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Dedica questo libro a tutti coloro che vogliono far propria la cultura della cura di s come Benessere consapevole. Stare Bene una conquista continua, unattenzione ai piccoli gesti di tutti i giorni. E acquisire le conoscenze scientifiche, divulgate in modo semplice ed appropriato, per impostare un programma di alimentazione adeguato alle proprie esigenze. Stare bene conoscere i limiti, i rischi e i vantaggi degli Integratori Alimentari, per usarli come strumenti atti a mantenere e ottimizzare il proprio stato di salute, nelle varie fasi della vita.
A L D O Z A N G A R A (*)
A N D R E A Z A N G A R A (**)
(*) Libero Docente dell'Universit di Torino Primario Medico Emerito.Specialista in Cardiologia ed in Endocrinologia e Medicina Costituzionalistica. (**)Human Cognitive Neuroscience Unit, Northumbia University; Medicinal Plant Research Centre, University of Newcastle and Northumbria University, Newcastle upon Tyne, United Kingdom.
Biografia
Dr. Andrea Zangara
Il Dr. Andrea Zangara si laureato in Psicologia Clinica allUniversit di Padova nel 1998. Dopo aver lavorato come psicologo tirocinante nellarea delle tossicodipendenze, ha vinto una borsa di studio da usufruire presso la prestigiosa University College London inglese dove ha studiato le relazioni fra memoria, emozioni e cervello. Ha poi proseguito questo filone di studi lavorando per un anno come Ricercatore nel dipartimento di psicofarmacologia clinica della stessa Universit. Andrea ha poi lavorato come Ricercatore per il Cognitive Drug Research, la compagnia leader nel mondo per la ricerca clinica tramite tests computerizzati sugli effetti cognitivi di farmaci e di prodotti naturali. Ha poi cominciato un dottorato part-time presso la Northumbria University, sempre in Inghilterra, che ha come soggetto lo studio di medicine di origine naturale per la cura e la prevenzione delle demenze e delle perdite di memoria. Andrea si successivamente trasferito a Newcastle upon Tyne, sede della Northumbria University, dove lavora come Laboratory Manager alla Human Cognitive Neuroscience Unit (HCNU), un laboratorio universitario di fama internazionale specializzato nella ricerca degli effetti (particolarmente quelli cognitivi) di prodotti di origine naturale, commerciali e non, nello studio della relazione fra dieta, nutrienti e cervello, e nello studio dei meccanismi neuropsicologici delle dipendenze. Linteresse per la medicina naturale, la fitoterapia e la psicofarmacologia sempre stato dominante, e Andrea ha pubblicato diversi articoli sullargomento, revisore per alcune riviste scientifiche e partecipa a conferenze internazionali. Andrea inoltre collabora come ricercatore per il Medicinal Plant Research Centre, un centro di ricerca clinica sulla fitoterapia, etnomedicina e fitochimica condiviso dalle Universit di Newcastle e di Northumbria.
Biografia
Indice Generale
Introduzione Parte prima - Nozioni di educazione alimentare 90 domande e risposte Consigli per una sana alimentazione Parte seconda - Integratori alimentari Generalit Vitamine, minerali Ipovitaminosi Soggetti a rischio di carenze vitaminiche e manifestazioni iniziali di carenza nei soggetti a rischio Deficienze di minerali Soggetti a rischio di carenze minerali e manifestazioni iniziali di carenza nei soggetti a rischio Impiego degli integratori vitaminici e minerali Precauzioni Conclusioni Antiossidanti Fibre vegetali Probiotici e prebiotici Acidi grassi poliinsaturi della serie omega-3 Integratori sostitutivi del sodio Integratori energizzanti Integratori vegetali, fitomedicamenti Efficacia, indicazioni Effetti sfavorevoli, interazioni Conclusioni Fitoestrogeni Fitosteroli pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 15 17 67 73 75 80 80 82 83 84 85 86 87
pag. 87 pag. 89 pag. 91 pag. 92 pag. 93 pag. 94 pag. 97 pag. 99 pag. 99 pag. 100 pag. 101 pag. 102
Parte terza - Alimentazione ed integratori in soggetti sani con particolari esigenze nutrizionali L'anziano La donna in periodo menopausale Il bambino, l'adolescente Lo studente Lo sportivo La gravida, la donna che allatta Il vegetariano
pag. 103 pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 105 108 109 114 116 120 121
Parte quarta - Alimentazione, integratori e prodotti erboristici nella prevenzione e nella cura di alcune malattie pag. 125 Malattie dell'apparato respiratorio Faringo-tonsilliti recidivanti e croniche Influenza, raffreddore Aterosclerosi Ipertensione arteriosa Insufficienza venosa cronica Cellulite Osteoporosi Osteoartrosi Artrite reumatoide Gotta, iperuricemia Obesit Magrezza Involuzione cerebrale senile e demenza Disturbi del tono dell'umore Insonnia Ansia Emicrania Stress Debolezza muscolare Dispepsia Reflusso gastroesofageo Gastrite pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 127 129 129 130 134 135 136 137 141 142 142 143 153 154 157 158 159 160 160 162 163 164 164
Diverticoli intestinali Stipsi (stitichezza) Intestino irritabile Meteorismo Malattie del fegato Malattie delle vie biliari Discinesie Calcolosi biliare Malattie delle vie urinarie infezioni calcolosi renale Malattie della prostata Dermatite atopica (eczema) Orticaria Ulcere cutanee, dermatiti, piaghe, ustioni Alopecia androgenica Tumori maligni Alimentazione ed integratori nella prevenzione e nella cura dei danni da senilit Parte quinta - Schede informative Aglio Alga spirulina Aloe vera Biancospino Camomilla Cardo mariano Carota Centella asiatica Chitosano Creatina Eleuterococco Fermenti lattici Finocchio Frangola Fucus vesciculosus
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Gambo d'ananas Ginkgo biloba Ginseng Glucomannano Guaran Inulina Iperico Lecitina di soia Malva Melatonina Mirtillo Olio di germe di grano Olio di pesce Ortica Papaya fermentata Pappa reale Propoli Rodiola rosea Senna Serenoa repens Tarassaco T verde Tribulus terrestris Valeriana Indice Analitico
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Introduzione
La scelta del tipo e della quantit degli alimenti, che nell'uomo primitivo era guidata dall'istinto, dalla disponibilit e dalle necessit, attualmente dipende da motivazioni pi complesse in cui intervengono e variamente si intrecciano istinto, ragione, credenze, pregiudizi, abitudini personali e famigliari, tradizioni, mode, fattori culturali, economici, psicologici, sociali, suggestioni e seduzioni della pubblicit. Molte persone pensano che per praticare una corretta alimentazione bastino l'istinto ed alcune nozioni apprese in famiglia, dai giornali, dai periodici, dalla televisione, da internet, ecc. Spesso non cos, e vi il rischio che il fai-da-te in mancanza di una sufficiente cultura alimentare sia causa di eccessi o di restrizioni alimentari immotivati o magari addirittura dannosi per la salute e di un impiego incongruo degli integratori. Gli integratori alimentari sono sempre pi diffusamente impiegati sia come risposta alla crescente domanda di salute, sia per la diffusa percezione dell'inadeguatezza della moderna dieta occidentale dal punto di vista nutrizionale, sia per l'attuale tendenza a privilegiare i rimedi naturali: per usare gli integratori con il massimo vantaggio occorre conoscerli. Ci siamo pertanto proposti di contribuire, con finalit assolutamente pratiche e con modalit e linguaggio semplici e comprensibili, alla divulgazione di informazioni utili per una sana alimentazione e per un proficuo uso degli integratori. Destinatarie di questo libro sono le moltissime persone che sentono la necessit di disporre di maggiori ed affidabili informazioni sull'alimentazione e sugli integratori alimentari. Il libro, di facile consultazione grazie ad un accurato indice analitico, diviso in cinque parti. La prima parte del libro comprende le risposte alle domande che ci sono pi frequentemente poste in merito all'alimentazione. Nella seconda parte del libro ci siamo proposti di fornire le informazioni essenziali per un uso utile e consapevole degli integratori alimentari. La terza parte del libro riguarda l'alimentazione e l'uso degli integratori alimentari nei soggetti sani con particolari esigenze nutrizionali (anziani, adolescenti, sportivi, gravide, ecc.). La quarta parte riguarda l'alimentazione e l'uso degli integratori alimentari per la prevenzione e la cura di alcune malattie (aterosclerosi, osteoporosi, tumori, ecc.) e per rallentare l'invecchiamento. La quinta parte comprende le schede informative di numerosi integratori alimentari. Ringraziamento: ringraziamo la ditta Equilibra, che si assunta l'onere e l'impegno della diffusione di questo libro, dimostrando un'apprezzabile sensibilit in ordine all'obiettivo di raggiungere il maggior numero possibile di persone con una semplice e pratica informazione che consenta il miglioramento delle abitudini alimentari e l'impiego consapevole degli integratori alimentari. Un particolare ringraziamento, per la Sua collaborazione alla stesura di questa opera, alla Dott.sa Garnero, della Ditta Equilibra.
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Introduzione
PARTE PRIMA
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PARTE PRIMA
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PARTE PRIMA
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PARTE PRIMA
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PARTE PRIMA
Presenza nei grassi alimentari di acidi grassi indispensabili che devono essere introdotti con gli alimenti poich l'organismo non in grado di produrli (acidi grassi essenziali, V. in seguito). Una certa quantit di colesterolo (inferiore a 300 mg/giorno) indispensabile perch il colesterolo serve per la sintesi di alcuni ormoni, della vitamina D e per la funzione delle cellule nervose. I grassi sono necessari per il trasporto e l'utilizzazione di importanti vitamine (A, D, E, K), solubili nei grassi.
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PARTE PRIMA
produzione di colesterolo aumenta se si riduce l'apporto alimentare di esso e viceversa diminuisce se aumenta l'apporto alimentare). Gli acidi grassi saturi aumentano la colesterolemia totale e LDL. Sono contenuti principalmente nel burro, nei formaggi grassi, nello strutto, nel lardo, negli insaccati grassi, nel latte intero, nelle carni rosse, nell'olio di palma e di cocco ed in vari alimenti industriali, quali merendine e dolci (V. pag. 131). Acidi grassi trans: sono acidi grassi che si formano dagli acidi grassi insaturi durante certi trattamenti industriali cui vengono sottoposti i grassi vegetali; aumentano il colesterolo LDL e diminuiscono quello HDL.Sono contenuti specialmente nella margarina solida ed anche nei grassi fritti (patatine!), nei biscotti, nei dolcetti e nei crackers. Acidi grassi insaturi omega-6: Sono contenuti specialmente negli oli di semi di girasole, di arachidi, di mais e di soia e nelle noci. Il principale acido grasso di questa serie l'acido linoleico. Gli acidi grassi della serie omega-6 riducono la colesterolemia totale ed LDL . Acidi grassi insaturi omega-3: i principali acidi di questa serie sono l'acido alfalinolenico, l'EPA ed il DHA. L'acido alfa-linolenico presente invari pesci (sgombro, salmone, sardina, tonno, ecc.), in alcuni vegetali (noci, pistacchi, arachidi, mandorle, avena, legumi, verdura a foglia verde, ecc.), negli oli di colza o canola, olio di lino, di soia, di arachidi e di oliva. EPA e DHA sono presenti solo nel mondo animale, in particolare negli oli di pesce ed in vari prodotti ittici, quali lo sgombro, il salmone, la sardina, la trota e l'aringa, e nelle uova. Sembra che il contenuto in omega-3 dei prodotti ittici degli allevamenti intensivi sia inferiore a quelli non di allevamento. Gli omega-3 diminuiscono poco la colesterolemia totale e LDL, ma riducono parecchio l'ipertrigliceridemia e sono molto utili per contrastare l'insorgenza e la progressione della malattia aterosclerotica (V. pag. 92). Acidi grassi monoinsaturi: il principale acido grasso monoinsaturo l'acido oleico, presente specialmente nell'olio di oliva. Una dieta ricca di questi acidi grassi riduce moderatamente il colesterolo LDL e totale ed aumenta il colesterolo HDL (il colesterolo"buono", che rimuove il colesterolo dalle arterie). Vi sono alimenti che contengono molto colesterolo e pochi acidi grassi saturi (tuorlo dell'uovo, gamberi, granchi ed aragoste), alimenti che contengono poco colesterolo e molti acidi grassi saturi (cioccolato, olio di palma e di cocco) ed alimenti che contengono elevate quantit di colesterolo e di acidi grassi saturi ( burro, formaggi, carni rosse).
15) Nei soggetti sani la margarina pu essere usata liberamente, in sostituzione del burro?
Anche le margarine sono da usare con molta moderazione. La margarina un'emulsione preparata prevalentemente con oli vegetali, che vengono trasformati in grassi solidi mediante un processo di idrogenazione, durante il quale gli utili acidi grassi insaturi vengono trasformati in dannosi acidi grassi trans. Vi sono vari tipi di margarina: la margarina standard e la margarina vegetale hanno, rispetto al burro, all'incirca lo stesso valore calorico e lo stesso contenuto percentuale di grassi, ma hanno un maggiore contenuto percentuale di acidi grassi poliinsaturi (linoleico e linolenico) ed un minore contenuto di colesterolo; la margarina semigrassa ha un minore valore energetico (circa 370 kcal/100 g) ed un minore contenuto percentuale di grassi circa il 40%) e di colesterolo; la margarina dietetica ha lo stesso contenuto percentuale di grassi e lo stesso valore energetico del burro, della margarina standard e della margarina vegetale, ma ha un maggiore contenuto percentuale di acidi linoleico e di vitamina E ed un minore contenuto di colesterolo. Sono preferibili le margarine spalmabili.
17) Le uova dal guscio scuro sono preferibili a quelle col guscio chiaro?
Falso, il colore del guscio dipende dalla razza della gallina.
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PARTE PRIMA
19) Le uova prodotte dalle galline in libert sono migliori di quelle prodotte dalle galline allevate in batteria?
Falso.
23) Cosa si deve fare per distruggere le Salmonelle che possono trovarsi sulle uova?
Sul guscio delle uova imbrattate di feci di gallina possono essere presenti le Salmonelle (germi patogeni che provocano infezioni alimentari). Per eliminare la Salmonelle sufficiente la cottura a 65 per 3,5 minuti: il rischio di infezione assente con l'uovo fritto e con l'uovo sodo, minimo con l'uovo alla coque, assente per i prodotti confezionati con uova pastorizzate (maionese, gelati del commercio, ecc.). Comprare solo uova pulite e conservate in frigorifero. Se l'uovo stato comprato direttamente dal contadino, occorre l'avvertenza di lavarlo bene e delicatamente con acqua tiepida prima di romperlo, per allontanare ogni residuo di feci di gallina. Conservare le uova nella parte pi fredda del frigorifero e consumarle entro la data di scadenza.
L'olio vergine di oliva viene distinto in base all'acidit in extravergine (il meno acido, ottenuto dalla spremitura di olive selezionate, senza successive manipolazioni fisiche e chimiche), sopraffino vergine e fino vergine. Il migliore olio di oliva, ed il migliore di tutti i grassi da condimento, l'olio di oliva extravergine,particolarmente ricco di antiossidanti. L'olio di oliva contiene, in media, circa il 75% di acido oleico,il 15% di acidi grassi saturi ed il 10% di acido linoleico, e contiene inoltre polifenoli (antiossidanti presenti in quote significative solo nell'olio extravergine) e varie altre sostanze antiossidanti (vitamina E, flavonoidi e carotenoidi). L'olio di oliva, gradevole e digeribile, consigliabile come olio da tavola ( il protagonista della dieta mediterranea, in cui sostituisce largamente i grassi animali), quando non vi la necessit di abbassare decisamente il colesterolo totale e LDL e quando opportuno aumentare il colesterolo HDL. Incoraggiare l'uso dell'olio di oliva in alternativa ad altri grassi, non significa autorizzarne l'eccesso: 1 g di olio porta pur sempre 9 kcal ed in un cucchiaio da minestra ne contiene pi di 10 g! L'olio di oliva, ed in particolare l'extravergine, utile per la protezione cardiovascolare, grazie al suo contenuto in acido oleico, che riduce solo moderatamente il colesterolo totale e LDL ma che aumenta il colesterolo HDL, ed in sostanze antiossidanti. L'olio di oliva presente nella dieta consigliata per la protezione dal cancro della mammella, V. pag. 176. Esso, inoltre, stimola la secrezione della bile e riduce la probabilit di ammalare di calcoli biliari. Olii di semi Gli olii di semi (arachide, girasole, mais, soia, ecc.) rispetto all'olio di oliva contengono, a parit di peso, meno acido oleico e pi acidi grassi omega-6, che hanno, rispetto all'acido oleico, una maggiore capacit di ridurre il colesterolo totale e LDL e la trigliceridemia, ma una minore capacit di aumentare il colesterolo HDL. Essi sono perci indicati in presenza di ipercolesterolemia totale e LDL, e possono essere miscelati con l'olio di oliva se si vuole anche aumentare il colesterolo HDL. Gli olii di semi non sono pi "leggeri" dell'olio di oliva: sono grassi e calorici (9 kcal/g) come l'olio di oliva. Olio di germe di grano, V. pag. 219.
24) Quali sono le principali caratteristiche degli olii per uso domestico?
Olio di oliva Tra i diversi tipi di olio di oliva vi possono essere alcune differenze in rapporto alla provenienza delle olive, al tipo di pianta, al momento in cui sono state raccolte le oliva ed alle manipolazioni che queste subiscono prima e durante l'estrazione dell'olio.
Nozioni di educazione alimentare PARTE 90 domande e risposte PRIMA
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PARTE PRIMA
d) friggere rapidamente ed a temperatura moderata, sino alla doratura: la cottura prolungata e ad alta temperatura provoca la formazione di sostanze tossiche ed irritanti; e) usare recipienti piccoli e profondi in acciaio inossidabile o in smalto o in materiale antiaderente.
pollame), carni rosse (bovini adulti, montone, equini, maiale) e carni scure (selvaggina). Le carni rosse hanno all'incirca le stesse qualit nutrizionali delle carni bianche e delle carni scure, ma mediamente contengono pi grassi e pi carnitina, mentre il contenuto di ferro sostanzialmente lo stesso (il colore rosso non dipende dal ferro, ma dalla mioglobina). Ad essere attualmente sul banco degli imputati (fa bene o fa male? soprattutto la carne bovina. La carne abitualmente pi richiesta dai consumatori (per fettine, filetto, roast-beef, fesa, noce, ecc.) quella del "quarto posteriore" delle due mezzene in cui viene diviso il bovino ,mentre i quarti anteriori vengono in genere utilizzati dall'industria (carne in scatola, hamburger, surgelati, ecc.), ma in pratica tra i quarti anteriori ed i posteriori non vi sono apprezzabili differenze nutrizionali,a parte che nei tagli pi economici il grasso prevalentemente superficiale e quindi facilmente rimuovibile. Il principale argomento a favore della carne bovina che con questa si introducono, in una piccola quantit di alimento, proteine abbondanti e pregiate (per il loro elevato contenuto in aminoacidi essenziali), vitamina B12 e vari minerali, tra cui particolarmente importante il ferro biodisponibile (ferro eme, facilmente utilizzabile dall'organismo). Gli argomenti a sfavore della carne bovina sono , per, numerosi: 1) La carne bovina contiene elevate quantit di acidi grassi saturi e di colesterolo, dannosi per le arterie. 2) La carne pu essere sofisticata con sostanze impiegate per aumentare fraudolentemente il peso degli animali. 3) La carne pu essere veicolo di vari agenti infettivi, in particolare la carne cruda o poco cotta . 4) Un'elevata e frequente assunzione di carne rossa associata all'aumento del rischio di cancro, in particolare di cancro del colon-retto. 5) Con la frittura e con la cottura alla griglia della carne (ma anche del pesce), in cui si raggiungono temperature molto alte, si formano elevate quantit di sostanze potenzialmente cancerogene. 6) La carne non una fonte indispensabile di proteine, poich il fabbisogno proteico pu essere soddisfatto anche da una dieta vegetale ben bilanciata (V. pag. 46). Questi argomenti vanno tenuti in debito conto, ma non sono tali da fare eliminare la carne bovina dalla nostra tavola, V. in seguito.
29) Quali sono i pregi ed i difetti delle carni alternative alla carne bovina? 28) Quali sono i pregi ed i difetti della carne bovina?
Per carne si intende l'insieme di tessuto muscolare, tessuto connettivo, grasso, ecc. ottenuto da animali da macello (ovini, bovini, suini, equini) e da cortile (pollame, conigli) e dalla selvaggina. In base al colore si distinguono carni bianche (vitello, agnello, ovini, caprini, coniglio, Le carni avicole (pollo, tacchino, faraona, struzzo, ecc.) presentano attualmente, grazie all'evoluzione zootecnica, caratteristiche nutrizionali particolarmente favorevoli rispetto ai tagli di carne bovina, soprattutto per quanto riguarda il minore contenuto in grasso (con l'eccezione dell'oca, dell'anatra e del cappone, che sono grassi) ed un pi favorevole rapporto tra acidi grassi insaturi ("buoni", pi abbondanti nella carne avicola) e acidi grassi saturi ("cattivi", pi abbondanti nella carne bovina).
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PARTE PRIMA
Nei gallinacei la parte grassa concentrata specialmente nella pelle e perci le loro carni risultano meno grasse e meno caloriche se gli animali sono cotti senza pelle ed al forno. Nelle carni avicole le proteine sono abbondanti (ad esempio circa il 20% nella coscia di pollo,il 24% nel petto di tacchino,il 23% nel petto di pollo) e di buona qualit, per il loro contenuto in aminoacidi essenziali. In queste carni sono, inoltre, presenti in buona quantit vitamine e minerali, particolarmente ferro, potassio, zinco e rame. Un altro pregio della carne avicola quello di essere tenera e ben digeribile. Le carni avicole sono particolarmemte indicate nell'alimentazione dei giovani e degli anziani e, per il loro ridotto valore energetico (ad esempio,100 g di petto di pollo forniscono circa 100 kcal) sono adatte nei regimi nutrizionali ipocalorici per la prevenzione e la cura dell'obesit. Al momento il pi grave pericolo di infezioni trasmesse dalle carni non proviene pi dalla carne bovina (il rischio di malattia da variante dell'encefalopatia spongiforme attualmente irrilevante, grazie alla severa regolamentazione dell'allevamento e della commercializzazione della carne bovina), ma dal pollame domestico, che specialmente nel Sud Est asiatico sterminato dall'infezione provocata dal ceppo virale H5N1. Gli esseri umani finora colpiti dall'influenza aviaria sono, finora, poche decine nonostante l'enorme numero di contatti tra esseri umani e animali infetti e riguardano soggetti in condizioni di gravi carenze igieniche e viventi in grande promiscuit con il pollame. Le vie di penetrazione del virus H5N1 nell'uomo a seguito di contatto con animali infetti (anatre, cigni, oche, gabbiani, cicogne, polli, piccioni, ecc.) sono congiuntivale, nasale ed orale. Non accertato se il virus pu trasmettersi tra gli esseri umani. Le autorit assicurano che le carni avicole e le uova italiane sono sicuri, ma prudente mangiarli ben cotti: la buona cottura garantisce la sterilizzazione anche delle carni infette; improbabile che le uova crude possano veicolare l'infezione, le uova cotte sicuramente non la tramettono. Un'altra alternativa alla tradizionale bistecca di bovino la carne di maiale. La carne suina fornita dall'industria ha, rispetto al tradizionale "maiale del contadino", spesso alimentato con rifiuti e brodaglie, maggiori garanzie igieniche e grazie alle moderne razionali tecniche industriali di allevamento degli animali ha un minore contenuto di grasso, di colesterolo e di acidi grassi saturi, un pi elevato contenuto di acidi grassi poliinsaturi, ed un buon contenuto in proteine (18-22% nel maiale magro). Alcuni salumi a basso contenuto di grasso e ad elevato contenuto di proteine, come i migliori prosciutti, la bresaola e lo speck, meritano di essere presenti in quantit ragionevoli (una porzione 1-2 volte alla settimana) nella dieta abituale, specialmente del bambino, dell'anziano, dello sportivo e di chi deve osservare un regime ipocalorico, in quanto hanno un buon contenuto in proteine a fronte di uno scarso contenuto in grassi. Ad esempio, 50 g di prosciutto crudo forniscono meno colesterolo di una coscia di pollo, ed anche i pi temuti prodotti di salumeria, come lo zampone cotto e la mortadella, hanno un contenuto grasso inferiore a quello di molti formaggi. La carne della selvaggina magra ed ha, rispetto alla carne bovina, un relativamente
Nozioni di educazione alimentare PARTE 90 domande e risposte PRIMA
alto contenuto in proteine ed in acidi grassi poliinsaturi, ma meno digeribile. La carne di coniglio ha sostanzialmente lo stesso valore nutritivo della carne di manzo e di vitello (la carne di coniglio magro contiene il 22-23% di proteine), con il vantaggio di essere pi facilmente digeribile e di contenere meno acidi grassi saturi; piuttosto magra e contiene molto ferro. La carne di cavallo contiene glicidi, a differenza delle altri carni, e contiene all'incirca la stessa quantit di ferro e di proteine (circa il 20%) delle altre carni, rispetto alle quali ha il vantaggio di essere particolarmente magra. I pesci (o meglio i prodotti ittici, in cui si comprendono anche i crostacei ed i molluschi) costituiscono una preziosa fonte di proteine di alto valore biologico: i prodotti ittici presentano mediamente, rispetto alla carne degli animali da macello, una percentuale di proteine un po' inferiore (ad esempio, circa 20 grammi di proteine sono contenute, in media, in 100 grammi di carne magra, in 150 grammi di sogliola, di alici fresche, di trota e di merluzzo), un pi elevato contenuto in acidi grassi insaturi,un minore contenuto in ferro ed in colesterolo; il contenuto in fosforo, contrariamente a quanto comunemente si crede, non particolarmente elevato, ad esempio 200 g di sogliola contengono meno fosforo di una porzione di groviera. I pesci di mare contengono un po' pi proteine dei pesci di acqua dolce. In base al contenuto di grasso i prodotti ittici si distinguono in grassi (anguilla, aringa, sgombro, tonno ), semigrassi (salmone, triglia, pesce spada, sardina, cefalo, coregone, carpa, ecc.), semi-magri (acciuga, dentice, sogliola, spigola, trota, palombo, rombo, luccio, calamaro, seppia, mitili, ostriche, vongole, ecc.) e magri (merluzzo, branzino, nasello, platessa, orata, razza, tinca, cernia, polipo, gamberi di acqua dolce, ecc.). La classificazione dei pesci in base al loro contenuto grasso non pu essere troppo rigida: Con la cottura vengono perdute variabili quantit di grassi, per cui un pesce grasso bollito che abbia perduto un terzo del suo grasso, non pu pi essere considerato grasso. In linea di massima nel pesce di allevamento rispetto al pesce "selvaggio" maggiore la percentuale di grasso totale ed minore quella di acidi grassi polinsaturi omega-3. Il grasso di alcuni pesci (sgombro, aringa e salmone dell'Atlantico, sardina, alice, acciuga, tonno, pesce spada, gamberetto, ecc.) presenta caratteristiche altamente favorevoli in quanto contiene elevate quantit di acidi grassi polinsaturi omega-3, utili per la prevenzione primaria dell'aterosclerosi (soggetti sani) e per la prevenzione secondaria (soggetti che hanno subito un infarto, un ictus ischemico, ecc.), V. pag. 92. Un altro pregio del pesce l'elevata digeribilit (contiene meno tessuto connettivo della carne di manzo, di maiale, di pollo e di vitello), a meno che non sia fritto o cucinato con sughi grassi; sono pi digeribili i pesci con minore contenuto di grasso. I punti deboli del pesce sono l'elevata deperibilit ( pericoloso mangiare pesce avariato) e la possibilit che sia inquinato: il metilmercurio ed altri inquinanti ambientali tendono ad accumularsi specialmente in alcuni grossi pesci, quali pesce spada, palombo, tonno, squalo e luccio (pesce azzurro, salmone e pesci medio-piccoli ne contengono meno) pescati in zone inquinate da scarichi idustriali. Le donne in gravidanza, quelle che allattano ed i bambini dovrebbero assumere non
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pi di una volta al mese il pesce che potrebbe contenere elevate dosi di metilmercurio. Nonostante i suoi pregi, non sono pochi i soggetti che hanno avversione o intolleranza per il pesce o che lo rifiutano per timore che esso sia contaminato: in questi soggetti il fabbisogno di acidi grassi polinsaturi omega-3 pu essere coperto con l'assunzione degli appositi integratori, se il fabbisogno non particolarmente elevato, o con le capsule che li contengono a dosaggio farmacologico se il fabbisogno pi elevato, V. pag. 92. Carne bovina e carni alternative: conclusioni e consigli La carne deve essere presente nella normale alimentazione, in quanto essa un'importante fonte di sostanze preziose per la salute e per l'accrescimento, quali proteine di elevata qualit (alto contenuto di aminoacidi essenziali), vitamine del gruppo B (la B 12 presente solamente negli alimenti di origine animale) e minerali, in particolare il ferro biodisponibile (facilmente assorbito a livello intestinale) e lo zinco. La carne non una fonte indispensabile ed insostituibile di proteine, ma la copertura del fabbisogno proteico con i vegetali, che contengono proteine meno pregiate, ne richiede un'assunzione in elevata quantit ed in opportune associazioni (cereali e legumi, V.pag. 46) Le attuali tecniche di allevamento del bestiame consentono di disporre, attualmente, di una carne meno grassa e con pi elevata percentuale di acidi grassi insaturi, rispetto al passato. Non bisogna esagerare con il timore di introdurre con le carni agenti infettivi e residui di sostanze impiegate fraudolentemente per aumentare la crescita degli animali, perch la cottura distrugge molti agenti infettivi, perch l'organismo animale metabolizza a degrada molti contaminanti ambientali e farmaci, ed infine perch i controlli sanitari sono molto accurati ed il rispetto delle regole igieniche ampiamente diffuso negli alevatori e nei macellai. Occorre fare un uso ragionevole della carne bovina, nell'ambito di una alimentazione completa, sana e varia (V. pag. 67): si raccomanda di variare frequentemente il tipo di carne e di privilegiare il pesce fresco e surgelato di vario tipo e le carni meno grasse, quali quelle di vitellone magro, di cavallo, di coniglio e di maiale magro, il petto di pollo, la fesa di tacchino, il prosciutto crudo magro, la bresaola, lo speck . Si raccomanda di non associare nello stesso pasto la carne ed il formaggio, specialmente se grasso, per evitare un'eccessiva assunzione di grasso, e di associare invece alla carne un bel piatto di verdura condita con un po' di olio di oliva extravergine. Conservare le carni in frigorifero a 0-5C in appositi contenitori, e consumarle entro un certo periodo di tempo dall'acquisto:ad esempio, 1-2 giorni per la sogliola,la platessa, la trota, la cernia, il dentice, i filetti di pesce; 2-3 giorni per il pollame, il pesce spada ,il branzino, il cefalo, il merluzzo, il nasello e la carne bovina tritata; 3-5 giorni per la carne bovina e suina intera o in fettine; 2 settimane per il prosciutto cotto, la mortadella ed i wurstel. Nel congelatore domestico la durata della conservazione di 8-12 mesi per la carne di bue, 6 mesi per la carne di maiale, 6-10 mesi per il pollame, 4-6 mesi per il pesce magro, meno per quello grasso. Il pesce fresco rigido e compatto, l'occhio brillante, le branche sono di colore rosso vivo, la pelle lucida.
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Il pesce fresco va eviscerato ,lavato,asciugato, avvolto in contenitore e riposto in frigorifero subito dopo l'acquisto. Non consumare pi di una volta alla settimana le carni ed i pesci cotti alla griglia o alla brace o fritti, eliminare le parti carbonizzate. Le carni bianche sono pi digeribili delle carni rosse e delle carni scure (selvaggina). La carne cotta pi digeribile di quella cruda. La carne magra pi digeribile di quella grassa . Il pesce tanto pi digeribile quanto pi magro.
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introdotte con i vari formaggi pi pratico considerare i contenuti nelle porzioni-tipo (quelle abitualmente consumate) che non basarsi sui valori per 100 grammi. Contenuto medio di proteine per una porzione-tipo di alcuni formaggi Formaggi Mozzarella di mucca Groviera Provolone Grana, parmigiano Scamorza Bel Paese Stracchino Gorgonzola Mascarpone Peso di una porzione 125 g 70 g 70 g 50 g 80 g 70 g 70 g 50 g 50 g Contenuto di proteine 25 g 20 g 18 g 18 g 16 g 16 g 13 g 10 g 4g
contiene pi grassi della stessa quantit di filetto di manzo (circa 3,5g). Per quanto riguarda le calorie, quanto pi un formaggio grasso tanto pi elevato il suo apporto calorico, ma occorre sempre considerare le porzioni-tipo di consumo, V. la tabella seguente. Contenuto calorico medio per porzione-tipo di alcuni formaggi Formaggi Formaggino magro Grana, parmigiano Gorgonzola Mascarpone Provolone fresco, pecorino Taleggio Groviera Mozzarella di mucca Mozzarella di bufala Peso di una porzione 20 g 50 g 50 g 50 g 70 g 70 g 70 g 125 g 125 g Contenuto calorico 45 kcal 190 kcal 190 kcal 220 kcal 220 kcal 250 kcal 300 kcal 300 kcal 420 kcal
Si osserva, ad esempio,che una porzione-tipo di grana o di parmigiano, contiene meno proteine di una porzione-tipo di mozzarella. Contenuto medio di grassi per porzione-tipo di alcuni formaggi Formaggi Caciocavallo Mozzarella di bufala Mascarpone Quartirolo Caciotta di pecora Bel Paese, groviera ed emmenthal Provolone fresco, pecorino Mozzarella di mucca Fontina Stracchino, taleggio Gorgonzola Grana, parmigiano Scamorza Formaggino magro Peso di una porzione 100 g 125 g 50 g 70 g 80 g 70 g 70 g 125 g 70 g 70 g 50 g 50 g 80 g 20 g Contenuto di grassi 30 g 30 g 24 g 23 g 22 g 20-21 g 20 g 20 g 18-19 g 17-18 g 16 g 12-13 g 8g 3-4 g
Si osserva, ad esempio, che una porzione-tipo di gorgonzola contiene meno grassi di una porzione di mozzarella di mucca, di fontina, di taleggio, ecc. Una porzione di un formaggio "magro" come la scamorza
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Formaggi: conclusioni e consigli Il formaggio una gradevole e nutriente pietanza pronta che bene si abbina alla verdura,alla pasta,al minestrone, e non deve essere considerato un extra, un'aggiunta opzionale ad un pasto con altre pietanze. Il formaggio opportunamente presente nell'alimentazione dell'adulto un paio di volte alla settimana, in alternativa alla carne: questa contiene ferro, praticamente assente nel formaggio, mentre il formaggio ricco di calcio, assente o quasi nella carne,ed entrambi sono ricchi di proteine ad alto contenuto di aminoacidi essenziali. E' meglio evitare di mangiare il formaggio alla fine del pasto, in quanto il grasso ritarda la digestione (V.pag. 54). E' sconsigliabile associare nello stesso pasto il formaggio e la carne, specialmente se con uno di essi si introducono elevate quantit di grassi. Il formaggio particolarmente indicato negli sportivi, nelle gravide,nelle donne che allattano,nelle donne in postmenopausa per la prevenzione e la cura dell'osteoporosi, nei giovani in crescita, negli anziani, nei pazienti denutriti che devono essere iperalimentati e nei vegetariani, mentre meglio che ne limitino l'assunzione gli obesi, i soggetti con ipercolesterolemia, gli ipertesi e le persone sofferenti di emicrania scatenata dall'assunzione di certi formaggi stagionati. In linea di massima sono preferibili le porzioni ragionevoli (le porzioni-tipo sopra riportate) con minore contenuto di grassi, ma in alcune condizioni, ad esempio nei soggetti con denutrizione calorico-proteica esenti da fattori di rischio cardiovascolare, utile un buon apporto, con i formaggi, di elevate quantit di grassi e di calorie .
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Scartare la verdura con foglie rovinate, invecchiata, mal conservata, con macchie nerastre sulle foglie e le patate germogliate, rugose, mollicce, mal conservate, che possono contenere la solanina (tossica). La forma migliore per mangiare la verdura cruda, condita con poco olio di oliva extravergine e poco sale. La cottura dei vegetali ha effetti favorevoli (li rende pi digeribili, aumenta l'utilizzazione del licopene contenuto nei pomodori). Per ridurre la perdita di nutrienti causata dalla cottura, sono utili alcune avvertenze: a) Cuocere la verdura in poca acqua, dopo averla tagliata in pezzi abbastanza grandi ed immergerla nell'acqua quando bolle. b) Cottura breve in poca acqua coprendo il recipiente con il coperchio, o meglio cottura con la pentola a pressione o con il microonde o a vapore o alla griglia (non sembra che la cottura della verdura alla griglia provochi, a differenza della carne, la formazione di sostanze dannose e pericolose). c) Cuocere con la buccia le patate (dopo averle ben spazzolate e lavate sotto l'acqua corrente), le pere, le mele, le castagne, ecc. Conservare l'acqua di cottura, nella quale si sono dispersi i minerali contenuti nella verdura, e riutilizzarla per confezionare minestre, a meno che siano stati cotti dei legumi, V. in seguito. Una spremuta di frutta,appena fatta e con poco zucchero, preferibile ad un succo di frutta dell'industria. I frutti freschi meno zuccherini e meno calorici sono l'anguria, le fragole, le pesche, le albicocche, le pere,ecc.; i frutti pi zuccherini e calorici sono le banane, i cachi, l'uva, i fichi, ecc., la frutta essiccata (peraltro ricca di ferro, potassio, fibre, ecc.) e la frutta secca a guscio (ricca di grassi).
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poveri di grassi, hanno un buon contenuto di vitamine (in particolare di folati, di vitamina B1 e di niacina, di vitamina A e C nei legumi freschi, ecc.), di minerali (calcio, fosforo, potassio, ecc.) e di fibre,per cui contribuiscono a ridurre il colesterolo LDL, ed hanno un basso indice glicemico. Le proteine dei legumi hanno un valore biologico inferiore a quello delle proteine animali perch contengono meno aminoacidi essenziali, ma in opportune associazioni di cereali e di legumi si realizza un'utile integrazione proteica (V. pag. 46). I legumi costituiscono un buon secondo pasto (23volte alla settimana) in alternativa a carni e formaggio, e sono utilmente associati, in piatto unico, insieme a pasta o riso. Un inconveniente dei legumi, ed in particolare dei fagioli, quello di provocare meteorismo e flatulenza. Questi sgradevoli effetti sono dovuti all'assenza nell'intestino di enzimi capaci di attaccare certi glicidi presenti nei legumi, che cos giungono inalterati nel colon e qui fermentano producendo gas. Un altro inconveniente dei legumi quello di ridurre la disponibilit di alcuni minerali (calcio, fosforo, ferro, zinco). Avvertenze per l'uso dei legumi: La cottura prolungata (almeno 1 ora le lenticchie ed i piselli secchi, almeno 2 ore i fagioli ed i ceci) e la cottura in pentola a pressione riducono il contenuto di antienzimi (sostanze che rallentano la digestione delle proteine) e di antivitamine C ed E. Non utilizzare l'acqua di cottura dei legumi, in cui restano questi antinutrienti. Prima della cottura, tenere in ammollo i legumi per 10-12 ore, cambiando l'acqua un paio di volte .
per la salute (V. pag. 214). Il tofu una specie di formaggio, facilmente digeribile e nutriente, poco grasso e privo di colesterolo, ricavato dal latte di soia. Il miso la pasta di soia fermentata, ricca di proteine e di fermenti lattici. Il tamari una salsa di soia, usata per insaporire.
41) Che c' di vero nel detto che una mela al giorno toglie il medico di torno?
La mela contiene acqua (circa l'85% del peso), fibre (tra cui la pectina, che rallentano l'assorbimento degli zuccheri e del colesterolo), zuccheri (fruttosio, glucosio e saccarosio), vitamine (in particolare C, E, B1, B2, A), sali minerali (in particolare potassio, zolfo, fosforo, calcio, ferro e magnesio), acido malico, tannino, terpeni, ecc., minime quantit di grassi e di proteine e fornisce circa 40 kcal ogni 100 g edibili. In definitiva, la mela accreditata di una benefica azione di riduzione della colesterolemia e della glicemia post-prandiale, ma in realt non ha propriet nutrizionali tali da avallare il noto proverbio.
42) Per assumere il ferro necessario all'organismo basta mangiare molti spinaci.
Falso: il ferro contenuto negli spinaci (e nei legumi secchi, ecc.) solo in parte utilizzabile dall'organismo, in quanto meno biodisponibile (utilizzabile) del ferro presente nella carne, nelle uova, ecc. Gli spinaci sono apprezzabili soprattutto perch ricchi di vitamine (specialmente A, C ed acido folico) e di minerali (potassio, magnesio).
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maggiore contenuto di fibra sazia di pi del riso bianco. Il riso parboiled (cotto industrialmente) regge bene la cottura ed ha un indice glicemico basso (V. pag. 21). Un ottimo metodo per cuocere il riso a vapore, che meglio rispetta i suoi principi nutritivi. Il pane. Le farine impiegate per il confezionamento del pane vengono distinte in integrali (ottenute dalla completa macinazione del chicco di grano) ed in abburattate (setacciate dopo la macinazione, per eliminare la crusca). 100 g di pane di farina 00 (la pi raffinata, ottenuta solo dal centro del chicco di grano) forniscono circa 280 kcal, il pane di farina integrale contiene meno amido, meno calorie (circa 240/100 g), ma contiene fibre vegetali e pi vitamine del gruppo B. A parit di peso fa ingrassare meno il pane dei grissini, perch contiene minore quantit di grassi e pi acqua. Le patate. Le patate sono ricche di glicidi complessi (amido), contengono vitamine e minerali, potassio in particolare (presenti specialmente nello strato superficiale ), e piccole quantit di proteine. Vitamine e minerali vengono in parte perdute con la cottura. Per conservare la maggiore quantit di vitamine e di minerali si sbuccino sottilmente le patate e le si cuocciano intere e con la buccia, preferibilmente a vapore. Le patate hanno meno calorie (100 g di patate fresche forniscono 80 kcal, meno di un uguale peso di pane e di pasta. Le patate hanno un alto indice glicemico. Le patatine fritte possono essere solo occasionalmente consentite, senza eccedere, perch sono ricche di grassi (nella frittura i grassi penetrano in elevate percentuali nelle patate, che contengono pochi grassi), perch le patatine sono molto caloriche (100 g di patatine fritte confezionate "classiche" contengono poco meno del 40% di grassi e forniscono circa 500 kcal, un po'meno le patatine "light"), e perch spesso sono molto salate. Avvertenze: tagliare le patatine in fette non troppo sottili e friggere con abbondante olio di oliva o di arachide (si forma rapidamente una crosticina impermeabile all'olio) e non riutilizzarlo, evitare le temperature troppo elevate (l'alta temperatura di cottura dei grassi, specialmente se riciclati, provoca la formazione di sostanze tossiche), asciugare le patatine con carta assorbente prima di consumarle. Lo zucchero. Lo zucchero (saccarosio), ricavato dalla canna da zucchero e dalla barbabietola, il principale dolcificante naturale. 100 g di zucchero apportano 400 kcal, ma lo zucchero ha un elevato indice glicemico, V. pag. 21. Non sono lo zucchero ed i dolci in se stessi che provocano l'obesit ed il diabete, ma lo zucchero come tale e quello presente nei dolci e nelle bevande dolci viene spesso consumato in aggiunta al normale apporto energetico e quindi contribuisce all'eccessiva introduzione globale di calorie. Spesso lo zucchero "nascosto", ad esempio una bottiglietta di limonata ne contiene
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15-20 g ed in una "cola" si possono superare i 30 grammi di zucchero. Questa, circa 30 g, la quantit media giornaliera di saccarosio concessa nell'ambito di una media razione calorica, insieme ad una sufficiente assunzione di fibra vegetale (la fibra vegetale rallenta l'assorbimento degli zuccheri semplici). Anche in una dieta ipocalorica, dimagrante, ogni tanto pu essere ammesso un dolce non grasso (i dolci che contengono grassi e zucchero sono gradevoli, ma portatori di molte calorie ), ad esempio dopo un pasto ricco di vegetali si pu mangiare una fetta di crostata di 100 g, che porta circa 340 kcal, a condizione che queste calorie siano compensate da un corrispondente minore introito di calorie con altri cibi, ad esempio riducendo ad un terzo la consueta porzione di spaghetti o di riso alla milanese, in modo da mantenere invariata la razione calorica prevista. Lo zucchero grezzo non presenta particolari vantagginutrizionali rispetto allo zucchero raffinato: esso contiene semplicemente alcuni residui vegetali (con fibre vegetali, vitamine e minerali) che non hanno, in pratica, particolari significati nutrizionali, e tra lo zucchero raffinato e quello grezzo non vi sono sensibili differenze dal punto di vista calorico. Un'accusa frequentemente mossa allo zucchero quella di provocare la carie dentaria. La causa fondamentale della carie la placca batterica, che ricopre i denti e buona parte delle gengive, e che ha il suo substrato nei residui alimentari; il processo carioso in gran parte dovuto all'azione demineralizzante degli acidi prodotti dalla fermentazione dei glicidi ad opera dei batteri presenti nella placca. Il rischio di carie in relazione al tempo in cui gli zuccheri restano in bocca prima di lavarsi i denti. Non detto che i cibi con l'etichetta "non contiene zucchero" forniscano poche calorie, perch possono essere dolcificati con sostanze calorigene, come il fruttosio. Un succo di frutta "non dolcificato"contiene comunque lo zucchero naturale del frutto e con un bicchiere si pu arrivare ad introdurre circa 100 calorie. Le merendine preconfezionate. Le merendine industriali, in se stesse, non fanno ingrassare, ma devono essere assunte con parsimonia, non in aggiunta ai pasti normali, poich sono in genere ricche in grassi, zuccheri e calorie e povere in proteine. L'etichetta deve essere consultata con attenzione, per conoscere tipo e quantit degli ingredienti ed i reali valori nutrizionali. Le bibite in bottiglietta. Gli zuccheri in esse contenute contribuiscono all'eccessiva introduzione globale di calorie, se vengono assunte in aggiunta alla normale alimentazione, come accade spesso d'estate. Ad esempio, in 100 ml di aranciata vi sono circa 10 g di zuccheri, in 100 ml di acqua tonica 8-9 g ed in una lattina di cola il contenuto di zucchero di circa 35 g, cio corrisponde a 6-7 cucchiaini di zucchero ed apporta circa 130 kcal. Sono pertanto preferibili le bevande light, con dolcificanti non calorici. Il miele. Il miele un ottimo alimento: contiene sostanze antiossidanti, vitamine e sali
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minerali, non contiene grassi n proteine, ma molto ricco di calorie e di zuccheri semplici (provocano una rapida aumento della glicemia), perci bene limitarsi a consumarlo alla colazione nel mattino, spalmato sul pane integrale. Il cioccolato. Anche il cioccolato di per s non fa ingrassare, per ricco di grassi (contiene acidi grassi saturi, ma il colesterolo scarso nel cioccolato al latte e praticamente assente nel cioccolato fondente) e, corrispondentemente, di calorie: il cioccolato fondente, amaro e scuro, fornisce in 100 g circa 500 kcal, un po' meno della crema di cacao e nocciole, del cioccolato al latte e nocciole e del cioccolato al latte. Il cioccolato in alcuni soggetti pu provocare manifestazioni di allergia e di intolleranza, emicrania, ma non pu essere incolpato di provocare l'acne, di aumentare il rischio cardiovascolare e di provocare la carie dentaria. Il cioccolato ha, comunque, dei meriti, oltre a quello della gradevolezza: contiene buone quantit di antiossidanti, ferro, calcio, fosforo, ecc., energetico, migliora il tono dell'umore, concilia il sonno ed ha azione anti-stress, grazie al suo contenuto in triptofano (aminoacido precursore della serotonina). Quindi, si al cioccolato, preferibilmente fondente, ma a dosi modeste, senza superare i 30 grammi al giorno!
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metabolici, in particolare un'eccessiva riduzione della glicemia), e non fa dimagrire, anzi pu avere l'effetto opposto. Nei soggetti in eccesso di peso meglio distribuire la razione calorica in tre pasti e due spuntini. In particolare raccomandabile una buona colazione con alimenti semplici e freschi, che evita di arrivare stanchi ed affamati al pranzo e di introdurre, con fuori-pasto spesso ipercalorici, un numero eccessivo di calorie durante la mattinata.
51) Quali sono i cibi utilmente associabili nello nello stesso pasto?
E' opportuno che la composizione del pasto sia varia, e non vi sono difficolt a digerire pi alimenti assunti contemporaneamente,basti pensare che nei cereali, che nessuno si sognerebbe di definire"sbagliati), vi sono glicidi e protidi . Certe associazioni sono particolarmenteutili, ad esempio: Carne e vegetali: l'acido ascorbico presente nella frutta e nella verdura migliora l'utilizzazione del ferro, presente soprattutto nella carne. Cereali e legumi (riso e piselli, pasta e fagioli, semolino e ceci, ecc.) realizzano un'integrazione proteica che compensa i deficit di certi aminoacidi essenziali, ad esempio nei cereali, poveri di proteine, carente l'aminoacido lisina, presente invece nei legumi. Cereali e cibi proteici: ad esempio, con l'associazione di polenta di mais e latte o formaggio si compensa lo scarso apporto dell'aminoacido essenziale triptofano, scarso nel mais, ma ben presente nel latte e derivati; con l'associazione di pasta o pane e latte o formaggio si compensa lo scarso apporto di grassi, di proteine e di calcio con la pasta ed il pane, ma ben presenti nel latte e derivati; con la pasta al rag( carne tritata, olio, verdura e pomodoro) si apportano proteine (contenenti anche la lisina), grassi, minerali e vitamine scarsamente presenti nella pasta, ma ben presenti nella carne. Cibi grassi e dolci con i vegetali: le fibre riducono l'assorbimento dei grassi e degli zuccheri semplici.
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dalle infezioni, protegge i capillari, ecc. Fonti principali: agrumi, ribes nero, mirtilli, kiwi, fragole, rosa canina, lamponi, corbezzoli, peperone, prezzemolo, verza, broccoli, spinaci, insalata, banane, patate, piselli, melone, pomodoro, asparagi, fegato, latte, ecc. In parte perduta con la cottura prolungata dei cibi che la contengono, con la sbucciatura, con l'esposizione all'aria dei vegetali dopo la raccolta (specialmente per le patate), e con l'esposizione alla luce. Il congelamento non determina una perdita significativa della vitamina. La vitamina B1 (tiamina) costituente di un enzima che ha un ruolo importante nella produzione di energia, specialmente a livello cerebrale, interviene nel metabolismo dei glicidi, nella funzione nervosa, ecc. Fonti principali: soia, cereali integrali, lievito di birra, carne bovina e suina, fegato, noci, arachidi, patate, lattuga, spinaci, zucchine, banane, arance, ecc. In parte si perde con la cottura, specialmente se con molta acqua e con la conservazione in scatola degli alimenti. La vitamina B2 (riboflavina) costituente di enzimi che intervengono nelle funzioni cellulari, interviene nella produzione di glutatione (antiossidante), nella rigenerazione cellulare, nel mantenimento dell'integrit delle mucose, ecc. Fonti principali: fegato, carne, pesci, latte, uovo, fagioli, mandorle, vegetali verdi, lievito di birra, cereali integrali, funghi, ecc. La cottura e l'esposizione alla luce degli alimenti che la contengono ne determinano una perdita. La vitamina B3 (niacina, vitamina PP) costituente di enzimi che intervengono nella produzione di energia, nel metabolismo dei grassi, nella produzione di alcuni ormoni, ecc. Fonti principali: carne rossa, pollame, fegato, uova, lievito di birra, rape, legumi, pesce, ecc.; scarsissima nel latte (in cui per abbondante il suo precursore triptofano), nel mais, nella segale, nelle patate, ecc. Minima la perdita con la cottura. La vitamina B5 (acido pantotenico) interviene nel metabolismo dei glicidi, degli aminoacidi e degli acidi grassi, ecc . Fonti principali: lievito di birra, fegato, carne, latte, uovo, cereali integrali, legumi, funghi, broccoli, nocciole, cavolfiore, ecc. La vitamina B6 (piridossina) interviene nella sintesi delle proteine e dell'emoglobina, nelle funzioni cerebrali, ecc. Fonti principali: lievito di birra, crusca di frumento, uovo, carne, fegato, latte, salmone, sgombri, sardine, pane integrale, riso integrale, soia, noci, banane, piselli e fagioli secchi, frutta secca oleosa, ecc. Facilmente danneggiata dall'esposizione all'ossigeno, dal congelamento, dalla cottura, e dalla macinazione dei cereali. La biotina (vitamina H) interviene nel metabolismo dei grassi, dei glicidi e degli aminoacidi. Fonti principali: lievito di birra, carne, rosso d'uovo (nell'albume presente una sostanza che ostacola l'assorbimento della biotina), fegato, rene, latte e formaggi, soia,
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noci, cavolfiore, funghi, carote, pomodori, spinaci, mele, ecc., produzione da parte della flora intestinale. La Vitamina B12 (cobalamina) ha un ruolo fondamentale nella crescita e nella riproduzione delle cellule, in particolare dei globuli rossi. Per l'assorbimento della vitamina B12, a livello intestinale, necessaria la presenza di una sostanza (il fattore intrinseco) prodotta dallo stomaco. Normalmente nell'organismo (nel fegato) vi sono elevate riserve di vitamina B12. Fonti principali della vitamina B12: fegato, pesce azzurro, uovo, latte, latticini, carne, molluschi, trota, salmone, merluzzo, tonno, ecc. E' praticamente assente nei vegetali, per cui sono a rischio di carenza i vegetariani stretti (V. pag. 121). Resiste alla cottura ed alla conservazione. L'Acido folico (vitamina B9) ha un ruolo fondamentale nella crescita e nella riproduzione delle cellule, in particolare dei globuli rossi, e per la formazione del sistema nervoso centrale nel feto . Fonti principali dell'acido folico (folati): vegetali a foglia verde scuro (carciofi, broccoli, spinaci, cavoli, bietole, ecc.), lievito di birra, cereali integrali, fegato, carote, cardi, avocado, fagioli, ceci, lenticchie, piselli, soia, melone, banane, noci, nocciole, mandorle, uova, patate, funghi, pomodori, arance, kiwi, asparagi, ecc. Nei cibi il contenuto di acido folico notevolmente ridotto dalla cottura dei cibi e dall'esposizione ai raggi U.V. Le riserve di acido folico nell'organismo sono scarse. Per le ipovitaminosi (cause, manifestazioni, soggetti a rischio, integrazioni), V. pag. 80 .
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ossa e dei denti, ed entra nella struttura di composti essenziali per le funzioni cellulari. Principali fonti alimentari: belpaese ,fontina, grana, stracchino, mozzarella, ricotta, cervello, tacchino, carne, dentice, trota, uovo, pollo, kiwi, arance, banane, fragole, fichi, carote, ecc. I pesci, contrariamente a quanto comunemente si crede, non contengono molto fosforo, ad esempio in 200 g di sogliola vi meno fosforo che in una porzione (70 g) di groviera. Il Ferro fondamentale per le funzioni cellulari ed in particolare entra nella costituzione dell'emoglobina dei globuli rossi, cui conferisce la propriet di trasportare l'ossigeno necessario ai tessuti. Fonti principali: milza bovina, lievito di birra, carne, cacao, fegato, bresaola, tuorlo d'uovo, radicchio verde, legumi secchi, prezzemolo, spinaci, cereali integrali, frutta secca, fiocchi d'avena, prosciutto, ostriche, cozze, ecc. Il ferro presente negli alimenti di origine animale viene assorbito nell'intestino pi di quanto non lo sia quello contenuto nei vegetali (V. pag. 41), ma la vitamina C favorisce l'assorbimento intestinale del ferro. Il Potassio, presente nelle cellule e quello presente (in minore quantit) al di fuori di esse, fondamentale per la regolazione del contenuto e dei flussi di acqua dentro le cellule e fuori di esse, e per la normale funzione del cuore e dei muscoli scheletrici. Fonti principali: lievito di birra, mandorle, funghi secchi, albicocche secche, stoccafisso, carne, fagioli secchi, lenticchie secche, piselli secchi, cacao, fichi secchi, banane, kiwi, melone giallo, patate, spinaci, carciofi, finocchi, pomodori, zucche, melanzane, ecc. Il Magnesio fondamentale per la normale funzionalit del cuore, dei muscoli e del sistema nervoso, e per la solidit delle ossa. Fonti principali: legumi, cereali integrali, frutta secca, cioccolato amaro, vegetali a foglia verde, mandorle, arachidi, noci, ecc. La cottura degli alimenti che contengono magnesio implica una perdita di esso, anche sino al 75% se la cottura prolungata; le diete ricche in fibra vegetale e povere di proteine riducono l'assorbimento intestinale del magnesio. Lo iodio il costituente essenziale degli ormoni prodotti dalla tiroide, che stimolano le attivit cellulari (aumento del metabolismo, della produzione di calore, ecc.), intervengono nella promozione dello sviluppo psico-fisico, ecc. Fonti principali: pesce di mare, sale iodato e sale marino. Lo zinco presente in numerosi enzimi; interviene nella funzionalit delle papille gustative, fondamentale per la crescita corporea, ecc. Fonti principali: ostriche, carne di vitello, di maiale e di agnello, tuorlo d'uovo, fegato, pesce, latte, legumi (in particolare la soia ed i piselli secchi), cereali, lievito, arachidi, noci, ecc. Il cromo essenziale per l'attivit di numerosi enzimi e dell'insulina (ormone prodotto dal pancreas, fondamentale per il metabolismo dei glicidi: l'insufficienza alla base del diabete). Fonti alimentari: fegato, lievito di birra, pane integrale, carne, yogurt, ecc. Il rame entra nella costituzione di numerosi enzimi essenziali per le funzioni cellulari, interviene nella formazione dei globuli rossi. Fonti alimentari: cioccolato, noci, frutta secca, ostriche, funghi, legumi secchi, avocado,
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uva secca, ecc. Il selenio un costituente essenziale del complesso delle difese antiossidanti (V. pag. 87). Fonti principali: lenticchie secche, frutti di mare, polipo, seppia, gamberi, merluzzo, sogliola, carne, fegato bovino, tuorlo d'uovo, cereali integrali, pomodoro, lievito di birra, tonno sott'olio, ecc. Il sodio regola il contenuto ed i flussi di acqua nelle cellule e al di fuori di esse (ambiente extracellulare). E' largamente diffuso negli alimenti di origine animale, ma presente solo in alcuni vegetali, quali rape, ravanelli, sedano, carote, carciofi, spinaci, bietole, cavoli; si trova nel sale ed in prodotti di grande consumo, quali pane, prodotti da forno, salumi, cibi precotti, dadi per brodo (V. pag. 93). Il cobalto interviene nella produzione dell'emoglobina e fa parte della struttura della vitamina B12; presente nei prodotti ittici, nel latte, nel tuorlo d'uovo, nel lievito di birra. Il fluoro interviene nel metabolismo del calcio ed importante per la salute dei denti; presente nei prodotti ittici (merluzzo, salmone, sardine, ecc.), nel t, ecc. Altri minerali che devono essere assunti con l'alimentazione sono il manganese, il molibdeno, il vanadio, ecc. Per le carenze di minerali (cause, manifestazioni, soggetti a rischio, integrazioni), V. pag 83.
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dal clima in cui si vive, del tipo di alimentazione (se si largheggia con il sale ed i cibi salati, si deve bere di pi). In linea di massima, per un soggetto sano, che viva in zone temperate e che svolga una moderata attivit fisica, mediamente si consiglia di introdurre come bevanda almeno un paio di litri di acqua nella giornata, fin dal mattino ed anche fuori dai pasti, e non solamente quando si ha sete: specialmente l'anziano che beve insufficientemente perch avverte di meno la sete ed i segnali di disidratazione. Un semplice criterio per sapere se si bevuto sufficientemente fornito dall'aspetto dell'urina, che deve essere quasi incolore: se scura significa che troppo concentrata e quindi si deve bere di pi. In linea di massima il programma consigliato il seguente: un paio di bicchieri di acqua al mattino, che aiutano l'intestino; 1-2 bicchieri a ciascun pasto, che aiutano a moderare l'appetito; 1-2 bicchieri tra i pasti; 1 bicchiere prima di iniziare un'esercizio fisico (un'oretta di ginnastica, di bicletta, di nuoto, ecc.), 1 durante e 1 dopo. Queste quantit vanno aumentate se fa molto caldo e se l'attivit fisica intensa e prolungata. L'acqua la bevanda privilegiata, ma vanno bene anche il t (attenzione: in una tazza di t nero vi sono circa 40 mg di teina, V. pag. 64), i brodi, gli infusi, i decotti, le spremute di frutta (senza zuccheri aggiunti!) e la frutta pi ricca di acqua, ad esempio l'acqua circa il 90% del peso del melone e l'85% dell'arancia e della mela. Limitare, invece, le bibite dolci, che insieme all'acqua forniscono zuccheri (calorie!), conservanti e coloranti. Non bere bevande troppo fredde.
non sono indicate per il consumo quotidiano e sono in genere usate a scopo terapeutico. L'acqua ricca di solfati ha effetto lassativo, quella ricca di calcio, tipo Sangemini, utile per incrementare l'apporto di calcio e quella ricca di bicarbonato pu aiutare la digestione. La bottiglia, una volta aperta non pu essere conservata in frigorifero per pi di 3-4 giorni. Gli attuali contenitori di plastica non presentano problemi.
55) Ci si pu fidare dell'acqua potabile del rubinetto o sono preferibili le acque imbottigliate?
In Italia l'acqua potabile del tutto affidabile per quanto riguarda la presenza di inquinanti e di germi patogeni; per migliorare l'acqua in alcune sue componenti (ad esempio, per trattenere il calcare o per eliminare i cattivi sapori e gli inquinanti organici) si possono impiegare appositi filtri. Tuttavia, elevato il consumo di acqua imbottigliata, pur non essendovi alcuna evidenza che l'acqua imbottigliata, magari pi gradevole, sia pi salubre di quella del rubinetto. Leggere le etichette: per l'alimentazione, tra le acque imbottigliate sono preferibili quelle oligominerali o leggermente mineralizzate (residuo fisso 50-500 mg/l), tipo Levissima, Vera, Santa Croce, San Benedetto, Vitasnella, Crodo, Lisiel, Fabia, Pejo, Lauretana, Fiuggi, Panna, San Bernardo, Rocchetta; le acque medio-minerali (residuo fisso 500-1500 mg/l) tipo Boario, Sangemini, Ferrarelle, Lete, Claudia, San Pellegrino, Uliveto) dissetano di pi e sono preferibili se si sudato molto e se la digestione lenta e faticosa, ma quelle pi ricche di sali, tipo Sangemini, San Pellegrino, Uliveto e Ferrarelle, bene che siano usate alternandole alle oligominerali. Le acque minimamente mineralizzate (residuo fisso < 50 mg/l), tipo Sant'Anna, Calizzano, San Bernardo, Lurisia, e le acque oligominerali possono avere effetto diuretico. Lacqua potabile ha un residuo fisso inferiore a 1500 mg/l. Le acque ricche in minerali (residuo fisso > 1500 mg/l), tipo Telese, Regina e Tettuccio,
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l'alimentazione consigliabile povera di grassi animali e di sale, ricca di cereali integrali, di pesce, in particolare di quello ricco di omega-3, di verdura e di frutta, in particolare sono raccomandati certi integratori (V. pag. 136).
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In conclusione, riteniamo che non sia il caso di impiegare sistematicamente i costosi prodotti biologici, ma che, comunque, sia consigliabile dare la preferenza ad alcuni di essi quali la frutta da non sbucciare (fragole, uva, ecc.), la frutta con buccia molto sottile (pesche, cachi, ecc.), l'insalata, i finocchi, i pomodori e le zucchine. La coltivazione integrata meno rigorosa dell'agricoltura biologica in quanto non rifiuta le moderne tecnologie e si limita a minimizzare l'impatto delle sostanze chimiche sull'uomo e sull'ambiente.
67) I prodotti dell'agricoltura e degli allevamenti biologici sono preferibili a quelli "tradizionali"?
L'agricoltura biologica impiega esclusivamente sostanze naturali (letame, compostaggio, estratti vegetali che tengono lontani gli insetti, rame, zolfo, ecc. ) per fertilizzare il terreno e per difendere le coltivazioni dai parassiti e dalle piante infestanti, segue la tecnica della rotazione agraria (alternanza delle colture, secondo i ritmi della natura), non inquinante ed impiega limitatamente le macchine agricole. Gli allevamenti biologici degli animali sono, anch'essi, ispirati al concetto del massimo rispetto delle condizioni naturali: disponibilit di spazio, mangimi provenienti dall'agricoltura biologica, con esclusione dei mangimi di origine animale, ed impiego dei rimedi omeopatici e fitoterapici in caso di malattia dell'animale. I cibi biologici, freschi o surgelati, hanno attualmente un largo e crescente consenso, nonostante il costo pi elevato, per la diffusa convinzione che l'agricoltura e l'allevamento biologici forniscano prodotti di elevata qualit e sicurezza. La maggior parte degli studiosi sostiene che il sistema a conduzione biologica il migliore in termini di ambiente e di qualit dei prodotti, ma prima di enfatizzare eccessivamente i meriti dei prodotti "bio" nei confronti di quelli ottenuti con la tecnica moderna "tradizionale", bisogna ricordare che questa, da taluni accusata di avvelenare suolo, cibo, terra, aria, ha il merito di avere messo a disposizione dell'umanit pi elevate quantit di cibo (se poi queste non sono distribuite equamente, un altro discorso): non vediamo popolazioni decimate dai pesticidi e terreni sterili, anzi le popolazioni occidentali non sono mai state cos sane e longeve come nell'attuale societ.
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Paesi europei e venduti surgelati. Il sushi, piatto tipico della cucina giapponese, a base di pesce crudo e riso, nutrizionalmente un buon piatto, ma sicuro solo se offre ineccepibili garanzie igienico-sanitarie: la mancanza di cottura pu essere un rischio di infezioni (usare solo se il pesce congelato). Altri alimenti della cucina giapponese, in genere delicata ed ipocalorica, essenzialmente vegetariana, sono il tofu (V. pag. 41), con buone caratteristiche nutrizionali, e le alghe, ricche di proteine, vitamine (compresa la B 12), minerali ed antiossidanti. Il pollo crudo va evitato e non solo per il rischio di contrarre l'inflenza aviaria (V. pag. 30) ma anche per quello, pi probabile, di infettarsi con germi quali le salmonelle ed il campylobacter. Tipici della cucina messicana in genere calorica e piccante, sono le tortillas, focaccine di grano o di mais, al posto del pane, i tacos, che sono tortillas ripiene ed arrotolate, ed il chorizo, che una salsiccia piccante, adatta per stomaci "forti".
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84) Tutti quelli che bevono quantit eccessive di alcol diventano alcolisti?
No, la dipendenza dall'alcol, cio la condizione di alcolista (persona che tende ad aumentare la dose di alcol e che ad un certo punto non capace di astenersi perch alla sospensione si verifica una crisi di astinenza, sino al delirium tremens) si verifica solamente in presenza di una particolare disposizione individuale, per fattori genetici e per fattori socio-culturali ed ambientali.
85) E' vero che cambiare qualit di vino durante il pasto fa male?
A parte il fatto che spesso, cambiare vino vuol dire bere pi vino, questa idea si basa su esperienze empiriche, non scientifiche, ma forse qualcosa di vero potrebbe esserci, in quanto nei vini sono presenti numerosisime sostanze che potrebbero interagire.
86) Quanto si pu bere per non superare il livello di alcol nel sangue oltre il quale proibita la guida?
L'alcolemia dipende dalla quantit di alcol bevuta, e anche da altri fattori, in particolare dalla presenza o meno di cibo nello stomaco: in un adulto di taglia media a digiuno il livello da rispettare (0,5 g/litro) si raggiunge con tre bicchieri di vino a 11 (350 ml), 750 ml di una birra normale, 10 ml di un superalcolico.
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meno abbondante nel t verde che nel t nero; il t leggero contiene solo 30-40 mg di teina, ed esiste anche il t deteinato. V. pag. 229. E' preferibile il t al limone al t al latte.
88) Per pulire i piani di lavoro della cucina e gli utensili sufficiente un buon lavaggio con acqua?
Non basta. L'acqua da sola leva lo sporco, ma non elimina tutti germi: occorre lavare con acqua calda e sapone o con uno dei disinfettanti comerciali da cucina, specialmente se si lavorato con carne, pollame o pesce crudi, e poi risciacquare con acqua.
89) Dopo avere maneggiato carne, pollame, pesce crudi sufficente strofinare le mani con un canovaccio e poi risciacquarle sotto l'acqua corrente?
Non basta. Per essere sicuri di non trasportare dei germi occorre lavare le mani, nude o con i guanti, con acqua calda e sapone per almeno 20 secondi, risciacquarle e poi asciugarle.
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e vitamine del complesso B, in particolare la B12. La carne bovina deve essere consumata con parsimonia, a vantaggio delle carni che hanno un migliore profilo nutrizionale. Da questo punto di vista sono pregevoli e da tenere in alta considerazione le carni alternative: le carni avicole, la carne di coniglio, gli insaccati magri, i pesci magri e semimagri ed i pesci il cui grasso contiene elevate quantit di acidi grassi polinsaturi omega-3, V. pag. 92. I legumi (fagioli, ceci, fave, lenticchie, piselli, soia) contengono proteine (di minore qualit rispetto a quelle contenute negli alimenti di origine animale), fibre, amido, vitamina B1, acido folico, magnesio, ferro, selenio, ecc. e -esclusa la soia- pochissimi grassi. Le uova contengono molto colesterolo (peraltro assorbito solo in parte dall'intestino), ma anche proteine di altissimo valore biologico, vitamine e minerali. Una porzione di pesce di circa 100 g e corrisponde ad uno o due pesci che coprano tutta la mano o ad una fetta larga come la base di un piatto piano e spessa come il mignolo; una porzione di legumi secchi di circa 30 g e corrisponde al contenuto di un portauovo, una porzione di legumi freschi di circa 100 g; una porzione di carne fresca di circa 70 g e corrisponde ad una fetta larga come una mano e spessa come il mignolo, una porzione di salumi di circa 50 g e corrisponde al numero di fettine sottili necessarie per coprire un piattino da frutta, una porzione di uovo corrisponde ad un uovo. Il gruppo deve essere presente ogni giorno con 1-2 porzioni dei cibi che ne fanno parte, a scelta secondo un programma settimanale di rotazione degli alimenti che deve rispondere ai gusti del soggetto ed alla necessit di variare le scelte, V. in seguito. Alimenti del gruppo "pane, pasta, riso, patate, mais, avena, orzo, farro, segale, ecc.". Sono ricchi di glicidi complessi e poveri di grassi. I principali alimentia base di cereali sono la pasta ed il riso (preferibilmente cotti "al dente" e conditi semplicemente, con pomodoro, olio extravergine di oliva e gusti), il pane (semplice, non arricchito con ingredienti) e la polenta di mais. I cereali sono utilmente associati ai legumi, V. pag. 46. Di massima sono preferibili gli alimenti integrali del gruppo, in quanto sono ricchi di fibra vegetale. Una porzione di pane (la porzione di pane bianco di circa 50 g, la porzione di pane integrale di circa 60 g) corrisponde ad un panino largo come il pugno e ad una fetta, una porzione di spaghetti di circa 80 g e corrisponde ad un mazzetto che riempie lo spazio compreso tra il pollice e l'indice piegato a toccare la base del pollice, una porzione di riso di circa 80 g e corrisponde alla quantit contenuta in mezzo bicchiere da acqua, una porzione di patate di circa 200 g e corrisponde a due patate medie, una porzione di prodotti da forno corrisponde a 3-4 biscotti o a 2-3 fette biscottate. Il gruppo presente ogni giorno con 3-6 porzioni di pane, 1-2 di pasta o riso o patate, 1-2 di prodotti da forno. Gli alimenti del gruppo "frutta, ortaggi, legumi freschi" sono ricchi di vitamine, minerali e fibra, non contengono praticamente grassi, hanno un basso contenuto calorico e saziano. E' preferibile che la verdura sia di stagione, di vario tipo, cruda o poco cotta (a vapore o alla
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griglia o in forno a microonde) e condita con un po' d'olio extravergine d'oliva, V. pag. 38. Meglio la verdura surgelata di quella "fresca" se non si certi che stata raccolta da poco. Una porzione di insalata quella contenuta in un piatto da minestra, una porzione di ortaggi quella contenuta in un piatto da minestra e corrisponde ad un finocchio/due carciofi; una porzione di frutta corrisponde ad un frutto medio (arancia, mela, pera, banana), a due frutti piccoli (prugne, albicocche, ecc.) e ad una fetta di frutta grande, tipo melone, ananas, anguria; una porzione di verdura cotta corrisponde al volume di un pugno. Ogni giorno vanno consumate, in 4-5 differenti momenti, 3 porzioni di verdura, di cui una di verdura cruda, e 2-3 di frutta, per un totale di circa 400 g. Alimenti del gruppo"condimenti" (olio, burro, margarine). Sono ricchi di calorie, esaltano il sapore dei cibi ed apportano acidi grassi essenziali e vitamine liposolubili. Una porzione di olio di oliva, 10 g, quella contenuta in un cucchiaio da minestra, una porzione di burro e di margarina, 10 g, corrisponde alle dimensioni di un dado da gioco. Vanno consumate ogni giorno, a scelta, 2-3 porzioni del gruppo, con preferenza per i grassi di origine vegetale, in particolare l'olio extravergine di oliva. A questi fondamentali gruppi di alimenti, si aggiungono: Un bicchiere di vino ai pasti principali, se gradito e non controindicato: il vino in modiche quantit ha effetto protettivo sul sistema cardiocircolatorio, V. pag. 62. Lo zucchero, di cui sono concessi tre porzioni al giorno: la porzione, 9-10 g, di un cucchiaio da tavola. Per insaporire, invece del sale si usino preferibilmente le erbe aromatiche e l'aglio. Bere spesso ed in piccola quantit acqua, tisane edinfusi, anche se non si ha sete ed a qualsiasi ora, in modo da arrivare all'assunzione di almeno un litro e mezzo di liquidi al giorno ed anche di pi nei periodi e nei climi caldi, V. pag. 51. Una tazzina di caff 2-3 volte al giorno, se gradito e non controindicato V. pag. 64. Per quanto riguarda le quantit dei vari alimenti, esse dipendono dal fabbisogno calorico dei singoli soggetti, che in relazione ad attivit fisica, et e sesso. Con le dosi di alimenti sopra indicate come porzioni si forniscono le calorie necessarie per la copertura di un fabbisogno medio: per variare l'apporto calorico basta ridurre o aumentare il peso delle singole porzioni ,e per alcuni alimenti si pu, entro certi limiti, variarne anche il numero: le porzioni quotidiane di pane sono 3 nei soggetti con un fabbisogno calorico intorno alle 1700 kcal, 6 in quelli con fabbisogno calorico intorno a 2600 kcal e le porzioni di grassi da condimento sono rispettivamente 3 e 4. Per quanto riguarda le scelte, per evitare la monotonia si variano le scelte nell'ambito di ciascuno dei gruppi di alimenti. Si consiglia di distribuire la razione quotidiana in tre pasti ed uno o due spuntini. Per un adulto normopeso con un fabbisogno di circa 2000 kcal al giorno, si propone, ad esempio, il seguente programma alimentare base: Colazione: una buona colazione all'italiana, basata su alimenti semplici e freschi (non con salumi e formaggi, come usano gli anglosassoni!) fornisce l'energia (il 20% delle
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calorie quotidiane) ed i nutrienti necessari per iniziare le attivit quotidiane dopo il digiuno notturno, evita il calo di concentrazione e di umore di met mattina e la fame fuori-orario, che spesso viene placata con snack ipercalorici nella mattinata, o che fa giungere affamati al pasto di mezzogiorno. Una tazza di latte parzialmente scremato con un cucchiaino di zucchero o un vasetto di yogurt non grasso, 50 g di pane o 4 fette biscottate preferibilmente integrali, un poco di marmellata, un frutto fresco o una spremuta non zuccherata, un caff. Spuntino di met mattina: un frutto (ad esempio una mela, o un kiwi, o una banana) o una spremuta di arance appena preparata. Pranzo: una porzione di pasta asciutta o di riso conditi con pomodoro fresco, aglio e basilico o con olio di oliva extravergine e formaggio, un secondo a base di verdura di stagione cruda o poco cotta condita con poco olio extravergine di oliva, una porzione di formaggio fresco non troppo grasso o di legumi o di pesce o di carne o un uovo (per la rotazione settimanale V.in seguito), una porzione di pane, la frutta ed un bicchiere di vino dopo il pasto se gradito, una tazzina di caff. Spuntino del pomeriggio: una focaccina o uno yogurt non grasso o un frullato o un frutto. Cena: un minestrone di verdura con riso o orzo o farro, un'insalata condita con poco olio extravergine di oliva ed un cibo non presente nel pranzo (ad esempio una porzione di formaggio se a pranzo il secondo era di pesce o di carne), pane, frutta ed un po' di vino. Per la scelta del secondo piatto a pranzo ed a cena la regola generale che nei 14 pasti settimanali, tra pranzo e cena vanno consumati, a rotazione secondo i gusti e le disponibilit, 3-4 porzioni di pesce (di vario tipo,fresco o surgelato), 1-2 di carne rossa magra privata del grasso visibile (vitellone magro,ecc.), 2 di carne bianca (coniglio , petto di pollo, fesa di tacchino, coniglio, ecc.), 2 di formaggio (scamorza, mozzarella, grana, parmigiano, stracchino, crescenza, certosino, ricotta di mucca, ecc.), 1-2 di insaccati magri (bresaola, speck, prosciutto magro), 2 di legumi, 2-3 di uova, preferibilmente cotte alla coque. In alternativa al primo e secondo piatto si pu benissimo fare un piatto unico in cui i componenti sono scelti in modo da rispettare un certo equilibrio nutrizionale, ad esempio associando i legumi ai cereali (pasta e fagioli, riso e piselli, ecc.) si realizza un abbinamento che fornisce proteine di buona qualit, V. pag. 46. Al piatto unico vanno comunque sempre associate la verdura e la frutta. In pratica non facile attuare questo programma alimentare "ideale" (necessit di pranzi veloci,occasioni per pranzi e cene festivi o sociali, tentazioni di piatti esotici, di fuori pasto, ecc.). Per affrontare queste evenienze di squilibrio alimentare, bisogna sapere compensare, nello stesso pasto o nella stessa giornata o anche entro alcuni giorni, eventuali eccessi o scarsit nutrizionali di uno o pi pasti,ad esempio: Se la colazione stata scarsa, nello spuntino di met mattina si comprende anche qualche fetta biscottata o un dolcino non grasso. Se nello stesso pasto il primo piatto stato molto calorico (ad esempio una porzione di lasagne al forno o di pasta con il pesto), si limita il secondo piatto alla verdura, ovvero se si sceglie un secondo molto calorico (ad esempio un piatto di melanzane alla
Nozioni di educazione alimentare PARTE Consigli per una sana alimentazione PRIMA
parmigiana o di vitello tonnato o di fritto di pesce) si rinuncia o si limita il primo piatto. Se il pranzo stato abbondante, per lo spuntino del pomeriggio baster una spremuta. Se il pranzo stato scarso,limitato ad uno spuntino veloce, lo spuntino del pomeriggio sar pi abbondante. Se a mezzogiorno il pasto stato scarso e non si fatto lo spuntino di met pomeriggio, la cena sar abbondante, ad esempio se a mezzogiorno si mangiata solamente una pizza, a cena non mancheruna buona porzionedi cibi proteici (carne, pesce, legumi, formaggi), mentre se a pranzo hanno prevalso i cibi proteici ed i cibi glicidici (pane, pasta, ecc.) sono stati trascurati, a cena non mancheranno un bel piatto di pasta o riso, o una pizza. Se si vuole mangiare un po' di dolce un paio di volte alla settimana (ogni tanto perch non concedersi qualche piccolo sfizio, che riduce gli effetti negativi dello stress ?), si dia la preferenza a dolci semplici, quali lo strudel, la torta di mele, le ciambelle casalinghe, e nella stessa giornata si riduca, per compensazione, il consumo di cereali. Una raccomandazione: evitare gli spuntini del dopo-cena, davanti alla televisione, magari accompagnati da un biccherino di liquore. Se si tratta di aiutare il sonno, si pu prendere un bicchiere di latte caldo con qualche biscotto, e se siete "gi di umore" vi potete consolare anche con un pezzetto di cioccolato, ma le calorie portate da questi extra (un cioccolatino=90 calorie, 3 quadretti di cioccolato fondente=100 calorie, 60 g di biscotti al cioccolato=300 calorie, ad esempio) vanno scontate con una pari riduzione di calorie nella cena. Conclusioni Nonostante gli indubbi vantaggi derivanti dall'abituale adesione al modello alimentare mediterraneo,l'attuale stile di vita ne rende non facile la pratica. Per un'alimentazione completa, varia, equilibrata ed adatta alle esigenze individuali, occorre tenere presente l'aspetto quantitativo (mangiare solo quanto necessario per raggiungere e mantenere il peso ideale) e l'aspetto qualitativo (adeguato apporto dei nutrienti calorigeni e di vitamine, minerali, fibre). In pratica, non difficile raggiungere l'obiettivo di una corretta alimentazione: non necessario fare dei sacrifici, n pesare tutto, n conoscere dettagliatamente le calorie introdotte e quelle spese, sono sufficienti il buon senso, il controllo periodico del peso e la sommaria conoscenza delle fondamentali nozioni di nutrizionistica. Non basta che l' alimentazione sia completa,bilanciata e varia, occorre anche che i pasti siano ben confezionati e ben presentati, gustosi e gradevoli, consumati in tranquillit. Infine, merita di essere sottolinato che pi facile praticare una corretta alimentazione se essa compresa nel contesto di uno stile di vita in cui al" mangiare", che pure giusto che sia un piacere ed un' occasione di incontri famigliari e sociali, non sia attribuito uno spropositato ruolo di gratificazione.
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