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Indice
1. Tecniche di analisi del sovrappeso
BMI e circonferenza vita La percentuale di grasso corporeo Screening digitale del peso
5. Quale dieta?
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Diete a confronto La dieta a zona La dieta mediterranea La dieta a punti La dieta del minestrone La dieta dissociata La dieta vegetariana La dieta Atkins La dieta Scarsdale La dieta Montignac La dieta Beverly Hills Diete e statistiche
6. Storie di successo
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Cambiare la propria vita per sempre Approntare un nuovo stile di vita Scegliere un metodo che piace Trovare la giusta motivazione Mantenere la propria libert Riscoprire lautostima Ricevere una corretta informazione Mantenere il contatto nel tempo
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Introduzione
Un miliardo di persone in sovrappeso, di cui 805 milioni sono donne, e almeno 300 milioni di obesi, 22 dei quali al di sotto dei 15 anni. Questi dati, raccolti dallOrganizzazione Mondiale della Sanit nel 2005, tracciano a tinte drammatiche i contorni di un fenomeno che oggi non pu che essere definito la nuova epidemia mondiale: leccesso di peso, da qualche chilo fino ai pi gravi livelli di obesit. A partire dagli anni Ottanta del Novecento, la prevalenza dellobesit triplicata in gran parte del pianeta, complice la diffusione globalizzata di uno stile di vita sedentario e impostato su abitudini alimentari scorrette. La tendenza allarmante soprattutto fra bambini e adolescenti: attualmente la prevalenza di obesit giovanile dieci volte maggiore rispetto agli anni Settanta. Questo dato, sommato al fatto che, secondo le statistiche, pi di due terzi dei bambini obesi saranno adulti obesi, conferma le stime diffuse dai maggiori organi di controllo sanitario del pianeta.
Ogni anno, in Europa, pi di un milione di morti dovuto a malattie associate alleccesso di peso corporeo
La situazione peggiore si registra ancora negli Stati Uniti, primi in testa a questa triste classifica, secondo il rapporto sulla Sanit dellOcse, con il 30,6% della popolazione in condizioni di obesit. Ma ormai sembra essere solo questione di tempo. In Inghilterra, la percentuale di obesi gi salita al 23%, e gran parte degli altri Paesi, Italia compresa, supera ormai la soglia del 10%. Come minimo, insomma, un europeo su 10 obeso, e uno su quattro soprappeso. Sempre nel 2005, un rapporto sulla salute europea ha stimato che, nel nostro continente, si contano circa 400 milioni di persone in sovrappeso e 130 milioni di obesi. Le conseguenze di questa crescita esponenziale sono drammatiche: ogni anno, in Europa, pi di un milione di morti dovuto a malattie associate alleccesso di peso corporeo. Lepidemia di obesit, una patologia tanto reale quanto subdola, sta raggiungendo anche nazioni notoriamente afflitte dal problema opposto, la carenza di cibo. Paesi asiatici come il Vietnam, la Cina, il Giappone, la Corea, la Malesia e la Cambogia sono oggi invasi dai fast food alloccidentale, e le tradizionali biciclette lasciano sempre pi il posto a scooter e automobili. In Italia non va certo meglio: lobesit colpisce il 10% degli adulti e il 15% dei bambini, e risulta cresciuta del 25% negli ultimi 5 anni. Se nel 2002, su 1000 italiani, 75 erano obesi, oggi la cifra salita a 100. Secondo lIstat, gli adulti obesi in Italia sono circa 4,7 milioni, il 9% in pi rispetto al biennio 1999-2000. A livello di diffusione, le punte pi alte sono nel Meridione e nelle isole, rispettivamente con l11,6 e 11%. La percentuale decresce nelle altre zone della penisola, con un 9% di obesi nel Centro, un 8,4% nel Nord Ovest e un 9,6% nel Nord Est. Decisamente pi elevate le cifre relative al sovrappeso, che secondo lIstat raggiungono la proporzione di tre individui su dieci su quasi tutto il territorio nazionale.
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Ancora pi preoccupanti i dati raccolti dal Progetto Cuore dellIstituto Superiore di Sanit, basati, a differenza di quelli Istat, da reali misurazioni mediche. LItalia appare in questo caso ancora pi ingrassata: sono risultati in sovrappeso il 50% degli uomini (uno su due!) e il 34% delle donne, contro il 42% degli uomini e il 34% delle donne dellindagine Istat. Tutto questo per dire che il problema del soprappeso va affrontato subito, ma in maniera seria e corretta. Sono molte, infatti, le persone che credono di risolvere i propri problemi di peso con regimi alimentari drastici e poco salutari, seguiti in maniera incontrollata e saltuaria. Le diete fatte in casa, magari in vista di occasioni speciali come un matrimonio o la fatidica prova costume, espongono lorganismo a seri rischi, senza garantire tra laltro risultati duraturi. Questa guida vuole essere un aiuto concreto per evitare simili errori, e per mettere ordine nella grande confusione presente oggi sul mercato. A cominciare dallinformazione. Quanti sanno che basterebbe perdere anche solo il 10% del proprio grasso corporeo per guadagnarne in salute? Quanti sanno come agire per eliminare realmente il grasso corporeo? Con questo report cercheremo di dissipare dubbi e incertezze, partendo dalle cause pi comuni del sovrappeso fino ad arrivare ai metodi per combatterlo senza illusioni irrealistiche. Ma con una certezza: diventare e restare pi magri per essere pi sani.
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In altre parole, un accumulo di grasso nella zona addominale molto pi pericoloso di un accumulo sui fianchi o sulle cosce, e questo vale anche se il BMI ricade entro i limiti di normalit. Lobesit addominale, la classica pancia, associata ad un aumentato rischio cardiovascolare e allo sviluppo di diabete, che a sua volta aumenta il rischio cardiovascolare. Questo accade perch il grasso in eccesso allinterno delladdome, detto anche intraaddominale, diversamente da quello depositato in altre zone svolge un ruolo metabolico attivo, producendo sostanze che agiscono sulle arterie e sul fegato favorendo la formazione di placche, aumentando linsulino-resistenza e alterando i livelli dei grassi e degli zuccheri nel sangue. A questo punto appare evidente limportanza di mantenere la circonferenza addominale al di sotto dei livelli di guardia, che corrispondono a 88 centimetri per le donne e 102 per gli uomini. Verificare questa misura semplice e non richiede lutilizzo di strumenti particolari: basta porre un metro da sarta intorno alladdome nudo, appena sopra la cresta iliaca, respirare normalmente e assicurarsi che il metro sia teso, non comprima la pelle e sia parallelo a terra.
La percentuale di grasso ideale del Ma cosa si intende esattamente per massa grassa, e di conseguenza per massa 15-20% per luomo e magra? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Viviana Meli, nutrizionista di Miadieta.it. del 20-28% per la donna La massa magra - spiega - il tessuto muscolare: molto ricca d'acqua (circa il 60%) e influenza notevolmente il metabolismo. Infatti, pi muscoli abbiamo, pi calorie bruciamo, sia a riposo che in attivit. La massa grassa, invece, il tessuto adiposo, che poverissimo dacqua e non brucia calorie. Una certa quantit di grasso in ogni modo necessaria: sia come scorta energetica, sia per il funzionamento dei processi fisiologici umani. La percentuale di grasso ideale del 15-20% per luomo e del 20-28% per la donna. Per mantenerci sani e in forma, insomma, dobbiamo conoscere la quantit di massa grassa presente nel nostro corpo. Ma con qualche precisazione. La struttura di ognuno di noi diversa, chiarisce la nutrizionista. Non solo il peso, laltezza e la struttura ossea ci diversificano, ma anche la percentuale di massa (grassa e magra) corporea. Due individui, pur avendo lo stesso peso, possono avere una percentuale di massa grassa diversa. Prendiamo ad esempio due soggetti, Francesco e Luigi, dello stesso sesso, et, altezza, che svolgono la medesima attivit lavorativa, ma che hanno una composizione corporea diversa:
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Francesco ha una massa magra pi sviluppata di Luigi. Pur alimentandosi nello stesso modo e introducendo le stesse calorie, Francesco e Luigi hanno un andamento diverso per quanto riguarda il loro peso corporeo. Perch? Ebbene, le calorie introdotte da Francesco coprono esattamente il suo fabbisogno energetico e, com logico, mantiene il suo peso. Al contrario, con le stesse calorie, Luigi lo vede aumentare perch, nel suo caso, avendo una massa magra meno rappresentata, le calorie introdotte superano il suo fabbisogno energetico e quindi la differenza in pi lo fa ingrassare. Per quanto detto finora, si pu dunque affermare che qualsiasi regime dimagrante corretto ed efficace dovrebbe mirare a far perdere massa grassa e non massa magra, producendo una riduzione graduale del peso (non pi di un chilo a settimana), in modo da evitare le carenze nutrizionali e mantenere intatto il metabolismo basale.
1. Plicometro
Si tratta di uno strumento di misurazione simile ad una pinza, munito di due leve che afferrano le pliche cutanee, ovvero gli strati di pelle e grasso corporeo comunemente detti rotolini, in punti specifici chiamati punti di repere. Il plicometro esercita una forza pari a circa 10 grammi per centimetro quadrato, e permette di calcolare, mediante formule specifiche, la percentuale di grasso corporeo dalla media di almeno tre misurazioni. I dati ottenuti vengono poi interpretati in base agli standard internazionali: la percentuale di massa grassa ottimale valutata tra il 23% e il 28% per le donne, e tra il 15% e il 20% per gli uomini.
2. Bioimpedenziometro
lo strumento utilizzato nella Bioimpedenziometria (BIA), un esame di tipo bioelettrico per l'analisi quantitativa e qualitativa della composizione corporea. La valutazione avviene in questo caso attraverso la misurazione della resistenza e della reattanza che incontra una debole corrente elettrica attraversando il corpo umano. La definizione delle percentuali di massa magra e di massa grassa si deve al fatto che, in condizioni normali, la corrente passa attraverso lorganismo a velocit differenti a seconda dellacqua presente, e questultima contenuta in quantit maggiori nei muscoli (65-70%) che nel grasso (50%). Si tratta di un sistema poco invasivo ma piuttosto complesso, effettuato mediante lapplicazione di elettrodi in diverse parti del corpo, che garantisce misurazioni precise entro i limiti dello 0,2%.
3. Misurazione antropomedica
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senza dubbio il metodo pi antico e meno tecnologico per valtuare la composizione corporea, e si basa sulla misurazione di due circonferenze addominali: quella superiore e quella inferiore. La prima quella che passa anteriormente a met fra lo sterno e l'ombelico, e lateralmente a met fra la parte pi bassa della gabbia toracica e la cresta iliaca. La seconda passa invece attraverso l'ombelico e lateralmente a livello della cresta iliaca. Calcolando attraverso alcune formule il rapporto esistente tra i due dati, possibile estrapolare una misura piuttosto approssimativa delle percentuali di massa grassa e massa magra, con una prospettiva non molto dissimile dalla vecchia pratica di misurazione dei dati ossei di collo, polso e coscia, ormai superata.
5. Pesata idrostatica
Considerata per anni il "Gold Standard" delle tecniche di misurazione della composizione corporea, nella sua versione originaria fu inventata nientemeno che dal matematico Archimede, in base al principio da lui scoperto, secondo cui immergendo un corpo in acqua si pu calcolare la densit corporea e quindi le percentuali di massa grassa e magra. Lapplicazione di tale formula abbastanza lunga e complessa, richiede limmersione completa e il calcolo del volume polmonare residuo, ed utilizzata sopratutto a fini di ricerca su scala ridotta.
6. Hippo Fat
Nonostante il nome scherzoso, si tratta di un serissimo metodo di misurazione del grasso viscerale realizzato dall'Istituto di Fisiologia Clinica (IFC) del Cnr di Pisa. Grazie ad un innovativo software in grado di elaborare i dati ottenuti attraverso la risonanza magnetica, Hippo Fat pu misurare i depositi di grasso attorno agli organi interni dell'addome, come l'intestino, lo stomaco e la milza. Attualmente utilizzato presso numerosi centri d'eccellenza in Europa e nel mondo.
7. Bod Pod
Noto anche con il termine di pletismografia, si tratta di un metodo basato sullutilizzo di una speciale cabina ad aria, o cabina pletismografica, dotata di una specifica bilancia e di un software di calibrazione. Mediante dei sensori computerizzati, Bod Pod determina la quantit di aria spostata dal corpo, producendo poi una misurazione della densit corporea, ovvero del rapporto tra il peso e il volume del corpo. Da questo dato possibile trarre con precisione una stima delle componenti corporee quali massa grassa e massa magra, con meno difficolt di attuazione rispetto alla pesata idrostatica.
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anche favorire le ricadute nei pazienti trattati per tumore alla prostata, specialmente se erano obesi prima dei 40 anni o al momento della diagnosi. Ancora, il sovrappeso stato recentemente collegato al tumore pancreatico, a causa della sua azione riducente nei confronti di una proteina denominata IGFBP-1. Lelenco, purtroppo, potrebbe continuare a lungo, accostando lobesit a disturbi quali sterilit primaria, patologie respiratorie e patologie degenerative delle grosse articolazioni e del fegato, colelitiasi, sindrome da apnea notturna, tromboembolismo venoso e osteoartrite. Anche gli aspetti psicologici non vanno sottovalutati: leccesso di peso genera una scarsa soddisfazione di s e problemi di autostima che possono sfociare nella depressione. Il quadro aggravato dai giudizi negativi che, purtroppo, spesso accompagnano limmagine di una persona sovrappeso. Questa forma di discriminazione rappresenta una minaccia subdola soprattutto quando riguarda bambini e adolescenti. Le classiche prese in giro nei confronti del bambino ciccione diventano un pesante fardello di infelicit che spesso si trascina nella vita adulta e sul mondo del lavoro, dove chi obeso statisticamente guadagna meno e ricopre incarichi di minore importanza. Considerando che, oggi, un bambino su 10 obeso, il quadro che si delinea quello di una schiera di futuri uomini e donne segnati, sia nellanima che nel corpo. Lobesit, infatti, ha dimostrato di ridurre significativamente laspettativa di vita: da 5 a 20 anni in meno secondo uno studio dellAmerican Medical Association, che corrispondono a un rischio di morte a 50 anni aumentato dal 20% al 40% nei soggetti sovrappeso (BMI 25-29,9), e addirittura raddoppiato o triplicato negli obesi (BMI 30). In altre parole, una persona obesa allet di 40 anni, vivr mediamente 7 anni in meno rispetto ad un coetaneo normopeso. Laumento del rischio di morte per ciascun incremento unitario di BMI decresce poi con let, ma si mantiene sostanzialmente importante fino a 75 anni e oltre.
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intendendo con tale termine il peso mantenuto senza sforzo dopo i 21 anni e che permette buone condizioni di salute fisica, psichica e sociale. Lottenimento di un simile risultato si ottiene partendo da una corretta alimentazione e dalla riduzione della sedentariet, che costituiscono la base irrinunciabile nella cura dellobesit e del sovrappeso. La terapia farmacologica e la terapia chirurgica, invece, si rendono necessarie solo in un numero di casi molto ridotto. Riducendo del 5-10% il proprio peso corporeo, si ottengono vantaggi tanto tangibili quanto immediati. Uno studio prospettico del 2002, condotto su 3200 soggetti a rischio di diabete di tipo 2 e pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha dimostrato che un cambiamento nello stile di vita dei pazienti, composto da una dieta ipocalorica bilanciata e da 30 minuti di ginnastica al giorno, comporta una perdita media del 7% del peso corporeo, e una conseguente riduzione del 60% del rischio di sviluppare il diabete. Un altro studio simile, condotto su pazienti con recente diagnosi di diabete, ha messo in luce che una perdita di peso pari a 10 Kg, nel primo anno di trattamento, comporta un incremento di 4 anni sullaspettativa di vita. Un obiettivo di questo tipo oggi facilmente raggiungibile con programmi dietetici personalizzati e controllati da personale qualificato. Viceversa, un traguardo pi ambizioso pi difficile da realizzare, perch lorganismo umano innesca delle difese biologiche e cognitive che ostacolano eccessivi cali di peso, soprattutto se effettuati in tempi molto brevi.
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Cause genetiche
Da tempo noto che, come molte altre patologie, anche lobesit si pu sviluppare a partire da una predisposizione organica scritta nel corredo genetico, e tramandata da uno o entrambi i genitori per via ereditaria. Quella che sempre stata poco chiara, invece, lesatta quantit di questi geni, la loro collocazione e la loro funzione primaria. Alcune recenti scoperte, per, hanno aiutato a spiegare come i geni possano causare l'obesit e influenzare la regolazione del peso corporeo. Un gruppo di ricercatori dell'Istituto di neurogenetica e neurofarmacologia del CNR di Cagliari, ad esempio, riuscito a identificare un gene, denominato FTO (Fat MassAnd Obesity-Associated), che sembra avere una correlazione diretta con l'obesit. Per raggiungere questo risultato, gli studiosi hanno sottoposto un campione di oltre 4000 individui sardi, con et compresa tra i 14 e i 102 anni, a un'innovativa tecnica di ricerca denominata Genome-wide association scan. Dall'analisi si riscontrato che una sequenza specifica all'interno del gene FTO associata all'obesit. Tale variante, infatti, era presente nel 46% del campione e correlata in maniera altamente significativa all'aumento di tre caratteri tipici dell'obesit: lIndice di Massa Corporea, la circonferenza dei fianchi e il peso. Ma i ricercatori sardi non sono stati gli unici a scoprire la correlazione tra FTO e obesit. Tale legame, infatti, emerso anche nel corso di unanalisi condotta in Nord America, con una percentuale di compresenza pari al 38%.
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L'entit delle influenze genetiche sull'obesit umana stata valutata anche da una serie di studi condotti sui gemelli. In alcuni di essi, i valori di ereditariet del BMI sono stati classificati addirittura intorno all80%, sebbene la maggior parte degli scienziati sia concorde nel ritenere che le influenze genetiche possono essere pi importanti nel determinare la distribuzione corporea del grasso piuttosto che la sua quantit totale. La ricerca delle chiavi genetiche per svelare i segreti dellobesit rappresenta oggi una delle aree di maggiore interesse in ambito medico. Considerando infatti il crescere dellemergenza obesit, che abbiamo analizzato nel secondo capitolo, evidente che lattenzione degli esperti sia concentrata su questo versante. Scoprire quali sono i geni che favoriscono il sovrappeso, e qual il loro esatto funzionamento, significa poter sperare in una cura mirata per salvare milioni di persone dalle complicanze per la salute che ben conosciamo. In questa direzione, un importante passo avanti stato segnato da uno studio statunitense-giapponese pubblicato sulla rivista Nature Cell Biology, che sembra aver identificato la mappa completa dei 374 geni che fanno accumulare il grasso bruno, quello pi difficile da rimuovere. Si tratta di geni, come il preadipocyte factor-1 (Pref-1), capaci di agire sulla complessa rete di segnali che regola lazione dellinsulina IGF-1 (insulin-like growth factor 1), causando processi di differenziazione cellulare che sono allorigine dellaccumulo adiposo. In attesa di ulteriori sviluppi, bene specificare che la predisposizione genetica non ha unincidenza fissa sul peso di una persona, bens una correlazione che varia dal 25 all80%. Questo significa due cose: che un soggetto predisposto allobesit non diventer necessariamente obeso, e che lobesit non dipende solo da cause genetiche.
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Questa tendenza appare ancora pi preoccupante se si pensa che la crescita delle quantit spesso non direttamente proporzionale a quella della qualit. Gran parte degli alimenti presenti oggi sulle nostre tavole sono ricchi di conservanti, coloranti e grassi idrogenati. Anche gli ingredienti pi semplici e sani, come la farina o lo zucchero, raggiungono ormai livelli di raffinazione tali da perdere molte delle virt nutritive di un tempo. Il tema da anni al centro di ferventi dibattiti: tra scettici dellagricoltura biologica e apocalittici degli OGM, mai come oggi il cibo stato studiato, discusso, fatto oggetto di leggi e di convegni. Il tutto dimenticando a volte lassunto pi semplice: spesso il problema non solo cosa mangiamo, ma anche perch mangiamo. Fino a qualche decina danni fa, infatti, lalimentazione rappresentava il giusto compendio ad attivit lavorative pesanti e faticose, che richiedevano un introito energetico tale da giustificare il consumo di pietanze decisamente ipercaloriche. Cos, se pane, burro e marmellata aiutavano i nostri nonni nei campi, lo stesso non si pu dire per una persona abituata a trascorrere la giornata seduta davanti al computer. I popoli occidentali, e oggi ormai non solo quelli, sono andati incontro ad una progressiva sedentarizzazione, favorita dalle infinite possibilit di spostamento alternative offerte dalla tecnologia. Un gruppo di architetti e urbanisti della University of British Columbia di Vancouver arrivato perfino a individuare una stretta relazione tra la propria forma fisica e il luogo in cui si vive. Secondo i ricercatori, il modello urbano tipico delle nostre citt (edifici molto alti concentrati in centro, forte dipendenza dalle automobili e netta separazione tra zone residenziali e commerciali) scoraggerebbe lattivit motoria, contribuendo alla diffusione dellobesit e di tutte le patologie che ne derivano. Ma non basta. La catena viziosa dei fattori ambientali che favoriscono il soprappeso passa anche attraverso lo stile di vita frenetico tipico dellera moderna. Pasti consumati di fretta e poche ore di sonno ne sono un esempio. Oltre a recare danni diretti allorganismo, sotto forma di cattiva digestione e mancato riposo, queste abitudini contribuiscono notevolmente a dar vita al secondo grande male del nostro tempo: lo stress. Con il suo strascico di depressione, ansia, attacchi di panico e disturbi del sonno e della sfera sessuale, lo stress uno dei principali fattori esogeni favorenti lobesit. A dimostrarlo per prima stata Zofia Zukowska, una ricercatrice della Georgetown University di Washington DC. I suoi studi hanno evidenziato che lorganismo, in condizioni di stress, produce un ormone, noto come neuropeptide Y (NPY), che spinge le cellule adipose ad assimilare maggiori quantit di grasso. Se a questo aggiungiamo il fatto che, spesso, quando siamo sotto stress tendiamo a mangiare di pi, per via della cosiddetta fame nervosa, otteniamo una chiarissima consequenzialit tra stress e obesit. Non un caso, quindi, che lo status socio-economico sia un fattore di influenza indiretta sull'obesit: le continue preoccupazioni per far fronte alle spese domestiche rappresentano, particolarmente tra le donne, una fortissima fonte di stress.
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Daltro canto, secondo uno studio inglese pubblicato sul Journal of Epidemiology and Community Health, le donne pi a rischio di soprappeso e obesit sono le casalinghe, con una percentuale del 38% contro il 23% delle lavoratrici. Il motivo? Ripetitivit delle incombenze quotidiane e solitudine spingono a mangiare, e quindi a ingrassare, per supplire a carenze di affetto e soddisfazione.
Altre Cause
Spesso si detto che le persone obese tendono a cercare delle giustificazioni per non dover perdere peso. La frase non colpa mia, sono malato pu essere per tuttaltro che una scusa. Esistono infatti alcune particolari situazioni di salute che possono effettivamente influenzare la situazione del peso. il caso, per esempio, di alcuni disturbi di tipo endocrino: pur essendo piuttosto rari, possono essere allorigine dellobesit. A questa categoria appartengono l'iperinsulinismo, l'ipercortisolismo, la sindrome dell'ovaio policistico e tutte le disfunzioni della ghiandola tiroidea, tra cui ipotiroidismo e ipertiroidismo. Prima di prendere in considerazione la presenza di queste patologie, per, indispensabile chiedere il parere del medico, lunico a poter predisporre gli accertamenti del caso. Sono moltissime, infatti, le persone con qualche chilo di troppo che accusano erroneamente la tiroide di essere la causa del loro soprappeso. Diverso il caso dei farmaci che influenzano il peso, il cui legame con lobesit spesso secondario e poco noto. Un aumento di peso pu essere causato per esempio dagli ormoni steroidei e dalle quattro maggiori classi di farmaci psicoattivi: antidepressivi tradizionali (triciclici, tetraciclici, inibitori delle monoammino ossidasi), benzodiazepine, litio e farmaci antipsicotici. Pi conosciuta invece la possibilit di un incremento ponderale a seguito dellassunzione della pillola anticoncezionale, costituita da estrogeni e progestinici. In questo caso, laumento di peso, del tutto soggettivo, dovuto prevalentemente a fenomeni di ritenzione idrica. I farmaci per la cura del diabete (come l'insulina), o quelli che ne stimolano la produzione da parte dell'organismo, possono invece far aumentare di peso in quanto stimolano l'appetito e facilitano la deposizione dei grassi. I due effetti combinati, maggior accumulo di grassi e ritenzione idrica, possono infine essere ritrovati come conseguenze collaterali delluso prolungato di antinfiammatori, farmaci a base di cortisone e antistaminici. Anche per queste categorie, alla base dellincremento di peso ci sarebbe una riduzione del controllo della saziet.
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Trattandosi di un argomento molto delicato, doveroso fare alcune precisazioni. In primo luogo, riguardo allinterazione tra farmaci e obesit, non possibile fare alcun tipo di generalizzazione. Perch gli effetti descritti si verifichino occorre innanzitutto una predisposizione legata alla famiglia, al proprio passato di eventuale sovrappeso, e al carattere tendente a rispondere allo stress con un aumento dell'alimentazione, specie dei farinacei. In ogni caso, leventuale aumento di peso sempre controllabile, a condizione di esserne correttamente informati: ancora una volta, la conoscenza degli effetti collaterali di un farmaco (non solo sul peso!) si rivela fondamentale. Molto spesso, infatti, lincremento nelle casistiche delle reazioni avverse ai farmaci dovuto pi alla loro assunzione incontrollata che alla loro reale pericolosit. Per tutti questi motivi, nessun farmaco deve essere preso senza un attento e costante controllo medico.
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una donna alta 1,65 metri e in stato di soprappeso dovrebbe consumare quotidianamente 1225 calorie, ovvero 1,65 x 450
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Anche questultima indicazione non casuale, e richiede solo pochi istanti: compilando il tuo Profilo Dieta, partendo dal numero di chili da eliminare, otterrai un men personalizzato studiato per garantirti risultati duraturi.
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Senza contare che, in questo modo, ti sentirai costantemente la protagonista attiva del tuo percorso di dimagrimento. Lintera struttura di Miadieta.it, fatta di percorsi virtuali e vocali che chiariscono ogni passaggio, nasce proprio dalla convinzione fondamentale per cui dietro a un dimagrimento effettivo ci deve essere uninformazione efficace. Imparare a conoscere i meccanismi che regolano il nostro corpo e il suo consumo di energia , infatti, la chiave per costruire un percorso di consapevolezza e un migliore rapporto con il cibo, che ti saranno utili per tutta la vita. Questa filosofia riassunta in un antico proverbio cinese: Per sfamare un popolo non devi regalargli del cibo, ma insegnargli come coltivarlo. A questo scopo, Miadieta.it, ti offre la possibilit di essere sempre informata sulle ultime novit in fatto di dieta e alimentazione, che potrai ricevere direttamente nella tua casella di posta elettronica attraverso la newsletter e le-magazine settimanale. A tutto ci si aggiunge uno dei pi importanti cavalli di battaglia del weight management: la possibilit di condividere la propria esperienza con gli altri, creandosi una vera e propria rete di supporto. Il Club di Miadieta.it,ha proprio questo scopo: avvicinare tante persone diverse ma con una sfida comune, quella del peso, affinch possano sostenersi, incoraggiarsi o anche solo trascorrere qualche pausa di relax chiacchierando sul web. Le evidenze scientifiche, del resto, parlano chiaro: le persone che possono contare su un supporto durante la dieta sono molto meno propense delle altre a sgarrare, e a recuperare il peso perso una volta dimagrite. Il segreto, in fondo, noto fin dallantichit: tutti per uno, uno per tutti!
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durante lallenamento sia sempre tra il 60 e il 70%: oltre questo limite lo sforzo eccessivo, e quindi non consigliabile. Accanto a queste discipline tradizionali, esistono alternative pi divertenti e meno pesanti, ma comunque efficaci per perdere peso. il caso del ballo, dellaerobica e dello step, ma anche del pattinaggio, della bicicletta e della cyclette: queste discipline permettono di allenare in modo mirato la massa muscolare di glutei e gambe, i cui grandi muscoli, aumentando, fanno bruciare calorie in quantit sempre maggiore. Se, infine, non si ha tempo per praticare sport, sufficiente mettere in atto qualche piccola furbizia, come usare le scale al posto dellascensore, andare a lavorare in bici o scendere dallautobus qualche fermata prima. Oltre ad essere un buon metodo sostitutivo, questa alternativa casalinga allo sport pu tornare molto utile per mitigare qualche sgarro imprevisto alla dieta, raddoppiando il tempo dedicato allallenamento quotidiano senza nemmeno rendersene conto.
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Pesati regolarmente. Avere sempre sotto controllo la situazione del tuo peso fondamentale per seguire i progressi della dieta o, al contrario, capire se stai facendo degli errori, e correggerli in tempo. Lideale pesarsi una volta a settimana, lo stesso giorno e alla stessa ora, meglio se al mattino. E senza farne una ossessione. Sorriditi e pensa positivo. Lottimismo lo stato danimo ideale per vincere la sfida con lago della bilancia: se partirai gi demotivata, difficilmente andrai lontano. Invece di pensare a quanto peso devi ancora perdere, concentrati sui risultati gi ottenuti: credere in te stessa e volerti bene sono le due parole dordine per raggiungere il successo, nella dieta e nella vita.
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1. La dieta a zona
DESCRIZIONE La dieta a zona stata messa a punto dal biochimico americano Barry Sears a partire da un unico concetto: creare una condizione favorevole al dimagrimento regolando il rapporto tra l'insulina e il suo ormone antagonista, il glucagone. Secondo Sears, ci che fondamentale nella dieta la risposta ormonale indotta dall'alimentazione. Tale risposta varia a seconda dell'alimento introdotto. Da qui, limportanza di bilanciare i diversi alimenti per far rientrare il rapporto tra i due ormoni in un determinato intervallo o zona. Ognuno dei 5 pasti organizzato in base alla regola 40/30/30, ovvero il rapporto tra le calorie derivanti da carboidrati, proteine e grassi del pasto. PRO E CONTRO Da un punto di vista nutrizionale, la dieta a zona pu essere considerata sostanzialmente bilanciata, seppur con una certa riduzione dei carboidrati in favore di proteine e grassi. Questo, nel lungo periodo, potrebbe creare qualche problema, prevalentemente a carico dei reni. L'abbondante consumo di frutta e verdura garantisce invece un buon movimento intestinale e un corretto apporto di vitamine e sali minerali. FATTIBILIT Scarsa. La dieta a zona tradizionale richiede calcoli piuttosto complessi, sulla base di una suddivisione in blocchetti da rispettare nellarco della giornata. Inoltre spesso richiede lintegrazione dei normali alimenti con prodotti specifici piuttosto costosi. Diverso il discorso per i regimi dietetici basati sul concetto della Zona, ma strutturati da nutrizionisti esperti in base alle esigenze personali, come quelli proposti da Miadieta.it.
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2. La dieta mediterranea
DESCRIZIONE Sinonimo stesso della cultura alimentare del nostro Paese, questa dieta indicata dagli esperti di tutto il mondo come una delle pi complete e bilanciate. Basata sul consumo di cereali (pasta e pane), pesce, ortaggi e olio extravergine doliva, se applicata nel modo corretto garantisce i risultati migliori e pi duraturi. PRO E CONTRO La dieta mediterranea ha linnegabile vantaggio di poter essere seguita per tutta la vita, come garanzia di un corretto apporto nutrizionale. Numerosi studi scientifici ne hanno inoltre messo in luce la valenza protettiva nei confronti di diverse patologie a carico del sistema cardiocircolatorio e perfino delle malattie oncologiche. Lunica attenzione richiesta quella di rispettare i veri dettami della dieta mediterranea, che non comprendono, purtroppo, il consumo di piatti tradizionali molto calorici (soprattutto i primi). FATTIBILIT Ottimale. La dieta mediterranea si basa sullutilizzo di prodotti di largo consumo facilmente reperibili. Inoltre, per noi italiani, non richiede alcuna modificazione delle abitudini alimentari, n lapprendimento di ricette particolari.
3. La dieta a punti
DESCRIZIONE Ideata negli anni Ottanta del Novecento dal dietologo italiano Guido Razzoli, deve il suo nome ad un meccanismo particolare. Ad ogni alimento viene associato un punteggio, e ad ogni giorno un determinato numero di punti totali. Spetta poi alla persona gestire autonomamente la propria dieta, facendo in modo di sommare i punti relativi ai cibi assunti e di non superare il tetto concesso: il totale deve essere inferiore a 60 ma superiore a 40. PRO E CONTRO La dieta punti valuta esclusivamente la porzione, e non le sue calorie. Anche in questo caso, troviamo una ridotta presenza di carboidrati e un leggero eccesso di proteine e grassi, a cui si somma una carenza di frutta e verdura da compensare attraverso l'uso di integratori. L'assenza di fibre pu inoltre provocare stitichezza. FATTIBILIT Scarsa. Come per la dieta a zona, anche la dieta a punti richiede lunghi calcoli giornalieri per sommare i punteggi dei diversi cibi. Ci risulta ancora pi difficoltoso in caso di pasti fuori casa o di snack fuori programma: basta uno spuntino e tutto il conteggio da rifare!
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5. La dieta dissociata
DESCRIZIONE una delle diete pi antiche: le sue basi vennero poste negli anni Venti del Novecento dai medici Howard Hay e Herbert Shelton, che introdussero il concetto di associabilit degli alimenti. Secondo la teoria della dieta dissociata, non esistono alimenti permessi e alimenti proibiti, ma alimenti che possono e che non possono coesistere, a cominciare da carboidrati e proteine, pi alcuni alimenti neutri. PRO E CONTRO Da un punto di vista nutrizionale, la dieta dissociata pu essere considerata una dieta corretta: non propone rivoluzioni del rapporto quantitativo tra proteine, grassi e carboidrati, ma solo una loro particolare organizzazione. Anche se non tutti i nutrizionisti sono d'accordo sui presupposti della dieta dissociata, non esistono elementi che la possano far ritenere nociva per un particolare gruppo di persone. FATTIBILIT Buona. Una volta appreso il meccanismo degli abbinamenti alimentari, le associazioni non richiedono sforzi particolari, in quanto di solito si limitano allalternanza tra primo e secondo. Pi complesso rispettare la ripartizione giornaliera quando si mangia fuori.
6. La dieta vegetariana
DESCRIZIONE La dieta vegetariana rappresenta una scelta fondamentalmente etica, legata alla decisione di rispettare il mondo animale. Nella sua accezione originaria, che anche
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la pi seguita, prevede dunque la rinuncia alla carne e al pesce. Tuttavia, esiste anche una dieta, la vegana, che abolisce tutti gli alimenti di derivazione animale (uova, formaggi, latticini), e perfino una (dieta fruttariana) che prevede il consumo della sola frutta caduta spontaneamente dagli alberi! PRO E CONTRO La proposta vegetariana non tra le pi semplici da gestire: se mal bilanciata, pu evidentemente generare carenze proteiche. Per ottenere una corretta assunzione di tutti i costituenti nutrizionali, dunque, essenziale sostituire carne e pesce con piatti a base di legumi e soia, ed eventualmente integratori di vitamine del gruppo B e sali minerali. In ogni caso, bene verificare con frequenza, soprattutto nei primi tempi, il proprio stato di salute. FATTIBILIT Scarsa. La dieta vegetariana preclude moltissime categorie di alimenti. Oltre allevidente ripetitivit, questo richiede numerose privazioni, come cenare solo in ristoranti specifici o cercare alimenti poco diffusi e piuttosto costosi al supermercato. Anche le giuste integrazioni proteiche richiedono attenzione e ricette specifiche.
7. La dieta Atkins
DESCRIZIONE Inventata circa trentanni fa dal medico americano Robert Atkins, attribuisce la responsabilit del dimagrimento ad un ormone, il Fat Mobilizing, responsabile della mobilizzazione dei grassi dai loro depositi. Poich la produzione di quest'ormone inversamente proporzionale alla presenza di carboidrati in circolo, la dieta Atkins ne sconsiglia l'assunzione in una prima fase, per poi reintrodurli gradualmente nelle tre successive, anche sotto forma di frutta e cereali integrali. PRO E CONTRO La dieta Atkins, seppur recentemente rivalutata per il suo contributo alla prevenzione dell'arteriosclerosi, resta irrimediabilmente sbilanciata. Il suo elevato contenuto proteico, e il minimo apporto di carboidrati, possono indurre un disturbo metabolico noto come chetosi che pu portare ad una perdita di calcio e di conseguenza ad un aumentato rischio di osteoporosi e aumento del rischio di calcoli renali. FATTIBILIT Media. Da un punto di vista strettamente pratico eliminare i carboidrati non richiede particolare fatica. Ben diverso il problema della privazione psicologica e della fame, nonch della scarsa variet dei men.
8. La dieta Scarsdale
DESCRIZIONE Messa a punto negli anni '70 del Novecento a favore dei soggetti cardiopatici, la dieta Scarsdale si basa su un programma standard estremamente rigido, che fornisce un numero limitato di calorie (un migliaio circa) prefissato e valido per tutti. Pertanto, pu essere seguita per periodi limitati di 14 giorni, alternati a fasi di dieta meno rigida.
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PRO E CONTRO Si tratta di un regime dietetico sicuramente dimagrante, ma non consigliabile per periodi prolungati (perci importante non superare i 14 giorni consigliati!), poich non soddisfa il naturale fabbisogno di carboidrati, sali, vitamine e fibre. Ancora una volta, sono molto ridotti i carboidrati e i grassi e proporzionalmente aumentate le proteine. FATTIBILIT Media. Da una parte elimina lo sforzo di scegliere i men e calcolare le variazioni, dallaltra impone un unico schema alimentare da rispettare rigidamente, senza possibilit di assecondare esigenze particolari.
9. La dieta Montignac
DESCRIZIONE Molto in voga negli ultimi anni, si basa sulla convinzione che la causa dellingrassamento sia da ricercarsi nelliperinsulinismo, cio nelleccessiva produzione di insulina da parte del pancreas. Secondo il suo inventore, Michel Montignac, per combattere il grasso occorre assumere la minor quantit possibile di glucidi, calcolabile attraverso la tabella degli indici glicemici: la prima fase della dieta si limita al consumo degli alimenti al di sotto dell indice 35. PRO E CONTRO In questa dieta le quantit non esistono, e nemmeno dei men precisi. Lindicazione si pu mangiare fino a saziet pu essere fuorviante e spingere a consumare in eccesso. Tanto pi che nellelenco dei cibi concessi (indice glicemico inferiore a 35) figurano anche alimenti decisamente poco dietetici quali salumi e formaggi stagionati. FATTIBILIT Scarsa. Per seguire la dieta Montignac, le alternative sono due: costringersi allo sforzo mnemonico di ricordare tutti gli indici glicemici, oppure girare con il manuale sempre a portata di mano. Pi linnegabile difficolt di creare ricette con i soli alimenti consentiti, spesso molto diversi tra loro.
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FATTIBILIT Pessima. Nutrirsi di sola frutta richiede doti quasi spirituali, soprattutto a chi non ha la fortuna di passare la giornata in piscina come le star di Hollywood. Lo sforzo di resistere a cali di pressione e attacchi di fame non compensa il vantaggio di non dover lavare i piatti.
Diete e statistiche
Studiando i dati relativi alle ricerche effettuate in internet, sembra emergere che la dieta pi richiesta sia quella a zona, seguita dalla dieta mediterranea e dalla dieta a punti. Il dato, per, pu essere fuorviante: un conto cercare informazioni relative a una dieta, ben altra cosa chiaramente metterle in pratica. non esiste una dieta che faccia dimagrire in assoluto pi di altre, ma esiste la dieta pi adatta in base alle specifiche esigenze di ciascuno Per avere una valutazione pi precisa sullefficacia delle diverse diete, si pu allora provare a ricorrere ai risultati dei numerosi studi scientifici di settore. Lesigenza di trovare una risposta concreta ed efficace al bisogno di dimagrimento generalizzato ha infatti spinto i ricercatori a porre a confronto alcune diete, con metodologie e criteri di volta in volta differenti. Uno studio americano pubblicato sul Journal of American Medical Association si occupato per esempio di verificare quale, tra le diete diffuse negli Stati Uniti, rappresenti lo strumento migliore per perdere peso e per definire la relativa variazione dei parametri metabolici correlati. Per scoprirlo, sono state reclutate 311 donne sovrappeso di et compresa tra i 25 e i 50 anni, che hanno seguito per un anno una delle quattro diete in esame (Atkins, Zona, Ornish e Learn), sottoponendosi a valutazioni del peso corporeo e del profilo metabolico dopo 2, 6 e 12 mesi. Pur riscontrando una maggior perdita di peso tra coloro che avevano seguito la Atkins, gli esperti hanno concordato sullelevato livello di variabilit in base allo stile di vita e allattivit fisica. Un altro studio, pubblicato sulla stessa rivista e condotto presso il New England Medical Center negli Stati Uniti, ha portato i ricercatori ad affermare che in realt la maggior parte delle diete consente di ridurre modestamente il peso corporeo e i pi gravi fattori di rischio cardiaci. Alla medesima conclusione sono giunti anche gli studiosi del Centre for Nutrition, Dietetics and Food dellUniversity of Surrey, in Gran Bretagna. Comparando per sei mesi gli effetti di quattro diete commerciali largamente diffuse nel Regno Unito (Atkins, Slim Fast, Weight Watchers e Rosemary Conley) emerso che non esistono sostanziali differenze in quanto al numero di chili persi, che si aggirava in tutti i soggetti analizzati tra i 4,4 e i 5,9 chili. La scoperta, pubblicata sul British Medical Journal, dimostra una grande verit: non esiste una dieta che faccia dimagrire in assoluto pi di altre, ma esiste la dieta pi adatta in base alle specifiche esigenze di ciascuno.
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A determinare il successo di una dieta, dunque, non sono strutturazioni miracolose o teorie originali. Il vero segreto, semmai, dipende dal grado di fattibilit di un regime alimentare, ovvero dalla sua capacit di adattarsi alle reali necessit (di tempo, di spesa e altro) della vita di tutti i giorni. Perdere peso con diete magiche o prodotti dimagranti non vuol dire dimagrire commenta la nostra nutrizionista, la dottoressa Viviana Meli - perch spesso si perde proprio ci che non si dovrebbe, ovvero la massa magra. La vera dieta, invece, deve essere personalizzata: ogni paziente diverso dallaltro, ognuno ha le proprie abitudini, preferenze, stile di vita e necessit di salute. Quasi sempre molto pi importante come mangiamo rispetto a cosa mangiamo. La parola dieta, che evoca sacrifici e rinunce, deve trasformarsi in un progetto di vita che, al contrario, sia pieno di piaceri e appagamenti. Escludendo i regimi sbilanciati, che assicurano dimagrimenti tanto elevati quanto fittizi, ci che fa la differenza a parit di condizioni dunque la facilit o meno con cui possibile seguire una dieta, abbinata alla sua piacevolezza. Ecco dunque spiegato il perch della scelta di Miadieta.it: le sue diete specifiche e pratiche sono pensate per adattarsi a tante necessit diverse, garantendo la massima efficacia senza nulla togliere alla correttezza nutrizionale. Bandite regole strane e rigide imposizioni, Miadieta.it offre la possibilit di personalizzare la dieta su pi livelli. In primo luogo, scegliendo la tipologia di dieta sulla base del risultato che si desidera ottenere, e in secondo luogo consentendo ad ogni dietonauta di costruire il proprio programma giornaliero personalmente, inserendo tutte le variazioni del caso grazie ad un comodissimo database nutrizionale. Con questo metodo, possibile soddisfare le esigenze di tutti. I Profili Dieta sono straordinariamente semplici e divertenti da applicare: dalla Dieta Mediterranea alla Zona e alla Vegetariana, passando per la Dieta Ufficio (per chi pranza fuori casa), la Easy Diet (per chi ha poco tempo per cucinare) e la Dieta Anticellulite. Tutte le opzioni sono altamente personalizzabili, con il supporto di uno staff di professionisti sempre a disposizione, e ci si pu anche divertire a costruire un percorso diverso dal solito mixando pi Profili. Provare per credere!
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Il finale, possiamo svelarlo, positivo: tutte queste donne hanno raggiunto il loro traguardo, confermando che, nonostante lindubbia difficolt dellimpresa, esistono statisticamente dei punti in comune che garantiscono un buon successo nel dimagrimento. Scopriamoli insieme.
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ciascuno. Solo cos, provandolo sulla propria pelle, ogni persona potr dire di aver scelto il programma fatto apposta per lei. E si sentir stimolata a continuare senza fatica. Un giorno una mia amica mi ha fatto conoscere Miadieta.it- rivela Francesca - e ho trovato tante diete diverse, fatte da esperti nutrizionisti per soddisfare le esigenze pi comuni dei giorni nostri. Lavorando ho scelto la Dieta Ufficio, che prevede pranzo al bar o in mensa e una cena studiata per assimilare quanto serve al riequilibrio fisiologico del mio organismo. Ho conosciuto uno staff medico preparatissimo e sempre disposto a rispondere alle mie domande, e non da ultimo ho letto molte indicazioni, consigli e suggerimenti delle amiche del Club, che sono proprio un bellincitamento a non sgarrare. Stesso entusiasmo per Alessia: Con Miadieta.it mi sono trovata veramente bene, mi sembra davvero tutto molto funzionale e ben organizzato. bello poter interagire in modo anonimo con delle professioniste come la nutrizionista e la psicologa, sicuramente due presenze fondamentali. Ma la cosa che ho apprezzato di pi il report per il peso. Avere un grafico che mette in evidenza il tuo peso in discesa per me stato basilare. Come si evince da queste testimonianze, ogni dietonauta pu trovare in Miadieta.it la risposta alle proprie necessit. Come successo ad Anna, che dice di aver apprezzato il Metodo perch molto discreto e molto preciso, e per di pi non fa soffrire la fame, a differenza delle altre diete che ti privano di qualsiasi cosa. Ho apprezzato soprattutto la possibilit di cambiare sempre alimenti con il datebase nutrizionale, oltre al fatto che la dieta giornaliera e che te la trovi sempre pronta da stampare senza fatica.
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familiare o un amico in grado di fornire questo supporto. La soluzione giusta lha trovata Miadieta.it, che con il suo Club garantisce una rete di supporto infallibile perch formata da persone che condividono la stessa situazione. Ecco qualche esempio, tratto direttamente dalle voci del Club. Alidivetro: Mi piace da impazzire la comunit che si formata qui, e aspetto con ansia l'appuntamento del gioved per pesarsi tutti insieme. Ho scoperto una cosa: stare qui a leggere e a chiaccherare molto pi appagante di dolcetti o cioccolata... Siete la mia salvezza! Mgio: Lo sapevo che il gruppo avrebbe aiutato: funziona! In questi giorni ho riletto i vecchi messaggi che vi siete scritti, sono un vero incitamento a non lasciarsi andare. Alessia: Riepilogare la mia pesata del gioved nel forum del Club davvero utile, ho la possibilit di mettere in evidenza i miglioramenti ed innesca una motivazione fortissima per il gioved che verr. Assunta: Frequentare il Club di Miadieta.it e confrontarsi importantissimo per me: stessi problemi, stessi obiettivi, sono nati dei bei rapporti di amicizia che si stanno consolidando sempre pi! Marika: Per le amiche del Club non ci sono parole adatte: un solo esempio. Quando mi sono iscritta odiavo la corsa e potevo sostenere si e no tre minuti di tappeto; un giorno incontro su un forum un'amica che mi manda una tabella "rompifiato" di 8 settimane In breve oggi la mia sessione di corsa giornaliera prevede unora e 40 minuti di corsa! Carmela: Prima, quando avevo fame, aprivo il frigorifero. Ora, quando ho fame, apro il portatile e trovo voi, ed ogni vostro commento per me il cioccolatino e il dolcino che desideravo. Siete la mia piacevole compagnia quotidiana, un po alla volta avete sostituito il cibo che io cercavo ansiosamente per dare sollievo a non so cosa. Allora, capito perch il Club unico e irrinunciabile?
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Il Metodo Miadieta.it lascia la possibilit di scegliere cosa si preferisce mangiare, dice infatti Alessia. Questo non significa dare il via libera alle abbuffate incontrollate: proprio nellottica delleducazione allo stile di vita di cui abbiamo appena parlato, il programma d la possibilit di modificare i propri men giornalieri sulla base di esigenze impreviste, oppure, perch no, di un piccolo premio personale. Nel conteggio delle calorie giornaliero - spiega Assunta - faccio sempre in modo di farci stare qualche piccola gratificazione per il palato: quando non mi va di mangiare una certa cosa, grazie al database nutrizionale faccio tutti i cambiamenti che voglio e mangio quello che preferisco, e intanto imparo a limitarmi anche negli sgarri e nei piaceri della gola. A questo si aggiunge la possibilit di cambiare il proprio tipo di Dieta a piacimento, scegliendo tra gli otto disponibili, ancora una volta in base ad esigenze individuali che, si sa, possono variare con il tempo. Io ho iniziato con la Dieta Mediterranea - conferma infatti Nadia - ma ho provato anche le altre. Il mio approccio stato bello, perch potevo cambiare come volevo il mio men.
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Riscoprire lautostima
Nella dieta come nella vita, tutto parte dalla testa. Sono le emozioni, i sentimenti, gli stati danimo a guidare il corso degli eventi verso il successo o il fallimento. Lautostima, in particolare, gioca un ruolo fondamentale nel dimagrimento, cos come nel raggiungimento di ogni obiettivo ambizioso nella vita privata o professionale.
Non a caso, molto spesso, prima di cominciare una dieta il timore principale quello sono felice perch dimagrisco, dimagrisco di non farcela. Non essere capaci, non riuscire, fallire sono tutti pensieri negativi perch sono felice. dati da una scarsa autostima, che spesso conseguenza di un cattivo rapporto con il proprio corpo e con il proprio peso. Non sono riuscita a evitare di ingrassare, quindi non valgo niente. Decidere di mettersi a dieta gi un primo, importantissimo passo verso il recupero dellautostima. Ma da solo non basta. Abbiamo visto come sia importante il supporto del Club per superare i momenti critici; la stessa funzione viene svolta anche dallo staff di esperti di Miadieta.it, che assicura una consulenza costante sia dal punti di vista nutrizionale che psicologico. Solo cos, passo dopo passo e senza fretta, possibile veder crescere lautostima e lamore per se stessi giorno dopo giorno: una sensazione di orgoglio e soddisfazione che cresce con il calare del peso, e si trasforma in una fonte inesauribile di energia e motivazione. la dieta che si autoalimenta: sono felice perch dimagrisco, dimagrisco perch sono felice. Per la prima volta nella mia vita sono a dieta ma felice - dice Assunta - Mi sento meglio fisicamente, e che soddisfazione poter comprare misure pi piccole finalmente! I miei obiettivi adesso non li vedo irrealizzabili come in passato.
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Il Club di Miadieta.it pieno di inni allautostima di questo tipo. Sono davvero molto soddisfatta - quello di Nadia - Adesso vedo il mio futuro molto pi rosa, so cosa voglio da me stessa e so di riuscire a perdere altri 20 chili. Sono soddisfattissima dei miei risultati - replica Marika - soprattutto perch non solo sto dimagrendo, ma, grazie anche all'attivit fisica giornaliera, sono soda e ben modellata. Dopo tanti fallimenti non me lo aspettavo proprio!. E ancora, Anna: Dopo aver perso 31 chili, la mia vita cambiata un sacco: a Natale ho conosciuto luomo della mia vita, conviviamo e quest'anno ci sposeremo...sono molto fiduciosa di me, sto di un bene che difficile da spiegare a parole. Con Miadieta.it riacquisti fiducia in te stesso, hai energia da vendere, sei ottimista e perch no, vivi meglio anche la vita di coppia! Sono felice, con Miadieta.it sto ritrovando la linea, il sorriso, la stima di me stessa, vi adoro, scrive infine Mammadani, che talmente soddisfatta da aver regalato il programma anche a sua nuora.
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scontate o di poco conto, ma non lo sono affatto! Basta pensare a cosa succede se, dopo aver comprato una macchina nuova, non la si porta regolarmente a fare il tagliando, a cambiare lolio o a fare la revisione: in pochi anni lauto sar da buttare, nonostante tutti i soldi spesi allinizio. Il concetto da tenere bene in mente proprio questo: perch sprecare gli sforzi fatti per un po di semplice pigrizia? Con Miadieta.it non serve altro che lasciarsi guidare, ancora una volta, dal Metodo, che propone automaticamente il corretto mantenimento. Quando ho ricevuto il messaggio che mi annunciava di aver raggiunto il momento della dieta di mantenimento, sapere di non essere pi in sovrappeso stata una gioia senza paragoni - dice Alessia - Sicuramente questa nuova dieta sar utile: ho bisogno di una guida per sapere come poter mantenere al meglio la mia forma appena raggiunta. Una volta raggiunti i miei obiettivi - aggiunge Assunta - passer a seguire il mantenimento per imparare ad alimentarmi per il resto della vita, quindi sicuramente Miadieta.it mi far compagnia per ancora molti anni o forse anche per sempre, visto che le amicizie vere o virtuali possono esserlo!. E la storia continua
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