speranza, Franco Spugnesi, Letizia Villani. STAMPA: Editrice Il Quadrifoglio, Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

Giornale chiuso in tipografia il 4/1/2012

Politica

Presentato il libro di Giovanni Di Capua e Paolo Messa

La Dc. Il partito che fece lItalia


di Giovanni Di Capua Stimolato da Paolo Messa, ho scritto un libro che ripercorre lesperienza storica della Dc, un partito che non stato un mito quandera in vita e sta diventando un riferimento cultural-politico da quando non c pi. Non stato facile ripercorrere cinquantanni di storia nazionale sul quale rimasto il segno dello scudocrociato. Mia preoccupazione costante stata di ricordare le vicende democristiane costantemente intrecciate coi condizionamenti internazionali e con le concrete possibilit operative nelle quali il mondo cattolico ha avuto, sistematicamente, pi volti, mentre i partiti laici facevano a gara a chi si mostrava pi laicista e gli indifferenti in numero crescente tenevano alta la bandiera della propria diversit spendendo parole progressiste ma provocando reazioni regressive: chiunque fosse al vertice della Democrazia cristiana. Il maestro di tutte le quattro generazioni democristiane fu Alcide De Gasperi. A lui devono tutto: quanti, dopo di lui, hanno gestito la Dc; a lui devono tutto quanti gli sopravvennero, di solito separandosene, dimenticandolo, mutando la fisionomia del partito. La politica non pu ridursi a rigianalisi, proposizione e dialogo, tutte esercitazioni che costano fatica, dedizione, condivisioni e confronti anche amari. E la Dc, di propositi, progetti e riforme, ne realizz parecchi: da una scelta atlantica ad un europeismo politico che non soggiacesse allautoritarismo monetario sovranazionale; dalla riforma agraria a quella tributaria, alla scolastica, alla valo-rizzazione del Mezzogiorno e delle aree depresse del centro-nord, ad un sistema viario che colleg i territori appenninici con le aree marine, ad un regionalismo autonomo ma solidale. Tutto la Dc fece, come si diceva, con spirito di servizio, sicuramente avvicinando lo Stato ai cittadini, anche se gli esclusi dal potere andarono sempre alla ricerca di un nuovo principe. inutile girarci attorno. La Dc fece lItalia e rest il partito degli italiani , persino di chi voleva ridurla a minoranza. Ancora maggioranza relativa, venne spazzata via da un torbido moralismo distruttore insinuatosi nelle stesse proprie fila; ma anche da un arrembaggio, al proprio interno, di gruppi che, della Dc, sapevano poco o nulla ma tentarono di impadronirsene cambiandole totalmente i connotati. a costoro che non si possono perdonare scarsit di acutezza e opportunismo volgare, oltre tutto sfociato in un disperante isolamento. Diciamola tutta. Oggi la Dc fortemente rimpianta: perch sapeva capire le ragioni di tutti, come aveva insegnato De Gasperi; e aveva il coraggio di attenersi a tale regola politica irrinunciabile anche a costo di subire temporanee umiliazioni e incomprensioni. Ma la storia non si ripete. Ci non significa che il modello democristiano sia solo un reperto darchivio archeologico mentre, anzi, va rivalutato con seriet e ardore. Purch si pensi alla originalit del suo pensiero politico fondante, ai rischi impliciti nel coltivarlo e, ovviamente, non si vada dietro a chiunque simprovvisi conducator di eserciti cattolici che invece non ci sono alle loro spalle e, quindi, non possono costituire il collante di un partito autonomo di uomini liberi di parte cristiana come la Dc. Che, della democrazia, faceva un vessillo e un impegno concreto: per andare avanti, non per tornare indietro.

Alcide De Gasperi

Giovanni Di Capua - Paolo Messa Dc. Il partito che fece lItalia Prefazione di Giulio Andreotti Marsilio, 290 pagine, 14 euro.

dezze; e, quindi, per certi aspetti, naturale che, morto De Gasperi, altri cercassero di tenere alto il prestigio della Dc ricorrendo ad altre formule: sempre per che regolassero la propria politica con riferimento alle volont e ai comportamenti altrui. qui che De Gasperi vinse la sua battaglia autonoma e democratica anche per le generazioni future: insegnando (anche ai non cristiani) che persino il maggiore ingegno non pu pretendere di esercitare politica democratica da solo, dovendosi costantemente misurare coi desideri e gli interessi degli altri. Del resto tutta la storia democristiana, fatta di uomini, non di angeli, fotografia di una societ che vistosamente mutava anche a seguito dei cambiamenti dalla Dc prodotti, ha rispettato e valorizzato quella che la principale caratteristica della societ italiana: il pluralismo. Non c comparto nazionale che non sia segnato, e persino viziato, dai tanti interessi convergenti o divaricanti che la agitano non sempre ricevendone soddisfazione. Ma questa una ricchezza che, se rispettata, esalta il principio stesso di libert che ha contraddistinto la storia della Dc. esattamente questo che, ora, da quasi un ventennio, ci manca: ci stato sottratto, stato offuscato da pretendenti largamente poveri di cultura politica convinti che la conquista del potere esaurisca la funzione stessa della politica. Che invece

Politica

Un finale tutto da scrivere


di Nicola Graziani E iniziata la corsa alla Casa Bianca, il pi grande laboratorio politico e mass-mediologico del mondo. Non seguire la campagna elettorale che si concluder con le elezioni del 6 novembre, per un analista di politica o un semplice appassionato, sarebbe come pretendere di occuparsi a tempo pieno di moda ignorando le sfilate di Parigi o di New York. Tema di questanno: ce la far Barack Obama, il primo presidente di colore, il vincitore di un Nobel per la pace, il creatore della pi grande riforma sanitaria dai tempi della Big Society di Lyndon B. Johnson, ad essere rieletto? Il peggior nemico del presidente uscente proprio il suo curriculum. Troppo entusiasmo allinizio, unattesa quasi messianica per questo nuovo Kennedy che come Kennedy, del resto una volta messo a confronto con un potere immenso da esercitare ha dovuto tirar fuori la stoffa del Bismark pi pragmatista. Eletto anche grazie alla crisi esplosa nel 2008, lha amministrata salvando come prima cosa le banche che lavevano provocata (e, cos facendo, ha salvato anche il suo Paese, perch quelle banche avevano commesso cose da codice penale, ma cancellarle dalla faccia della terra avrebbe messo gli Stati Uniti in ginocchio). Poi ha servito su un vassoio dargento allAmerica, assetata di sangue e vendetta quanto unErodiade, la testa del suo nemico pi odiato, Osama Bin Laden. Ma, alla prova dei fatti, tanto pragmatismo, pur essendo di per s non esecrabile, lo ha portato a deludere i suoi fan pi accesi, senza riuscire a conquistarne di nuovi. I Repubblicani, a questo punto, potrebbero riuscire nellimpresa di rimandare a casa il simbolo di tutto ci che odiano di casa loro: i liberal, i politicamente corretti e qualche volta i giovani. Tanto pi che, un paio di anni fa, alle elezioni di met mandato, stata lala pi destra della destra repubblicana a vincere ovunque nel rinnovo della rappresentanza al Congresso. Ed il partito si trovato sbilanciato quanto non gli accadeva pi da esattamente ventanni, dai tempi in cui Newt Gingrich stipul un Contratto con lAmerica che ispir qualcuno anche da questa parte dellAtlantico. Ed proprio questo eccesso di successo (ideologico ancor prima che numerico) che potrebbe far scattare la trappola mortale per il Grand Old Party e riconfermare un Obama rivitalizzato. In America, come spesso anche altrove, le elezioni infatti sono vinte al centro. Una vecchia regola, di cui spesso per gli specialisti si dimenticano come fanno gli stilisti che non frequentano abbastanza le sfilate di Parigi o di New York. I candidati in lizza per la nomination repubblicana, finora, si sono presentati tutti spostati sulla destra, se non altro per non trovarsi contro i loro compagni pi oltranzisti dei Tea Party (furibondi tra laltro per la fine ingloriosa della loro paladina Sarah Palin). Il che lascia praterie intere in cui i Democratici potranno galoppare liberi e indisturbati. Ecco allora che Obama ha a sua disposizione un margine di manovra ben pi ampio di quanto non dicano gli osservatori, e in passato questo giovane presidente si dimostrato politico consumato ai limiti del cinismo. Ma anche questa non necessariamente una grave colpa, in politica.

Politica

Il premier al-Kib esclude la revisione delle intese sugli idrocarburi, ma chiede maggiori aiuti

Libia: Rinegoziare i contratti di sostenibilit sociale con Eni


di Beniamino Franceschini Ancora prima che Gheddafi cadesse, in Libia molti sostenevano la necessit di rivedere gli accordi con lEni in materia di approvvigionamento energetico. Alla fine del 2011, poi, fonti dagenzia hanno riportato una nota dellufficio del primo ministro libico Abdel Rahim alKib, nella quale si comunicava che i contratti firmati tra il gruppo e il vecchio regime saranno riesaminati conformemente agli interessi libici prima di essere applicati. Per alcuni giorni, i timori circa la perdita della posizione privilegiata dellEni in Libia hanno assalito la politica e leconomia, considerato che lazienda italiana produce nel Paese nordafricano tra i 200mila e i 300mila barili di petrolio. Solo il primo gennaio arrivata la rettifica da parte di al-Kib: la revisione degli accordi, - specifica un documento dellufficio governativo, - riguarder i progetti di sviluppo sostenibile previsti da un memorandum di intesa tra Eni e Libia, cosicch i contratti sugli idrocarburi non saranno oggetto di alcuna modifica. Il comunicato ha allentato rapidamente le tensioni: la presenza dellEni in Libia , infatti, un elemento strategico fondamentale per la sicurezza sia energetica, sia politica del nostro Paese. Non escluso, pertanto, che gi du-

rante la visita a Roma (presumibilmente il 21 gennaio), al-Kib e Monti esamineranno i due memorandum definiti di sostenibilit sociale, ossia laccordo del 19 dicembre 2010 che prevedeva la costruzione di mille unit abitative, di un porto e di opere industriali e quello, precedente, del 2006, con il quale Eni, Fondazione Gheddafi e Compagnia nazionale petrolifera libica concordarono di spendere 150 milioni di dollari (100 a carico di Eni) per la formazione di ingegneri che la societ italiana avrebbe dovuto assumere, ledificazione di una clinica, il riammodernamento di alcuni

ospedali e il recupero del sito archeologico di Sabrata. Tuttavia, leggendo attentamente le dinamiche libiche e adoprando una piccola, ma inevitabile dose di malizia previsionale, lItalia dovr aspettarsi che, per il mantenimento dei nostri vantaggi su petrolio e gas, la Libia richieda una revisione dei trattati a proprio ulteriore beneficio, alzando le quote in discussione. Dopo tutto, se il Paese ha davvero bisogno di importanti interventi di ricostruzione, allo stesso modo, lalternanza dei vertici conduce sempre anche un riassetto degli interessi.

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Politica

Luci ed ombre di un anno di rivolte e conflitti

Oltre la Primavera araba


di Giovanni Gudrun Il 2011 si era aperto con le grandi manifestazioni di massa del nord africa: le rivoluzioni della primavera araba aprivano il teatro internazionale mediterraneo ad una dirompente nuova prospettiva politica. Ogni regime, ogni organizzazione statale stata coinvolta allinterno di una progressiva contaminazione tra gli strati pi giovanili, donne, studenti che, sulla spinta di forti rivendicazioni legati alla povert ed indigenza diffusa, hanno sostenuto, e poi alimentato, la richiesta di nuovi diritti, libert individuali e collettive non pi reprimibili. Unonda apparentemente inarrestabile, ha alimentato conflitti armati e condotto alla destituzione di dittatori trentennali. Ma il quadro della possibile futura stabilizzazione assi complesso e per niente scontato. Oggi Tunisia ed Egitto si trovano ad un punto per certi versi simile in cui si trov lAlgeria alla fine degli anni ottanta: attivisti laici in fermento, partiti politici islamisti con un forte ruolo politico, ed i militari che, con infiltrazioni in entrambi gli schieramenti, alimentano gli scontri per mantenere controllo e dominio dietro una facciata democratica e riformista. Una manipolazione di regime pericolosa che contraddice limpegno di liberalizzazione ed il cui obiettivo, paventando la prospettiva di un governo islamista, e quella di costringere le forze pi laiche ad accettare il male minore di un governo militare continuo, come in Algeria appunto. La strategia delllite al potere di mettere contro i conservatori religiosi ai riformatori laici, una strategia non nuova dunque e che spesso ha trovato il bene placido dei paesi occidentali. Anche la Libia ovviamente non immune da questo scenario, allo stato attuale siamo ancora fermi a diatribe interne tra i rivoltosi ed il presidente rispetto alla quota di rappresentanza minima richiesta nel nuovo governo del paese. Il nostro ministro degli esteri Giulio Terzi non vede il pericolo di unimposizione alla sharia , nonostante le dichiarazioni del presidente del CNT Jalil che aveva ventilato questa possibilit nelle scorse settimane, ma certo pare pi una necessaria cautela e strategia al contenimento che una lettura consolidata delle prospettive future. La Lega Araba non in grado di porre fine in Siria a quella che diventata una vera e propria guerra civile. La Turchia a partire dalla seconda met del 2011 ha fortemente investito nel ruolo di grande mediatore ed interlocutore privilegiato tra Occidente e Medio Oriente, con un nuovo orgoglio da leader del nuovo Impero Ottomano, a fine anno si ritrova nuovamente a dover gestire partite conflittuali dentro e fuori lo scacchiere. La presa di posizione dura contro le repressioni di Assad, e lospitalit offerta al braccio armato della rivolta siriana, ha sollevato tensioni forti nei rapporti bilaterali, tanto che alcuni osservatori ipotizzano una escalation suscettibile di mettere in discussione gli accordi di Adana - in cui il PKK fu emarginato a livello internazionale quale organizzazione terroristica -. Allo stesso tempo la Turchia deve risolvere le tensioni mai sopite, anzi in fase di acutizzazione , con la Comunit Europea legati alla causa curda. Anche su fronti che appaiono stabili, come il Marocco, ci sono luci ed ombre. Il Paese negli ultimi anni ha saputo mantenere, nonostante il conflitto storico con la popolazione Sarawi, una stabilit relativa allinterno dei diversi gruppi sociali e politici del paese. Il tentativo fallito di un passaggio morbido tra una ristretta classe emergente coinvolta nellammodernamento del paese, e la larga parte della popolazione legata alla realt rurale medioevale od urbana delle vecchie e nuove bidonville, ha richiesto al Re Mohammed VI di accelerare il processo di riforma istituzionale, offrendo una maggiore rappresentanza alla minoranze interne. La disparit di reddito, le precarie condizioni sociali e di integrazione, la debolezza del sistema di welfare interno non garantisce ancora un equilibrio stabile. La stessa strategia di apertura internazionale verso i paesi occidentali , ed i modelli di consumo e sviluppo a questi collegati, deve avvenire con gradualit e con un originale e compatibile equilibrio, senza stravolgere i sentimenti religiosi interni, per evitare di sollevare forze estremiste religiose interne e mettere in discussione il ruolo del Marocco quale modello della moderazione allinterno del mondo arabo. Il 2012 si apre con una Comunit Europea fortemente sbilanciata sui temi finanziari ed economici interni, che paiono in qualche modo accantonare i grandi temi del futuro della nazione mediterranea. In realt, soprattutto per lItalia, la risposta alla crisi, ed una delle poche opportunit di ricostruzione economica, e di solidi rapporti internazionali esteri , legata alla prospettiva di integrazione commerciale e politica dellarea mediterranea . Un tema che ci caro, perch tiene insieme presente e futuro della futura convivenza civile fra popoli, ma anche per le dirette ricadute sulle politiche di integrazione ed accoglienza del nostro paese. Continueremo ad analizzarle ed a darne conto nei prossimi mesi ai lettori del Centro.

Attualit

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Il ricordo di Giorgio Kutuf, Presidente della Provincia di Livorno

Unanime rimpianto per Maria Eletta


Anche Maria Eletta ci ha lasciato. Una donna straordinaria, da una esistenza intensissima, piena di iniziativa e di impegni. Una Maestra di vita, alla quale sono stato legato per tantissimi anni. Maria Eletta nata da una delle grandi famiglie bianche di Lucca, il padre stato Sindaco e Senatore, sempre circondato da unanime stima e considerazione. Figlia darte, se cos si pu dire, ma autentico personaggio Lei stessa. Fin da giovane staffetta partigiana, poi attiva partecipe del successo della D.C. in Lucchesia, fino alla prima elezione a Deputato nel 1963. Inizia cos una lunga attivit parlamentare che La porta dal 1978 al 1983 alla Vicepresidenza della Camera dei Deputati. Rappresenta, al meglio, il cattolicesimo democratico lucchese fatto di grande attenzione ai problemi sociali, agli ultimi, alla cooperazione internazionale, al volontariato. Di questultimo stata lartefice della sua valorizzazione a livello istituzionale e questo ruolo Le stato unanimemente riconosciuto tanto che il Centro Nazionale del Volontariato ha sede a Lucca. Del suo impegno riformatore in campo legislativo ricordo quello sulle leggi per il servizio sanitario nazionale, il nuovo diritto di famiglia, la cooperazione internazionale e, come detto, il volontariato. Ha avuto grande prestigio e ruolo anche nella D.C., pur non avendo alle spalle pacchetti di tessere, proprio come il grande leader nazionale, al quale rimasta costantemente legata, lOn. Aldo Moro. Ne voglio ricordare, con affetto ed ammirazione, la grande passione civile e politica, la granitica fede, la coerenza fra la vita vissuta e gli ideali nei quali credeva. Sempre attenta al prossimo, esempio di politica veramente operante per il bene comune. Quanta differenza con la realt odierna! Se ci fossero ancora tante Marie Elette lantipolitica non avrebbe il seguito che ha ora. Come ho detto, ed a giusta ragione, una Maestra di vita con la quale ho avuto lonore di collaborare e che lascia traccia del suo operare anche nella mia esperienza di uomo e di politico. Termino questo breve ricordo con una nota che riguarda la Sua famiglia. Sono rimasto molto colpito, nel giorno del Suo funerale nella Parrocchia di San Marco a Lucca, quando nel momento del Padre Nostro, tutti i Martini si sono dati la mano, in cerchio, intorno alla bara. Vi ho visto lunit di una grande famiglia, il suo credere nei profondi ideali della Fede, un renderLe grazie, a nome di tutti, per quello che ha fatto usando al meglio i talenti di cui era dotata. La voglio salutare come feci con una altro grande Maestro di vita per me, Monsignor Alberto Ablondi: arrivederci e non addio, cara Maria Eletta.

Maria Eletta Martini

Punto e a capo
di Luca Lischi Mense dei parlamentari, super mense con succulenti piatti a costi irrisori e mense degli studenti, quelle dei bambini che hanno costi pi alti di quelle degli Onorevoli e non per questo di migliore qualit e senza possibilit di scelta, al massimo la variante in bianco. Vergogna! Vergogna a fare finta di niente di fronte a piatti acquistati a pochi euro. Tanto c sempre qualcunaltro che paga la differenza e in fondo in fondo ....bisogna pur mangiare! Lattesa della povera gente, il saggio in cui La Pira sottolineava che un Governo deve avere un obiettivo: la lotta alla disoccupazione e alla miseria. Dacci oggi il nostro pane quotidiano!. Lozio il peggior male di ogni tempo, allora, come oggi. Occorrono proposte serie per occupare le persone, anche in modi meno rigidi e burocratici, ma doveroso dare occupazione. Guai a rendere funzionale lessere nulla facenti. E il miglior modo per aumentare il disagio di tutti e in modo pi incisivo dei giovani, con costi sociali altissimi. Molto pi alti di quelli che servono per far lavorare le persone e non farle cadere nellozio! Non vero che non c bisogno d lavoratori. Abbiamo aree del nostro paese abbandonate, strutture lasciate in una incuria vergognosa. Forse potremmo ripartire dai tanti boschi e terreni lasciati incolti che potrebbero sfamare tante bocche e dai tanti edifici scheletriti e appestati di chiuso ma in grado di essere recuperati per dare un tetto a chi non lo ha. Mettendo al primo posto i bisogni primari e basta! Il superfluo pu attendere! Troppe volte stato detto che con la terra non si campa... Certo campare in un sistema che ti impone degli stili di vita fondati sul consumo non pu essere in linea con il lavorare la terra. La terra ricchezza, ma anche povert.... occorre saper aspettare i suoi tempi e ci che dona, una volta curata bene dalluomo. Ma oggi pi facile trovare tutto pronto che attendere con pazienza e anche con tanto sacrificio qualche frutto.

Attualit

Una pericolosa escalation

Cresce la persecuzione dei cristiani


di Franco Spugnesi Le recenti stragi di cristiani avvenute in Nigeria durante la notte di Natale non sono che lultima per ora sanguinosa tappa di una lunga storia di sangue e di martirio che colpisce le comunit dellAsia e dellAfrica in particolare, ma, se gli effetti sono tragicamente uguali, assai diverse possono essere le motivazioni che armano la mano degli assassini. Esiste, vero, il fanatico religioso, musulmano od induista, che da solo od organizzato in qualche setta, vede nel vicino cristiano il male assoluto, la corruzione delloccidente, ma nella maggior parte dei casi la religione al massimo una concausa, se non addirittura un pretesto, una scorciatoia identitaria e ideologica per manipolare i pi poveri e scagliarli contro altri poveri. Le stragi della scorsa Pasqua contro i cristiani copti in Egitto sembra siano state organizzate dai servizi di Mubarak per dividere le opposizioni che si stavano coalizzando contro il regime; nella regione dei Grandi Laghi le etnie si combattono in realt per il controllo dei pascoli e probabilmente lo farebbero ugualmente anche se avessero tutte lo stesso credo religioso. In Nigeria, infine, il gruppo di Boko Haram, che ha rivendicato gli attentati e successivamente ha imposto a tutti i cristiani di lasciare entro tre giorni il nord del Paese ed a cui si attribuiscono stretti rapporti con Al Qaeda, praticamente la mano militare dei potentati del nord, a prevalenza islamica che, dopo la sconfitta elettorale di

Aprile che ha visto trionfare un cristiano del sud, ed anche per influenze esterne mirano a indebolire il governo centrale per controllare il petrolio, di cui la Nigeria il primo produttore in Africa. Purtroppo non mancano neppure gli omicidi selettivi, le violenze individuali per costringere i cristiani ad andarsene, ad emigrare. Avviene in molte parti del mondo, spesso con il consenso e con lincoraggiamento dei governi locali. Il diritto ad avere una fede e a professarla pubblicamente tra i diritti umani forse il pi negato anche in molti paesi che si reputano civili ed avanzati, provocando nei paesi occidentali unindignazione vigorosa ma che si ferma inevitabilmente prima di mettere in discussione i rapporti commerciali e finanziari (la Cina ne un esempio). Purtroppo la globalizzazione del commercio non ha ancora prodotto, come dal 1952

in molti speravamo, una corrispondente diffusione dei diritti e delle possibilit di quei popoli, ma totalmente da escludere, pena limbarbarimento della nostra societ, una politica di reciprocit negativa nei confronti dei cittadini di quei paesi che non tollerano la libert religiosa e che sono adesso in Italia. Pensare di negare la costruzione di moschee o templi agli immigrati, come qualcuno anche da noi avrebbe voluto, negare lessenza stessa della civilt cristiana che a parole e spesso pelosamente si difende. Consiglio infine, a che non lo avesse ancora fatto, la lettura del bel libro del sen. Vannino Chiti, che il circolo ha presentato a luglio Religioni e politica nel mondo globale. Le ragioni di un dialogo (Giunti 2011) che disegna con completezza il percorso in difesa dellUOMO che impegna con urgenza e collaborazione la dimensione sociale e quella religiosa per la giustizia.

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Attualit

Gi le mani dal Galilei


di Enrico Dello Sbarba Un inatteso ed inopportuno comunicato stampa pubblicato da ENAC il mese scorso a proposito del polo aeroportuale toscano insieme ad alcune dichiarazioni del Presidente Vito Riggio hanno innescato un vespaio di polemiche e di altrettante decise prese di posizioni da parte di SAT, la societ che gestisce laeroporto di Pisa e delle Istituzioni pisane con ampio risalto sugli organi di informazione. Secondo il Presidente di ENAC lo sviluppo ulteriore del Galilei sarebbe compromesso dalla circostanza che laeroporto pisano deve convivere con una base militare e quindi, mutatis mutande, bisogna dare spazio allo scalo aereo fiorentino e trovare una soluzione per la costruzione della seconda pista, magari obliqua secondo il suggerimento del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Le dichiarazioni sconsiderate di Riggio hanno suscitato le reazioni del Consiglio di Amministrazione di SAT - societ quotata in borsa - che, proprio a seguito di quelle affermazioni, ha avuto unimmediata ripercussione negativa pari ad una perdita del 3,6%sul mercarto azionario a cui ha fatto giustamente seguito la dura nota del consiglio di amministrazione di SAT. Precisato che laeroporto pisano chiuder il 2011 con un ulteriore record pari a 4,5 milioni di passeggeri ed il masterplan dellultimo agosto,regolarmente presentato ad ENAC, fissa lobiettivo di 6,6 milioni nel 2025, che negli ultimi tre anni sono stati investiti ben 45 milioni di euro ed altri 60 seguiranno nel prossimo triennio, non si capisce proprio e tanto meno si giustifica lassurda ed impropria uscita del Presidente di ENAC. Ma noi abbiamo una chiave di lettura abbastanza chiara e cio il pedissequo e rituale refrain dello sviluppo dello scalo fiorentino che si avvale del sostegno di una forte lobby composta prevalentemente da privati ma che trova consensi ed assensi nelle Isitutizioni della Citt del Giglio (Comune -Associazioni economiche con in testa la Confidustria, Camera di Commercio ed in parte anche la Regione ed ora anche la presidenza di ENAC). Tutto questo vasto e potente schieramento non sopporta e con difficolt crescente subiscel escalation dellaeroporto Galilei che si avvale, tra laltro, di un management di grande livello e nel quale brilla per capacit imprenditoriali ed intelligenza di gestione, lamministratrore delegato e direttore generale Gina Giani che, cresciuta alla scuola del compianto predecessore Ing. Pier Giorgio Ballini, porta avanti, senza colpo ferire, lambizioso programma di sviluppo e di crescita del Galilei. Ma, e questa una nostra valutazione personale, ci sembra assolutamenre puerile la strategia che sta tentando di portare avanti Vito Riggio, il quale non sapendo a cosa aggrapparsi per contenere il progressivo ed imponente sviluppo dello scalo pisano non ha trovato di meglio che mettere in ballo laeronutica militare, con la quale i rapporti di collaborazione, in tutti questi anni, sono stati eccellenti. Tutto questo per immaginare per lo scalo fiorentino un futuro diverso da quello a cui ormai stato destinato: e cio un cityairport in grado di soddisfare le giuste esigenze della fiorentinit. Ed infine un commento finale: siamo abituati alle priorit della citt dei Medici, che ha trovato ampio riscontro, in tutti i campi di attivit e quindi di sviluppo,a detrimento di quello che resta della Regione Toscana con particolare riferimento alle quattro province costiere.

Due nuove rotte per la Ryanair da Pisa

Nuovi collegamenti per Breslavia e Haugesund


Ryanair, la compagnia aerea preferita al mondo, ha annunciato il 15 dicembre scorso due nuove rotte da Pisa per Breslavia e Haugesund (Norvegia), portando cos a 50 le destinazioni raggiungibili dalla base pisana. Per loccasione, Melisa Corrigan, Sales and Marketing Manager di Ryanair per lItalia, ha commentato: Sono lieta di annunciare che a partire dal 25 marzo sar attivo il collegamento da Pisa per Breslavia. La rotta avr doppia frequenza settimanale e grazie a questo volo contiamo di movimentare circa 30.000 nuovi passeggeri nel primo anno di operativit. Dal 26 marzo sar invece operativa la rotte per Haugesund (Norvegia), che avr doppia frequenza settimanale e grazie alla quale contiamo di movimentare circa 30.000 passeggeri nel primo anno di operativit. Importante porto della Polonia sud-occidentale e sede di unimportante universit, Breslavia il centro culturale ed economico della regione della Slesia, nonch polo importante nel settore della meccanica e dellindustria del metallo. Splendido il Rynek, ovvero la piazza principale della citt, con il suo bellissimo vecchio municipio in mattoni rossi e un orologio astronomico del 1580. Intorno al Rynek si estende la citt vecchia, caratterizzata da viuzze acciottolate dove si possono trovare oltre a numerose chiese, anche il mercato coperto, il quartiere universitario e quello ebraico. Haugesund la citt pi importante dellarea dellHaugalandet, nella regione di Rogaland, nella Norvegia occidentale. Circondati da un tratto costiero spettacolare e da fiordi invitanti, qui incontrerete monti pittoreschi e valli rigogliose, fiumi tortuosi e laghi calmi, cittadine vivaci e affascinanti villaggi rurali. Tra i luoghi da visitare, uno dei pi spettacolari la cascata di Langfoss. la quinta cascata pi grande della Norvegia, con i suoi 612 metri di dislivello, ed situata allestremit orientale del bel fiordo di kra, appena fuori Etne, con ripide montagne che si gettano a picco sul fiordo. Le spiagge di Karmy sono pi belle di quanto si possa immaginare: bianche, soffici e lunghissime. Potrete concedervi una passeggiata sulla riva e lasciare che il vostro sguardo si perda sul Mare del Nord, bello e selvaggio. Pisa-Breslavia: 25 marzo 2012 Pisa-Breslavia: 16:15-18:05 mercoled 17:40-19:30 domenica Breslavia-Pisa: 18:30-20:30 mercoled 19:55-21:55 domenica Pisa-Haugensund: 26 marzo 2012 Pisa-Haugensund: 14:55-17:50 luned 10:30-13:25 venerd Haugensund-Pisa:18:15-21:10 luned 13:50-16:45 venerd

10 Attualit Ci che mette a repentaglio leconomia nazionale

Precariet, flessibilit e Spread...


di Andrea Sargenti

Precariet e Flessibilit, negli ultimi anni, sono stati gli elementi comunicativi di base per i giovani in cerca di lavoro e non solo, e ora ci si mette anche lo Spread che schizza oltre i 500 punti base e che mette a repentaglio quotidianamente leconomia nazionale e il suo governo. Lo Spread, in generale, la differenza tra il prezzo pi basso a cui un venditore disposto a vendere un titolo e il prezzo pi alto che un compratore disposto ad offrire per quel titolo ed usato come misura della liquidit del mercato. Ma ai giovani quanto interessa questa indice? Nel piccolo interessa e come! La giovane coppia che vuol comprare casa ...fa il cosidetto mutuo e lo spread, il funzionario di banca in ipotesi, lo deve presentare nel dettaglio dellistruttoria. Lindice in questione non altro che il ricarico che ogni banca decide di aggiungere al tasso base quale proprio ricavo. Il principio dello Spread classicamente commerciale. Il commerciante (la banca) compra il prodotto (il denaro) ad un prezzo (tasso di scambio interbancario) e lo rivende alla sua

clientela, nello specifico la giovane coppia, ricaricato di un margine di guadagno (Spread) e che oggi ha raggiunto 4,50 quando ieri circa due anni fa era 0,90 punti base per ogni banca. Ecco che i giovani si trovano a far i conti con tali spese creando di conseguenza una catarsi per le giovani generazioni con quel vorrei ma non posso. Ecco che ascoltando alcune campane si sentono litanie lamentose le agenzie immobiliari che non riescono a concludere perch la giovane coppia e non solo ha lo stesso refrein di risposta dopo la visita della potenziale casa da comprare: mi piace ma non ce la facciamo non ci danno il mutuo. Oggi soltanto certe banche danno mutui e a patto di garanzie solide e col rispetto di alcune soglie. Il contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato, il CUD ovvero per la denuncia dei redditi la rata del mutuo deve essere sostenibile. Il totale degli impegni in essere (rata televisio-

ne, telefonino, auto etc) che non deve superare il 40% del reddito netto mensile. E perch? Il 95% dei mutui che vanno in Default stato determinato poich al momento dellistruttoria non stata rispettata la soglia Rata/Reddito. Molte banche si tutelano, oggi, dalleventuale perdita del lavoro. Come? Con un polizza assicurativa che copre tale rischio e che se davvero viene perso si danno sei mesi di rata gi pagata. Quindi per accender mutuo due soglie sono fondamentali: reddito di sussistenza e 40% di reddito netto mensile. E se non si pu da soli, allora, occorrono le garanzie di genitori, nonni o zii. Forse.... Ahim un economia vecchia con assistenza determinata dagli anziani verso i giovani che hanno continui paletti per crescere e bene in questa societ. Ecco che oggi sempre di pi si usa quel brutto termine di bamboccioni di cui tutti conosciamo il significato e che non dovrebbe neanche esistere. Buon anno.

FONDAZIONE GOLDONI

Lanciata la nuova produzione di Teatro Popolare e la nascita dellarchivio del teatro livornese
Nel corso di unaffollata conferenza stampa, erano presenti quasi tutti i pi prestigiosi interpreti del Vernacolo livornese, il direttore generale della Fondazione del Teatro Goldoni - Marco Bertini - ha dato la bella notizia della nascita di un Archivio per il Teatro Livornese... anche popolare ed il lancio di un nuovo modo di vivere le programmazioni teatrali con la Goldoni Card. Inutile mettere in risalto la riproposizione dellopera massima della storia teatrale del vernacolo livornese quale indubbiamente La Mutua di Gino Lena, riproposta da Marcello Marziali, presentata con grande successo il giorno di Santo Stefano. Vogliamo soffermarci brevemente sullArchivio destinato a divenire uno strumento di memoria attiva a disposizione della citt e di quegli artisti che vorranno scoprire, conoscere ma anche arricchire ed innovare con competenza il palcoscenico venacolare degli anni a venire. Infine il lancio della Goldoni Card rappresenter un ulteriore moderno ed intelligente strumento per facilitare e quindi sviluppare ,ancora di pi, la frequentazione dei programmi di quello che resta, insieme allAccademia Navale un autentico gioiello della nostra citt. Un elogio doppio a tutto il management della Fondazione Goldoni.

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Spigolature

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Non era colpa nostra!


La permanenza della gravissima crisi finanziaria che ha rischiato di travolgere il nostro Paese ed a cui il governo Monti cerca, con grandi difficolt, di riparare con provvedimenti severissimi ma indispensabili, rida voce a colore ed in particolare a colui che resta il massimo responsabile dellattuale gravissima situazione. Ci riferiamo, naturalmente, al Cavaliere che, dopo qualche giorno di silenzio, cerca di risalire rapidamento in sella minacciando tuoni e fulmini contro il governo capace solo di aumentare le tasse agli italiani: insieme a lui, i suoi corifei (Cicchitto -Gasparri e limmarcescibile portavoce (sic!) Capezzone che pretendono ladozione di provvedimenti (vedi le cosiddette liberalizzazioni) che in dieci anni non sono mai riusciti ad applicare e di essere preventivamente consultati.

re tu la go pi S
condizionato dal settarismo della CGIL ed in particolare dalla furiosa segretaria generale,signora Camusso,si fanno sentire voci di dissenso oltre ad una pericolosa accentuazione del dibattito interno. Lestremismo populista dellex magistrato Di Pietro scagliatosi con il suo partito, contro il governo dei professori e quello della sinistra fondamentalista, accentua le difficolt allinterno del PD. Sembra una pagina ingiallita lincontro e la foto del secolo di Bersani, con Vendola e Di Pietro!

della Repubblica, stava arrostendo le salsicce. Limmarcescibile ex ministro per la semplificazione Calderoli (il grande costruttore della legge elettorale da lui definita porcata) ha paragonato le dichiarazioni del Presidente della Repubblica a esiliranti battute di un noto comico.

Lerosione ora si sposta anche in provincia


Non c pace nel PdL livornese. Dopo il passaggio di un consigliere del PdL livornese algruppo misto (ha aderito allassociazione di Luca di Montezemolo) anche il gruppo consiliare del PdL di Rosignano non ha voluto essere dammeno. Infatti, nel corso della riunione di giovedi 30 dicembre, Giordano Tani - eletto nelle liste del PdL rosignanese - ha annunciato il suo distacco e si iscritto al gruppo misto. Per la cronaca, anche il consigliere Gianni Daddi ha abbandonato Rosignano Democratica ed anchegli si iscritto al gruppo misto. Di questo passo rischia di divenire .....quasi maggiororanza. E una conferma della crisi politica che, priva di carature valoriali, si sta estendendo a tutto il paese indebolendo, naturalmente le istituzioni.

E stata la culona
Con questo titolo di grande rilievo culturale, il direttore de IL GIORNALE nella edizione del 31 dicembre scorso, ha intitolato, a caratteri cubitali ed in prima pagina, il servizio sulle presunte richieste di dimissioni di Berlusconi suggerite al Presidente della Repubblica da parte della cancelliera tedesca Merkel. Unaltra esaltante pagina giornalistica da parte del quotidiano di propriet della famiglia Berlusconi.

E della Lega
No, della Lega ormai partito di lotta preferiamo non parlare: sarebbe unoffesa al buon senso ed alla seriet del momento che il paese sta attraversando La risposta sui suoi vergognosi comportamenti lattendiamo dal Cavaliere e dai suoi fans! El terun, questo laugurio per il nuovo anno rivolto da Umberto Bossi, ex ministro del governo Berlusconi, al Presidente della Repubblica in occasione del messaggio di fine danno. Il parlamentare europeo il crescente Salvini ha aggiunto che, durante il messaggio del Presidente

Bersani non dammeno!


Purtroppo, anche sul versante del PD,

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12 Livorno Se n andato improvvisamente allet di 56 anni stroncato da un infarto

Massimo Paoli, una grave perdita


Stavo pensando di telefonargli non appena rientrato a Livorno, quando mi giunta la drammatica notizia della Sua morte improvvisa e pertanto pi dolorosa. Massimo era uno dei pi prestigiosi collaboratori de IL CENTRO ed ogni tanto, quando mi poteva concedere un pochino del Suo tempo scriveva per il nostro periodico su temi di prevalente contenuto economico e sociologico, spesso con riferimento alle complesse problematiche di Livorno e della provincia. Era per noi un motivo di orgoglio e di legittima soddisfazione poter ospitare i Suoi interventi sempre letti con grande attenzione ed interesse. Era quello di Massimo un contributo di grande spessore perch erano prevalenti nelle Sue considerazioni gli aspetti non quelli estetici o superficiali ma quelli ricchi di un realismo, qualche volta anche feroce perch, come si dice in Toscana, pane al pane e vino al vino. Per chiarire diceva e scriveva esattamente la verit senza infingimenti o sciocche ipocrisie. A molti le Sue potevano apparire anche tesi o proposte provocatorie fuori dagli schemi dellordinario e dellampiamente previsto e scontato: in effetti erano colme di quel sano realismo, assolutamente disinteressato, difficilmente udibile o leggibile negli interventi o negli scritti dei cosiddetti grandi esegeti delleconomia di questa stagione cos drammaticata per il nostro paese ed anche per il nostro comprensorio. Proprio per questa Sua disincantata e provocatoria visione della situazione socioeconomica delle nostre realt, il cui sviluppo era spesso condizionato da scelte tardive o sbagliate, poteva apparire agli ignavi quasi una voce fuori dal coro: Massimo con i Suoi scritti sulla stampa locale e sugli organi di informazione in generale oltrech nei Suoi inter-

Massimo Paoli

venti in convegni o dibattiti affrontava, di petto, con grande dignit e seriet tematiche complesse ed articolate nei quali erano sempre presenti proposte concrete e di grande respiro. Sappiamo di avere perduto un grande amico. lo abbiamo rivisto, sullalbum delle foto ricordo, in prima fila, in occasione della cerimonia per il 100 numero de IL CENTRO che festeggiammo nel maggio del 2010: era presente, insieme a Lui, tutto il ghota istituzionale livornese che volle onorarci della propria presenza: ma la pi ambita fu sicuramente quella di Paolo, in prima fila con il Suo sorriso e la Sua inimitabile barba. Per caso, ma proprio per caso, ci capit di passare insieme lultimo giorno dellanno del 2010: avvenne alla Locanda del Pittore a Bolgheri, il nostro tavolo era proprio accanto a quello di Paolo insieme alla moglie e ad una coppia di amici.

Livorno

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Anticipazioni sullevoluzione delleconomia livornese

Il 2011 in pillole
di Renzo Pratesi

Alla fine del 2011, sono possibili alcune anticipazioni sullandamento delleconomia livornese di detto anno, desunte dalle banche dati pi aggiornate. Vediamo le pi significative. a) Il tessuto imprenditoriale in leggero aumento rispetto allanno precedente, ma il tasso dimprenditorialit rimane comunque uno dei pi bassi della Toscana, anche in relazione ad un modesto incremento della popolazione, peraltro dovuto agli stranieri. Ne deriva che, nel suo complesso, rimane stabile il numero dei soggetti che offre lavoro. b) Lindustria manifatturiera presenta discreti incrementi, peraltro dovuti a dati precedenti praticamente azzerati dalla crisi 2008/2009, ma non raggiunge i livelli di efficienza pre crisi, anche se in questo momento rimane positivo il mantenimento dei livelli occupazionali. c) Lartigianato vede un aumento, seppur modesto, del numero delle imprese attive, ma il suo bacino occupazionale mostra, apparentemente, una straordinaria capacit di tenuta fra gli occupati del nucleo familiare, ed una consistente contrazione dei lavoratori subordinati. Rimane inarrestabile la contrazione del fatturato. d) Il commercio continua a subire un andamento negativo delle vendite al dettaglio nel quale comincia ad essere coinvolta anche la grande distribuzione organizzata. e) Il valore del commercio con lestero locale viaggia sullo

stesso livello dello scorso anno per quanto riguarda limport, mentre lexport in leggero aumento. Inserendo la variabile inflazione nellanalisi, si pu affermare che gli scambi con lestero siano stati meno vivaci rispetto al 2010. f) Nel turismo le imprese attive sono aumentate di numero in tutti i SEL. Il movimento turistico non ha risposto al momento alle aspettative, ma i dati ufficiali ancora non ci sono. g) I traffici portuali di Livorno hanno dimostrato un certo calo rispetto ai volumi del 2010, per quanto riguarda soprattutto merci e traghettasti. In notevole aumento , al contrario, il numero dei croceristi. h) Il mercato del lavoro osserva un aumento del tasso di disoccupazione, ed un forte incremento degli iscritti alle liste di disoccupazione, e fra i 15 ed i 44 anni gli iscritti sono oltre il 55%. Le ore di CIG totale sono in diminuzione, ma in aumento il monte ore della CIG ordinaria.

i) La provincia di Livorno riceve da Enti vari circa 130.000 pensioni, la cui media superiore a quella toscana ed a quella italiana. Ma oltre il 40% delle nostre pensioni non supera i 500E. mensili. j) Le stime Prometeia (20122014) prevedono per la nostra provincia un lieve aumento della forza lavoro ed un parallelo e pi consistente aumento del numero dei disoccupati, soprattutto nel prossimo biennio. Ne subir un certo rallentamento il reddito a disposizione delle famiglie e, com ovvio, la spesa per consumi finali. Il valore aggiunto provinciale potrebbe subire una lieve diminuzione nel corso del 2012, per poi tornare timidamente a crescere nei due anni successivi. In conclusione, il 2011 ha evidenziato una certa continuit con la ripresa messa a segno nel 2010, ma dal terzo trimestre alcuni settori hanno dato evidenti segnali di un cambiamento di rotta. Per evitare che il 2012 venga ricordato come un annus horribilis, occorre che la comunit sia in grado di mettere in campo nuove strategie.

14 Livorno Interessante conferenza al Serra

Il Prefetto, questo sconosciuto:


un titolo in prestito per un servitore silenzioso
di Monica Cuzzocrea
Dopo la conferenza del Comandante dei Carabinieri, il Serra ha invitato il Prefetto di Livorno Dr. Domenico Mannino, originario di Reggio Calabria, presente nella nostra citt dal 2008. Il Presidente del Serra, Dr. Marco Creatini e il Presidente della Provincia Dr. Giorgio Kutuf, nel rivolgere il saluto al pubblico che numeroso affollava la sala della Provincia, hanno sottolineato il ruolo determinante, delicato e multiforme di questa presenza che ha la funzione di coordinare le strutture presenti nel territorio col Governo centrale. S. Eccellenza Dr. Mannino, ha accolto con piacere linvito di fare una chiacchierata sulla figura del Prefetto in quanto ho ritenuto che, in un momento in cui una grave crisi etica pervade la nostra societ, con i cittadini che guardano con sempre maggiore distacco e disillusione alle Istituzioni Pubbliche, tratteggiare e far conoscere una tra le pi antiche dItalia, e che ha percorso tutti i 150 anni di vita del nostro Paese unito, sia un dovere per chi ha avuto lonore di ricoprire per molti anni questa carica, e per quaranta di farne parte nei pi diversi ruoli e compiti in varie parti del territorio nazionale. Il titolo Il Prefetto, questo sconosciuto stato preso in prestito dal libro, presentato anche a Livorno, che il collega Padoin , oggi a Firenze, aveva scritto rendendosi conto che purtroppo ben pochi conoscono questa Istituzione. Infatti in una indagine demoscopica di alcuni anni fa, e risultato che solo un terzo della popolazione italiana sa - allincirca cosa il Prefetto e di che cosa si occupa, un altro 10% dichiara, invece, di saperlo bene, i giovani, quasi tutti, lo ignorano. E, per quel 40% degli italiani che dicono di conoscerlo, la figura strettamente legata allordine e alla sicurezza pubblica anzi, comanda la Polizia. Laggettivo servitore silenzioso fa riferimento alla funzione di terziet del Prefetto, che soprattutto ai giorni doggi, svincolato in gran parte dalle funzioni unicamente esecutive, si pu rendere liberamente disponibile alle necessit di tutti i cittadini e farsi carico del loro interesse e di quello dellintero Paese. Listituzione della figura del Prefetto risale allepoca napoleonica (1802), e se allinizio, era lunico tramite tra potere locale e potere centrale, col Regno Sabaudo e poi con lUnit dItalia nel 1861, rappresent il potere esecutivo dello Stato, dipendente dal Ministro dellInterno con Decreto Reale. Significativo poi, con il periodo Giolittiano ricordarne lorigine aristocratica o dellalta borghesia piemontese, mentre ai primi del 900 proviene dalla medio borghesia, e dopo il 1960, assistiamo al fenomeno della meridionalizzazione (il 70%) con un alto grado di istruzione e di conoscenza delle lingue. Questa figura, mentre in Europa non conosciuta, ha solo nella Francia una similarit che andata poi diversificandosi dopo la Seconda Guerra Mondiale e ha poi visto riconosciuto, definito e rafforzato il proprio ruolo allinterno del costituirsi dei Dipartimenti, dove vi un perfetto equilibrio tra il potere locale e quello statale. In Italia con listituzione delle Regioni dopo il 1970 e poi nel 1999 con il nuovo assetto dei ministeri, le funzioni attribuite al Ministero dellInterno pongono al primo posto i compiti riguardanti la garanzia e il funzionamento degli organi degli enti locali, e quelli concernenti lattuazione della cittadinanza sociale (tutela dei diritti civili, di cittadinanza, immigrazione ed asilo). La riforma costituzionale del 2001 in senso fortemente autonomistico introduce un nuovo modello policentrico dellamministrazione del Paese, ove lampia capacit di autonomia dei diversi enti territoriali, ha posto da subito un interrogativo sulla governabilit e sulla coesione territoriale, sociale ed istituzionale. Per un verso, non si rinvenuto, n si cercato di creare ex novo, un organo che si ponesse in effettiva posizione di terziet e di raccordo tra lo Stato e gli Enti territoriali. Per altro verso, in una periferia segnata da svariate problematiche sociali (che vanno dallimmigrazione e dal disagio sociale nel Centro Nord alla criminalit organizzata e allarretratezza dei servizi pubblici nel Sud) difficilmente affrontabili dagli Enti locali, il Prefetto quale autorit provinciale di pubblica sicurezza e responsabile politico dellordine e della sicurezza; ma quella pi pregnante, pi appagante, pi vicina allessenza storica del prefetto quella innominata: cio quella che non prevista da leggi, norme, circolari, disposizioni, ma cui chiamato allorch deve diventare, quale insostituibile cerniera, rappresentante del governo verso i cittadini e nel contempo, rappresentante dei cittadini verso lo Stato. Ormai, il Prefetto un poliedrico professionista dellamministrazione; era e rimane tuttora luomo dei cento mestieri, che alterna i vari profili e la varie facce della stessa figura: il Prefetto di polizia come autorit provinciale di pubblica sicurezza, il Prefetto calato nelle emergenze sociali, il Prefetto rappresentante del Governo nella provincia, il Prefetto nel sistema delle autonomie locali, il Prefetto organo di protezione civile, il Prefetto mediatore nei conflitti sociali, ed altro ancora. Il Dr. Mannino ha concluso che pur nei cambiamenti che dovranno essere affrontati, non verr mai meno da parte sua lo spirito di servizio ed il profondo senso dello Stato sempre dimostrato, sicuro ed affidabile punto di riferimento, domani come oggi e ieri, per Istituzioni e cittadini.

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150 ANNI DI SCUOLA A LIVORNO

Appunti di una storia ancora da scrivere


di Mario Lorenzini Uno spaccato dei vari periodi della scuola livornese che nel quadro del Settembre pedagogico il Comune ha voluto organizzare anche in occasione del 150 anniversario dellUnit nazionale E mancato il pubblico mancata la scuola ufficiale dagli insegnanti agli studenti. Pazienza. La scuola livornese del 1800 con la presenza degli istituti religiosi che hanno avuto il merito di iniziare lattivit educatrice, stata al centro dei vari interventi del prof.Massimo Sanacore e di Anna Rocchi dellArchivio di Stato mentre il professore Francesco Mumolo,ex preside del Nautico,ha svolto una relazione imperniata sullinsegnamento tecnico ricordando le difficolt incontrate fin dai primo momenti per poter affermarsi nellinteresse esclusivo dei giovani di allora. La scuola primaria ai primi del 900 stata esaminata da Enzo Papa dellarchivio storico del comune di Livorno e abbiamo appreso che i due edifici della Benci e della Micheli sono state realizzate in meno di quattro anni e sono ancora presenti in citt a testimonianza di quanto fu fatto per listruzione da quella Amministrazione comunale di tanti,tanti anni fa. Il prof.Angelo Gaudio ha ricordato gli insegnanti del Classico del periodo aureo di questo Istituto che ancora vivo in citt nonostante i due scientifici che fagocitano la maggior parte degli studenti. E ora che fare? Sono trascorsi 60 anni da quando la scuola italiana ha ripreso a funzionare dopo la guerra e vale la pena allora davvero scrivere la storia di questi 60 anni. Vogliamo ricordare le scuole materne comunali che per tanti anni sono state il fiore allocchiello della nostra Amministrazione, la sperimentazione in Corea la sperimentazione del liceo scientifico Cecioni ad opera del preside Luciano Castelli, listruzione professionale con lindirizzo di odontoiatria che allOrlando fece affluire studenti da tutta la Toscana e dallestero, listruzione per gli adulti che ha permesso il conseguimento della licenza di scuola media a tanti cittadini. C qualche laureando che vuole farci una tesi?

E stato nominato responsabile del canale italiano di Radio Vaticana

Prestigioso incarico al collega Luca Collodi

Il collega livornese Luca Collodi stato recentemente nominato responsabile del canale italiano di Radio Vaticana. Si tratta di un incarico prestigioso che premia un giornalista serio e preparato, a coronamento delle sue capacit e della sua alta professionalit. Allamico e collega i pi vivi rallegramenti e gli auguri pi affettuosi di buon lavoro.

In alto: le scuole Micheli. Sotto: le scuole Benci.

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Livorno

La soddisfazione di Bruno Lotti e Umberto Paoletti

Carpensalda vara il nuovo maxi-yacht di 63 mt. realizzato per Azimut Benetti


E stata varata luned 19 dicembrealla Darsena Pisana capannone, ex Fashion Yacht, il maxi yacht di 63 metri realizzato da Mec Carpensalda presso la propria unit produttiva nella darsena Pisana sul Canale dei Navicelli. Lo scafo, commissionato da Azimut Benetti in virt dellesistente accordo di partnership, interamente in acciaio completo di sovrastrutture in lega leggera. Il peso complessivo di 330 tonnellate ed stato costruito sotto la sorveglianza dellAmerican Bureau of Shipping. La realizzazione di questa commessa spiega Bruno Lotti, titolare del cantiere associato a Confindustria Livorno - ha impegnato buona parte del personale dallinizio dellanno ed per noi un motivo di orgoglio, in quanto per la prima volta abbiamo realizzato un scafo completo di sovrastrut-ture. Questo ci ha consentito di offrire al nostro principale committente, Azimut Benetti, un prodotto chiavi in mano. Unoccasione importante ha commentato Umberto Paoletti, Direttore di Confindustria Livorno che dimostra come il contratto di rete siglato nelle scorse settimane tra Azimut Benetti e venti imprese dellindotto, grazie al coordinamento di Confindustria Livorno, stia dando buoni risultati, anche in tempi di crisi.

Ed sempre Accademia Navale


Marted 20 dicembre in Accademia Navale si vissuto unaltra serata eccezionale. Attraverso uninteressante formula che ha visto coinvolte contemporaneamente la Banda Brigata Paracadusti Folgore diretta dal Sgt. Francesco Gazzarra, la Fanfara Accademia Navale diretta dal 1 M.llo Lgt. Giovanni Cosenza e la Banda della Scuola Maresciallo e Brigadieri dei Carabinieri di Firenze diretta dal M.llo Sup. Ennio Robbio si svolta la cerimonia degli AUGURI di PRESIDIO. Un concerto bandistico di grande rilevanza inziato con lInno Nazional e proseguito con un ricco programma di autori di grande prestigio ha letteralmene entusiasmato i numerossimi presenti alternativamente eseguiti dalle tre bande. Ha chiuso la classicissima Marcia di Radetzky eseguita da tutti e tre i complessi che ha suscitato il generale entusiasmo. Poi laccensione del brigantino trasformato in un fantasmagorico albero di Natale ha concluso la bellissima serata. Complimenti al Comandane dellAccademia Navale Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.

UDC provinciale: nuovi incarichi


Nelcorso della riunione di insediamento del Comitato Provincile eletto in occasione del recente congresso provinciale, sono stati distribuiti gli incarichi che saranno i seguenti: Questo lorganigramma UDC Livorno: Segretario Provinciale: Luigi Coppola Presidente: Roberto Marini Vice Segretario: Alessandro Mariotti Segretario Amministrativo: Simone Verucci Segretario Organizzativo: Roberto Olivato Direzione Membri effettivi: Luigi Coppola, Alessandro Mariotti, Landi Marco, Roberto Marini, Simone Verucci, Salvatore Capuozzo, Fabio Cremoni, Roberto Lombardi, Paolo Elmi, Franco Mori, Rita Santuari, Evaldo Camilli. La Giunta esecutiva e la costituzione dei Dipartimenti rimandata al Prossimo Comitato Provinciale a gennaio.

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Lasta della prestigiosa struttura a due passi dal mare di Castiglioncello andata ancora deserta

Nessuno vuol comprare la Capannina C crisi, ma il problema pi profondo


di Jacopo Pizzi Per la terza volta lasta per la vendita della Capannina, a Castiglioncello, andata deserta. Non bastata, quindi, la riduzione della base dasta: nessuno ha investito in questa struttura. Perch una struttura, un tempo di prestigio, a due passi dal mare, non trova un compratore? Certo, c crisi, ma il problema pi profondo. Sono certo che ci sono ancora, nonostante tutto, imprenditori che hanno voglia di investire nel lungo periodo; ma allora perch questo investimenti resta ancora orfano? Il problema che manca una cornice, una prospettiva di lungo periodo entro cui investire nel nostro territorio. In campagna elettorale la parola dordine, lanciata soprattutto dallattuale Sindaco, era di pensare a quella che sar la Rosignano del 2020. Purtroppo, oltre a dire che si deve pensare ad essa, non si fatto altro. Beninteso, non si tratta solo di un difetto dellattuale giunta, ma di tutto un modo di fare politica, basato sullutilizzo di grandi slogans (primo fra tutti lo sviluppo multipolare di nenciana memoria) tanto belli da sentire quanto vaghi e contraddittori da applicare. Se vogliamo risollevare le sorti di Rosignano, in generale, e di Castiglioncello, in particolare, dobbiamo smettere di utilizzare soltanto belle parole, e cominciare a porci qualche do-

Un panorama di Castiglioncello

manda concreta, e dalle risposte che otterremo partire per riformare il territorio in modo radicale, strutturale e organico. Se posso permettermi, le prime domande le faccio io: - Quale tipo di turismo si sposa meglio ad una realt come Castiglioncello? Deve essere un turismo di massa o di elite? Un turismo per famiglie, dove le persone ar-

rivano solo per stare tranquille, o un turismo dove si possono offrire anche altri svaghi oltre alle giostre e al cinema allaperto? - Quali interventi si possono fare per rilanciare il turismo a Castiglioncello e riportarlo, se non ai fasti degli anni 60-70, almeno a una condizione degna del suo nome?

Una nostra presa di posizione ha scatenato aspre reazioni

Dare dignit alla politica


Nel corso di una inquieta riunione del Consiglio Comunale di Rosignano M. nella discussione su un argomento iscritto allordine del giorno, la consigliera dellItalia dei Valori componente di maggioranza - certa Sandra Lancioni - ha apostrofato duramente il Sindaco colpevole, secondo lei, di non avere dato probanti chiarimenti in merito al tema in discussione. Il Sindaco Franchi si giustamene risentito, ha immediatamente minacciato di ritirare le deleghe allassessore espressione di quel gruppo, stigmatizzando duramente lintervento della consigliera. In una nostra nota pubblicata su IL TIRRENO abbiamo difeso la scelta del Sindaco rivendicando lesigenza che si ritorni a dare dignit alla politica e denunciando i comportamenti di questi parven della politica odierna. Questa nostra presa di posizione ha naturalmente scatenato le reazioni della consigliera dellIdV che, lancia in resta, si scatenata in una serie di accuse, denunce, insinuazioni largamente riportate dalla stampa. A proposito del dissenso esploso in consiglio: si sono riunite le due delegazioni che si sono naturalmente riaccordate con una puntualizzazione del PD rivolta allIdV: alla prima che mi rifai di licenzio e te ne vai:

Ma il discorso dovrebbe valere sempre


Il capogruppo e candidato a sindaco del PdL -Luca Luparini - ha chiesto espressamente le dimissioni da consigliere del collega Tani che, nellultima riunione del Consiglio Comunale di Rosignano, ha deciso di abbandonare il gruppo del PdL per iscriversi a quello misto in attesa, a quanto sembra, di passare al P.S.I rosignanese. La richiesta o la pretesa potrebbero non fare una grinza: ci viene spontaneo e naturale chiedersi come mai, Luca Luparini non ha protestato, con analoga virulenza e decisione, durante la nota campagna acquisti del Cavaliere che, dalla sera alla mattina, vide passare una decina di deputati, provenienti da latri gruppi, nel PdL per rafforzare la traballante maggioranza di quel governo fonte di tanti guai per il Paese. Attendiamo, a pi fermo, una convincente risposta.

18 Rosignano Un interessante libro sulla storia della chiesa

La pieve di San Michele e della compagnia della Nativit di Maria del Gabbro (sec. XIV XIX)
di Franco Spugnesi

Certamente inusuale, almeno per il tipo di lettura che normalmente recensiamo sul nostro mensile, il volume di cui oggi parliamo. Si tratta de La storia della pieve di San Michele e della compagnia della Nativit di Maria del Gabbro (sec. XIV - XIX completato dal sottotitolo Le pievi e le chiese di Rosignano, Vada, Castelvecchio e Castelnuovo della Misericordia nelle visite pastorali dei secoli XV XVII) frutto della paziente opera di ricerca degli autori: Lando Grassi, Paola Ircani Menichini, Corrado Palomba. Il libro che preceduto dalle prefazioni del Vescovo di Livorno Mons. Simone Giusti e del sindaco di Rosignano M. mo Alessandro Franchi ricchissimo di documenti riportati integralmente e tradotti in lingua corrente quando necessario, cos da fornire non solo una testimonianza su gli avvenimenti di questa plaga dal medioevo allet moderna, ma anche una fonte per futuri approfondimenti e ricerche. Libro perci interessantissimo per

chi approfondisce gli studi storici della nostra terra ma significativo per tutti, in quanto richiama lo spirito che animava quelle comunit, principalmente quella dellantico Camaiano poi divenuto Gabbro, ma anche tutte le realt di cui si narra nella scorrevole sintesi storica della dottoressa Paola Ircani Menichini. Quelle popolazioni davano grande importanza nel preservare una propria identit di comunit, paese o castello che fosse; intorno alla loro chiesa, anche se spesso i documenti la raccontano diruta o malmessa come daltra parte si immagina le case dei fedeli, cresce il senso dappartenenza alla pieve o alla parrocchia. Successivamente al concilio di Trento le norme ecclesiastiche si faranno pi precise, talvolta sostituendo leccessiva spontaneit in altrettanto eccessivo formalismo, di cui le Compagnie e le Confraternite sono spesso propugnatrici, ma anche capaci di far nascere opere di cristiana carit e di solidariet umana che sopravvivono ancora. Un libro che serve dunque ai rosi-

La copertina del libro.

gnanesi vecchi e nuovi per ritrovare le radici storiche della propria terra, per ripensare il percorso di civilt e socializzazione percorso fin qui, per augurarsi di sviluppare sempre di pi la coesione e la solidariet che in ogni tempo necessita ad una comunit, specie in tempi di crisi, per definirsi veramente tale.

Quella messa in atto dalla S.e.A. di Campatelli Alessandro & Stefano snc.

Una pubblicit intelligente e fuori dai soliti schemi


Abbiamo apprezzato nelledizione di sabato 24 dicembre de IL TIRRENO a pag.II e XI delle cronache locali unintelligente inserzione pubblicitaria natalizia. Si tratta della S.e.A. di Campatelli Alessandro & Stefano snc. con sede in Via Torricelli 8- San Pietro in Palazzi -Cecina - che opera nel settore degli impianti elettrici, del fotovoltaico, videosorvaglianza, allarmi, automazioni, condizionamento e servizi di manutenzione. I titolari hanno avuto la pregevole idea di rivolgere gli Auguri di Buone Feste con un exploit di autentico sapore natalizio con una foto che comprende tutti i collaboratori (tecnici ed impiegati amministrativi) in composta divisa adeguata alle festivit. Limpressione che abbiamo avuto stata quella di una squadra ben affiatata, piena di giovani sorridenti e soddisfatti che da il senso della freschezza,della compattezza e della seriet di unazienda in crescita. Complimenti ed auguri.

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VITTORIO ANTOLA

Cultura Per la conservazione e il mantenimento del patrimonio culturale

19 7

La biologia del restauro


di Silvia Menicagli

La biologia quella branca delle scienze che studia le basi della vita, i meccanismi, le interazioni e gli equilibri che la permettono, nel mondo animale e vegetale. A mio avviso essere biologo un po come essere un invitato speciale al grande spettacolo della vita del quale puoi conoscerne gli attori e la regia. Un privilegio insomma. Le applicazioni pratiche poi sono un ampio ventaglio che vanno dallapproccio della chimica di base, alla biochimica, genetica, fisiologia, anatomia, botanica, zoologia, ecologia e quantaltro fino ad arrivare alla sua ultima applicazione, apparentemente incongruente, la biologia del restauro. Il patrimonio culturale rappresentato da tutti quei manufatti, edifici monumentali ed opere darte che sono la testimonianza della cultura di un popolo e per questo devono assolutamente essere conservati e mantenuti per le generazioni future.

Lepisma saccharina: un nemico per i nostri libri.

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Per una corretta conservazione necessario individuare quali sono le cause del degrado, in modo da poter intervenire con gli strumenti adeguati. Le alterazioni possono essere di varia natura: fisica, chimica o biologica, ed in alcuni casi pi complesse e portano alla modificazione della struttura alterandola e distruggendola. Lumidit e lelevata temperatura favoriscono la crescita biologica di batteri, muffe, alghe verdi e muschi. Gli insetti arrecano il danno pi immediato dovuto alla ingestione di derivati della cellulosa. Vi sar capitato certamente di vedere scappare via da una libreria di vecchi libri od altro documento cartaceo quegli insettini argentati e piatti che si dileguano velocemente, quello che solitamente chiamiamo il pesciolino dargento e che in realt il Lepisma saccharina. Il Lepisma, notturno e lucifugo per cui vive benissimo nei cassetti foderati di carta o stoffa, allinterno degli armadi, nei battiscopa di legno e nelle pagine dei libri, di tutto ci si ciba avidamente essendo la cellulosa, il suo nutriente principale. E facile riconoscere il danno del Lepisma nei libri e in tutto ci che cartaceo, infatti una perforazione a margini irregolari. Ma questo non lunico insetto che provoca danni al patrimonio artistico, esiste il pidocchio dei libri scientificamente conosciuto con il nome di Liposcelis Divinato-

rius il quale vive nei libri cibandosi per delle muffe che si sviluppano tra le pagine. Sempre ghiotte di cellulosa ed amidi sono le blatte che perforano la carta e la sporcano di escrementi, cos come gli Isotteri ossia le termiti che provocano gallerie profonde nei manufatti in legno. Gli uccelli, sono un altro agente di danno poich contribuiscono al deperimento dei beni lapidei con i depositi delle loro deiezioni. Il biologo quindi riveste un ruolo essenziale nella conservazione del patrimonio storico che consiste nel riconoscere linfestante ed assicurarne la eliminazione tramite disinfestazioni chimiche ma anche con luso di microonde, radio-sterilizzazione ed ultrasuoni. Come al solito la cosa migliore rimane la prevenzione delle infestazioni, tramite diminuzione dellumidit dellaria, della temperatura e la conservazione per due settimane in ambiente privo di ossigeno se si tratta di beni conservati in ambienti chiusi Il problema che insorge per tutti quei beni che si trovano in ambiente esterno, quando non possibile, per questi, creare un ambiente confinato anche parziale, lintervento migliore quello della pulizia dallo sporco e dai depositi superficiali che se effettuato regolarmente rallenta la crescita biologica, meglio ancora se contemporaneamente si effettua una sigillatura e stuccatura di tutte le lacune presenti nei monumenti lapidei.

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Cultura

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Risale, con tutta probabilit, alla prima met del XIV secolo.

La torre dei Belforti a Montecatini Val di Cecina


di Letizia Villani
Il borgo di Montecatini Val di Cecina dominato dallimponente Torre Belforti, le mura del castello ancora visibili risalgono, con tutta probabilit, alla prima met del XIV secolo. Dellantico apparato difensivo restano tuttora due torricelle di forma rotonda che controllavano gli accessi al castello. La torre fu edificata nel 1354 sui resti di una precedente fortificazione per volere della famiglia Belforti. Alta 28 metri, suddivisa in cinque piani ha base quadrangolare a scarpata ed realizzata in selagite, le mura hanno uno spessore che varia da oltre 3 metri alla base a pi di due metri in altezza. La sua storia legata a doppio filo con quella della famiglia volterrana dei Belforti che ebbe principato in Volterra dal 1341 al 1361. Inizialmente la torre apparteneva di diritto al Vescovado volterrano ma il vescovo Filippo Belforti nella prima met del trecento le cedette abusivamente ai suoi familiari. Inoltre in un protocollo conservato nella biblioteca guarnacciana risalente al 18 febbraio 1353, Filippo Belforti chiama suoi patrimoniali i beni di Montecatini che in seguito dar in affitto eccetto la torre e il cassero. Ma il momento di massima celebrit di della torre montecatinese fu poco dopo il 1361 , quando divenne centro e caposaldo della resistenza partigiana dei Belforti e zona di guerra tra volterrani e pisani. Il 4 settembre 1361 infatti, i volterrani imprigionarono Bocchino Belforti , figlio ed erede di Ottaviano Belforti con laccusa di aver trattato la vendita della citt di Volterra con i pisani in cambio di 30.000 fiorini doro. Bocchino fu tradito dalla moglie BandecVennero restituiti molti beni alla famiglia Belforti ma la torre rimase possesso dei volterrani fino al 1472, fu inoltre sede dei capitani inviati dai Comuni di Volterra e Firenze, appartenne in seguito alle famiglie volterrane deiPannocchieschi, Inghirami e Rochefort, dopo di che pass in possesso al Comune di Montecatini. Danneggiata dallusura del tempo e dagli eventi bellici, stata restaurata nei primi anni Sessanta del secolo scorso, oggi di propriet di privati ma sar sempre considerata ledificio simbolo del paese grazie alla sua imponenza e al suo grandioso passato. ca che sper cos di barattare la vita del marito con la cessione della torre e dopo che egli fu decapitato il 10 ottobre dello stesso anno sper di servirsene per liberare il figlio e gli altri della famiglia caduti prigionieri. Alla notizia del tradimento di Bocchino Belforti i suoi familiari, oramai braccati,si asserragliarono in parte in Berignone,ma la resa fu veloce, mentre altri si arroccarono a Montecatini dove corsero in loro aiuto Bartolomeo e Ottaviano Gaetani, Gabriele ed Antonio conti di Strido e il conte Giorgio di Montecuccheri con le loro milizie. Fu una resa molto combattuta; da documenti sincroni sappiamo che 60 fanti bene armati stanziavano a difesa della torre e mentre Stoldo de Rossi e Roberto Belforti trattavano la resa con i fiorentini pi di 1500 fanti pisani razziavano le colline volterrane e assediavano i castelli de contado da Montegemoli a Pomarance. Lassedio di Montecatini dur molto, non ci detto infatti il giorno preciso della resa, si sa solo che furono stipulati dei patti di pacificazione nellanno 1370 tra Volterra e i Belforti sotto la mediazione degli Uditori Fiorentini per la Generale Pacificazione.

A Rosignano una voce fuori dal coro ora c:

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Il Centro on line
Ricordiamo ai nostri lettori che possibile visionare online o scaricare il nostro periodico visitando il sito internet del circolo:

Un magnifico esemplare di rosa

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22 11 Cultura Un interessante itinerario storico-iconografico ellenico di luoghi della preghiera

Da Montenero allEgeo
di Marisa Speranza Le immagini di una Grecia non molto nota si sono rincorse lungo le pareti della sala della chiesa armena, delineando un percorso storico-iconografico di luoghi di preghiera, a dir poco insolito. Si trattato di antiche cartoline postali messe a disposizione da Othon Megalofon, un appassionato collezionista greco, per una mostra che ha avuto il sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci. Il tutto a cura del Consolato Onorario della Repubblica Ellenica di Livorno, rappresentato dal prof. Giangiacomo Panessa nella sua veste di console, e della FIDAPA cittadina presieduta da Margherita Mazzelli. Perch la mostra? La risposta nel suo titolo: Da Montenero allEgeo. E viceversa. La tradizione vuole infatti che lImmagine della Madonna sia stata trasportata miracolosamente dallisola di Negroponte (antica Eubea), nel mar Egeo, sulla sponda del rio Ardenza (1345). E ancora la tradizione, che attinge a non precisate memorie, a dirci che, a ritrovare lIcona, sarebbe stato un pastore che, dal luogo dellApparizione, lavrebbe recapitata sul colle di Montenero. Da qui ha inizio una storia a cui legatissima la memoria livornese. Si sa che la valorizzazione del Santuario (consacrato nel 1575) fu favorita dallo stesso granduca Ferdinando: un modo per promuovere limmagine di Livorno come citt in costruzione e come porto della Toscana. La Madonna, con la sua Icona, costituiva per tutti i naviganti un motivo di richiamo, il primo Una antica stampa della veduta del Mi- punto di riferimenracoloso Trasporto to di un sicuro apdella Sacra Immagiprodo per chi risaline di Maria SS. di va il Tirreno. Montenero resistenza cristiana al pericolo incombente (la battaglia navale di Lepanto del 1571). La dinastia medicea aveva dunque una ragione politica in pi per sostenere una versione ellenica che accreditava lOrdine e i greci in genere, tenuti in alta considerazione come militari alle dipendenze del granduca. Ci fu un tempo in cui vigeva luso, da parte dei comandanti di navi greche, di salutare il Santuario , ritenuto dispensatore di grazie alla gente di mare (lo confermano gli ex-voto). La sua fama si diffuse soprattutto tra i greci delle isole, e lEgeo divenne il mare della Madonna. A dimostrarlo, le immagini esposte alla mostra. Esse sono un significativo frammento di un patrimonio di fede testimoniato dal numero e dalla rilevanza dei luoghi di culto sparsi per la Grecia. Un filo rosso li lega alla madonna di Montenero, di cui stata anche esposta unicona dellOttocento livornese appartenuta a un pescatore. Inserita in un gioco di conchiglie, si mostra a chi la guarda come una semplice ma efficace testimonianza di fede. Daltronde, lo scrisse Aldo Santini, la Madonna di Montenero divenuta la patrona della Toscana intera a forza di miracoli elargiti senza avarizia e senza discriminazioni ideologiche.

Ma perch la tradizione vuole che essa provenga dallEubea? Viene spontaneo il collegamento con la presenza dei greci isolani a Livorno, chiamati da Cosimo I per prestare servizio sulle galere dellOrdine di S. Stefano da lui fondato. Erano, quelli, i tempi in cui si stava continuamente allerta per le incursioni saracene nel Tirreno. Ed in questo contesto che le traslazioni di icone contribuivano a rafforzare le ragioni della

Attualit

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Interessante incontro presso la Parrocchia di Santa Rosa

Lolivo e lolio
dalle origini ai nostri giorni
di Laura Conforti Benvenuti

Sabato 10 Dicembre u.s., presso la Parrocchia di Santa Rosa nel salone Giovanni Paolo II, gentilmente concesso dal Parroco, la prof.ssa Cristina Brigiotti ed il dr Luca Mastrosimone, hanno proposto un interessante incontro con Antonio Conforti che ha parlato dellolivo e dellolio nella storia, nella civilt, nella cultura, nellarte, nella poesia, nel culto religioso e come valorizzarlo in cucina. Un argomento interessante legato alla fine della raccolta delle olive, tenuto conto che lAnsa ha segnalato un calo del 40% della produzione con il rischio dellabbandono degli uliveti dato che il prezzo dellolio non pi remunerativo e che la Stampa ha segnalato che in pi del 40% delle bottiglie di olio extravergine di oliva in vendita nei supermercati sono state riscontrate muffe da parte del panel costituito dallAgenzia delle Dogane. Antonio Conforti ha presentato gli argomenti con lausilio di diapositive partendo dalle origini dellolivo avvenute nellAsia Minore fino alla civilt Minoica (3000-1200 a. C.) ed allimpiego dellolio da allora fino ad oggi. Ha illustrato i vari cultivar, le lavorazioni a seconda delle fasi fenologiche, limpianto, la potatura, la mignola, le difficolt dellallegagione, le malattie crittogamiche e soprattutto quelle dei fitofagi tra i quali la mosca delle olive che pu creare danni notevolissimi ai frutti da tavola e da olio. Ha proseguito indicando il momento migliore della raccolta, la molitura delle stesse nel frantoio tradizionale con molazze e fiscole e nel frantoio moderno con frangitore e decanter chiarendo i relativi pregi e difetti dei due impianti. Ha elencato gli effetti terapeutici dellolio doliva (azioni antiossidanti, riduzione del colesterolo LDL ecc) spiegando che lo stesso maggiormente digeribile ed ha le stesse calorie di quello di semi. Il relatore ha fatto riferimento a

Tucidite (460-400 a.C.) e alla la Costituzione degli ateniesi (384-322 a C.); al Tetradramma, moneta coniata nel 189 a C. con impresso un ramoscello dolivo con frutti; ai Giochi Panatenaici; agli affreschi di Ercolano. Si poi soffermato sullolivo visto dai pittori e dai poeti: sono stati proiettati dipinti di M.C. Escher, Matisse, V. Van Gogh. A. Renoir, G Braque, V. Guerrazzi; per la poesia, oltre alle citazioni dellOdissea, sono stati letti pensieri del Foscolo, del Pascoli, del Giusti, di G. DAnnunzio, di N. Hikmet. Ha evidenziato come per il cristiano sia importantissimo il rito dellunzione, che , in pratica la sua partecipazione ed adesione al Cristo (lUnto). Ha ricordato che lolio descritto da tutti e quattro gli Evangelisti e si soffermato poi sulla preghiera che S. E. Mons. M.A. Pivarunas della congregazione di Maria Regina Immacolata di Mont Saint Michel recita per la consacrazione di tre oli: del Sacro Crisma, dei Catecumeni e degli Infermi. Con padronanza di argomenti ha infine esposto come valorizzare laroma dellolio in cucina (oli delicati per insalate quali la lattuga, lindivia e il pesce per non coprire i sapori; oli fruttati indicati per insalate amare come radicchio, rucola, pinzimonio; oli intensi per carciofi, legumi) soffermandosi e suggerendo le tecniche per ottenere un buon fritto, che non peccato mangiarlo se ben eseguito e nellambito di una dieta equilibrata e variata come recentemente segnalato da FOSAN (Fondazione per lo studio degli Alimenti e Nutrizione). Il pubblico numeroso e qualificato, ha posto molte domande sia durante la conferenza che durante il rinfresco che ne seguito. Sono state distribuite brochures a cura del relatore: Parliamo di olio extravergine doliva: domanda e risposta; Olio extravergine doliva per friggere: osservazioni essenziali; fotocopie di poesie e della ricetta Frittatine di gamberi di A. Conforti premiata da Il Tirreno.

I restanti appuntamenti di Gennaio


Giovedi 5 gennaio, h. 21 Teatro Goldoni (Danza in abb.to) Slovak National Theatre presenta il balletto in due atti

Giselle
musiche Adolf Adam - coreografia Jean Coralli Sabato 7 gennaio, h. 21 Teatro Goldoni (Concerti in abb.to) Daniel Kawka direttore Patricia Kopatchinskaja violino

Orchestra della Toscana


musiche di L.v.Beethoven, P.I. ajkovskij e J. Brahms Martedi 10 e merc. 11 gennaio, h. 21 Teatro Goldoni (Prosa in abb.to) Peccioli Teatro presenta

Il mercante di Venezia
di William Shakespeare uno spettacolo di Andrea Buscemi con Andrea Buscemi e Eva Robins in collaborazione con Fondazione Teatro Goldoni Livorno Merc. 25 e giovedi 26 gennaio, h. 20.30 Teatro Goldoni (Lirica in abbonamento) Progetto LTL Opera Studio 2011-2012

Opera da tre soldi


Dramma in un prologo e tre atti di Bertolt Brecht musica Kurt Weill regia David Haughton direttore Nathalie Marin Orchestra della Toscana Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Goldoni Sabato 28 gennaio 2012, h. 21 Teatro Goldoni (Concerti in abb.to) Andrea Battistoni Direttore

Orchestra del Carlo Felice


musiche di W.A Mozart e P.I. Tchaikovsky

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