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Federico Bani Gianni Peroni Luca Roda Sime Simeoni Paola Vilardi

1,00 E 2009 // OTTOBR I I// DICEM N ANNO N. .75ANNO

PENSIERI DI

MESI
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STRADE E QUARTIERI

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INCA A BRESCIA
Il viaggio ha inizio Visto dai bambini

NATALE

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VIAGGIO IN PROVINCIA
Agricoltura, industria e societ

FC: IN FESTA PER LA VITA

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3 DODICI MESI // DICEMBRE 2009

IN QUESTO NUMERO
Editoriale Le radici cristiane dellEuropa Prodotto & mercato Inca: il viaggio inizia Strategia dimpresa Paola Vilardi: Brescia torner a crescere Federico Bani: Brescia nel mirino della crisi FC: In festa per la vita Il Natale dei bambini Ci vuole un... Babbo per 365 giorni Coltivare energia: nuove idee per lo sviluppo Gianni Peroni: una fashion house bresciana Luca Roda: il nodo della moda Strade e quartieri: S. Anna Tu e il fisco 5 9 11 12 23 24 27 30 34 38 40 45 49 53 57 58 69 79 81 82 87 90 93 97 101 103 104 109 111 112 Sime Simeoni: una vita a fumetti Viaggio in Provincia Lo spirito di Berlino Ti ricordi il Muro? Berlino: la nostra capitale dEuropa Gentile Farmacista Pelo e contropelo GF: voglio una vita da recluso In 160 caratteri Peter Brook interpreta Shakespeare Gruppo Gasp: arte per tutti Qui e l Videoteca Specchio delle mie brame successo

Dicembre 2009 Anno I - Numero 6 Rivista mensile - 1,00 Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia tel 030.3758435 - fax 030.3758444 e-mail: redazione@dodicimesi.com Direttore Responsabile Roberto Barucco e-mail: direzione@dodicimesi.com Editore Sales Solutions srl Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia Registrazione Tribunale di Brescia n. 52 del 24/11/2008 Poste Italiane SpA Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Brescia

DODICI MESI
MESI

Impaginazione Wave Communication Srl Cover Stefano Vigan Fotografie Archivio Sales Solutions, Rolando Giambelli Il Fotogramma, Agenzia Reporter, Patrick Merighi Brescia in Vetrina, Cristina Minini Stampa Mediagraf Spa - Padova Pubblicit

Hanno collaborato Eva Alessandri, Pietro Balbo, Roberto Barucco, Nicola Bendinelli, Livio Benassi, Esterino Benatti, Elizabeth Bertoli, Silvio Bettini, Paoloemilio Bonzio, Donatella Car, Alessandra Cascio, Lodovico Cherubini, Alessandro Cheula, Alessandro Chizzoni, Mario Conserva, Enrico Filippini, Rolando Giambelli, Viola Ladi, Lucrezia Lombardi, Riccardo Maffei, Ferdinando Magnino, Sergio Masini, Enrico Mattinzoli, Cristina Minini, Giorgio Olla, Antonio Panigalli, Francesco Rastrelli, Guido Sacchetto, Emanuele Salvi, Salvatore Scandurra, Alessandra Tonizzo, Silvia Valentini, Lella Vanetti.

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MESI 12DICEMBRE 2009

E
di ROBERTO BARUCCO

DITORIALE

IN RICORDO DI SCROOGE,

DI TUTTI GLI SCROOGE


uon Natale, zio! un allegro Natale! Dio vi benedica!, grid una voce gioconda. Era la voce del nipote di Scrooge, piombato nel banco cos dimprovviso che lo zio non lo aveva sentito venire. Eh via! - rispose Scrooge - sciocchezze!... Come, zio, Natale una sciocchezza! - esclam il nipote di Scrooge -. Voi non lo pensate di certo. Altro se lo penso! - ribatt Scrooge -. Un Natale allegro! o che motivo hai tu di stare allegro? Che diritto? Sei povero abbastanza, mi pare. Via, via - riprese il nipote ridendo -. Che diritto avete voi di essere triste? che ragione avete di essere uggioso? Siete ricco abbastanza, mi pare. Sfido io a non esserlo - ribatt lo zio quando sha da vivere in un mondaccio di matti com questo. Un Natale allegro! Al diavolo il Natale con tutta lallegria! O che altro il Natale se non un giorno di scadenze quando non shanno danari; un giorno in cui ci si trova pi vecchi di un anno e nemmeno di unora pi ricchi; un giorno di chiusura di bilancio che ci d, dopo dodici mesi, la bella soddisfazione di non trovare una sola partita allattivo? Se potessi fare a modo mio, ogni idiota che se ne va attorno con cotesto allegro Natale in bocca, avrebbe a esser bollito nella propria pentola e sotterrato con uno stecco di agrifoglio nel cuore. S, proprio!. Nipote!, tieniti il tuo Natale tu, e lasciami il mio. Il resto della storia di Dickens la conosciamo, il suo Cantico di Natale finisce alla faccia di tutti gli Scrooge della terra, che ogni anno stridono e raschiano per

mettere a nudo, come un osso spolpato, il senso del Natale e non ci riescono. Situazioni che si ripetono nel mondo, in quello pi grande e in quel mondo piccolo dechi guareschiani che anche il nostro cortiletto, la nostra Brescia, presepio adagiato ai piedi del Castello, costellato di vicende umane, diatribe, polemiche, lotte di potere, solitudini. Statuette di gesso, campionari di varia umanit che sembrano confinati in una bolla di vetro, adagiata per caso sul margine del bosco, nel silenzio solenne della montagna, se solo guardiamo da una prospettiva diversa. Vi risparmio retorica e metafore, che non siamo ingenui o mammole o soggetti da morale e la delicatezza del momento, la crisi, linsidia del domani sono ben chiari e presenti a tutti, almeno quanto la necessit della speranza. Torniamo invece alla notte a cavallo tra il 24 e il 25 dicembre, di un anno qualsiasi, alla memoria dei nostri Natali passati, alla fanciullezza, allet adulta, ai ricordi che ci scaldano il cuore. E chiudiamo queste righe, che ad alcuni suoneranno fuori luogo, desuete, da sorrisetto, proprio con le parole conclusive di Dickens su Scrooge. Risero alcuni di quel mutamento, ma egli li lasciava ridere e non vi badava; perch sapeva bene che molte cose buone, su questo mondo, cominciano sempre col muovere il riso in certa gente. Poich ciechi aveano da essere, meglio valeva che stringessero gli occhi in una smorfia di ilarit, anzi che essere attaccati da qualche male meno attraente. Anchegli, in fondo al cuore, rideva: e gli bastava questo, e non chiedeva altro. Con gli Spiriti non ebbe pi da fare; ma se ne rifece con gli uomini. E di lui fu sempre detto che non cera uomo al mondo che sapesse cos bene festeggiare il Natale. Cos lo stesso si dica di noi, di tutti noi e di ciascuno! E cos, come Tiny Tim diceva: Dio ci protegga tutti e ci benedica .
MESI 12DICEMBRE 2009

PER LE FESTE, TUTTI

VESTITI BENE.
Tan t i au g u ri d al t u o C.

A VIGNETTA

inca a brescia
MESI 12DICEMBRE 2009

O
di ANTONIO PANIGALLI

PINIONI

LE RaDICI CRISTIaNE DELLEUROpa

el 2005 lallora cardinale Joseph Ratzinger lamentava la crisi religiosa e morale che da tempo attanaglia il continente europeo, dove si sviluppata una cultura che costituisce la contraddizione in assoluto pi radicale non solo del cristianesimo, ma delle tradizioni religiose e morali dellumanit. E difatti, nella proposta in itinere della Costituzione europea, manca ogni riferimento alle radici cristiane della sua civilt, vero che nel corso della storia le situazioni politiche, le contingenze sociali e le solite debolezze umane hanno talvolta influenzato non positivamente loperato della Chiesa e la conseguente valutazione che il contesto civile e politico ne ha tratto, ma indispensabile non dimenticare che la struttura profonda di una societ innanzitutto basata su valori (spirituale e culturale prima di tutto) ed in seconda battuta

su logiche e credo di natura politica ed economica. assolutamente importante salvaguardare ogni personalit umana, di qualsiasi razza e/o religione, ma altrettanto indispensabile salvaguardare lidentit culturale che si costituita in millenni di civilt. La Commissione delle Nazioni Unite per i Diritti Umani riconosce labbandono della propria religione come un diritto umano legalmente protetto dal Patto internazione sui diritti civili e politici, poich la libert di avere o di adottare una religione o credo necessariamente implica la libert di scegliere e il diritto di modificare il proprio credo o religione corrente con un altro o con un pensiero ateo. In particolare, larticolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti delluomo recita: Ogni individuo ha il diritto alla libert di pensiero, coscienza e di religione; tale diritto include la libert di cambiare religione o credo, e la libert di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nellinsegnamento, nelle pratiche, nel culto e nellosservanza dei riti. Queste buone pratiche non possono per sfigurare lidentit europea e quella delle nazioni che la compongono. Siccome laccento sulle radici cristiane dellEuropa non unoffesa ai non cristiani, cos come ampiamente dichiarato da tutti i referenti delle altre religioni oggi massicciamente presenti nel vecchio continente, ne deriva che il presupposto che soltanto la cultura razionalistica radicale pu costituire lidentit europea decisamente errato.

La dimostrazione deriva peraltro dalla tragica storia dellEuropa del secolo scorso che ha dimostrato come la libert umana, sganciata dai valori primari (spirituali e culturali), conduce a un dogmatismoche, in ultimo termine, umilia luomo, sopprimendone la libert. Le ideologie atee, totalitarie e comuniste, ottime nelle dichiarazioni ideali e pessime nella trasposizione dei fatti, non hanno prodotto paradisi terrestri, ma solo tragici regimi di terrore, che hanno negato dignit e libert allessere umano, alle vittime e agli stessi carnefici. I valori religiosi sono indubbiamente stati la matrice sulla quale stata costruita, difesa, e diffusa nel mondo la civilt europea, dal tempo delle antiche civis (romana e greca) ai giorni nostri. Nel volume Come la Chiesa cattolica ha costruito la civilt occidentale, Thomas E. Woods jr. elenca il molteplice contributo che la Chiesa cattolica ha apportato alla civilt europea, con i monasteri, le universit, la ricerca scientifica, larte, il diritto internazionale, leconomia, la carit, letica, e soprattutto con la diffusione dei diritti di libert. Di conseguenza, lEuropa del futuro non pu essere solo il prodotto di una unificazione politica ed economica, ma anche la sintesi dei valori ereditati da una massiva tradizione che ha le sue origini nella notte dei tempi, anche e soprattutto per questo che siamo oggetto di importanti flussi migratori, non solo perch abbiamo economie evolute ed ammiccanti capacit produttive, ma, perch anche grazie ai valori della nostra religione siamo riusciti a valorizzare la libert e la dignit delluomo sopra ogni cosa. Almeno fino ad oggi...
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R
di SILVIO BETTINI

UBRICA

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PRODOTTO & MERCATO


CRISI E NUOVI COSTUMI
ri sulle vendite al consumo, leggiamo lennesima contrazione di vendite, di margini sul venduto, la flessione delle quantit ordinate cos come il numero degli occupati nel settore. In Italia tali contrazioni durano oramai da trenta mesi; la fatica tanta. Va un po meglio nellEurozona, soprattutto in Francia, dove per il secondo mese consecutivo crescono i volumi venduti, peraltro ad un tasso di crescita che il pi elevato dallagosto 2008; un raggio di sole tra le nuvole. Purtroppo per la Francia il solo paese in cui per ora si canta fuori dal coro, in tutti gli altri limperativo ridurre le perdite. Cosa pu fare in mezzo a questo triste scenario luomo, se non dimostrare di essere un animale straordinario in grado di adattarsi pressoch a qualunque situazione? Semplice, inventa un passatempo che assecondi le pulsioni pi vive di questo nostro strano mondo: moda, eco style, etica: nascono e proliferano gli swap party. Titola La Stampa dell11 settembre scorso: Niente soldi, si baratta. Le fa eco il Corriere delle Sera del 24 settembre: Swap party, il baratto diventa chic Contro la crisi si scambia la moda. Chiude Repubblica il 6 ottobre: swap party: la festa del baratto. Addirittura l11 ottobre a Milano stato presentato il libro consigliato dal Corriere: I Love Swapping, che fa eco ad I Love Shopping best seller della Wickham in arte Kinsella. Ma di cosa si tratta? Della nuova tendenza al consumo ecosostenibile. un fenomeno con mille sfaccettature: rappresenta lultima moda nellupper class e nel mondo dello spettacolo, ma anche una pratica in crescita tra i comuni cittadini che hanno fatto proprio il rifiuto etico del consumismo, si battono per il rispetto dellambiente e cercano nuovi modi per risparmiare. Cosa si pu barattare? Di tutto! Dai capi dabbigliamento agli accessori, dagli articoli darredamento alle case per le vacanze, dai film agli strumenti elettronici... ma si barattano anche prestazioni professionali, attivit artigianali e, perfino, ore del proprio tempo. Barattare un modo nuovo per riutilizzare, riciclare, risparmiare e, non ultimo, pu avere valenze terapeutiche come antidoto alla solitudine. Che dire, per uno che ha fatto del baratto la propria professione, ogni giorno riserva una meravigliosa opportunit !
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onvivendo con il pudore che inevitabilmente coglie (o che dovrebbe cogliere) chi ripete in continuo gli stessi argomenti parlo, tanto per (non) cambiare, di crisi. I dati di analisi nella loro perdurante monotonia non facilitano il buon umore, se giungono poi in unuggiosa giornata autunnale ecco che preferirei evitare di scriverne. La sensazione che gran parte degli imprenditori siano accomunati da un certo non so che di rassegnazione negli occhi, tutti prendiamo atto dellammontare mensile dei mancati pagamenti come elemento ineluttabile del fare impresa quotidiano, quando solo un anno e mezzo fa accoglievamo queste notizie con incredula indignazione, quasi stupore. Viviamo questa congiuntura e con questa congiuntura ci confrontiamo ogni giorno, quasi durasse da sempre senza accennare a finire. I dati campione confermano landamento lento in Italia dei principali indicato-

Fonte: Centro studi BexB spa

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La nostra citt alla prova della nuova generazione delle grandi mostre, che racconta il passato per guardare al futuro.

INCa

IL VIaGGIO Ha INIZIO
di SERGIO MASINI

salpata la grande mostra che traghetter Brescia oltre lAtlantico, per toccare con mano limmenso patrimonio dun impero troppo a lungo dimenticato e spesso mal conosciuto. Inca. Origine e misteri delle civilit delloro e la sua ideale continuazione Plus Ultra. Oltre il Barocco, si dipanano nello splendido contenitore di Santa Giulia sino al prossimo 27 giugno. Interpretano la volont di fare del cittadino museo lombelico di cultura di una regione che guarda con orgoglio al proprio patrimonio darte e, al tempo stesso, mira a proiettarsi nel mondo grazie alla chiave universale della bellezza. Cos saliamo sulla nave della storia che ha varato per

noi il Comune, sotto lalto patronato del Presidente della Repubblica e grazie al contributo dun Comitato dOnore corposo quanto illustre. Ci immergiamo nella conoscenza dun popolo spesso vittima di eccessi europacentrici, luoghi comuni e false credenze.

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Archeologia e leggenda, spiritualit e tecnologia sintrecciano.

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.LA CIVILT INCA


Artematica, la societ di Treviso che ha organizzato la mostra, propone, sulla scorta di un unico percorso espositivo, lepopea di una delle maggiori civilt precolombiane, e lo fa in modo innovativo e originale: nessun inanellarsi statico di teche o minute didascalie, niente faretti al neon puntati su centinaia di piccoli monili o verbosi pannelli. La mostra coinvolge tutti e cinque i sensi e giochi di luce e colori, manichini, proiezioni e musiche la rendono unesperianza a 360, di grande impatto e suggestione. In Inca archeologia e leggenda, spiritualit e tecnologia sintrecciano. E attraverso riti, manufatti, credenze e tradizioni, rivive lo spirito dei veri signori delle Ande. Le prime dieci sezioni ci proiettano nel quotidiano della civilt delloro, dove lo splendente metallo si fa tacito testimone della nascita delle culture peruviane, oltre 3500 anni fa, incarnando per noi, oggi, il vero filo conduttore di tutta la mostra: 270 reperti, per la prima volta nel vecchio continente, ci raccontano di un tempo in cui oro e argento non erano un mero oggetto di scambio, ma rappresentavano un tramite per lultramondo. Per gli Inca la vita del metallo rappresenta il ciclo delle stagioni e la stessa perfezione del divino. Essi riposano nella madre terra, dalla quale sono strappati perch liberino la loro essenza ancestrale, sono manipolati dal lavoro delluomo ma, come gli uomini, anchessi sammalano, si ossidano e muoiono. Tornano infine al mondo altro, presso gli spiriti degli antenati e, accanto ai loro corpi sepolti, nuovamente nel ventre della terra. Scopriamo cos che gli Inca non usavano il metallo per migliorare la resa delle armi, ma per impreziosire la vita e cercare in essa la perfezione dello spirito che nellintimo di tutte le cose. Durante la visita si pu ammirare il cielo cos come appariva ad un qualunque abitante del grande impero migliaia danni fa, ci si pu immedesimare col suo stupore di fronte a una natura suggestiva e maestosa e ai tessuti intrecciati doro, piume e perle dei grandi sacerdoti inca. Dopo lo spazio dedicato alla penetrazione dei conquistadores, si apre la galleria dei maestri del Barocco latinoamericano, con sculture, paraventi, grandi tele dalle cornici sontuose. questo un periodo

Quella inca , con lazteca e la maya, una delle maggiori civilt precolombiane. Costru un impero che, al suo culmine, si estendeva dal Cile alla Colombia, dalla foresta amazzonica allOceano Pacifico, contando pi di 15 milioni di sudditi. La loro lingua era il quechua (riconosciuta, accanto allo spagnolo, lingua ufficiale del Per), la loro scrittura i quipus, un sistema di fili annodati che ancora oggi attende di essere decifrato. Lenorme rete stradale, i ponti, i terrazzamenti, i canali per lirrigazione e perfino lingegneria navale e tessile ne fanno un popolo che nulla ebbe a invidiare ai pi grandi imperi del mare Mediterraneo o del Sol levante. La societ, rigidamente piramidale, vedeva al vertice un unico Inca, il protettore dei poveri, con potere assoluto in ragione della sua presunta origine divina. Seguivano per importanza la ricca casta nobiliare e i veneratissimi ministri del culto (tra i quail erano presenti anche le donne). Uno dei modi per differenziare le classi sociali, oltre ladornarsi doro, era la pratica della deformazione del cranio, che port in passato alla nascita di bizarre teorie circa la possibilit dun potenziamento (o asservimento), tramite essa, delle capacit mentali. artistico controverso quanto sconosciuto, che fonde le mode provenienti dalle colonne dErcole con il riverbero degli antichi rituali legati al colore, alla magia e ai tempi e luoghi della natura. Grazie ad esso il viaggio non finisce, ma si propone per attraversare i secoli fino a noi, narrando un mondo ancora tutto da scoprire. Un mondo, quello del Per di oggi, che si racconta con gioia. Inca rappresenta anche un valore aggiunto per latteso appuntamento milanese della IV Conferenza mondiale Italia-America Latina e sar madrina deccezione dei festeggiamenti per il Bicentenario dellIndipendenza delle Colonie americane dalla Spagna.

.CRONOLOGIA DELLIMPERO INCA


1250 (c.a) d.C. gli Inca si stanziano nella valle di Cuzco 1438 nasce lImpero delle quattro regioni 1463 lintera regione andina sotto legemonia Inca 1492 scoperta dellAmerica 1527 muore lImperatore. Il trono conteso tra i figli Atahualpa e Huscar 1529 Francisco Pizarro inizia linvasione 1532 massacro di Cajamarca (Atahualpa preso in ostaggio) 1536 caduta di Cuzco 1548 inizia la colonizzazione spagnola vera e propria 1572 muore Tpac Amaru, quindicesimo e ultimo re Inca
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.COSMOVISIONE E RELIGIONE
Tre erano le regioni e le nature del mondo inca: quella superiore, del futuro e di tutto ci che era alto (compreso il cielo e gli astri); la superficie terrestre, il presente, con ogni abitato; e il regno sotterraneo, rappresentante il passato. Virachoca era il Dio degli inizi, luovo primordiale, il creatore del sole (Inti). Questultimo, poi, divinit suprema e indiscussa, cui quasi tutti i templi erano dedicati, avrebbe preso in sposa la sorella Mama Quilla (la luna). Non mancavano dadorazione certe stelle e, essendo una civilt agricola, la stessa terra (Pachamama). Per gli Inca ogni cosa era comunque dotata di uno spirito per riflesso divino e dove pi questo si avvertiva forte, tanto pi quel luogo o quelloggetto erano da considerarsi sacri (huaca) e, quindi, oggetto di culto. Huaca erano anche le spoglie dei defunti: per conservarle si praticava limbalsamazione totale o parziale, e quindi venivano inumate sedute, raccolte in posizione fetale. I defunti pi nobili erano collocati presso i palazzi, accuditi da appositi servi, portati di tanto in tanto a trovarsi lun laltro e condotti in piazza in occasione delle feste pi importanti.

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.LE QUATTRO ET COSMICHE SECONDO GLI INCA


Et dei giganti sacri Et dei giganti Et degli uomini numerosi come granelli di sabbia Et degli uomini della guerra

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.PLUS ULTRA: IL BAROCCO ANDINO


Al seguito dei conquistadores giunsero nel nuovo continente molti artisti impiegati per adornarvi chiese ed abitazioni. Fondamentale, soprattutto per la cristianizzazione, era la portata comunicativa ed educativa esercitata dallimmagine dipinta. Lelevata richiesta port alla creazione in Cuzco di unimportantissima scuola darte dove formare artisti locali, che si ispir da principio a nomi italiani del tardo Rinascimento e quindi al nuovo gusto Barocco. Vegetazioni rigogliose ed irreali, prospettive distorte e uccelli tropicali cominciarono a fare la loro comparsa nonostante i divieti tra dellinquisizione e ne deriv la trasmissione sotterranea dantichi que culti e credenze. Fu cos che questi sopravvissero, ammantandosi se di duplici valenze, sfidando i segiun coli e la colonizzazione, per giungere fino a noi: era nato lo Stile Meticcio o Barocco Andino. Ancora oggi, in Cuzco, piccole botteghe darte portano avanti questa tradizione riproducendo ed interpretando liconografia classica del passato.

Tutte queste et avrebbero avuto termine per cataclismi provocati dallindegnit dei loro rappresentanti e gli Inca sarebbero stati inviati dal Sole per dare origine a una nuova et.

.DOVE E QUANDO

MUSEO DI SANTA GIULIA - VIA MUSEI 81/B, BRESCIA Inca. Origine e misteri delle civilt delloro Plus Ultra. Oltre il Barocco 4 dicembre 2009 - 27 giugno 2010
Orari di apertura: Da luned a gioved ore 9.00 - 19.00 Da venerd a domenica ore 9.00 - 20.00 Aperture speciali: 7 e 8 dicembre 2009 ore 9.00 - 20.00 1 gennaio 2010 ore 13.00 - 20.00 5 aprile 2010 (luned di Pasqua) ore 9.00 - 20.00 Info e prenotazioni: Numero verde 800 775083 (lun-ven: 9.00 - 13.00/ 14.30 - 18.00) www.incabrescia.it info@incabrescia.it Biglietti: Intero 12,00 (audioguida inclusa) Ridotto 9,00 (audioguida inclusa) Ridotto gruppi 8,00 (audioguida inclusa) Ridotto speciale 6,00 (audioguida inclusa)
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Intervista ad Andrea Arcai, assessore alla Cultura e al Turismo.

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UNa NUOVa STaGIONE pER

LE GRaNDI MOSTRE

di SERGIO MASINI

Assessore, com nata la collaborazione che ha portato alla mostra? Eravamo un po dubbiosi se fare ancora delle grandi mostre, una sfida complessa in cui non volevamo essere relegati a soggetti meramente passivi. Linea dOmbra non ha lasciato alcun know-how alla citt, colpa che imputo alle scelte dellallora sindaco Corsini. Dopo aver colloquiato con persone del calibro di Sgarbi, Cortenova, Daverio e altre associazioni e societ di promozione della cultura, ero piuttosto amareggiato e deluso. Quando Artematica ha proposto allAmministrazione comunale il suo progetto, ho ripensato sia a una mostra della Fondazione Civilt Bresciana sui nostri concittadini che hanno contribuito a fare grande lAmerica, sia a una mostra che era stata fatta tempo fa dallAmministrazione comunale di Brescia, anche su indicazione del bresciano prof. Orefici, che tanto ha fatto negli ultimi trentanni per la riscoperta dei tesori del Per, scavando a Nasca. Ho capito subito che quella era la strada che faceva per noi e mi sono adoperato, insieme al sindaco e al direttore generale, per intraprendere questa grande avventura. Brescia al via con una nuova e rinnovata stagione di grandi mostre. Quali i van-

rio, fungere da richiamo e promozione per il turismo. Per questo, con Inca, abbiamo studiato appositi percorsi che inducano i visitatori ad inoltrarsi e conoscere la citt. Cos pure, contrariamente a quella che fu la posizione di Goldin, siamo stati favorevoli alla chiusura del ristorante allinterno del museo, in modo da avvantaggiare anche i luoghi di ristoro cittadini. Ma, torniamo a ci che qualifica le grandi mostre: non devono essere necessariamente solo di carattere figurativo, ma possono spaziare dal-

Andrea Arcai e, a destra, una delle opere esposte.

Mettere insieme oggetti provenienti da musei diversi, consente di apprezzarli anche a chi non pu permettersi di girare il mondo.

taggi e gli errori delle passate edizioni e quali i principali obiettivi per Inca e le future mostre? Bisogna fare un distinguo tra mostre semplicemente grandi, per il numero delle opere in esposizione, e vere e proprie grandi mostre per la qualit delle opere stesse. America appartiene a mio giudizio alle prime, mentre Van Gogh, disegni e dipinti, per quanto pi modesta come dimensioni, ha diritto dessere ricordata come una grande mostra. Non sono i centinaia di pezzi esposti che fanno la qualit, ma, oltre a quanto sopra detto, il carattere didattico e la capacit di dare qualcosa alla citt che le ospita. Devono saper coinvolgere il territo-

le arti applicate allarcheologia. Inca, per esempio, offre lopportunit di aprire una finestra sul mondo sudamericano; questo il senso duna mostra: portare anche chi non pu permettersi viaggi costosi e difficili alla scoperta di arte, saggezza e culture
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tegoria e le Fondazioni cittadine e, ancora, le fondazioni e le associazioni a noi vicine, come Brescia Musei e Brescia Mostre, e naturalmente i dipartimenti comunali dei civici musei e della promozione culturale: una squadra che con Maurizio Bernardelli Curuz in primis, curatore della mostra, Paola Faroni, Francesca Morandini, Elena Ragni, Alessandro Bianchi, Giuseppe Mazzadi, Paola Serena, Bernadette Caruso e altri, insieme con Artematica, si subito messa al lavoro, comprendendo limportanza di questa alleanza. Non voglio dimenticare inoltre il grande apporto che stanno dando costantemente gli assessori Mario Labolani, Mau-

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lontane nel tempo e nello spazio. Ci non significa naturalmente dimenticare le bellezze della propria terra, ma anzi stimolare il desiderio di qualificarla e riscoprirne il valore. Per questo mi prefiggo di sottrarre alla polvere lenorme e splendido patrimonio artistico che per anni rimasto chiuso nei nostri depositi, opere che devono tornare ad offrirsi ai figli di quei bresciani che qui le hanno volute e raccolte. Non dico che la vecchia Giunta non abbia fatto buone cose per la cultura, ma Brescia merita che sia fatto tanto e di pi. Ho letto le dichiarazioni dellex sindaco Corsini su 12Mesi e sono pronto a dimostrare in un dibattito pubblico che ci che asserisce sullabbandono di Goldin non corrisponde a verit. Da parte mia sono pronto a costruire con chi voglia proporre nuove idee, incontri e dibattiti, il futuro culturale di Brescia, mettendo a disposizione il mio impegno e le risorse necessarie, compatibilmente con i bilanci del Comune. Abbiamo gi dimostrato, ad esempio, che le Dieci Giornate potevano essere fatte senza alcun contributo di natura economica da parte del Comune e credo che i cittadini e lo stesso maestro Alberti debbano essercene grati. Anche il Festival Internazionale del Circo, fermo restando il valore artistico di Cristofoletti, non poteva basarsi esclusivamente sui finanziamenti del Comune e di realt a lui legate. Centinaia di migliaia di euro offerti o recuperati di volta in volta da Corsini... erano troppi!. Chi, oltre a Lei, partecipa attivamente ai nuovi progetti culturali? Sicuramente il sindaco, da subito entusiasta, il direttore generale Danilo Maiocchi, che anche il capo area degli assessorati Cultura e Turismo, le organizzazioni di ca-

rizio Margaroli e Nicola Orto oltre a tutti gli altri colleghi della giunta. Continuer la collaborazione con Artematica? Proprio in questi giorni ho ricevuto una proposta per un nuovo ciclo di grandi mostre sulla gioia di vivere, unidea splendida nel solco di quanto gi stavamo progettando. Il proposito per il futuro la celebrazione del 900, non solo come secolo delle grandi guerre o dellolocausto, ma anche come testimone di bellezza e di grande arte. questo il 900 che vorremmo raccontare, e non escludo che Artematica sar della partita.

.ADRIANO PAROLI, SINDACO DI BRESCIA


Limportanza di uno stretto coordinamento con le realt territoriali. Io e lattuale amministrazione amiamo pensare che i bresciani visiteranno Inca e Plus Ultra pi di quanto non fecero con le trascorse mostre di Santa Giulia. un evento organizzato e voluto a Brescia perch sia pi vicino a Brescia stessa e a tutti noi. Sbagliando simpara: i limiti delle precedenti esperienze ci fanno considerare oggi la necessit di tener conto di nuovi fattori. Tra questi: limportanza di un coordinamen-

Prolungare lapertura stategicamente intelligente.


to stretto con le realt territoriali, a partire dalle associazioni per il commercio e il turismo, per laccoglienza e di servizi, che con gli organizzatori stanno lavorando per offrire le soluzioni migliori.

Importante cambiare registro nellapproccio alle mostre stesse: perch non siano pi una semplice visione dellesposizione, ma strumento di conoscenza e approfondimento. Credo inolte vincente lidea di prolungare lapertura sino a ridosso dellestate, una scelta strategicamente intelligente per due motivi: da un lato potr favorire il turismo dei tre laghi e della provincia tutta, dallaltro intersecarsi con altri grandi eventi del nostro territorio a partire dalla Mille Miglia. Lobbiettivo coordinare pi tasselli al fine di rendere il territorio bresciano maggiormente uniforme nelle proposte. importante dare e offrire continuit, e fare che le mostre portino i visitatori a vivere, oltre alla splendida cornice di Santa Giulia, anche citt e provincia nella loro interezza.
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. ANDREA BRUNELLO, AMMINISTRATORE DELEGATO DI ARTEMATICA


Sar un evento del territorio bresciano. la prima volta che Artematica realizza un evento in collaborazione con un ente pubblico, anche sul piano pi squisitamente organizzativo. Pur avendo lavorato a pi riprese con amministrazioni comunali, questesperienza si distingue dalle altre come una sfida particolarmente appassionante che abbiamo accolto con gioia e che ci auguriamo possa avere un seguito. un impegno che portiamo avanti da mesi perch le due mostre siano un evento di portata internazionale, fortemente sentito anche nel territorio bresciano. Due mostre uniche e straordinarie, capaci di dare lustro alla citt tutta. Indipendente dalla durata, e dalle possibilit offerte ad Artematica di permanere e operare in futuro nel bresciano, nostro primario obiettivo restituire alla citt ci che le appartiene. Non a caso si sempre parlato di un evento del territorio bresciano, che porter i visitatori ad affezionarsi a Brescia, citt dove la mostra allestita, apprezzandone lospitalit e gli ottimi servizi. questo lobiettivo che ci siamo posti e la meta a cui stiamo mirando. Lunione tra impegno pubblico e privato, con competenze e ruoli diversi ma complementari, si sta rivelando di grande resa e qualit. Ora resta da dimostrare ad albergatori, ristoratori e commercianti che possono fidarsi di Artematica e perfezionare con noi un ultimo ma importantissimo tassello: quello della ricettivit. Noto un crescente entusiasmo e la voglia di mettersi in gioco, il farsi protagonisti da parte di molte categorie; ma ancora non basta. Una mostra dovrebbe essere portata allocchiello da tutti i cittadini, percepita e vissuta con orgoglio. Mi auguro che il nostro impegno riesca a radicare questi sentimenti di fiducia e fierezza nel cuore dei bresciani e che il territorio tutto percepisca Inca come un evento, orgogliosamente, suo.

VENTI

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.CHI ARTEMATICA
Nata solo cinque anni fa, a Treviso, da unidea di Andrea Brunello, Artematica si nel tempo strutturata come societ capace di concepire e realizzare grandi eventi culturali. Alle mostre di Treviso alla Casa dei Carraresi dedicate alla pittura Veneta, si sono aggiunte importanti rassegne a Milano, a Palazzo Reale, al Castello Sforzesco e al PAC, a Gorizia e, da questanno, anche a Brescia. Ogni rassegna curata da un comitato scientifico autonomo a cui Artematica si affianca per gli aspetti organizzativi, lasciando quelli pi squisitamente curatoriali a chi ne ha le competenze.

.ROBERTO FORMIGONI PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA


Inca e Plus Ultra sono due facce della stessa medaglia: un omaggio alla Civilt dellAmerica Latina e dei Caraibi, ma anche uninedita, importantissima operazione culturale. Sar il cuore pulsante della IV Conferenza mondiale Italia-America Latina e interpreta perfettamente il sodalizio che da anni Regione Lombardia intrattiene con queste zone del mondo. Siamo lieti che Brescia si faccia portatrice, grazie al fondamentale strumento della cultura, di un rinnovato messaggio di crescita e profondo rispetto per lamicizia che gi da tempo ci lega loro.

Unimportantissima operazione culturale.

.LA FONDAZIONE BRESCIANA DI MONS. FAPPANI


LAmerica non cos lontana. Per marzo 2010 vedr la luce, accanto a Inca. Origine e misteri delle civilit delloro la mostra collaterale Brescia x lAmerica x Brescia. Allestita presso gli ambienti di palazzo Martinengo, questa mostra, fortemente voluta da Fondazione Civilt Bresciana, si propone di gettare un ponte di conoscenza e curiosit oltre quelloceano che, nei secoli, numerosissimi nostri concittadini hanno attraversato inseguendo un sogno. La curatrice Marcella Quaranta, con i molti collaboratori (tra i quali la dott. sa Bossini e il prof. Bernardo Scaglia), guider i visitatori attraverso le due sezioni dei Personaggi e dei Nuovi Cibi alla scoperta dei Bresciani che hanno contribuito a far grande lAmerica e dei profondi cambiamenti da quella derivati alla cultura della nostra tavola. A fianco dellemozione per i misteri del popolo delle Ande, si potr apprezzare dessere figli di quegli artisti, missionari, storici, artigiani e imprenditori che hanno lasciato tangibile memoria di s nel Nuovo Mondo. E imparare come la nostra vita cambiata grazie allincaico mais, alla patata, al pomodoro o allimportazione del tabacco.
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R
di MARIO CONSERVA

UBRICA

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STRATEGIA DI IMPRESA
pERCH SERVE UN SISTEMa ENERGIa COMpETITIVO
della trasparenza; i fornitori sono in una oggettiva posizione di forza preponderante, non c chiarezza sulle regole per negoziare acquisti di energia a lungo termine. Per questo gli utenti, in modo particolare quelli energy intensive, non riescono ad ottenere tariffe in grado di metterli in posizione competitiva sul mercato globale. In questi delicati settori la mancanza di contratti di fornitura di energia di lungo periodo pu prefigurare diverse conseguenze, tutte molto rischiose per il complesso delle attivit industriali nel nostro paese: ne citiamo alcune, come la estrema difficolt di rinegoziare i contratti a condizioni globalmente competitive, limpossibilit per molte tipologie produttive di continuare a operare in condizioni di non economicit, la delocalizzazione praticamente irreversibile di diverse tipologie produttive in paesi che si sono dotati di politiche energetiche funzionali agli obiettivi industriali predefiniti. Per evitare che questi scenari divengano realt, sar indispensabile intervenire per eliminare le distorsioni del mercato dellenergia, ponendosi il chiaro obiettivo di adeguare in tempi rapidi le condizioni di fornitura a quelle della concorrenza internazionale; per fare questo sar necessario da un lato rafforzare le interconnessioni con lestero in modo da accrescere le capacit di importazione, e dallaltro migliorare i criteri che destinano le risorse disponibili preferibilmente ai consumatori pi sensibili, rendendo magari possibili assegnazioni pluriennali anche per gli utenti non interrompibili. Considerata lenorme sproporzione tra domanda e capacit (oggi lenergia di importazione di gran lunga la meno costosa nel panorama dellofferta e rappresenta la fonte preferita per tutti gli operatori) la situazione attuale decisamente insoddisfacente. In realt il problema non tanto quello di avere due ex monopolisti come Enel e Snam in posizione dominante, quanto il rischio che essi possano abusare di tale posizione, quindi su questo punto che bisogna vigilare; sarebbe in effetti del tutto inopportuno nellinteresse della struttura industriale italiana pensare di ridurre la dimensione e la capacit di competere a livello internazionale di tali aziende, che costituiscono un patrimonio comune e che, se profittevoli, certamente investiranno risorse nel mercato interno per dare agli utenti servizi migliori e meno costosi. In sostanza, la questione energetica italiana un nodo fondamentale da sciogliere, se, come logico ed augurabile attendersi, si intende puntare sulla permanenza nel territorio di quellindustria di base energy intensive che alimenta il tipico network italiano fatto di tante piccole medie aziende di trasformazione e di manifattura; se c convinzione su questa scelta di fondo, non sar difficile per il Governo esplicitare chiari indirizzi di politica industriale, in modo da programmare non solo con gli scenari di lungo termine, ma anche con le scelte quotidiane, le necessarie iniziative per la diversificazione delle fonti energetiche e la flessibilit negli approvvigionamenti.
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el quadro di una seria politica industriale, con obiettivi e conseguenti strategie di medio-lungo termine adeguate al nostro Paese, che arrivato al sesto posto al mondo tra gli industrializzati, il problema del costo dellenergia rappresenta un nodo di fondamentale importanza. noto che purtroppo partiamo con lo svantaggio, perch lItalia ha i costi energetici tra i pi alti in Europa (che a sua volta ha il primato a livello mondiale sia nei valori assoluti che negli incrementi delle tariffe energetiche). Le imprese italiane, in particolare quelle dei settori industriali ad alta intensit energetica, come il comparto metallurgico, si lamentano da tempo; e hanno ragione a lamentarsi perch, nonostante le ottimistiche premesse e le altisonanti dichiarazioni ufficiali, la liberalizzazione del mercato dellenergia non ha portato a risultati apprezzabili, e comunque resta uniniziativa incompiuta dal momento che la dinamica del processo molto lenta e poco incisiva. Il costo dellelettricit ha subito negli anni notevoli incrementi che ci portano fuori competitivit e non si vedono allorizzonte condizioni o segni di inversione di tendenza; il mercato interno va tuttora avanti in regime di oligopolio, non si contraddistingue per il massimo

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ERSONAGGI

BRESCIA TORNER
A CRESCERE
Colloquio con Paola Vilardi, assessore allUrbanistica, Ambiente ed Edilizia: Un progetto politico che non pu trascurare la centralit delluomo.

di ROBERTO BARUCCO

l rapporto con il cittadino si vive quotidianamente, anche attraverso lo snellimento del sistema burocratico, la velocizzazione delle pratiche e non solo: bisogna essere tra la gente, non perdere il contatto con la realt. Paola Vilardi, assessore allUrbanistica, Ambiente e Edilizia del

Comune di Brescia, indica con chiarezza i fondamentali della sua azione allinterno dellamministrazione. Quella parte del programma che ognuno porta dentro di s, staccato dal progetto politico, rivolto invece alluomo e alla sua centralit. Un passaggio importante per chiarire anche le procedure e i metodi che ven-

gono utilizzati, ad esempio in tema di edilizia, mentre si avvicina la scadenza primaverile per la presentazione del Pgt. Abbiamo recepito nellarco di due mesi la legge regionale n. 13, compiendo una serie di azioni straordinarie per lo sviPaola Vilardi.

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luppo e la riqualificazione, muovendoci in tempi ristretti (la decisione doveva essere presa entro il 15 di ottobre scorso, ndr.) e non applicando in maniera passiva la legge sulla Casa, che consente aumenti del 20% delle volumetrie edificate e del 30% per demolizione e ricostruzione secondo i criteri dettati dalle normative sul risparmio energetico. Una scelta che stata ben recepita e contempla anche una riduzione degli oneri che va dal 10 al 50 per cento. Penso, ad esempio, a via Milano, dove con il piano di recupero sar possibile intervenire a costo zero, per quanto riguarda gli oneri, ovviamente, su immobili fatiscenti. Un beneficio dal quale saranno esclusi, per ovvii motivi, quanti hanno contribuito al degrado della zona. Sono temi importanti, che riguardano il benessere della collettivit e guardano anche alla riqualificazione delle aziende, certo non tutte, ma quelle che hanno una realt precisa, consolidata, Pmi che sono parte del tessuto produttivo. E ci sembrato corretto nel Piano Casa prevedere pure lintervento di ampliamento sulle case a schiera, una risposta concreta a chi ha la necessit, ad esempio, di creare una stanza in pi, ovviamente nel rispetto della legge, per quanto riguarda pertinenze esclusive, diritti di terzi, distanze. Insomma, proprio nellottica di vicinanza al cittadino e della riqualificazione urbana che stiamo cercando di incentivare gli interventi sul patrimonio esistente. Vogliamo che Brescia ritorni ad essere un polo attrattivo. Un piano, ci sembra, strutturato su pi livelli dintervento. S, c la volont di fornire risposte di tipo economico, sociale e ambientale, garantendo e tutelando il verde, il risparmio energetico. Contiamo sulla potenzialit dei vari tavoli di incontro che abbiamo previsto, con categorie, associazioni, sindacati e ordini professionali, per arrivare a scelte condivise. Dal canto nostro dobbiamo informare in modo corretto. Del resto, lo ribadisco, il primo passo linformazione che arriva dai nostri uffici, ed un passaggio importante. E il Musil, assessore, stato concepito correttamente?

Francamente lavrei visto in modo diverso, non cos. Il Comparto Milano, per come stato approvato, non lo condivido. Ritengo che a breve servir un incontro con la Fondazione Musil. Parliamo di sport, vuole? La Cittadella, ad esempio, progetto che ricordiamo dallinfanzia, dai tempi del sindaco Bruno Boni. passato qualche anno da allora. Diverr finalmente realt? un progetto ambizioso, entusiasmante. Vogliamo che diventi realt. C lok dal punto di vista tecnico, possibile costruire tutti gli impianti previsti nellarea individuata, nel futuro parco delle Cave, che una delle aree pi degradate della citt. Noi vogliamo riqualificare realmente: impianti sportivi e area verde sono idee concrete. Nella realizzazione della futura Cittadella dello Sport ci sono diversi assessorati coinvolti, un gruppo di lavoro intersettoriale per avviare un piano di intervento integrato. ovvio che in questo contesto non possiamo non pensare anche allo stadio. A San Polo si possono realizzare tutti gli impianti sportivi, stadio compreso, con una possibilit di recupero ambientale. E il Rigamonti? L che accadr? Per il Rigamonti valuteremo, ma ci muoveremo serenamente, con una decisione condivisa. Vede, sono convinta che, nel recente passato, le diverse anime politiche che costituivano la vecchia Giunta ponessero un limite pratico, impedendo, proprio per i differenti approcci ideologici, la realizzazione di molti progetti. Noi invece siamo particolarmente coesi nelloperare per il bene della citt. Questo ci consente di lavorare meglio e, grazie anche allaccorpamento degli assessorati, accelerare i progetti, muovendoci in sinergia.

Inoltre, fatto non trascurabile, superata la vecchia compartimentazione, ora i funzionari dei vari uffici dialogano tra di loro, creando un clima di confronto molto positivo. Dal superamento delle barriere comunicative a quelle architettoniche, che citt Brescia, in questo senso? Il delegato del sindaco, Mariachiara Fornasari, sta compiendo un lavoro

Piano casa: previsto lintervento di ampliamento sulle case a schiera.


straordinario. Io ho la delega politica e sui problemi intervengono anche gli assessori Labolani, Orto, Maione, ma lei che raccoglie e prepara il terreno alle decisioni. Devo per riconoscere che su questo tema la precedente amministrazione era molto sensibile e ha compiuto un lavoro positivo. Noi faremo del nostro meglio, dobbiamo contribuire tutti a far crescere la cultura in questo senso. Che fine faranno le caserme abbandonate? Vorremmo che venissero trasformate in spazi per i giovani: ad esempio un campus universitario, moderno e fruibile. Tuttavia dobbiamo confrontarci con le procedure e i tempi del Demanio. una vicenda che sta seguendo, con grande determinazione, il vicesindaco Rolfi. E quella croce, l, appesa alle sue spalle? Il dibattito aperto dalla sentenza europea ancora troppo vicino, esacerbato, violento, per non alzare lo sguardo al sacrificio damore che rappresenta quellimmagine inchiodata al muro. Il Crocifisso me lha regalato padre Ielpo, il rettore francescano dellIstituto Luzzago. Proprio lo stesso padre che venuto a benedire, credo per la prima volta, gli uffici dellUrbanistica, queste stanze di lavoro, dopo il passaggio di consegne tra la precedente amministrazione e la nostra. l. E non si tocca.
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venissero trasformate in spazi per i giovani.

che le caserme abbandonate

Vorremmo

La crisi ti minaccia?

Noi vediamo in ogni cosa unopportunit.

wavegroup.it

A G E N Z I A D I P U B B L I C I T E C O M U N I C A Z I O N E

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pER aNDaRE OLTRE


A colloquio con Federico Bani, vicepresidente Ascom di Brescia.
di ALESSANDRA TONIZZO
Federico Bani.

BRESCIa NEL MIRINO DELLa CRISI

ederico Bani, classe 1962, ci parla dellaria che tira a Brescia, e nel mondo, con locchio di un imprenditore la cui sensibilit va oltre le roccaforti del commercio.

Come si pu esprimere letica in unattivit imprenditoriale e, in particolare, ci sono differenze tra industria e commercio nel dar seguito a questa scelta? Letica professionale importante, non solo come tradizione personale tramandata dalla propria famiglia, ma anche come componente della politica aziendale. Purtroppo oggi etica una parola difficile, nonch una realt critica, tanto nel commercio quanto nellindustria: ci sono molti modi di fare commercio, compresi quelli di negozi e stock house che fanno circolare centinaia di migliaia di capi falsi in Italia, modalit combattute ma dilaganti. Brescia, negli ultimi anni, ha perso la banca, le multi utilities, laeroporto; anche luniversit un settore in crisi, secondo le classifiche. Stiamo assistendo a un declino o possiamo ritornare grandi? vero: negli ultimi 15 anni Brescia ha perso molto del suo potere, in tanti campi. Una recente stima della Camera di Commercio di Brescia riporta che il saldo attivo dei primi quattro mesi dellanno, tra aperture e chiusure di aziende che erano sempre state positive, invece negativo per circa 350 realt sul territorio: questo sicuramente un segnale di crisi, da stemperare per con la fiducia che la citt ritrovi il vigore dei tempi passati. Brescia ha sempre avuto una percentuale molto alta di attivit commerciali, secondo lei dovr ridimensionarsi? Se
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s, che effetti avr questo sulleconomia locale prima e sulloccupazione poi? Per la diffusione dei centri commerciali, rispetto alla densit della popolazione, Brescia la prima citt in Italia e la terza in Europa in una classifica che ci porta inevitabilmente a riflettere. Mirare a far lavorare bene i centri esistenti auspicabile, aprirne di nuovi porterebbe ad una spirale negativa, di caos totale, consapevoli dellinevitabilit di una sorta di selezione naturale delle realt in atto, di un comprensibile turn over. I dati attuali rincuorano in merito ai posti di lavoro, per ora mantenuti.

A Brescia, nel 1 quadrimestre, tra aperture e chiusure di aziende, il saldo negativo per circa 350 realt.
Si discute sugli orari dei commercianti tradizionali: lorario continuato nei giorni feriali e le aperture festive sono aspetti diversi, o sono da percorrere congiuntamente? Brescia non una grande citt, n una meta che vive di turismo, tolto lafflusso estemporaneo evocato dalle mostre, entrambe ragioni che motivano linapplicabilit dellorario continuato. I bresciani, poi, non hanno la tradizione della pausa pranzo gestita come ritaglio per gli acquisti, per questo esperimenti in tal senso, in passato, sono falliti. Le aperture festive, invece, sono un servizio aggiunto che si d alla clientela, anche se hanno maggior valore per i centri commerciali che sono, per natura, polifunzionali. Per le altre realt, le domeniche aperte vanno benissimo, ma hanno senso una tantum, come nel richiamo delle festivit natalizie e pasquali. Problema credito: che strategia stanno tenendo le banche? Sono solo prudenti o hanno altri obiettivi nel ridurre cos drasticamente la fiducia alle piccole e medie imprese? Questo un problema fondamentale perch, in un periodo di crisi come questo, le banche sono determinanti e, negli
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ultimi 3 anni, hanno gestito una politica solo ed esclusivamente mirata alla raccolta di denaro. Si dovrebbe invece capire che un ottimo impiego del credito sulle imprese determinante per il rilancio. Con una battuta: guardare meno i rating dietro la scrivania senza conoscere i clienti ed il territorio e tornare a fare le banche. Il made in Italy sotto attacco dai concorrenti americani e francesi, cosa si deve fare per mantenere alti i nostri brand? A mio avviso, America e Francia non sono due realt preoccupanti, in grado di scalfire il primato del made in Italy, e ce ne accorgiamo passeggiando nelle strade pi importanti del mondo, dove i nostri marchi dominano, pur essendo innegabile linnato spirito di competizione con la Francia, una querelle sempre viva. Un discorso a parte meriterebbero la contraffazione del made in Italy, poich i falsi italiani nel mondo sono tantissimi e, nonostante la pubblicit indiretta al marchio, sono soltanto nocivi, e la forzata dislocazione della produzione allestero a causa dei costi stellari. Abbassare un po i prezzi delle merci ed agevolare le aziende italiane a produrre sul proprio territorio sarebbero strategie da tenere in considerazione. La crisi ha toccato la moda cos come

.LA SCHEDA

FEDERICO BANI

Federico Bani, bresciano di nascita, ha affiancato fin da giovane la famiglia nella gestione di un importante negozio di abbigliamento a Brescia. Nel 1988 apre con la famiglia la prima attivit, Il Passatempo, che oggi conta nove unit tra Lombardia e Veneto. Gestisce sempre con la famiglia, con successo, il department store Carnevali tanto che, nel 1994, la sede storica di Via Cremona viene ampliata e trasferita in via Cefalonia. Nel 2003 acquista lo storico marchio Johnny Lambs e rilancia il brand. Sponsor ufficiale del Brescia calcio e di varie attivit calcistiche nel settore giovanile, promuove lo sport e leducazione dei giovani.

molti altri settori: siamo di fronte ad un cambiamento sociale, di costume o, passata questa contingenza, si ritorner al gusto dello shopping? Il gusto dello shopping non mai scemato, nemmeno durante la crisi: sono le donne, soprattutto, a non rinunciare al piacere degli acquisti. Vero che, in un periodo di magra, ne ha risentito il portafoglio. I mass media hanno fatto del terrorismo psicologico in questo periodo, ingigantendo una realt difficile, ma non cos tragica, responsabili, dunque, di una flessione nel commercio specialmente attorno a gennaio-febbraio scorsi. Oggi, nonostante tutto, possiamo dire di essere in discreta ripresa. Ha riscontrato delle oscillazioni sensibili, nei diversi reparti di vendita (uomo, donna, bambino, casa) del suo Family Department Store, che possano registrare il tenore dei nostri tempi? Sicuramente s, specialmente nei reparti classici uomo-donna over 50, mentre per quanto riguarda il settore giovane c anzi stato un leggero incremento: mi riferisco ai reparti di tendenza moda, pronto moda e jeanseria. Un bilancio reale verr per fatto a fine anno. Nel 1990 lei ader allassociazione CdO di Brescia, ne stato Vicepresidente ed tuttora nel consiglio direttivo, cos come per la Fondazione San Benedetto. Cosa pu dire in merito a questa scelta? La Compagnia delle Opere unassociazione che, credo, non abbia bisogno di presentazioni. Io vi ho aderito allinizio, quando erano davvero in pochi a conoscerla, poi stata frutto di tante amicizie, fino ad arrivare alliscrizione di 1.500 aziende: una vera famiglia che non abbandona nel momento della difficolt, a differenza di altre associazioni bresciane e non. da sfatare la credenza che CdO sia legata ad un discorso politico, che implichi obblighi e sottoscrizioni: questo esula totalmente dalla sua realt fatta di scambio e confronto, anche sul terreno politico. La Fondazione San Benedetto, nata in seno a CdO, pensata e voluta dal presidente Graziano Tarantini, invece mirata alleducazione dei giovani, secondo me il futuro reale, la sfida pi importante, fatta di valori veri, non solo cristiani. Scuole di sussidiariet, di formazione di alto livello per giovani a partire dai 19 anni si rivelano, oggi, un successo.

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PPUNTAMENTI

IN FESTa
pER La VITa
L11 dicembre al Museo Mille Miglia, serata di gala a favore dellAssociazione Lombarda per la Fibrosi Cistica Onlus. Raccolta fondi a favore del Centro di Supporto per la FC presso la Clinica Pediatrica degli Spedali Civili di Brescia.
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di ROBERTO BARUCCO

nsieme, per sorridere alla vita, comunque. Insieme, per lottare contro la malattia. Senza arrendersi, con il cuore e la generosit della gente bresciana. Sono questi i temi conduttori, la sintesi di intenti del grande evento che, l11 dicembre, accomuner un pezzo di storia della nostra terra allimpegno entusiasta dellAssociazione Lombarda Fibrosi Cistica Onlus. Una grande festa per raccogliere fondi da destinare allOspedale civile di Brescia, dove esiste il Centro di supporto per la Fibrosi Cistica, diretto dalla dott.sa

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SAVE THE DATE


Venerd 11 dicembre
GRANDE FESTA AL MUSEO MILLE MIGLIA
Per informazioni:
335 84 77 327 - 335 25 93 73 - 335 71 06 947

Da sinistra Emanuela Agosti, Barbara Vallaperta, Daniela Vezza, Umberta Gussalli Beretta. Alla guida il dr. Giuseppe Vallaperta.

Partecipare alla festa di beneficenza e vivere una serata davvero affascinante.

Rita Padoan, che dipende dal reparto di Clinica Pediatrica di cui responsabile il prof. Alessandro Plebani. Dove la lotta alla malattia si combatte in prima linea. Una battaglia quotidiana che, in questa particolare occasione, i volontari dellassociazione condurranno invece negli spazi del Museo della Mille Miglia di via delle Rimembranze. l, nel monastero benedettino del XII secolo, ora deputato a ospitare il passato recente della storia automobilistica dItalia, che la serata dell11 dicembre, divenuta speciale per atmosfera e obiettivi, trover la migliore delle collocazioni possibili. Fascino evocativo della Freccia Rossa, tradizione e futuro si incontreranno nel segno della beneficenza, grazie alla di-

sponibilit della dirigenza del Museo, dal presidente Vittorio Palazzani al vicepresidente Attilio Camozzi, che hanno offerto spazi e risorse e ai tanti sponsor che hanno sostenuto quellidea, tramutata in realt, nata dai componenti dellassociazione. Sono tanti i bambini malati nel Bresciano ricorda il dottor Giuseppe Vallaperta, vicepresidente del consiglio direttivo lombardo , oltre un centinaio, ed un dato che deve far riflettere. Lassociazione si propone di finanziare lattivit di ricerca, per migliorare la qualit della vita nei pazienti e una rinnovata attenzione inoltre posta su tutti i problemi che caratterizzano la prevenzione e la cura della fibrosi cistica. Gli obiettivi sono chiari e nel centro di supporto nato nel 2003 nella clinica pediatrica degli Spedali Civili divengono traguardi da raggiungere e superare: far compiere un salto di qualit alle strutture e al personale che seguono il paziente. Incrementare i posti letto per le degenze periodiche e acquistare attrezzature pi idonee alla terapia. In questo caso continua il dottor Vallaperta , reperire fondi destinati alle macchine per rilevare la densit ossea. Un traguardo, da raggiungere quanto quelli della competizione sportiva, la maratona, che GLI SPONSOR DELLA SERATA
Concessionaria Bmw e Mini - Nanni Nember Whitford srl Guber Spa Richard Ginori Spa Fasoli Gioiellerie Multisala OZ Daniela Vezza Luxury Designer

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PPUNTAMENTI

LA FIBROSI CISTICA
La fibrosi cistica una malattia genetica ereditaria; la sua diffusione in Italia di circa un malato ogni 2.500 nati vivi. Il difetto genetico una mutazione del gene CF che porta a unalterazione di una proteina chiamata CFTR, presente in tutti gli organi, che regola gli scambi di sodio, cloro e acqua attraverso le membrane cellulari. Gli organi pi colpiti sono i polmoni e il pancreas; nei primi si osserva la presenza di secrezioni dense e vischiose, che facilitano linsorgere di infezioni batteriche. La cura della fibrosi cistica, tramite farmaci convenzionali e non, ha fatto passi da gigante e la sopravvivenza e qualit di vita dei pazienti in costante miglioramento. Il numero di casi in Lombardia circa 700 e in Italia 5.000 circa.

accomuna il gruppo che guida i volontari. Vogliamo costruire un evento che WWW.FCLOMBARDIA.IT dimostri tutta la sua efficacia nella raccolta dei fondi dice Umberta Gussalli Beretta, nellanticipare i contenuti di questa particolare corsa per la vita che sta affrontando con tante sfilata di abiti da sera, creazioni esclusive altre donne simbolo della brescianit, disegnate personalmente dallamica Daimpegnate come lei nella lotta alla fibrosi niela Vezza. E non tutto: abbiamo in cistica . Una festa di grande livello, che programma ancora una serie di sorprese, dimostri come sia possibile raccogliere prima di proseguire la serata con musica fondi divertendosi e sfruttando nel mi- e danze. I premi estratti sono davvero gliore dei modi le potenzialit e le risorse allettanti, vanno dalla vestizione completa dei bresciani. Bisogna muoversi in grande messa a disposizione da Luca Roda, alle stile sul nostro territorio, perch qui pos- lampade Flos, senza contare un gioiello di Fasoli, una bici da corsa, un ulteriore presiamo trovare grandi risposte. Ed ecco che le amiche di sempre, unite mio a sorpresa messo a disposizione da dalla passione e dallo spirito pi autenti- Beretta, e tanto altro ancora. Insomma, co dello sport concretizzano lintuizione una notte magica, che avr il suo prologo iniziale. Lidea nata proprio durante lottava maratonina Citt di Brescia, partita dal Museo Mille Miglia, e labbiamo trasformata in realt, conferma Emanuela Agosti, evocando quella forza di volont e determinazione che le donne sanno dedicare a un progetto, quando le tocca nellanimo. La festa di gala sar davvero un bel momento continua Umberta Gussalli Beretta , ci stiamo impegnando a fondo:
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non ceneremo soltanto, nelle splendide sale del monastero, ma chi partecipa potr visitare anche il Museo della Mille Miglia e toccare con mano le sue meravigliose auto depoca. E se non bastasse abbiamo anche previsto una ricca lotteria, con lestrazione di splendidi premi e una affascinante

Da sinistra Daniela Vezza, Emanuela Agosti, Attilio Camozzi, Umberta Gussalli Beretta e Barbara Vallaperta.

alle 20, con laperitivo, prima del buffet e dellapertura riservata del museo. Aiutare divertendosi sottolinea Umberta Gussalli Beretta , acquistando al costo di 70 euro il biglietto per partecipare alla festa di beneficenza e vivere una serata davvero affascinante, con ospiti brillanti, simpatici e anche alcuni nomi celebri del mondo dello spettacolo. Ma non sveliamo troppo. Ci rivolgiamo ancora alla generosit dei bresciani: siamo certi che non mancheranno allappello. ASSOCIAZIONE LOMBARDA FIBROSI CISTICA ONLUS
Centro di supporto per la Fibrosi Cistica di Brescia Clinica Pediatrica Ospedale dei Bambini Piazzale Spedali Civili, 1 - 25123 - Brescia Tel. 030 399 6287 - Fax 030 399 6028 C/C postale N46750204 C/C bancario: Banca Prossima IBAN IT43K0335901600100000003216 Versamento 5 per mille: Cod.Fisc.97218860159

Chi partecipa potr visitare anche il Museo della Mille Miglia. Previste anche una ricca lotteria e una sfilata di abiti da sera.

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a cura di AlessAndrA Tonizzo, AlessAndrA CAsCio, sergio MAsini

IL NATALE
DEI BAMBINI

Tempo di luci e di balocchi, di dolciumi e di propositi. in occasione delle feste, 12mesi ha voluto dare voce ai veri protagonisti per diritto det di questo natale 2009, raccogliendo le testimonianze di otto bresciani deccezione. con laugurio che in ognuno di noi continui a vivere la voglia di sognare e la gioia di riscoprirci ancora bambini.

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GIADA, 5 Anni
Che cosa fate per Natale, lalbero o il presepe? Lalbero di natale e il presepe. Che cosa rappresenta per te il presepe? La nascita di Ges. Noi lo mettiamo nel presepe la notte di Natale. Chi ti porta i regali Babbo Natale o Santa Lucia? Prima porta i regali Santa Lucia e poi Babbo Natale. Hai gi scritto la letterina per Santa Lucia? La scriverai con la mamma o a scuola, con la maestra? Lho scritta con la mamma e lho conservata dentro casa. Prima lavevo messa sul balcone, ma avevo paura che veniva il vento e la portava via. Quali regali desideri per Natale? Il Ciccio Bello amore puppucacca, la Sbrodolina parrucchiera e la Sbrodolina ballerina. Come ti portano i regali Santa Lucia e Babbo Natale? Santa Lucia col suo asino volante, entra dalla finestra e in cucina trova la tazza di latte con i biscotti, mentre allasinello lasciamo sotto lalbero di natale il cestino con il fieno. Babbo Natale, invece, entra dal camino con le sue renne che volano solo la notte di Natale. Babbo Natale e Santa Lucia come fanno a sapere se sei stata brava? Loro lo sanno perch sono magici! Se non sono stata brava mi portano il carbonenon lho mai preso!.

Quali regali desideri per Natale? La casa delle bambole e una chitarra con il microfono pecch voglio cantae. Hai gi scritto la letterina per Santa Lucia? La scriverai con la mamma o a scuola con la maestra? Lho gi scritta con la nonna e lho messa in cucina. Santa Lucia gi passata a ritirarla. Generalmente per Natale fate il presepe o lalbero? Facciamo lalbero di Natale e batta. Cos la cosa pi bella di Natale? La casa delle bambole ma anche la neve e i pupazzi di neve che li faccio con la mamma, il pap, Fede e Marta. Cosa rappresenta per te il Natale? La neve, il freddo e batta. Meglio i giocattoli o i dolci? I dolci! Come ti porta i regali Santa Lucia? Entra dal camino dopo aver volato con la slitta sul tetto. Sul terrazzo lasciamo il pane, il mandarino, i biscotti e per lasinello il pane e il fieno.

GIULIA, 4 Anni

MARCO, 6 anni
(nella vita, un domani, falegname o contadino) Quali regali desideri per Natale? Una pista del trenino Thomas e la Nintendo DS. Qual la cosa pi bella del Natale? Il presepio e lo snowboard. Come nato il Natale secondo te? Sono gli uccellini che hanno inventato il Natale, anche se a Natale fa freddo!. Farai lalbero o il presepe? Secondo te perch si fanno? Bisogna fare sia lalbero che il presepe, tutti e due per ringraziare Ges. Ma dipende anche dallo spazio. Come fa Babbo Natale a portare i doni? Usa una slitta con mille renne, e sono renne normali fino a che lui non gli d una caramella magica per farle volare. Va velocissimo e gira per tutto il mondo, ma deve stare attento, quando passa sul mare, che non gli cadano i regali. Se succede pu essere che lo aiutino i pinguini che vivono dove ha casa lui, al Polo Nord. Scriverai la letterina a babbo Natale? Con la mamma ogni tanto ritaglio le foto dei giochi che desidero dai volantini e faccio un collage da spedire a Babbo Natale, cos se non parla litaliano capisce lo stesso. Penso che per portargli tutte le letterine usino un aereo o un elicottero: il pericolo se finiscono fuori dalla cassetta, perch se sono bianche si possono confondere con la neve.

(prossimamente giornalista)
Quali regali desideri per Natale? Sicuramente dei videogames. Qual la cosa pi bella del Natale? La neve e i regali. Scriverai la letterina a Babbo Natale? Io gliela scrivo sempre, mi aiuta la mamma, per certo adesso si potrebbe anche mandargliela via mail, ma bisogna stare attenti che non gli si rompa il computer. Esiste anche una Mamma Natale secondo te? Quella non credo, per lui ha sicuramente una ragazza. lei che lo aiuta a vestirsi perch lui troppo grasso. Per Natale meglio giocattoli o dolci? Pi giocattoli e pi dolci!.
MESI 12DICEMBRE 2009

STEFANO, 5 anni

CAMPIONATI ITALIANI Assoluti PATTINAGGIO


DI FIGURA
su ghiaccio

BRESCIA
Palazzo EIB

17-20 dicembre 2009


w w w . b r e s c i a s u l g h i a c c i o . i t

LUCREZIA, 3 anni e (futura dottoressa)


Quali regali desideri per Natale? Le bambole delle fatine Winx e la borsa di Hello Kitty. Qual la cosa pi bella del Natale? Fare i pupazzi di neve. Come nato il Natale secondo te? Lhanno inventato le nuvole. Come fa Babbo Natale a sapere se sei stata brava? Durante lanno lui, Santa Lucia e qualche volta anche la Befana, volano sugli aerei per guardare gi e vedere chi sta facendo il buono. Cos si regolano. Farai lalbero o il presepe? Tutti e due, sono belli. Scriverai la letterina a babbo Natale? Ti farai aiutare dalla tua maestra? La letterina la scriver con la mamma, ma non so dove spedirgliela. Come fa Babbo Natale a portare i doni? Arriva con le renne, le parcheggia in cielo e scende dal camino, che per deve essere spento senn si brucia tutto!

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LORENZO, 10 anni
(da grande veterinario) Quali regali desideri per Natale? Un pappagallo, un cane e un criceto ma va bene anche se cominciamo col pappagallo, e uno skateboard. Vorrei anche il videogioco dei Pokemon. Come nato il Natale secondo te? Ges ad aver inventato Natale. Farai lalbero o il presepe? Secondo te perch si fanno? Il presepe piace a Ges ed importante perch Babbo Natale gli vuole bene. Lalbero gli serve un po come satellitare. Come fa Babbo Natale a portare i doni? Parte dal Polo Nord con tutti i regali ma non pu fare come santa Lucia che ferma il tempo, lui cerca di essere super-veloce. Una volta dicevano che entrava dal camino, ma in realt riesce a passare attraverso i muri. Usa otto renne, o almeno sono otto quelle che si vedono di solito in televisione, quando poi non le usa le fa andare in unaltra dimensione.

FRANCESCO, 4 anni

(aspirante camionista)
Quali sono i tuoi desideri per realizzare un felice Natale? Io voglio una macchina telecomandata che va su tutti i terreni, anche le rocce. Come mettersi in contatto con Santa Claus? Scrivo la letterina con mia sorella Cristina e la mettiamo in cucina, poi il giorno dopo sparisce. Come nasce il Natale, a cosa lo si deve? Alla neve, ai regali!. Come immagini Babbo Natale? Come un vecchio che vola con la barba e il cappello rosso. Meglio il presepe o lalbero? A me piacciono i presepi. Ne facciamo uno vicino alla lampada e uno sulla panchetta. I doni li ricevono solo i bambini meritevoli: come si fa a sapere quali sono? Babbo Natale, insieme a Santa Lucia, ha un occhio grandissimo che dallalto osserva tutti i bimbi e sa se sono buoni o no.

PIETRO, 7 anni (futuro muratore)


Cosa desideri per Natale? Per Natale vorrei i libri di Mucca Moka e anche un bel quadro con la fotografia di tutta la famiglia. Lhai fatto sapere a Babbo Natale? Gli ho scritto una letterina e lho appoggiata sul ripiano della cucina. A cosa risalgono le origini del Natale? Natale legato alla nascita di Ges. La figura di Babbo Natale cosa ti suscita? Babbo Natale lo immagino come un vecchio con la barba bianca, vestito di rosso, con un cappello e il pon-pon. Il presepe e lalbero sono due tradizioni contrastanti? No: a casa nostra li facciamo tutti e due. Io faccio il presepio con la mamma mentre il pap e i miei fratelli fanno lalbero. il pap che lo monta perch il pi alto di tutti.

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NDAGINE

CI VUOLE UN...
B
di VIOLA LADI

BaBBO pER 365 GIORNI


abbo Natale entra nelle nostre case solo una volta lanno. Lo fa di notte, di soppiatto, quasi fosse un ladro, ma perfino Robin Hood, di fronte a lui, dovrebbe levarsi il cappello. Gi, perch Babbo Natale dona senza ricevere e nei suoi gesti non c la bench minima macchia. Dona semplicemente per il gusto di donare, per vedere, alle prime luci dellalba lo sguardo acceso di stupore dei bambini di tutto il mondo. lui il pi bel simbolo pagano di questa festa cristiana che, come si suol dire, dovrebbe renderci tutti pi buoni. Ma c un ma. Il problema, infatti, arriva quando la magia del Natale svanisce e il nostro Babbo se ne torna al Polo Nord, dando il via ai lavori per la costruzione dei doni dellanno che verr. tanto indaffarato da non accorgersi che, intanto, ogni notte dellanno, nelle nostre case entra Babbo Feriale, un vecchio ossuto dalle unghie lunghe e ingiallite. Babbo Feriale non porta doni, il suo unico intento sottrarre dalle nostre case ci che lo spirito natalizio sa infondere. Cos porta via nel suo sacco nero il senso di ospitalit, lunione familiare, il tepore domestico, larmonia e la solidariet, rendendo le abitazioni, i palazzi e le citt in cui riesce a intrufolarsi pi fredde e anonime. Babbo Feriale non ha scrupoli. Solo una volta tornato a casa a mani vuote. Si era appena introdotto in una scuola per fare suo quel senso di amicizia che lega gli alunni della stessa classe. Stava per aprire il suo grande sacco quando,

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ad un tratto, il suo sguardo si pietrific. Per qualche istante rest immobile a guardare quella croce appesa al muro poi, in un attimo, fugg impaurito fuori dalla finestra. In questi giorni Babbo Feriale continua a saccheggiare a destra e a manca, ogni notte arricchisce in fretta e furia il suo bottino prima del ritorno di Babbo Natale che, con il suo carico di doni, render, ancora una volta, tutti pi buoni. Non ci resta che aspettare il suo ritorno, capace di illuminare i cuori. Non da Natale a Santo Stefano, ma da Santo Stefano a Natale.

.SONDAGGIO SUL NATALE 1. IN CHE MODO VIVI IL NATALE? 23,5


%

DA PAGANO

76,5 50

DA CRISTIANO

2. QUAL IL MOMENTO CHE 26 24


%

PREFERISCI DELLE FESTE NATALIZIE?


VIGILIA
%

6. COSA AMI DEL NATALE? 40 LATMOSFERA 35 UNIONE FAMILIARE 15 CLIMA DI FESTA 5 LIPOTESI NEVE 5 ALTRO
% % % % %

11. IN QUALE LUOGO DIVERSO 5


DA BRESCIA TI PIACEREBBE TRASCORRERE IL NATALE?

NATALE S.STEFANO

3. SE PENSI AL NATALE QUAL


LA PRIMA COSA CHE TI VIENE IN MENTE?
% %

15 LUCI 11 MUSICHE NATALIZIE 5 FAMIGLIA 4 ALTRO 4. COME ADDOBBI LA TUA CASA? 12,5 SOLO ALBERO 0 SOLO PRESEPIO 81 TUTTI E DUE 6,5 NESSUNO DEI DUE
% % % % % % % %

34 ALBERO DI NATALE 31 NEVE

7. COSA ODI DEL NATALE? 35 IL BUONISMO A TUTTI I COSTI 10 CERTI PARENTI 35 CONSUMISMO 6 CATENE DI SMS 10 NIENTE 4 ALTRO
% % % % % %

15 gROENLANDIA 22 NEW YORK 22 PARIgI 25 LUOgHI MONTANI 11 ALTRO


% % % % %

LAPPONIA

12. SE BABBO NATALE ESISTESSE


VERAMENTE COSA GLI CHIEDERESTI QUESTANNO?

8. VINCE NATALE O PASQUA? 62,5 1 X 25 2 12,5


% % %

10 BENI MATERIALI 5 gIUSTIZIA 5 ALTRO


% % %

32 SOLDI 28 LAVORO 20 ARMONIA E SERENIT


% % %

9. VINCE PANDORO
O PANETTONE?

5. UN VOTO DA 1 A 10 A: 5,5 SHOPPINg NATALIZIO 7,5 PRANZI E CENE COI PARENTI 7 MESSA DI MEZZANOTTE 7 VIN BRUL

12,5

25

62,5

1 X 2

10. NATALE CON I TUOI? 2 98


NO
%

SI

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ROGETTI

COLTIVaRE ENERGIa
Progetto Aewa Agri Energy West Africa. Una grande iniziativa che ha come protagonista una pianta, la Jatropha Curcas, e come obiettivo lautosostentamento e lo sviluppo economico delle popolazioni dei piccoli villaggi africani.
di GUIDO SACCHETTO

NUOVE IDEE pER aIUTaRE LO SVILUppO:

oltivare energia? Un sorriso nasce spontaneo, ma lagroenergia, cio le forme di energia rinnovabile che possono essere prodotte, e quindi coltivate nelleconomia del settore agricolo e agroforestale, tra le fonti di energia rinnovabili pi interessanti del momento. Ed diventato uno degli elementi fondamentali di alcuni progetti che la Ong Fondazione Sipec e ExSo stanno sviluppando, con la collaborazione e il supporto di Sales Solutions, in tre dei paesi pi poveri dellAfrica Sub-sahariana: Burkina Faso, Togo e Zambia.

Lagro-energia una fonte di energia pulita su cui lintero pianeta dovr investire sempre pi nel futuro. Nelle prossime settimane, al vertice di Copenhagen sui cambiamenti climatici, i grandi del mondo definiranno le sfide impegnative del futuro, ma noi europei abbiamo gi definito i primi obiettivi: produrre, entro il 2020, almeno il 20% dellenergia da fonti rinnovabili. Tutto ci permetter di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, fonti esauribili, aiutando nel contempo a contribuire alla riduzione delleffetto serra, e permettendo un recupero sostenibile di diverse risorse derivanti da

attivit produttive con un conseguente vantaggio economico e sociale: gli anglofili la definirebbero una win-win situation, che innesca un circolo virtuoso di sviluppo. Perch non anche per il grande continente africano? Coltivare energia con le risorse esistenti, garantire unentrata economica alle popolazioni rurali dei piccoli villaggi africani, portare le competenze e il knowhow per trasformare le coltivazioni in energia, e finalmente utilizzarla per garantire acqua ed elettricit, le basi necessarie per uno sviluppo. Questi i punti fondamentali dei progetti che sono in corso, e che sembrano poter favorire quel necessario legame tra cooperazione a volte forse troppo artificiale e limitato alla fase di implementazione dei progetti e sviluppo che deve essere reale e che pu inoltre permettere un diverso approccio nei confronti dei flussi migratori. Le politiche che affrontano le questioni migratorie devono infatti riguardare forme autentiche di partenariato e cooperazione con i paesi terzi, e devono essere pienamente integrate nella cooperazione allo sviluppo e nelle altre politiche di relazioni esterne di ogni Stato. Laugurio che, in un

Garantire unentrata economica alle popolazioni rurali, portare il know-how per trasformare

le coltivazioni in energia.

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La Jatropha Curcas una potenziale fonte di energia alternativa, perch una pianta dai semi oleosi che cresce su terre poco fertili.
vicinissimo futuro, si possa contribuire ad aumentare limpatto positivo sullo sviluppo dei trasferimenti delle rimesse degli emigrati, consentendo alle diaspore di contribuire allo sviluppo del loro paese di origine e al ritorno volontario dei migranti nelle proprie aree di origine, con innovate possibilit di sviluppo e crescita. Non sono solo parole; questi alcuni fatti, su cui ExSo e Ong Fondazione Sipec stanno da anni lavorando. Si chiama Jatropha Curcas, un cespuglio delle euphorbiacee che produce semi oleosi e cresce in climi semiaridi e su terreni impoveriti e marginali. Per questo una pianta molto popolare tra i fautori di una via locale e sostenibile ai carburanti di origine vegetale.

La strategia adottata nei progetti in corso prevede di incentivare la coltivazione del cespuglio dai semi oleosi, quindi la produzione di olio, lutilizzo domestico per avere fornelli che non utilizzino legnami, la sua

trasformazione in biocarburante (biodiesel) ed infine la creazione di reti diffuse di distribuzione di questo carburante. E tutto questo senza togliere terre buone, cio fertili e ben irrigate, allagricoltura: quindi senza minacciare la produzione alimentare, uno dei punti da mantenere in una corretta strategia di sviluppo. proprio per questo che la Jatropha indicata come una potenziale fonte di energia alternativa: poich cresce, appunto, su terre poco fertili, e non in competizione con la produzione alimentare come invece la canna da zucchero, la soja, il mais, la palma da olio, tutte coltivazioni che si stanno sviluppando in modo intensivo per farne le basi per nuovi bio-carburanti. La Jatropha Curcas una pianta originaria dei Caraibi, con crescita endemica in Africa, per nulla commestibile per luomo e gli animali anzi leggermente tossica, e molto utilizzata per recintare i terreni coltivati che raggiunge la piena maturit in cinque anni e pu garantire raccolti commercial gi in uno o due anni. Un ettaro coltivato a Jatropha Curcas pu produrre 8.000 kg di semi (che contengono fino al 39% di olio) e pu fornire 2.200 chili di olio e circa 5.000 chili di fertilizzante e sotto-derivati. La Jatropha Curcas presenta quindi
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in tutti i paesi prevede miglioramenti a ogni livello: - ambientale: il rimboschimento del territorio protegge, infatti, il terreno dallerosione ed evidenzia la possibilit di ricavare bio-combustibili e fertilizzanti da fonti naturali rinnovabili, che producono inoltre fertilizzanti naturali per lagricoltura; - sociale: si sviluppa un miglioramento delle condizioni di vita per le famiglie rurali e con un focus specifico per le donne, che potranno accedere ad un reddito autonomo; - tecnico: si pongono le basi per autoprodurre risorse energetiche (bio-combustibili ed energia elettrica); diversi punti a suo favore: non inquina - educativo: la formazione agli agricoltolambiente, cresce fino a 50 anni in terreni ri riavviciner le famiglie e i giovani alle semiaridi, in presenza di scarse precipita- scuole. zioni, partecipa alla lotta alla desertifica- Sono state quindi proposte ed attivate, in zione ed utilizza molto meno acqua e molto Burkina Faso, Togo e Zambia, azioni di menofertilizzanti promozione rurale delle colture tratese a supportare dizionali: unotlautosostentamento WWW.FONSIPEC.IT tima prospettiva e lo sviluppo econoper i paesi in via mico della popoladi sviluppo. zione, per migliorare La logica di progetto che stata adottata la condizione socio-economica ed elevare il livello di vita. Fondamentale risultato dei progetti sar .FONDAZIONE la disponibilit di energia elettrica con SIPEC ONLUS gruppi elettrogeni alimentati ad olio vewww.fonsipec.it getale per lo svolgimento di attivit a scoFondazione Sipec opera senza po comunitario, quali lilluminazione di fine di lucro ed ha lo scopo di spazi comuni, il sollevamento di acqua o promuovere ed attuare ovunque la macinazione dei cereali. siano necessari, in Italia ed allestero, La possibilit di produrre olio vegetale interventi mirati a sopperire carenze per bio-diesel permetter in futuro a quenel livello di vita (salute, istruzione, ste regioni una crescita dal punto di vista strutture sociali e recupero emartecnico e socio-economico, rendendo ginazioni), che compromettano i possibile lautonomia dallapprovvigiobisogni primari e la persona stessa. namento di combustibili minerali. Lo Attiva dal 1989, FonSipec riconosviluppo di Piattaforme multifunzionali sciuta dal 1991 come organizzazione comunitarie nelle aree interessate pernon governativa (Ong) dalla UE metter inoltre uno sviluppo autosostenie dal ministero degli Affari Esteri; bile delle comunit, che a sua volta concome Ente Morale dal ministero sentir lo sviluppo delle basi necessarie degli Interni. per uno sviluppo: acqua ed elettricit. Le piattaforme potranno, infatti, essere do.EXSI . EXPERTS tate, in base alle esigenze delle comunit, IN SOLIDARITY di un mulino per macinare sementi o di www.exso.eu un generatore per produrre elettricit o, Esperti in Solidariet, passione autentica per la ancora, di un pozzo per pescare acqua da valorizzazione delle qualit umane. falde profonde.

Un ettaro coltivato a Jatropha pu produrre 8.000 kg di semi e pu fornire 2.200 chili di olio e circa 5.000 chili di fertilizzante e sottoderivati.
Che altro dire? Le idee ci sono, sono state seminate e stanno crescendo. I team sono solidi e motivati, sia in Italia che nelle aree africane. Ultimo punto, in co-

ROGETTI

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WWW.EXSO.EU

stante sviluppo, la raccolta di fondi: non solo una raccolta di fondi umanitari, per sostenere situazioni di crisi, ma un investimento sul futuro, per fornire strumenti e formazione che possano innalzare il livello di vita e creare le condizioni per un sano sviluppo locale.

.LE COORDINATE PER SUPPORTARE IL PROGETTO


Intestatario dei C/C Bancario e Postale Fondazione SIPEC Via Collebeato, 26 - 25127 BRESCIA cod. fisc. 96006440174 C/C Bancario presso UBI BANCA Corso Martiri della Libert, 13 Brescia IBAN IT 94 R 03500 11200 000000027960 C/C postale n.13229257 Causale per i versamenti: AEWA Coltivare energia Cinque per Mille Firma nella casella: sostegno del volontariato Codice fiscale FONDAZIONE SIPEC: 96006440174

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RESCIA E I BRESCIANI

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UNa FaSHION HOUSE


Gianni Peroni, titolare di G&B Negozio, ci racconta la moda.

TUTTa BRESCIaNa
imprinting, nonch dalla concentrazione di marche prestigiose, si rivelato una piacevole sorpresa. Inizialmente stato il fattore novit ad attrarre, tramite il tam-tam. Poi, sono arrivati i buyer, italiani e stranieri, cio le persone che si occupano di moda, che hanno iniziato ad interessarsi di G&B, compiendo la magia.... Esiste Il diavolo veste Prada? Ne esiste pi di uno, in verit. Si parla spesso di Anna Wintour, direttrice di Vogue America, ma noi abbiamo conosciuto da poco Susy Menkes, celebre critico che scrive per lHerald Tribune, presente alla settimana della moda milanese, e non ci parsa affatto meno diavolo: secondo lei i marchi italiani starebbero diventando sempre pi inconsistenti quando noto che lItalia produce pi dell80% del business mondiale della moda , non solo, ha attaccato gli stilisti del Made in Italy, tra cui anche Giorgio Armani, accusandoli di aver realizzato capi esagerati, poco

di ALESSANDRA TONIZZO

.000 mq di superficie lussuosa, distribuita su due piani, risultante da una villa padronale del 700 ristrutturata da Renato Corsini e Leonardo de Carlo. G&G Negozio, lenclave del fashion di stanza a Flero creata da Gianni Peroni. Unazienda ben pensata e strutturata, che lavora infaticabilmente, in una cornice deccezione, con pezzi di autentico design e un ampio giardino retrostante. Cosa distingue la sua fashion house dagli altri esercizi che propongono la moda delle firme esclusive delle Grandes Maisons? La vera novit stata il poter attuare, in un unico grande contenitore, decentrato rispetto ai percorsi rutinari dello shopping, un ampio ventaglio di scelte per i bresciani. Cos come a Cremona, qualche anno fa, a Flero ho lavorato puntando sul mio stato danimo del momento, legato alle influenze francesi, a Philippe Starck, esprimendo me stesso, secondo esigenze per diverse. Altezze, profondit, orizzonti liberi, respiro: questi sono stati i nuovi parametri che hanno fatto s che G&B si avvicinasse pi ad una dimora che ad un semplice negozio. La scelta rispondeva alla volont di costruire un esercizio che, riunendo tutti i marchi pi importanti in Italia e allestero, che proponesse un look completo a bresciani e non. Oggi abbiamo rivisto il contenitore mantenendone lidentit, quindi i marchi, ma ampliando il target dei clienti: prima ci rivolgevamo ai 30-55enni, oggi ci occupiamo volentieri anche dei ventenni. Vips, personal shopper e affini: chi realmente frequenta G&B e perch? Il nostro zoccolo duro composto dagli abitanti di Brescia e provincia anche se, negli ultimi tempi, lafflusso di stranieri, allettati dalle fattezze architettoniche di G&B, dal suo

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B
necessario essere eccelsi in tutto.
adatti alla ragazze per bene, confezionati invece per veline ed escort. Qual da G&B lapporto di francesi e americani al mondo della moda? A livello di mercato, facendo delle stime, direi che le marche italiane coprono l80% del business reale, quelle francesi il 15% mentre da oltreoceano proviene, per ora, solo il 5%. Crede che esistano ancora personalit forti, capaci di fare da trend setter, nella variegata societ contemporanea? Restando nellambito della moda, le persone che oggi lasciano il segno sono poche perch vuole, cerca ci che ha gi visto e che conosce, ma si affida comunque alle nostre preparate consulenze che, tra laltro, contraddistinguono la nostra identit in maniera forte. A chi vuole unicamente il marchio noi accostiamo altro, merci sulle quali abbiamo fatto ricerca; una delle nostre caratteristiche anche mettere a disposizione del cliente prodotti che ha potuto visionare in vacanza, da Porto Cervo, a Londra, a New York, e che G&B mette a disposizione perch conscio che sono quelli giusti, spesso anticipando in Italia nuovi trend. In un certo senso, prima diamo delle certezze, delle conferme per creare fiducia, poi ci permettiamo di andare oltre, di far osare. Quanto conta, per costruire unimpresa importante, la caratura personale e quanto invece i sussidi esterni, come quelli di grandi consulenti? Dieci anni fa, quando mi si chiedeva di valutare limportanza di tre fattori chiave come il cliente, la mia persona e i collaboratori, rispondevo con delle percentuali: rispettivamente 70%, 10% e 20%. Oggi devo dunque dire che questi ultimi contano pi del 60%: sono loro che fanno lazienda. Io sono lequilibratore di questa macchina che G&B, sempre conscio che necessario tenere un profilo basso, avere umilt ed essere al servizio di tutti. Acquisti, vendite e pubblicit sono i tre settori caldi di ogni impresa. Come li ha gestiti, nel tempo, per ottenere risultati che annoverano oggi G&B nellelenco dei cento negozi pi belli al mondo? Ci che serve non disporre di un leader negli acquisti, uno nelle vendite ed un altro nelle public relations: oggi c bisogno di unimpre-

RESCIA E I BRESCIANI

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esistono sempre meno personaggi, quelli che, un tempo, facevano la moda stessa. Armani, Ferr, Krizia, Fiorucci, Moschino prima di essere marchi erano persone, erano lo stile. Oggi rimasto uno sparuto gruppo di stilisti, come Miuccia Prada, Armani, John Galliano, Tom Ford, Dolce&Gabbana il resto stato sostituito da abili fashion director, preparatissimi consiglieri del progettista, certo, ma legati ad organizzazioni, strutture ed aziende che costituiscono la vera personalit in gioco, come nel caso della celebre maison Valentino. Tuttavia, persone come Frida Giannini, a mio avviso, oggi possono fare la differenza: prendendo in mano un marchio come Gucci con passione e capacit creativa e imprenditoriale, Giannini fa parlare di s. Nel suo negozio, lei a proporre determinate marche ai clienti o questi si recano da G&B con le idee gi chiare? La gente che viene da G&B in parte sa gi cosa

Un brand capace di non subire passivamente la moda, ma di fare a sua volta tendenza.

sa totale guidata da un imprenditore. Non pi sufficiente comprare bene, vendere con successo ed avere una bella immagine nellambito della comunicazione perch necessario essere eccelsi in tutto. La pubblicit oggi mantiene un ruolo importante, ma nettamente inferiore rispetto agli anni passati. Per quanto riguarda il settore acquisti fondamentale puntare sulla ricerca e sullistruzione dei buyer, i quali devono disporre di tecniche e conoscenze, nonch di budget, in grado di non farli cadere nella trappola della collezione rivisitata, un clone dellanno precedente che porta a comprare ci che si gi venduto. Cosa fare, oggi, per costruire unimpresa di successo? Nel nostro campo, scoprire il mood della stagione a venire il vero successo di unimpresa, e questo costa letture, informazioni, coraggio. I veri capifila sono coloro i quali inventano il trend che verr poi interpretato da tutti, ognuno secondo il proprio stile e la propria storia. Essere un mix tra limprenditore e il commerciante il fattore chiave, quello che, ad esempio, a noi permette di essere, pur nel nostro piccolo, un brand capace di non subire passivamente la moda, ma di fare a sua volta tendenza. Andare a casa del cliente, inoltre, una strategia, neanche troppo metaforica, che porta consensi: informazioni, mailing list, feste essere, in una parola, dinamici per ricordare agli altri che ci sei. Come sta andando G&B questanno? Linizio dellanno stato molto difficile perch, ascoltando il mercato, abbiamo dovuto reinterpretarci inserendo anche prodotti sempre in linea con il mood attuale, ma meno costosi. Cos, se nei primi sei mesi abbiamo perso circa il 6%, il secondo semestre dallanno ci sta dando qualche soddisfazione. A quando un suo negozio allestero? Sono arrivate alcune proposte in merito, precisamente da Dubai, ma dobbiamo diventare ancora molto bravi perch nelle grandi capitali, in realt, non manca niente. Il vero competitor il monomarca, impossibile da eguagliare per dettaglio e preparazione. Il futuro si giocher proprio cos, in un dualismo tra monomarca e multimarca, a fianco delle griffe regionali: contenitori come il nostro accoglieranno il cliente che non ha voglia di vestirsi di ununica brand, ma vuole invece avvalersi di un ottimo consulente che gli consentir di fare bella figura con gli amici facendolo sentire diverso, valorizzato.
MESI 12DICEMBRE 2009

Inca a Brescia. Vivi la leggenda.

INCA
ORIGINE E MISTERI DELLE CIVILT DELLORO
BRESCIA, MUSEO DI SANTA GIULIA 4 DICEMBRE 2009 - 27 GIUGNO 2010 info e prenotazioni numero verde 800 775083 www.incabrescia.it
Sotto lAlto Patronato del Presidente della MESI Repubblica Italiana DICEMBRE 2009

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Ministero degli Affari Esteri


Comune di Brescia

Ministero dellIstruzione, dell Universit e della Ricerca

RESCIA E I BRESCIANI

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DELLa MODa
Intervista a Luca Roda, imprenditore bresciano, creatore di cravatte, al collo dei potenti del mondo.
di SERGIO MASINI

IL NODO
ne, appassionandomi cos a tessuti e colori. Rientrato in Italia ho lavorato a Milano per uno storico marchio di cravatte. Dopo altri quattro utilissimi anni desperienza e un brutto, ma educativo incidente in moto, ho deciso di mettermi in proprio e iniziare questa avventura. Cos, 14 anni fa nasce la Roda. Unazienda che oggi veste persone importanti del jet-set mondiale In effetti s. Tra i politici Bush padre e figlio, Schrder, la corte imperiale del Sol Levante, Mitterand, Sarkozy, Lula, Berlusconi, Fini e, per par-condicio, il simpaticissimo Bertinotti. Un giorno ci ha telefonato la segretaria di Dustin Hoffman, aveva visto alcune nostre cravatte e ne voleva venti entro tre giorni per un film che stava girando. Eravamo convinti fosse uno scherzo. Quando abbiamo capito che non lo era ci siamo resi conto che il magazzino era sguarnito proprio del modello che desiderava. Abbiamo lavorato giorno e notte ma ce labbiamo fatta a spedirle in tempo, ora dice di essere un nostro fan, lui, quasi incredibile. Qual il paese in cui esporta di pi e quello che veste meglio? Esporto tantissimo in Germania, ma sono i giapponesi a parer mio gli uomini in assoluto meglio vestiti al mondo. Hanno una grande sensibilit, con un occhio di riguardo alla moda italiana, ma soprattutto unattenzione maniacale al dettaglio che li fa ineccepibili in ogni situazione. Come giudicherebbe il mercato bresciano della cravatta e come vedono, a parer suo, i bresciani, questo accessorio dabbigliamento? Brescia ama vestire bene. Nel suo centro storico erano presenti sino a poco tempo fa ben 12 negozi dabbigliamento di livello medioMESI 12DICEMBRE 2009

ei ha contribuito a fare la storia del Made in Italy e in particolare della cravatta. Cosa lha avvicinata a questo mondo? Io credo molto nella casualit. In effetti stato cos, per caso, che tutto cominciato. Vengo da una famiglia dalbergatori di Sirmione, nulla a che vedere con il tessile, ma con la forma

mentis probabilmente s. Ero abituato a clienti che venivano da tutto il mondo, dopo il militare ho voluto essere io ad andare alla sua scoperta, prima con sei mesi in America, poi con quelli che dovevano essere pochi mesi in Germania. Si sono presto trasformati in quattro anni e in un lavoro come rappresentante dabbigliamento. Ho iniziato ad interessarmi della produzio-

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Sono i giapponesi a parer mio gli uomini in assoluto meglio vestiti al mondo.

RESCIA E I BRESCIANI

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una cosa lo stile nel vestire che, spesso, per ora, mal si coniuga al tecnologico. Comunque non disdegniamo la ricerca in questo senso, come non manchiamo di effettuare trattamenti naturali o Azo-test (test di verifica delle percentuali consentite di Azo chimici, ndr.). Ci teniamo. Eppure mai nessuno, compresi quelli che dicono davere particolarmente a cuore i prodotti naturali, se ne preoccupano allacquisto, anzi, vedo spesso indossare anche da questi ultimi capi al limite della decenza naturalista se non addirittura proibiti. Come le sciarpe in chatuche tibetano: illegali, ma ancora richiestissime da moltissime donne. Quanto hanno inciso sul suo successo la creativit, i materiali, le pubbliche relazioni e i testimonial? I materiali sono importanti, ma creativit e pubbliche relazioni, la comunicazione con i suoi testimonial sono quelli che fanno la differenza. In Italia abbiamo ancora molte eccellenze che non sono in grado di emergere proprio perch, purtroppo, incapaci di promuoversi. Parlando di creativit, Lei anche linventore delloriginale Foulard Champagne, com nata questidea? Ho sempre trovato sconcertante che un sommelier elegantemente vestito, impugnando una bottiglia da tre-quattrocento euro, raffinata e curatissima nel dettaglio del vetro, confezione o etichetta, la rivestisse poi con un tovagliolo qualsiasi. Ho pensato ad un prodotto ad hoc per la francese Ruinart. A dire la verit credo daver percepito che i francesi se nabbiano avuto un po a male che a pensarci per primo fosse stato un italiano. Quali novit nel futuro della Roda? Penso che il futuro, in particolar modo per cravatte e pochette, accessori che non hanno taglia, risieda nelle-commerce. Stiamo lavorando per dare la possibilit al cliente di personalizzare la propria scelta grazie allo strumento

informatico. Operare nella moda, oggi, non semplice, bisogna stare al passo con i tempi, tempi con non pochi difetti. Cosa intende? Il mondo della moda risente molto della globalizzazione, una globalizzazione troppo improvvisa e forzata perch possa dirsi giustamente guadagnata, e senza fatica non c disciplina. Il cliente finale, nellabbigliamento, si disaffeziona dalla moda a causa di unofferta bombardante e straripante. La voglia di status sostituisce quella di prodotto. Luniformarsi generalizzato favorisce le grandi multinazionali, che possono dopare un marchio che decidono di spingere, mentre affossa il piccolo imprenditore. Si genera unicona, grandi aziende che possono permettersi il rischio, nel giro dun paio danni, anche al costo di coprirsi di debiti, acquistano decine, centinaia di negozi. Quando vedono che non funziona non si disperano, si buttano su altro, tentano

Sar unestate colorata e allegra, visto il periodo direi che ci vuole!.


nuove strade che sanno, prima o poi, dare frutti, ma intanto si distrutto il mercato. Si acquistano cos vetrine in via Montenapoleone con buoni-uscita da 5 milioni di euro per 35 metri quadri di negozio (nessun vecchio commerciante rifiuter di vendere). Dopo milioni spesi in pubblicit, il nuovo marchio non tira o in declino? Non fa niente. Qualcuno si prender la colpa, qualcun altro fuggir. Il cliente finale non comprende che questa oggi, purtroppo, la moda. Vede alcune nuove insegne accendersi nel giro di poco tempo nelle migliori vie mondiali dello shopping e pensa: Un nuovo marchio che si meritato di emergere, che gli acquirenti come me hanno premiato. Non cos. Il piccolo imprenditore, che punta sulla qualit, studia un suo prodotto, lo cresce e lo giudica a un certo punto pronto, adatto ad essere proposto in determinati contesti, deve piegarsi al fatto che neanche lavorando cento anni potr sperare dottenere un posticino al sole questa la jungla della moda oggi.
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Brescia veste bene, siamo riconosciuti come amanti delleleganza.

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S. aNTONIO, S. aNNa E S. GIaCOMO


VIVERE COME GLI aNTICHI TRa FIUME E COLLINa
di ESTERINO BENATTI

ra la riva di un fiume e le pendici di un colle. Posto perfetto, avrebbe sentenziato qualunque antica popolazione di passaggio, quando bastava la ricchezza delle acque e limponenza di unaltura per garantire ai propri figli cibo e sicurezza. Nel corso dei secoli le necessit umane si sono evolute, ma la zona dei tre santi - Antonio, Giacomo e Anna - resta indiscutibilmente una delle pi amate, un pezzo di citt a misura duomo. Via Chiusure larteria prin-

cipale, corre lungo la riva destra del Mella e funge da collegamento verso la parte settentrionale della citt. tanto trafficata quanto vissuta, oggi come nella storia, visto che la sua presenza gi segnalata in una carta del 600. Il primo nucleo edilizio moderno sorse negli anni 30, con le case dello Iacp, poi sviluppate negli anni 50 ed estese fino a via Crotte nel ventennio successivo, fino ai mastodontici alveari appena eretti. S. Antonio la parrocchia simbolo della zona, sorta nel 1947
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TRADE E QUARTIERI

per volere dei padri filippini e fotocopiata in Kenya a seguito di una serie di progetti missionari. Spostandosi verso ovest il rombo delle automobili si fa pi dimesso e il verde rosicchia centimetri preziosi al grigio. Ci avviciniamo a S. Anna, con i suoi giardini, le botteghe e le villette che infondono nellanima un italico sapore di casa. Ti viene voglia di mettere radici, aprire quel cancelletto in legno, accarezzare il cane che ti accoglie festante rotolandosi nellerba ed entrare in casa, dove il tepore degli affetti scalda il cuore. Poi ti accorgi che solo una visione e continui a camminare osservando il brulichio della gente che entra ed esce da un negozio allaltro, come si faceva una volta, quando i centri commerciali non esistevano. Giunti ai piedi del colle, dopo essersi lasciati alle spalle la parrocchia di S. Anna, si imbocca via Cucca (il confine occidentale) per chiudere il cerchio passeggiando accanto alla clinica prima e al centro sportivo S. Filippo poi, ul-

timo baluardo di uno sport che, a Brescia, sempre meno per la citt e sempre pi per le societ. Il giro si conclude alla parrocchia del terzo santo: Giacomo, dove vediamo correre e saltare uno sciame di bambini. Viene voglia, ancora una volta, di posare a terra le valigie. Tra fiume e collina c profumo di casa. Come procede lintegrazione degli immigrati? Limmigrazione si valuta a partire dalle scuole e nelloltremella si aggira intorno al 25-30%. Non vogliamo imporre i nostri progetti alle scuole, ma ascoltare gli intenti degli insegnanti che sono a stretto contatto con gli alunni e con una nuova dimensione sociale. Siamo a loro disposizione per far s che dai banchi di scuola inizi il processo che porter a una societ multiculturale. Personalmente vedo limmigrazione come unoccasione di crescita per tutti, non c nulla di negativo se si lavora tutti insieme per una societ migliore nel rispetto della propria cultura e di quella altrui. Basta con i luoghi comuni, ho conosciuto stranieri eccezionali e la delinquenza non ha nulla a che vedere con la nazionalit. San Filippo il baluardo dello sport bresciano per tutti. Lultimo? Il nostro territorio ricco di personalit di spicco dello sport, quindi un tema che ci sta a cuore. Stiamo lavorando per dare la possibilit anche agli sport minori, come football e pattinaggio, di avere

CI RACCONTANO DI S. ANNA MATTIA MARGAROLI (PRESIDENTE CIRCOSCRIZIONE OVEST) Com la vita tra via Chiusure e il colle S. Anna? Come tutte le zone che ho la fortuna di presiedere si tratta di quartieri periferici piuttosto tranquilli, con parecchi anziani e famiglie. Cosa porter nella zona la costruzione dei nuovi palazzi S. Antonio? Quello un tasto dolente. Quando venne approvato il progetto facevo parte del gruppo di opposizione nel consiglio della terza circoscrizione e ci opponemmo con forza alla costruzione di quegli edifici che, tra laltro, rappresentavano una forte contraddizione con i programmi di una Giunta che si definiva attenta al verde. Restai spiazzato di fronte a quella scelta. Limpatto sar devastante sullintera zona dal punto di vista ambientale e della viabilit.
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strutture adeguate e vogliamo sfruttare a pieno i luoghi di sport che costellano la circoscrizione ovest come il polivalente, la ciclabile del lungo Mella e il centro Badia. DON FAUSTINO PARI (PARROCO) Come si vive in queste zone? Questi sono luoghi tranquilli e soprattutto S. Antonio a matrice popolare, con personaggi storici che abitano qui da 40-50 anni. Negli ultimi cinque anni, tuttavia, la ventata di novit arrivata dallimmigrazione, che sta modificando il tessuto sociale. Procede a piccoli passi. Allinterno del nostro oratorio aiutata dalla presenza del centro giovanile e dal servizio compiti del dopo scuola, dove i tre quarti dei ragazzi di origini straniere. Allesterno ci vorr tempo. Gli oratori della zona sono vissuti? S. Antonio per tradizione pi vivo, vista la presenza del teatro, dellasilo,
Da sinistra: Il gastronomo Alessandro Lanzani, le Bariste Milena e Sonia Salvi, il commerciante Aldo Abrami

Da sinistra: il Centro S. Filippo, la Parrocchia di S.Anna e S. Antonio, Villa Badia.

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del gruppo sportivo e del centro di aggregazione giovanile. S. Anna si sta rianimando, stiamo in parte ristrutturando loratorio e negli ultimi tempi vedo sempre pi bambini. Lei e il suo curato dovete dividervi tra due parrocchie Questo un aspetto che incide parecchio, perch nonostante la presenza di molti validi collaboratori chiaro che la nostra presenza continua importante sotto diversi punti di vista: quello della formazione innanzi tutto. I giovani frequentano ancora gli oratori? Seguono il catechismo e le attivit oratoriali, ma la percentuale minima. Ci teniamo stretti quelli che ci sono. ALESSANDRO LANZANI (GASTRONOMIA)

La qualit assoluta. Abbiamo prodotti di nicchia e di alto livello e offriamo un servizio a 360 gradi, dallenoteca alla gastronomia, dal servizio catering alle carni pregiate. A gennaio, poi, rifar tutto. Diventeremo anche bistrot, si manger di giorno e faremo colazioni e aperitivi. Reinvesto ancora qui, proprio perch credo sia unottima zona dal punto di vista commerciale, lo dimostra il fatto che non c un negozio sfitto. Cosa non funziona a meraviglia in questa zona? Ci vorrebbe qualche controllo in pi da parte delle forze dellordine. La sicurezza non mai troppa. MILENA E SONIA SALVI (BAR TABACCHI) Chi frequenta il vostro locale? Abbiamo clienti fidati che vengono qui dal 97, ma anche persone che vanno allospedale (Casa di cura S. Anna, ndr.) e tanto passaggio. Una volta lavoravamo di pi la sera, oggi compensiamo con la giornata per motivi logici di ordine pubblico. Se potesse tornare indietro farebbe la stessa scelta? Decisamente s. Ci siamo trovate bene, stata una scelta opportuna perch abbiamo sempre lavorato. Prima avevamo la gelateria, poi abbiamo preso la tabaccheria, e infine abbiamo sostituito la

gelateria con la sala giochi. Abbiamo anche cambiato tre volte arredamento: il segreto rinnovarsi e creare ricchezza. Avete orari precisi? Durante la settimana chiudiamo intorno a mezzanotte, mentre nel weekend verso luna. Ora, per, vogliamo lanciare nuove iniziative, a cominciare da una festa per ragazzi da ripetere una volta ogni tanto, magari qualche gioved sera. ALDO ABRAMI (ABBIGLIAMENTO)

Da quanto tempo avete lattivit qui? Da 17 anni. Rispetto al 1992 lafflusso di gente aumentato nel corso del tempo per lapertura del centro San Filippo e della sempre maggiore utilizzazione della clinica S. Anna. Anche le scuole e il gran numero di concessionarie hanno aumentato il passaggio e si creato un considerevole afflusso di gente. Cosa contraddistingue la vostra attivit?

Come descriverebbe questa zona di Brescia? SantAnna a differenza di altre zone della citt in primis il centro storico ancora viva. Chi abita qui trova tutto ci che gli serve. Come una volta ci sono ancora botteghe, negozi di abbigliamento, bar e si pu girare tranquillamente a piedi. Chi abita qui? Persone di ceto medio. La zona pi in quella alle pendici del colle, dove ci sono diverse villette. Si vive bene, c parecchio verde e il fatto che sia una zona un po staccata dagli argini del fiume Mella un vantaggio. Ci descriva il target della sua clientela. Il mio un negozio per tutti: dai bambini agli anziani. I nostri clienti sanno che possono trovare tutto ci che gli serve: dallintimo alle camicie, dai jeans e pantaloni ai cappotti. Se tornassi indietro aprirei ancora qui la mia attivit. Sono felice per tutto ci che ho fatto e rifarei tutto. Prossimamente Via Chiusure...
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LaCQUISTO DEI BENI

Da DESTINaRE aD OMaGGIO
ome ogni anno, lavvicinarsi delle festivit natalizie rappresenta loccasione da parte di aziende e professionisti per effettuare omaggi nei confronti della propria clientela, fornitori o dipendenti. Lacquisto dei beni da destinare ad omaggio Sotto il profilo dellimposizione diretta: - limite di 50,00 entro il quale sono interamente deducibili (senza, peraltro, entrare nella verifica del limite previsto per le spese di rappresentanza); - oltre il limite di 50,00 soggezione al generale limite di deducibilit previsto per le spese di rappresentanza dal D.M. 19.11.08 come segue:
nel limite del 1,3% nel limite dello 0,5% nel limite dello 0,1%
fino a 10 milioni di euro di ricavi/proventi della gestione caratteristica per la parte eccedente i 10 milioni di euro fino a 50 milioni di euro di ricavi/proventi della gestione caratteristica per la parte eccedente i 50 milioni di euro di ricavi/proventi della gestione caratteristica

Sotto il profilo IVA, gli omaggi di beni di valore imponibile inferiore a 25,82 scontano la piena detrazione dellIVA, mentre quelli di valore superiore a 25,82 sono caratterizzati dalla totale indetraibilit dellIVA. Spesso gli omaggi, in particolare in occasione delle festivit natalizie e/o pasquali, consistono in cesti o confezioni di generi alimentari. In questo caso la soluzione fornita dallAgenzia delle Entrate la seguente:
il computo dei limiti indicati in precedenza deve essere fatto con riferimento allentit che rappresenta lomaggio (nel nostro caso il cesto natalizio) gli omaggi (cesti natalizi) consistenti in prodotti alimentari (panettoni, dolci, vini, ecc.) perdono la loro specifica qualifi-cazione e quindi ai fini IVA devono essere trattati allo stesso modo degli omaggi non alimentari (penne, agende, ecc.)

pertanto, rientreranno nella nozione di omaggio anche i singoli generi alimentari che compongo il cesto natalizio

ci sta a significare che, se tali beni sono destinati ad essere omaggiati e se di valore inferiore a 25,82, possibile detrarre limposta sullacquisto

N.B. La parte di spesa eccedente tali limiti percentuali va considerata interamente indeducibile.

Nel caso in cui destinatari degli omaggi siano i dipendenti dellimpresa o del professionista, dal punto di vista delle imposte dirette, il costo di acquisto di tali beni va classificato nella voce spese per prestazioni di lavoro dipendente e non nelle spese per omaggi; pertanto, tali costi saranno interamente deducibili dallimponibile al fine delle imposte dirette. Ci a prescindere dal fatto che il bene sia o meno oggetto di produzione e/o commercio da parte dellimpresa.

LESPERTORISPONDE
D // Come si determina il trattamento di fine mandato degli amministratori? R // Nellordinamento legislativo italiano non esiste nessuna disposizione legislativa che disponga come debba essere determinato il trattamento di fine rapporto degli amministratori. Da un punto di vista prudenziale, si consiglia di applicare un parametro similare a quello esistente per il trattamento di fine rapporto dei lavoratori subordinati (articolo 2120 del Codice civile); si ricorda che lAmministrazione finanziaria non pu censurare limporto del trattamento di fine mandato per gli amministratori, in quanto Manda la tua domanda a: ferdinando.magnino esiste un principio generale di insindacabilit del compenso che spetta allorgano amministrativo. D // Qual la responsabilit dei soci di S.r.l. che gestiscono di fatto la societ? R // L art. 2476 C.C. 7 comma prevede la responsabilit solidale con gli amministratori dei soci che hanno intenzionalmente deciso o autorizzato il compimento di atti dannosi per la societ, i soci o i terzi. Questa norma pertanto estende di fatto la responsabilit ai soci che gestiscono limpresa rendendo in un certo senso meno limitata la loro responsabilit.

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RESCIA E I BRESCIANI

LUIGI (SIME) SIMEONI


UNa VITa a FUMETTI
Da piccolo volevo diventare Zorro!... Ma scoprii presto che il ruolo era gi pi che degnamente occupato, cos convertii la mia fissazione per lavventura, sostituii la matita alla spada e decisi che sarei stato un fumettista.

di SALVATORE SCANDURRA

uigi Simeoni, in arte Sime, classe 67, un fumettista professionista bresciano noto sia a livello nazionale che internazionale: diplomato nel 1986 al Liceo sperimentale artistico Calini, si specializza in illustrazione, fumetto e sceneggiatura presso lo Studio di Arti Visive di Ector Rubn Sosa, famoso fumettista argentino. Ilustratore, vignettista e

caricaturista, ma anche decoratore dinterni, grafico visualizer e creativo pubblicitario, dal 1989 diviene fumettista professionista, collaborando con i maggiori editori italiani del settore: da Acme/Macchia Nera, a Star Comics, dallEditrice Universo a Gene Vincent Editrice e Sergio Bonelli Editore. Sime, la tua pas-

sione diventata un lavoro. Merce rara, come hai iniziato? Amo scrivere come disegnare e mi reputo pi un comunicatore di mestiere che un semplice fumettista. Mi piace inventare storie, scrivo prima il romanzo e poi realizzo i disegni. Ho sempre disegnato, per quanto possa andare indietro coi ricordi penso di averlo fatto da subito. Come tutti i bambini disegnavo il cerchio della testa e poi gli arti, mi ricordo con precisione quando ho provato a inserire il corpo nelle figura: una sensazione di conquista talmente soverchiante che credo di aver capito quel giorno quello che avrei fatto da grande. Ero allasilo, avr avuto 4/5 anni. Oggi un lavoro, campa perch alla fine tutti dobbiamo campare, ma in realt ho la fortuna di vivere facendo un qualcosa che per me rester sempre un gioco. Quali sono stati i primi fumetti che ti hanno influenzato? Leggevo Topolino, come tutti, ma soprattutto le storie di Cavazzano: pi dinamiche e pi distaccate dal buonismo e dalla melassa tipicamente disneyana. Un autore che in America non stato apprezzato tanto quanto in Italia, che poi ha preso una strada tutta sua. Parlaci dei tuoi lavori. Qual Il tuo stile? Sono partito da subito facendo lautore, non ho mai copiato i personaggi degli altri, neanche da bambino, sono sempre stato affascinato dalla creativit. La peculiarit del mio modo di lavorare cercare di inventare sempre unimmagine nuova. Il mio disegno non realistico fino in fondo, difficilmente mi baso sulle fotografie, mi piace impostare limmagine da zero. Uso china e pennarelli neri, lo stile quello e non si inventa niente,

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Il fumetto italiano nel nostro Paese vende pi di quello a stelle e strisce in America.
ma per creare una tavola particolareggiata, a volte non bastano due giorni di lavoro. Autore e insieme disegnatore delle tavole. Sei un caso atipico nel panorama italiano? Si, alla Bonelli siamo un paio, perch una figura che non stata mai ben vista, un po rivoluzionaria. Collaboro da 15 anni con Nathan Never: dall89 al 95 ho sempre scritto e sceneggiato tutte le mie storie; alla Bonelli inizialmente mi hanno preso come disegnatore con sceneggiature gi scritte, ma presto, anche a loro ho proposto mie idee. Sottobraccio vedo che hai un romanzo: Gli occhi e il buio. La tua ultima opera? No, questo uscito in Italia nel 2007, ma solo in edicola. stato acquistato da un editore francese e pubblicato in Francia, Belgio, Svizzera, Canada, Croazia; adesso sono stati acquisiti i diritti da un editore danese e uno turco, e stiamo lavorando per il mercato Usa. E una sorta di Jack lo Squartatore, un assassino folle e geniale al tempo stesso, forse non abbastanza glam dal punto di vista dellimmagine e con troppe contraddizioni di fondo per il mercato statunitense. Potrebbe non essere capito, vedremo. A cosa ti ispiri? Cosa ti spaventa realmente? Sono pi spaventato dalla normalit che sfocia nella follia. Dal caso della strage di Erba per intenderci: normalit che in un attimo diviene follia sanguinaria. Ecco, gli americani in questo sono diversissimi da noi europei, hanno bisogno di storie nitide, dove il Bene e il Male abbiano caratteri ben definiti e non si possano mai confondere. Com il mercato dei fumetti in Italia? in flessione come tutti i mercati. Comunque in proporzione, il fumetto italiano

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Una tavola di Sime. Nella pagina a fianco, Luigi nel suo studio e una copertina di Nathan Never.

nel nostro Paese vende pi di quello a stelle e strisce in America. Vendiamo anche allestero, Tex ad esempio, il fumetto forse pi conosciuto, ha un buon mercato anche in Spagna e Sud America, ma i numeri non sono neanche paragonabili rispetto a quelli italiani. Il fumetto fruito in maniera diversa in Europa? Penso alla Francia, al Belgio, Paesi che hanno una lunghissima tradizione in materia: innanzitutto i fumetti non sono considerate opere da edicola, bens vengono distribuiti in libreria con tutti i crismi del caso; qualsiasi fumetto, anche caricaturale, dai Puffi ad Asterix e Tin Tin ha un trattamento commerciale diverso. E Milo Manara? Beh, in questo caso siamo di fronte ad un signor autore che vende in tutto il mondo. Lui uneccezione. Lo stesso Jacovitti, prima di arrivare in libreria, ha fatto per anni i Diari e il Vittorioso. Quando era gi famoso, da anziano, sono poi iniziate le raccolte dei Coccobill in libreria, se vogliamo quello stato un premio, una sorta di oscar alla carriera. Difficile che un prodotto parta da zero e venga distribuito in 70-100.00 mila copie e venga venduto in libreria. Internet e i fumetti. Convivenza possibile? I fumetti non potranno mai essere sostituiti da qualcosa di elettronico. Chi legge ha un amore quasi feticista per loggetto che ha in mano, per la consistenza della copertina e per il profumo della carta. Credo che il fumetto sia una delle cose pi immediate e fruibili che ci siano rimaste: sullautobus, su una panchina, in treno, a casa o in viaggio, possiamo portarlo dove vogliamo. Anche il

.LA SCHEDA

LUIGI SIMEONI (SIME)

Nato a: Brescia il 04.09.1967 Premi speciali e riconoscimenti: 1996 Premio Fumo di China ( miglior autore); 1996 Premio Anafi (insieme con lo staff di Hammer, per la migliore testa ta davventura); 2008 Premio Comicus a Gli occhi e il buio come miglior graphic novel italiana; 2008 Premio Ayaaak come miglior sceneggiatore; 2008 Premio Ayaaak a gli Gli occhi e il buio come miglior storia; 2008 Premio Anafi referendum come miglior autore completo.

pc portatile, ma non la stesa cosa. Credo che i fumetti ed internet non possano davvero farsi male. Quali progetti hai nellimmediato? Sto realizzando un altro romanzo a fumetti, ambientato in Val Trompia, e si basa sulle leggende delle streghe. La storia divisa in 3 tempi: fine anni 70, giorni nostri e a cavallo fra 600 e 700. Ruota intorno al concetto del senso di colpa innato. Parallelamente sto continuando a scrivere per Nathan Never, ma mi piacerebbe partecipare, dautore, anche a qualche avventura di Dylan Dog. Cosa consigli a chi volesse cimentarsi nel tuo lavoro? Adesso esistono valide scuole che possono insegnare limpostazione di massima per disegnare i fumetti, per la caratteristica fondamentale, per fare gli autori, imparare a guardare le cose, fin da quando ci si alza al mattino, con un occhio pi analitico: analizzare le prospettive, il volume, la geometria di quello che vive attorno a noi. Essere abituati a guardare il mondo con occhi diversi insomma, con sensibilit. E poi non scartare nulla, non accontentarsi di copiare i fumetti pensando di poterli un giorno ridisegnare. Con larrivo dellepoca digitale, oggi, per disegnare importantissimo anche guardare tanto cinema. Penso a 300. Che idea ti sei fatto della trasposizione cinematografica delle tavole di Frank Miller? Penso che il film sia una grandissima esperienza visiva. Le tavole di Miller sono state riprese fedelmente e il risultato finale riuscito. Certo, il giochino americano stato quello di replicare un qualcosa che gi aveva avuto successo. Il film mi piaciuto, ma non credo che quello sia vero cinema. Il fumetto invece andr avanti, perch nonostante levoluzione degli effetti speciali, la grafica sar sempre pi sintetica e immediata.
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SCARICHI INDUSTRIALI IN PUBBLICA FOGNATURA REGOLE CHIARE PER TUTTI


TUTTE LE NOVIT INTRODOTTE DALLAUTORIT DI AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE

Se c un settore in cui la nascita dellAato, lAutorit di Ambito Territoriale Ottimale, e il dispiegarsi della sua attivit s fatto sentire ed diventato immediatamente concreto e tangibile indubbiamente nel campo delle aziende, grandi medie e piccole, che versano i loro scarichi industriali nella pubblica fognatura. Dal 1 giugno scorso con lentrata in vigore del Regolamento del servizio idrico integrato lAutorit dAmbito divenuta soggetto competente al rilascio delle autorizzazioni allo scarico in fognatura di acque reflue industriali e di acque di prima pioggia, competenza in precedenza attribuita ai singoli Comuni. Su tutto il territorio provinciale, dunque, oggi sono disciplinate in modo univoco le modalit di presentazione della domanda, gli one-

ri istruttori e liter procedurale per il rilascio delle autorizzazioni che costituiscono atti necessari per lo svolgimento delle attivit da parte delle aziende produttive (i moduli predisposti dallAutorit dAmbito e tutte le informazioni relative sono disponibili sul sito www.aato.brescia.it nella sezione Autorizzazioni allo scarico - modulistica). Ma anche dal punto di vista tariffario lAato intervenuta per uniformare lapplicazione dei corrispettivi dovuti per il servizio di collettamento e depurazione delle acque industriali. In questo settore, infatti, esisteva unautentica giungla in cui come sempre accade in queste condizioni serano determinate storture, lacune, autentiche iniquit. Di fatto esisteva una vastissima gamma di parametri e di tariffe, con il risultato che aziende identiche per produzioni e dimensioni, situate per in Comuni diversi, si trovavano a pagare tariffe totalmente differenti. Quando era presente un soggetto gestore, la tariffa applicata discendeva da unanalisi periodica delle acque di scarico mentre la maggioranza dei Comuni che gestivano in economia rete fognaria e depurazione facevano coincidere nella migliore delle ipotesi la tariffa degli scarichi industriali con quella degli scarichi civili, anche se pi spesso gli scarichi industriali sottostavano a un regime tariffario meno oneroso rispetto a quelli civili. LAato ha dunque provveduto a riformare lintera materia superando definitivamente per quanto riguarda la tariffazione la formula di calcolo fissata originariamente da un decreto interministeriale del 1977 gi abrogata insieme a varie norme ad essa collegate, ma sempre reintrodotta in via transitoria anno dopo anno da deliberazioni del Cipe.

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La nuova tariffa dellAato di Brescia si rivelata complessivamente pi equa e trasparente rispetto a quella precedente. Il calcolo , infatti, pi agevole e si basa essenzialmente su due fattori, che diventano tre in caso di deroghe ai limiti di scarico. Il primo fattore rappresentato da una quota fissa, che aumenta in funzione delle classi di volume che si presume di scaricare indicato in sede di domanda di autorizzazione. prevista invece una quota forfettaria per le acque piovane e di lavaggio di superfici esterne. Il secondo fattore legato a due coefficienti: uno relativo alla fognatura, uno alla depurazione. I due coefficienti vengono applicati alle tariffe delle utenze civili e sono determinati in funzione dellappartenenza dellattivit produttiva a una specifica classe sulla base del suo inquinamento potenziale e in funzione dei limiti di scarico individuati nellautorizzazione. Un terzo fattore, detto ID, viene applicato solo in caso di deroghe definite nellautorizzazione allo scarico. In pratica alcune attivit sono autorizzate, in deroga agli standard normali, a scaricare entro limiti superiori in ragione del fatto che limpianto di depurazione finale , comunque, in grado di sopportare questo supplemento di carico inquinante. La deroga per viene concessa a fronte di un contributo tariffario ulteriore calcolato in base a precisi parametri. Il mix di questi fattori (quota fissa, coefficienti da applicare alle tariffe di fognatura e depurazione delle utenze civili, infine eventuale fattore aggiuntivo in caso di deroga) fa s che la tariffa per le utenze industriali non possa mai risultare inferiore alla tariffa di fognatura e depurazione per gli usi domestici (cosa che in precedenza accadeva regolarmente), ma neppure possa superare un limite predeterminato. Il volume di scarico, in assenza di

strumenti di misurazione, determinato pari al 95% dellacqua prelevata dallacquedotto o dichiarata in sede di autorizzazione annuale in caso di approvvigionamento autonomo. Il nuovo sistema tariffario deciso dallAato in questa materia intricata, che tocca da vicino moltissime attivit, introduce un elemento di semplificazione particolarmente caro alle imprese. Non pi necessaria, infatti, la comunicazione delle analisi annuali, che sono previste e usate solo ai fini del controllo del rispetto dei limiti contenuti nellautorizzazione. Tutti gli elementi di calcolo per lapplicazione della tariffa, infatti, ora sono desumibili direttamente dallautorizzazione. Da notare anche il nuovo sistema tariffario per gli scarichi industriali nella rete fognaria. In questo caso i coefficienti si applicano alla tariffa in vigore per luso domestico e la quota di incremento riscossa va versata allAato. Nel complesso, il sistema varato dallAutorit ha centrato gli obiettivi per cui era stato pensato: facile determinazione della tariffa, anche l dove il servizio di fognatura e depurazione gestito ancora in economia; tariffa di fognatura e depurazione delle utenze industriali sempre superiore o almeno uguale (in termini unitari) rispetto a quella domestica; tariffa uniforme su tutto il territorio provinciale a parit di attivit che genera lo scarico; possibilit di determinare la tariffa su base annuale o per periodi pi brevi, sottraendola allalea delle analisi; possibilit di incremento della tariffa qualora lautorizzazione conceda deroghe e concentrazioni superiori alla norma. Una tariffa che si conforma ai principi contenuti nelle direttive dellUnione Europea per cui chi inquina, paga ma che ha indubbiamente anche evidenti riflessi economici complessivi. La nuova tariffa per gli scarichi industriali in fognatura, andando a sommarsi alla tariffa per il servizio idrico integrato, garantisce ai gestori un ricavo complessivo a copertura di tutti i costi. La persistenza di questo ricavo supplementare consente, in prospettiva, di ridurre la tariffa civile oppure a parit di tariffa di avere una disponibilit superiore di denaro per gli investimenti.

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IAGGIO IN PROVINCIA

VIaGGIO
Una veduta di Palazzolo.

IN pROVINCIa

M
Piazza di Palazzolo
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entre stiamo indagando tra le maggiori piazze, vie e quartieri della nostra Brescia, la lente dingrandimento di 12Mesi si dirige anche fuoriporta. Nella nostra provincia, la pi estesa in tutto il territorio nazionale, diversa per geografia, attitudini, consapevolezza. Un dovere morale oltre che di cronaca. I segni, le storie, il profilo pi vero di una provincia vicina e lontana allo stesso tempo, che racconta il carattere, la natura dei problemi, le aspettative future di vecchi e nuovi bresciani. Per questo viaggio opportuno

foto: Agenzia Reporter.

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lasciarsi alle spalle il mito di una provincia immobile e incontaminata che non esiste pi, ma anche il pregiudizio di una scelta vissuta come un ripiego, una fuga dallomologazione, dallappiattimento cittadino. E invece, nelle parole dei volontari e delle associazioni, dei sindaci e degli artisti, dei commercianti e degli imprenditori, sar facile vedere riaffiorare nella concretezza, tipica dei mestieri, il cuore segreto di una comunit il cui battito accelerato dallansia del cambiamento, dalla paura della recessione o rallentato, talvolta, dalla persistenza delle tradizioni, nei suoi tratti pi sinceri. Pi antichi. NellItalia di oggi, e la provincia di Brescia non fa certo eccezione, presa nella morsa di una crisi globale, il nostro viaggio ci trasporta in quel tessuto di nervature sotterranee in cui

si stringono in maniera inscindibile uomini e territorio, tempo e spazio, credenze e tradizioni: le fondamenta stesse su cui si basano e crescono le comunit cosiddette civili. Uninchiesta che ci offre lopportunit di ricomporre lo specchio rotto di unidentit troppo spesso bistrattata: quella italiana ancor prima bresciana. Iniziamo il nostro viaggio da una zona ben definita: Chiari, Orzinuovi, Palazzolo, Rovato. Un comparto economico per certi versi eccezionale, che vive sulla direttrice BresciaMilano, o meglio, se si preferisce, sullasse TorinoVenezia. Abbiamo cercato di spiegare il tessuto di queste realt indagando sullarea produttiva, commerciale e sociale; ascoltando sindaci, rappresentanti di categoria, commercianti e imprenditori, non

tralasciando la voce che da sempre caratterizza e fotografa al meglio la situazione di ogni momento storico: quella della strada. Nei prossimi numeri ci sposteremo sui laghi, in prossimit delle montagne, nelle aree critiche a ridosso del capoluogo. Raggrupperemo sempre i Comuni in aree, per capirne meglio le tipicit, molto spesso estremamente differenti, anche a una manciata di chilometri di distanza. Sonderemo le voci di una provincia viva e vasta come quella della Leonessa, proseguendo il racconto di Strade e quartieri cittadini per raccontare quelle vie e quelle facce che ancora mancano allappello dei nostri microfoni. La voce della gente, prima di ogni altra cosa. A tutti, buon viaggio. Salvatore Scandurra
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Una prospettiva di Chiari.

LOVEST DELLa pROVINCIa


Chiari, Orzinuovi, Palazzolo, Rovato: verso un 2010 fra incertezze e speranze.
di PAOLOEMILIO BONZIO

olge al termine il 2009. Per il mondo del lavoro dipendente, per limprenditoria bresciana, non stato certo un anno da incorniciare. Ma non tutti stanno vivendo la crisi allo stesso modo: ci sono quelli che ne sono dentro fino al collo, quelli che la crisi non lhanno proprio vista, quelli che tengono duro e poi molti spettatori pi o meno interessati. Limportante per noi che se ne parli, senza scadere in facili allarmismi, ma con sano realismo e con la consapevolezza che oggi c anche un problema di fiducia da recuperare che rischia di frenare coloro che hanno la capacit e la volont di reagire. LA SITUAZIONE IN CIFRE I dati innanzitutto: in provincia di Brescia da gennaio a fine ottobre le ore totali di cassa integrazione ammontano a 40 milioni, 8 volte tanto il medesimo periodo dellanno 2008, con unimpennata verso lalto del +1163% sul fronte della ordinaria e del +271% su quello della straordinaria negli ultimi 12 mesi. Solo nel mese di ottobre si sono richieste a Brescia il doppio delle ore totali dei primi

10 mesi del 2008. Il dato pi significativo in fondo proprio questo perch se gli indicatori nazionali in autunno mostrano un calo delle richieste di Cig, la nostra provincia invece in controtendenza. E sono dati che purtroppo trovano conferme nella realt delle imprese con un raddoppiamento del numero di aziende bresciane che hanno aperto la procedura di concordato preventivo (27 nei primi 10 mesi del 2009, 14 nel 2008). A questi dati bisogna poi aggiungere quelli relativi agli ammortizzatori in deroga, per i quali si verificato un ricorso trasversale in tutto il mondo del lavoro dipendente con un coinvolgimento attuale di circa 10 mila addetti. Il pi colpito il settore metalmeccanico (dove stato attivato circa il 75% della Cig) ma la crisi non ha risparmiato il tessile, ledilizia, il chimico ed anche i servizi e il commercio. Insomma anche quei settori che tradizionalmente non avevano mai fatto ricorso agli ammortizzatori sociali, questanno lhanno fatto. Una crisi endemica dicono i sindacati, per la quale non si deve nascondere la testa sotto la sabbia perch lottimismo va bene solo quando accompagnato dal realismo.

COMMERCIO: IL MODELLO CLARENSE VINCE LA CRISI In questo quadro a tinte fosche, un po di luce viene da Chiari. Da gennaio a giugno sono 18 le imprese che nella cittadina dellOvest hanno abbassato definitivamente la saracinesca. Ma secondo i dati semestrali della Camera di Commercio il saldo negativo si attesta comunque a 14 attivit perch nel frattempo hanno aperto 4 ditte. Se edilizia, manifattura e trasporti pagano il prezzo pi alto della recessione, emergono segnali incoraggianti nel terziario con lapertura di attivit di intermediazione immobiliare, di pulizie e di servizi sociali. Insomma la crisi c ma tutto considerato nellarea clarense emerge un quadro di sostanziale tenuta. Il settore del commercio ad esempio pu tirare un sospiro si sollievo: lultimo report semestrale sulle dinamiche commerciali aggiornato al 30 giugno, manifesta un andamento positivo, specialmente per i punti vendita tradizionali che reggono la concorrenza della grande distribuzione. Con 314 negozi al dettaglio, di cui 156 in centro storico, Chiari pare abbia trovato la quadratura del cerchio l dove altre realt sembrano avere difficolt, Brescia
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in primis ma anche Palazzolo o Rovato per restare ad Ovest. La ricetta vincente del commercio al minuto clarense poggia sulla stretta sinergia fra esercenti e governo locale sia con le iniziative dellassociazione Botteghe di Chiari sia con la societ consortile attivata dal Comune. Una capacit di fare squadra che poggia sulla storicit del commercio locale, sulla tradizione dei negozi del centro che richiamano lideale delle botteghe di una
RENATO ZALTIERI, SEGRETARIO GENERALE CISL BRESCIA
Concertazione e sviluppo per uscire insieme dalla crisi. Quali sono oggi gli interventi strutturali prioritari per il rilancio delleconomia locale? Oltre agli interventi di sostegno al reddito dei lavoratori in difficolt urgono provvedimenti volti a favorire politiche di sviluppo e di nuova occupazione. Purtroppo in questa fase si sta pensando soltanto allerogazione degli ammortizzatori sociali ma servono anche investimenti produttivi e politiche attive del lavoro. Dunque la Cisl bresciana cosa si aspetta per il futuro? La crisi sar ancora lunga e le maggiori difficolt per imprese e lavoratori arrivano adesso in quanto il fieno in cascina messo da parte agli sgoccioli. Ragionando sul lungo periodo la cosa che ci preoccupa di pi che non vediamo la volont di costruire un progetto per Brescia e il suo futuro. Cio su quali settori vogliamo puntare, dove investire risorse, di quali infrastrutture ci dobbiamo dotare e per quale sviluppo? Siamo cos sicuri che laeroporto sia fondamentale? Sono interrogativi ai quali, per ora, non troviamo risposte. Che ruolo giocano i sindacati confederali in questa partita? Potrebbero dare senzaltro un contributo importante ma indispensabile entrare prima nellottica di una concertazione, di un dialogo fra istituzioni. La Provincia invece ha scelto di decidere e di annunciare le sue iniziative senza alcun confronto con il sindacato e le parti sociali. certamente legittimata a farlo ma non ci trova daccordo. A Brescia sono pochi a fare scelte che influiscono sulla vita di molti, dimenticandosi che il ruolo del sindacato non si esaurisce nella difesa del lavoro.

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IDA ARICI: SEGRETERIA CAMERA DEL LAVORO DI BRESCIA


Tutela del reddito e nuove povert. In questa situazione lecito domandarsi cosa accadr quando si esauriranno gli ammortizzatori sociali. Cgil cosa propone? Richiediamo che si raddoppi il periodo di cig da 52 a 104 settimane, innalzando il tetto della cassa integrazione all80% della retribuzione. Ci sono zone della provincia che, per via della loro specificit, soffrono meno gli effetti della crisi? una crisi trasversale che non ha confini, anche perch oggi non abbiamo pi dei distretti produttivi localizzati, come poteva essere il calzaturiero negli anni 70 ma diverse attivit economiche distribuite a macchia di leopardo sul territorio provinciale. Una dolente uniformit Purtroppo s. Se vogliamo trovare qualche elemento di diversit possiamo dire che oggi sono in difficolt anche persone che fino a ieri non rientravano nei tradizionali criteri di povert. Pensiamo ad un paese benestante come gussago: oggi troviamo anche l sacche di povert, specialmente allinterno di famiglie monoreddito. per questo che assieme alla Caritas abbiamo attivato il mutuo soccorso in grado di offrire microcredito e pacchi alimentari per fronteggiare nuove e vecchie povert.

volta, dove la fidelizzazione della clientela gioca ancora un ruolo di primo piano. Restando invece in ambito manifatturiero i segni della crisi si manifestano pi chiaramente se consideriamo la stabilit degli anni precedenti: nel 2007 le aziende artigiane erano 535 come nel 2008 mentre gi al 30 giugno 2009 si registravano 521 attivit. Crisi aziendali che trovano riscontri anche nei dati sulle richieste di indennit di disoccupazione allufficio locale dellInps: da gennaio ad agosto 2009 si contano nella zona di Chiari 4.796 istanze inoltrate, pi del doppio rispetto alle 2.056 registrate nello stesso lasso di tempo del 2008. Ma in un territorio come questo, con alle spalle una lunga storia di produzione e lavoro, le risorse per ripartire ci sono tutte. Unoccasione di rilancio sul lungo periodo verr certamente anche dalle infrastrutture, prima fra tutte la Brebemi (a fine 2012 la consegna dei lavori) coni suoi 62 km di asfalto che daranno nuovo impulso a Chiari, dove prevista lapertura di uno dei sei caselli autostradali. Si continua a discutere intanto sullopportunit o meno di costruire il nuovo grande polo logistico per il Nord Italia dei supermercati Sma, fra chi punta il dito contro limpatto paesaggistico delledificio (che dovrebbe sorgere nella campagna clarense, al futuro punto di convergenza fra Tav e Brebemi) e chi invece fa notare come lopera potrebbe garantire circa 250 nuovi posti di lavoro.
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CI HANNO DETTO...
di ALESSANDRA CASCIO

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PALAZZOLO
Da quanto anni ha il negozio? Giuseppe Lini: Dal 1947, prima cera mio padre, ora ci sono io. Anna Gualandris: A gennaio sono dieci anni che abbiamo ritirato questa attivit. Vittoria e Alda Lupatini: Dal 14 marzo 2009 Riaprirebbe qui il suo negozio o lo sposterebbe? G.L.: Sono nato qui e quindi non saprei, posso dirle che comunque preferirei i centri abitati e sicuramente non aprirei mai in un centro commerciale. Cosa cambierebbe nel suo comune? G.L.: Occorrerebbero pi promozioni a favore del commercio, non credo che le notti bianche siano una soluzione poich possono giovare solo ad alcune attivit come i bar, le pizzerie e i ristoranti.

Giuseppe Lini Enoteca Lini, P.zza Rosa Vincenzo, 10 - Palazzolo

Anna Gualandris Roby e Anna - Forneria, salumeria, alimentari in generale Via Carvasaglio, 13 - Palazzolo

Lupatini Vittoria e Alda Cuci e ricami Via G. Matteotti, 28 - Palazzolo

Com cambiata la zona negli ultimi dieci anni? A.G.: cambiata tantissimo, inizialmente era pi florida, cerano molti pi negozi, molta pi gente che passava ma, col passare del tempo, molti negozi hanno chiuso e altri si sono spostati allinterno dei centri commerciali. Oggi qualche attivit nuova si sta riaffacciando sulla piazza, ma sicuramente lamministrazione passata non ha fatto molto. Secondo lei c stata una fuga dal centro storico? A.G.: S, c stata una vera fuga: un po perch molti non erano proprietari e gli affitti sono andati alle stelle, un po perch questi i commerciali hanno attirato

molta pi gente, quindi, chi voleva fare un investimento ha preferito farlo l. Come vede la crisi? A.G.: La sentiamo tutti. Io ho una clientela molto varia e ultimamente capita spesso amet del mese sentirmi chiedere Me lo segni? Ti pago allinizio del mese. La crisi si vede anche dalle piccole cose: se prima uno acquistava quattro panini, ora ne prende due e se gliene serve dellaltro torna a prenderlo. La gente pi attenta a non sprecare e a non buttare via nulla. Che genere di servizi vi richiedono? V.e A. L.: Oggi i capi non si buttano pi, ci viene richiesto di sistemare e riadattare gli abiti magari facendo delle aggiunte per rimodernarli.

ROVATO
Da quanto tempo gestisce questattivit? Angelo Mor: Dal 1981, stato il primo negozio ad avere una certa dimensione. Paola Paderno: Da tre anni e non posso lamentarmi. Silvana Martinazzi: Sono 17 anni che gestisco la gelateria. Riaprirebbe qui la sua attivit? A.M.: Sicuramente lo riaprirei, perch un lavoro che ho sempre fatto sin da ragazzo e che continuo a fare perch mi piace. P.P.: Lo riaprirei sicuramente qui. S.M.: Ho pensato tante volte di cambiare zona perch una volta la piazza era pi bella, pi movimentata, per quando ti abitui a stare sulla piazza non ce la fai ad andare via. Ha notato dei cambiamenti nella zona in questi anni? A.M.: Il tessuto sociale sicuramente cambiato, ci sono molti extracomunitari che vengono a lavorare perch una zona dove c molta edilizia, molto lavoro meccanico: la mano dopera molto richiesta. S.M.: cambiata tantissimo. La gente prima stava pi nel paese, cera pi aggregazione,
Angelo Mor San Carlo calzature Va Bonomelli, 39 - Rovato Paola Paderno Casa di bambola Via Castello, 10 - Rovato Silvana Martinazzi Il Girasole, gelateria Piazza Cavour, 23 - Rovato

si ritrovava in piazza la sera e anche i locali restavano aperti sino a tardi. Ora la sera non c in giro pi nessuno. Un pregio e un difetto di Rovato? A.M.: C sicuramente tutta gente molto attiva e laboriosa, che forse diserta un po il paese durante il tempo libero e per gli acquisti. Il rovatese abituato ad uscire, vuoi perch abbiamo vicino dei centri commerciali di una certa levatura, vuoi perch abitudine comportarsi in questo modo; infatti, noi lavoriamo solo in parte con Rovato, molta gente viene dallesterno. P.P.: Qui nella zona ci sono molte banche, c il giudice di pace e questo un pregio perch queste presenze portano un turnover di clientela. S.M.: Rovato sicuramente una bella zona, c vicino il Monte Orfano, c il lago, siamo vicino alla citt, ma una volta il paese era pi frequen-

tato, oggi un po spento e culturalmente offre ben poco. Che cosa cambierebbe nel suo comune? A.M.: Il Comune dovrebbe aiutare un po di pi le realt commerciali del centro storico, perch non facendo manifestazioni n mercati, la gente non trova la motivazione per rimanere in paese. Che colore ha la crisi? A. M.: I consumi sono calati e questa situazione sta colpendo un po tutti; spero sia una difficolt passeggera, anche se qui le industrie metalmeccaniche sono ferme cos come il settore delledilizia che sta vivendo un periodo difficile. S. M.: Mi verrebbe da dire nera tendente al blu forse sta migliorando un pochino, ma si vede che le persone sono pi attente a spendere.
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IAGGIO IN PROVINCIA

CI HANNO DETTO...
di ALESSANDRA TONIZZO

CHIARI
Da quanto tempo gestisce questa attivit? Ferdinando Lorini: Ho aperto questo negozio nel 1963: siamo davvero storici!. Renata Begni: Sagap esiste da ben 22 anni. Tornando indietro, rifarebbe la medesima scelta? F.L.: Adesso gli anni sulle spalle sono tanti difficile dirlo, ma una cosa sicura: ci piace ancora il nostro mestiere. R.B.: Riaprirei probabilmente nel centro storico se fosse rimasta una situazione di agevolazione verso il cliente allingresso del centro stesso, cosa che oggi totalmente negata a causa della mancanza di parcheggi comodi, che non siano solo a pagamento, e della chiusura delle strade. Ha notato, nel tempo, dei cambiamenti di rilievo nella zona? F.L.: I cambiamenti, nel tempo, sono stati tanti. Adesso per, negli ultimi anni, pi che di cambiamento dobbiamo parlare di un peggio-

Ferdinando Lorini Frutteto da Nando e Giuseppina P.za Martiri della Libert 2 - Chiari

Renata Begni Sagap, abbigliamento per linfanzia Via Garibaldi 1 - Chiari

ramento generale. R.B.: La zona ha subito un positivo restyling architettonico e di ristrutturazione, mentre dal punto di vista commerciale il cambiamento lo si avuto sicuramente in peggio. Quale target frequenta maggiormente il suo esercizio, quale il paese? F.L.: Siamo in centro, quindi vantiamo una clientela mista, ed anche il paese ci sembra relativamente bilanciato tra giovani ed anziani. R.B.: Soprattutto le mamme. In questo momento a Chiari ci sono pochissimi giovani, let media non sicuramente bassa. Il paese attivo in alcuni giorni di manifestazioni, ma resta da vedere se questo, in fondo, aiuti o meno i commercianti. In che misura ha risentito dellattuale crisi? F.L.: Ci accorgiamo della crisi nella misura in cui il lavoro non pi brillante come una volta.

R.B.: Gli affari, con la crisi, permettono di sopravvivere in qualche modo. Un pregio ed un difetto di Chiari F.L.: Chiari una realt ridente, ci che la penalizza il recente spostamento del mercato fuori dalla zona centrale, nella piazza nuova. Prima, grazie a questo, il centro viveva di pi, mentre ora ci sentiamo un po tagliati fuori: la nostra speranza, ora, che ritorni dovera. R.B.: Chiari il mio paese, per cui da qui non me ne andrei. Devo per sottolineare che lo spostamento del mercato allesterno del centro clarense ha sottratto vitalit alla zona, insieme ai parcheggi esterni utili per accedervi, ora terreno per le bancarelle. Larea PIP il nostro spazio artigianale, sarebbe per il , mercato un luogo pi appropriato, a questo punto. La piazza, cos, rimane fredda e, a dire il vero, molto brutta.

ORZINUOVI
Da quanto tempo gestisce questa attivit? Danilo Curtarelli: Sono quasi quattro anni che gestisco questa attivit. Rosalinda Capoferri: Mi trovo qui da ben 22 anni: una vita. Tornando indietro, rifarebbe la medesima scelta? D.C.: Sinceramente, facendo una riflessione, credo che non farei la stessa scelta. R.C.: Adesso sono in pensione, ma se tornassi giovane s, rifarei la stessa scelta, nonostante questo sia un lavoro impegnativo per la gestione organizzativa e gli orari. Ha notato, nel tempo, dei cambiamenti di rilievo nella zona? D.C.: La differenza tra ieri ed oggi sta nel fatto che, se prima quattro anni erano pi che sufficienti per avviare unimpresa, oggi, sar anche la crisi, nel medesimo tempo puoi finire facilmente a tappeto: farsi conoscere difficoltoso, la gente spende poco, le realt degli ipermercati ci sottraggono il 90% del lavoro. R.C.: cambiata laffluenza dei clienti,
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Danilo Curtarelli Pastificio di Curtarelli Danilo Via Cernia - Orzinuovi

Rosalinda Capoferri Edicola di P.za Vittorio Emanuele 24 - Orzinuovi

questo sicuro. Per il resto il paese richiama molti extracomunitari, fa diverse manifestazioni e durante la giornata il ricambio di persone alto. Quale target frequenta maggiormente il suo esercizio, quale il paese? D.C.: Le persone anziane sono le uniche che, per tradizione e comodit, non si avvalgono frequentemente dei grandi supermercati e, quindi, passano da noi. Purtroppo, per, sono anche il target sociale disposto a spendere meno, a risparmiare. Il paese poi, di giorno, tolto il mercato, vuoto: solo la sera la piazza si rianima e si popola di giovani. R.C.: La nostra clientela mista, dal bambino allanziano, e riflette a mio avviso lo spirito del paese. Esiste integrazione con i nuclei esterni al

paese, stranieri ed affini? D.C.: La realt degli extracomunitari oramai non pi locale ma globale, e va soltanto accettata. Queste persone inseguono le loro tradizioni, dunque difficile che vengano da me ad acquistare la pasta fresca, ma non danno problemi. Un pregio ed un difetto di Orzinuovi.D.C.: La dico grossa, toccando un tab di Orzinuovi che per, ahim, quotidianit, specialmente per chi, come me, si trova nelle vie adiacenti la piazza: la sporcizia e il non senso del pudore, tutti orceani. I rifiuti dei nostri vicoli non sono solo frutto di animali domestici, il che tutto dire. R.C.: Il discorso sulle cose da cambiare sarebbe lungo. Dico solo che a Orzinuovi si vive bene, e non vorrei essere altrove.

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IAGGIO IN PROVINCIA

Il sindaco Sala con il nuovo prefetto di Brescia, Livia Brassesco Pace, in occasione della sua visita ufficiale al Comune di Palazzolo.

LIMpORTaNZa DI aSCOLTaRE E aVERE pROSpETTIVE


Intervista al sindaco di Palazzolo e assessore provinciale Alessandro Sala.
osa lha portata alla candidatura a sindaco e quali sono i propositi per il futuro? Conosco e vivo Palazzolo da sempre e in questo luogo ho trascorso la mia giovinezza. una citt che amo, che mi ha visto, sia nel consiglio comunale sia nel ruolo di consigliere provinciale, impegnato per la sua crescita, per il recupero delle sue tradizioni e bellezze artistiche e culturali. una comunit, quella palazzolese, che mi cara e vicina, tanto che dalla sua realt, prima che dalla politica, venuta la sollecitazione a propormi come sindaco, ruolo che rivesto con orgoglio, senza percepire alcun compenso o benefit se non lamicizia dei miei concittadini. Sono, queste, persone dedite al lavoro, profondamente impegnate nel sociale, che meritano a pieno ogni sforzo dellamministrazione per garantire che il prossimo futuro veda realizzati progetti e soluzioni concrete. Viviamo a cavallo dun fiume e vicino alla provincia di Bergamo, allaeroporto di Orio, abbiamo ricchezze da promuovere ed unicit da far crescere. Al di l dei piccoli interventi ordinari, il mio obiettivo offrire
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prospettiva: guardare al domani di Palazzolo con un piano organico, che tenga conto dei suoi bisogni al pari delle sue potenzialit, senza false promesse. Con che criteri e con che mezzi? Dal punto di vista culturale cerco di stimolare, con associazioni, parrocchie e fondazioni, la proposizione di progetti ampi, di
Il municipio di Palazzolo.

largo respiro che, assieme a manifestazioni, mostre e convegni, costruiscano incontri per quella che voglio sia la futura citt, un luogo dinteresse sociale e culturale vivo e dinamico. Abbiamo ottenuto che, con lanno nuovo, tornino a vivere nel suo centro antiche e caratteristiche attivit di nicchia e il mercato dei prodotti agricoli del mercoled, in piazza, che desidero diventi un appuntamento fisso. Palazzolo dovr essere visitata e conosciu-

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IAGGIO IN PROVINCIA

ta, apprezzata per la sua torre circolare (la pi alta dEuropa, ndr.), il meraviglioso castello, le splendide ville depoca e i suoi sei ponti che presto verranno accuratamente illuminati. Palazzolo vivr una dimensione molto pi ampia, rivalutando realt come i quartieri, che rivitalizzeremo e stimoleremo con eventi e cultura. Alla precedente amministrazione dobbiamo le prime mosse per la creazione del grande parco sullOglio Le Robinie, una realt (ben 55.000 mq, ndr.), che collegheremo con la roggia Castrina. Leconomia di Palazzolo quanto ha sofferto la crisi? La nostra piccola Manchester, com conosciuta in ragione della sua radicata tradizione imprenditoriale, a breve sede unica di distretto commerciale, con le sue quasi mille attivit, in questi tempi di crisi ha accusato il colpo ma si anche dimostrata pronta e determinata a vincere il difficile momento. Limpegno dellamministrazione naturalmente ora pi che mai mirato a sostenere ed aiutare limprenditorialit e questa volont di ripresa. Mi sto prodigando, anche grazie

al mio ruolo di sindaco ed assessore provinciale, a definire i progetti per la qualifica della citt futura, soprattutto e a cominciare dallappuntamento con Expo 2015. Il vantaggio della conoscenza interprovinciale risiede proprio nellavere, da un lato, la percezione ravvicinata delle situazioni e dei problemi, dallaltro unutile visione dinsieme: spero che questo possa fare la differenza. Il prossimo anno inizieremo da aprile con Expo Palazzolo 2010, appuntamento di un mese di tipo culturale, artigianale, turistico. Qual la risposta dei palazzolesi? Sono entusiasti delle prime novit messe in campo. fondamentale che ci sia la massima comunicazione tra i cittadini e con i cittadini. Un dialogo aperto e sincero: le domande devono trovare risposte chiare, s o no. Gli interventi necessari sono preventivati sulla base delle reali ed effettive possibilit economiche del Comune e trovo questa trasparenza un esempio di dovuto rispetto. Voglio rispettare il programma elettorale del sindaco.

Quali sono i principali problemi, oggi, a Palazzolo? Tra i problemi avvertiti c quello della sicurezza ed ho risposto con interventi risolutivi e mirati, azioni decise, che hanno sortito leffetto desiderato. Inoltre la crisi, ha aumentato le difficolt delle famiglie, per alcune anche di arrivare a fine mese o far fronte alla rata mensile per il mutuo. Palazzolo dispone di 750 alloggi, tutti vuoti: quindi nei prossimi anni la parola dordine sar edificabilit zero. Metteremo sul mercato in termini di offerta ci di cui gi disponiamo ed andremo incontro a chi ha bisogno. Per quanto riguarda lapertura di nuove attivit, invece, il Comune si render disponibile a studiare aiuti e facilitazioni. Maggioranza e minoranza, in Giunta, hanno lavorato fino a questo momento, di concerto, facilitando e velocizzando scelte ed interventi. Rendo merito ad entrambe le parti per questo atteggiamento di profondo rispetto e maturit, che si traduce senza dubbio nel bene di una citt che tutti abbiamo nel cuore e desideriamo veder crescere.

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LOVEST DELLA PROVINCIA


DON ANNI CI PARLA DI PALAZZOLO alazzolo e Rovato: due mondi distanti solo quattordici chilometri. Definirli paesi sarebbe riduttivo: sono due cittadine tanto belle e caratteristiche quanto decise a compiere passi importanti verso il terzo millennio che, grazie alla poesia delle pietre, sembra ancora lontano. La prima sorge sul confine tra Brescia e Bergamo, bagnata dal fiume Oglio; la seconda d il benvenuto in Franciacorta, terra di vigneti e colline. Entrambe hanno un castello e mura antiche, ma ci che pi le accomuna sono quelle questioni sociali tanto sentite quanto affrontate quotidianamente con estrema semplicit. Sono le sfide di unimmigrazione consistente in cerca di integrazione, di una famiglia su cui incombe la minaccia della disgregazione accentuata dalla crisi economica, che non guarda in faccia nessuno. Un futuro giocato sulla trama di un tessuto sociale forte e vivo, dove oratori e parrocchie combattono contro il grigiore della modernit e dove la solidariet una bandiera che non smette mai di sventolare.

Palazzolo non un paese, ma una cittadina di ventimila abitanti che possiede espressioni e ricchezze proprie della citt, come proposte sociali e culturali che generano movimentazioni di particolare interesse. Qui quarantacinque anni fa si pensato di suddividere il territorio in diverse parrocchie. Il nucleo centrale composto da S. Maria Assunta e Sacro Cuore, pi quelle di S. Giuseppe e S. Rocco. Don Anni, ci racconti la sfera del sociale e del volontariato. Sul territorio ci sono 114 associazioni collegate al sociale. Per quanto riguarda la mia competenza (S. Maria Assunta e Sacro Cuore) c il soccorso della Caritas zonale, che un centro dascolto che raccoglie tutte le espressioni di povert cercando di far fronte a determinate esigenze. Linterazione avviene soprattutto con gli extracomunitari, ma c anche qualche cittadino palazzolese in difficolt. Per gli anziani abbiamo la casa di riposo parrocchiale e un gruppo di servizio a domicilio che offre cento pasti al giorno alle persone sole che non possono appoggiarsi sui loro cari.

Immigrazione e integrazione. Qual la situazione? Il rapporto tra immigrazione e integrazione difficile. Lunico contatto avviene nel campo dellopera caritativa, che allordine del giorno, ma alla voce integrazione la quota minimale. Le possibilit ci sono, ma non le sfruttano. Si trovano tra loro la domenica nel piazzale del mercato per giocare a cricket. La generazione che nasce nella scuola,

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A sinistra il Sagrato della Chiesa Parrocchiale di Palazzolo. A destra il portone dingresso della Chiesa di Rovato.

col tempo, sar la prima a dare risultati perch nata qui e potr esprimersi in modo diverso da chi lha preceduta. In quale misura la crisi della famiglia ha colpito Palazzolo? Posso dire, per esperienza, che oggi le coppie giovani hanno un credo pi maturo nella vita matrimoniale, almeno l dove ci si crede e dove la famiglia rispecchia il dato pi importante della scelta coniugale. C crisi, vero, ma non bisogna fare drammi. Palazzolo nella media e questo certamente un problema da tenere sottocchio, perch dalla povert affettiva nascono altre povert che sono legate alle conseguenze del fallimento familiare. Loratorio solo un luogo di ritrovo o riesce ad essere anche contesto di crescita e formazione? Non solo luogo di ritrovo. C una discreta scrematura nella fatidica et, l dove comincia ladolescenza. Non pi visto come il luogo della permanenza, ma come il luogo dellincontro per una certa parte della giovinezza. DON CHIARI CI PARLA DI ROVATO

affidatarie. tutta una rete di legami che genera esperienze interessanti e intrise di solidariet. In tempi di crisi bisogna aprirsi e dividere ci che si ha. Le situazioni sono tante e gravi, ma il senso della fame non riguarda solo gli immigrati, anche tanti italiani e rovatesi, soprattutto anziani. La parrocchia ancora il cuore del paese? Se facciamo una sfida con la citt vinciamo sicuramente. In paese ci sono molte pi relazioni e occasioni dincontro. La citt molto pi anonima. A Rovato parrocchia e oratorio reggono e i ragazzi sono portatori di un insieme di rapporti che rafforzano lambiente. In quale misura la crisi della famiglia ha colpito Rovato? Siamo attenti alle famiglie con lintento di coinvolgerle sempre pi nellattivit delloratorio. I genitori sono coinvolti non solo nel catechismo, ma anche nella gestione e manutenzione delloratorio. Quanto alle separazioni siamo nella media nazionale, purtroppo. Se la coppia si separata senza conflitti, i figli continuano a venire in oratorio, quando invece ci sono problemi grossi sono sballottati da una parte allaltra e ne risentono. Loratorio solo un luogo di ritrovo o riesce ad essere anche contesto di cre-

Rovato annovera sette parrocchie. Santa Maria Assunta la pi importante e conta circa ottomila fedeli. Il Paese si concentra sul commercio. nato storicamente intorno al mercato, poi c tutta la zona della campagna, oltre la ferrovia, dove si sta sviluppando ledilizia pi economica. Il tenore della vita buono. Don Chiari, ci racconti la sfera del sociale e del volontariato. C una bella sensibilit. La Caritas parrocchiale risponde alle necessit di chi ha bisogno, distribuendo cibo, vestiti e arredamento. Tutti i giorni. C anche il gruppo missionario del Mato Grosso e il centro dascolto della Caritas che collabora con i servizi sociali del Comune. Rovato uno dei comuni pi interessati agli affidi familiari e alle adozioni, con una quindicina di famiglie

scita e formazione? I giovani che si impegnano in oratorio e nelle attivit sociali sono veramente pochi, ma lultima generazione pi aperta allimpegno. Lobiettivo creare convinzioni ragionando con famiglie e ragazzi. Ci vorr ancora qualche anno perch il cambiamento di mentalit non avviene dalloggi al domani. Bisogna capire che la vita cristiana nel segno della continuit, non finisce alla Cresima. Magari diminuir laffezione, ma ci sar una vita religiosa pi profonda e un senso di appartenenza maggiore. Continua sul prossimo numero

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LO SpIRITO DI BERLINO
OLTRE La CRISI pER LEUROpa
Sar il secolo delletica o il secolo delletnica? Ventanni dopo la caduta del Muro, lUe al bivio tra etica della globalit ed epica della solidariet, tra fascinazione etica ed emozione epica, tra totalit dei valori (le vecchie ideologie) e globalit degli interessi (le nuove tecnologie).
di ALESSANDRO CHEULA

l Muro, oltre che una grande lezione morale e una preziosa eredit culturale, anche unindicazione etico-politica non solo per il futuro prossimo gli Stati Uniti dEuropa ma anche per il futuro immediato, ossia una fuoriuscita collettiva e condivisa dalla crisi. Berlino, questa la speranza di chi crede che il Muro non sia caduto invano, potrebbe aprire una nuova fase costituente per lEuropa. CORSI E RICORSI Come Hegel torna di attualit con la sua dialettica (idealistica) della storia, Marx (non il comunismo) potrebbe tornare attuale con la sua dialettica (materialistica) della societ. Ogni tesi crea unantitesi la cui sintesi crea a sua volta una nuova tesi. Facile a dirsi. Ma pi facile formulare unantitesi che fondare una tesi. Per ci non riusciamo a pervenire a una sintesi allaltezza dei problemi. Prendiamo la genesi dellunificazione europea. La tesi il globalismo economico (la globalizzazione o dialettica degli interessi conflittuali del mercato); lantitesi il localismo politico (la frantumazione o dinamica degli egoismi concorsuali della societ); la sintesi lavvento delle aggregazioni sovranazionali (lintegrazione o dialogica dei valori consensuali nello Stato, non dello Stato).

PRASSI, EPICA, ETICA Viviamo in un tempo sospeso tra fascinazione etica ed emozione epica, tra etica della globalit ed epica della solidariet. Due decenni dopo

il Muro, e due anni dopo lavvento della Grande Crisi, lEuropa ha di fronte a s la grande missione di dimostrare al mondo la possibile compatibilit tra globalit degli interessi e totalit dei

foto: Damiano Targhettini


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P
valori. Lopportunit di mostrare come la globalizzazione degli oggetti non comporti necessariamente una speculare tribalizzazione dei soggetti; come il globalismo economico del mercato dilatato non sconti ineluttabilmente un simmetrico localismo politico delle piccole borghesie da piccole patrie. Un compito immane ma nello stesso tempo affascinante e una sfida avvincente come un nuovo grande ideale. Pari, per respiro epocale ossia nobilt morale e dignit culturale a quello che negli anni 50 port al Trattato di Roma, primo embrione dellidea dEuropa di Altiero Spinelli e Jean Monnet, e prima incarnazione del progetto politico di Alcide De Gasperi, Konrad Adenauer e Robert Schumann. Una utopia gli Stati Uniti dEuropa che allora inizi il suo lento processo di costruzione e inveramento. Un percorso cinquantennale nel quale la caduta del Muro ha costituito il giro di boa, essendone stata ad un tempo punto di arrivo e di partenza. Di arrivo perch senza la Germania unita il cuore dellEuropa e il perno della sua civilt e della sua storia, nel bene e nel male non si poteva parlare di una unit europea degna di tal nome; di partenza perch, in quel novembre di ventanni fa, sembr che lidea dEuropa potesse trovare nuova linfa e rinnovato slancio dalla rimozione del suo principale ostacolo, la divisione della Germania. Un processo ancora incompiuto e un percorso incompleto, ma non detto che non possa diventarlo. Il ventennale della caduta del Muro, che ha coinciso con il crollo del comunismo e del blocco euro-socialista quale principale ostacolo geopolitico alla unificazione europea, pu coincidere oggi con una riflessione corale dellEuropa a 28 (Turchia compresa). Un ripensamento collettivo capace di ridare slancio e respiro alla pi grande utopia del secondo millennio, dopo quella carolingia del primo millennio. DALLETICA GLOBALE ALLEPICA SOLIDALE Sar il secolo delletica? Un secolo dove la prassi della globalit degli interessi si potr coniugare virtuosamante con lepica della solidariet degli ideali? Allinizio degli anni 90 del secolo scorso, ossia al crepuscolo del secondo millennio, con linsorgere degli egoismi locali e dei particolarismi tribali (non ancora del tutto tacitati ma quantomeno illanguiditi o sopiti o comunque riveduti, si vedano le ammorbidite posizioni della Lega in ordine al secessionismo padano e al recupero dello ius loci come surrogato dello ius sanguinis) sembrava che quello avveniente fosse il secolo delletnica, del trionfo delle etnie regressive. Etnie che nellevoluzione storica delle societ moderne altro non sono che linfanzia della nazione (gi Hegel, in sintonia con Schelling e pi ancora con Fichte, insegnava che la nazione, nella dialettica del processo di sviluppo storico dei popoli, il superamento e la sublimazione delletnia in vista di una sintesi pi alta e matura). Una regressione passatista, quella dei nuovi particolarismi, poich tornare al localismo etnico nellet dei globalismi economici e delle integrazioni politiche interstatuali quanto di pi reazionario si possa immaginare, poich si tratta del ritorno ad uno stadio pre-nazionale proprio nel momento in cui la nazione, esaurito il suo percorso storico, in via di superamento nella prospettiva delle aggregazioni sovranazionali, si veda lEuropa. Lultima enciclica papale, la Caritas in Veritate, assume la globalizzazione come fenomeno ineluttabile ma governabile e quindi, in quanto portatore di pace, non negativo in s, sulla linea della Populorum Progressio di Paolo VI che ne intravedeva la genesi e ne intuiva gli sviluppi. FASCINAZIONE ETICA ED EMOZIONE EPICA Ebbene, se londa anomala dello tsunami del Natale 2004 ha sollevato, come si visto nella gara di solidariet internazionale per portare aiuto alle popolazioni colpite, londa ancora pi anomala di una inedita etica globale, gli ultimi appuntamenti degli organismi politici ed economici internazionali Kyoto, Davos, Porto Alegre, Rio de Janeiro, Auschwitz, Roma, Lisbona fino al solenne ventennale della caduta del muro di Berlino hanno generato

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una imprevista epica solidale. Davos il punto pi alto, nel senso etico-economico ed etico-politico, di tale epica etica. Il momento in cui i mercatisti e globalisti del pensiero unico invisi a Tremonti tengono ogni anno il Forum delleconomia mondiale dove si radunano oltre 2.000 ospiti tra politici, economisti, imprenditori, banchieri e finanzieri tra i pi potenti e influenti del pianeta. Maggiorenti che danno vita ad una avvincente competizione etica superiore, per tensione e partecipazione, a tutte le pacifiche competizioni di cui ricca lagenda politica internazionale. Uno spettacolo, ci si passi il termine, davvero convincente e coivolgente e a tratti commovente. Star di Hollywood e cantanti rock trascinano la platea in gare di solidariet spontanee a favore dei dannati della Terra, come Franz Fanon, in piena decolonizzazione anni 50 del secolo scorso ossia trentanni prima dellavvento della globalizzazione, definiva i poveri del Terzo e Quarto mondo. Competizioni che non hanno nulla di ostentato, artefatto o convenzionale, a meno di volervi vedere a tutti costi un subdolo e strumentale trucco mediatico e pubblicitario. Cantanti rock come il grande Bono, genio creativo degli U2, arringano i pi importanti banchieri del mondo con interventi ad alta tensione morale. Attrici come Sharon Stone e Angelina Jolie sullesempio di loro colleghe del passato quali Judy Garland e Josephine Baker, magistralmente evocate dallo psicanalista junghiano James Hillman nel suo straordinario Il codice dellanima sono capaci di raccogliere in cinque minuti 1 milione di dollari per le zanzariere antimalaria (sic, basta una zanzariera per salvare un bambino africano). Ma la fascinazione etica di questi incontri diventata via via, si veda lultima suggestiva kermesse del ventennale della caduta del Muro di Berlino, emozione epica. BERLINO: MESSAGGIO CONTRO LA CRISI Il fatto che lepica della solidariet di cui parliamo sia ispirata e motivata non da mode culturali, sensazioni labili e
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suggestioni transeunti, ma da una profonda e convinta etica della globalit, conferma che lo spirito di Berlino, pur con tutti i ritardi e le contraddizioni, stia seminando bene. Chi ha seguito le cronache televisive ha visto Bill Gates, campione del calvinismo made in Usa, accanto a Hillary Clinton, Sarkozy accanto a Gordon Brown, Vladimir Putin a fianco di Silvio Berlusconi, Antonio Zapatero accanto ad Angela Merkel grandissima padrona di casa, il suo discorso di due anni fa alla Knesset israeliana resta il punto pi alto della coscienza autocritica tedesca sullOlocausto dare il meglio di s per la concretizzazione dello spirito di Berlino. Ma Berlino ventanni dopo non solo emotivit sentimentale. Dallincontro del 9 novembre 2009, pur non essendo uscite risposte concrete e soluzioni politiche di lungo periodo, sono scaturite tuttavia le speranze di una nuova aspettativa e di un nuovo intravisto. Non solo Sarkozy ma pi ancora Brown, con la sua recente proposta al vertice di S. Andrew in Scozia di tassare le transazioni finanziarie (proposta bocciata dal vertice scozzese del G 20, ma segnale di una politica di globalismo attivo, non attendista n immobilista, a favore di unEuropa pi unita e solidale nellaffrontare la crisi e la necessit di gestire i mercati finanziari con nuove regole). A BERLINO NASCITA E RINASCITA DELLEUROPA Berlino, un tempo causa della devastazione dellEuropa, nel ventennale della caduta del Muro pu diventare la spinta di una nuova stagione costituente dellUnione Europea. Anche nellappuntamento berlinese, pur senza impegni politici formali vincolanti, si sono avuti importanti richiami alla dimensione europea delle questioni allordine del giorno dellagenda mondiale quali la pace, la crisi economica, lambiente, i rapporti col mondo arabo, lemigrazione, la questione sociale. Ma oggi c qualcosa di pi. Oggi ci sono altri messaggi di cui si fa carico il ventennale del Muro. Berlino, per la speranza nel futuro (lunit europea) paragonabile a ci che Auschwitz stato per
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la memoria del passato (la Shoah). Il vertice di Auschwitz di quattro anni fa pu essere considerato propedeutico a Berlino 2009. Se Auschwitz la pietra tombale degli orrori del passato, Berlino la soglia ideale per evitare errori nel futuro. Quattro anni fa pressoch tutti i capi di Stato o di governo dei Paesi che sessantanni fa vissero o parteciparono al secondo conflitto mondiale si sono dati appuntamento davanti al famigerato Arbeit macht frei, linsegna che allingresso del campo accoglieva i deportati ebrei sui vagoni piombati. La Shoah, il genocidio che il popolo ebraico ricorder per i prossimi millenni come da tremila anni ricorda lesodo dallEgitto al seguito di Mos, stato il male assoluto, il punto pi basso nella storia dellumanit, come ha ben detto Gianfranco Fini in occasione della storica visito in Israele. Ma anche in questo caso ha aleggiato quella etica della globalit che, sorretta dalla epica della solidariet, sta informando di s, in modo sempre pi esteso e partecipato, lepoca in cui viviamo. Si sta innescando insomma, questa la novit, un meccanismo virtuoso a livello mondiale che per estensione e profondit, per adesione e convinzione pare irreversibile, cio destinato a proseguire e tale da escludere, al punto in cui arrivato, ritorni al passato. Cos come il male e la violenza, una volta imboccate, sono spirali sempre pi ineluttabilmente tragiche, altrettanto il bene e la solidariet portano ad una escalation inevitabilmente positiva. Non che le guerre e lodio siano stati banditi dal mondo, n possiamo dire che siamo alla vigilia della pace perpetua, ma certamente possiamo guardare al futuro con occhi diversi dal passato, anche da quello recente. Utopia? S e no, ma al di l di questo resta il fatto che meeting come Auschwitz e Berlino danno la misura della rapidit ed epocalit delle mutazioni in corso. E possiamo dire di essere stati fortunati di aver vissuto abbastanza a lungo per assistervi. A cosa si deve tutto ci? Al semplice automatico sviluppo e diffusione della libert e della democrazia, al solo progresso

umano, alle magnifiche sorti e progressive dellumanit, come si diceva ai tempi dellottimismo storico illuminista? Certamente a tutto questo, ma in primo luogo allestensione planetaria dei principi di libert e dei regimi di democrazia. In secondo luogo ai mezzi di comunicazione di massa, televisione in primis, che dilatano a livello globale la coscienza dei diritti umani e la conoscenza in tempo reale delle sue violazioni. LA CAUSALIT DEL BENE LA CASUALIT DEL MALE Senza scomodare lottimismo storico e senza ripescare il determinismo socioeconomico, due forme di ottimismo illuminista e ingenuo, possiamo dire che, nonostante tutto e nonostante tutte le resistenze contrarie, il bene sembra diventare sempre pi causale, cio frutto di una concatenazione virtuosa non pi involontaria o inconsapevole. Il male al contrario sembra essere sempre pi casuale, sempre pi sporadicamente episodico, anche se ovviamente non debellato od estirpato ma sempre drammaticamente presente nella realt di ogni giorno. Siamo allinizio di un lungo percorso ma il seme stato gettato. Farlo germogliare e fruttificare compito della nostra generazione, ma la cosa pi importante, a differenza del passato, la irreversibilit del processo attualmente in corso. Da Berlino non si torna indietro, dalla caduta del Muro non torneremo indietro. Al bene, al secolo delletica, ci si prende gusto, come al male, al secolo delletnica, ci si abituava passivamente e fatalisticamente. Ma la nuova assuefazione al bene non una moda transeunte o contingente, non sembra un fenomeno destinato a rifluire. Alletica dei valori consensuali ci si pu assuefare. In particolare quando letica dei valori consensuali si accompagna allepica degli ideali concorsuali ponendosi alla guida o comunque orientando la prassi degli interessi conflittuali. Questo ha significato la festa di Berlino. Questa leredit raccolta e rilanciata dal ventennale della caduta del Muro.

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TI RICORDI, IL MURO?
a polvere sollevata da quei mattoni, da quei pezzi di pietra, da quelle lastre divelte, rimarr per sempre incollata addosso alla gente. Est e Ovest. Ddr e Rft. Ho visto un film intelligente, coraggioso. Si chiama Goodbye Lenin e guarda a questo passato recente, eppure cos lontano. Avvenne davvero, allinizio quasi in sordina, senza scatenare spari e repressioni. Quando cadde il Muro, con un crollo fragoroso, in mezzo a tutto quel silenzio doltre cortina, rimasi affascinato dalla rapidit degli eventi. Cadde quel Muro che port lo stesso presidente americano John Kennedy, tre decenni prima, durante uno storico discorso a proclamare: Io sono un berlinese. Per me, che ero figlio di quellepoca, fu sconvolgente. Simpose un nuovo modo di pensare, di valutare ed agire, che, forse, proprio per ritornare a John Kennedy ed al 26 giugno del 1963, trova la sua ragione nel famoso discorso, davanti al Muro, ricordate? La libert ha molte difficolt e la democrazia non perfetta, ma noi non abbiamo mai dovuto erigere un muro per chiudervi dentro la nostra gente ed impedirle di lasciarci. E allora, una nuova libert, quella che arriva oggi, nel Duemila, sullonda lunga della rivoluzione delle idee e della democrazia praticata? Torniamo a John Kennedy, trentanni prima: C molta gente al mondo che realmente non comprende - disse nel 1963 il presidente americano che certo non era un pericoloso revanscista ed antagonista nella lotta di classe - quale sia il gran problema che divide il mondo libero dal mondo comunista. Vengano a Berlino. Ci sono taluni i quali dicono che il comunismo rappresenta londata del futuro. Che vengano a Berlino. E ci sono poi alcuni che dicono, in Europa ed altrove, che si potrebbe lavorare con i comunisti. E vengano anche questi a Berlino. E ci sono persino alcuni, pochi, i quali dicono che vero, s, che il comunismo un cattivo sistema, ma che esso consente di realizzare il progresso economico. Lass sie nach Berlin kommen. Che vengano a Berlino. (dal romanzo Sei limoni, una lira, pgc Comedit Group Editrice)
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di ROBERTO BARUCCO

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BERLINO: La NOSTRa CapITaLE DEUROpa


na notte storica per i berlinesi e per il mondo intero. Cinquantamila persone hanno varcato il muro da est verso ovest, accolti dallabbraccio fraterno di una citt in festa. 9 novembre 1989. Il Tg1 annuncia un evento epocale: dopo 28 lunghi anni il muro di Berlino viene sbriciolato. C chi sostiene che, quella notte, sia finita la storia del Novecento. Personalmente ritengo che, quella notte, sia stata posata la prima pietra storica nella coscienza della mia generazione: quella dei ragazzi degli anni Ottanta. Mentre i media di tutto il mondo davano la notizia, probabilmente, eravamo intenti a far sfrecciare sul pavimento qualche variopinta micromachine, senza notare la lacrima che solcava il volto di mamma commossa da immagini toccanti o il sorriso di pap, che affidava la sua gioia al giradischi con Another brick in the wall. Ecco il primo mattone della mia generazione: tondo, piatto, nero, profumato di vinile e saturo di un profondo, vivo desiderio di libert. Le mirabili note dei Pink Floyd risuonavano tra le mura domestiche, fondendosi con i soffici virtuosismi del violoncello di Rastropovic, quel vecchio signore seduto davanti al muro che faceva correre le note su uno spartito di pietra. La melodia vinceva la tirannia. Tutti erano felici e, immersi nellinnocenza fanciullesca, ci bastava. Per capire ci sarebbe stata tutta una vita. Ventanni dopo cos rimasto del muro di Berlino? In alcuni di noi, forse, nemmeno una briciola di calce. In altri, invece, un segno profondo capace di spingerci alla trasformazione di unutopia in realt: il mondo si pu cambiare. Ce lhanno insegnato i fautori della rivoluzione dottobre, non quella russa che insegnano a scuola, ma quella tedesca, che aveva la sua cellula originaria in una chiesa, la Nikolaikirche di Lipsia dove il pastore Christian Fhrer organizzava incontri di preghiera nel nome della pace e della libert. Il 9 ottobre 70.000 eroi invasero pacificamente il centro della seconda citt della DDR. Portavano con loro solo due armi: il desiderio

foto: Gualberto Gnapperi

di PIETRO BALBO

Il crollo del muro visto da un giovane di oggi.


ardente di un mondo migliore nel cuore e una candela silenziosa stretta tra le mani. Di fronte a loro cerano la polizia, la Stasi (organizzazione di sicurezza e spionaggio della DDR) e lesercito. Perfino per loro, dediti alla repressione, fu impossibile intervenire. Era la prima picconata al muro, quella decisiva. Un mese dopo la Germania era nuovamente libera dalla morsa del comunismo. Il suo cuore spezzato col tempo si sarebbe ricucito e, con esso, lEuropa intera. Quel giorno io e tanti bambini degli anni Ottanta respiravamo il profumo del vinile senza renderci conto che, ventanni dopo, avremmo camminato per le strade del mondo con un mattone nel cuore. Quello sul quale possiamo contare ogni giorno per reclamare una societ equa, giusta e libera. Quello su cui possiamo salire quando i muri del mondo sembrano insormontabili. In quei momenti noi ragazzi degli anni Ottanta dobbiamo alzarci in piedi e, come John Fitzgerald Kennedy, urlare a noi stessi: Ich bin ein berliner, Io sono un berlinese.
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di FRANCESCO RASTRELLI

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GENTILE FARMACISTA... IL FARMACISTARISPONDE


D // Gentile Farmacista, mi accorgo che, sempre pi spesso, le farmacie investono nel settore del cosmetico biologico; mi sa dare qualche informazione al riguardo? Maria Cristina. R // Cara Maria Cristina, quello che afferma decisamente corretto: molto infatti cambiato circa la considerazione del cosmetico biologico, che, se fino a pochi anni fa rappresentava una nicchia di mercato, oggi un settore in costante crescita. Il successo di tali cosmetici lo riterrei legato a tre concetti molto innovativi: il fatto che siano cosmetici di qualit rispetto a quelli della grande distribuzione; che vi sia una logica di filiera regolamentata che comporta un lavoro artigianale; e, infine, che vi sia un controllo di qualit molto alto e la garanzia di una cosmesi con basso impatto sia a livello di pelle, sia di ambiente. In farmacia, inoltre, oltre al prodotto, si riceve un consiglio qualificato e personalizzato, in grado di aderire alle esigenze del consumatore tenendo conto dei diversi tipi di pelle. D // Gentile Farmacista, vorrei aiutare mio marito a smettere di fumare, cosa posso trovare, al riguardo, in farmacia? Carmela. R // Gentile Carmela, in farmacia sono presenti farmaci a base di nicotina in grado di ridurre la sintomatologia dovuta alla dipendenza fisica da nicotina. Si presentano come cerotti transdermici, gomme da masticare, spray nasali, inalatori e compresse sublinguali. importante tenere presente che tali specialit medicinali non necessitano di ricetta medica, fondamentale pertanto chiedere consiglio al farmacista circa le dosi, i tempi di somministrazione ed eventuali interazioni. Egli, inoltre, in possesso di utili conoscenze scientifiche che, unite ad unattivit di consulenza, sostegno e incoraggiamento, possono risultare vincenti nella lotta alla dipendenza da nicotina.
Presidente dellOrdine dei Farmacisti della Provincia di Brescia

D // Gentile Farmacista, mi chiamo Angela ed avrei una curiosit. Perch, se vero che il contagio influenzale avviene attraverso le vie aeree, si insiste cos tanto sul lavaggio frequente delle mani? R // Cara Angela, come dice lei, il contagio influenzale avviene attraverso le vie aeree. Il problema si pone in quanto le particelle di saliva, espulse con tosse e starnuti, si posano e sopravvivono per alcuni minuti o addirittura ore in condizioni particolari su varie superfici con cui la pelle viene a contatto. Diviene dunque fondamentale adottare semplici accorgimenti per limitare le occasioni di contagio. Insaponare le mani per almeno trenta secondi crea unemulsione che permette di imprigionare i virus ed i microbi che vengono poi eliminati con il getto dacqua. L importanza inoltre di avere le mani pulite consiste nel fatto che esse possono diventare veicolo di contagio quando portate a occhi, naso e bocca. Occorre quindi lavarle sempre quando si viene a contatto con persone malate o si sono frequentati ambienti affollati. D // Gentile Farmacista, si parla molto, in questo periodo, dei cosiddetti nuovi servizi in farmacia, in cosa consiste questa rivoluzione? Mirella R // Risale al 4 novembre scorso (entrata in vigore 19 novembre) la pubblicazione del Decreto Legislativo con il quale sono individuati i nuovi servizi sociosanitari che le farmacie possono erogare nellambito del SSN. Fra i nuovi servizi assicurati dalle farmacie troviamo: la partecipazione delle farmacie al servizio di assistenza domiciliare integrata, garantendo il corretto utilizzo dei medicinali prescritti e il relativo monitoraggio; la collaborazione ai programmi di educazione sanitaria, realizzando campagne di prevenzione delle principali patologie a forte impatto sociale, anche effettuando analisi di laboratorio di prima istanza; la prenotazione in farmacia di visite ed esami specialistici.

Manda la tua domanda a: francesco.rastrelli

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L alimentazione degli ultimi decenni si sempre pi spinta verso un eccesso di calorie, grassi e proteine, abbinata a un consumo di prodotti precotti, surgelati e conservati. A lanciare questo allarme sono alcuni dei pi importanti esperti mondiali, che sottolineano che stiamo assistendo a una situazione paradossale, con una malnutrizione per eccesso calorico, lipidico e proteico, accanto ad una per difetto di microelementi quali vitamine e minerali.

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METALMECCANICI: C LACCORDO, COMINCIANO GLI SCIOPERI


Non ancora trascorso un anno dal 22 gennaio e il grande accordo per la riforma della contrattazione firmato tra Confindustria e CilsUil gi mostra qualche problema. Ad esempio la vicenda degli industriali del settore alimentare, che non si sono dati allIpca il nuovo strumento di calcolo da utilizzare per laumento delle retribuzioni introdotto dallaccordo e lo hanno sostituito con un diverso indice, contrattato direttamente tra le parti. Ben 142 euro di aumento per un contratto triennale, accompagnati dallintroduzione di un Fondo di assistenza sanitaria integrativa a carico delle aziende e da miglioramenti della parte normativa, con incremento dei permessi retribuiti, hanno fatto s che laccordo sia stato firmato unitariamente dai sindacati, Cgil compresa, che ovviamente canta vittoria. Meno felice forse Confindustria, che probabilmente ha masticato amaro, perch una delle sue pi importanti categorie, al primo appuntamento dopo il grande accordo, ha firmato un contratto a prescindere. seguito poi il contratto dei metalmeccanici, pi rispettoso dellaccordo di gennaio, e senza la firma della Cgil, questa volta. Ma sono subito iniziati gli scioperi, pi o meno spontanei, nelle grandi fabbriche, e non solo. Sono iniziate anche le richieste di referendum tra i lavoratori (Cgil) e i corrispondenti rifiuti di chi teme lo scavalcamento della base (Cisl e Uil). La partita resta aperta, pur senza grandi acuti, grazie si fa per dire alla crisi che impone problemi pi grandi. Rimane una constatazione di fondo. La Cgil , nellambito dei sindacati, una realt che piaccia o non piaccia si pu sconfiggere ma non si pu ignorare. Cisl ed Uil si sono affrettate a firmare il contratto degli

alimentaristi, sorvolando sulla firma del 22 gennaio, ma almeno per un prezzo migliore. La Cgil non ha firmato quello dei metalmeccanici, ben sapendo che la partita non si gioca solo su qualche decina di euro in pi o in meno, ma probabilmente sullesistere o scomparire, con una eclissi pi o meno lunga, ma certamente significativa per chi ambisce a rappresentare milioni di lavoratori e di pensionati.

MARCEGAGLIA E TREMONTI: C LACCORDO


Bisogna eliminare la spesa pubblica improduttiva. Su questa affermazione Marcegaglia e Tremonti hanno trovato lintesa, come hanno titolato, a caratteri di scatola, molti giornali. Stupendo, non c dubbio alcuno, e bisognerebbe fare in fretta. Lidea ottima, inMESI 12DICEMBRE 2009

fatti, forse soltanto un po datata, ma questo pu essere un dettaglio. Ovviamente lauspicio che non si spendano i soldi derivanti dalleliminazione della spesa pubblica improduttiva prima che i soldi siano stati effettivamente e preventivamente risparmiati.

VIA LIRAP
Da pi parti sale forte la richiesta di soppressione dellIrap. Costa molto, moltissimo, anzi una enormit, ma la richiesta pressante, ed appare sempre pi difficile che il governo si possa sottrarre allassalto, in una qualche misura. Anche perch a fondamento della richiesta ci sono alcune buone ragioni, tuttavia perch queste buone ragioni continuino a sussistere, necessario che si considerino alcuni fatti. Bisogna rammentare, anzitutto, che lintroduzione dellIrap spazz via una serie di imposte e contributi molto rilevante, a cominciare dai contributi sanitari a carico dei datori di lavoro sui salari corrisposti ai dipendenti. In secondo luogo, bisogna considerare se il gettito dellIrap superiore o meno allammontare dei tributi soppressi. ovvio che, ove il gettito fosse inferiore, le buone ragioni sarebbero molto affievolite. Bisogna considerare, inoltre, che la soppressione dellIrap comporterebbe un massiccio trasferimento di oneri alla fiscalit generale, cio sulle spalle di tutta la popolazione che gi paga le tasse, sgravandone imprenditori e professionisti. Ora, se evidente lassurdit della pretesa di far pagare lIrap sulle perdite alle piccole imprese, altrettanto evidente che imprenditori e professionisti che denunciano redditi inferiori a quelli dei loro dipendenti si debbono porre qualche domanda e debbono fare qualche esame di coscienza. Ed evidente limproponibilit della cancellazione dellIrap, per tutti e subito, senza distinguere tra piccole e grandi imprese, e soprattutto tra imprenditori che stanno mettendo mano al portafoglio personale e chi conta solo nellaiuto della macchina pubblica.

IL PERO ED IL MELO
Ma insomma, la crisi finita o non finita? difficile saperlo oggi, bisogna aspettare domani. Ma perch domani, cosa succeder domani? Non succeder nulla di particolare domani, ma probabilmente Tizio, che oggi ha detto che finita, dopo aver detto ieri che ceravamo ancora dentro, dir che siamo un po dentro e un po fuori, smentendo Caio che aveva previsto la ripresa in cinque anni, distinguendosi da Sempronio che aveva parlato del 2011, anzi no, del 2012, aveva poi precisato, dopo lintervento di Martino, che dopo lanalisi del Centro Studi aveva detto che il peggio passato, anzi no, quasi passato, anzi no, passer dopo le riforme, che si faranno presto, prestissimo, domani. Ecco perch bisogna aspettare domani, perch probabilmente Tizio si corregger, Caio scender dal pero per arrampicarsi velocemente sul melo, seguito da Sempronio che si distinguer preferendo il ramo ibrido, mentre Martino rester sospeso tra il pero ed il melo, in attesa del nuovo indice sulla fiducia dei consumatori, atteso per dopodomani. Il problema che Tizio, Caio, Sempronio, Martino non sono pensionati al bar del circolo, ma governanti, politici, segretari, presidenti e coristi, che rilanciano il verbo del sapere confuso a tutte le latitudini di questa nostra Italia, mai cos certa, cos forte, cos seria, cos affidabile. O no?

LA CROCIATA CONTRO LA CROCE


LEuropa ha deciso che il Crocifisso debba cadere dalle mura pubbliche; lanno del vigesimo della caduta del muro di Berlino sar ricordato per questa intelligente e sensibile azione di par condicio. I bambini protestanti, musulmani, ebrei, buddisti e di tutte le altre minoranze religiose saranno liberi di crescere senza questa ingombrante presenza dai pericolosi contorni sovversivi. A Brescia nel 70, durante unoccupazione del liceo Calini, i Crocifissi erano finiti nei servizi igienici con una lucida anticipazione della sentenza di Strasburgo, ma furono immediatamente riportati alla dovuta posizione da azioni reazionarie, con la conseguenza di impedire lo sviluppo della multi-etnicit nella nostra provincia. Grazie alla futura assenza del

Crocifisso, anche in Europa si potr ora raggiungere il livello di libert religiosa e civile presente in Birmania, in Cina, in Iran e in altri Paesi arabi e in tutte quelle altre nazioni fulgidi esempi di tolleranza e modernit.

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investi sul futuro


I N T E R V E N TO VA N T I N I
Lurbanizzazione del futuro: privilegia le costruzioni alte. Molti sono i cantiere periferici, pochissimi Le nuove norme del costruire: la classificazione creer una grande differenza tra immobili nuovi ed I nuovi contratti a tutela del consumatore: i nuovi preliminari sono registrati con fidejussione La tranquillit dellacquisto: la vendita della villa a ovest, la vendita palazzina uffici, la vendita di 2
bancaria e con garanzia postuma decennale sulla costruzione. E se previsto il prezzo dacquisto bloccato. dei 20 appartamenti del palazzo Terrazze al Sole sono unulteriore garanzia ma lasciano ancora unampia scelta di soluzioni privilegiando chi acquista in questo momento. immobili usati, arriveremo alla rottamazione? Via Vantini una costruzione in classe A. quelli, come via Vantini, vicino al centro storico.

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GRaNDE FRaTELLO
VOGLIO UNa VITa Da RECLUSO
Ripartita con ascolti record la decima edizione del reality pi seguito del Belpaese. Tra lacrime, risate, approcci e pugnalate alle spalle, ne avremo almeno fino a febbraio. Prepariamoci.
di SALVATORE SCANDURRA

il sosia di Austin Powers, la miss Italia arrivata seconda, il body-builder che mangia un chilo e mezzo di petto di pollo (scondito!) al giorno, la modella sud-americana che approccia con chicchessia, laspirante pilota, tenebroso e in cassa integrazione, la socialmente impegnata che si alza alle 6.00 e non si trucca, il cattolico dai sani principi che fa dellastinenza sessuale una bandiera, limprenditrice sposata che fa lamore 3-4 volte al giorno e se ne vuole tornare a casa, il parrucchiere diciottenne che sa far girare la testa alle trentenni cresciuto col mito di Taricone, la giornalista eritrea che parla romanaccio, il personal trainer-Don Giovanni dal look bizzarro, la riccia che vive in comunit, il gay dichiarato che con i suoi modi di fare far imbestialire il 99% degli spettatori omosessuali, il salumiere-imprenditore che ricorda tanto Jerry Cal, il concorrente nato donna e divenuto uomo dopo sette interventi chirurgici che prima di entrare aveva fatto scatenare un vero e proprio toto-trans Alcuni li perderemo subito, altri ancora ne arriveranno, qualcuno ci far ridere e magari ci identificheremo anche un po, altri cadranno nel dimenticatoio e torneranno ad essere dei perfetti sconosciuti. Quel che certo che i concorrenti di questa

edizione sono cresciuti a pane e nomination e ben poco hanno a che fare con quella pur presunta ingenuit che poteva caratterizzare i primi inquilini della Casa: come pesci in un acquario sanno perfettamente come muoversi, e neanche uno spillo viene fatto cadere per caso. C da scommetterci: anche la spontaneit sar una mossa studiata a tavolino. Non si sono fatti mancare nulla, anche questanno, i geniali autori del Grande Fratello

10. Concorrenti che hanno tutto, catastrofi familiari al seguito comprese, per tenere incollati al video centinaia di migliaia di italiani. Ma viene da chiedersi: ne avevamo veramente bisogno?. Intanto la prima coppia, la 34 in 10 anni di reality, per nascere ha dovuto aspettare solo quattro giorni. Lui, col padre affetto da paralisi, lei con madre malata e padre morto suicida. Psicodrammi a go-go tanto per gradire: ma
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APRIAMO VIE AL MOVIMENTO

800 treni al giorno in servizio sulle linee regionali e suburbane della rete lombarda e sul collegamento con lhub internazionale di Malpensa, oltre 53 milioni di passeggeri in un anno. Una responsabilit che ci impegna costantemente a migliorare qualit del viaggio e integrazione con gli altri mezzi, un contributo quotidiano alla mobilit sostenibile e amica dellambiente.

APRIAMO VIE ALLO SVILUPPO

C
siamo solo allinizio, e la decima edizione, che ci terr compagnia perfino a Natale e Capodanno, ha tutta lintenzione di essere ricordata a lungo. Ogni anno sempre la stessa storia: ignorarlo, sparare a zero sul fortunatissimo format della Endemol Italia non costa nulla, diventa uno sport nazionale. Peccato che poi, fin dalla prima puntata, gli ascolti schizzino alle stelle, lo share si attesti sul 30% e il voyeurismo italico prenda il sopravvento. Come sempre, come da dieci anni a questa parte. Formula vincente non si cambia. Guai. Si dice che il Grande Fratello rispecchi i vizi (e le virt?) degli italiani, ma quel che va in scena ogni anno uno spettacolo decisamente basso, fatto di qualunquismo, battute ad effetto, strafalcioni grammaticali e concettuali, alleanze e pugnalate alle spalle. Il tutto con ampio uso dellinvettiva dialettale, che fa tanto audience. Il titolo del reality sispira allopera di George Orwell, 1984. Il romanzo narra di un Grande Fratello, capo dello stato totalitario di Oceania, che attraverso le telecamere sorveglia costantemente e reprime il libero arbitrio dei suoi cittadini. Sul perch di tanto successo si discusso molto, fin dagli albori del programma, nel lontano 2000: psicologi, mass mediologi, personaggi dello spettacolo, giornalisti, tuttologi. Tutti si sono cimentati offrendo il proprio parere, il proprio punto di vista sul fenomeno e le relative giustificazioni di cotanto successo di massa. Abbiamo a che fare, pi che con uno show, con uno psycho-drama, caratterizzato dai percorsi emozionali dei concorrenti, ai quali si chiede, pi che di parlare del proprio passato o di immaginarsi di avere un futuro, di relazionarsi e creare un proprio avatar (si chiamiamolo con il nome corretto) in grado di durare il necessario per essere riconosciuto dal pubblico a casa, che spesso riesce perfino ad identificarsi in esso. Il fatto che i telespettatori possano interagire coi concorrenti, parallelamente ai sempre pi sadici autori, non fa altro che cementare il rapporto concorrente-pubblico a casa, e la formula funziona, eccome. La televisione, pertanto, come del resto accade oggi nei social network pi diffusi, pi che una finestra sul mondo diviene una finestra sul proprio ego, dove la voglia di apparire diventa esigenza per dimostrare, prima di tutto, di essere. E in un tale contesto di matrice edonistica,

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diventa perfino superfluo chiedersi il perch, il motivo che spinge molti giovani e meno giovani ad affrontare selezioni lunghissime con la prospettiva di vivere da reclusi per mesi, con le proprie debolezze messe alla berlina, spiati e studiati come cavie da laboratorio (pur lussuosissimo e dotato di jacuzzi) 24 ore su 24. Non il montepremi finale, pur considerevole, a fare gola ai Gieffini (che in dieci edizioni hanno raggiunto il considerevole numero di 140 circa), bens la possibilit di solcare quella fatidica porta rossa e poter dire di avercela fatta, di esserci, di aver realizzato un sogno e di averlo dimostrato al mondo, oltre che alla mamma e a se stessi. S, ma dopo cosa rimane? Di tutte le nove edizioni andate in onda, forse lunico concorrente di cui tutti si ricordano Pietro o guerriero Taricone, perch stato il capostipite, il primo vincitore morale e in un certo senso ha dettato una moda oltre che lasciare il segno. Gli altri, vincitori e vinti, in fondo li abbiamo dimenticati un po tutti. Il GF ha la capacit di donare unenorme popolarit nellimmediato, ma se nella vita non si ha n arte n parte e si spera di costruire una propria carriera artistica tra le quattro mura della casa pi spiata dItalia beh, il tragitto diventa molto breve. Tra le concorrenti, ricordiamo al massimo qualche calendario patinato, alcuni

Il Grande Fratello non altro che una sorta di sogno popolare.


flirt coi gi famosi e al massimo qualche apparizione in fiction televisive. Tra gli uomini il discorso non cambia e, a parte Luca Argentero, che ha sfruttato la popolarit per proseguire il suo percorso e diventare un attore del grande schermo piuttosto stimato, il massimo a cui possono ambire gli ex concorrenti del GF qualche litigiosa ospitata nei programmi contenitore della domenica nelle reti Mediaset. Il Grande Fratello non altro che una sorta di sogno popolare alla portata: la fama immediata, un mondo possibile, una trasposizione del nostro essere in un mondo che per ovvie ragioni non ci appartiene. Ma chiederselo in fondo ha davvero un senso? Molto meglio spiare le future veline che si fanno la doccia e chiedersi se qualche coppia si conoscer biblicamente sotto il piumino. O no?
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160 CaRaTTERI
Il linguaggio degli SMS.

IN

di SILVIA VALENTINI

a realt talvolta offre degli incredibili assist che stimolano riflessioni altrimenti improbabili, come quello che mi giunto laltra sera mentre ero assorta nella lettura di un breve saggio di Ezra Pound, tradotto da Cristina Campo (al secolo Vittoria Guerrini, una delle pi grandi scrittrici italiane ed inveterata purista della nostra lingua). Stavo appunto leggendo come: in nessun caso, la costipazione del pensiero, sia pure nel particolare, consentir bella scrittura, quando mia figlia, undici, meravigliosi anni, in gita scolastica, usando il cellulare di unamica, mi serve su un piatto dargento un esempio pratico ed immediato di costipazione del pensiero. Ma c6? Bnt Tvbfx Qi tt ok Sn c8a ma :-)) A dom Kss8i, Tp. Quindici parole, ventidue caratteri, spazi inclusi, che, tradotti dallItaliano del futuro in Italiano moderno cos vanno lette: Mamma ci sei? Buona notte. Ti voglio tanto (fess nella versione dialettale in voga fra i ragazzi bresciani) bene. Qui tutto o.k sono cotta ma felicis-

sima- A domani. Baciotti. Ti penso. Tutto un nugolo di notizie ed emozioni stipato in sigle, consonanti, segni dinterpunzione artisticamente piegati allo scopo di creare un linguaggio veloce ed intuitivo da immettere in quellautostrada delle emozioni, a 160 caratteri (tanto lo spazio concesso, per esigenze di software, pi di ventanni fa da Friedhelm Hilldebrand) che si chiama sms (short message service). Sar anche comodo e far risparmiare denaro questo codice cifrato, ma viene il dubbio se, a lungo andare, non diventi un ostacolo invalicabile per il fluire limpido e ben costruito della comunicazione sia verbale che scritta. I giovani doggi sapranno passare dalla costipazione del segno e dalla polverizzazione delle parole ad una comunicazione elegante, espressiva ed efficace? vero che niente mai del tutto nuovo sotto il sole. Lo ricorda lAccademia della Crusca che, invece di scagliarsi contro questo nuovo modo di comunicare e scrivere, si di recente esposta in sua difesa ricordandoci come il fenomeno non sia nato

con la diffusione di internet o degli sms, ma fosse gi presente nei manoscritti medievali e ovunque lesigenza di risparmiare tempo e spazio inducesse ad adottare scritture tachigrafiche (cio molto rapide) o brachilogiche (cio brevi e concise). Gli stessi incunaboli erano zeppi dabbreviazioni e va ricordato che i primi sistemi di scrittura alfabetica riportavano solo le consonanti perch le vocali arrivarono con i Greci. Ps (post scriptum), ecc (et cetera), sarebbero quindi gli antenati degli odierni c6, x, tvb. vero che anche nel linguaggio giuridico si ritrova qualche esempio con i vari pm (pubblico ministero) e pqm (per questi motivi); nei giornali ci sono le ndr (note del redattore), negli inviti formali a volte ci viene chiesto di rsvp (repondez sil vous plait) e qualcuno invece ci porta qualcosa spgm (sue proprie gentili mani). Perfino il Papa ha di recente mandato un sms ai giovani di Sidney utilizzando il loro linguaggio: Young friend, God and his people expect much from u because u have within you the Fathers supreme gift: the
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Spirit of Jesus - BXVI Dove u sta per you, e BXVI non la marca di una nuova auto tedesca ma lacronimo di Benedetto XVI. E sar pur vero che anche lOxford Dictionary, vera e propria Bibbia (tanto per stare in tema) della lingua inglese, ha deciso di dare spazio agli emoticons e alle abbreviazioni da telefonino e da e-mail ma ugualmente resta il dubbio se questa comunicazione breve e sincopata, adatta alluso tecnologico, ormai cos diffusa, non porter, alla lunga, ad un analfabetismo di ritorno. Gi osserviamo un utilizzo improprio dei puntini di sospensione messi ovunque e del punto esclamativo usato per dare enfasi al discorso mentre dovrebbe esprimere incredulit e sorpresa. Per non parlare poi dellaspetto emotivo della comunicazione artisticamente ed ingegnosamente disegnato con i segni di interpunzione che con una torsione, obbligatoriamente destrorsa, della testa e dello sguardo, magicamente si trasformano in faccine sorridenti, arrabbiate, ironizzanti e molto altro. Come suonano lontane da tutto ci le parole di Ezra Pound, che nel suo testo definisce la poesia: larte di caricare ogni parola del suo massimo significato emotivo. Stiamo o non stiamo vivendo una vera e propria rivoluzione del linguaggio? Cercare di valutare ora limpatto di questo fenomeno sulla lingua e sui rapporti interpersonali futuri senza dubbio prematuro, ma la realt che un nuovo modo di comunicare nato e sta crescendo. Farlo proprio o rifiutarlo una questione di scelte, ma il futuro forse davvero qui. Adeguarsi e partecipare pu aiutare a comprenderlo a farlo proprio, apportandovi il nostro contributo personale ma senza mai perdere la capacit di discriminare e di approfondire. La lingua cosa viva e mutevole. Varia con il cambiare delle epoche storiche e delle societ. La scommessa diventa allora proprio quella di sfruttare i vantaggi del progresso, la rapidit dei tempi moderni senza perdere il collegamento con le nostre radici. Mantenere la qualit senza trasformare il cumulo di linguaggi e di informazioni in un cimitero dellintelligenza discriminante. Sottrarci invece alla lotta per rifugiarci nellarcheologia un po pantofolaia di una nostalgica e rassegnata volont di usare solo mezzi e

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linguaggi tradizionali non ha alcun senso, a meno che non sia un ripiego di fronte a difficolt personali di adattamento o peggio una scelta snobistica. Impariamo a governare il linguaggio del nostro tempo mantenendo sempre insieme allespansione orizzontale anche la profondit verticale. E a chi si chiede cosa rester di una societ che si racconta in centosessanta caratteri, o come verr ricordata una civilt che non ha il tempo di descriversi rispondiamo con la classica frase: ai posteri lardua sentenza. Abituiamoci intanto a pensare, nellottica evolutiva e non involutiva. Forse le tracce che lasceremo non saranno pi ricche di descrizioni, di ritratti di personaggi scolpiti e caratterizzati da una scrittura fitta, fitta resi immutabili dalla carta stampata. Forse il racconto della nostra storia sar un racconto collettivo, fatto di minuscoli frammenti, che, letti tutti insieme, anche un po a caso, ci ritrarranno immersi in un brulicante, contraddittorio e mutevole puzzle cosmopolita, retto e guidato dal ritmo sincopato e veloce del mondo contemporaneo.

STATI D ANIMO :-) sono felice. :-d sto ridendo a crepapelle :-( sono triste e depresso :-o oh, sono stupito :-/ hum, scettico e indeciso : -( piango :senza parole (:-( sono indispettito STATI FISICI (:-$ sono malato %) hic, ho bevuto troppo :*) hic, sono ubriaco i-o sto sbadigliando :-,) raffreddore : ( sto male DESCRIVIAMOCI :-(=) ho grandi denti (:I sono calvo :-# ho l apparecchio (-: sono mancino %-I sono strabico

OTICON ESEMPI DI EM
&:-) ho i capelli ricci 8-) ho gli occhiali !-) orgoglioso dell occhio nero AZIONI ;-) ehii, occhiolino ammiccante :-; sorrisino :-P pernacchia :-* oops AFFERMAZIONI #-) ho follegiato :-)) mi fa molto ridere %-( mi han fatto gli occhi neri :-? non capisco o:-) sono un angelo :-9 mi piace $-) vincita :/) non divertente :x non ti ascolto, sei cattivo :( brutto periodo COSE @->--> rosa 12x@>--->--- dozzina di rose II* stretta di mano abbracci (::()::) cerotto @== bomba atomica d:-o cappellino /-/ bicchiere vuoto / / bicchiere pieno ABBREVIAZIONI +o- pi o meno x perch c6 ci sei r8 rotto 3no treno bn bene cpt capito dv dove cmq comunque int interessante

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Il grande regista teatrale inglese mette in scena lo spettacolo Love is my sin tratto da William Shakespeare.

PETTACOLI

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TEaTRO GRaNDE pETER BROOK INTERpRETa SHaKESpEaRE

di SERGIO MASINI

i parlato dun incontro tra geni, dun lirismo umano in grado di fermare il tempo, anime che si elevano, rapite dallemozione, sulle assi di un palcoscenico assolutamente essenziale. ci che accade quando un uomo profondamente umile e straordinariamente appassionato tira le fila di tutta una vita dedicata allarte. Peter Brook considerato oggi il regista teatrale pi autorevole, capace di unire in s il rispetto per una tradizione millenaria con le pi suggestive esperienze davanguardia e neoavanguardia. Con i suoi 85 anni e straordinari successi quali Mahbhrata (della durata di 9 ore) o il lungometraggio Incontri con uomini straordinari, quello che unanimamente acclamato come uno dei maggiori conoscitori di Shakespeare, anche il nome pi amato da tutti gli appassionati dellarte del calcar la scena. Questo gigante del teatro contemporaneo, celebre per il suo lavoro con gli attori, per il modo di rispettare e approfondire i testi e la sua profonda cultura letteraria, rappresenta unicona sempre pronta a mettersi in gioco, a reinventarsi per amore della parola recitata. Ora, per, dopo dichiarazioni circa la sua intenzione di ritirarsi per cedere il passo alle nuove generazioni, questa potrebbe essere lultima, insperata occasione di vederlo al seguito di un suo spettacolo. Pochissime le tappe italiane, due sole nel nord-Italia, una a Brescia. stata una giovane amante del palcoscenico a renderlo possibile: Francesca Bertoglio, anni

fa, ebbe in sorte di conoscerlo durante una parentesi romana della sua formazione, quando curava per lEnte Teatrale Italiano i rapporti con le compagnie straniere. Oggi, tramite il cinema Nuovo Eden (per il quale attualmente lavora), Brescia Musei e lAssessorato alla Cultura, ha coronato il sogno daverlo con noi. Operazione costosa? Assolutamente no. Brook porta il teatro dove sente che esso sar accolto con gioia, e con grande entusiasmo ha risposto alla proposta bresciana. Oggi che ancora piangiamo la scomparsa degli storici portavoce del teatro sperimentale, in un vecchio regista come lui che sincarna la storia recente di questarte, lui, che sceglie la nostra citt per una rappresentazione deccezione. Dopo aver curato la messa in scena di tutte le opere del grande drammaturgo inglese, in Love in my sin Brook affronta il tema dellamore, un amore controverso e appassionato, sofferto e vissuto, che permea le pagine dei sonetti shakespeariani. Brook lo indaga e lo affida alle voci di due attori deccezione come Natasha Parry (sua moglie nella vita) e Michael Pennington, gi pluripremiati interpreti del teatro vittoriano. Con loro e per mezzo loro restituisce lintera parabola dei sentimenti che attraversano la vita amorosa di un uomo e una donna. Il loro decantar versi accompagnato dalle mani del celebre compositore Franck Krawczyk, che corrono sui tasti del pianoforte contrappuntando, sulle musiche di Couperin, momenti di profonda suggestione. In uno spa-

zio scenico unico per semplicit, ripiegato sul suo stesso ventre caldo, riscopriamo lintimo e il quotidiano del poeta, rinveniamo, sulla scorta delle eterne domande damore, quella familiarit dintenti e demozioni che, a distanza di quattrocento anni, ancora ci accomuna.

LOVE IS MY SIN
6 e 7 dicembre 2009, ore 21.00 Teatro Grande Brescia MODALIT DI ACQUISTO DEI BIGLIETTI I biglietti sono in vendita presso la Biglietteria del Teatro grande dal 16 al 22 novembre e dal 30 novembre al 7 dicembre con il consueto orario (11.00-14.00 / 16.00-19.00). Dal 6 novembre al 7 dicembre possibile acquistare i biglietti anche on line sul sito www.teatrogrande.it o www. vivaticket.it. PREZZI DEI BIGLIETTI 15,00 poltrone di platea e palchi 10,00 I^ Galleria e II^ Galleria INFO Tel. 030 2979311 - 030 2979333 Info@teatrogrande.it
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APRIAMO VIE AL TRASPORTO

Oltre 300 km di rete ferroviaria nel cuore della Lombardia, motore dEuropa, costanti investimenti per ampliarla, per migliorarne la sicurezza e lefcienza e per favorirne lintegrazione in un territorio fortemente urbanizzato e cresciuto anche con FERROVIENORD. Perch le vie di comunicazione fanno viaggiare il progresso.

APRIAMO VIE ALLO SVILUPPO

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LaRTE DI QUELLI CHE aMaNO aNCORa LaRTE, E BaSTa

GRUppO
ieci artisti di cui non si scoprir mai lidentit ma solo il numero identificativo che la loro firma. Un vero collettivo di artisti che lavora riproponendo i temi e le forme dei comic strip e della pop art: parole onomatopeiche, colori cangianti, loghi pubblicitari, piccoli giocattoli, materiali di scarto e accessori, oggetti e volti della pop culture sono il loro materiale. I GASP! Non tralasciano nemmeno la dimensione del racconto, ci parlano attraverso le rivisitazioni dei personaggi e delle ambientazioni delle fiabe popolari, citando liconografia sacra e tutto quello che fa parte del nostro immaginario collettivo e del nostro background culturale. Perch se vero che uno dei compiti principali dellarte sempre stato quello di creare esigenze che al momento non in grado di soddisfare, i GASP! danno voce in noi allesigenza di lanciare un grido, di rabbia di gioia di liberazione che non disperato ma ironico, bisogno che non sempre possibile soddisfare nella nostra societ. Le opere del gruppo GASP! sprigionano in noi una vitalit inedita che cerchiamo di afferrare di giorno in giorno, larte quotidiana di sorridere guardandoci indietro e di essere umilmente spregiudicati verso un futuro a portata di mano. Allora perch non venire a vederli domenica 6 dicembre dalle ore 10.30 in via Savoldo 5/a alle colazioni da ARTEINGENUA?!
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GASP! Chiaro Facile Leggibile Stupefacente GASP! esclamazione apparsa su una nuvola di bianchi pensieri GASP! emozione esplosa su un cielo di giallo stupore GASP! sorpresa appesa fra le Stanze dellArte, capitata a tradimento lungo i Percorsi della Critica

Chi GASP!? Cosa fa? Da dove viene?


Pi provocante della Pop Art, pi delirante di una serata dadaista, e sempre in bilico fra graffiante ironia e dichiarazione intrigante, il gruppo gASP! procede al suon del motto ARTE PER TUTTI. Dieci artisti di cui non scoprirete MAI LIDENTIT, che hanno deciso di muoversi velocemente e nellanonimato, firmandosi senza un nome proprio- alla faccia della riconoscibilit e della fama personale - ma con dei NUMERI Lavorano individualmente, sperimentano tecniche e materiali, ciascuno inseguendo il proprio linguaggio che, come in un fumetto vivente, si perde e ritrova nelle forme e nei colori, fra uno scatto fotografico e un oggetto ready-made, lungo le scie della moda e le comete dei mass-media Estremi esponenti delle avanguardie del disordine, irriverenti e scomposti, mai troppo arrabbiati per essere crudeli, mai troppo docili per accettare compromessi Due sole regole stanno a guardia della loro sregolata creativit: uguali dimensioni per ciascunopera, 30 x 30 cm e stesso prezzo ( 400) Perch gASP! Arte per Tutti. O meglio: Arte per Tutti quelli che amano ancora lArte, e basta. GASP!

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UI E L

NASCE IL CENACOLO DI LEONARDO

QUI & l
//news.001 Venerd 30 ottobre si tenuto il Concerto della Banda della Polizia di Stato presso il Teatro Grande di Brescia, diretta dal Maestro Maurizio Billi affiancato dalla soprano Annamaria Caruso e dal tenore Marco Ferroni. Programma della serata stata lesecuzione di pezzi del repertorio classico e del repertorio contemporaneo, spaziando da Verdi a Morricone, da Wagner a Melillo. Anche questanno si rinnovata liniziativa di solidariet giunta alla nona edizione, che vuole sensibilizzare i giovani contro la violenza durante le manifestazioni sportive.

Il ristorante I Macc de le Ure di Piazza Paolo VI diventato la sede dellassociazione culturale Il Cenacolo di Leonardo. M.a.c.c. - Main Arts Cult Club la sigla dellassociazione che si propone di sostenere e sviluppare i talenti inespressi nei campi dellarte, della musica, pittura, letteratura, fotografia, teatro, cinema, architettura. Lidea di Leonardo Pedrazzani e Francesco Roselli, rispettivamente gestore e titolare della storica trattoria bresciana, Emanuele Zarcone editore a Brescia, Rolando Giambelli, fondatore dei Beatlesiani dItalia associati e sua moglie Alice. I soci sono al momento una trentina, ma sono aperte le iscrizioni. Per informazioni: 030.291552.

a cura di ROLANDO

GIAMBELLI

UN PALLONE PER AMICO EDIZIONE 2009

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A DAVIDE RIGON IL PREMIO E. CASTELLOTTI 2009

Il Premio E. Castellotti, istituito nel 1996 dal Scuderia Ferrari Club Brescia, stato assegnato a Davide Rigon. Lambito riconoscimento consegnato dal direttore dellAci, Giorgio Ungaretti, e da Luciano Dal Ben, del Ferrari Club, vuole evidenziare i successi nazionali e internazionali e le notevoli doti di guida del giovane pilota italiano vincitore nel 2007 del Campionato europeo e italiano di Formula 3000 Euroseries e protagonista di decine di competizioni internazionali: dal FIA GT, al Campionato Formula 3, Formula Renault, Formula BMW, fino ad arrivare ai giorni nostri che lo vedono impegnato nel Campionato GP2 Main Series e nella Superleague Formula. //news.003
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JOHN LENNON DAY 2009

Per ricordare John Lennon, il famoso musicista di Liverpool che fece parte dei Beatles, nel 29 anniversario della tragica scomparsa, Beatlesiani dItalia Associati con il patrocinio del Comune e della Provincia di Brescia, in collaborazione con La Nave di Harlock, propone per sabato 5 dicembre a partire dalle ore 18.00 fino a tarda sera presso La Nave di Harlock, adiacente il Parco Ducos 2 a Brescia, un incontro che vedr la partecipazione gratuita di tanti musicisti e beatle bands per sostenere le cause delle associazioni umanitarie presenti. Anteprima, dalle 16 alle 17,30 al Beatles Museum presso il Museo della Mille Miglia, con lesposizione di rarit beatlesiane. //news.004

LIar, la Fondazione Istituzioni Agrarie Raggruppate, ha assegnato, tra i molti riconoscimenti, una medaglia doro a Mons. Antonio Fappani per la sua Storia dellAgricoltura Bresciana. Al giovane universitario Alessandro Ferri andato il titolo di Studente Agricolo Bresciano 2009, mentre a Battista Goffi quello di Agricoltore 2009 per la sua azienda agricola Le Caselle. Alla premiazione erano presenti, tra gli altri, Mons. Gianfranco Mascher, il sindaco Adriano Paroli e il vicepresidente della Provincia Giuseppe Romele.

V PREMIO GIUSEPPE PASTORI

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CICLOTURISMO IN FRANCIACORTA

Cinque nuovi itinerari pensati per le due ruote. I percorsi, legati alla Strada del vino e realizzati in collaborazione con Iseo Bike, sono alla portata di tutti, famiglie con bambini comprese, e si snodano ad anello tra vigne, campi, borghi e luoghi di interesse naturalistico e storicoartistico, affiancati da agriturismi e punti di ristoro. Gli itinerari sono contrassegnati da colori diversi: quello giallo ha come start Iseo, quello blu lAbbazia di Rodengo Saiano, litinerario verde parte da Clusane, quello rosso da Erbusco, quello nero, infine, parte da piazza della Loggia, ad evidenziare lo stretto legame fra Brescia e la Franciacorta. www.stradadelfranciacorta.it. //news.006

Mercoled 11 novembre, nello showroom Bonera di Lonato del Garda, stata presentata in anteprima a clienti e amici la nuova Classe E station wagon, lultimo modello presentato da Mercedes-Benz. Una vettura estremamente versatile che coniuga leleganza di una berlina con la funzionalit di spazio di una station wagon. Nel corso della serata, oltre alla nuova vettura, stato possibile ammirare le creazioni artistiche di Lorenzo Fontana, emergente artista bresciano.

PRESENTATA DA BONERA LA NUOVA CLASSE E STATION WAGON

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UI E L

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PREMIO DONNE LEADER 2009

a cura di BARBARA ABENI

Promossa dal network internazione Ewmd - European Womens Management Development, il 29 ottobre scorso si tenuta, presso il Teatro San Barnaba, la seconda edizione in terra bresciana del premio dedicato a cittadine bresciane che si sono distinte nel proprio percorso professionale e nellimpegno sociale. Il Premio Donne Leader Ewmd 2009 stato conferito a tre donne bresciane che perseguendo la propria autorealizzazione hanno dato lustro alla citt: la nota conduttrice ed attrice Ambra Angiolini, cittadina dadozione e compagna del cantante bresciano Francesco Renga; il Cavaliere al merito della Repubblica Claudia Chincarini Marenda, imprenditrice alla guida del negozio Adrian Pam; la dottoressa Paola Nasta, dirigente medico presso gli Spedali Civili, alla guida di una sperimentazione nella lotta allAids. Inoltre, stato conferito il Premio Primavera a una giovane donna che si distinta per meriti, Laura Frata, patrocinatore legale e dottoranda di ricerca in diritto comparato. La manifestazione stata patrocinata dallassessorato alle Pari opportunit della Provincia di Brescia, dalla presidenza del Consiglio Comunale, dal Comune e dalla Commissione Pari opportunit, dalla Camera di Commercio e dallUfficio Scolastico Provinciale. Tra le autorit presenti: lassessore alla cultura Andrea Arcai, lassessore ai tempi e orari della citt Claudia Taurisano, lassessore alle pari opportunit Aristide Peli. //news.008

EWMD European Womens Management Development Ewmd un network internazionale voluto dalle donne per lo sviluppo professionale delle donne, al quale aderiscono pi di 800 membri (donne e uomini) in 26 Paesi (dallUSA al Sud Africa, dallAustralia allIrlanda). Ewmd si rivolge a donne e uomini provenienti dal mondo del lavoro, delle istituzioni e delle libere professioni, promuove la formazione professionale delle donne e le sostiene nellassunzione di posizioni di responsabilit nellambito del lavoro e nella societ. Dal 9 marzo 2007 attiva la delegazione bresciana e conta gi decine di associate, tra imprenditrici, libere professioniste e consulenti. Presidente della delegazione bresciana Daniela Bandera e rappresentante per lItalia Selene Ghioni, due bresciane che si sono distinte per la professionalit e lattenzione al mondo femminile.
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UNA POLVERIERA CHE SCOPPIA DI VIVACIT


roprio sullangolo opposto al parcheggio Castellini i bresciani sono abituati a vedere un locale ormai storico, la Polveriera. Ma chi ancora non ha avuto la fortuna di entrarci non sa che questo locale, grazie alla passione del proprietario Giacomo Sandrini, una realt sempre in fermento sia che si tratti dellora di pranzo, dellaperitivo o di cena ed oltre. Allora Giacomo, raccontaci della Polveriera. Questo effettivamente un locale storico perch gi dagli anni 30 qui cera una trattoria che poi diventata ristorante specializzato in pranzi da rappresentante(una volta si distingueva tra pranzo da operaio e pranzo da rappresentante), poi stata trasformata in pizzeria e da 9 anni sotto la mia gestione. Da allora alla pizzeriaristorante tradizionale ho pensato di abbinare una sala aperitivi. Ed qui la nostra forza: dalle 18 alle 22 negli ambienti dedicati allaperitivo si pu consumare un ricchissimo buffet (compreso nei 5 euro della consumazione) che prevede fino a 12 piatti diversi in cui la variet e la qualit degli ingredienti sono le caratteristiche fondamentali. Niente ostriche o caviale

ma, per poter mantenere un buon rapporto qualit/prezzo, ottimi affettati, patatine fritte cotte bene ecc., cose semplici ma curate, di sostanza. Ma in un periodo come questo, in cui tante attivit sono in crisi, come fai a rimanere sulla cresta dellonda? Il trucco quello di far funzionare il locale in ogni momento della giornata: a mezzogiorno da 4 anni proponiamo il men di lavoro, per il quale utilizziamo lo stesso tipo di materie prime di qualit che usiamo la sera. Si tratta, cio, di instaurare un circolo virtuoso: materie prime sempre fresche, personale impiegato ottimizzando al meglio il tempo, prezzi contenuti e, quindi, clienti numerosi. Oltre a questa tua indubbia capacit imprenditoriale c per tanta passione. Effettivamente la passione per questo lavoro che mi spinge a rinnovare tutti gli anni lallestimento del locale, in modo che i clienti abbiano ogni volta la sorpresa di ritrovarsi in un ambiente diverso. Inoltre penso che ormai la gente non esca pi di casa solo per mangiare, ma cerchi qualcosa di pi. Ed ecco allora che nata lidea di creare, anche durante la settimana, dei momenti in cui si pu venire qui ad ascoltare ottima musica, incontrare tanta gente diversa in pieno relax e, volendo, cenare spendendo poco e in compagnia. Penso per esempio ai tanti single di oggi. Qui la clientela frizzante, va dai 17 ai 40 anni e oltre, lambiente allegro ma rilassato. Il marted sera ogni due aperitivi, oltre al buffet, offriamo una pizza in omaggio; il mercoled invece nel buffet insieme allaperitivo serviamo anche crauti, senape e Hot Dog. Facciamo in modo che i clienti possano variare, spiluccando ogni volta in modo diverso. Novit in vista? Abbiamo intenzione a breve di ricreare, dalle 22 in poi, una sorta di osteria-salumeria, con formaggi ed affettati venduti a peso e serviti sulla carta da salumiere, tutti illustrati su una grossa lavagna appesa in sala. Abbiamo voglia di ritornare alla semplicit di una volta: cose schiette ed un ottimo rapporto di simpatia col cliente!. Ristorante Pizzeria La Polveriera Via N. Castellini, 14 Brescia tel.030 3752271
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IN EVIDENZA

Giacomo Sandrini, proprietario del ristorante pizzeria La Polveriera.

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IN EVIDENZA

alendo da Botticino Sera verso la localit Ghiacciarolo e seguendo la stradina in salita che attraversa il bosco non ci si aspetterebbe quello che poi sembra essere un premio: arrivati al piazzale davanti al ristorante la vista viene catturata dal panorama che da qui si gode. Come in un quadro impressionista, col movimento dolce della montagna e della natura che la veste, le squadrate, lisce e monocromatiche cave di marmo creano uno squarcio cubista. La visione dinsieme davvero unica, particolare e grandiosa. Ma ecco che quando entri in quella che una volta era una casa di contadini, lo stesso marmo che pareva cos freddo nella cava, quel Botticino famoso in tutto il mondo, ti avvolge e ti rincuora, nelle atmosfere calde e rilassanti di queste stanze create pietra su pietra secoli fa, dove ogni pietra porta il ricordo dello scalpello degli avi. E nellabbraccio di questo luogo, sorpresa nella sorpresa, i piatti creati dal proprietario Mirko Guerrini e dallo chef Fausto Casati. Mirko, ci accoglie e racconta: Lidea che ci guida quella della qualit nel suo significato pi autentico. Si dimentica troppo spesso che un cibo
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IL GIASARL DAL CUORE CALDO


deve essere prima di tutto un alimento, il carburante naturale del corpo, e, perch no, dello spirito. Che razza di nutrimento potr mai essere una proteina finta, un carboidrato aggiunto, un colore ingannevole, un tannino che non esiste, una dolcezza fittizia, un acido appena inventato? Un vino, un cibo, sono di qualit quando sono di sostegno al nostro corpo, perch siamo prima di tutto quello che mangiamo La nostra una cucina cucinata: fatta di ricerca sincera, di spezie ed erbe aromatiche, una cucina che inizia la mattina mettendo a sobbollire lacqua del brodo, e continua ammirando la lievitazione dei nostri pani, sempre magnificamente diversa e stupendamente misteriosa: niente lieviti selezionati, niente farine auto lievitanti, niente correttori di acidit, solo rispetto per i tempi e le temperature; una cucina che elaborazione lenta, artigianale, sostenuta dalla conoscenza e aiutata dalla poesia In pochi ricordano la sensibilit necessaria e la nobilt di certi gesti artigiani, quali impastare e cuocere: ecco perch ci piace produrre anche la pasta, non solo alluovo, ma anche il fusillo e lo spaghetto trafilati al bronzo, per non parlare delle marmellate che accompagnano la selezione di formaggi a latte crudo, e la pasticceria che arricchisce il momento corroborante del caff (o di un t, se si preferisce). La ricerca della qualit si estende non in cucina, ma anche nel momento dellaccoglienza: oltre alla consueta professionalit offriamo anche una buona musica, un menu specifico per i celiaci, un menu in braille per i non vedenti, un servizio occhiali per chi li ha dimenticati in macchina, una cantina climatizzata per garantire lintegrit delle bottiglie, un servizio cortesia in bagno. In sala, Chiara Savoldi: era indispensabile la sensibilit di una donna per preparare un t bianco che non pu stare pi di due minuti in infusione nellacqua a 90 gradi; serve la dolcezza di una donna per far crescere rigoglioso e profumato il basilico e curare le piante officinali del nostro piccolo orto. In cucina Fausto Casati: giovane, determinato, curioso, con tanta umilt quanta voglia di conoscere. E allora, a chi non viene voglia di farsi coccolare in un microcosmo cos attentamente pensato e curato? Ristorante Al Giasarl Via Ghiacciarolo,52 - Botticino (BS) - Tel.030 2691663

VIDEOTECa
ANTICHRIST
Regia: Lars Von Trier Cast: Charlotte Gainsbourg, Willem Dafoe, Storm Acheche Sahlstrom Genere: Drammatico/ horror Durata: 104 minuti Produzione: Danimarca, Germania, Francia, Italia, Svezia, Polonia 2009 Uscita nelle sale: 22 maggio 2009 A noleggio: 21 ottobre 2009 In vendita: 24 novembre 2009 Trama: una coppia, di cui lui psicoterapeuta, cerca di superare il lutto e il dolore per la perdita accidentale del figlio rifugiandosi allEden, la loro isolata casa nei boschi, nella speranza di riuscire a salvare il loro rapporto e superare la crisi. Ma le cose non vanno come previsto, la natura far il suo corso e la situazione andr di male in peggio...
a cura di ELIZABETH BERTOLI

EMPO LIBERO

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STAR TREK
Regia: J. J. Abrams Cast: Chris Pine, Zachary Quinto, Eric Bana, Simon Pegg, Wynona Ryder Genere: fantascienza Durata: 127 minuti Produzione: USA 2009 Uscita nelle sale: 8 maggio 2009 A noleggio: 27 ottobre 2009 In vendita: 24 novembre 2009 Trama: Lincredibile avventura di Star Trek inizia con il viaggio inaugurale dellEnterprise. Ad impedire a un essere malvagio di compiere la sua folle missione, sono alleati James Tiberius Kirk, un giovane ribelle dellIowa, e Spock, originario del pianeta Vulcano. Un viaggio ricco di azione e avventure cosmiche.

PROMOSSO
Marcella, 37 anni, impiegata: Magnifico, credo sia lopera pi matura di Von Trier, geniale e ricco di simbologie. Carlo, 47 anni, imprenditore: Un vero capolavoro, molto intenso, ai livelli di Arancia Meccanica. Certo, non proprio facole da capire, ma lo consiglio a tutti. Lucia, 23 anni, studentessa: molto intenso, vuole provocare lo spettatore e farlo riflettere, in alcuni momenti anche troppo!. Marco, 51 anni, commerciante: Sconvolgente molto duro e crudo, ma molto interessante.

PROMOSSO
Francesco, 42 anni, operaio: Mi davvero piaciuto, sono riusciti a rinnovare e dare un nuovo taglio alla serie vecchia. Lus Esteban, 35 anni, disoccupato: Non sono un grande fan della saga, ma il film mi piaciuto, molto innovativo. Pietro, 32 anni, impiegato: Bello, hanno dato spazio allanalisi dei personaggi, non incentrato solo sulle battaglie ma anche su altri aspetti, come lamicizia tra i personaggi. Paola, 26 anni, studentessa: Non male, divertente, gli interpreti sono molto bravi. Marco, 22, studente: Bello e divertente, mi piaciuto come hanno reso Spock, molto pi umano che in passato. Dario, 29 anni, imprenditore: Il film coinvolgente, gli attori, anche se sono degli sconosciuti, sono stati allaltezza.

BOCCIATO
Francesco, 42 anni, operaio: Non mi piaciuto per niente, ho smesso di guardarlo dopo 10 minuti, troppo noioso. Paola, 33 anni, impiegata: Una noia mortale, un brutto film horror con scene di sesso troppo esplicite. Luca, 21 anni, commesso: Secondo me brutto e volgare, la trama non si capisce; si salva solo la colonna sonora. Manuel, 29 anni, impiegato: Non sono nemmeno riuscito a finire di vederlo, un film orrendo e noioso, non si capisce niente!. Paola, 26 anni, studentessa: Il film interessante e ha unottima fotografia, ma troppo noioso, non si riesce a star svegli. Claudia, 32 anni, casalinga:Secondo me sarebbe molto interessante, ma troppo lento; a malapena si capisce cosa si intende per Anticristo.

Tiziano, 38 anni, avvocato: Un polpettone spaziale! Il film anche divertente, ma banale e inutile. Fabio, 35 anni, commerciante: Sono fedele alla saga originale, questo film banale, i personaggi non reggono il confronto. Marco, 54 anni, libero professionista: Sono un po deluso, da appassionato della vecchia saga mi aspettavo di pi, il classico polpettone hollywoodiano. Antonio, 29 anni, barista: Non centra molto con la saga, dovevano dargli un altro titolo!.
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BOCCIATO

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ERSONAGGI

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R
a cura di ENRICO FILIPPINI

UBRICA

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SPECCHIO DELLE MIE BRAME


SE IL TaTUaGGIO NON pIaCE pI
tuaggio da uno specialista riconosciuto, con una attivit conforme a tutte le norme igieniche. Il fai da te, lamica che sta imparando, non vanno bene, sia per le possibili ricadute igieniche, ma anche per il risultato finale che pu non essere quello sperato. Molti tatuaggi possono non venire bene, e i pigmenti possono non essere posizionati tutti nel derma, alla stessa profondit, e quindi determinare discromie, sbavature, opacit varie. Ma la cosa peggiore, e non infrequente, che col passare degli anni non sia pi possibile tollerare limmagine fissata sulla pelle, si voglia cancellare il tatoo; il paziente che chiede un consiglio normalmente vuole eliminare tutto il tatuaggio, ma capita anche che qualcuno desideri un nuovo look, eliminare dei piccoli pezzetti per poi farne aggiungere nuovi dallincisore professionista. In passato, ma nemmeno tanti anni fa, lunica soluzione era la chirurgia con lescissione della superficie di pelle disegnata; qualche medico preferiva la dermoabrasione, ma entrambi gli interventi, oltre allinvasivit, esitavano spesso in vistose cicatrici o pigmentazioni spesso peggiori dal punto di vista estetico del tatuaggio tolto. Con lavvento dei laser prima e della luce pulsata poi le cose sono molto migliorate: il raggio luminoso viene specificatamente attirato da alcuni colori contenuti nel tatoo. Il pigmento, una volta colpito dalla luce trasformata in energia termica, esplode e i suoi frammenti vengono riassorbiti localmente. Un tipo di apparecchiatura laser la pi indicata alla rimozione del tatoo ed il laser qswitch, caratteristico per lunghezza donda del raggio emesso e per la frequenza di impulso. I tatuaggi pi facilmente eliminati risultano quelli scuri, neri o blu. Sei o sette sedute in genere bastano per cancellare tatuaggi di questo colore, mentre ce ne vogliono di pi per quelli verdi, azzurri, argento o gialli. Ultimo gioiello della moderna tecnologia un laser qswitch a doppia frequenza di onda, che sfrutta sia lenergia foto termica che quella foto sonica per permettere la polverizzazione del pigmento; pi efficace dei precedenti laser soprattutto sui pigmenti pi chiari, evita anche la permanenza di quei fastidiosi aloni residui che rimanevano alla fine del ciclo terapeutico.

mici lettori, in questo numero del sempre pi seguito 12Mesi affronteremo un argomento complesso, e cio con quali tecnologie possibile asportare un tatuaggio ormai indesiderato. Complesso perch complesse sono le motivazioni psicologiche che inducono ad eliminare una figura, un simbolo che con tanta passione si era deciso di apporre definitivamente sul proprio corpo; complesso perch complesse sono le pratiche terapeutiche per eliminarlo definitivamente. Fatto sta che sembra che circa la met dei 15 milioni di americani che si sono fatti un tatoo abbia pensato seriamente di toglierlo o di modificarne profili, colore, grandezza, sede anatomica. Ma cosa un tatoo? un disegno indelebile realizzato sulla pelle mediante lintroduzione di pigmenti di colore variabile nel derma. Le figure riprodotte, fantasiose e piuttosto complesse, rappresentano in genere qualcosa che stato vissuto, sentito o desiderato in un momento particolare della vita. Se un piccolo consiglio lo posso dare, direi che, una volta deciso, importante farsi fare il ta-

LESPERTORISPONDE

Poliambulatorio Medico-chirurgico Dott. Enrico Filippini


R // Argomento dibattuto, possiamo dire anche di moda, soprattutto ultimamente, da quando si scoperto che nel vino rosso presente una sostanza antiossidante e antiinvecchiamento chiamata resveratrolo, ora propinata in integratori, alimenti arricchiti, ecc. Prima del resveratrolo la vitamina C, la vitamina E, il selenio, i fitosteroli, ecc., ma alla fine da dove provengono tutte queste sostanze? Dagli alimenti presenti in natura, dal cibo che mangiamo! E allora perch non seguire finalmente nei fatti e non solo a parole una sana ed equilibrata alimentazione? Mangiare frutta e soprattutto verdura, alternando di queste tutti i colori possibili, pesce, carne bianca e poca carne rossa, pasta e riso integrali, yogurt, olio e mezzo bicchiere di vino rosso saranno sufficienti per compensare le necessit standard. Siete stressati, avete appena superato una malattia, fate sport o non riuscite ad alimentarvi bene? Va bene, a questo punto per non ingurgitate cose senza sapere se ne avete bisogno: fate un test del sangue e scoprite il vostro grado di ossidazione e soprattutto la vostra capacit di difendervi; solo poi, consigliati dal vostro medico estetico, deciderete come comportarvi, sia a livello alimentare sia per l eventuale integrazione personalizzata.

D // Dott. Filippini, mi pu dire come devo curarmi il viso e soprattutto in quale et meglio iniziare a pensare a fare qualcosa? R // Ottima domanda cara Silvia! Dovrei sviscerare largomento in un intero anno di 12Mesi se potessi, ma lo spazio tiranno! Il fatto che io sia da sempre un medico estetico e che da sempre professi la teoria della prevenzione e del benessere a 360 gradi pu farti presagire la mia risposta e cio che prima inizi a curare la tua pelle e meno dovrai intervenire con mezzi drastici in futuro. Ovvio che tutto viene fatto in progressione, in funzione delle condizioni della tua pelle: analizziamo se vuoi il tuo viso, studiamo la morfologia, la seborrea e la texture, le eventuali pigmentazioni, ecc., abbiamo a disposizione ottimi strumenti diagnostici per questo, e dopo possiamo indicare le tante piccole, ma significative, cose che potrai fare per mantenerti in forma ancora molti anni. D // Mi hanno parlato bene degli antiossidanti per ritardare linvecchiamento cutaneo. Mi pu dire qualcosa a proposito?

Manda la tua domanda a: enrico.filippini

@dodicimesi.com

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SUCCESSO

//17.ottobre Aborto: un milione in piazza a Madrid contro la legge di Zapatero Protesta dei cattolici la riforma del governo. Il premier socialista vorrebbe estendere la possibilit di interrompere la gravidanza. //8.ottobre

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Afghanistan, denuncia del Times: LItalia pagava i Taliban. Secondo il quotidiano britannico, i servizi davano tangenti per pacificare la regione. Secca la smentita di Palazzo Chigi:Non mai successo, solo spazzatura. Il ministro La Russa annuncia azioni legali:Offende i nostri morti e i nostri militari.

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//15.ottobre

//27.ottobre

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Kabul, attacco suicida allOnu. Commando di kamikaze taliban irrompe allalba in una foresteria e prende in ostaggio i dipendenti delle Nazioni Unite. Scontro a fuoco, 12 vittime e almeno 50 feriti, sei stranieri morti. //10.ottobre
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Spazio: bombardato cratere lunare per vedere se c' dell'acqua. Lannuncio dalla Nasa: il razzo Centaur ha colpito il satellite nei pressi del Polo Sud. E un altra sonda si schiantata l vicino. Per avere conferme sulla presenza di ghiaccio.

//23.ottobre

Stati Uniti, boom per la cookie diet. Dilaga la dieta dei biscotti ma per gli esperti rischiosa. Allarme del New York Times per il nuovo metodo che ha conquistato oltre mezzo milione di americani.
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Il Nobel per la pace a Obama. Per gli sforzi a favore della cooperazione tra i popoli. Il presidente Usa, sorpreso: Lo ricevo con umilt, non sono sicuro di meritarlo. Reazioni tra stupore e curiosit. La Santa Sede: una grande opportunit.

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//18.ottobre

successo...

MONDO
//1.novembre

Teheran, bomba sui Pasdaran: strage in Iran, attacco suicida contro i Guardiani della rivoluzione, tra le 49 vittime anche alcuni alti ufficiali. Teheran si dice convinta che gli Stati Uniti siano coinvolti, ma la Casa Bianca condanna lattentato.

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Crisi, lEuropa riprende la marcia. In tutta la Ue, Italia compresa, dopo due anni di ribassi si stimano per lautunno indici di crescita positivi. la conferma che la recessione alle spalle, anche se il recupero si annuncia lento e molto fragile.

Il Papa: Pastori anglicani sposati potranno diventare preti. Iniziativa del Vaticano per il rientro nella Chiesa Cattolica di chierici e fedeli. Una risposta alle richieste di fuoriuscita dei tradizionalisti, contrari al sacerdozio di donne e gay.

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//20.ottobre

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SUCCESSO

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Berlusconi: subito il ponte di Messina. Il Premier rilancia sulle grandi opere, mentre dallUe arriva un nuovo monito sui conti pubblici. Fini sulla Giustizia: No ai magistrati sottoposti al Governo. E per le riforme serve un largo consenso.

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//14.ottobre

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//19.ottobre

Tremonti, elogio del posto fisso, un valore. Il ministro boccia la flessibilit selvaggia. La sicurezza la base per organizzare un progetto di vita. Sorpresa fra i sindacati e lopposizione: Ora vengano i fatti. Brunetta: lassenteismo in risalita.

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successo...
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ITALIA

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Draghi: Alzare let pensionabile. Per il governatore di Bankitalia bisogna garantire importi adeguati al numero crescente di pensionati Secondo il ministro del Welfare, Sacconi:Bastano le riforme gi fatte. LInps: Ora il sistema tiene.

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//13.ottobre

//24.ottobre

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Milano. Moratoria sui mutui, s delle banche. DallAbi via libera alla sospensione delle rate per le famiglie in difficolt. Consumatori soddisfatti La dilazione di un anno a partire da gennaio 2010. A beneficiarne disoccupati e cassaintegrati.

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Governo, Bossi blinda Tremonti. Il Senatr assicura: Esecutivo solido, siamo una famiglia unita. Emma Marcegaglia torna allattacco su Irap e riforme: Adesso tempo di passare ai fatti. //28.ottobre
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Catania: studentessa denuncia prof universitario. Favori sessuali in cambio di un aiuto. La Procura della citt etnea apre un fascicolo. Il docente nega: Sono caduto in una trappola, da cretino e da maschilista. //25.ottobre

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//21.ottobre

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Il popolo del Pd sceglie Bersani. Alle primarie votano oltre tre milioni di italiani e confermano le indicazioni della vigilia. Il nuovo segretario: Vittoria di tutti: siamo un grande partito popolare, il partito dellalternativa.

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Crocifisso via dalle aule, lItalia insorge. La Corte europea dei diritti di Strasburgo accoglie listanza di una cittadina italiana di origine finlandese Il Vaticano: una sentenza miope e ideologica. Il Governo: non un simbolo solo religioso, faremo ricorso.

//3.ottobre

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//23.ottobre

Festival del Cinema di Roma: trionfano i nazi-gay di Brotherhood del danese Donato. Doppio premio a Luomo che verr. Castellitto miglior attore, Helen Mirren senza rivali tra le attrici.

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SUCCESSO

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Brescia, incastrati per dieci colpi violenti i tre componenti della banda in bianco e nero. Indagine della Polizia: nei guai padre e figlio e un immigrato gi dentro per rapina.

La Mille Miglia accende i riflettori. Presentata alla stampa ledizione 2010. 375 le auto in gara, le iscrizioni termineranno il 20 dicembre. Tra le novit del percorso, anche il passaggio da Bologna, che questanno sar la citt della prima tappa.

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//21.ottobre

//3.ottobre

//16.ottobre

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Nave, in fumo cartiera: un incendio devastante divampato nella notte tra gioved e ieri ha distrutto quasi completamente la storica Pernis Carta.

successo...
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BRESCIA
//16.ottobre La questione Euro 2. Sanzioni in vista per gli automobilisti bresciani. Traffico e auto inquinanti: a chi non rispetta il divieto multa di 150 euro. //5.novembre Lago dIseo: scontro fra treni tra Vello e Marone. Sette feriti, ma nessuno grave. A bordo dei convogli viaggiavano circa 200 persone. Lincidente sulla linea Brescia-Edolo-Iseo. //26.ottobre
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//24.ottobre

Capo di Ponte, sulla roccia spuntano dipinti della Preistoria. Una nuova, eccezionale scoperta va ad arricchire il patrimonio storicoartistico della Valle Camonica.

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//17.novembre

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Si chiama Frecciargento e dal 13 dicembre porter i passeggeri da Brescia a Roma in tre ore e cinquanta minuti, al prezzo di 68 euro (seconda classe) o di 94 (prima classe).

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//22.ottobre

Nuova influenza: a Brescia solo 3 medici su 10 hanno detto s alla vaccinazione.

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Morti bianche, ennesimo caso in provincia. Operaio ucciso dal crollo del forno, altro operaio ferito. Lincidente alla Alcafond di Casto durante la demolizione di refrattari.

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