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No al referendum
I cittadini residenti a Favaro Veneto e Mestre sono ricorsi al T.A.R. del Veneto in
data 16/03/2007 contro il Comune di Venezia per chiedere l’annullamento della
delibera del 21/12/2006 riguardante l’approvazione del progetto definitivo del nuovo
villaggio nomadi, per il cui realizzo sono stati stanziati,fino alla data odierna, oltre
2.850.000 euro, attinti dalle tasse versate dai Cittadini del Comune di Venezia.
E'stata impugnata dal comitato cittadino anti-campo tale delibera della Giunta
Comunale in quanto nel progetto ci sono delle illegalità che sia il Sindaco che gli
assessori non hanno voluto modificare.
Il progetto Comunale prevede un’estensione del campo pari a 23.000 mq. circa. – la
LEGGE REGIONALE n° 54/89 art. 3 prevede, al contrario, un’estensione massima
di 4000 mq.
Altro importante motivo del ricorso è che la P.A., ed in prima persona il Sindaco e
l’assessore ai Lavori Pubblici, hanno scelto come sito per tale progetto un campo
ubicato ai confini di abitazioni, di aree private edificabili, in una zona di futura
grande urbanizzazione ed infine in prossimità di un grande lotto di terreno, di
proprietà dell’Immobiliare Veneziana, società appartenente al Comune di Venezia,
sul quale è prevista la costruzione di appartamenti per un volume di circa 50.000
metri cubi.
I Cittadini residenti hanno più volte chiesto di essere tutelati, sia per quanto
riguarda la sicurezza sia per il lato economico in quanto, certamente, le nostre case e
tutta la zona in prossimità del campo sarà economicamente svalutata.
Forti, in questa ultima nostra richiesta, anche dal PATTO PER LA SICUREZZA
che il Ministro dell’Interno Amato, predecessore all'epoca di Maroni ha firmato con
i Sindaci delle più grandi città italiane, nel quale viene ribadito che i campi nomadi
saranno posti fuori dai centri abitati.
Prima tra tutte a seguire tale direttiva è stata Roma (vedi art. sulla STAMPA del
18/05/2007). Anche Venezia ha sottoscritto un patto per la sicurezza firmato dal
Sindaco M. Cacciari e dal vice Ministro Minniti in data 18/07/2007 ( vedi art. sulla
Nuova Venezia del 19/07/2007).
Raccolta di più di 3500 firme da parte del Comitato No campi nomadi nei centri
abitati”, in sole 12 uscite.
Sono state presentate sette aree alternative per il collocamento del campo nomadi;
La Sentenza del 12 luglio 2007 “sembra” darci ragione ma, in realtà “è una vittoria
caduca” poiché il braccio di ferro l’ha vinto il Potere e non la Legalità infatti,
nonostante che il T.A.R. alla prima udienza avesse deciso la sospensione dei lavori e
ordinato di rimodulare la superficie abitativa ed il progetto secondo le disposizioni
regionali (limite massimo di estensione di un campo nomadi di 4000 mq. art. 4 L.R.
54/89), la P.A., ora, ha presentato il nuovo progetto con la stessa estensione
originaria, vale a dire di 23.000 mq. L’unica cosa che è stata omessa è la sala
riuniuni ma, ripeto, l’area totale occupata dal campo è sempre la stessa , cioè circa
23.000 mq.!!
Come proponeva tale ordinanza è stata presentata al T.A.R ed alla P.A. un’ulteriore
area alternativa urbanisticamente compatibile dato che è di proprietà comunale ed è
esente da vincoli.
I lavori sono iniziati all'inizio di quest'estate con il placet del Ministro dell'Interno
Maroni che lasciando basita l'intera popolazione di Mestre durante una sua visita
dichiarando che il campo è legale (????) e quindi deve esser fatto.
A riguardo :
http://news.kataweb.it/item/453285/campi-nomadi-maroni-situazioni-illegali-
saranno-risolte
LA VOCE NAZIONALE
Tel.: 329/5743275
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