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Daniele Bailo Roberto Cavaliere Nadia Fanchini Luigi Recupero Giuseppe Rivadossi

STRADE E QUARTIERI

PENSIERI DI

San Faustino

1,00

N. 3 ANNO

II // MARZO

2010

MESI
DAL CIA E

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Flero San Zeno Naviglio


VIAGGIO IN PROVINCIA

HINTERLAND

LE DONNE?

VOGLIONO

COSA

Calvisano Gambara Ghedi Leno

ELEZIONI REGIONALI
Parlano i candidati

FARE SISTEMA
Brescia tra Nord-Ovest e Nord-Est

INCHIESTA
Gli immigrati imprenditori
MERCATO IMMOBILIARE

PELO E CONTROPELO IL JUKE BOX AVATAR QUI E L VIDEOTECA

3 DODICI MESI // MARZO 2010

IN QUESTO NUMERO
Editoriale Controllo e controllori allitaliana Prodotto & mercato I convegni di 12 Mesi: Presente e futuro delle Pmi Lavoratori: la visione dei Sindacati Giuseppe Rivadossi: larte nel legno Mercato immobiliare Roberto Cavaliere: Oro bianco, la rivoluzione culturale Nadia Fanchini: addio alle Olimpiadi Strategia dimpresa Brescia cerniera tra Nord-Ovest e Nord-Est Speciale Elezioni Regionali Strade e quartieri: Via San Faustino Hinterland: San Zeno Naviglio Hinterland: Flero 5 7 9 11 16 20 22 23 27 31 33 39 49 53 55 60 Viaggio in Provincia. La Bassa bresciana: Ghedi, Leno, Calvisano, Gambara 71 Tu e il fisco 73 Gli immigrati imprenditori: le priorit... 81 Case occupate: Brescia mosca bianca 83 Storie investigative 85 L Occidente dopo Davos 90 Pelo e contropelo 94 Quello che le donne vogliono 96 Sondaggio: Le priorit femminili e maschili 99 Gentile Farmacista 101 Il Juke box: quando la musica era condivisione 104 Qui e l 106 Avatar: lanno zero del cinema 3D 109 Videoteca 111 Specchio delle mie brame 112 successo

Mensile di attualit, economia, inchieste, opinioni e cultura da Brescia e dal mondo. Marzo 2010 Anno II - Numero 3 Rivista mensile - 1,00 Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia tel 030.3758435 - fax 030.3758444 e-mail: redazione@dodicimesi.com Direttore Responsabile Roberto Barucco e-mail: direzione@dodicimesi.com Editore Sales Solutions srl Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia Registrazione Tribunale di Brescia n. 52 del 24/11/2008 Poste Italiane SpA Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Brescia Hanno collaborato Alice Aimo, Eva Alessandri, Pietro Balbo, Roberto Barucco, Luce Bellori, Nicola Bendinelli, Livio Benassi, Esterino Benatti, Elizabeth Bertoli, Silvio Bettini, Paoloemilio Bonzio, Donatella Car, Alessandra Cascio, Lodovico Cherubini, Alessandro Cheula, Alessandro Chizzoni, Mario Conserva, Enrico Filippini, Rolando Giambelli, Roberto Giulietti, Viola Ladi, Lucrezia Lombardi, Riccardo Maffei, Ferdinando Magnino, Sergio Masini, Enrico Mattinzoli, Cristina Minini, Giorgio Olla, Antonio Panigalli, Luciano Ponzi, Massimo Portolani, Francesco Rastrelli, Guido Sacchetto, Emanuele Salvi, Silvia Sardi, Salvatore Scandurra, Alessandra Tonizzo, Silvia Valentini, Lella Vanetti.

DODICI MESI

MESI

Impaginazione Wave Communication Srl Fotografie Archivio Sales Solutions, Rolando Giambelli Il Fotogramma, Agenzia Reporter, Patrick Merighi Brescia in Vetrina, Cristina Minini Stampa Mediagraf Spa - Padova Pubblicit

Sales Solutions Srl Viale Duca degli Abruzzi, 163 25124 - Brescia tel 030.3758435 - fax 030.3758444 segreteria@salesolutions.it

MESI 12MARZO 2010

E
di ROBERTO BARUCCO

DITORIALE

FIORIR

laspIdIstRa
ese di fibrillazione elettorale, marzo. Luogo dellesercizio democratico che vive il suo massimo aspetto, a colpi di par condicio che regolamenta e dosa col bilancino tempi e scelte dei propositi, prima che le urne si spalanchino. In marzo diviene difficile scrivere di fatti ed eventi che non siano ricollocabili e rileggibili in chiave politica, anche se si trattasse solo di cielo sempre pi blu e mimose e promesse di primavera. Avremmo voluto, in effetti, commentare il veto libico allingresso degli europei e le conseguenze dellabbraccio di Gheddafi, sotto la famosa tenda. Tuttavia lo spazio allinterpretazione politica non sarebbe mancato. Avremmo anche voluto accennare al crollo del 20 per cento delle esportazioni italiane nel 2009. Una lettura politico economica del peana sarebbe stata inevitabile. E vi risparmiamo anche questa. Daltro canto avrebbe trovato margine di riflessione anche il caso Bertolaso. Mettere in piazza i massaggi ha sempre un certo effetto, specialmente in campagna elettorale. Evitiamo. Allora ci sta bene un pezzo sulla Protezione Civile Spa, con le polemiche dandata e ritorno. Impossibile. Finiamo dritti nella politica. Milano forse, con le sue guerre tra bande, la polizia che arriva, via Padova come il Bronx dei film daltri tempi. Meglio di no, siamo in campagna elettorale. Allora lasciamo perdere i rastrellamenti venti-

lati e i poliziotti viaggianti. Esteri, forse: il capo dei talebani, il numero due del mullah Omar in manette. Preso in Pakistan. Bel colpo. Ma i talebani avvertono dallAfghanistan, mettete fine alla tirannia e comprendete la lezione della storia. Insomma, ritiratevi, dicono ai moribondi dirigenti della Casa Bianca. E il pensiero corre alla politica, inevitabile. Alle scelte obamiane, meglio non approfondire. Potevamo scrivere delle frane dItalia, al sud e dintorni, vere o metaforiche. E dellIran, della guerra possibile, della libert, dellOnda verde. Ma ancora si sprecherebbero opinioni e prese di posizioni. Appunto, politica. Meglio lasciare spazio ai candidati. Allinterno del nostro giornale troverete parecchie opinioni. E allora scriviamo giusto una riga, di ricordo, questa volta e di carattere religioso, che non dovrebbe guastare gli animi a nessuno, visto che gi passato il primo lustro da quel 22 febbraio, data della scomparsa di don Luigi Giussani. Con lui, ancora una volta, torniamo almeno a quella parola che amava, creativit. Una societ diceva il Gius -, fatta dallimporsi di questa creativit di cui la libert delluomo capace, dallimporsi di questa creativit anche al predominio dello Stato. Pi societ: pi individui, pi creazione dal basso. Viene da pensare alle mutazioni antropologiche degli italiani, indicate da Pasolini nei lontani anni Settanta e al raffronto con la corsa in avanti dellallora Giovent Studentesca del Gius. Ne parleremo, magari dopo marzo, una volta smaltiti i commenti del primo aprile. Magari quando, ricorda George Orwell, fiorir laspidistra.
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C OL L E Z ION E P R I M AV E R A / E S TAT E

SCOPRITI UN PO

MA VESTITI BENE.
DA 7 0 A NN I , U NO DI FA M IGLI A .

O
di ANTONIO PANIGALLI

PINIONI

CONtROllO E CONtROllORI allItalIaNa


attivit a basso grado di rischio o, meglio, hanno ricondotto il rischio soprattutto a quello monetario o dei titoli di stato (legati cio allinflazione e alla perdita di potere dacquisto). Non un caso, pertanto, che le passivit finanziarie delle imprese italiane di dimensioni medio-grandi siano rappresentate per met da capitale di rischio e per la restante parte prevalentemente da indebitamento finanziario. Per la copertura del loro fabbisogno finanziario le imprese italiane fanno ampio ricorso al debito bancario, con una pari ripartizione tra scadenze a breve e medio-lungo termine. Negli ultimi anni, tuttavia, si assistito a un pi consistente ricorso al finanziamento tramite emissione di obbligazioni colmando, sia pure parzialmente, il divario che ha tradizionalmente caratterizzato il nostro sistema finanziario rispetto a quello degli altri Paesi europei, per non parlare di quelli extra UE. Questi dati sono confermati anche per le primarie imprese del settore manifatturiero; infatti, anche se il ricorso al mercato obbligazionario per il finanziamento delle attivit correnti quasi allineato fra le grandi imprese manifatturiere italiane, francesi e tedesche, rimane notevole il divario rispetto alle imprese dei paesi che dispongono di un mercato finanziario pi evoluto (USA, Giappone, UK). Unico caso italiano in controtendenza fu Parmalat, che fece del ricorso al mercato obbligazionario la sua bandiera, ma, proprio perch il caso fu unico, anche le conseguenze furono italianamente e negativamente particolari. Seppure la regolamentazione italiana non presenti lacune di particolare gravit alle quali si possa imputare la responsabilit prevalente degli scandali economici, la eccessiva natura bancocentrica del sistema finanziario e la mancanza di regole certe sulla tutela degli investitori sono il cuore del problema Ancora oggi, dopo tutto quello che abbiamo visto negli ultimi anni, il sistema italiano si presenta fortemente carente sul piano delle sanzioni previste per le violazioni pi gravi a danno dei risparmiatori, cos come per le procedure risarcitorie. Il discorso ricade, inevitabilmente, sul tema dei conflitti dinteressi e su come non siano stati di esempio gli scandali finanziari, sia nazionali che esteri, per predisporre contromisure adeguate affinch il fenomeno possa essere contenuto. Basti pensare che gli organi di vigilanza e controllo nel campo della finanza sono di fatto gestiti e governati, pi o meno indirettamente, dagli stessi soggetti che devono essere oggetto del controllo e della vigilanza.
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i sono le norme (sia quelle intelligenti che quelle astruse) e pi aumenta la impossibilit di applicarle in forma efficiente. Un esempio. Gli scandali finanziari succedutisi in questi ultimi anni in tutto il mondo, pur con le relative distinzioni, traggono tutti origine da comuni macrodinamiche: - gli effetti del processo di globalizzazione finanziaria, - un marcato, palese fallimento dei sistemi di controllo; dinamiche basate sulla teoria, troppo spesso non giustificata, che i meccanismi di mercato possano da soli autoregolarsi ed autocontrollarsi. In Italia in particolare, a questi fattori, gi di per s critici, si sono aggiunti larretratezza dei mercati finanziari e lenorme dimensione del debito pubblico, che hanno tradizionalmente limitato le scelte del risparmiatore ad

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di SILVIO BETTINI

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dEllE FaMIGlIE
ad un generalizzato miglioramento del clima economico unito alla corsa agli acquisti favorito dalla imminente scadenza degli incentivi governativi alla rottamazione. Gli obiettivi di vendita sono stati sostanzialmente centrati dai negozianti anche se perdura lincertezza sugli obiettivi futuri, meno del 14% del campione analizzato si aspetta di superare gli obiettivi di febbraio rispetto al 19% che teme di mancarli. Il clima di forte competizione tra retailers ha comportato una flessione dei margini di profitto; due le cause: riduzioni di prezzo per stimolare la domanda da un lato, debolezza negoziale nei confronti dei grossisti, da imputarsi ai volumi ancora bassi dallaltro. Assistiamo ad una crescita sul fronte acquisti di beni destinati alla rivendita che porta i volumi ai livelli pi elevati degli ultimi trentaquattro mesi, anche se le scorte a magazzino decrescono ulteriormente quale effetto della spasmodica ricerca di liquidit. Si contrare ulteriormente, ormai dal venticinquesimo mese consecutivo, loccupazione nel settore, ulteriore azione di riduzione delle uscite e ricerca di maggiore efficienza operativa. In sintesi: il tempo migliora, ma il bello stabile tuttora di l da venire, grossi scossoni possono giungere quale causa dellinstabilit economica conclamata di alcuni paesi europei Spagna, Grecia e Portogallo in primis , mentre sul fronte interno dalle annunciate manovre di supporto del nostro governo, ovvero distrazione dei fondi di assistenza al settore automobilistico a favore di altri settori: elettrodomestici, arredamento, macchine agricole. Come sempre, incrociamo le dita e stiamo a vedere.

embra infine che il peggior uragano piovuto sulle economie occidentali negli ultimi decenni stia allentando la sua morsa, sembrano apparire i primi spiragli di tempo sereno, anche se il quadro economico complessivo appare ancora piuttosto instabile e turbolento. La spesa delle famiglie, che ricordiamo pesa per circa il 60% sulla spesa nazionale complessiva e che quindi assume il ruolo di vero e proprio motore delleconomia, mostra una significativa inversione di tendenza. Proviamo allora ad analizzarne in sintesi i principali aggregati che la caratterizzano. Gennaio conferma la ripresa nel settore delle vendite al dettaglio con un netto incremento dei fatturati registrato sia su base mensile che su base annua. Le nostre indagini attribuiscono il risultato
Gennaio 2010

Fonte: Ufficio Studi BexB spa


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C o n s o r z i o C e n t r o C i t t

Ripartono le iniziative del consorzio Bresciacentro. Ecco gli appuntamenti del 2010 per ritrovarsi... in centro naturalmente!

II negozi del Consorzio sono aperti: Domenica 14 Marzo Domenica 28 Marzo Domenica 18 Aprile Domenica 02 Maggio Domenica 04 Luglio Inoltre vi segnaliamo due aperture straordinarie fino alle ore 23.00 Venerd 30 Aprile in concomitanza con la notte bianca mille miglia;

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MESI MARZO 2010


Circoscrizione Centro

Gioved 27 Maggio in concomitanza con la notte rosa con l'arrivo del giro d'Italia.

VENTI

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pREsENtE E FUtURO dEllE pMI


vuole che cosa. Siamo partiti da un dato di fatto: le associazioni di categoria bresciane degli artigiani e dei commercianti rappresentano oltre 65mila imprese e conoscono il loro ruolo di aggregatori di imprese troppo piccolo per competere da sole sui mercati globali e per avere un certo peso nei confronti delle Istituzioni e della politica. Da tempo, fare rete, fare sistema sono diventate le parole dordine o lobiettivo al quale tendere da parte delle associazioni di imprese. Le ridotte dimensioni del tessuto imprenditoriale hanno reso evidenti alcune difficolt e hanno portato ad accumulare un pericoloso deficit in settori come la ricerca e lo sviluppo tecnologico. Un difficile accesso al mercato dei capitali e del credito, per non dimenticare limpossibilit ad attuare quelle che gli esperti definiscono sinergie di scala sui costi della burocrazia o della formazione, sono state confermate soprattutto in questo periodo di crisi. Le associazioni sono ben consapevoli di non poter risolvere da sole i nodi delleconomia ma sono altrettanto coscienti che la ripresa passer attraverso le capacit e la forza delle loro aziende, dei loro associati ma anche dal peso che avranno le loro proposte e le loro idee. Da anni le associazioni delle Pmi hanno ben chiare le strategie su cui puntare: lerogazione di servizi sempre pi concreti e tangibili accompagnati da una maggiore professionalit e visione strategica; un pi attento dialogo con le istituzioni e i media; essere garanti delle aziende che rappresentano, per facilitarne laccesso al credito e ai motori dellinnovazione tecnologica. Eppure emersa sempre pi evidente la necessit di fare di pi. La crisi che ha colpito leconomia, impone un passo ulteriore e, come spesso succede in tempi difficili, si sono create le condizioni per scelte altrimenti poco percorribili. Dal dibattito affiorata lurgenza di affrontare e risolvere i problemi reali di artigiani e commercianti, cos come stata indicata la proposta di una rappresentanza unitaria e forte delle imprese artigiane e dei commercianti, che punti al superamento dei problemi lasciandosi alle spalle le presunte differenze o le competizioni localistiche. Quel che certo che le organizzazioni di categoria bresciane di artigiani e commercianti vogliono contare di pi, vogliono incidere maggiormente nei rapporti con le istituzioni locali e nazionali, vogliono avere quelle opportunit e quelle risposte che consentano ai loro associati di continuare ad essere il motore economico di questa provincia e di questa nostra Italia. Come 12 Mesi continueremo a creare occasioni di dibattito, a dare stimoli per discussioni, a provocare per avere risposte, a mettere mattoni per contribuire a costruire una situazione migliore. Di certo saremo l a raccontare se alle parole seguiranno i fatti.

I CONVEGNI dI 12 MEsI

oerenti con lo spirito propositivo e costruttivo della nostra rivista, abbiamo voluto far tornare a discutere alcuni protagonisti del mondo economico bresciano sul presente e sul futuro delle Pmi, sugli scenari possibili, sulle nuove strade da percorrere per affrontare e superare meglio la crisi economica che stiamo vivendo. Questa lidea di fondo dalla quale 12 Mesi partito per chiamare a un dibattito pubblico, che si svolto sabato 27 febbraio al ridotto della Camera di Commercio, i presidenti bresciani delle organizzazioni di categoria degli artigiani e dei commercianti. Indicando il tema dellaggregazione, dellunione tra le diverse sigle imprenditoriali, abbiamo anche voluto definire un argomento specifico per non correre il rischio di scivolare su parole gi sentite ma puntando ad ottenere prese di posizione che facessero chiarezza su chi

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ROBERTO LAZZARI Presidente Cna


Come presidente della Cna (Confederazione dellArtigianato e delle Pmi) di Brescia, sono convinto che la grande sfida che ci attende stia nel creare, in tempi brevi, una rappresentanza utile al servizio sia del Paese sia delle nostre imprese. Senza rivendicare la primogenitura delliniziativa e senza dettare legge a nessuno, occorre un progetto condiviso per ridare dignit ai nostri imprenditori che sono la spina dorsale delleconomia bresciana e nazionale.

La nostra proposta prevede la costituzione di un organismo unitario e potr avere la struttura di una fondazione controllata a livello sindacale da una governance del nuovo soggetto e con un portavoce unico a rotazione semestrale. Si dovr, inoltre, prevedere la creazione di un comitato scientifico che avr il compito, fra laltro, di elaborare le strategie e gli strumenti operativi legati alla comunicazione. Per noi, infatti, la carta vincente sar quella di riuscire a interloquire con tutti, dalla politica alle istituzioni, ma anche con le altre Organizzazioni e soprattutto con i cittadini.

EUGENIO MASSETTI Presidente Confartigianato


Un coordinamento associativo delle organizzazioni artigiane a Brescia auspicabile, ma necessario che la situazione sia chiarita prima a livello nazionale. Questa la posizione della Confartigianato Imprese Unione di Brescia, espressa dal presidente Eugenio Massetti. Quella bresciana la costola locale della pi grande organizzazione artigiana italiana, la Confartigianato. Una prima importante mossa verso una

maggiore unit era gi stata fatta con il Patto di Capranica (2006), tra le principali organizzazioni del commercio e dellartigianato a livello nazionale. Quanto alla realt bresciana lattenzione allargomento sicuramente alta, ma quello che per noi conta di pi sono gli interessi delle aziende artigiane. Se un passo verr fatto, sar su accordi chiari e precisi, che permettano di realizzare sinergie concrete, escludendo personalismi e interessi di parte. Di fatto, sinergie sono gi in atto da anni, come per la Camera di Commercio, Elba, Bollini Verdi, Cait, Centro Storico, Tariffe di Categoria.

CARLO MASSOLETTI Presidente Ascom


Siamo attenti al tema dellunit e crediamo sia una strada da percorrere, ma siamo altrettanto convinti che sia il livello nazionale a dover dare una forte spinta a questo progetto. A livello locale abbiamo gi provato lesperienza di lavorare insieme per raggiungere obiettivi condivisi come quello sul credito, per il centro storico o per laeroporto, ma in questo momento credo sia complicato strutturare e istituzionalizzare

un tavolo comune tra le organizzazioni di rappresentanza delle imprese di artigiani e commercianti. Non vorremmo correre il rischio di concentrarci su una sovrastruttura piuttosto che sui temi e sui tanti problemi che le nostre aziende si trovano a dover risolvere. Massima disponibilit e impegno, quindi, nella ricerca di sinergie forti su tesi comuni e specifiche ridadisce il presidente dellAssociazione commercianti di Brescia, Carlo Massoletti . Vedo invece pi macchinoso organizzare a livello territoriale una rappresentativit superiore a quello attualmente esistente.
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ABBIAMO UN LEGAME INDISSOLUBILE ABBIAMO UN LEGAME INDISSOLUBILE CON CON LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE. LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE.

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ENRICO MATTINZOLI Presidente Associazione Artigiani


Le oltre 65mila imprese artigiane e di commercianti presenti sul territorio bresciano devono avere un peso diverso, devono poter contare ed avere le risposte che meritano. Per arrivare a questo obiettivo occorre un progetto in tre fasi: la prima quella della creazione di un Comitato unitario permanente composto dai presidenti delle organizzazioni artigiane, dei commercianti e della Fai. Si dovrebbe lavorare indi-

viduando le priorit, condividendo le scelte e decidendo a maggioranza, con un portavoce unico e con un presidente a rotazione ogni sei mesi. La seconda fase dovrebbe prevedere un fare sistema con le eccellenze, tagliando i doppioni e utilizzando al meglio i servizi come, per esempio, quelli destinati alla formazione, e razionalizzando le sedi periferiche presenti sul territorio. Infine, una terza fase con la nascita, a livello nazionale, di una Super Confederazione. Ognuna delle singole sigle, inoltre, dovrebbe prevedere la creazione di una Fondazione per la gestione del proprio patrimonio.

MARIANO MUSSIO Presidente Assopadana Claai


Il titolo del convegno impegnativo e il suo contenuto presuppone per ununit di intenti che attualmente non si ancora manifestata concretamente. Dichiarazioni sulla stampa ogni tanto ne vengono fatte e non si capisce se lintento puramente propagandistico ed elettorale oppure di convinzione. Sta di fatto che a Brescia da oltre un decennio si parla di federazione tra le sigle artigiane e commerciali, ma nulla di concre-

to stato realizzato, anzi il problema ha prodotto qualche schermaglia tra le associazioni di categoria. Una federazione nazionale, ma anche provinciale come quella che verrebbe a costituirsi tra le organizzazioni delle Pmi, sarebbe in grado di determinare diverse scelte politiche, che porterebbero grande giovamento al comparto economico rappresentato. Dal punto di vista sindacale far parte di una federazione significa per avere una univocit di posizione nei confronti delle categorie e dei terzi e dal punto di vista politico significa riscuotere crediti che altrimenti sarebbero irraggiungibili, come in effetti lo sono ora.

PIER GIORGIO PICCIOLI Presidente Confesercenti


La rappresentanza del mondo imprenditoriale sta segnando il passo anche perch non stata capace di essere protagonista in una fase delicata. Dobbiamo chiederci se esistono ancora ragioni alla base delle divisioni del mondo della rappresentanza o se si sia verificato nel tempo un processo di identificazione comune di un modo di essere. Oggi credo sia necessario produrre uno sforzo congiunto tra le Pmi, soprattutto per quan-

to concerne i crediti, linnovazione, la competitivit. Questi risultati si possono ottenere creando una sinergia nel campo associativo e una sorta di circuito virtuoso nelle imprese. A livello nazionale un tavolo stato istituito dalle associazioni di artigiani e del commercio con lobiettivo di costruire una casa comune per le politiche di semplificazione della rappresentanza. In passato ci siamo lamentati che il Governo dialogasse su temi importanti solo con alcuni interlocutori, escludendo il tessuto delle Pmi. Oggi si deve invertire la rotta e la sinergia tra associazioni un percorso dovuto e non derogabile per le piccole medie imprese.
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ERSONAGGI

la VIsIONE dEI sINdaCatI


Nella nostra intervista doppia abbiamo passato la palla a due dei principali sindacati attivi sul territorio per scoprire il loro punto di vista su tematiche di assoluta attualit riguardanti il mondo del lavoro e la societ bresciana. Lo abbiamo voluto fare dando spazio a due giovani sindacalisti dellUil e dellUgl, Daniele Bailo e Luigi Recupero. Tassello dopo tassello ci hanno svelato un mosaico identificabile con il loro sguardo su questo 2010 ricco di sfide, rivelandoci i nuovi orizzonti della loro attivit sindacale.
di ESTERINO BENATTI

laVORatORI

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DANIELE BAILO UIL-UNIONE ITALIANA DEL LAVORO

LUIGI RECUPERO UGL-UNIONE GENERALE DEL LAVORO

La sua attivit oggi pi orientata al servizio verso i lavoratori o alla lotta per i diritti dei lavoratori? protesa alla lotta per i diritti per i lavoratori intesa come capacit di intercettare il bisogno di tutela gestendolo rispetto alla trasformazione del mondo del lavoro. Il servizio di un sindacalista complementare a questo approccio. Oggi, purtroppo, ogni persona vede il suo bisogno in chiave individuale e questo rappresenta una grossa difficolt per il sindacato, che per sua natura non gestisce servizi, ma un movimento dinsieme con una finalit collettiva. Potrebbe definire cosa si pu intendere oggi per categoria dei lavoratori? La categoria dei lavoratori mutata negli ultimi decenni ed in costante evoluzione. Immaginare che il concetto di lavoratore corrisponda ancora alle cosiddette tute blu, cio alla classe operaia di un tempo, sbagliato. Il linguaggio del sindacato, a tal proposito, deve cambiare: bisogna includere, non escludere. Dobbiamo guardare ai cosiddetti nuovi lavori e alle differenti tipologie di lavoratori che necessitano di tutele diverse dagli indeterminati. Che differenze vede nellapproccio al personale tra le grandi e le piccole aziende? Nelle grandi aziende c unattivit sindacale consolidata nel tempo ed pi semplice dare continuit al nostro operato. Nelle piccole aziende, invece, questo traguardo rappresenta una conquista da compiere, anche se bisogna ammettere che gli imprenditori delle piccole e medie imprese contano sempre pi sulla professionalit dei propri collaboratori investendo sulla loro fidelizzazione in modo pi attento. Se un giovane amico le dicesse che vuole lasciare un posto fisso per mettersi in proprio, cosa gli consiglierebbe? Se ha unidea nuova e passione fa bene. Ci sono parecchie persone che prima lavoravano in fabbrica ed ora hanno realizzato il sogno di una vita aprendo unattivit in proprio. Magari sono indebitati, ma felici e speranzosi per il futuro. Secondo me linnovazione va incentivata e il sindacato deve avere un occhio di riguardo per queste realt, appoggiandole nellottica di una crescita economica e occupazionale. Se c un soggetto che

La sua attivit oggi pi orientata al servizio verso i lavoratori o alla lotta per i diritti dei lavoratori? In questo periodo i lavoratori hanno bisogno di servizi, ma quando la crisi sar conclusa bisogner rivedere il concetto di diritto del lavoratore, che non deve pi basarsi sui paradigmi tipici degli anni 70. Il nostro sistema produttivo attuale, infatti, figlio di fenomeni moderni come precariet e flessibilit ed esistono nuove professionalit che vanno tutelate. I sindacati non sono ancora pronti, guardano il mondo con occhi vecchi. Potrebbe definire cosa si pu intendere oggi per categoria dei lavoratori? Innanzitutto dobbiamo considerare lavoratori sia gli imprenditori sia i dipendenti. LItalia ha bisogno di imprenditori vecchio stile che sappiano fare impresa in modo nuovo ma con i valori di un tempo. Per quanto riguarda i dipendenti, invece, la meritocrazia deve diventare il baluardo principe di qualsiasi tipo di tutela. Purtroppo questo non mai avvenuto perch la Cgil ha cercato di appiattire il valore dei lavoratori. Che differenze vede nellapproccio al personale tra le grandi e le piccole aziende? Sono un estimatore del tessuto tipico delle piccole e medie imprese della provincia di Brescia. L si riesce a realizzare quel rapporto diretto tra imprenditore e lavoratori che azzera il sentimento di lotta di classe. In quei contesti c un progetto comune che lessenza stessa dellimpresa. Il sindacato non deve cercare lo scontro, ma il bene comune, e la strada per dare slancio al Paese quella della cooperazione. Se un giovane amico le dicesse che vuole lasciare un posto fisso per mettersi in proprio, cosa gli consiglierebbe? In questo periodo non so se me la sentirei di spingerlo a rischiare, ma, se togliessi quella patina di paura che potrei avere nei confronti di una persona cara, gli direi che questo il momento giusto. LUgl vicina a tutti coloro che hanno dentro di s questa voglia di fare intrapresa. con questo spirito che si creano nuove realt e posti di lavoro. Al nostro sistema servono coraggio e nuove idee. Si parla di fine della crisi. Cosa succeder a Brescia nel
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ERSONAGGI

DANIELE BAILO UIL-UNIONE ITALIANA DEL LAVORO


non aiuta questo processo, invece, sono proprio le banche: diffidenti e conservatrici. Si parla di fine della crisi. Cosa succeder a Brescia nel 2010? Il 2009 stato pessimo, come dimostrano i numerosi ricorsi agli ammortizzatori sociali. Nel 2010 inizieremo a gestire la scia della crisi e le aziende ripartiranno lentamente, ma dovremo fare i conti con la crescita della disoccupazione, che arrivata al doppio delle percentuali standard attestandosi intorno al 6%. Segnali negativi arrivano anche dal turnover del personale da unazienda allaltra per migliorare la propria posizione; attualmente fermo in quanto il mercato non offre possibilit. La nostra quotidianit deve scoprire una nuova dimensione. Oggi a Brescia il 34% delle attivit tessili sono cinesi e stanno aumentando quelle nel commercio, nella ristorazione e nellestetica. Controllarle difficile sotto tutti i punti di vista (normativo, sanitario e fiscale), senza dimenticare i diritti negati ai lavoratori e il fenomeno della concorrenza sleale verso le piccole imprese. Che soluzioni propone? La produzione cinese rivolta soprattutto alla vendita al dettaglio nei mercati. I bresciani pensano che sia merce a basso costo proveniente dalla Cina, invece prodotta e venduta qui. un fenomeno difficilissimo da ridimensionare perch la convenienza di queste merci evidente, la clientela la acquista e le attivit locali non sono in grado di fronteggiarla perch segue logiche di produzione fuori legge. Dobbiamo impedire ai cinesi di produrre con questi criteri e allo stesso tempo mettere le persone nelle condizioni di avere una capacit di spesa che consenta loro di non guardare pi a questa fetta di mercato. Se domani mattina, nello svegliarsi, potesse veder realizzato un obiettivo della sua lotta, quale sceglierebbe? Questa attivit legata al desiderio di interagire con i bisogni delle persone e farsi strumento delle loro necessit. Credo nellattivit sindacale e penso di vederla realizzata quando vivo quella natura collettiva che la contraddistingue. Se riuscissi a riportare ad un approccio collettivo tutte le tipologie di lavoratori, vecchie e nuove, indipendentemente dai bisogni di ciascuno, raggiungerei in pieno il mio obiettivo.

LUIGI RECUPERO UGL-UNIONE GENERALE DEL LAVORO


2010? Il periodo duro per i lavoratori deve ancora arrivare. Per molti c stato il salvagente degli ammortizzatori sociali, ma una risorsa limitata e servono nuove soluzioni. Ben presto parecchi lavoratori si troveranno senza lavoro in quanto legati ad attivit produttive che non hanno pi mercato. Dobbiamo puntare sulla formazione per creare nuovi posti in settori come turismo, innovazione tecnologica, energia ed economia verde. Le istituzioni devono investire in questa direzione. Oggi a Brescia il 34% delle attivit tessili sono cinesi e stanno aumentando quelle nel commercio, nella ristorazione e nellestetica. Controllarle difficile sotto tutti i punti di vista (normativo, asl e fiscale), senza dimenticare i diritti negati ai lavoratori e il fenomeno della concorrenza sleale verso le piccole imprese. Che soluzioni propone? Sul trattamento riservato ai lavoratori dobbiamo stendere un velo pietoso perch la cultura cinese non ha ancora de tutto elaborato il concetto di diritti inalienabili delluomo. La politica non deve fomentare la paura, ma imporre delle regole riaffermando i valori della cultura nella quale siamo cresciuti coinvolgendo in essa gli immigrati e mettendoli di fronte ad una decisione: integrarsi o meno. Nel primo caso tutto gli sar dovuto, nel secondo sar stata una loro scelta. Se domani mattina, nello svegliarsi, potesse veder realizzato un obiettivo della sua lotta, quale sceglierebbe? Il cambiamento del modello sindacale e la fine del concetto di lotta di classe. In un confronto televisivo mi sono scontrato su questo tema con lesponente locale della Cgil. Pensavo che il nuovo millennio avesse spazzato via quelle ideologie nefaste, invece non cos. Eppure tante cose sono cambiate negli ultimi decenni: la storia dopo Berlino e la classe politica dopo Tangentopoli, ma il sindacato rimasto attaccato al passato. Lobiettivo dellUgl fare in modo che anchesso ringiovanisca, abbatta i propri steccati ed entri nel nuovo millennio, che per lItalia sembra non voler mai cominciare.

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Il MEstIERE dI FaRE

aRtE NEl lEGNO


iuseppe Rivadossi ci riceve a Nave, dove nato e tuttora risiede e lavora con laiuto dei figli Emanuele e Clemente. Dopo gli esordi come scultore diviene famoso per i suoi mobili realizzati esclusivamente in legno, grazie allassemblaggio per incastri e alla lavorazione a scavo da blocco. Come nasce la sua passione per il legno e le materie naturali? Nasce dalla mia storia personale, da mio padre, da sempre al lavoro sul legno, un falegname che faceva mobili ma anche botti, capriate o carretti. Trovava il senso della bellezza e dellequilibrio in ogni cosa. Mi ha insegnato ad apprezzare le
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Intervista a Giuseppe Rivadossi, imprenditore e artista bresciano che crea mobili per parlare alluomo degli spazi che ha dimenticato.

di SERGIO MASINI

proporzioni in funzione della finalit dogni oggetto costruito, il valore insito in ogni struttura, il senso della fatica e del frutto del proprio lavoro. Al termine dellultima guerra avevo circa 10 anni: ho conosciuto la fine di unantichissima civilt agraria che nella nostra zona era fatta magari di stenti e fatiche, ma anche di una bellezza del vivere nella natura, in una campagna composta di umili appezzamenti, ruscelli, animali e piccole economie. Il legno in quellambiente era uno dei materiali fondamentali. Si sente pi artista, artigiano o imprenditore? Sono un imprenditore nella misura in cui devo far quadrare i conti della

mia piccola azienda, assumendomi le mie responsabilit. Artigiano non direi specialmente nellaccezione doggi che non ha quasi nessun senso, io mi sento e sono un poeta. Qual la creazione cui si sente pi legato? Mi rappresenta molto la nostra Madia intagliata: un esterno suggestivo che suggerisce linfinito e che porta a un interno che ti avvolge, che custodisce e che offre attenzione agli strumenti della vita quotidiana che vi si ripongono. Come giudica il passato, il presente e il futuro dellarredamento e quanto, a parer suo, i bresciani sono sensibili a questo tema?

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Nel mondo contadino con larrivo della civilt del progresso tecnologico, si passati dallessenzialit del mobile della millenaria tradizione agraria a una invasione di banali oggetti prodotti in serie per il consumo immediato. Dopo essere stati privati della nostra identit ed uniformati ad una nuova produzione industriale-mercantile ho sentito il bisogno di ritrovare di nuovo nel nostro spazio quotidiano qualcosa di autentico e che parlasse della nostra visione della vita. Purtroppo per anche la nostra gente ancora in gran parte schiava dei formalismi di moda e perci lontana da quella visione. Qual la filosofia della sua azienda? Io credo che tutti gli strumenti di cui ci circondiamo sono oggetti nei quali dovremmo riconoscerci. Con essi dovrebbe esserci un legame che parla di noi e della nostra storia. Partendo dal paesaggio naturale, del quale purtroppo abbiamo perso la memoria, oggi si avverte la necessit di ritrovare una coscienza e attraverso quella recuperare unemozione e un rapporto profondo con lambiente che ci circonda. Ora con la nostra opera offriamo un segno che pu aiutarci a ritrovare questa coscienza del vivere dentro un fatto grande e infinito. Le nostre strutture e gli spazi della casa che con esse determiniamo vogliono costituire un paesaggio interiore, come linguaggio di un sentimento pi umano del vivere. In questo modo cerchiamo di recuperare il senso e il valore della vita anche attraverso le strutture stesse dellabitare. Ritrovare il piacere e la coscienza del vivere, che la grande tecnologia e il mercato del nostro tempo ci ha fatto dimenticare, per noi fonda-

mentale. Come risponde a quanti la potrebbero accusare, in termini di ecologia, di abusare eccessivamente di una materia prima come il legno? A questa osservazione noi rispondiamo che la distruzione delle foreste stata messa in atto con il costume di costruire cose da consumare sempre pi velocemente e perci destinate alla discarica. Quali sono i progetti per il futuro della Rivadossi? Tentare di offrire sempre migliori soluzioni dambiente che parlino della vita e del piacere di un rapporto vero con luomo e con il Creato allinfinito. Ha risentito della crisi? Purtroppo risentiamo anche noi della

crisi, ma crediamo che la visione e il rigore con cui pratichiamo il nostro lavoro ci possa dare ragione e soddisfazione anche nel tempo. Consiglia ai giovani di intraprendere unattivit come la sua? Ci sono a suo avviso, scuole in grado di preparare seriamente? In questo tempo non mi sento di suggerire a un giovane un lavoro come mestiere per la vita; la nostra una passione e solo come tale l si pu augurare alle nuove generazioni. Vere scuole che preparino profondamente alla pratica di questa attivit non ce ne sono, forse solo in alcune nazioni del Nord Europa si pu trovare qualcosa, ma in realt c ancora molta strada da fare.

Giuseppe Rivadossi nasce a Nave l8 luglio 1935. La sua prima personale di scultura risale al 1968. Nel 1976 d vita con un gruppo di collaboratori allOfficina Rivadossi per la produzione di oggetti e arredi lignei. Il lavoro dellOfficina documentato per la prima volta in una grande mostra nel 1980, alla Rotonda della Besana di Milano. Nel corso degli anni, allopera di Rivadossi vengono dedicate numerose mostre ed esposizioni: Galleria 32 a Milano, Galleria dellIncisione a Milano, Galleria del Naviglio a Milano, Compagnia delle Opere, ecc., e unimportante antologica del suo lavoro si tiene nella primavera del 2005 nella Galleria dArte Moderna di Palazzo Forti a Verona. Nel suo atelier-cantiere si elaborano progetti e realizzano strutture e opere riguardanti labitare. Il legno la materia prima di questa bottega e viene usato nel rispetto massimo delle sue caratteristiche.
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ERCATO IMMOBILIARE

Il CORaGGIO
di MASSIMO PORTOLANI

dI CaMBIaRE
piano casa) non riescono ad incidere realmente sul sistema dei costi e dei prezzi, che, molto spesso, aumentano per le maggiori prestazioni tecniche richieste, ma si traducono in realt in un incremento gratuito di valore per i proprietari dei terreni o dei fabbricati da ristrutturare. perci necessario intervenire sul mercato dei suoli con nuove regole. Anche se ormai buona parte del territorio urbanizzata, si potrebbe pensare, laddove possibile, ad una pianificazione futura coraggiosa, che attribuisca ai terreni indici di edificabilit molto bassi, incrementabili solo a seguito di convenzioni che prevedano prezzi di vendita predeterminati, variabili in rapporto alle zone, alle densit edificatorie richieste e agli standard qualitativi proposti; negli altri casi, a fronte di indici di edificabilit gi assegnati, si potrebbe condizionare parte delledificabilit alle medesime convenzioni di cui detto sopra; non mi riferisco ad un incremento delledilizia agevolata,anchesso assolutamente indispensabile, ma alla creazione di un sistema che, nel rispetto della propriet privata e della libert di iniziativa degli operatori, possa ancorare il prezzo dei terreni al prezzo di vendita degli immobili, e non viceversa, come successo sinora. Se tale situazione si verificasse, si genererebbero due condizioni fondamentali: per lacquirente la percezione indispensabile di acquistare al giusto prezzo, quello determinato da stabili criteri valutativi ancorati ad una sorta di listino pubblico; per gli operatori lo sviluppo di un nuovo modello economicamente pi equilibrato ed eticamente pi corretto che , penalizzando lestemporanea speculazione e leccessiva rendita fondiaria, potrebbe finalmente premiare coloro che con onest, professionalit e capacit di fare sistema sapranno interpretare le aspettative e le motivazioni di un rinnovato mercato.

nche se si avvertono i primi segnali di una ripresa del comparto immobiliare, per creare le premesse di una concreta ripartenza e di una futura nuova stabilit del mercato, indispensabile analizzare criticamente il sistema e proporre, se possibile, correzioni e nuove prospettive. La crisi economica non ha generato ma ha amplificato una serie di problematiche gi in essere sul mercato edilizio da almeno un paio danni prima del fallimento Lehman Brothers. Da una parte la progressiva erosione del potere dacquisto, dallaltra leccessivo aumento dei costi dei terreni edificabili, il costante incremento dei costi di costruzione e del carico fiscale, avevano gi determinato una prima seria contrazione del mercato; la crisi, poi, ha fatto il resto, generando negli operatori la consapevolezza che il mercato non sar pi in grado di evolversi autonomamente, con le proprie leggi fisiologiche di domanda e offerta, ma dovr essere sostenuto, incentivato e regolamentato da unadeguata politica economico-sociale. Per tutti un sistema fiscale in materia edilizia pi equo: per gli acquirenti prima casa e gli affittuari incentivi reali e mirati (non me ne vogliano gli attuali beneficiari, produttori di porte blindate, climatizzatori, basculanti) da destinare a studenti, giovani coppie, separati (bonus per assicurazioni sul pagamento di rate di mutuo

o di affitto in caso di perdita di lavoro, deducibilit fiscale dei costi sostenuti su affitti per studenti e in genere, per tutti, degli oneri inerenti il mantenimento del bene casa); per gli operatori e gli investitori, oltre allindispensabile modifica del regime IVA sulle vendite, limpostazione di un nuovo sistema che, attraverso la progressiva detassazione delle rendite (anche in relazione ai canoni daffitto proposti) e la riduzione dei costi dintestazione per case da destinare alla locazione, possa intercettare nuovi compratori, attualmente orientati per convenienza verso altri investimenti. Tuttavia, la condizione fondamentale perch ogni ipotesi possa generare effetti positivi e duraturi resta la capacit e la volont di correggere la pi grave distorsione del sistema casa: mi riferisco alleccessivo costo dei terreni fabbricabili. Non pi giustificabile economicamente n sostenibile per il mercato che il costo di unarea assorba il 50% dei costi totali di produzione del bene casa; indispensabile, pertanto, che la politica urbanistica assuma forti responsabilit, individuando nuove strategie che possano calmierare e controllare per il futuro il valore dei suoli. Sino ad oggi la pianificazione, con i propri piani regolatori, non ha mai realmente inciso sul controllo delle conseguenti dinamiche di valorizzazione fondiaria, lasciate alle regole del libero mercato. Ma, se per la tutela del consumatore si cerca di controllare il prezzo della pasta, non penso sia fuori luogo cercare di controllare il prezzo dei terreni edificabili e dei fabbricati, tanto pi se consideriamo la casa possibile (in propriet o in affitto) un diritto fondamentale. Con lattuale sistema molte delle nuove normative per incentivare il comparto (ad esempio le disposizioni in materia di isolamento che permettono di non calcolare lo sviluppo delle murature perimetrali nel calcolo delle superfici edificabili o gli ampliamenti previsti dal

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la RIVOlUZIONE CUltURalE
A colloquio con Roberto Cavaliere, presidente dellAssociazione Produttori Latte della Pianura Padana.

ORO BIaNCO

di ESTERINO BENATTI

qualcosa che non va. Con queste parole inizia la celebre C chi dice no, canzone di Vasco Rossi che potrebbe fare da colonna sonora alle disavventure affrontate dagli agricoltori di casa nostra, che hanno fatto sentire la loro voce, anche con gesti eclatanti, sul territorio nazionale ed europeo. Abbiamo fatto il punto della situazione con Roberto Cavaliere, responsabile nazionale per il latte di Copagri e presidente dellAssociazione Produttori Latte della Pianura Padana. Il bresciano in prima linea nella battaglia delloro bianco e di tutto il mondo agricolo.

Abbiamo ancora negli occhi le immagini agghiaccianti di quei 200 mila litri di latte gettati nei campi del bresciano. Un gesto che ha fatto discutere. stato pi doloroso per noi che per chiunque altro. Il latte un bene prezioso, ma era necessario compiere unazione che facesse scalpore. Non voglio dire che il fine giustifica i mezzi, ma era indispensabile dare un segnale forte e cos facendo siamo riusciti a farci ascoltare. Quelle immagini hanno fatto il giro del mondo condizionando le scelte politiche degli ultimi mesi, quindi una scelta che rifarei. Sarebbe stato peggio accettare di chiudere le aziende nel silenzio e lasciare che i bresciani dovessero importare il latte dalla Germania. Noi agricoltori vogliamo che sia la prima e lultima volta. I tumulti autunnali hanno dato i frutti

sperati? Innanzitutto siamo riusciti ad aprire gli occhi ai consumatori. In molti ci hanno detto: Com possibile che vi diano 28 centesimi quando io pago una bottiglia 1,60?. Eppure la verit proprio questa. Le manifestazioni sono state continentali, cambiato il commissario europeo ed ora auspichiamo una nuova era. Serve una rivoluzione culturale. Di che genere? Io credo che la grande distribuzione dovr necessariamente aprire allagricoltura. In futuro, fortunatamente, sar sempre pi difficile nascondere ci che si d da mangiare alla gente e i consumatori saranno sempre pi attenti. Noi stiamo portando avanti nuove esperienze di filiera territoriale il cui obiettivo garantire al produttore un prezzo equo. Il tutto comporter un aumento dei costi per il consumatore finale? Non necessariamente. Vogliamo restituire dignit al produttore nel rispetto del consumatore. Comprare un litro di latte bresciano vorr dire sostenere il comparto locale dando garanzie ai produttori. Il tutto nel segno della genuinit. Noi siamo convinti che il consumatore non ci pensi due volte a sostenere questa filiera. Un litro di latte, secondo noi, troppo caro a 1,70 ed svalutato a 1 euro. Lanceremo prodotti a prezzi congrui: 1,30 la quota giusta. Un concetto molto simile a quello intrapreso dal mercato etico. Esattamente. Siamo pronti ad attivarci in questo senso mettendo democrazia economica allinterno della filiera. Cos facendo anche lambiente ne trarr giovamento. Bisogna sviluppare terreni e togliere spazio
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al cemento. Quali sono i problemi principali che avete dovuto affrontare negli ultimi anni? Innanzitutto esistono dinamiche economiche assurde. Se nei supermercati i prodotti costano di pi non dipende dagli agricoltori, perch secondo studi recenti si constatato che guadagnano meno di 30 anni fa. Spesso la confezione costa pi del contenuto e se il latte parte dal nord della Germania per andare in Puglia ed essere marchiato con unetichetta italiana significa che c qualcosa che non va. Com la situazione nelle aziende agricole di casa nostra? Questanno il 15% chiuderanno. I fatturati medi sono scesi del 30% e i costi sono costi saliti. A vantaggio di chi? Lo vorremmo capire. Avevamo detto che saremmo stati in grado di ridurre il fatturato per favorire il rilancio dei consumi, perch sappiamo che la contrazione del prezzo comporta sviluppo e aumento di vendite, ma questo non successo. Il prezzo di vendita del latte alla stalla diminuito, nei supermercati no. La riconversione degli allevamenti pu essere una soluzione utile? Molti colleghi hanno iniziato questa esperienza col latte di bufala, ma io sono convinto che tutto ha una sua natura e una sua storia. Quella unesperienza positiva in meridione. La natura deve fare il suo corso e se in questi contesti si sono sviluppati un microclima e produzioni di un certo tipo bisogna insistere con quelli. I cambiamenti importanti servono allinterno delle filiere. Coltiviamo nicchie di mercato eccellenti, non snaturiamole. Chi, secondo lei, deve assumersi delle responsabilit per questa situazione complicata? Oggi la maggior parte delle speculazioni sono sulle materie prime alimentari. I broker internazionali sinseriscono nei prezzi con la stessa procedura utilizzata col petrolio. Bisognerebbe vietare lutilizzo dei prodotti alimentari per interessi finanziari: non si pu lucrare sulla fame nel mondo. Poche

decine di persone, invece, condizionano la vita di miliardi di esseri umani. Fanno acquisti mondiali di stoccaggi, li tengono in cassaforte, li vendono quando vogliono e fanno oscillare i prezzi. Questa una verit che ha portato a collassi finanziari internazionali. E la Comunit Europea? LEuropa spende ogni anno 50 miliardi di euro, per lItalia 4 miliardi. Vengono dati per compensare la perdita di valore dei prodotti. Hanno indotto gli agricoltori a guardare pi al contributo e al modo per ottenerlo anzich ragionare, attuare strategie e lavorare nel modo migliore. Cos si creano solo anomalie perch non si produce pi in funzione dei mercati, ma tanto per produrre. Poi bisogna dire che il mondo agrario non un sistema libero, ma condizionato da leggi ad hoc che imprigionano. Un esempio? Siamo condannati ad importare il 50% del fabbisogno. Una obbligo che ci condiziona pesantemente. Per assurdo se dovessimo bloccare le frontiere da giugno a dicembre non avremmo a disposizione un litro di latte. Recentemente avete contestato anche le logiche dei mercati internazionali Certo. Bisogna smetterla di indennizzare le esportazioni: una politica che va a svantaggio del circuito mondiale. Faccio un esempio: se ho delle eccedenze di carne e ho i magazzini pieni cosa fanno? Mi danno un contributo in modo che anzich esportare a 10 riesca ad esportare a 5 o a 4 abbattendo il prezzo. Il prodotto, di conseguenza, ammazza le produzioni dei paesi esteri. Se porti la carne in India a certi prezzi condizioni leconomia indiana e crei un circuito vizioso che svantaggia i produttori indiani. Occorrono politiche ben regolamentate in funzione dei mercati. E la politica nazionale? Negli ultimi anni c stato un calo dellattenzione nei nostri confronti, poi siamo penalizzati da una grande divisione: quattro grandi organizzazioni nazionali per un milione di aziende sono troppe, dovr esserci una riforma perch non abbiamo pi la forza di condizionare le scelte del Governo. Non

questione di destra e sinistra. In Europa i governi degli altri paesi sono molto pi attenti, abbiamo un gap importante, in Parlamento ci saranno al massimo cinque agricoltori. Cosa ne pensa della vicenda di Rosarno? inutile pagare 50 centesimi al chilo le clementine se lagricoltore non paga la manodopera e poi grazie al contributo arrivano a quattro euro ai banchi dei supermercati. Meglio dare un euro allagricoltore perch paghi operai e investimenti, ma garantire prezzi decorosi nei supermercati. C chi convinto del fatto che la costruzione della Brebemi sar lennesima mazzata agli agricoltori lombardi. daccordo? Assolutamente s. Per noi la Brebemi non indispensabile. La quarta corsia sullautostrada A4 ha gi risolto molti problemi. Lo sviluppo di questa realt si concretizzato nel momento in cui le istituzioni pensano che servano grandi progetti per rilanciare leconomia del Paese. La Brebemi roder 10.000 ettari in territorio lombardo. Questo avr conseguenze nella produzione agro-alimentare. Il problema torner a galla quando le ruspe entreranno in azione. Noi ci faremo sentire per preservare le aziende locali. Lo scorso gennaio stato a Berlino alla pi importante fiera agricola internazionale. Cosa emerso? Il segnale che gli agricoltori non vogliono pi farsi la guerra. La comunicazione entrata anche nel nostro mondo e ci permette di stare in contatto a grandi distanze. necessario consorziarsi, e a tal proposito nato lEuropean milk board, il consorzio europeo di produttori di latte. Quali sono i vostri obiettivi? Divenire interlocutori ufficiali della Commissione Europea. Non ci fidiamo pi delle istituzioni. Vogliamo portare avanti in prima persona i nostri interessi e quelli dei consumatori. Lunico modo per vincere la partita fare sistema a livello europeo. Che anno sar il 2010? Speriamo di aver toccato il fondo. Un 2009 bis non saremmo pi in grado di sopportarlo. La speranza e gli indici economici fanno presagire una lenta ripresa. Credo che inizieremo a vedere la luce in fondo al tunnel.
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In seguito al grave infortunio lazzurra ha dovuto rinunciare ai Giochi.

addIO allE OlIMpIadI


di SILVIA SARDI

FaNCHINI:
ratorio? Ho patito talmente male che ho subito pensato chi me lavesse fatto fare di operarle contemporaneamente, che era stata una pazzia. Anche se poi lortopedico mi ha confermato che per unatleta stata la scelta migliore. Non ha mai pensato...che sfortunata che sono? Si certo che lho pensato. Anche se sai che pratichi uno sport pericoloso dove linfortunio dietro langolo sono pensieri che fai. Anche se nella vita ci sono cose ben pi gravi. Questo infortunio non le fa pensare a cosa far dopo lo sci? No, perch io sono una persona che
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ono bastati 25 secondi di gara per passare dal sogno olimpico allincubo di due ginocchia distrutte. La bresciana Nadia Fanchini che si candidava ad essere protagonista alle Olimpiadi invernali di Vancouver stata invece protagonista di tutte le pagine di giornali locali e nazionali e su tutte le tv per il brutto infortunio che le capitato nel corso del supergigante femminile di St. Moritz valevole per la Coppa del Mondo di sci alpino. Operata immediatamente ad entrambe le ginocchia Nadia si fatta

ricostruire i legamenti crociati anteriori di ambedue le ginocchia ed entrambi i legamenti collaterali. Nadia, cosa le passato nella sua mente nei giorni che lhanno separata dallinfortunio alloperazione? Considerando che appena sono caduta ho capito immediatamente che mi ero distrutta le ginocchia, la cosa principale era accettare la cosa. E ci sono voluti tanti pianti. E una volta accettata ho voluto farmi operare ad entrambe le ginocchia contemporaneamente per accorciare i tempi di recupero perch voglio al pi presto tornare a gareggiare. Ben 5 ore di operazione eseguita dal dott. Stefani. Come stato il post ope-

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Lincidente di Nadia Fanchini.

vive il presente. ovvio che spero di non farmi male, ma lo sci uno sport dove pu succedere di farsi male. Le immagini suo volo hanno fatto il giro del mondo per le urla di dolore strazianti. Ci pu raccontare quegli istanti? Sono stati momenti terribili. Limpatto con il palo stato come andare addosso ad un muto in cemento armato spiega la maggiore delle sorelle di Montecampione. stato talmente forte che nellimpattare mi si rotta la tutina aderente in pi punti e mi sono trovata delle escoriazioni sulle cosce in corrispondenza dei punti di rottura della tutina da gara. Poi quando ero a terra urlavo dal dolore, sentivo scosse alle gambe e dolore alla schiena. Mi sentivo paralizzata. Infine arrivato Much Mair, il ct. Qual stata la prima cosa che ha detto al suo tecnico? Io stavo piangendo dal dolore, ma volevo parlare con mia sorella perch sapevo che era in partenza e che se aveva visto la caduta in tv era spaventata. Non volevano passarmela perch piangevo, ma ho insistito, cambiando voce e raccontandole una piccola bugia lho tranquillizzata caricandola. E lei ha fatto una gran bella gara. Le fa pi male il pensiero di aver salta-

to le Olimpiadi o di dover intraprendere una riabilitazione che sar molto dura, lunga e dolorosa? Sono due cose diverse ma al tempo stesso entrambe fanno male. LOlimpiade la gara della vita, un sogno. quella gara che ti da emozioni e sensazioni che una gara di Coppa del Mondo normale non ti da, anche se poi nulla cambia da una gara normale se non il giorno dopo. Se poi penso alla riabilitazione mi vien male. Io sono gi stata operata

al ginocchio destro nel 2007 quando mi sono rotta i crociati anteriori. So cosa mi aspetta. lunga e dolorosa. Ma ne ero uscita vincente. Ero felice perch il ginocchio era come nuovo, non ho mai avuto risentimenti, problemi. Ora unincognita. Mi chiedo se recuperer come da quellinfortunio. Ma fino alla fine, fino a quando non sar in pista unaltra volta non sapr come avranno reagito le mie ginocchia. Ed questa incertezza che mi fa paura.

Nadia Fanchini Nata il 25 giugno 1986, a Lovere (Bg), e residente a Montecampione di Artogne, in Val Camonica, la campionessa esordisce nella Coppa del Mondo di sci alpino il 13 dicembre 2003 in Alta Badia, giorno della prima vittoria di Denise Karbon. A livello Juniores Ottiene ha vinto tre titoli mondiali: nel 2004, a Maribor, 2a in Super-G, mentre lanno successivo a Bardonecchia vince in discesa libera e in slalom gigante e si piazza seconda in super-G. Tre sono le partecipazioni ai Mondiali: a Bormio nel 2005, dove conquista un quarto posto in Super-G, ad Aare nel 2007 senza ottenere medaglie, mentre nel 2009 conquista il bronzo in discesa libera. Ha partecipato alle Olimpiadi di Torino 2006. Nove sono i podi in Coppa del Mondo e una sola la vittoria a Lake Louise in Canada in Super-G nel dicembre 2008. Questanno aveva ottenuto un terzo posto a Haus im Ennstal in Super-G. Il 31 gennaio, ultima gara prima delle Olimpiadi, in Super-G Nadia si infortuna ad entrambe le ginocchia. Stagione finita.
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INNOVaZIONE pER UsCIRE dalla CRIsI.

CHI NE paRla E CHI la pRatICa


contesto, viene citata come uno spot dai politici, nei discorsi agli azionisti, nei piani di sviluppo aziendali. La conseguenza che siamo portati a difenderci da questa sovraesposizione comunicativa, quindi percepiamo linnovazione come poco pi di una scatola vuota su cui chiacchierare. E questo un grave errore di prospettiva, in primo luogo perch indispensabile una conoscenza diffusa delle opportunit che linnovazione offre al sistema Paese, non solo nel contesto dello sviluppo economico cui tendiamo, ma anche per un obiettivo di crescita culturale collettiva che un processo a tutto campo come l innovazione pu determinare. Comunque, il fatto pi singolare che in realt da noi in Italia linnovazione viene fatta eccome; per fortuna possiamo tuttora vantare un solido sistema manifatturiero, temprato da generazioni alle sfide aperte nei diversi comparti, sulla gestione e controllo dei processi, sulla programmazione ottimale e competitiva dei cicli produttivi, sull automazione industriale, sui problemi energetici ed ambientali, sulla gestione delle risorse e del riciclo. Perch, come ha affermato recentemente Marco Fortis, lItalia produce ed esporta prodotti reali, non mutui subprime, ed ha la forza di una miriade di aziende, in gran parte medie e piccole, con una potenzialit che potrebbe consentirci di uscire dalla crisi industriale, insieme alla Germania, prima di altri; vivono di innovazione quotidiana, probabilmente al di fuori degli schemi classici, ma non per questo meno efficace, in un duro confronto

econdo le pi correnti definizioni, linnovazione quellinsieme di attivit che, elevando il livello di conoscenza, perfeziona un processo, migliorando il tenore di vita delluomo; innovazione quindi cambiamento che genera progresso umano e che porta con s valori e risultati positivi. Linnovazione non una esclusiva dellambito tecnico, esiste in ogni settore, ma viene collegata di preferenza alla tecnologia ed ai suoi possibili miglioramenti, nei processi di produzione, nei materiali e nei prodotti: per questo nel contesto industriale se ne parla sempre pi spesso, avendo in mente il mercato, il miglioramento competitivo, la crescita, linternazionalizzazione delle imprese e delle persone che ci lavorano. Una cosa parlare di innovazione, diverso attuarla e metterla in pratica; il nostro ad esempio uno strano paese che ama vivere sul limite del paradosso, e da una parte il termine innovazione ci viene proposto in modo quasi ossessivo, sino ad annebbiarne il significato, in particolare nella logica da semi emergenza che ci ha tenuto oppressi in questi ultimi due anni; se ne parla in ogni

continuo con le contrariet di un apparato istituzionale ancora poco pronto e sensibile, avaro di adeguati supporti burocratici e finanziari. Una innovazione che a giusto titolo diventa oggi protagonista di appuntamenti ed eventi che ad essa riconoscono un ruolo decisivo per poter uscire forti dalla crisi, passaggio obbligato per la complessa rete di aziende medio piccole che costituiscono il nostro tessuto industriale. Tra questi eventi figura anche MetefFoundeq, Metef, levento bresciano di portata internazionale sullalluminio ed i materiali tecnologici, dedicato al sistema industriale dei metalli, dalle produzioni dei grezzi allapprovvigionamento delle materie prime, dalle tecnologie di trasformazione e finitura al recupero e riciclaggio, dai criteri di progettazione alle misure di rispetto ambientale. Il tema delledizione 2010 di Metef , infatti, linnovazione messa in pratica, in particolare dalle piccole e medie aziende che fanno il mercato reale, che si confrontano tutti i giorni in presa diretta con i clienti e la concorrenza, che debbono fare innovazione per sopravvivere, inventandosi giorno dopo giorno la via pi diretta per accedere alle conoscenze o sfruttare le opportunit; e si parla di innovazione vera, concreta e tangibile, di nuove macchine per pressocolata o per estrusione, di nuove tecniche di saldatura a laser, di finiture innovative di nuovi sistemi di progettazione di componenti auto in lega leggera. Sono solo alcuni esempi, ma bastano per dare unidea di quanto oggi pi che mai sia vitale volare alto per riaffermarsi come un sistema industriale di elevato profilo qualitativo, capace di competere con le proprie forze nel mercato internazionale e di contribuire ancora alla produzione di ricchezza e di opportunit occupazionali.
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Foto: Paolo Fassoli

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BREsCIa CERNIERa
Non pi capitale della Lombardia orientale ma interfaccia tra i due Nord del paese in quanto provincia che si colloca come periferia del Nord Ovest e anticamera del Nord Est. Tra il modello fordista della grande azienda mirata al magazzino e il modello mercatista della piccola azienda orientata al mercato. in tale ruolo che Brescia pu ritagliarsi una funzione da comprimaria nella futura rete di citt (area metropolitana o citt lineare) lombardo-veneta, ossia lasse Milano-Bergamo-Brescia-Verona.

tRapuntata NORd-OVEst E NORd-Est seconda

di ALESSANDRO CHEULA

utto concorre, dalla geografia e alla geoeconomia, a fare dellasse Milano-BergamoBrescia-Verona una grande area metropolitana pluriprovinciale e interregionale. E tutto concorre a fare di Brescia una interfaccia tra Nord-Ovest e Nord-Est. In un triplice significato. 1) Cerniera bancaria e tecnologica con Bergamo. 2) Frontiera commerciale e aeroportuale con Verona. 3) Filiera terziaria e di utilities con Milano. Brescia la terza o quarta provincia industriale dItalia ma, in una prospettiva tem-

porale di medio termine, nonostante lo zoccolo duro di unindustria diffusa nel territorio e radicata nella storia rischia di diventare una realt sieropositiva e tetraplegica. lo stesso concetto sviluppato, in termini diversi ma uguale significato, dal prof. Richard Peiser dellUniversit di Harvard al recente convegno organizzato a Brescia nel novembre 2009 dalla Finsibi di Dante Anselmi sulle reti di citt (aree metropolitane). Attenti disse Peiser in quella occasione se Brescia, nella futura rete metropolitana lombarda, non riuscir a ritagliarsi un ruolo allaltezza della sua importanza economica, rischia di diventare un dormitorio periferico, marginale e suMESI 12MARZO 2010

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balterno al baricentro milanese. N SIEROPOSITIVI N TETRAPLEGICI Sieropositiva in quanto un mix fatto di persistente solidit strutturale (la sua industria sider-metal-meccano-tessile orientata al magazzino, ancora competitiva bench in buona parte matura) ma progrediente fragilit strategica (non tanto lassenza di alte tecnologie o la carenza di aziende orientate al mercato, non solo la prevalenza di imprese bonsai sottocapitalizzate quanto lassenza di infrastrutture e servizi direttamente funzionali allapparato produttivo, il vero secondario avanzato nostrano). Tetraplegica perch, come vedremo, sono diverse le cause di quella che, in mancanza di antidoti allaltezza dei problemi, potrebbe essere non tanto un declino quanto una deriva lenta ma irreversibile. FORDISMO E MERCATISMO Nonostante la sua invidiabile posizione geoeconomica di potenziale cerniera lombarda per la sua affinit industriale con Bergamo e di possibile frontiera europea per la sua connettivit e complementarit con la vocazione commerciale di Verona (una porta mercantile verso il Nord Est e lEuropa centro-orientale, come Milano un hub terziario verso lEuropa nord-occidentale) Brescia una retrovia produttiva e politecnica tale che solo se interfacciata e connessa con Bergamo pu essere cerniera industriale ad Ovest e frontiera commerciale ad Est. Pi chiaramente: Brescia appartiene al Nord Ovest per storia e struttura (maturit del suo modello industriale fordista orientato al magazzino, che risale alle due industrializzazioni del secolo scorso, quella elitaria giolittianozanardelliana della grande industria nel primo Novecento e quella diffusa e massiva, democratica e nazional-popolare, delle Pmi del secondo Novecento) e al Nord Est per vocazione e cultura (modernit del suo modello mercatista mirato al mercato, cresciuto nellultimo quarto del Novecento, proiettato allexport e aperto alla delocalizzazione, non ancora internazionalizzazione, salvo pochi casi, mancandone i requisiti oggettivi e soggettivi ovvero organizzativi, culturali, dimensionali e manageriali). BRESCIA INTERFACCIA TRA I DUE NORD DEL PAESE inutile, oltre che tardivo e fuori luogo,
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parlare di improbabili leadership territoriali, ma occorre recuperare la funzione strategica di interfaccia tra i due Nord del Paese: a Ovest con Bergamo e Milano, a Est con Verona. Tenendo conto delle rispettive specificit e quindi delle differenti affinit e convergenti-convenienti potenzialit: cerniera bancaria tecnologica con Bergamo (la fusione tra Banca Lombarda e Bpu-Banca Popolare di Bergamo, la sinergia tra Csmt e Kilometro Rosso); cerniera terziaria per utilities e servizi con Milano (laggregazione tra Asm e Aem in A2A); frontiera commerciale con Verona (la cogestione dellaeroporto di Montichiari e, perch no, delle Fiere). Detto tra parentesi ma in modo pertinente, la questione dellaeroporto di Montichiari avrebbe richiesto da parte di Aib e Camera di Commercio, vista la oggettiva condizione di minorit azionaria della componente bresciana in seno alla societ che detiene il controllo dellaeroporto, ben altro atteggiamento politico e ben altra disponibilit negoziale che non la conflittualit del muro contro muro. Il risultato stata infatti la paralisi dellaeroporto monteclarense, la compromissione di un probabile proficuo rapporto consensuale con Verona e la conseguente possibile perdita di future opportunit, si spera non definitivamente tramontate dopo la defezione della componente bresciana titolare del 15% del capitale. Lidea perseguita convintamente da Vigilio Bettinsoli, presidente della Catullo di una holding con due societ di gestione, una per Verona e laltra per Montichiari (questultima a maggioranza bresciana) inserita in unico grande hub per il Sud Europa che collegherebbe gli scali di Verona, Brescia, Bergamo e i due aeroporti milanesi (con Brescia a prevalente destinazione cargo) sembra una valida ipotesi per superare lantitesi tra Brescia e Verona. Una rivalit innescata, come lo stesso Bettinsoli ha fatto garbatamente osservare, da una evidente carenza di flessibilit politica da parte della componente bresciana, nonostante le buone ragioni che le si possono riconoscere ma che, data loggettiva condizione di minorit, avrebbero richiesto ben altra duttilit negoziale. LA RETE DELLE ALLEANZE Nella prospettiva di Brescia quale interfaccia tra i due nord del Paese, la fusione tra Asm e Aem una variabile che ha contribuito alla riconversione, in direzione di un pi realistico baricentro regionale, della vecchia

illusoria funzione di Brescia quale capitale della Lombardia orientale, assecondando una vocazione economica confermata dalla geografia (la natura) prima ancora che conclamata dalla storia (la cultura). Ripetiamo: laggregazione, come tutte le alleanze, un rischio, oltre che un costo immediato. Ma un rischio che vale la pena di correre, a fronte degli indubbi vantaggi che una integrazione tra le due ex municipalizzate potr portare alle rispettive province e allintera realt regionale, operazione nel cui ambito la fusione tra le due banche pu diventare la variabile funzionale sul piano delle risorse finanziarie. SOLIDIT STRUTTURALE, DEBOLEZZA STRATEGICA Il modello basato sul mix forza strutturaledebolezza strategica, venerabile bench vulnerabile in quanto fondato su un paradosso dove elementi di forza si intrecciano a momenti di debolezza, fino a ieri stato vincente, ma oggi rischia di perdere le sfide indotte da una competizione sempre pi dilatata e, proprio perch tale, sempre pi subdola (il richiamo alla Cina e al suo terrorismo economico banale, come scontato, fatte le debite differenze, il richiamo allaltro terrorismo, quello islamista). Il declino, lento ma progressivo, di alcune eccellenze mature tipiche della manifattura locale non solo i casalinghi o le maniglie ma anche gli stampi e le presse, e domani forse le valvole lascia un vuoto non ancora surrogato da nuove specializzazioni. Parliamo di specializzazioni sistemiche, di settore, non di singole aziende, esempi lodevoli ma tuttora sporadici e non sufficienti a fare sistema o a dare vita a comparti industriali omogenei degni di questo nome. DALLA QUANTIT ALLA QUALIT Sia con linnovazione di processo (nuove tecnologie) che nellimmediato crea disoccupazione, sia con linnovazione di prodotto (nuove aziende) che nel medio termine assorbono occupazione. Lo scenario industriale bresciano a doppia faccia, poich le storiche vocazioni sider-metalmeccano-tessili (i quattro settori portanti che coprono l80% della manifattura bresciana) hanno tenuto e tengono tuttora. Come dire che, pur essendo mediamente mature, sono rimaste competitive (salvo il tessile, il pi maturo e pi esposto alla concorrenza cinese). Ma per quanto tem-

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po ancora? Il decremento quantitativo in atto (leggi deindustrializzazione) deve diventare incremento qualitativo. A tale scopo la ricchezza deve passare, oggi pi che mai, dalle famiglie alle imprese, quasi tutte sottocapitalizzate salvo poche eccezioni (le famiglie sono ricche, le aziende sono povere); devono nascere non solo nuove aziende ma anche nuovi prodotti, e non solo a livello di singole esperienze e di lodevoli tentativi sperimentali ma pure a livello di comparti e filiere; lindustria, pur mantenendo le antiche eccellenze, deve acquisirne di nuove. Infine, se vero come vero che si investito pi nella finanza e nel mattone che nelle imprese, occorre ribaltare tale squilibrio smettendo di considerare la finanza come alternativa allimpresa (la finanziarizzazione delleconomia bresciana di cui parlava gi venti anni fa lAib di Eugenio Bodini). La finanza speculativa made in Brescia fine a se stessa e non funzionale allindustria, come si visto, ha malamente esaurito la sua spinta propulsiva e compromesso anzitempo la sua illusoria parabola con la fine prematura dellHopa di Gnutti. LECONOMIA REALE DEVE FARE RETE Il conclamato primato dellindustria in particolare il continuo richiamo alla economia reale, ancor pi insistito e pertinente dopo lavvento della grande crisi e della conseguente depressione un richiamo sempre pi flebile poich si continua a investire nel terziario invece che in infrastrutture direttamente funzionali allapparato produttivo. Tra queste il polo logistico intermodale (la Piccola Velocit, per cui un anno fa stata costituita una societ ad hoc pubblico-privata ma sinora senza risultati tangibili) e centrale termoelettrica, infrastruttura necessaria a colmare

il deficit del fabbisogno delle aziende energivore sidermetallurgiche, tuttora base della manifattura locale (bocciata dalla Regione Lombardia per la dura opposizione della lobby del latte, economicamente pi debole ma politicamente pi potente della (im)potente lobby sidermetallurgica). LA RETE (MANCATA) DELLA FINANZA Quella della finanza bresciana e degli improvvisati finanzieri padani stata unillusione durata a lungo perch alimentata dal miracolo della grande scalata alla Telecom, un evento taumaturgico preparato dalla antecedente piccola scalata alla Olivetti-Omnitel (fu questo il fortunato colpo di genio di Gnutti, Lonati e Colaninno) e propiziato dalla politica (nella fattispecie il governo DAlema). Ma, come tutti i miracoli, non poteva ripetersi. Lerrore di Chicco Gnutti, geniale e creativo finanziere venuto dal nulla, fu duplice. Il primo fu quello di ritenere strategica e autosufficiente una finanza speculativa fine a se stessa, avulsa dallindustria di cui peraltro era tributaria e da cui attingeva le risorse da investire i soci Hopa erano tutti piccoli e medi imprenditori bresciani che avevano investito i denari accumulati con le aziende dimenticando che industria e finanza condividono lo stesso destino e devono crescere insieme, non luna a scapito dellaltra ma luna grazie allaltra (unite sono vincenti, divise sono perdenti: ci poich, einaudianamente, se la finanza ancella dellindustria, lindustria nutrice della finanza). Colaninno, che non fece lo stesso errore ma rimase saldamente ancorato allindustria, ancora in sella ai suoi poteri e ai suoi averi. Quando nellestate 2001 lex presidente di Telecom ruppe con i bresciani poich fermamente contrario alla vendita della BellOlivetti-Telecom a Tronchetti Provera, ci

fu chi, come Ettore Lonati, ne boll il comportamento (Lha perduto la sua boria da grande manager, disse nel contesto di una intervista rilasciata allora a chi scrive) ma la realt ha poi dato ragione allattuale presidente di Cai-Alitalia. I MIRACOLI NON SI RIPETONO Il secondo errore di Gnutti fu quello di ritenere che i miracoli potessero ripetersi, come fece Bruno Sonzogni prima di lui e come far Roman Zaleski dopo di lui. (Con la differenza che per Zaleski i miracoli possono ripetersi poich, allindomani della grande crisi, dopo aver scaricato sul sistema bancario qualcosa come 3-4 miliardi di perdite, ha riottenuto affidamenti e aperture di credito). Quello del finanziere franco-polacco naturalizzato bresciano, anzi camuno, infatti un caso molto diverso dagli omologhi nostrani. Non solo per la sua genesi ma sopratutto per i suoi esiti, avocati e assistiti, grazie al Cuccia cattolico Giovanni Bazoli, dalle banche creditrici con una cura di cui nessun debitore, forse, ha mai fruito nella storia finanziaria dItalia. Nemmeno ai tempi del mitico Cuccia per mezzo secolo tutore, nella duplice veste di confessore e salvatore, dei fatti e misfatti delle grandi famiglie del capitalismo italiano. FINANZA FACIT SALTUS, INDUSTRIA NON FACIT SALTUS Ci permettiamo solo di avanzare una pallida lettura estrapolando una timida lezione. Se da un parte vero che la borghesia produttiva ha il merito indiscusso di essere sempre oggettivamente progressiva e propulsiva, anche senza saperlo e senza volerlo soggettivamente gli animal spirits sono da rispettare e comporre in una superiore sintesi consapevole in quanto motori dello sviluppo dallaltra questa stessa
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IN EVIDENZA

SAN FELICE DEL BENACO


BOBIETTIVO ACQUEDOTTO
LAUTORIT DAMBITO DI BRESCIA FINANZIA IL SISTEMA IDRICO DEL COMUNE GARDESANO.
ancora vivo il ricordo dellemergenza idrica che ha colpito nellestate 2009 S. Felice del Benaco, cui ha fatto eco una certa preoccupazione per tutti i comuni limitrofi, in primo luogo per la salute delle persone colpite dal virus gastro-enterico, ma anche per le possibili ripercussioni sulla stagione turistica gardesana nel periodo di maggior afflusso. Ricostruendo in breve la sequenza temporale degli eventi, si ricorder che lacquedotto comunale era stato oggetto di attivit ispettiva da parte dellAutorit Sanitaria Locale, oltre che per i controlli di routine, anche per le ripetute segnalazioni dei Pronto Soccorsi di Gavardo e Desenzano del Garda, che avevano rilevato una maggior frequenza di pazienti provenienti dal Comune gardesano. In questo frangente lASL di Brescia aveva rilevato particolari criticit nel sistema acquedottistico di S. Felice del Benaco, proponendo al Sindaco, in via precauzionale, lemanazione di unordinanza di diMESI 12MARZO 2010

vieto delluso alimentare dellacqua distribuita dallacquedotto. Durante il periodo dellemergenza, lacqua potabile alla popolazione fu garantita dal gestore attraverso la distribuzione capillare di bottiglie e boccioni e limpiego di autobotti. Lordinanza era stata poi revocata l1 luglio dopo che lintera rete di distribuzione comunale era stata oggetto di disinfezione da parte di Garda Uno S.p.A., gestore dellacquedotto dal 2007, su specifiche disposizioni e sotto il controllo dellAutorit Sanitaria. doveroso ricordare che sono ancora in corso accertamenti giudiziari dai quali ci si aspettano chiarimenti sulle cause alla base dellepidemia e sulle eventuali responsabilit ad esse connesse. Certamente il periodo intercorso tra i primi casi rilevati dai medici e le prime analisi di ricerca batteriologica e virale allinterno dellimpianto acquedottistico comunale non ha facilitato una diagnosi chiara della problematica, tuttavia leccezionalit dellevento ha costituito un nuovo standard di riferimento col quale confrontarsi. Una cosa tuttavia certa: nessuno, tra gli Enti coinvolti, dopo la fase emergenziale ha sottovalutato o, peggio, dimenticato le problematiche riscontrate sullacquedotto di S. Felice. LAATO, il Consorzio Autorit dAmbito della Provincia di Brescia, fin da subito ha adottato una linea coerente con il cosiddetto stato di fatto, focalizzando lanalisi degli interventi da realizzare sulla base delle criticit rilevate dallASL, a prescindere dallaccertamento di responsabilit. In particolare sono state individuate tre macro criticit infrastrutturali: 1) lattuale impianto di potabilizzazione, 2) lubicazione della presa a lago, 3) la presenza di notevoli perdite di rete. Al termine dei vari confronti con ASL e Garda Uno per far fronte alla riduzione del rischio idropotabile entro la prossima stagione turistica, secondo

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il direttore dellAATO di Brescia, Marco Zemello, ladeguamento dellimpianto di potabilizzazione rappresenta la prima necessit di intervento per garantire il trattamento dellacqua di lago cos come richiesto dalla normativa vigente. Lacqua captata dalla presa di loc. Porticcioli, localizzata nel golfo di Sal, necessita, infatti, di disinfezione e di trattamento fisico-chimico. In un primo tempo Garda Uno aveva proposto il totale rifacimento dellimpianto di potabilizzazione; tuttavia, si ritenuto che tale progetto fosse prematuro alla luce delle possibili alternative progettuali relative alla nuova ubicazione dellopera di presa, optando per una razionalizzazione degli investimenti verso ladeguamento dellesistente. Quali alternative progettuali? Il presidente del CdA dellAATO, Stefano Dotti, spiega che in corso la valutazione di due ipotesi: luna prevede una nuova opera di presa in localit Baia del Vento (in comune di S. Felice del Benaco), laltra linterconnessione di S. Felice del Benaco con la rete del Comune di Manerba del Garda e il contestuale potenziamento della presa di Pisenze (in comune di Manerba del Garda), in unottica di acquedotto intercomunale, estendibile per mezzo di dorsali di collegamento a tutta la Valtenesi. Entro lestate il gestore proporr un progetto preliminare per valutare lipotesi migliore. Il 18 gennaio scorso Garda Uno ha presentato allAATO di Brescia, al Sindaco di San Felice del Benaco e allASL di Brescia il nuovo progetto di adeguamento dellimpianto di trattamento esistente, nonch gli interventi infrastrutturali e gestionali necessari per ridurre le perdite di rete, in accordo con le prescrizioni dellASL. Al termine di un articolato percorso, Dotti dichiara che lAATO finanzier, per un importo complessivo di 653.000,00 euro: ladeguamento dellimpianto di potabilizzazione che sar implementato con laggiun-

ta di due filtri a carboni attivi granulari e la sostituzione dei filtri esistenti con filtri sabbia-antracite , la sostituzione della succhieruola della presa a lago, linstallazione di una boa galleggiante di segnalazione sulla verticale della presa, la sostituzione della tubazione che collega la stazione di rilancio in localit Porticcioli con limpianto di potabilizzazione in via Zublino, nonch linstallazione di 11 stazioni di telecontrollo sugli scarichi del sistema fognario nel Golfo di Sal. Su questultima tematica, si stanno concentrando notevoli sforzi per migliorare lefficienza del collettore fognario intercomunale che convoglia i reflui gardesani al depuratore di Peschiera. E stato redatto recentemente un progetto di sostituzione del collettore attuale, in alcuni tratti sottodimensionato, ed in corso anche unattivit di censimento degli scarichi delle acque bianche nel lago. In molti comuni gardesani infatti sottolinea Zemello sono stati riscontrati dal gestore diversi casi di allacci sbagliati, quando gli scarichi delle acque nere domestiche sono collegati alla fognatura bianca, l dove ovviamente esiste la separazione dalla fognatura nera. Si sta valutando lentit di questa casistica per trovare la migliore soluzione costi-benefici che tuteli in primo luogo le acque del Lago di Garda. Il tasso di crescita che ha interessato larea benacense nellultimo decennio sta creando notevoli stress, durante la stagione estiva, sia ai sistemi acquedottistici, con picchi di consumo difficilmente gestibili dalle infrastrutture esistenti, sia al collettore intercomunale, che sconta anche limmissione al suo interno di acque meteoriche derivanti dai sistemi fognari misti, ancora attivi. chiaro prosegue Dotti che gli obiettivi da raggiungere nellarea del Lago di Garda, ma non solo, devono confrontarsi con le risorse finanziarie disponibili che oggi non sono sicuramente sufficienti per poter pianificare tutti gli interventi di cui necessiterebbe il territorio provinciale. In attesa di realizzare gli interventi sopra ricordati, lattenzione sulla qualit dellacqua distribuita dallacquedotto di S. Felice massima: allo stato attuale sono mantenute frequenze di controllo e di analisi superiori a quelle di routine previste dalla normativa in materia: n 2 analisi microbiologiche (su campioni di acqua grezza e trattata) e n 1 analisi virologiche (su campioni di acqua trattata) alla settimana. Inoltre, per garantire una maggiore sicurezza, Garda Uno ha migliorato il sistema di telecontrollo per tenere costantemente registrato e monitorato da remoto il processo di disinfezione, a sua volta integrato da punto di vista impiantistico con linstallazione di unulteriore fase di clorazione con biossido di cloro nella fase di pre-trattamento. Gli interventi finanziati dallAATO, a causa della natura improrogabile e urgente, dovranno essere ultimati entro aprile 2010.
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borghesia deve capire che, come i valori senza interessi sono presbiti, gli interessi senza valori sono miopi. Ci perch i valori senza interessi guardano troppo lontano mentre gli interesssi senza valori guardano troppo vicino. Entrambi, se divisi, guardano ma non vedono, ascoltano ma non odono, odono ma non sentono. Come dimostra lesito inglorioso della finanza made in Brescia, lo strabismo di Gnutti e soci fu di separare gli interessi dai valori, ritenendo che gli uni potessero fare a meno degli altri. Invece, pur essendo difficilmente conciliabili, interessi e valori, come finanza e industria, devono sforzarsi di andare di pari passo e impegnarsi a procedere di conserva avendo in comune lo stesso destino. Come finanza e industria, anche interessi e valori divisi sono perdenti, uniti sono vincenti. Parafrasando il detto di Plinio (Natura non facit saltus, historia facit saltus) possiamo dire che Finanza facit saltus, industria non facit saltus. La finanza pu essere una illusoria scorciatoia per la ricchezza, come la politica lo per il potere. Lindustria, al contrario, non ha scorciatoie ma deve fare i conti con la dura necessit del tempo e del lavoro, quindi del rischio, e con i graduali passaggi del mercato. Il fare sistema, infine, uno slogan astratto: se non riusciamo nemmeno a fare quadrato per difenderci a casa nostra, non pensabile che possiamo fare squadra per aggredire i mercati esteri (la Germania vende allestero il proprio sistema-Paese, il Nord Est ha esportato in Romania il proprio sistema distrettuale, noi riusciamo a mala pena a vendere noi stessi). INVESTIRE NELLA RETE DELLINDUSTRIA Ma quale industria? Meno finanza e pi industria? Certo, ma come possibile se il passaggio dallindustria alla finanza un biglietto di sola andata? Pi economia reale e meno economia virtuale? Benissimo, ma come pensabile se la finanza stata fino a ieri unalternativa senza ritorno? Come ipotizzabile se nelle economie moderne l80% del pil (92% in Usa) proviene dai servizi e dal terziario? Non basta dire investiamo di pi nellindustria e nelleconomia reale poich vi sono diversi comparti industriali dove, a causa della crisi o saturaMESI 12MARZO 2010

zione dei mercati, perfettamente inutile anzi antieconomico investire. Occorre precisare in quali comparti industriali opportuno investire, ed ovvio che i settori pi competitivi e suscettibili di crescita sono in prevalenza quelli ad alta tecnologia, che a Brescia contano esempi qualitativamente significativi ma quantitativamente marginali, non tali da rappresentare grandezze sistemiche. il rischio che corre il neonato Csmt (Centro servizi tecnologici multisettoriale), una iniziativa benemerita e quanto mai necessaria alla ricerca e al rapporto universit-imprese, ma le cui ipotizzate nanotecnologie rischiano di diventare nane-tecnologie. RETI TERRITORIALI E RETI DIGITALI Poich lo il capitalismo reticolare che stiamo vivendo, figlio del capitalismo prima molecolare, cio capillare e corpuscolare, e poi coalizionale, ossia cablato dalla telematica digitale. Non era rete lindustria (old economy) di ieri, ricchezza senza valore, ma rete la finanza (new economy) di oggi, valore senza ricchezza. Il problema fermo restando la necessit di una ricerca costante di prodotti innovativi e della sperimentazione di tecnologie pi avanzate nei comparti tradizionali per mantenerli efficienti come rendere pi competitivi i settori maturi (tradizionali) bresciani. lindustria che produce ricchezza, mentre la finanza la trasferisce (crea valore). Produzione di ricchezza e creazione di valore, pur non andando confuse, sono complementari. Due facce della stessa medaglia economica. Per ci industria e finanza devono andare di pari passo: unite sono vincenti, divise sono perdenti. Se la finanza ancella dellindustria, questa deve essere nutrice della finanza. Lesigenza prioritaria, allora, non investire di pi nellindustria (la cosiddetta economia reale di cui tutti oggi si riempiono la bocca come ieri inneggiavano alle magnifiche sorti della finanza) come dicono con sterile e stucchevole coazione a ripetere sociologi ed economisti. Occorre precisare quale industria e in quali comparti, poich non tutta lindustria sostenibile in quanto

alcuni dei suoi settori sono ormai irrimediabilmente obsoleti e quindi perdenti, per non dire perduti. Una saturazione che la crisi scoppiata nel settembre 2008 ha impietosamente messo a nudo, insieme alla necessit di una profonda ristrutturazione e incisiva trasformazione del sistema economico. Non solo nazionale, ma anche provinciale, poich anche Brescia dovr mettere mano al cambiamento e alla modernizzazione di alcuni suoi comparti pi esposti alla concorrenza estera. Per la semplice ragione che, a causa di una innovazione tecnologica che ha moltiplicato lofferta e di una domanda che, per quanto sostenuta, non in grado di assorbirla, nel mercato non ci sar pi posto per tutti. Nemmeno nel mercato globale che, date le sue dimensioni, sembrava essere una sicura promessa di sopravvivenza per ogni concorrente. ANCHE IL LAVORO UNA GRANDE RETE Dalla crisi, purtroppo, si uscir quando cominceremo a contare i morti. La chiusura in atto delle aziende deboli o sottocapitalizzate e il conseguente aumento della disoccupazione ne sono una palmare conferma. Lunica risposta una innovazione di prodotto, ossia la nascita di nuove aziende, in grado di assorbire la disoccupazione creata dalla innovazione di processo. E in concomitanza una flessibilit del lavoro sempre pi accentuata e diffusa, al limite della precariet controllata, non certo il ritorno al posto fisso di cui ha parlato persino un ministro come Tremonti ben sapendo che il posto fisso per tutti, nella situazione attuale, una solenne bufala oltre che una solare utopia. Una flessibilit sempre pi estesa a tutto il mondo del lavoro, poich se tutti siamo flessibili, nessuno precario. I precari sono invece gli esclusi da un mercato del lavoro dove l80%, come in Italia, ha il posto fisso inamovibile. Ma linnovazione radicale, di prodotto, ossia la nascita di nuove aziende in grado di riassorbire la disoccupazione conseguente alla innovazione incrementale, di processo, una risposta agibile nel medio-lungo termine, quindi ardua e costosa, poich nellimmediato linnovazione tecnologica elimina pi posti di quanti ne crea.

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Elezioni Regionali 2010

UNO spaZIO dEdICatO al


Mesi offre, come preannunciato lo scorso numero, uno spazio dedicato alla politica, al confronto ed alle ormai imminenti elezioni amministrative. Nelle prossime pagine, infatti, potrete trovare e confrontare le opinioni di alcuni dei candidati che chiederanno il voto ai cittadini in occasione della scadenza elettorale di fine mese. Sono risposte a quesiti identici, stilati dalla nostra redazione, che abbiamo inoltrato a quanti hanno partecipato alla nostra offerta, del tutto gratuita, evidenziata lo scorso numero. Le domande riguardano diversi argomen-

CONFRONtO
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ti e toccano vari aspetti della vita sociale e delle opinioni. I candidati che hanno risposto sono stati collocati in pagina con identica valenza e spazio. Le pagine che seguono contengono un panorama interessante, anche se certo non esaustivo e necessariamente di sintesi per questione di tempi organizzativi e di spazi a nostra disposizione. Si tratta solo di uno strumento in pi, che abbiamo offerto ai lettori, pur con tutti i limiti dettati dalle necessit editoriali e redazionali. Speriamo di aver contribuito comunque ad ampliare gli spazi del confronto politico e le opportunit di riflessione. Buona lettura.
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Elezioni Regionali 2010

FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

VIttORIO aGNOlEttO

con servizi integrati e pi centri. Stop al sistema Milano-centrico e alle periferie, ovunque i cittadini devono avere servizi, verde, luoghi di cultura e svago. Occorre un piano strategico della mobilit che lasci ai limiti esterni dellarea le auto, con parcheggi di interscambio gratuiti dove un sistema di tram, metropolitane e treni conduca verso il centro. Va attuato il piano delle gronde su ferro, cio i collegamenti trasversali tra i paesi dellhinterland. Investire sullalta velocit, con enormi spese a beneficio di pochi sbagliato: miglioriamo anzi tutto la vita dei pendolari, senza nuove autostrade, che incentivano luso dellauto. Quanto al marchio Milano, s, se rispettoso dellambiente e dei diritti di tutti. Federalismo fiscale: credito, tasse, burocrazia. Lo sviluppo possibile. Il primo rischio del federalismo fiscale che le tasse invece di diminuire aumentino, con il moltiplicarsi dei balzelli locali. Lobiettivo, oltre alla riduzione delle imposte per le fasce pi deboli, dovrebbe essere la semplificazione fiscale, mentre stiamo andando in direzione opposta. In ogni caso il problema un altro: i ricchi sempre pi ricchi e i poveri sempre pi poveri. I profitti sulle operazioni finanziarie realizzate dai grandi poteri speculativi sono tassati molto meno che nel resto dEuropa (al contrario dei conti correnti dei semplici risparmiatori) e levasione fiscale sempre alle stelle: con lo scudo fiscale secondo lABI sono stati scudati circa 100 dei 150 miliardi nascosti al fisco; di questi 70 in Lombardia. Voto ed immigrati, quando attuereste il diritto al voto e con che criteri, solo quantitativo o qualitativo? In quasi tutti i Paesi europei il voto alle elezioni locali e regionali esteso agli stranieri e viene concesso dopo un determinato periodo di permanenza. Anche il governo italiano dovrebbe fare lo stesso, a partire dal criterio della residenza: chi vive, lavora e paga le tasse in Italia pu votare. Noi pensiamo che dopo alcuni anni si potrebbe trovare un accordo su 5 anni sia giusto concedere il diritto di voto. Il 60% dei 4,3 milioni di immigrati regolari nel nostro Paese da oltre 6 anni: dovrebbe potersi esprimere almeno alle amministrative. In questo modo i migranti avrebbero diritti e doveri pari agli altri cittadini e si favorirebbe davvero lintegrazione.

Stretta creditizia, il presidente americano Obama vuole applicare una nuova politica fiscale alle banche. Poche tasse a chi sostiene aziende e famiglie e, daltro canto, atteggiamento duro nei confronti di chi fa business utilizzando come strumento il credito bancario. La vostra opinione. Ha fatto bene Obama a detassare le banche che facilitano il credito a famiglie e piccole imprese e tassare quelle che usano i propri fondi per speculazioni finanziarie ad alto rischio, facendo s che in caso di difficolt le perdite ricadano sui clienti. Da noi, invece, si sono dati soldi alle banche senza imporre di concedere fidi ai piccoli risparmiatori e alle piccole imprese. InolMESI 12MARZO 2010

tre, a differenza di Obama, per me la priorit devessere ridurre le tasse a dipendenti, pensionati, piccole imprese e artigiani, senza tagliare le entrate pubbliche che servono per sanit, scuola e trasporti. Per farlo bisogna incrementare la tassazione sulle speculazioni finanziarie e introdurre una tassa sui grandi patrimoni (quelli di vari milioni di euro). Tav e logistica, siete favorevoli a un sistema lombardo di area metropolitana globale, una sorta di marchio Milano che racchiuda le eccellenze della regione o meglio a uno sviluppo provinciale e confini ben delimitati? Siamo favorevoli a unarea metropolitana

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PARTITO DEMOCRATICO

GIaNNI GIREllI

Stretta creditizia, il presidente americano Obama vuole applicare una nuova politica fiscale alle banche. Poche tasse a chi sostiene aziende e famiglie e, daltro canto, atteggiamento duro nei confronti di chi fa business utilizzando come strumento il credito bancario. La vostra opinione. Il nostro sistema creditizio, pur non essendo il peggiore del mondo, mostra una marcata difficolt a fare la banca, e cio aiutare realmente leconomia nei momenti difficili. C bisogno che l UE affronti la questione con determinazione e autorevolezza sullo stile di Obama. Tav e logistica, siete favorevoli a un sistema lombardo di area metropolitana globale, una sorta di marchio Milano che racchiuda le eccellenze della regione o meglio a uno sviluppo provinciale e confini ben delimitati? Preferirei parlare di un marchio Lombardia che di un marchio Milano, dove lo sviluppo di ogni singola provincia permette alla nostra regione di inserirsi in un disegno sud europeo. La sfida del futuro coniugare la crescita di territori piccoli in processi sempre pi ampi. Questo il nuovo concetto di progresso. Federalismo fiscale: credito, tasse,

burocrazia. Lo sviluppo possibile. Basterebbe cominciare dalla norma che c e che prevede ruoilo e autonomia regionale non sempre esercitata. Inoltre bisogno evitare che il centralismo nazionale sia sostituito da un centralismo regionale. Il vero federalismo va costruito dal basso non calato dallalto quasi fosse una gentileconcessione . . .. Voto ed immigrati, quando attuereste il diritto al voto e con che criteri, solo quantitativo o qualitativo? Argomento che non pu essere affrontato in poche battute. Mi limito a dire che prima di modificare lattuale normativa necessario uscire dalla de-

magogica contrapposizione tra buonisti e duri e decidersi ad attuare vere politiche di integrazione. In un mondo dove la mobilit delle persone sta diventando il metodo di interagire fra popoli e nazioni indispensabile affrontare in modo serio la questione agendo in sintonia con il resto dEuropa. Di certo e questo lo sottolineo ogni ragionamento deve partire dal rispetto e dal senso di cittadinanza, al di l del diritto di voto, fatto di diritti e di doveri che chiunque viva e lavori nel nostro paese deve sentire proprio. Non una concessione ma una reale chiamata alla responsabilit verso chi vive con noi.

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PECIALE

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POPOLO DELLE LIBERT

VaNNI lIGasaCCHI

continuo urbanizzato che si estende da Torino a Venezia e verso Bologna. Si tratta dunque di una realt composita, ma al tempo stesso unitaria, che deve agire in rete per affrontare e risolvere i problemi posti da uno sviluppo intenso, ma non sempre rispettoso delle caratteristiche ambientali e sociali, che finora lhanno permesso. Questo per senza dimenticare che il centro del sistema metropolitano rimane Milano, che si colloca alla confluenza di importanti vie di comunicazione che collegano lest e lovest dellarea padana ma anche lItalia con lEuropa. Federalismo fiscale: credito, tasse, burocrazia. Lo sviluppo possibile. Il federalismo fiscale un primo passo per le altre riforme, quelle istituzionali, dei regolamenti parlamentari, del codice delle autonomie e di tutte quelle riforme rimaste nel cassetto per anni. LItalia deve essere ripensata come una repubblica fondata sullautonomia di pi livelli di governo, che ha bisogno del federalismo fiscale per essere efficiente e funzionale. Del resto basta dare piena attuazione allarticolo 119 della Costituzione, con lapprovazione delle norme gi approvate dalla regione Lombardia. Certo, servono efficaci garanzie che la perequazione riduca ma non annulli le differenze di capacit fiscale, fermo restando il principio costituzionale di giusto equilibrio tra solidariet ed efficienza, premiando i comportamenti finanziari virtuosi e le regioni con una minore evasione fiscale. Voto ed immigrati, quando attuereste il diritto al voto e con che criteri, solo quantitativo o qualitativo? Il Pdl, nella figura del presidente Berlusconi, non ha mai nascosto la volont di apertura agli immigrati attraverso la loro partecipazione attiva alla vita politica e economica. I criteri vanno stabiliti, ma ci che certo che i nuovi italiani dovranno rispettare i nostri costumi e le nostre leggi. Volont di integrazione, lavoro certo, competenza professionale e conoscenza della lingua: questi i requisiti che consentiranno a un immigrato di votare.

Stretta creditizia, il presidente americano Obama vuole applicare una nuova politica fiscale alle banche. Poche tasse a chi sostiene aziende e famiglie e, daltro canto, atteggiamento duro nei confronti di chi fa business utilizzando come strumento il credito bancario. La vostra opinione. Pi che atteggiamento duro nei confronti di chi fa business sfruttando il credito bancario bisogna contenere con fermezza latteggiamento delle banche, le prime a esagerare con luso degli strumenti creditizi nelle loro mani. Le banche devono tornare a fare le banche, mentre ora la maggior parte degli istituti di credito, con qualche eccezione nel credito
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cooperativo, crea difficolt di accesso al credito ai cittadini e alle piccole imprese. Non ci sono bacchette magiche, solo il ritorno alla vocazione di prestare denaro dietro compenso e con il rischio connesso. Bisogna ridare fiducia ai consumatori e soprattutto alle imprese: non c altro modo per rilanciare leconomia. Tav e logistica, siete favorevoli a un sistema lombardo di area metropolitana globale, una sorta di marchio Milano che racchiuda le eccellenze della regione o meglio a uno sviluppo provinciale e confini ben delimitati? Il sistema metropolitano lombardo costituisce solo la sezione centrale di un

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Stretta creditizia, il presidente americano Obama vuole applicare una nuova politica fiscale alle banche. Poche tasse a chi sostiene aziende e famiglie e, daltro canto, atteggiamento duro nei confronti di chi fa business utilizzando come strumento il credito bancario. La vostra opinione. Sarebbe il caso che le banche tornassero ad essere quello che erano quando sono nate: difensori del risparmio e sostenitrici dellimpresa. Oggi purtroppo il sistema bancario si allontanato dal territorio preferendo il mercato finanziario speculativo internazionale con le conseguenze che sappiamo. Anzich investire a sostegno delle piccole e medie imprese del territorio i grandi istituti preferiscono accumulare e speculare. per queste ragioni che il mio Movimento guarda con simpatia al sistema delle banche di credito cooperativo che mantiene vivo il legame con il territorio e rappresenta oggi un riferimento reale per artigiani, commercianti e piccoli imprenditori, ossia la colonna portante del sistema economico padano. Tav e logistica, siete favorevoli a un sistema lombardo di area metropolitana globale, una sorta di marchio Milano che racchiuda le eccellenze della regione o meglio a uno sviluppo provinciale e confini ben delimitati? Tutto ci che pu essere utile a rendere pi competitiva la Lombardia sul versante delle infrastrutture bene accetto. necessario investire sui collegamenti interni ed esterni della nostra Regione, altrimenti si corre il rischio di non essere al passo con il resto dellEuropa. Limportante, per, che lo sviluppo di un sistema del genere non sia scriteriato e selvaggio ma presti attenzione alla salvaguardia dellimmenso patrimonio storico-ambientale lombardo, argomento che sta particolarmente a cuore alla Lega Nord. Federalismo fiscale: credito, tasse, burocrazia. Lo sviluppo possibile. Lunico sviluppo possibile per il federalismo fiscale la piena attuazione del principio di sussidiariet, ovvero il trasferimento dei poteri fiscali dallo stato centrale ai centri decisionali maggiormente vicini alla

alEssaNdRO MaREllI LEGA NORD

vita del cittadino. Lobiettivo conferire agli enti locali la gestione delle risorse prodotte sul territorio impedendo che queste vengano disperse a centinaia di chilometri di distanza, ponendo fine agli sprechi e razionalizzando finalmente le spese. Ne seguirebbe certamente anche una sensibile semplificazione della burocrazia, ad oggi troppo macchinosa e quindi poco efficiente. Voto ed immigrati, quando attuereste il diritto al voto e con che criteri, solo quantitativo o qualitativo? Il voto agli immigrati pu essere concesso unicamente a chi lo merita e non deve in alcun modo passare il messaggio che lot-

tenimento della cittadinanza sia qualcosa di dovuto per automatismo. Gli attuali 10 anni di presenza regolare sul territorio italiano sono una soglia ragionevole; ingenuo e pericoloso credere che persone provenienti da paesi dove lo stato di diritto non esiste possano fare propri i nostri meccanismi in un lasso di tempo inferiore. Sul versante qualitativo poi il minimo indispensabile una buona conoscenza della lingua italiana e unaccettazione assoluta delle leggi che ci governano. Ma non basta: sarebbe auspicabile che coloro che sono intenzionati a chiedere la cittadinanza si impegnino a rispettare le tradizioni, gli usi e la storia dei territori dove hanno deciso di stabilirsi.
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POPOLO DELLE LIBERT

FRaNCO NICOlI CRIstIaNI

Stretta creditizia, il presidente americano Obama vuole applicare una nuova politica fiscale alle banche. Poche tasse a chi sostiene aziende e famiglie e, daltro canto, atteggiamento duro nei confronti di chi fa business utilizzando come strumento il credito bancario. La vostra opinione. Ritengo che le banche debbano erogare crediti e non fare finanza speculativa. Tav e logistica, siete favorevoli a un sistema lombardo di area metropolitana globale, una sorta di marchio Milano che racchiuda le eccellenze della regione o meglio a uno sviluppo provinciale e confini ben delimitati?
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Non si pu pensare a confini delimitati. Tav e logistica vanno considerati in unottica di ampiezza e totalit in funzione del ruolo globale della nostra regione. Federalismo fiscale: credito, tasse, burocrazia. Lo sviluppo possibile. Il credito deve essere commisurato oltre che agli investimenti delle aziende anche alla loro capitalizzazione. Attraverso un maggiore flusso di denaro e un virtuoso controllo sugli investimenti e sul conseguente utilizzo, avremo la possibilit di eliminare inutili sprechi nel sistema fiscale italiano. Se si vuole ricreare un circuito virtuoso

necessario, a mio parere, provvedere anche ad una diminuzione drastica delle tasse con conseguente ripercussione positiva sullevasione fiscale. Superare gli ostacoli burocratici, sebbene sia impresa ardua, uno degli obbiettivi primari che la Pubblica amministrazione deve porsi nellimmediato futuro anche nel segno della semplificazione. Voto ed immigrati, quando attuereste il diritto al voto e con che criteri, solo quantitativo o qualitativo? Non parlerei di qualit o quantit ma ritengo che tale diritto debba essere saggiamente connaturato allacquisizione della cittadinanza italiana che non pu sicuramente essere maturata in tempi brevi. utile, a mio avviso, favorire una civile convivenza attraverso la conoscenza della lingua italiana e il mantenimento di comportamenti rispettosi del nostro sistema giuridico e della nostra religione.

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Stretta creditizia, il presidente americano Obama vuole applicare una nuova politica fiscale alle banche. Poche tasse a chi sostiene aziende e famiglie e, daltro canto, atteggiamento duro nei confronti di chi fa business utilizzando come strumento il credito bancario. La vostra opinione. Non servono interventi punitivi ma un effettivo sostegno al credito perch famiglie e imprese hanno bisogno di una maggiore facilit di ottenere prestiti a tassi i pi bassi possibili. Per fare questo necessario ricostruire, nei rapporti tra le banche e le imprese un rapporto di fiducia che venuto meno. Pertanto gli incentivi alle banche devono servire a garantire liquidit alle imprese; bisogna rinforzare quelle strutture, come i Confidi, che offrono garanzie integrative a quelle fornite dalle aziende. Ed certo che gli aiuti dello Stato devono servire a tutto il sistema economico e non solo alle banche, le quali devono ricominciare a fidarsi delle famiglie e delle imprese. Tav e logistica, siete favorevoli a un sistema lombardo di area metropolitana globale, una sorta di marchio Milano che racchiuda le eccellenze della regione o meglio a uno sviluppo provinciale e confini ben delimitati? La Lombardia una citt diffusa, ma con forti polarizzazioni su singole aree cittadine e provinciali. La soluzione non lomologazione della regione a Milano, che troppo spesso ha attratto risorse e proposte in una logica puramente milanese. La risposta , invece, da un lato nella valorizzazione di tutte le aree, in particolare di quella bresciana, che la pi importante dopo quella del capoluogo, e che attrattiva nei confronti del resto della Lombardia orientale e di parte del Veneto. Dallaltro nella creazione di una rete di comunicazioni e di relazioni, anche fisiche (collegamenti stradali e ferroviari), che punti su uno sviluppo diffuso e con centri di decisione che restino diffusi, mantenendo lautonomia e

MaURO paROlINI POPOLO DELLE LIBERT

valorizzando le differenze. Federalismo fiscale: credito, tasse, burocrazia. Lo sviluppo possibile. Lo scopo del federalismo fiscale quello di avvicinare lutilizzo delle risorse economiche derivate dalla imposizione fiscale al punto in cui vengono prelevate. Quindi non deve produrre un aumento delle tasse, ma caso mai una loro riduzione, e un utilizzo pi efficiente delle risorse perch sottoposto a un controllo pi diretto. Le attese? Una maggiore autonomia decisionale e una maggiore efficienza della macchina amministrativa. Altrimenti si rischia solo una dispersione che pu portare pi

danni che benefici. Voto ed immigrati, quando attuereste il diritto al voto e con che criteri, solo quantitativo o qualitativo? La questione della cittadinanza va enfatizzata: no quindi al diritto di voto anticipato e si al mantenimento dei dieci anni di residenza per ottenerla che sono un congruo percorso di prova che deve essere superato positivamente. Alla fine del percorso poi va verificata la conoscenza della lingua e della cultura italiana come condizioni necessarie per integrarsi nel nostro paese a cui, peraltro, bisognerebbe dimostrare di essere un po affezionati.
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UNIONE DI CENTRO

GIaNMaRCO QUadRINI

Lidea buona, ma credo che in Lombardia il sistema trasporti debba ora affrontare altre urgenze. Sia chiaro, riconosco la positivit di investire sullAlta velocit e su reti ferroviarie e metropolitane ben sviluppate ramificate. Ritengo per che sia oggi pi necessario mettere fine ai continui disagi che i pendolari lombardi devono quotidianamente sopportare. Treni soppressi, continui ritardi, treni passeggeri in condizioni a di poco indecenti sono ormai allordine del giorno.Tutto questo deve indurre la Regione Lombardia ad attivarsi con determinazione e impegno per cambiare questa situazione divenuta inaccettabile. Federalismo fiscale: credito, tasse, burocrazia. Lo sviluppo possibile. Non so a quale sviluppo porter questo federalismo targato Lega, in quanto si tratta di un contenitore di numeri di cui non possibile valutare limpatto economico perch i conti vengono fatti dopo e non prima di affidare a Regioni ed enti locali ampi poteri di spendere e di tassare. LUnione di Centro ha unaltra idea di federalismo. Essa pensa che le competenze dello Stato, delle Regioni e delle autonomie debbano essere nette e chiare; che ci debba essere corrispondenza tra autonomia e decentramento delle funzioni amministrative e autonomia di entrata e di spesa; che vada riconosciuto il ruolo insostituibile dello Stato nelle politiche di sviluppo economico e di coesione sociale. Voto ed immigrati, quando attuereste il diritto al voto e con che criteri, solo quantitativo o qualitativo? La concessione del voto agli immigrati deve tener conto non tanto degli aspetti quantitativi, cio del numero di anni trascorsi regolarmente in Italia, ma soprattutto dei criteri qualitativi. Mi spiego. Se da un lato non si pu pensare di considerare gli immigrati solo come forza lavoro per svolgere i mestieri che gli italiani rifiutano, dallaltro non si deve dimenticare che la concessione del voto deve venire in parallelo allintegrazione completa dellimmigrato nel nostro Paese. Ci significa anche per gli immigrati maturare amore per la terra e la cultura italiane, possesso della lingua, condivisone di valori e costumi e rispetto delle regole del nostro popolo.

Stretta creditizia, il presidente americano Obama vuole applicare una nuova politica fiscale alle banche. Poche tasse a chi sostiene aziende e famiglie e, daltro canto, atteggiamento duro nei confronti di chi fa business utilizzando come strumento il credito bancario. La vostra opinione. Credo che la politica fiscale del presidente Obama sia il tentativo di dare una svolta coraggiosa ad un sistema che per il bene della gente da tempo necessitava di essere rivisitato. E lItalia non certamente esente dal bisogno di un simile cambiamento. Nuove politiche fiscali applicate alle banche sarebbero senzaltro un valido aiuto a sostegno di quelle fasce deboli come famiglie e
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aziende. Io stesso sono convinto che il sistema bancario italiano vada in questo senso rivisto ed ho recentemente proposto che sarebbe cosa assai lodevole se in questo momento di forte crisi le banche avessero il coraggio di rinunciare per un paio danni ad una parte dei loro utili e dei loro dividendi, utilizzando queste risorse per sostenere piccole imprese e famiglie. Tav e logistica, siete favorevoli a un sistema lombardo di area metropolitana globale, una sorta di marchio Milano che racchiuda le eccellenze della regione o meglio a uno sviluppo provinciale e confini ben delimitati?

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TRADE E QUARTIERI

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dallIMpREssIONIsMO al FUtURIsMO
di ESTERINO BENATTI

VIa saN FaUstINO


pescava con estrema tranquillit e chi riposava alloratorio di San Giacomo prima di riprendere il cammino verso Santiago de Compostela. Quella tela ricca di vita e variopinta di brescianit ha circa settecento anni. La storia di San Faustino ne conserva numerose, figlie di epoche diverse ma di uno spirito unico, che sembra trovare lessenza stessa della nostra citt proprio in una via che, un tempo, era un fiume. Lultimo fotogramma di San Faustino quello che scorgiamo ai giorni nostri. Di alberi non vi pi traccia, ma lo scrosciare del fiume si pu ancora udire, quasi fosse la voce della nostra antica coscienza. Per sentirla basta appoggiare lorecchio sul tubo metallico presente sulla parete della chiesa del Carmine. La tavolozza a disposizione dei pittori di passaggio, oggi come allora, estremamente ricca. In questi anni, inoltre, si respira unaria di trasformazione che merita di essere fissata sulla tela. La storia, infatti, sta bussando con decisione e il vecchio San Faustino risponde, muovendo un passo deciso nel futuro di Brescia e dellItalia intera verso la nascita di una nazione multietnica. Un abitante su tre, qui, straniero e numerose attivit commerciali hanno nomi che evocano terre lontane. Il cuore pulsante di Brescia diventato una sorta di ombelico del mondo, una pangea in cui persone provenienti da ogni angolo del pianeta vivono fianco a fianco. Le voci da marciapiede, spesso, appartengono a uno spartito sconosciuto e lo scambio di convenevoli in dialetto tra due anziani sembra provenire da strumenti fuori dal coro, ma che restano insostituibili. Qualche bresciano doc, intanto,
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eguendo il percorso del fiume. Via San Faustino nacque cos, con abitazioni strette e variopinte che si ergevano lungo le sponde del Garza, creando uno scenario perfetto per qualsiasi pittore impressionista. Fin dallalto medioevo era la zona pi vissuta di una citt attiva nel commercio e nellartigianato, brulicante di vita, operosa e devota. Era il cuore pulsante delleconomia cittadina, tanto da provocare lespansione delle mura urbane per includerne le ricchezze. L dove cera una citt, tuttavia, cera anche parecchia erba, o meglio, boschi, che diedero il nome alla chiesa dorigine: Santa Maria in Silva. Su quella via sinuosa cera chi

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TRADE E QUARTIERI

porta i figli in altre scuole. Altri, tempo fa, si leccarono i baffi intascando soldoni da appartamenti subaffittati. Il tempo scorre e i colori prendono il sopravvento, sempre pi forti, sempre pi vivi. Non sono pi solamente quelli delle case in riva al fiume, dei boschi e delle botteghe. Sono quelli di un popolo nuovo nella pelle, nella cultura, nella religione e nella speranza. Via San Faustino resta l, unica e romantica, e al suo interno sgorgano nuovi corsi dacqua. Il principale segue il tragitto che una ragazza sorridente compie ogni giorno tra scuola e oratorio guidando una fila di bambini, ambasciatori della pangea bresciana. Sicurezza, permesso di soggiorno, lavoro in nero e diritto di voto non li riguardano. Sono problematiche gestite pi o meno male da chi, troppo spesso, parla senza conoscere. I bambini guardano avanti. Sono troppo impegnati a costruire lItalia che verr con le uniche armi a loro disposizione: lallegria, la dedizione ai sogni e quella propensione naturale a tenersi per mano. Saranno

loro a trascinarci nel futuro, collegando la tela dorigine - quella in cui Faustino e Giovita respinsero palle di cannone - a quella disegnata da loro stessi a colpi di pennarello, in cui i due santi stanno con le braccia aperte, pronti ad accogliere chi sa appoggiare lorecchio per ascoltare la voce fiume.

CI RACCONTANO SAN FAUSTINO DON ARMANDO NOLLI (PARROCO) Possiamo parlare di San Faustino come del primo quartiere multietnico di Brescia? Chi viene da fuori ha limpressione di arrivare in una qasba, per chi ci vive la normalit. Gli anziani sono quelli che soffrono maggiormente lintegrazione: gli sembra di trovarsi in una citt che non pi la loro. I problemi sono quelli che nascono inevitabilmente dalla coabitazione di culture differenti. Per superare le diversit bisogna conoscersi, altrimenti si fa solo teoria fine a s stessa o si denuncia un problema che non si vuole risolvere. Si convive solo vivendo. La scuola e il centro di aggregazione giovanile presente in oratorio giocano un ruolo fondamentale nel processo di integrazione. Certamente. Lunica scuola quella
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Don Armando Nolli, parroco.

elementare. Vanno tutti l, salvo alcune famiglie che pensano siano pi opportune scuole meno colorate. Il Cag una grande occasione. Il Comune ci aiuta consentendoci di svolgere un ruolo sociale e educativo. Credo che aiutare le parrocchie sia fondamentale, anche da parte dei privati. Lintento non quello di far venire in chiesa pi gente, ma ampliare i servizi sociali, che sono una risposta ai bisogni della cittadinanza. Il

Cag un luogo di appoggio sicuro per i genitori e offre servizi che nascono dalla nostra sensibilit educativa: i ragazzi per strada non ci devono essere. La chiesa ancora frequentata? Un terzo degli abitanti non sono cristiani, ma il discorso delle presenze non riguarda solamente la diversit delle religioni, piuttosto la dimensione della fede dei nostri tempi. La pigrizia e quella falsa libert largamente diffusa fanno s che tanti bambini debbano rinunciarvi perch non accompagnati. Ci sono stati episodi di conversioni? Sono rari e bisogna andarci cauti. Occorrono convinzioni profonde e un cammino di un certo tipo, non c la corsa a battezzare la gente e lo stesso vale per il catechismo. Noi chiediamo ai bambini musulmani se fanno il ramadan accertandoci che siano fedeli. Ci sono responsabilit che bisogna far proprie fin da bambini. Lunico nostro invito quello a vivere una vita significativa. Cosa chiederebbe alle istituzioni? Le istituzioni sono sempre pi capaci

A sinistra uno scorcio della fiera di San Faustino, a destra la chiesa Parrocchiale dedicata a San Faustino e Giovita.

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Luigi Castiglioni, salumiere.

di guardare ai fenomeni sociali, lattenzione c, ma chiaro che, se fossi lassessore ai servizi sociali o il sindaco, cambierei Brescia. Il mio invito, tuttavia, semplicemente a riflettere, perch la sola ideologia non paga. Lordine pubblico lo vogliono tutti, salvo chi ha interessi nel disordine, ma si pu raggiungere in tante maniere. Non si pu affidare tutto alle forze dellordine. I servizi sociali possono essere un sostegno alla vita umana. Bisogna essere capaci di vedere le cose a 360 gradi. LUIGI CASTIGLIONI (SALUMERIA CASTIGLIONI) Il suo un negozio storico di San Faustino. uno degli ultimi capisaldi del quartiere. Fu aperto da mio nonno nel 1922. Come cambiata nel corso degli anni questa zona? Come tutto il centro era lunico ipermercato, oltre ad essere il cuore pulsante della citt. Adesso ci sono ipermercati in ogni angolo della periferia e questo ha snaturato le nostre realt, insieme alla chiusura di parecchi cinematografi. Era pi facile per mio nonno e mio padre.

Ci descriva la sua clientela. mista, questo un quartiere popolare. Il prodotto che va di pi? I cicioli, li facciamo noi. un articolo rinomato per il quale viene gente anche dalla periferia. Per il resto puntiamo sulla qualit e sulla selezione dei prodotti migliori. San Faustino una zona vivibile? Si vive come in qualsiasi altro quartiere. Secondo me c meno sicurezza nelle periferie. I negozianti che si appigliano al discorso dellordine pubblico lo usano solo come pretesto. DOMENICA BRESCIANI (EDICOLA) Chi legge di pi? Gli italiani. C ancora la bella abitudine di acquistare il quotidiano, mentre i giovani puntano di pi sulle riviste. Gli stranieri comprano i giornali con le offerte di lavoro o per la ricerca della casa. A volte accontentano i bambini con figurine e dvd. Com San Faustino visto dalledicola? Siamo in una fase di passaggio sotto diversi punti di vista: crisi, integrazione, strutture, societ. San Faustino davvero bella, dovrebbe tornare ad essere il cuore della citt, unica per il suo passato e le sue atmosfere splendide. Serve uno sforzo per darle vitalit. MAISRA WAHIP (FRUTTIVENDOLO) Da quanto tempo sei in Italia? Mi sono trasferito qui dallEgitto dieci anni fa. Vivo qui con mia moglie e la nostra bambina. Sei felice? Molto. Brescia ormai la mia seconda casa e voglio vivere qui per sempre. Gli

Matteo Disetti, barista.

italiani mi hanno accolto bene, ho tanti amici e non ho mai avuto problemi. Gli unici ostacoli sono la crisi e il costo dellaffitto, ma bisogna tenere duro. Aspetto che arrivino tempi migliori e sono ottimista. Tra i tuoi clienti ci sono anche italiani? Soprattutto italiani, anche se vengono qui persone di varie nazionalit a fare acquisti. MATTEO DISETTI (BAR DESIO) Da quanto tempo avete lattivit qui? Siamo qui da due anni, una zona invivibile. Per quale motivo? Immigrazione, delinquenza e totale assenza dello Stato sono le cause per cui, se tornassi indietro, aprirei in un altro posto. Mi difendo selezionando la clientela con il prezzo e trattando bene solo chi si comporta in un certo modo. Quali sono i momenti della giornata in cui lavorate di pi? Colazioni, pranzi e aperitivi. I principali clienti sono le persone che lavorano nei paraggi.
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Maisra Wahip, fruttivendolo.

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Uno scorcio del centro di Flero.

la pERIFERIa dal sapORE dI paEsE


di ALESSANDRA TONIZZO

FlERO
CI RACCONTANO FLERO DON VALERIO SCOLARI Ci parli di Flero Qui la qualit della vita buona, Flero un paese esteso che, negli ultimi anni, ha aumentato la sua popolazione. ricco di servizi e di spazi verdi, il traffico contenuto. La parrocchia una realt vissuta dai giovani? LOratorio Don Bosco un importante centro di aggregazione valido sia per i pi giovani, con grest e campi invernali, che per gli adulti tramite centri dascolto e corsi di alfabetizzazioni gratuiti per le tante famiglie straniere. Socialmente il paese variegato? Esistono molte famiglie provenienti da comuni limitrofi: laggregazione reale tra queste persone e la realt autoctona difficile. Alle porte di Flero, poi, c il tempio sikh a livello regionale che, nei raccoglimenti, raduna 2500 individui. Abitano qui anche circa 700 immigrati: noi speriamo che, oltre ad una casa, trovino una comunit, a prescindere dalla diversit di credo. Una caratteristica del paese che la
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ella pianura bresciana orientale c un comune prospero che, con le sue 7.500 famiglie, fa dellimprenditoria un modus vivendi improntato allefficienza. Flero, nei secoli, fu terra di mulini ad acqua, fornaci e agricoltura ma, nonostante lo stemma del Comune rechi ancora come emblema le classiche tre pannocchie, la densa concentrazione commerciale, foriera di un sensibile incremento demografico ed un forte impulso edilizio, rende oggi la localit alla stregua di una cittadina in miniatura. Sorprende la tranquillit di Flero, la cui identit primitiva, composta dallaggregazione di piccoli borghi, annulla frenesie e brusii, e invita a ristorarsi in uno dei tanti parchi una ventina circa che lo costellano. Sul pav del centro storico passeggiano famiglie dalle provenienze pi diverse, sostano gli anziani, scooter e biciclette circolano dove, un tempo, gli antenati di stirpe ligure poggiavano le prime pietre di un insediamento che, mentre la storia faceva il suo corso, poneva le basi per un futuro fatto di lavoro e ingegno dai frut-

ti notabili. La gestione del traffico, le rotabili di grande comunicazione sono solo alcune delle eredit di un passato regalate alle propaggini di un paese che, probabilmente, deve la sua etimologia a una parola delicata come un fiore (dal latino flos, floris). La parrocchia, dedicata a San Paolo Converso, il baricentro del comune e ne tasta umori e colori svettando dallalto, collegando le molteplici realt che qui convivono pacificamente. Se labito di Flero pennellato da unelegante funzionalit, il cuore quello di unanima semplice, che ruba alletichetta paesana tutta la schiettezza dellaccoglienza e della sensibilit sue proprie, tipiche di chi ha imparato a conoscersi e non rinuncia a gesti rustici ed autentici come un saluto vociato da un balcone allaltro, i panni stesi al pallido sole, le chiacchiere al crocicchio. Con queste suggestioni lasciamo la cittadella, accompagnati da un velo dinspiegabile malinconia: quella che si fa sentire sottilmente alla gola quando ora di andare, ti prende sottobraccio e se ne va, mentre ti sorprendi nel sentirti a casa e, sulla via del ritorno, ti chiedi cosa far lindomani quella donnina sorridente, china a pulire luscio.

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Roberta Cantoni.

nostante le ronde serali dei vigili, mio marito ed io abbiamo deciso di avvalerci di telecamere private e tutelarci con un sistema di vigilanza.
Don Valerio Scolari.

ROBERTA CANTONI (ESTETICA ALICE) Da quanto tempo lavora qui? Sono estetista da 25 anni, da 20 esercito a Flero e mi sto specializzando con successo in riflessologia plantare. Un dettaglio positivo del paese Sicuramente la mentalit moderna, positiva e aperta che rende Flero, pi che un paese, una piccola cittadina. Esiste integrazione con chi viene da fuori? Qui spende molta gente che viene dai dintorni, seguendo il passaparola. Gli immigrati ci sono, non causano problemi ed i pi piccoli si inseriscono tramite il sistema scolastico.
(THERAPY CENTER, FISIOTERAPIA)

Erika Lamonti.

fa ben sperare Millumina pensare ad una grande scommessa che affrontiamo giorno per giorno: portare di casa in casa un sentimento di appartenenza che diventi ricchezza, per cambiare questo mondo fatto di isole, di tante solitudini e insicurezze. OMBRETTA BECCA (COCOON, ABBIGLIAMENTO)

Vivo qui da 33 anni e Flero, nel tempo, ha adottato tante famiglie, sprovincializzando molto la sua mentalit. Riaprirebbe qui la sua attivit? Sicuramente s: vivo soprattutto del passaparola e dei ragazzi della squadra di calcio Feralpi-Sal che seguo pomeridianamente, con soddisfazione. ERIKA LAMONTI (LA CASA & LE ROSE, COMPLEMENTI DARREDO) soddisfatta della zona in cui esercita? S, perch sono in una buona posizione che gode di molta visibilit. Qual la merce pi venduta? Oltre a reinterpretare mobili, vendo con uguale frequenza sia piccoli oggetti che grandi arredi ad una clientela prettamente femminile. Un aggettivo per descrivere i fleresi Lavoro qui da 3 anni e mezzo, vengo da fuori: la gente di Flero mi ha accolta bene, con grande ospitalit, facendomi sentire a casa.

MANUEL CHIARINI

Pamela Oliva e Ombretta Becca.

Come si vive a Flero? Flero un bel paese che, negli ultimi tempi, si allargato demograficamente e commercialmente. Il vostro cliente tipo? Il nostro target prevalentemente giovane: ragazzi e ragazze dai 17 ai 30 anni. Questione sicurezza La zona abbastanza sicura ma, no-

Che problemi evidenzia Flero? Constatando che Flero un paese completo, che dispone di buoni servizi, valide attivit ed opportunit di lavoro, direi che non ci sono particolari problemi: siamo efficienti e aperti al dialogo. Ha notato dei cambiamenti in paese, nel tempo?

.LORENZO PRANDELLI, SINDACO DI FLERO La vivibilit e il traffico, le sfide del futuro


Abbiamo mantenuto le promesse e questo primo bilancio sommario, ora che ci si avvia alla conclusione del secondo mandato, motivo di soddisfazione dice il sindaco di Flero, Lorenzo Prandelli . Penso alla nuova piazza in arrivo, allauditorium, pronto entro lanno, alle nuove strutture per gli anziani, in villa Grasseni, come il campo di bocce, allasilo nido, alla caserma dei carabinieri. Se per la politica interna c moderata soddisfazione, altrettanto non accade per quella esterna. Siamo molto preoccupati per la viabilit, per gli effetti dei cosiddetti poli logistici previsti dalla Provincia, per cosa accadr, anche a livello di inquinamento atmosferico, quando il traffico pesante si sposter dalla Quinzanese verso il nostro territorio, per via dei nuovi raccordi stradali. Chiediamo che almeno la cosiddetta bretella a nord di Flero, da Pietra del Gallo, venga realizzata, come alleggerimento. Ecco, la viabilit e di conseguenza la vivibilit del paese saranno le sfide del prossimo futuro.

Manuel Chiarini.
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Uno scorcio del centro di San Zeno Naviglio.

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saN ZENO NaVIGlIO


tRa paEsE E CItt
ri dal tempo. Il freddo spinge a scaldarsi entro le mura domestiche, tra i tavolini dei bar dove si servono caff e pop-corn zuccherati, davanti ai ceri di una parrocchia sempre viva, tra gente semplice che si racconta, a capo chino, le proprie fortune, i dispiaceri amari. Si respira complicit, a San Zeno, e gli sguardi incuriositi di chi ti studia per capire chi sei, da dove vieni, traducono tutta la tradizione rurale di un mondo che, scopriamo, non si perso, ma vive ancora di legami forti, scambi quotidiani, gerarchie generazionali. C chi resta e chi va, chi un tempo ha messo radici qui e rimane depositario di una storia antica, chi, invece, fa di Sn Z il perfetto trampolino di lancio aldil della periferia. Dopo essere stati gentili forestieri, seguiamo la seconda corrente incolonnati in auto e attraversiamo ancora una volta il paese, a passo duomo, con il sole in pieno volto. CI RACCONTANO SAN ZENO NAVIGLIO DON FAUSTO MUSSINELLI Come si vive a San Zeno? Siamo tra citt e paese, raccogliamo il meglio di entrambe le realt: la comodit impagabile della prima e il raccoglimento, il tempo e lo spazio dilatati del secondo. Unico neo, lo spartiacque creato dallarteria statale, che soffoca i sanzenesi. Loratorio una realt ancora sentita? Loratorio di San Giovanni Bosco il cuore cristiano attorno al quale gravitano tutte le attivit di San Zeno. La vera missione di oggi far comunicare gli abitanti autoctoni, che hanno una mentalit tradizionalista, un po chiusa, con tutti i nuovi arrivati, le tante famiglie. Esiste integrazione con lo straniero? A livello percentuale, gli immigrati sono una minoranza perch San Zeno, data la sua posizione strategica, ha un costo della vita elevato. I presenti, della vecchia generazione, fanno vita a s, mentre i ragazzi, frequentando le nostre scuole, si integrano bene. Ci dica qualcosa sulle famiglie di Sn Z In paese le famiglie con bambini piccoli sono aumentate esponenzialmente, possiamo dire di essere una realt davvero giovane. I nuovi arrivati sono perlopi persone dallaffettivit precaria: separati che iniziano unaltra vita o ragazzi che decidono di convivere, segno che i tempi sono cambiati e nulla si fa pi secondo tradizione.
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di ALESSANDRA TONIZZO

e oggi dicessimo vado a Tregonzo, pochi capirebbero. Ancora una volta sarebbero i nostri anziani a strizzarci locchio, abbozzare un sorriso ed intuire che stiamo parlando della nota Sn Z, quel paesello pochi chilometri a sud di Brescia, nellalta pianura padana. Camminando rasente ai muri segnati dal tempo, su strade prive di marciapiede, non scommetteremmo mai che questa era una zona boschiva popolata da abili pescatori, se non fosse per il significato di quel suo nome antico, inter gurgites, tra i gorghi, virato poi in omaggio a San Zenone, patrono della gente che va per mare. Oggi sfrecciano tir, macchine e corriere, solcano San Zeno e la sua storia per andare altrove, inseguire la strada provinciale che rende il paese uno spartiacque, una linea di confine tra la pace flebile di un piccolo centro e il miraggio della citt, giusto a due passi da qui. Il sole scioglie i residui di un inverno lungo, gli sprazzi di una neve tenace che fa da contraltare alle tante cascine, ai ponti che scavalcano il Naviglio, facendoli brillare come addobbi di Natale fuo-

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LUCA FERRETTI (TABACCHERIA) Qual il vostro cliente abituale? Non siamo una tabaccheria di passaggio, quindi ci raggiunge tutta gente del paese, le et sono le pi disparate.

Antonella Muscarella.

Luca Ferretti.

Da quanto lavorate qui? Sono 7 anni che gestisco la tabaccheria: un lavoro che mi entusiasma, non lo cambierei per nulla al mondo. Avete visto cambiare la zona, nel tempo? Demograficamente, San Zeno in un paio danni ha quasi raddoppiato la sua popolazione. Oggi, i lavori per la nuova tangenziale (Poncarale-casello Brescia centro), che devier il traffico pesante, rivaluter notevolmente la zona.

ANTONELLA MUSCARELLA (PANIFICIO FORNERIA DI BUSI) Come si trova qui a San Zeno? Lavorativamente seguiamo gli alti e i bassi del periodo. Da cittadina devo dire che San Zeno una zona tranquilla, con tante rapide vie daccesso alla citt, il che permette di muoversi liberamente. Previsioni per il futuro? Non buone per i panifici, in generale: i ragazzi non mangiano pi il pane! Per il resto, credo che la stretta comunicazione con la citt porter ancora vita. Un pregio e un difetto del suo comune Il nostro oratorio una realt vivace e propositiva. Invece, sento molti lamentarsi del passaggio a livello sulla strada per la citt, abbastanza scomodo. OSVALDO ROZZINI (FIORISTA LA MIMOSA) Ci racconti la sua zona Lavoro qui da ben 27 anni, sopravvivendo alla recente concorrenza: il mio

esercizio storico, ma sempre vero che ogni pianta fa ombra Nel tempo, oltre al noto incremento demografico, devo dire che il traffico aumentato del 150%!. E cambiato il tipo di merce venduta, nel tempo? Se prima vendevo 800 rose, oggi ne vendo un centinaio scarso. I giovani comprano mazzi freschi sempre pi di rado, per le sporadiche ricorrenze romantiche di rito, ma restano gli anziani la clientela fissa, con i fiori per i loro cari al cimitero. Un aggettivo per descrivere i sanzenesi Abito a Flero, ma oramai questa gente la conosco, anche se difficile entrare in contatto: qui dominano riservatezza e un po di circospezione.

Osvaldo Rozzini.

.ANGIOLINO SERPELLONI, SINDACO DI SAN ZENO


Cosa pu dirci del contesto economico di San Zeno? Parlando di lavoro, a San Zeno non mancano realt importanti, come lacciaieria Duferdofin. In merito alla popolazione in senso stretto, invece, come dappertutto si sente un po di crisi, ma qui ci si sostiene lun laltro, contenendo i danni. Come si sviluppa il tessuto sociale del paese? Sono sentite sul territorio iniziative di volontariato e sussidiariet? Ci sono due grandi realt di volontariato, nel paese: il primo, formatosi sei anni fa, il Gruppo dei Volontari del Naviglio che ha riportato alla vita il canale, laltro il movimento per gli anziani che si occupa di servizi ad personam per chi in difficolt. Esistono poi diverse iniziative di cui andiamo fieri, come la Festa del Toro o il mercatino di Natale, i cui introiti sono devoluti secondo necessit. Pare che il paese, negli ultimi due anni, abbia avuto un boom demografico dovuto soprattutto allarrivo di nuove famiglie da zone limitrofe. San Zeno davvero una realt giovane? verissimo: San Zeno ora ricca di nuove famiglie con i loro bambini, molte delle quali provengono dalla citt perch sanno che qui non manca niente e si vive bene, a misura duomo. Tra i problemi del paese, il pi sentito sicuramente il traffico: si aspetta con ansia lapertura della nuova tangenziale, che devier il traffico pesante dal centro di San Zeno, gi sovraccaricato dal via-vai della statale. I miglioramenti saranno sensibili? Il mio gruppo si candidato portando la tangenziale come bandiera del suo impegno, consapevole che da questultima dipenda la qualit della vita dellintera comunit. La deviazione della 45Bis, con relativa rotatoria, gi stata fatta: manca davvero poco. San Zeno un comune che fa della citt un importante punto di riferimento, forte della sua posizione strategica. Come si traduce questa realt, nella vita della comunit? Si potrebbe pensare che la gente fugga dal paese per rincorrere la citt, invece sta accadendo il contrario: qui aprono nuove attivit, grandi e piccole, c molto movimento. Quali sono gli interventi che caratterizzano il suo mandato? In cinque anni abbiamo realizzato il PGT (piano del governo del territorio), la bonifica del Naviglio, il nuovo edificio comunale, la mensa della scuola materna, la tangenziale, il centro sportivo, i vari arredi urbani, la sede dei marinai, la caserma dei carabinieri: sono fiero dei servizi apportati al paese, ma come sindaco quello che mi scalda di pi il cuore vedere che lo spirito dellaiuto reciproco pi che mai vivo.
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IAGGIO IN PROVINCIA

tRa CRIsI
di PAOLOEMILIO BONZIO

E VOGlIa dI RIsCattO
Agricoltura e industria nella Bassa che cambia. Al posto della brughiera, terreni fertili.
nuova occupazione che viene dalla manifattura e dal commercio. Crescono gli abitanti (sono 18.348 ad agosto 2009 secondo lIstat) e in particolare i residenti stranieri, pi che raddoppiati negli ultimi cinque anni (2.860 secondo lultimo censimento, +63% rispetto al 2005). Ma in un quadro generale di sviluppo economico non ha mancato di far sentire i suoi effetti anche la crisi della grande industria che a Ghedi ha prodotto almeno una vittima eccellente: la Tessival, storica azienda locale del tessile, nel 2008 ha chiuso i battenti degli stabilimenti di Ghedi, Ponte San Marco e Floriano al Lambro (BG). Gi prima della crisi finanziaria globale dunque, con lentrata in gioco dei Paesi asiatici, la concorrenza si fatta pi agguerrita e qualcuno non ha retna rapida metamorfosi ha trasformato il paese da agricolo a industriale. In estrema sintesi la storia economica di Ghedi passa attraverso la fatica degli abitanti, impegnati da secoli nelle opere di bonifica del suolo, mentre in tempi pi recenti gli insediamenti produttivi hanno trasformato il centro della bassa da paese rurale a localit industriale. Perduto il primato dellagricoltura, Ghedi, che dal 2001 si fregia del titolo di Citt, fra i comuni della Provincia che si accingono a superare la soglia dei 20mila residenti, sulla spinta di una costante crescita demografica alimentata proprio da quella
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Una veduta di Ghedi.

to alle nuove condizioni. Ecco allora che i 115 dipendenti che lavoravano nellopificio ghedese si ritrovano a spasso, mentre scatta la cassa integrazione straordinaria e le istituzioni locali si attivano per fronteggiare un difficile caso di disoccupazione femminile. Scende in campo anche la Bcc Agrobresciano che concede finanziamenti a tasso zero fino a 5.000 euro, nellattesa che lInps possa liquidare ai lavoratori le rispettive indennit. Una patata bollente quella del ricollocamento delle ex lavoratrici Tessival, che nel giugno dellanno scorso passa nelle mani della nuova giunta guidata da Lorenzo Borzi (Pdl-Lega) dopo il ribaltone che segna un cambio di rotta per un comune che esce da diversi anni di governo del centrosinistra. Per far fronte alla crisi la nuova am-

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ministrazione comunale ha varato il progetto comunit responsabile, con iniziative di sostegno al reddito per disoccupati, famiglie e anziani, grazie a borse lavoro per impieghi di piccola utilit e microcredito. Tra i soggetti coinvolti troviamo la Caritas, alcuni istituti di credito cooperativo e il consorzio Tenda di Montichiari a cui spetta la gestione del fondo ricavato dai guadagni della pista per il pattinaggio sul ghiaccio che a Ghedi, nel periodo natalizio, ha offerto occupazione per circa una ventina di persone, anche con i voucher a sostegno del reddito erogati dalla Provincia. Limprenditoria locale nel frattempo attende a braccia conserte lo sblocco dellimpaccio burocratico relativo al piano darea dellaeroporto di Montichiari. Da 4 anni in una vasta porzione dei comuni di Ghedi, Castenedolo, Montirone e ovviamente Montichiari, vige un regime di salvaguardia che vieta qualsiasi attivit edificatoria. Finch la politica non decide, da quelle parti non si muove una foglia. 48 chilometri quadrati bloccati per 3 chilometri e mezzo. Dentro il piano darea della fascia doro le imprese edilizie non possono costruire, fabbriche e aziende agricole non possono installare macchinari o ampliarsi. Investimenti congelati anche per societ di escavazione come Cave di Ghedi Srl e Vezzola. Il loro ricorso al Tribunale amministrativo di Brescia stato respinto in quanto sono da ritenersi interventi edilizi anche le attivit che comportano la modificazione del suolo inedificato. Ma non si pu parlare di Ghedi senza chiamare in causa lAeroporto militare; la casa del 6 Stormo dellAeronautica ormai parte integrante del tessuto sociale del paese, anche se non sono mai mancate le preoccupazioni per la presenza degli ordigni atomici statunitensi. Con i suoi 1.500 dipendenti e lindotto generato sullarea circostante, laerobase ha del resto portato anche tanto lavoro ad artigiani, tecnici e industrie locali. Migliora intanto la viabilit interna, con la recente apertura della tan-

genzialina ovest che ha consentito di sgravare il traffico dal centro abitato per i mezzi in transito sulla direttrice Brescia-Parma. In direzione sud la vista si apre ad un paesaggio pi rustico. Leno, Calvisano, Gambara Meno capannoni e pi colture, che convivono accanto a piccole attivit artigianali e manifatturiere. Il mondo agricolo della Bassa, come ricordava nello scorso numero di 12 Mesi lassessore lenese Tedaldi, sta attraversando una grave crisi dovuta alla non pi rimunerativit di prodotti agricoli come il latte, la carne, i cereali, gli ortaggi, la frutta, una condizione imputabile in gran parte alla riduzione dei prezzi alla produzione e allaumento dei costi di gestione dimpresa. Basti pensare che i Paesi da poco entrati nellUnione europea dispongono di coltivazioni estensive con produzioni

quantitativamente superiori a quelle nostrane mentre i costi in Italia sono pi alti e gli agricoltori non riescono a reggere il confronto con i prezzi di vendita ai minimi. Lesempio del latte valga per tutti gli altri: secondo una ricerca Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) i prezzi del latte e derivati in Italia sono calati del 4,9% in un anno e il Pil bresciano legato alloro bianco sceso dai 446 milioni del 2008 ai 368 milioni del 2009 (dato Coldiretti). Anche da noi insomma lagricoltura pare non abbia ancora agganciato il treno della ripresa che timidamente si sta verificando in altri settori. E se la crisi dovesse perdurare diverse aziende potrebbero non esserci pi quando si riaccender la luce verde.
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IAGGIO IN PROVINCIA

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paROla dI sINdaCO
di SERGIO MASINI

Quali eccellenze vanta il paese? il primo paese in Europa per la produzione agro e zootecnica, il primo produttore al mondo di caviale e, inoltre, primeggia anche a livello industriale. Quali sono le proposte e gli obiettivi del vostro mandato elettorale? Operiamo in linea con quanto gi ci eravamo prefissi al primo mandato, ma la crisi rende tutto pi difficile e farle fronte diventato, di necessit, il primo obiettivo. La scarsit delle entrate, gli oneri di concessione, i trasferimenti dello Stato e il patto di stabilit mettono in ginocchio il Comune. Fortunatamente gli abitanti di Calvisano tengono duro e dimostrano daffrontare il tutto, anche se scoraggiati, con grande dignit. Avete registrato tensioni sociali, problemi di sicurezza? Siamo forse il comune sotto i 15.000 abitanti che fa pi pattugliamenti notturni e abbiamo folti gruppi di volontari. La presenza degli extracomunitari sul territorio crea ovviamente problemi. Credo che lintegrazione resti oggi unutopia, sia a livello comunale che scolare, e i problemi che registriamo sono soprattutto tra etnia e etnia: tra pakistani e indiani sono frequenti i contrasti e non pochi i casi di accoltellamenti, mentre sono molti i nordafricani dediti allo spaccio. Il vero problema risiede nel fatto che le famiglie pi intenzionate ad integrarsi hanno deciso di abbandonare lItalia a causa dei problemi economici e di far ritorno ai paesi dorigine. I pi onesti e desiderosi dintegrarsi, dunque, ci lasciano, mentre restano i peggiori, che prosperano grazie allillegalit. Quali sono le lamentele pi frequenti pervenute ai suoi uffici?

Quali problemi ha registrato al suo recente insediamento? Principalmente lavere a che fare con il patto di stabilit, mantenere fede a impegni presi dalla precedente amministrazione, senza sforare. Per farlo abbiamo dovuto operare una scelta basata sulla priorit. Su tutto si dimostrava irrinunciabile riuscire a portare a conclusione alcune infrastrutture di fondamentale importanza quali la tangenziale, inaugurarla e favorire quanto prima la viabilit. Quindi abbiamo dovuto valutare con grande attenzione quali al-

tre opere, pur in fase dultimazione, potessero essere ridestinate o riviste. Quali, dunque, gli obiettivi a breve sul vostro calendario? Innanzitutto ci premeva chiudere lanno soddisfacendo leredit progettuale della giunta che ci ha preceduto. Ora valutiamo attentamente su cosa impegnare le gi scarse possibilit per il futuro, visto che purtroppo la crisi ha colpito duramente. Dovremo guardare alle vere necessit della cittadinanza. Un obiettivo potrebbe essere il nuovo polo scolastico o la pista datletica a conclusione di un progetto dimpianto sportivo. Come definirebbe leconomia di Ghedi? uneconomia prettamente agricola per tradizione, ma negli ultimi anni s andata accompagnando a produzioni di stampo artigianale in forte crescita e piccole, medie imprese di tutto rispetto. La sicurezza era al primo posto nel vostro programma elettorale, come vanno le cose? Fin dal primo giorno ci siamo dedicati al ripristino della percezione di sicurezza. Il nostro un paese abbastanza tranquillo ma che ha visto sgradevoli episodi di malcostume ed stato, quindi, nostro primo fine assicurare controllo e tutela da parte delle forze dellordine. C dialogo col cittadino e quali le sue richieste pi frequenti? Abbiamo puntato molto sul dialogo e il rapporto col cittadino. Io stesso non ricevo solo su appuntamento, ma amo vivere la mia citt ed frequentissimo che le persone mi avvicinino per parlare, proporre od informarsi quando mincontrano per strada. Si preoccupano di sapere lo stato della sicurezza e quali progetti stiamo mettendo in essere per fare rivivere la citt. Segnalano inoltre problemi legati ad operazioni di manutenzione di strade ed edifici pubblici. Per i vostri progetti vi sentite aiutati dalla Provincia o la percepisce latitante? Ho ottimi rapporti e molta fiducia in Provincia e Regione, li trovo molto disponibili e credo che se il singolo comune si orienti su progetti concreti e necessari non possa che trovare consensi e il sostegno necessario.
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di ALESSANDRA TONIZZO

IAGGIO IN PROVINCIA

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Silvana Mori Panificio Cresseri Luciano Via Repubblica Flora Cresseri Abbigliamento Fantasy Via Repubblica Cristina Damiani Cartolibreria Il Papiro Via Repubblica Emilia Ferrari Arredamenti Ferrari Cristoforo P.zza Roma Silvana Ferrari Ortofrutta Via XX Settembre Rosangela Lodato Pizza e Vai Via XX Settembre Mara Marcelli Erboristeria Il Miglio Verde Via Repubblica Vincenzo Rallo Gastronomia Langolo dei Sapori Via Piave Giuliano Rosa Planet Game Via Nazario Sauro Luciana Visini Abbigliamento Jonathan Via XX Settembre
Silvana Mori.

F. C.: La mentalit, perch Ghedi si definisce una citt, ma di citt ha ben poco, ha uno spirito pi agricolo e chiuso. Questo dipende dal fatto che mancano grandi strutture economiche e input da parte dellamministrazione comunale. Da quanto tempo gestisce questattivit? Ritornando indietro rifarebbe la medesima scelta? C. D.: Abbiamo il negozio da 20 anni e sicuramente una scelta che rifarei: il lavoro mi piace molto, anche se la gestione si complicata. Un difetto di Ghedi?

rimasto un paese chiuso, non ci sono servizi e iniziative particolari che attirino le persone, questo le porta a cercarli altrove. Secondo lei c stata una fuga dal centro storico? L. V.: Gestisco lattivit da 17 anni e mi sono spostata parecchio, le zone dovero prima non le sceglierei pi. A Ghedi i commercianti cercano di rimanere in centro perch non c una zona pedona-

Silvana Ferrari.

Cristina Damiani.

le, un centro che si possa definire zona commerciale e i negozi sono tutti molto, troppo sparsi. Ha notato nel tempo dei cambiamenti di rilievo nella zona? S. F.: Questo negozio aperto da 60 anni, io lo gestisco da 26. Qui i negozi storici hanno chiuso quasi tutti, ci hanno sommerso di tasse. Prima che aprissero la tangenziale Parma-Cremona, que-

Ha notato un calo nei consumi da parte dei suoi clienti? S. M.: Oggi le persone fanno molta attenzione a non fare sprechi negli acquisti. Ghedi un paese operaio che ha risentito molto della chiusura delle fabbriche e in particolare del Cotonificio del Mella. Sono rimaste a casa 120 persone. G. R: Abbiamo aperto da sei anni e il nostro negozio ha una clientela eterogenea. Rispetto lanno scorso le vendite sono aumentate un po, ma questo grazie ad internet e alle vendite on-line. Cosa cambierebbe nel suo comune?

GIOVANNI MICHELETTI .COOPERATIVA SOCIALE IL GELSO GHEDI


Di che cosa si occupa la vostra cooperativa? Dellinserimento nel mondo del lavoro di persone svantaggiate che siano disposte a mettersi alla prova. Una volta assoldati collaborano con gli operatori che sono attivi al loro fianco e imparano i trucchi e i ritmi del mestiere. La nostra avventura iniziata nel 1996. Siamo attivi a Ghedi, Leno, Isorella, Bagnolo e Fiesse. Quanti siete? Siamo 34 dipendenti e contiamo sulla collaborazione di 10 volontari. Allinterno del nostro staff abbiamo inserito 12 persone in difficolt. Quali mansioni svolgono le persone alle quali date lavoro? Operano principalmente nel settore ambientale. I nostri lavoratori si occupano della gestione delle isole ecologiche, svolgono la raccolta porta a porta dei rifiuti, ma anche della pulizia di luoghi pubblici e dello sgombero di cantine, solai e magazzini. Avete parecchie richieste? In questo periodo molte persone si rivolgono a noi. Il numero di domande cresciuto in maniera esponenziale. Sempre pi persone hanno bisogno di lavorare
MESI 12MARZO 2010

La crisi ti minaccia?

Noi vediamo in ogni cosa unopportunit.

una divisione di

www.wavegroup.it

Rosangela Lodato.

sta era una strada di forte passaggio e la clientela era mista, ora c stato un calo. V. R.: Sono tre anni che gestisco questattivit e non ho notato alcun cambiamento. Nonostante la crisi abbiamo un riscontro di gradimento da parte dei clienti che dopo la diffidenza iniziale sono riusciti a farmi sentire a casa.

distribuiti su tutto il territorio, ma siamo concentrati in centro. In questo modo non si fidelizza il cliente. Confido nella nuova amministrazione perch se non abbiamo la possibilit di lavorare in un certo modo, facciamo fatica. Esiste integrazione con i nuclei esterni al paese, stranieri e affini?

IAGGIO IN PROVINCIA

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Un pregio e un difetto di Leno? D. A.: Leno vivace e ai ragazzi piace divertirsi, per manca un centro daggregazione importante come a Manerbio. Secondo lei c stata una fuga dal centro storico? S. B.: S, gli abitanti hanno cercato delle sistemazioni altrove perch qui mancano i parcheggi e il verde. Inoltre, lospedale qui vicino assorbe un buon numero di parcheggi e i vigili continuano a dare le

Luciana Visini.

Mara Marcelli.

In che misura ha risentito dellattuale crisi? R. L.: Tantissimo, lattivit non sta andando avanti. Prima di aprire avevamo condotto delle indagini e sembrava che le cose in questo settore andassero bene, invece ora ci sono tanti disoccupati e i consumi si sono arrestati. Lavoriamo un

E. F.: S, noi lavoriamo molto anche con loro e a lungo andare nasce un rapporto di fiducia e di confidenza e questo dipende dallapertura mentale al confronto.

Quaranta Cristina e Dario Andreocchi.

LENO
Dario Andreocchi Caff Impero P.zza Cesare Battisti Giorgio Arsotti Les Amies abbigliamento P.zza Battisti Stefania Bertoletti Frutta Verdura Via Cavour Mauro Bolzan Basic and Brand wear Via Garibaldi Luisa Cominelli Calze e collant Via Cavour Bortolo Meo Cornetti Calzolaio Via Re Desiderio Claudio Lazzati Lenoteca Via Roma Anna Laura Padilla Vanidad, cosmetici Via Roma Vilma Pinelli I fiori di Vilma Via Badia Dario Slaviero Tabaccheria Via Mazzini

multe. Facciamo fatica. Ha notato nel tempo dei cambiamenti di rilievo nella zona? D. S.: Leno un comune statico; difficilmente si riesce ad organizzare manifestazioni che vadano bene a tutti e questo perch manca un centro unitario per via della conformazione del paese.

Vincenzo Rallo.

Mauro Bolzan.

pochino con laeroporto militare. Cosa cambierebbe nel suo comune? M. M.: Darei le licenze curandomi dei commercianti gi esistenti. Non siamo

M. B.: Ce ne sono stati parecchi: le persone sono meno diffidenti e hanno voglia di stare ed acquistare nel paese. Anche il comune sta spingendo le persone a vivere Leno, ad esempio riaprendo il teatro

Giuliano Rosa.

Giorgio Arsotti e Sonia Pescini


MESI 12MARZO 2010

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IAGGIO IN PROVINCIA

CALVISANO
Rosa Marini Orologeria Fotografia Ottica Mauri Via Roma Fabio De Cesari Macelleria De Cesari Via Roma Mariateresa Favagrossa Fiorista Via Roma Stefania Franceschini La Piazzetta, Pasticceria-Gelateria P.zza 20 Settembre Olga Favagrossa Alimentari Via Roma

sone si possano permettere le bollicine. Un aggettivo col quale descriverebbe Leno? A. P.: Ho aperto da poco e sono molto soddisfatta del mio lavoro. Leno un bel paese, dinamico: mi piace la sua gente, la loro mentalit ed innocenza. Che cosa cambierebbe nel suo comune?

Bortolo Meo Cornetti.

dopo ventanni dinattivit. Da quanto tempo gestisce questattivit? Ritornando indietro rifarebbe la medesima scelta? G. A.: Sono 29 anni che gestisco il negozio e rifarei tranquillamente questa scelta. stato un 2009 sofferto, ma il calo stato accettabile. Non mi aspetto un 2010 migliore, ma se sar come il

Vilma Pinelli.

V. P.: Gestisco lattivit da 27 anni e ho notato un peggioramento a livello commerciale: molte attivit hanno chiuso e sono state sostituite solo da agenzie immobiliari. Sicuramente cambierei lilluminazione, i parcheggi, la cura per le

Rosa Marini e Bruno Mauri.

Claudio Lazzati.

2009 ne usciremo bene. Quali sono le prospettive per il futuro? C. L.: Abbiamo aperto da poco e la nostra unattivit tra lingrosso e il minuto perch alle spalle abbiamo una societ che vende a grossi clienti, i quali non pas-

Dario Slaviero.

Annalaura Padilla.

sano dal negozio. Questo punto vendita una sorta di vetrina, ma credo che avendo un controllo sui prezzi anche qui le perMESI 12MARZO 2010

strade e la viabilit. Ha notato un calo nei consumi da parte dei suoi clienti? L. C.: La mia una clientela medio-alta, amata e coccolata e non voglio cambiare target nonostante il periodo. Trovo che Leno si sia un po spento negli anni e sia diventato un paese dormitorio. Qui siamo in tanti, ma molta gente spende e vive le sue giornate altrove. B. M. C.: Sono 15 anni che faccio questo mestiere e le soddisfazioni sono veramente poche. Le famiglie si sono impoverite e il lavoro calato; ho qui molta merce non ritirata. Le persone preferiscono buttare via la roba piuttosto che

portarla a riparare. Come si lavora a Calvisano? R. M.: Il settore fotografico ha sofferto pi lavvento del digitale che la temuta crisi: oggi lavoriamo pi per sagre, feste ed eventi pubblici che per i classici servizi matrimoniali. F.De C.: Gennaio, per noi, sempre stato un mese di magra. A questo aggiungiamo gli strascichi della crisi: oggi si compra solo lindispensabile. M. F.: Le cose futili, come i fiori, in periodi come questo vengono eliminate. S. F.: Non ci lamentiamo: ad un momento di stasi si accompagnano chiari segnali di miglioramento. O. F.: In 57 anni dattivit ci sono stati tempi migliori: da 2 anni soffriamo un

Fabio De Cesari.

calo di vendite. Come si vive a Calvisano?

69

Olga Favagrossa.

R. M.: Non si sta male anche se un paese agricolo, non regge la concorrenza con i paesi industrializzati. Lamentiamo la carenza di servizi sanitari, come guardia medica e pronto soccorso. F. De C.: Tranne sporadiche liti, qualche furto, la vita qui scorre tranquilla. M. F.: Che lo si ammetta o meno, a Calvisano non manca niente: tanta gente non sa accontentarsi, per questo vive male. S. F.: Pur essendo questa una realt piccola vitale, la qualit della vita abbastanza buona. O. F.: Calvisano accogliente, tranquillo. La realt del rugby, anche se ora in leggero declino, continua a fare bene al paese. Cosa si spera a Calvisano? R. M.: Di poter migliorare la mentalit della gente, troppo chiusa e diffidente, per tornare a comunicare liberamente. F. De C.: Piccole migliorie, come qualche parcheggio in pi. M. F.: Che le persone tornino ad accettare lo stupore, la bellezza dellimpegno in prima persona tra la propria gente, nel proprio paese. S. F.: Che i giovani possano trovare pi opportunit di svago, magari con un cinema. O. F.: Maggior lavoro per le ditte, per tornare a far girare leconomia che qui soffre.

Come si lavora a Gambara? E. G.: Bene: la crisi si avverte pi che altro a fine mese. G. G.: Sulla scena da 22 anni, il 2009 stato per me lanno pi duro. Fortunatamente si sente nellaria la ripresa. M. S.: Si fanno sforzi impegnativi per fidelizzare la clientela tramite la ricerca di merce di qualit a prezzi ridotti. N. D.: Appena aperti, vendiamo generi pi

Neris Dadda.

Elena Gatti.

estemporanei: le pizzette battono il pane. Attorno si soffre la crisi. Vanessa Lorenzetti: La crisi ha rallentato lacquisto di collezioni varie ed enciclopedie. Come si vive a Gambara? E. G.: Questo un paese molto unito, dove tutti si conoscono e si frequentano. G. G.: Gambara un misto di eccellenza -volontariato, no profit, feste paesane- e

carenza esubero di attivit uguali, cattiva configurazione territoriale-. M. S.: Con lavori a singhiozzo, si fatica ma si resiste. La mentalit, ahim, ancora agricola, chiusa. N. D.: Ci si sposta nei paesi limitrofi per ogni esigenza. V. L.: una realt piccola: invidie e pettegolezzi sono spesso il pane comune. Lintegrazione con gli stranieri, poi, utopia. Cosa si spera a Gambara? E. G.: Pi elasticit, in tutti i sensi: nella mentalit, sul lavoro, nel quotidiano. G. G.: Che il paese possa essere pi pulito e ordinato.

Vanessa Lorenzetti.

GAMBARA
Elena Gatti Bar Vittoria Via Campofiera Giuliana Gottardello Ottica Gardini P.zza 25 Aprile Maurilia Scazza Pesca Sport Giocattoli Via Garibaldi 37 Neris Dadda Il Pane di Adriano e Neris P.zza 25 Aprile Vanessa Lorenzetti Edicola P.zza 25 Aprile
Maurilia Scazza.

M. S.: Propositivit ed unione tra i commercianti per migliorare la vita sociale ed economica del paese. N. D.: Piccole cose che migliorano la vita: un negozio dabbigliamento dove vestire i miei due bambini con comodit. V. L.: Che i ragazzi possano divertirsi di pi in modo sano: una piscina non guasterebbe.

DON LUCIANO MACCHINA .PARROCCHIA DI GAMBARA


Parrocchia e oratorio sono ancora il centro della vita sociale a Gambara? Diciamo che la nostra realt un po diversa dal concetto tradizionale di paese. Le presenze sono buone, ma Gambara sempre stato un contesto difficile per la chiesa dato che c una matrice politica vicina al comunismo molto radicata nel paese. I giovani, comunque, affollano loratorio che resta un polo attrattivo forte per il tempo libero e la catechesi. Il paese attivo dal punto di vista del volontariato? Assolutamente s, ci sono parecchi gruppi e associazioni benefiche rivolte allimpegno verso gli altri, uno degli aspetti pi belli di questo contesto. Lintegrazione con gli immigrati agevolata da questo clima di cordialit e propensione allaccoglienza che nel dna della gente di Gambara. Com la crisi della famiglia vista da Gambara? In linea con il resto della provincia e del Paese. Ci sono sempre meno matrimoni e i giovani ci credono sempre meno. Anche i divorzi sono una buona percentuale, anche se qui c un modo tutto particolare di vivere la vita matrimoniale. Esiste una sorta di patriarcalismo in cui i figli continuano a vivere con i genitori nelle strutture a cortile tipiche di una volta.
MESI 12MARZO 2010

siamo Liberi di scrivere...

siete liberi di leggere.


MESI 12MARZO 2010

Tutti i mesi nella tua edicola

R
TU E IL FISCO
di FERDINANDO MAGNINO

UBRICA

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BREVE dIZIONaRIO FIsCalE


Credito dimposta
Ha un duplice aspetto definitorio in quanto un credito derivante da imposte pagate per conto del contribuente da altri soggetti (es. il credito dimposta sui dividendi) ed unagevolazione che va a ridurre il debito dimposta (es. credito dimposta per le nuove iniziative). Domicilio e residenza Per le persone fisiche, il domicilio il luogo dove esse hanno stabilito la sede principale dei loro affari. La residenza il luogo in cui si trova la dimora abituale. Per i soggetti diversi dalle persone fisiche (enti, societ, associazioni) il domicilio il luogo in cui si trova la sede legale, la residenza il luogo in cui si trova la sede effettiva.

Beni Strumentali
Sono quei beni ad utilit continuativa, essenziali per lesercizio dellattivit dimpresa, arte o professione. Il costo ad essi relativo viene ripartito in pi esercizi secondo la logica dellammortamento.

Bilancio desercizio
il documento contabile sintetico redatto ai fini della determinazione del risultato conseguito dalla gestione di unattivit imprenditoriale a fine esercizio. Viene utilizzato per estrapolare informazioni utili sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria. Secondo la normativa civilistica si compone dello stato patrimoniale (evidenzia le attivit e le passivit a fine esercizio), il conto economico (evidenzia i ricavi e i costi dallimpresa) e la nota integrativa (illustra le poste dello stato patrimoniale e del conto economico spiegando i criteri utilizzati nella valutazione delle voci).

Deduzioni
Sono le spese che possono essere sottratte al reddito totale, comportando per il contribuente un beneficio rapportato allaliquota marginale raggiunta dal contribuente. Esempio: nel 2009 con un reddito pari a 20.000 euro e una spesa deducibile pari a 1.000 euro laliquota deve essere calcolata su un importo pari a 19.000 euro. Tra le spese deducibili possiamo annoverare le spese mediche generiche e di assistenza specifica per i portatori di handicap, i contributi previdenziali ed assistenziali, le erogazioni liberali alle istituzioni religiose.

Fattura
un documento che identifica i soggetti e loggetto delloperazione effettuata. Deve essere emessa da colui che effettua una cessione di beni o una prestazione di servizi. Si hanno diversi tipi di fatture, a seconda dei termini o delle modalit di emissione: - fattura immediata: deve essere emessa entro le 24 ore dello stesso giorno a cui si riferisce loperazione; - fattura differita: pu essere emessa solo con riferimento alle cessioni di beni mobili la cui consegna o spedizione risulti da documento di trasporto; - autofattura: mentre la fattura il documento emesso da chi vende un bene o effettua una prestazione di servizi, lautofattura il documento emesso da chi acquista un bene o riceve una prestazione. Un particolare caso di autofattura la scheda carburante; - fattura emessa dal fornitore e integrata dallacquirente (reverse charge): la fattura emessa dal cedente senza addebito dellimposta con lindicazione che si tratta di operazione ai sensi dellart. 17 c. 5 e 6 Dpr 633/72. Successivamente, la fattura deve essere integrata dallacquirente con lindicazione dellaliquota IVA e dellimposta e deve essere annotata sia nel registro delle fatture emesse e sia in quello delle fatture di acquisto. Continua sul prossimo numero

Cartella di pagamento
lestratto del ruolo che riguarda il singolo contribuente. I ruoli sono gli elenchi dei contribuenti debitori e delle somme da essi dovute. La cartella di pagamento contiene lintimazione ad adempiere, il debito risultante dal ruolo, entro 60 giorni dalla notifica, con lavvertimento che, in mancanza, si proceder ad esecuzione forzata.

Detrazioni
Sono delle agevolazioni che permettono di sottrarre determinate somme dallimposta lorda. Esse spettano ai contribuenti che hanno familiari a carico o che posseggono redditi da lavoro dipendente o di pensione, di lavoro autonomo o professionale o dimpresa minore. Danno il diritto a una detrazione in misura fissa del 19%, ad esempio, le spese sanitarie, gli interessi passivi su mutuo, le tasse scolastiche.

Convenzioni internazionali
Sono accordi stipulati tra due o pi stati per regolarizzare i rapporti internazionali. Tra gli accordi bilaterali rientrano le convenzioni contro le doppie imposizioni sui redditi e il patrimonio volto a evitare o eliminare la doppia imposizione e a coordinare lattivit accertatrice nei territori rispettivi.

Dichiarazione dei Redditi


Costituisce latto con cui il contribuente comunica la propria situazione reddituale. Deve essere presentata, su modelli annualmente predisposti dallAgenzia delle Entrate, da tutte le persone che nellanno precedente a quello in corso hanno prodotto reddito.

Manda la tua domanda a: ferdinando.magnino

@dodicimesi.com
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NCHIESTA

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IMMIGRATI, IMPRENDITORI,
di ROBERTO GIULIETTI

INEVITABILI

Uomini che scommettono sul sistema Brescia, ma non amano le banche. Gli immigrati adulti a Brescia e provincia sono di tre categorie: piccoli imprenditori, lavoratori dipendenti e irregolari. Escludendo questi ultimi, che per la loro condizione fanno parte di un sommerso difficilmente quantificabile, gli altri due gruppi hanno nomi e cognomi e sono parte attiva della nostra economia. Conoscere le dinamiche economiche dellimmigrazione regolare, pu diventare quindi un ulteriore elemento per capire come sta cambiando e dove sta andando leconomia bresciana.

a prima parte della nostra inchiesta dedicata allimprenditoria extra comunitaria, un fenomeno in crescita nonostante la crisi. Sono soprattutto artigiani e commercianti e rappresentano il 10% del Pil provinciale. Per etnie di provenienza si sono specializzati e cos troviamo i cinesi nel tessile, nel commercio e nella ristorazione; gli egiziani hanno puntato sui trasporti; pakistani, marocchini e senegalesi aprono negozi mentre albanesi e tunisini hanno scelto il settore delle costruzioni. I commercianti hanno una clientela soprattutto di connazionali, gli artigiani sono sul mercato con i colleghi italiani. Tranne le scontate eccezioni, sono rispettosi delle regole e la scelta imprenditoriale motivo di orgoglio
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NCHIESTA

verso i propri conterranei cos come si dimostrata fondamentale per una positiva integrazione con la comunit italiana. PARTITE IVA STRANIERE: RALLENTA LA CORSA, MA CONTINUANO A CRESCERE Partendo dallanalisi dei dati, ad oggi disponibili, sulle imprese gestite da imprenditori extracomunitari, emerge che nonostante la crisi si sia fatta sentire, il loro numero in crescita. Secondo lultimo rilevamento di Unioncamere, infatti, in provincia di Brescia sono presenti 6244 ditte individuali

Brescia vanta imprenditori provenienti da pi di 110 Stati. Le nazionalit pi numerose sono quella egiziana, marocchina, pakistana e cinese, seguite da quella albanese, senegalese e indiana.
con titolare di nazionalit extra Unione Europea, il 10,03% del totale delle imprese. In un singolo trimestre si registrato un incremento di 138 unit, come dire che tra citt e provincia nasce pi di una nuova azienda al giorno il cui titolare extracomunitario. Numeri questi che pongono la nostra provincia al secondo posto in Lombardia, dopo Milano, e al 5 nella classifica nazionale (dopo Milano, Roma, Torino e Firenze) mentre se si considera la quota percentuale degli extracomunitari sul totale delle ditte individuali, Brescia si assesta in 18 posizione (vedi tabella). Dal punto di vista del settore di attiviMESI 12MARZO 2010

Imprese individuali totali e con titolare di nazionalit alla nascita non UE Graduatoria provinciale rispetto al peso % delle imprese di immigrati sul totale delle imprese individuali (Valori al 30 giugno 2009) Provincia
Imprese con titolare non UE Totale imprese individuali % non UE sul totale

PRATO MILANO TRIESTE FIRENZE REGGIO EMILIA PISA GENOVA GORIZIA PARMA TERAMO RIMINI MODENA ROMA LODI TREVISO MANTOVA NOVARA BRESCIA

5.131 19.414 1.430 8.213 4.813 2.861 4.956 709 2.848 2.395 2.012 3.839 17.050 993 5.064 2.549 1.839 6.244

16.110 123.948 9.364 54.084 32.576 22.869 43.031 6.171 25.966 22.044 18.899 37.691 169.086 9.848 50.301 25.336 18.334 62.259

31,85% 15,66% 15,27% 15,19% 14,77% 12,51% 11,52% 11,49% 10,97% 10,86% 10,65% 10,19% 10,08% 10,08% 10,07% 10,06% 10,03% 10,03%

Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese

29 Mostra Internazionale Armi Sportive, Security e Outdoor

1013 Aprile 2010


Fiera di Brescia

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NCHIESTA

t dellimpresa, secondo i dati elaborati dallUfficio studi della Camera di Commercio di Brescia, la quota pi rilevante si registra nel commercio (26,5%), seguono le costruzioni (17,5%), le attivit manifatturiere (15,5%), quello dei trasporti (10,4), dei servizi alle imprese (8,6%) per concludere con gli alberghi e la ristorazione (6,3%). Brescia vanta imprenditori provenienti da pi di 110 Stati. Le nazionalit pi numerose sono quella egiziana (oltre il 12%), marocchina, pakistana e cinese per seguire con quella albanese (circa il 6%), senegalese e indiana che risultata anche quella in maggior crescita (oltre il 15%). Prendendo in considerazione i soli titolari di impresa, al primo posto troviamo gli imprenditori cinesi seguiti dai marocchini e dagli albanesi. A secondo della provenienza, gli imprenditori immigrati prediligono investire in specifici settori e cos troviamo che i cinesi costituiscono im-

Il 25% non ha un conto corrente e un quinto non chiede prestiti preferendo lautofinanziamento o il sostegno di amici e parenti.
prese quasi esclusivamente nel settore manifatturiero, tessile in particolare, del commercio, negli alberghi e nella ristorazione. Gli egiziani preferiscono i trasporti ma li possiamo trovare anche nel settore commerciale ed alberghiero come in quello edile ed in agricoltura. I marocchini si sono specializzati nel commercio, nellindustria e nei servizi alle imprese mentre i pakistani sono prevalentemente commercianti

con quote rilevanti nella comunicazione (punti telefonici). Quasi l80% dei senegalesi ha aperto dei negozi cos come gli imprenditori albanesi, tunisini e serbo montenegrini, appartengono prevalentemente al settore edile. Per quanto riguarda la collocazione territoriale delle imprese, gli imprenditori extracomunitari si distribuiscono in prevalenza nel capoluogo dove risiedono oltre il 21% del totale degli stranieri ma sono presenti con importanti concentrazioni anche nei comuni di Montichiari, Desenzano del Garda e Rovato. MICROIMPRESA, MA SENZA PASSARE DALLISTITUTO DI CREDITO Se laccesso al credito difficile per unimpresa italiana, per quelle gestite da un imprenditore straniero le difficolt sembrano aumentare. Almeno stando ai risultati di unindagine di Nomisma che ha rilevato come, a livello

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NCHIESTA

nazionale, oltre un quarto delle imprese gestite da immigrati non ha mai avuto relazioni con le banche, nemmeno attraverso lapertura di un conto corrente. Dallindagine emerge che meno di un quinto richiede prestiti al sistema creditizio, preferendo lautofinanziamento o il sostegno di amici e parenti; cinesi ed africane le comunit che meno si rivolgono agli istituti di credito. Poco male visto che il 25% delle imprese che hanno rapporti con le banche non riesce ad ottenere prestiti. Tuttavia, gli imprenditori immigrati molto difficilmente demordono dai loro propositi di miglioramento dellazienda: infatti, tra coloro che si vedono rifiutare il finanziamento bancario, lindagine dimostra che quasi l80% fa ricorso poi a risorse proprie per sostenere linvestimento progettato. Dal canto loro le banche si stanno accorgendo di quale grande risorsa possano essere gli imprenditori stranieri: il tasso di affidamento risulta infatti in crescita negli ultimi tre anni. Malgrado questa progressiva diffusione delle imprese straniere e i processi di integrazione sociale ed economica, questi

imprenditori sembrano rivolgersi in prevalenza a tipologie di finanziamento pi vicine al credito al consumo. Si tratta, nella grande maggioranza, di prestiti personali e chirografari, tanto che le garanzie pi frequentemente richieste sono quelle del reddito personale e della propriet di un immobile personale, anche quando le finalit del prestito sono quelle di un miglioramento della gestione dellimpresa. Dallindagine emerge che gli imprenditori cui stato rifiutato il prestito da parte della banca potevano offrire scarse garanzie. Lesame del portafoglio delle imprese immigrate mostra che queste aziende sono pi esposte sul breve termine, soprattutto nel segmento dei mutui, sia per la definizione di progetti di pi breve scadenza, sia per le minori garanzie che possono offrire, sia per politiche di erogazione pi caute da parte degli Istituti di credito. Sempre la ricerca dimostra che la crisi congiunturale, le difficolt di rientrare dei crediti, lintrinseca debolezza strutturale delle imprese immigrate hanno prodotto negli ultimi tre anni un ulteriore incremento della loro rischiosit. Il confronto del trend e della struttura del rischio dei piccoli operatori immigrati (POI) con il segmento delle piccole imprese nazionali (POE) mostra che il tasso di decadimento dei piccoli operatori immigrati circa il doppio di quello dei loro colleghi italiani. Daltronde, il rischio dei POI risulta storicamente pi elevato e si mantenuta nel tempo. Sono evidenti alcuni elementi strutturali che determinano la maggiore rischiosit dei POI, come il basso livello di integrazione con il sistema economico, ma soprattutto la maggiore presenza di imprese di recente costituzione. Il fattore legato allanzianit dellimpresa decisivo nella determinazione del tasso di rischio: le imprese pi giovani hanno, infatti, un livello di default comunque pi elevato, indipen-

dentemente dallorigine dellimpresa. Poca differenza, dunque, con le imprese italiane: per le imprese di pi recente costituzione, la rischiosit risulta simile tra POI e POE. La congiuntura ha ulteriormente allineato le dinamiche del rischio delle due categorie, tanto che il peggioramento della qualit del credito avviene generalmente a ritmi simili. IMPRESA E RISPETTO DELLE REGOLE, LEQUILIBRIO POSSIBILE La crisi non ha fatto sconti a nessuno e anche i nuovi imprenditori extracomunitari hanno risentito delle difficolt di questo momento. Resta per da sottolineare che tanti cittadini immigrati, spesso dopo anni di lavoro dipendente, sentano di poter costruire un futuro nella nostra provincia attraverso limpresa. Il contributo di questi piccoli imprenditori prezioso ed stato calcolato che, in termini di valore aggiunto, si ormai vicino al 10% del Pil provinciale. Fare impresa significa accettare di avere responsabilit verso il mercato e rispettare le sue regole e per un cittadino immigrato, guadagnare il ruolo di imprenditore significa accreditarsi presso i propri connazionali e verso la comunit italiana in cui vive e opera contribuendo in questo modo ad una pi veloce e pi positiva integrazione nel territorio. Se da un lato occorre, quindi, vedere in modo positivo lo sviluppo di una imprenditoria extracomunitaria nel tessuto produttivo bresciano, dallaltro appaiono altrettanto necessari comportamenti rispettosi delle regole di mercato da parte di questo nuovo tessuto imprenditoriale, per impedire una concorrenza basata esclusivamente sulla riduzione dei costi che pregiudicherebbe profondamente le condizioni del sistema produttivo.

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.KIM UNA STORIA DI BRESCIANIT E LAVORO TUTTA MAROCCHINA


Nel 77 aveva quattordici anni e arriv in Italia dopo aver studiato nella scuola per italiani a Casablanca, Marocco. Oggi Mustakim un imprenditore artigiano perfettamente integrato nella realt economica e sociale bresciana. Allinizio stata dura ero molto giovane, appena arrivato ero ospite dai Salesiani, dopo due anni vivevo con tre amici e stuun nuovo posto di lavoro come idraulico in unimpresa artigiana di Calcinato. Un anno dopo nasce Luca, il primo figlio e il lavoro porta anche soddisfazioni economiche: Nel 96 ero arrivato ad uno stipendio mensile di circa 3mila e 500 lire ed ero ricercato anche da altre imprese poi nel 2000 arrivato il secondo figlio, Omar. Mia moglie ha unedicola-tabaccheria e nel periodo del parto mi sono licenziato per aiutare mia moglie e portare avanti il suo lavoro. Omar cresce e Kim torna a cercare lavoro, lo trova subito ancora a Calcinato e poi a Carzago. Ancora una volta vuole crescere e chiede al titolare di prenderlo in societ, nuovo rifiuto e decide di mettersi in proprio. Era il 2004 quando ho deciso che potevo diventare un piccolo imprenditore racconta Kim non stato un azzardo perch sapevo di non aver paura a lavorare ed ero conosciuto nellambiente. Certo mi sono dovuto confrontare con tante difficolt ma non perch immigrato ma perch artigiano. Il lavoro non mancava ma era sempre e solo in subappalto, le commesse importanti erano vinte da grosse ditte, a noi restavano il lavoro e i rischi imprenditoriali. Sintetizza con una battuta: Chi lavora mangia, chi non lavora, mangia e beve. Adesso la crisi si sente: Non ci sono pi grandi cantieri, oggi per resistere devi lavorare con i privati e con le manutenzioni continua Kim ma un mercato che deve essere particolarmente curato e quando hai altri lavori non sempre facile. Iscritto ad una organizzazione di artigiani, anche lui lamenta i mali della categoria: Siamo poco riconosciuti e non abbiamo tutele che ci difendano in periodi di crisi. Condivido le proposte che prevedono di istitu-

Da subito fui messo in regola. Allora non cerano problemi di lavoro in nero, bastava dimostrare che non avevi paura di lavorare e che ti impegnavi.
diavo alla Moretto. Piccoli lavori come benzinaio o lavamacchine e il fine settimana come cameriere. Finita la scuola ci racconta Kim il primo lavoro fu in una vetreria ma era troppo rischioso, passai a fare lelettricista e poi lidraulico. Da subito fui messo in regola, allora non cerano problemi di lavoro in nero, bastava dimostrare che non avevi paura di lavorare e che ti impegnavi. Intanto cresce e nell85 conosce Rosa che due anni dopo sposer. Volevo crescere anche dal punto di vista lavorativo e chiesi al mio datore di lavoro di allora di diventare socio della ditta, la risposta fu negativa e decisi di andarmene. Nessun problema, nel 93, a trovare

I miei figli sono e si sentono italiani al 100%, il primo suona nella banda cittadina, il secondo gioca nella squadra di basket del paese.
ire una sorta di cassa integrazione anche per i piccoli imprenditori. Per quanto riguarda lintegrazione confessa: Non sono mai stato discriminato, non ho mai avuto problemi neanche per la mia religione, ma ammette che per chi arriva oggi la situazione pi complicata. Fino al 1986 (prima legge sullimmigrazione) tutto filato liscio. Essere marocchino o americano era la stessa cosa, eri considerato solo uno straniero. Oggi diverso, molti sono prevenuti ma per esperienza personale credo che la soluzione ai problemi sia nella scuola. I miei figli sono e si sentono italiani al 100%, il primo suona nella banda cittadina, il secondo gioca nella squadra di basket del paese. E tu? No, io sono italiano al 50%, non posso dimenticare le mie origini. E per il futuro? Resteremo in Italia anche per dare continuit allo studio dei figli, ma quando io e mia moglie saremo in pensione faremo delle lunghe vacanze in Marocco.

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A CITT

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BREsCIa MOsCa BIaNCa


Aler: l80% degli appartamenti sfitti riassegnato entro tre mesi. Da gennaio monitoraggio mensile degli alloggi liberi.
di ROBERTO GIULIETTI

CasE OCCUpatE
In Italia, ha rivelato unindagine realizzata recentemente da Dexia ed elaborata dal Censis per Federcasa (organizzazione che raggruppa a livello nazionale le aziende che gestiscono il patrimonio di edilizia popolare), oltre 40mila case popolari erano occupate abusivamente: se venissero liberate e riassegnate a chi ne ha diritto, centomila persone in difficolt sarebbero oggi fuori emergenza abitativa. A Brescia e provincia i problemi sembrano essere altri, dove i privati hanno soprattutto la preoccupazione di trovare inquilini affidabili nei pagamenti del canone piuttosto che quello di trovarsi lappartamento occupato, mentre per quanto riguarda le case popolari, come spiegano dallAler, il fenomeno stato evitato grazie soprattutto al buon funzionamento della macchina gestionale nellassegnazione dei circa 10500 alloggi attualmente gestiti tra la citt e la provincia. La soluzione semplice, se si in grado di

rescia isola felice, almeno per quanto riguarda il fenomeno delle case occupate abusivamente ed cos anche in provincia. Lo scorso anno, infatti, si sono registrati solo tre casi di occupazione da sfondamento di appartamenti vuoti e risolti in breve tempo con lintervento combinato di Vigili Urbani e Servizi Sociali che hanno trovato una valida soluzione alternativa alle famiglie coinvolte. A confermarlo sono i dati dellAzienda lombarda di edilizia residenziale (Aler), delle due organizzazioni di rappresentanza dei proprietari di piccoli immobili presenti a Brescia e del Sunia Cgil, il sindacato degli inquilini. Niente a che vedere con la situazione di altre citt italiane dove sono migliaia le case occupate abusivamente come a Milano, Torino, Roma, Napoli, Palermo o le centinaia di Firenze o le decine di episodi che si registrano da Pescara a Terni.

attuarla: non si lasciano appartamenti sfitti per troppo tempo e quindi non si creano le condizioni per una possibile occupazione abusiva. Pur registrando un turnover limitato degli inquilini, l80% degli appartamenti sfitti ha dichiarato a 12 mesi la direttrice dellAler, Lorella Sossi riassegnato entro i tre mesi che intercorrono dallarrivo nei nostri uffici della disdetta dellaffittuario al momento in cui lascia effettivamente libero lalloggio. Se a questo si aggiunge lentrata a pieno regime, dal gennaio 2010, di una monitoraggio sistematico con cadenza mensile degli alloggi sfitti, la creazione di una unit di pronto intervento composta da un legale e da un responsabile della manutenzione pronti ad intervenire tempestivamente con una procedura prestabilita, il risultato che se ne ottiene quello di non avere case occupate senza averne i requisiti. Abbiamo predisposto queste iniziative estendendole anche agli sportelli esterni dellAler presenti nei 40 comuni convenzionati, con lobiettivo di ridurre al minimo labusivismo ha precisato la direttrice Sossi ma il presupposto fondamentale per un buon risultato del progetto il coinvolgimento dei vicini, la sensibilizzazione dei nostri referenti nei condomini oltre allindispensabile collaborazione dei Vigili Urbani e dei Servizi sociali. Chi ha memoria di cose bresciane, ricorda episodi di occupazioni abusive soprattutto negli anni 80 quando il boom di immigrazione italiana cre tensioni abitative anche nella nostra citt ed in alcuni comuni della provincia o come allinizio degli anni 90 quando cominci larrivo di stranieri clandestini e in cerca di un lavoro.
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STORIE INVESTIGATIVE MICROspIE


cui si procede, necessario che sussistano gli ulteriori presupposti oggettivi dei gravi indizi di reato e della assoluta indispensabilit dellintercettazione ai fini della prosecuzione delle indagini. Di regola lintercettazione autorizzata dal giudice per le indagini preliminari con decreto motivato, su richiesta del pubblico ministero. Il metodo pi utilizzato lintercettazione telefonica che alla ribalta della cronaca quotidiana e che viene utilizzata brillantemente dalla magistratura nelle proprie inchieste, ma anche la microspia detiene il suo piccolo spazio nei nastri registrati. Essa un dispositivo elettronico costituito solitamente da un microfono e da un trasmettitore capace di intercettare conversazioni vocali e ritrasmetterle attraverso le onde radio, appunto in radiofrequenza. Strumento indispensabile per chi svolge indagini estremamente riservate o, nei limiti previsti dalla legge, per chi tenta di risolvere casi abbastanza problematici, viene solitamente posto in vicinanza delle persone per ascoltarne le conversazioni. Estremamente semplice da utilizzare anche per chi non ha particolari competenze, si pu occultare ovunque e in modo assai veloce senza destare alcun sospetto, i nascondigli sono veramente infiniti: in un bottone, in una penna, in un vaso, in un telefono, in auto, sotto un tavolo. Onde evitare che alcuni si improvvisino 007 o spie dellultimo minuto trovando con estrema facilit i suddetti strumenti o che

attENtI a NON IMpROVVIsaRsI 007


dir si voglia gadget tecnologici che sono ormai alla portata di tutte le tasche bene soffermarsi ancora un momento al Codice di Procedura Penale, in cui allarticolo 617 e seguenti recita che chiunque, fuori dei casi consentiti dalla legge, installa apparati, strumenti, parti di apparati o di strumenti al fine dintercettare o impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche tra altre persone punito con la reclusione da uno a quattro anni. La pena la reclusione da uno a cinque anni se il fatto commesso in danno di un pubblico ufficiale nellesercizio o a causa delle sue funzioni ovvero da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti alla funzione o servizio o da chi esercita anche abusivamente la professione di investigatore privato (articolo aggiunto dalla L. 8 agosto 1974, n. 98). Linvestigatore privato quindi unicamente autorizzato allindividuazione e/o neutralizzazione di quegli ascolti abusivi perpetrati da persone di pochi scrupoli che vogliono carpire informazioni utili per s o per soggetti diversi che sono disposti a pagarle al fine di poterle utilizzare per i propri scopi; il servizio di bonifica ambientale e telefonica consente la verifica di quei locali, abitazioni, uffici e/o aziende ove si sospetta possano fuoriuscire determinate notizie che altrimenti non si sarebbero conosciute, garantendo la privacy personale o il know how aziendale.

icrospia, una parola che incute un immediato senso di disagio. Quando si parla allinterno di unabitazione privata o di un ufficio non si portati a pensare (se non si del mestiere) che la nostra conversazione possa essere sotto controllo e quindi registrata. infatti capitato che dicessi ad un cliente, dopo aver svolto un servizio di bonifica ambientale e telefonica, che lascolto abusivo cera, vederlo diventare improvvisamente pallido pur essendo conscio del rischio e della possibilit, altrimenti avesse avuto la certezza non avrebbe incaricato un investigatore della verifica per lappunto. Provate a digitare in Google la parola microspia e vedrete quanti e quali link si apriranno davanti ai vostri occhi, innumerevoli siti di spy shop, pi o meno seri, che vendono a cifre talvolta irrisorie strumenti per lintercettazione ambientale o telefonica. Il sottoscritto, che nellinvestigazione ha la sua ragione di essere, riceve quotidianamente offerte da pseudo professionisti, negozi virtuali e/o neo imprenditori del web che offrono la loro professionalit a noi investigatori (e non solo), sperando in facili guadagni e contando che queste apparecchiature di semplice installazione e di difficile individuazione le utilizzino un po tutti. A questo punto bene fare alcune precisazioni. Lintercettazione consiste nellattivit diretta a captare comunicazioni e conversazioni, nonch flussi di comunicazioni informatiche o telematiche, mediante strumenti della tecnica. Lintercettazione tende a limitare gravemente alcune importanti libert costituzionali, essa mezzo di ricerca della prova che pu essere adoperato solamente in procedimenti relativi a determinati reati previsti dallart. 266 e seguenti del codice di procedura penale. Oltre ai presupposti oggettivi del reato per

Alcuni oggetti dove potreste trovare una microspia:

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CONOMIA

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lOCCIdENtE
Lemergenza finanziaria spagnola ha confermato come dallultimo Forum di Davos sia uscito un Occidente pavido e incerto che affida le proprie fortune alla crescita del Pil cinese. Dimenticando che la Cina, pur aumentando il benessere e quindi limport, non sar mai un mercato di consumo tale da assorbire il surplus delle economie occidentali. LOccidente dovr contare sulle proprie forze, secondo lo slogan della rivoluzione strutturale avviata negli anni 80 dal piccolo grande Deng, il padre della Cina moderna.

(la CINa NON CI salVER)

dOpO daVOs

l
di ALESSANDRO CHEULA

emergenza finanziaria spagnola stata una doccia fredda sulle speranze dellultimo Wef, World Economic Forum, di Davos. Un summit che ha confermato ancora una volta la duplicit della globalizzazione, intesa come dilatazione dello scambio non solo economico o mercantile ma anche politico e culturale. E dal quale non sono uscite indicazioni in ordine alle nuove regole che i governi occidentali dovranno dare ai loro mercati finanziari per evitare il ripetersi di altre devastanti crisi. Solo Obama sembra aver abbozzato un primo serio tentativo di regolamentazione proponendo il divieto per le banche di speculare in proprio sugli hedge fund (i fondi speculativi), destinando invece le risorse agli impieghi nel sistema produttivo e al finanziamento delle imprese. La prima regola infatti, come ha scritto anche Francesco Giavazzi, editorialista del Corriere della Sera e tra i pochi liberisti italiani degni di questo nome, vietare alle banche di speculare, come una qualsiasi societ finanziaria, sottraendo risorse agli impieghi produttivi. E come dice anche un noto imprenditore sidermetallurgico bresciano, Luigi Buzzi della Lucefin di Esine, secondo il quale la banca deve fare la banca, vale a dire prendere

a prestito il denaro e darlo a prestito, altrimenti non si chiama pi banca ma s.f., speculazione finanziaria. LE DUE FACCE DELLA GLOBALIZZAZIONE Ambiguit che si compone di due facce. La prima buona, ossia il fatto che il mercato globale ha generato, per la prima volta nella storia moderna, la pace mondiale. Nel senso che la globalizzazione dello scambio si rivelata lunica concreta alternativa alla planetizzazione della guerra (intendiamo guerre mondiali, poich conflitti locali vi sono e vi saranno ancora). La seconda meno buona, vale a dire che, nellattuale globalit del mercato, mantenere la pace costa, in termini economici, pi che fare la guerra. Come dimostrano le analisi macroeconomiche svolte a Davos sulla estensione e profondit della crisi e sulle risposte da dare onde evitarne il ripetersi - la composizione delle infinite quotidiane fibrillazione e la mediazione degli innumerevoli conflitti (commerciali, tariffari, finanziari, monetari) richiedono limpiego di enormi risorse pubbliche. Risorse alle quali i governi ricorrono o stampando carta moneta (gli Stati Uniti) o emettendo titoli di Stato (lItalia e altri paesi della Ue che hanno perso la sovranit monetaria). Risorse destinate al
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e la prosperit allinterno di entrambi. Il grande regalo che il mercato globale ha fatto allumanit che i Paesi del Primo Mondo, quello non solo pi sviluppato ma anche pi evoluto, hanno imparato che meglio scambiarsi piuttosto che scannarsi. Anzi, si pu dire che la crisi che stiamo attraversando il prezzo, incruento bench pesantemente costoso, dovuto al mantenimento della pace mondiale. Se i governanti dei Paesi ricchi di Occidente ed Oriente (Giappone e Corea del Sud) fossero capaci di spiegarlo ai loro elettori, forse i cittadini del Primo Mondo quello che secondo Dahrendhorf riuscito a quadrare il cerchio conciliando benessere economico, libert politica e coesione sociale sopporterebbero meglio i sacrifici imposti dalla recessione. SPAGNA, DOCCIA FREDDA SUL FORUM DI DAVOS Anche crisi finanziaria spagnola conferma come dallultimo Wef sia uscito un mercato che, pur consapevole della utilit strategica della sua globalit e interdipendenza tanto da porre lurgenza di regole condivise onde evitare il ripetersi di crisi devastanti, parso tuttavia pi pavido sul suo futuro e pi incerto sul proprio destino. Un Occidente che, incapace di trovare al proprio interno le risposte per uscire dalla crisi, ammette implicitamente la propria impotenza nella speranza che siano i Paesi emergenti in particolare la Cina a toglierli le castagne dal fuoco. Una Cina ma lo stesso discorso potrebbe valere pressoch in toto anche per lIndia il cui tasso di crescita al 10% annuo dovrebbe salvare lasfittica economia di Europa e Stati Uniti (Giappone compreso) facendone il nuovo Bengodi del commercio mondiale. Una speranza apertamente manifestata dai governi occidentali e dagli organismi finanziari internazionali partecipanti al summit, e diplomaticamente assecondata dal vicepremier cinese presente a Davos. Ma siamo sicuri che la Cina sia destinata a diventare in pochi anni quel grande mercato di sbocco, ossia
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sistema industriale o a quello bancario pi ingenti di quelle che sarebbero necessarie per un guerra militare e di cui non tutti i governi possono disporre. Si vedano gli ultimi casi di insolvenza della Grecia e, in termini analoghi, della Spagna. Inutile dire che i contrasti commerciali, anche se economicamente pi costosi, sono di gran lunga preferibili ai conflitti militari. SCAMBIO GLOBALE = PACE MONDIALE La nostra generazione, mai dimenticarlo intendiamo quella dei sessantenni nati durante o subito dopo il conflitto mondiale stata la pi

fortunata nella storia dellumanit. Non solo perch la prima a non essere morta in guerra (lo anche quella dei nostri figli). Ma anche perch lunica (diversamente dai nostri figli) che ha migliorato le proprie condizioni di vita rispetto ai genitori grazie a mezzo secolo di sviluppo garantito, appunto, dallo scambio globale e dalla conseguente pace mondiale. Intendiamo la seconda met del 900, il secolo breve di cui Eric Hobsbawm, storico marxista inglese, parla come della et delloro, il quarantennio della guerra fredda che, sotto lombrello dellequilibrio nucleare strategico tra i due blocchi, ha consentito la crescita

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26-27-28 MARZO

Venerd 26 marzo ore 20,30 Convegno

La Farmacia ganglio vitale del Sistema Sanitario Nazionale?

Saluti istituzionali: Dott. Francesco Rastrelli Presidente Ordine dei Farmacisti Provincia di Brescia Dott.ssa Clara Mottinelli Presidente ATF - Federfarma Brescia Relatori: Prof. Sergio Pecorelli Pr esidente AIFA Prof. Franco Falorni Docente Facolt di Farmacia Universit di Pisa Prof. Giuseppe Turchetti Docente Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa

Sabato 27 marzo Apertura dalle 9,00 alle 18,00

Ingresso riservato agli operatori e ad invito

Domenica 28 marzo Apertura dalle 9,00 alle 18,00

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umani, in primis quelli civili e politici) dimostra di funzionare egregiamente, garantendo da una parte la libert nel mercato e dallaltra lordine nella societ e lefficienza nello Stato. CINA, UN MERCATO SENZA DEMOCRAZIA Si dimentica infatti che larma letale cinese politica prima che economica. un mix inedito tra liberismo nel mercato e dispotismo nello Stato, tra libert in economia e dittatura in politica. vero che tali ambiti non procedono sempre in modo speculare e parallelo e che prima o poi sono destinati a incontrarsi o scontrarsi (si veda la Tien An Men di 21 anni fa). Ma altrettanto vero che la crescita dei salari e del potere di acquisto dei consumatori cinesi, in presenza di un mercato libero di crescere nei mezzi ma non libero di disporre dei fini, non seguir lo stesso rapido percorso fisiologico del Giappone. Anche qui, per inciso, una evidente smentita al liberismo ortodosso di von Hayek, secondo il quale chi padrone dei mezzi padrone anche dei fini della produzione. Per dire che la Cina diventer la prima potenza mondiale, essendo gi il secondo paese esportatore, ma non diventer allo stesso tempo il primo mercato di importazione del mondo, pur scontando una crescita dei consumi. Ci perch la domanda interna cinese, che gli stessi governanti stanno sostenendo in modo efficace come risposta alla crisi dellOccidente, sar soddisfatta in larga misura dallofferta nazionale. Si tenga conto inoltre che la cronica sottovalutazione della moneta cinese tale da costituire un sostegno aggiuntivo allesportazione, e una barriera altrettanto efficace allimportazione. LOccidente, pur contando sul miracolo cinese e sullinterscambio con Pechino, non potr farsi soverchie illusioni. Anzi, nellimmediato dovr imparare a contare sulle proprie forze. Come diceva lo slogan di Mao Tzedong allepoca della rivoluzione culturale degli anni 60. E come ripeteva il piccolo grande Deng della rivoluzione strutturale degli anni 80.
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di consumo, in grado di risollevare le sorti dellesausto sistema industriale occidentale? Siamo certi che la Cina voglia diventare in pochi anni un mercato di importazione di massa, e non invece quel grande sistema produttivo orientato allesportazione e alla penetrazione (espansione e invasione) nei mercati occidentali? PECHINO, PI EXPORT CHE IMPORT ovvio che, nella misura in cui aumentano il Pil e le potenzialit produttive, Pechino sar anche un mercato di consumo. Ma tutto lascia pensare che non lo sar nella misura salvifica sperata da Europa e Stati Uniti. Non nella misura proporzionale alle sue capacit di produzione, e comunque non nei prossimi anni. O quantomeno non nei tempi brevi sperati dallindustria occidentale. di pochi giorni fa la notizia che la Cina ha superato, per quota di esportazione, la Germania, da sempre regina del commercio mondiale. di ieri laltra notizia secondo cui la Cina a un soffio dal Giappone per ricchezza (il Pil, Prodotto interno lordo) annual-

mente prodotta. Ma le analogie con il percorso di crescita seguito del Giappone dagli anni Sessanta sono improponibili. Per una semplice ragione. Il Giappone una economia capitalistica e liberistica degna di questo nome, nel senso che il benessere dei giapponesi ha seguito in mezzo secolo la crescita del Pil consentendo di adeguarne in misura proporzionale e a ritmi naturali la crescita dei salari e del potere di acquisto. Uneconomia orientata fin dal suo nascere ai mercati esteri e quindi allesportazione ma che nel contempo, in quanto gestita da una democrazia liberale sul modello occidentale, diventata anche una grande area di consumo. Ma la Cina diversa. Pechino un caso, per ora pressoch unico al mondo, salvo il Cile dei tempi di Pinochet, di mercato senza democrazia. Un sistema economico capitalista retto e diretto da un sistema politico comunista. Un Paese liberista in economia ma non liberale, anzi dittatoriale, in politica (o comunque, se non totalitario, quantomeno autoritario). Una realt che, a prescindere dagli aspetti di ordine etico (i diritti

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Pelo e
di IMMANU

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IL COLPACCIO DI ASSOCAMUNA
Assocamuna ha firmato un importante accordo con Confidi Lombardia. Assocamuna e limportante Consorzio di garanzia dei fidi per piccoli e medi imprenditori fino a qualche anno fa costola finanziaria dellAIB, di cui diretta emanazione hanno realizzato una partnership per aiutare le aziende camune nel reperimento del credito. Un vero e proprio colpaccio per Assocamuna, che prende i classici due piccioni con una fava: aiuta concretamente le aziende del suo territorio in una situazione finanziaria molto delicata, ed in pi viene riconosciuta come soggetto di rappresentanza locale. Ci sono voluti quindici anni, ma alla fine ce lha fatta. Quando la vedremo in Camera di Commercio in rappresentanza degli imprenditori camuni?

NK RESTA A CETO
Paolo Archetti lo ha affermato a chiare lettere, davanti al Consiglio comunale di Ceto convocato in seduta straordinaria, davanti ai sindacati ed alle istituzioni camune: NK vuole restare a Ceto, dovr cambiare, ma rester. Solo, senza patrocinatori e senza assistenti di sorta, solo davanti a 150 persone, Paolo Archetti ha parlato con forza, sostanza, coerenza e dignit. A molti, tra i presenti, ha ricordato il padre, Alberto Archetti, leader della storica azienda e compianto vice pre-

sidente degli industriali bresciani. Non si nascosto le difficolt, ne ha parlato a viso aperto, ha affermato la necessit del cambiamento per poter sopravvivere. Comune, BIM, Comunit montana, anche i sindacati hanno apprezzato lo sforzo. Speriamo che dopo la chiusura del sipario non resti solo, con i problemi del territorio, del tessile, dellazienda, della filiera, tutti soltanto sulle sue spalle. Sarebbe davvero unimpresa titanica anche per lui.

LAPI C
Sembra incredibile, ma nel paese della concertazione oggi soffriamo di (poca) rappresentanza: diventata un bene scarso. Complice la grande crisi, interi pezzi della societ sono diventati invisibili. Cos scriveva Dario Di Vico in un pregevolissimo articolo sul Corriere della Sera del 7 ottobre del 2009, in cui parlava della rappresentanza dei piccoli imprenditori. Ci ha pensato su un po Luciano GaMESI 12MARZO 2010

burri, presidente dellAPI bresciana, ma alla fine andato gi tosto, dando fiato a pieni polmoni al profondo malessere dei suoi rappresentati. Ha citato i francesi, che dal loro governo hanno avuto indicazioni sul percorso per giungere alla meta, ha chiesto altrettanto al governo italiano, si ribellato ai buchi neri delle banche, che assorbono interi ammassi stellari, le ha accusate apertamente di garantire solo se stesse, ha salvato alcune

piccole banche locali, che stanno sul territorio e che sono pi vicine alla piccola impresa, ha invitato Tremonti a pensare non soltanto alla governance internazionale, ma anche alla necessit di una governance per lItalia. Non la soluzione di tutti i mali, ma in un paese che sembra afflitto soltanto dal problema del finanziamento pubblico per lautomobile, che confina in un assordante silenzio la piccola e media impresa, consola sapere che lAPI ancora c.

A BRESCIA 50 MILIONI DI ORE PERDUTE


LInps comunica che le ore di lavoro perdute a Brescia, con intervento della Cassa Integrazione Guadagni, sono ammontate, nel 2009, a 50 milioni, pari al lavoro di un anno di circa 25.000 persone. Se Iveco, lex ASM, Beretta, Alfa Acciai, Lonati, Eredi Gnutti Metalli solo per fare qualche nome delle aziende pi grandi avessero chiuso i battenti per tutto lanno, arriveremmo soltanto alla met dei lavoratori che nel 2010, a Brescia, sono stati, di fatto, alle dipendenze della Cassa Integrazione. una situazione di grave disagio, che non viene registrata dai dati sulla disoccupazione, comunque in crescita. E il futuro appare a tinte fosche, perch molti nodi verranno al pettine. A Brescia cosa si sta facendo, per fronteggiare al meglio le cose? Dov finito il tavolo di crisi, del quale non si hanno pi notizie? Speriamo che stia lavorando a progetti cos delicati da dover essere custoditi sotto segreto Perfino i sindacati tacciono, ma intanto alcuni di questi fanno il loro mestiere di sempre e contrattano anche con le aziende in crisi, deboli e indifese, portando a casa, indisturbati accordi importanti per i lavoratori, con ricchi premi e cotillon. E il domani, il futuro, i giovani? Chi vuol essere lieto sia, del doman non c certezza, scriveva Lorenzo de Medici, nei suoi canti carnascialeschi. E per noi il carnevale continua, nonostante tutto.

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LA TUTELA DELLOCCUPAZIONE
Ci sono i casi eclatanti, tutti diversi tra loro, della Fiat in Sicilia, dellAlcoa in Sardegna, dellEutelia, nel continente. Diversi per lorigine, per la portata, per le conseguenze. Non la stessa cosa perdere 2000 posti in Sardegna, in unisola che conta 1 milione e mezzo di abitanti, o in Sicilia, dove gli abitanti sono quasi 5 milioni, o addirittura nel continente. La situazione sarda, dopo la chiusura delle miniere, delicata, priva di reali alternative, allarmante. Ma linteresse dello Stato appare sbiadito, anche i media concedono qualche raro titolo in decima pagina, qualche rarissima notizia in coda al telegiornale. Di Termini Imerese si parla invece tutti i giorni. Probabilmente perch la tutela delloccupazione viene imbracciata come larma bianca della societ postindustriale, come merce di scambio. Anche quando le automobili vendute in Italia dalla casa torinese sono in larga misura prodotte allestero e la competitivit si fonda sugli incentivi, con i soldi di tutti, anche di chi non ha la patente e neanche lautomobile.

PIZZO ED ESPULSIONE. E LE TANGENTI?


Confindustria ha preso, solennemente, la storica decisione: gli imprenditori che pagano il pizzo saranno espulsi. una decisione di assoluta rilevanza, che segue la battaglia avviata ormai da anni da Confindustria Sicilia, della quale non si conoscono i risultati. Il ritorno alla legalit in una delle regioni pi importanti dItalia costituisce una iniziativa strategica per lintero paese. Ci sono due condizioni rilevanti, affinch questo avvenga: la prima, che non si tratti di una iniziativa di facciata; la seconda, che Confindustria completi il progetto, decidendo anche lespulsione di chi paga le tangenti.

Scrivi a: Immanuel

FISCO, I RICCHI SONO DIPENDENTI E PENSIONATI


Secondo i dati emersi dalle denunce dei redditi del 2009, soltanto 149.000, tre su mille, hanno dichiarato un guadagno superiore ai 150.000 euro. Dei 149.000, 20.000 sono lavoratori autonomi o proprietari di terreni, di immobili, di partecipazioni, 39.000 sono pensionati, 90.000 sono lavoratori dipendenti. Si potrebbe fare facile sarcasmo su questi dati, che dimostrano che in Italia le tasse le pagano soltanto quelli che non possono fare a meno di farlo, perch tassati alla fonte. Ma non servirebbe a nulla, storia vecchia, cambiano i governi, muoiono vecchi partiti e ne nascono di nuovi, ma nulla cambia, il gattopardo la specie pi diffusa nelle stanze del potere. Intanto, la vedova di chi ha lavorato 40 anni e non arriva ad 800 euro di pensione, paga ogni mese decine di euro al fisco. Ma chi li incassa non prova vergogna, Ministro Tremonti?

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e disinteresse, i Bresciani devono riappropriarsi del loro Centro, esserne orgogliosi e godere a piene mani di tutto quanto esso pu ancora offrire di bello. S, perch Brescia davvero una bella citt! Lo slogan Il Centro commerciale pi bello e sempre sar il centro delle tua Citt! creato da Rolando Giambelli, ideatore del sito, intende sintetizzare in modo chiaro lo spirito e le intenzioni di www.BresciaCentroShopping.it. www.BresciaCentroShopping.it il sito internet pi valido, pratico ed efficace, facilmente raggiungibile con Google ed altri motori di ricerca, per riscoprire e guardare on line le vetrine del Centro, i negozi, i ristoranti, i bar e le trattorie, i musei e le chiese, i palazzi, le piazze e le fontane, il Castello, i teatri, i cinema e tutti i luoghi per il tempo libero o dove si fa cultura a Brescia. Walk & See City In TV! www.BresciaCentroShopping.it. Il nostro pi recente progetto in fase di realizzazione: alcuni display televisivi, ben posizionati in vari punti della zona pedonale del Centro Storico (Corso Zanardelli, Corso Palestro, Piazza Vittoria, ecc.), mostreranno ai bresciani a passeggio per il Centro e agli ospiti in visita a Brescia unimmagi-

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La pubblicit di Bresciacentroshopping.it personalizza i bus cittadini.

ne viva e concreta di tutte le attivit commerciali, culturali e del tempo libero della nostra citt, oltre ai luoghi e alle notizie di interesse generale e della Pubblica Amministrazione (Comune, Provincia, Regione, Vigili Urbani, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, ecc.) che saranno raccolte quotidianamente e continuamente aggiornate sui display, per via telematica, in collegamento diretto e continuo 24 ore su 24 con il centro operativo di controllo del nostro sito web www.BresciaCentroShopping.it. Il sito ha recentemente sostenuto e mostrato on line le numerose iniziative promosse dal DUC (Distretto Urbano per il Commercio), dal Consorzio Brescia Centro, dalla CdO, da Brescia Tourism e da altre importanti realt commerciali e culturali bresciane, quali: la Notte Bianca dellArte, i concerti per le strade, le mostre e i concerti in Santa Giulia, le sfilate di Moda nellambito dellevento Scopriamo Brescia. In occasione delle recenti festivit natalizie in Piazza Duomo (Paolo VI) ha mostrato la pista di pattinaggio, le statue di Rabarama collocate per le vie del Centro, il mercatino di Natale e, poi, i negozi praticamente

sempre aperti. Per il prossimo futuro sono in programma, da parte delle Istituzioni e dei privati, innumerevoli iniziative ed eventi validi, mirati alla continua valorizzazione di Brescia agli occhi del mondo, ma soprattutto a quelli dei suoi Cittadini. Nel sito le immagini e i comunicati degli eventi sono continuamente aggiornati: con www.BresciaCentroShopping.it (Brescia Shop On Line) si pu entrare virtualmente e visitare, in ogni momento, 24 ore su 24, il proprio negozio, o ristorante preferito! Le bellissime foto e i filmati, curati dal nostro studio di produzione, delle vetrine e dei prodotti esposti allinterno dei negozi permettono ai visitatori del nostro sito di vedere, scegliere ed acquistare larticolo che pi desidera facendo shopping, anche stando comodamente a casa, prima di calarsi nel traffico cittadino per andare a comperare. Con www.BresciaCentroShopping.it possibile visualizzare i trasporti pubblici e i parcheggi cittadini, soprattutto nel caso di urgente necessit o difficolt a recarsi in Centro (ZTL). Un elenco completo di tutte le attivit aderenti a www.BresciaCentroShopping.it consultabile sia per settore merceologico che per vie o piazze di Brescia. Cliccando sul nome del negozio (sito o link), o su un qualsiasi argomento scelto, appaiono dieci immagini fotografiche e video, aggiornate periodicamente, delle cose migliori da vedere in citt. La home page di www.BresciaCentroShopping. it ospita infatti una rubrica dedicata agli eventi organizzati per ridare lantica vitalit al nostro Centro.
Per info: Il Fotogramma Studio, Rolando Giambelli Via C. Biseo 18 - 25124 Brescia Tel/fax 0039 (0) 30 30 69 19 - E-mail: rolandog@rolandogiambelli.it www.BresciaCentroShopping.it
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WWW: WHAT WOMEN WANT

OSTUME E SOCIET

QUELLO CHE LE DONNE PENSANO E

VOGLIONO! S

embra che la chiacchierata femminile sia avvolta da unaura di mistero e segretezza, quasi che le donne vengano considerate alla stregua di vestali che compiono strani riti sacrificali e culti alla dea della moda, della ceretta e del pettegolezzo saltellando intorno ad un fuoco. In realt quello che le donne generalmente fanno stare comodamente sedute intorno ad un tavolo, con una fumante tisana al finocchio tra le mani, ad aggiornarsi a vicenda sulle grandi categorie vocali del mondo femminile: A (affetti), E (estetica), I (indiscrezioni), O (opinioni) e U (ovviamente uomini). E se ormai un luogo comune che durante queste ciarlate la categoria pi gettonata sia lultima, con una caccia ai difetti dei rispettivi fidanzati, noi donne non possiamo far altro che confermare: effettivamente, se doveste allungare un orecchio mentre in corso una delle nostre cicalate e intercettare il possessivo mio lo potreste tranquillamente associare alla parola uomo senza correre il rischio di allontanarvi troppo dal centro del discorso. Ma noi donne ci riduciamo solo a questo? A simposi di parole, fiumi di frasi frivole e lamentele incomprensibili che sembrano provenire da un altro pianeta? Siamo solo ambasciatrici non troppo diplomatiche di richieste capricciose, che sembrano inventate di sana pianta solo per il gusto del litigio? Gazze ladre che puntano gli occhi solo su oggetti che brillano e luccicano? Per una volta provate ad alzarvi in punta di piedi e a guardare oltre questa siepe leopardiana di etichette da rivista femminile che ci rimangono incollate addosso anche se tentiamo in tutti i modi di liberarcene. Chi siamo? Quali sono i nostri desideri, le nostre aspettative, le nostre priorit? Perch in tutte quelle domande che non ci vengono mai poste e di cui sentiamo sporadicamente il bisogno che si nasconde la nostra vera identit. In tutti quei pensieri che non abbiamo il coraggio di ammettere a noi stesse e che a furia di tenere nascosti si tramutano in insicurezze e paranoie.

Regalateci un momento di sincera curiosit senza giudizi, chiedete e vi sar risposto. Vedrete che, facendo la giusta domanda, ci renderete felici e meno insopportabili anche se resteremo sempre dolcemente complicate, come canta Fiorella Mannoia. Anche questo inizio danno, infatti, ci ha visto affrontare la vita in quellunico modo che ci possibile, alimentando il caos nella testa e nel cuore, risolvendo i problemi degli altri, lasciando noi stesse allo scoperto. Anche se abbiamo imparato ad indossare ciglia waterproof, restando impeccabili sotto tempeste climatiche ed emotive, i grandi temi dellesistenza si agitano senza requie dentro le nostre incisive fragilit. Siamo ancora quelle che combattono senza sosta, per non essere da meno, per dimostrare di saper fare tutto, di pi, ancora, meglio. Siamo coloro che portano sulle spalle il giogo pesante delle loro antenate, incatenate a spiriti combattivi che si nutrono dorgoglio, equilibrio, parit e tacchi a spillo. Siamo le figlie dEva, donne che cercano il loro posto nel mondo, e molte volte lo fanno straziandosi di dubbi, colpe, responsabilit. Spesso la nostra battaglia si gioca su due campi, e noi

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rincorriamo il tempo, scongiurando crisi didentit e trasformismi psicotici, togliendoci la gonna ed infilandoci i pantaloni prima di entrare in scena, fare un inchino gentile ed iniziare la partita, il cronometro stretto in pugno. In palio ci sono la nostra indipendenza, il nostro valore, i nostri istinti, lamore. Lavoro e famiglia. Questi gli aghi di una bilancia che ci divide, a cui pensiamo dai banchi di scuola, queste le realt del nostro futuro, del presente. Quando da sempre ogni gesto di premurosa cura stato affidato a noi, quando spontaneo impiattare, rassettare ed accudire, quando capiamo che tutto ci filtrato nel nostro dna, troppo tardi: gi iniziata dentro

di noi una battaglia silente, una rivolta cieca che implode anche se non le si dato ascolto. Essere dolcemente complicate anche questo: voler apparire inappuntabili ma friendly, raffinate ma dolcissime, superchic ma intraprendenti, sognatrici ma con i piedi per terra, donne in carriera eppure madri. Un ossimoro naturale? Certo che siamo vere forze della natura, delle emozioni facciamo il nostro pane quotidiano. Ma, alla fine, cosa vogliono le donne? Una domanda a cui tutti tentano di dare una risposta: esperti di look, di marketing, psicologi, ricercatori universitari, squadre di opinionisti su giornali e televisioni. veramente cos che si pu capire cosa vogliamo? Esiste un modo migliore per poterlo scoprire, ed facendo una bella chiacchierata tra donne. Basta una serata tra amiche e un bicchiere di vino ed ecco che tutti i nostri sogni, le debolezze, le paure vengono a galla, perch quando siamo con le persone che ci conoscono pi di chiunque altro che riusciamo a capire meglio anche noi stesse specchiandoci le une negli occhi delle altre. A volte le parole che ci scambiamo sono leggere, ci si guarda e ci si confronta in superficie, ci studiamo a vicenda le forme, le prime rughe, ci scambiamo trucchi e vestiti come quando eravamo bambine. Altre volte ci scrutiamo pi a fondo, lasciamo che i piccoli e grandi dubbi che ci tormentano trovino uno sfogo. Vorremmo una sfera di cristallo per poter scrutare il nostro futuro, che ormai tanto futuro non ; del lavoro che abbiamo, di quello che

avevamo sempre sognato e che non riusciamo ad ottenere, e poi di loro, degli uomini, perch in fondo anche la pi cinica di noi sogna ancora il suo principe azzurro, o almeno sogna di trovare qualcuno che gli assomigli un po. Una volta trovato il nostro principe azzurro lo vorremo anche sposare? O formeremo una famiglia libera e aperta? Cos tra una parola e laltra si fa tardi, come succede sempre tra amiche, e ci dirigiamo tutte insieme a testa alta e pi sollevate verso le nostre piccole auto dai consumi ridotti. Perch dentro di noi ci sentiamo tutte delle principesse, ma delle principesse moderne che hanno sostituito i cavalli con degli scintillanti ed ecologici motori ibridi. Da qui parte la nostra ricerca, da questa matassa ingarbugliata inizia il nostro viaggio, e noi, con delicatezza, cercheremo di dare risposta a pi di un perch.

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ONDAGGIO

2-0

la FaMIGlIa BattE Il dENaRO

di VIOLA LADI

avere unimportanza, un valore superiore rispetto ad altro. Il dizionario spiega in questo modo il concetto di priorit. Noi lo illustriamo raramente a parole, ma gli diamo forma ogni giorno con le nostre azioni, anche le pi banali, che ci differenziano poco o tanto, soprattutto tra uomini e donne. Abbiamo indagato il mondo delle priorit dei giovani bresciani e lidentikit presto fatto. Lui lavora con grandi ambizioni. Carriera e soldi hanno il loro peso. Quando stacca la spina ama dedicarsi alle passioni della sua vita dando tutto s stesso allinseguimento di un pallone o sfogandosi sulle sei corde elettriche delladorata chitarra. Le ore dedicate alla dolce met vanno bilanciate con equilibrio a quelle trascorse con gli amici, e se c loccasione di partire non ci sono dubbi: destinazione divertimento, magari macinando chilometri su unauto un po scomoda ma troppo accattivante. Lei sa che lavoro e passione devono andare a braccetto. Vuole giornate varie e odia la monotonia. Appena mette piede fuori dallufficio ha gi in mano il cellulare e scorre la rubrica alla ricerca della voce amore o del nomignolo affibbiato alla migliore amica. Nel tempo libero il mondo continua a girare e lei viene imbalsamata dal dolce far niente. Resta in solitaria e si isola con la compagnia virtuale di internet o quella cartacea di un buon libro. Se ha un week-end libero, potendo, lo dedicherebbe volentieri al relax, magari facendosi coccolare in una beauty farm. I ritmi e le esigenze sono diversi, ma per entrambi non ci sono dubbi: al primo posto viene la famiglia e il traguardo pi ambito resta un matrimonio felice, soprattutto per il gentil sesso. Qualche maligno dir che anche lui dai venti ai trentanni la pensava cos e poi ha cambiato idea Gli concediamo il beneficio del dubbio e intanto ci godiamo la vittoria dellamore e degli affetti. Una priorit rispetto a denaro e successo.

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.LE PRIORIT FEMMINILI 1. QUANTO CONTANO DA UNO A DIECI: 9,6 LA FAMIGLIA 8,2 GLI IDEALI 7,8 IL TEMPO LIBERO 7,5 LIMMAGINE 6,6 IL SUCCESSO 2. A CHI O CHE COSA DEDICHI PI TEMPO QUANDO NON LAVORI? 11 8 3
% %

.LE PRIORIT MASCHILI 1. QUANTO CONTANO DA UNO A DIECI: 9,5 LA FAMIGLIA 8,8 GLI IDEALI 7,4 IL TEMPO LIBERO 6,8 LIMMAGINE 6,3 IL SUCCESSO 2. A CHI O CHE COSA DEDICHI 28 25
%

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PI TEMPO QUANDO NON LAVORI?

AI MIEI HOBBIES

41 AL PARTNER 37 AD AMICI E PARENTI


% %

40

AI MIEI HOBBIES

AL PARTNER

AL BENESSERE E ALLA CURA DEL CORPO AL VOLONTARIATO

5 2

AD AMICI E PARENTI

% %

AL BENESSERE E ALLA CURA DEL CORPO AL VOLONTARIATO

3. TRA I TUOI HOBBIES QUALE PRATICHI


CON MAGGIOR FREQUENZA?
% %

3. TRA I TUOI HOBBIES QUALE PRATICHI


CON MAGGIOR FREQUENZA?
% %

29 INTERNET E SOCIAL NETWORK 22 LETTURA 17 MUSICA 12 SHOPPING 11 CINEMA 5 SPORT 4 RISTORANTE E DISCOTECA
% % % % %

36 SPORT 23 MUSICA 12 INTERNET E SOCIAL NETWORK 12 LETTURA 12 CINEMA 5 RISTORANTE E DISCOTECA 0 SHOPPING
% % % % %

4. QUALE DEI SEGUENTI SCENARI TI


ATTRAE MAGGIORMENTE?

4. QUALE DEI SEGUENTI SCENARI TI


ATTRAE MAGGIORMENTE?
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11 6 2
% %

IMPRENDITRICE CARRIERA AZIENDALE MONDO DELLO SPETTACOLO

22

INSEGNANTE/LIBERA PROFESSIONISTA

59

MOGLIE E MAMMA

58 MARITO E PADRE 15 CARRIERA AZIENDALE 15 MONDO DELLO SPETTACOLO 8 IMPRENDITORE 4 INSEGNANTE/LIBERO PROFESSIONISTA
% %

5. LA TUA VACANZA IDEALE : 33 RILASSANTE, IN UNA BEAUTY FARM SVIZZERA 33 DI LUSSO, IN UNA SUITE NEWYORKESE 27 DIVERTENTE, IN UN OSTELLO SPAGNOLO 7 ROMANTICA, IN UN HOTEL VENEZIANO
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5. LA TUA VACANZA IDEALE : DIVERTENTE, IN UN OSTELLO SPAGNOLO 54 31 DI LUSSO, IN UNA SUITE NEWYORKESE 7,5 ROMANTICA, IN UN HOTEL VENEZIANO 7,5 RILASSANTE, IN UNA BEAUTY FARM SVIZZERA
% % % %

6. VINCI UNA SOMMA IMPORTANTE AL


SUPERENALOTTO. COSA NE FAI?

6. VINCI UNA SOMMA IMPORTANTE AL


SUPERENALOTTO. COSA NE FAI?

20 CAMBIO CASA E ARREDAMENTO 20 RINNOVO IL GUARDAROBA 16 FACCIO BENEFICENZA


% % %

44

% FACCIO

IL GIRO DEL MONDO CON IL MIO LUI

12

26 24

38

FACCIO IL GIRO DEL MONDO CON LA MIA LEI

CAMBIO CASA E ARREDAMENTO

FACCIO BENEFICENZA

RINNOVO IL GUARDAROBA

7. COM LA TUA AUTO IDEALE? 44 SPORTIVA 28 MONOVOLUME 17 ECOLOGICA 11 ALLA MODA


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7. COM LA TUA AUTO IDEALE? 54 SPORTIVA 24 ECOLOGICA 17 MONOVOLUME 5 ALLA MODA


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8. SCEGLI IL TRAGUARDO PI AMBITO 65 UN MATRIMONIO FELICE 25 UNA VITA VARIA E DINAMICA 6 UN LAVORO APPAGANTE 4 SUCCESSO E RICCHEZZA
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8. SCEGLI IL TRAGUARDO PI AMBITO 53 UN MATRIMONIO FELICE 20 SUCCESSO E RICCHEZZA 14 UN LAVORO APPAGANTE 13 UNA VITA VARIA E DINAMICA
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MESI 12MARZO 2010

R
di FRANCESCO RASTRELLI

UBRICA

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GENTILE FARMACISTA... IL FARMACISTARISPONDE


D // Gentile Farmacista, la mia pelle sempre molto secca, in particolare in inverno. Pensa che in farmacia io possa trovare la soluzione a questo problema? vero che fumando, peggioro questa mia disidratazione? Grazia R // Cara Grazia, la pelle secca colpisce il 60% degli italiani, soprattutto dopo una certa et, con maggior incidenza dinverno, nelle ore mattutine ed in seguito alla detersione. Si localizza soprattutto nelle zone del corpo pi esposte alle aggressioni esterne, quindi viso e mani. Tra le cause principali della disidratazione troviamo: basso consumo quotidiano di acqua, uso abituale di lampade UV, e, rispondendole, anche il fumo. Il primo consiglio che posso dare quindi il condurre uno stile di vita che sappia prevenire e proteggere il nostro corpo e, in caso di necessit, intervenire in modo veloce ed efficace, anche correggendo insalubri condizioni di vita. La disidratazione cutanea non curata pu aumentare sensibilmente, provocando micro-fessurazioni sullo strato cutaneo, attraverso le quali lacqua evapora, la pelle si screpola e diventa pi soggetta alle aggressioni esterne. Provi a chiedere consiglio al farmacista, sapr indicarle un possibile rimedio. D // Gentile Farmacista, mi chiamo Vanessa e le scrivo in merito a qualche delucidazione sui farmaci da assumere in gravidanza. Cordialit. R // Cara Vanessa, la scelta della migliore terapia per le donne in gestazione sempre molto complicata dalla mancanza dinformazioni relative alluso sicuro dei farmaci e, a volte, consigliare una paziente in tal senso pu essere particolarmente difficile. Attualmente, diversi Paesi classificano i farmaci in funzione del potenziale rischio per il nascituro definendo le
Manda la tua domanda a: francesco.rastrelli@dodicimesi.com
Presidente dellOrdine dei Farmacisti della Provincia di Brescia

cosiddette categoria di rischio in gravidanza. Sulla base di tali classificazioni i prodotti farmaceutici vengono distinti in: consentiti, con effetti sul feto ma non teratogeni; con effetti teratogeni, ritirati dal mercato per leccessiva teratogenicit. Come per i farmaci convenzionali, anche per i prodotti a base di erbe medicinali si raccomanda di evitarne lassunzione, soprattutto durante il primo trimestre di gravidanza. D // Gentile Farmacista, da tempo soffro di problemi circolatori agli arti inferiori, vero che posso parzialmente risolvere questo disturbo con calze elastiche terapeutiche? Michelangelo R // Caro Michelangelo, le manifestazioni dei problemi circolatori agli arti inferiori possono assumere diverse forme, dalle pi lievi a quelle pi deturpanti ed invalidanti e sono spesso associate alla presenza di malattie concomitanti come per esempio il diabete o lobesit. Uno dei possibili interventi nel campo della flebolinfologia, branca della medicina che si occupa di curare i problemi circolatori a carico del sistema venoso e linfatico, proprio la terapia compressiva. L azione esercitata sulla gamba ad opera delle bende o delle calze elastiche terapeutiche consente di favorire il mantenimento di condizioni ottimali di ritorno venoso e si esplicita a vari livelli tra loro sinergici, contribuendo complessivamente a regolare la pressione venosa superficiale e profonda (dallesterno verso linterno della gamba), a migliorare lirrorazione ematica dei tessuti e a prevenire la formazione di trombi. Esistono diversi tipi di bende e calze elastiche terapeutiche, la cui scelta va operata da uno specialista sulla base dellentit e tipologia del problema da trattare.

PILLOLA

QUALCHE

Si chiama inibito re della proteina m-Tor ed un fa che ha dimostra rmaco to potenti effetti antitumorali sulle leucemiche di to cellule po e anche su qu elle umane in vit La molecola pr ro. otagonista di un o studio, nel quale evidenzia come si il nuovo tipo di ini bitori contrastino crescita delle ce la llule di leucemia linfoblastica acut in coltura e nei to a umana pi, e potenziano gli effetti di un alt medicinale, il da ro satinib, usato pe r trattare questo leucemia. tipo di

PROMETTENTE ANTITUMORALE ALLO STUDIO

o dei mod to aglio un oteggersi da Mangiare mol nguigna e pr ta pressione sa llo la a sostanza no sotto contro ia merito di un i globuli ross iovascolari. Il rd erata da patologie ca , che viene lib di idrogeno llaglio. come solfuro ri contenuti ne con i polisolfu contatto

TENTE ALLEATO PO LAGLIO: UN MALATTIE CARDIACHE per tenere CONTRO LE i pi efficaci

QUANDO LA TESTA SCOPPIA


La cefalea un disturbo piuttosto diffuso, con un impatto pesante sulla qualit della vita, tanto pi che colpisce soprattutto in anni decisivi, dai 25 ai 50. Chiedi aiuto al tuo farmacista, sapr consigliarti fra diversi rimedi.
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EMPO LIBERO

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QUaNdO la MUsICa ERa CONdIVIsIONE


Passato e presente di una scatola che ha fatto epoca.
Un esemplare di Ami Continental 2.

Il JUKE BOX

origine del nome incerta, probabilmente significa scatola per ballare, riprendendo lo slang dei neri americani jook, poi divenuto juke, che significa appunto ballare. Quel che sicuro che il Juke Box un mito del Novecento Fonzie, nella mitica serie Happy Days, lo attivava con un pugno ben assestato , ha segnato la storia dellintrattenimento pubblico ed stato uno dei simboli americani per eccellenza degli anni 50. Un cassettone colorato, che in cambio di una monetina sputava, anche per chi non ne aveva voglia, la canzone del momento. Lo si usava per corteggiare la ragazza di turno, per cantare a squarciagola, ballare anche sui tavoli, e quando la musica finiva scatenava la corsa dei ragazzi per una nuova dedica. I primi dj si pu dire si siano formati proprio di fronte al juke box: mettere la musica giusta spesso decideva le sorti stesse del locale, che a suon di 45 giri ben selezionati si poteva riempire clamorosamente o dare vita a un fuggi fuggi generale. Tra il 1950 e il 1965, in pieno boom economico, gli stabilimenti balneari italiani sono invasi da queste macchine, che per tutta lestate funzionano ininterrottamente per la gioia di molti e la disperazione di pochi. Nasce addirittura una manifestazione popolarissima (il Festivalbar) che far proprio del juke box lo strumento principale per decretare la canzone pi gettonata e quindi pi gra
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di LIVIO BENASSI

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EMPO LIBERO

dita di tutta lestate canora. Dopo lincredibile successo iniziale, dagli anni 70 in poi e con lavvento del mangia-dischi prima e delle audio cassette poi, il Juke Box perde lappeal iniziale, e fino agli anni 80 viene considerato un oggetto sorpassato, cadendo nel dimenticatoio. La fine del 45 giri causa indirettamente anche il declino di queste affascinanti macchine, superate dai nuovi modi di ascoltare e diffondere la musica. Da qualche anno a questa parte per, in piena era dellI-pod e della musica in cuffia si via via imposto come oggetto da collezione, trasformandosi da autentico protagonista dei bar di ieri a quello di costoso e ricercato mobile da salotto, con cifre che possono arrivare a sfiorare i 50.000 euro. questo infatti il prezzo di un Wurlitzer 1015 originale, il modello pi caratteristico e definitivo creato dalla casa produttrice pi nota di Juke Box. Un modello nato nel 1946 ed oggi feticcio e autentico mito per i collezionisti, lanciato dallo slogan Wurlitzer is Juke Box!: vero caleidoscopio di colori, musica e allegria, ma non solo: simbolo della voglia di divertirsi che contagiava come la febbre gli americani alla fine della guerra. Il primo Wurlitzer nacque in America nel 1933, col nome di Debutante: pi che altro un tentativo per sondare il mercato. Un anno dopo arriv il P 10, secondo alcuni, il primo modello ufficiale: consentiva una scelta di 10 dischi a 78 giri, era in noce e presentava gi la finestra da cui si poteva vedere il meccanismo cambiadischi e una griglia nella parte inferiore frontale, dove si trovava laltoparlante. Fra il 1934 e il 1935 ne furono prodotti ben 3.700. La fase pionieristica viene superata nel quinquennio 1933-1938, ad opera dei quattro maggiori produttori: Wurlitzer, Rock-Ola, Seeburg e AMI. Nasce cos il prototipo di Juke Box ormai entrato a far parte dellimmaginario collettivo con meccanismi interni ben visibili, fregi in nichel, luci fosforescenti e grande uso di materiali plastici. Altri modelli che hanno fatto storia sono il famoso AMI A, soprannominato non a caso Mother of plastic, del 1946, il Wurlitzer 1015 e lM100A della SeeMESI 12MARZO 2010

burg, del 1948, innovativo soprattutto per le sue 100 selezioni possibili. I collezionisti di oggi si dividono fra gli amanti del primo periodo (1938-48) del Juke Box, con struttura impiallacciata con legni pregiati e coloro che preferiscono il secondo periodo, quello tra il 1948 e il 1958, in cui imperava la plastica. Da un punto di vista prettamente estetico, dopo gli anni 60, i Juke Box perdono il fascino del design e pertanto sono meno ambiti dai collezionisti. Il fine era, infatti, renderli sempre pi semplici per luso e per la manutenzione nei locali. Ma a dirla tutta esistita anche una produzione italiana di Juke Box, sempre su design americano: quella della torinese Microtecnica. Il modello pi famoso era il Continental, di cui

per si sono perse le tracce, in quanto la maggior parte questi pezzi sono stati acquistati da svizzeri e tedeschi quando in Italia non erano oggetti da collezione. Oggi le vecchie case produttrici di Juke Box non esistono pi, oppure si sono convertite alle moderne tecnologie. Del resto mode ed epoche cambiano, e la fruizione della musica non fa eccezione. Ancora oggi per, imbattersi in una di queste scatolone non lascia certo indifferenti, e per certi versi il fascino che emanavano negli anni ruggenti del tutto immutato. Ci rimasto il lessico: il verbo gettonare, infatti, usato per definire una preferenza nei confronti di argomenti e fatti non solo musicali, deriva proprio da questi ingombranti, chiassosi e luccicanti avi dei nostri mp4.

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UI E L

QUI & l
//news.001 A Sanpolino stato inaugurato il complesso residenziale green, che costituisce una nuova vasta applicazione del geotermico innovativo lanciato da Energy Resources. Il villaggio, realizzato nellambito del progetto di edilizia residenziale pubblica Bird (Bioarchitettura, inclusione, residenza e domotica) promosso da Regione Lombardia, Aler di Brescia e Comune di Brescia per rispondere alle esigenze abitative degli anziani, stato realizzato secondo criteri di sostenibilit ambientale e risparmio energetico, grazie allimpiego di fonti rinnovabili. Gli edifici verranno riscaldati in inverno e raffrescati in estate grazie al nuovo sistema. //news.002

Con lapertura dellanno giudiziario stato inaugurato il nuovo Palazzo di Giustizia, alla presenza del ministro Mariastella Gelmini. Il palazzo di Via Gambara stato intitolato a Giuseppe Zanardelli, lo statista bresciano che oltre un secolo fa gett le basi della giurisprudenza moderna. un onore per me essere qui oggi - ha esordito il ministro -: esempio di fermezza morale, Zanardelli il padre della cultura giuridica bresciana e nazionale. Porta la sua firma il primo codice penale che, dopo 120 anni, ancora la pietra miliare della giustizia italiana. Alla cerimonia sono intervenute le autorit civili, militari e religiose locali.

PALAGIUSTIZIA INTITOLATO A ZANARDELLI

a cura di ROLANDO

GIAMBELLI

BIRD: GEOTERMICO INNOVATIVO A BRESCIA

IL JAZZ PER HAITI LIVE

A sostegno della popolazione di Haiti il mondo del jazz si mobilitato per raccogliere fondi a sostegno delle vittime di questa immane tragedia che ha colpito lisola caraibica. A Brescia, una grande jam session allAntica Birreria Alla Bornata ha coinvolto i volti pi noti del jazz bresciano. In particolare il chitarrista Sandro Gibellini, il sassofonista Angelo Peli, il batterista Valerio Abeni, il pianista Roberto Soggetti, il cantante Alan Farrington, la cantanteautrice Maria Ventura. Levento stato organizzato dal contrabbassista milanese Riccardo Fioravanti con il supporto della cantante jazz iseana Lara Iacovini. //news.003
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CONCERT FOR GEORGE HARRISON

Per ricordare George Harrison, il chitarrista solista dei Beatles, Beatlesiani dItalia Associati, con il Patrocinio del Comune e della Provincia di Brescia, ha proposto la sesta edizione del Concert for George Harrison All things must pass un incontro che ha visto la partecipazione di musicisti, artisti e ospiti importanti. Il concerto per George Harrison si tenuto domenica 28 febbraio presso la Nave di Harlock a Brescia.

//news.004

In concomitanza con la pubblicazione del suo primo romanzo edito da Einaudi, Metti il diavolo a ballare, Teresa De Sio ha proposto un affascinante spettacolo teatrale: letture tratte dal libro, accompagnate, commentate, sostenute e intrecciate con la musica e le canzoni che sono strettamente legate al mondo narrativo del libro, in versione acustica. In Reading Metti il Diavolo a Ballare, Teresa ha attinto al grande patrimonio della musica popolare napoletana, pugliese e del Sud dItalia.

TERESA DE SIO AL NUOVO EDEN

//news.005

PRESENTATO IL PROGETTO S.P.O.R.T.

Lacronimo sta per Salute Passione Onest Rispetto e Territorio ed uniniziativa volta a promuovere il dialogo degli studenti bresciani con operatori sportivi, educatori ma anche psicologi e nutrizionisti. Il progetto, presentato il 25 gennaio dallAssessore Provinciale allo Sport e Tempo Libero Fabio Mandelli, prevede, in collaborazione con lUfficio Scolastico Provinciale di Brescia e svariate realt sportive nellambito di calcio, pallacanestro, rugby e ciclismo, davviare propositive collaborazioni con le scuole al fine di sensibilizzare i giovani a temi quali il doping, il fairplay, leducazione alimentare nello sport. //news.006

LA BISBETICA DOMATA ACCENDE IL S. BARNABA

Brillante e avvincente, lo spettacolo portato in scena in perfetta lingua inglese dagli alunni di International School of Milan, invitati dalla sede bresciana, ha raccolto applausi e gradimento allapertura della sua prima tourne presso lauditorium San Barnaba. Dialoghi veloci, musiche contemporanee, costumi alla moda, per un adattamento in lingua inglese de La bisbetica domata di Shakespeare ideato dal laboratorio teatrale diretto da Alice Goodman. Liniziativa ha voluto consentire di cogliere appieno le potenzialit di un percorso formativo basato su unistruzione internazionale. //news.007
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EMPO LIBERO

aVataR
F
di SALVATORE SCANDURRA

Oel ngati kameie, ma Tsmukan tsamsiyu. Eywa wintxu ka aynga fyao *

laNNO ZERO dEl CINEMa 3d


urore e polemiche. Se ne parlato a lungo, e si continuer a farlo. Ne avevamo anticipato luscita sul numero di ottobre: lattesa, gi da allora, era enorme. Siamo andati a vederlo, inforcando gli occhialetti 3D, e per una volta lo spettacolo si pu dire sia stato superiore alle aspettative. Avatar segna unepoca, e, senza paura di essere smentiti o timore di esagerare, lintera storia della settima arte. James Cameron adesso potr anche aspettare altri quindici anni prima di rimettersi dietro la macchina da presa, potr dedicarsi ai suoi hobby e intraprendere magari un viaggio intergalattico di prima persona, ma la sua opera rester, e il suo nome sar indissolubilmente legato alla storia del cinema. Inutile, a un mese e mezzo dalluscita, tornare sulla trama del film che ha battuto ogni record di incassi nella storia del cinema, ha gi vinto il Golden Globe e con 9 nomination, rischia seriamente di fare sfracelli anche alla 82 notte degli Oscar. Chi lha visto (ormai sono milioni nel mondo) la conosce fin troppo bene: le vicende di Jack Sully, moderno cowboy redento sullo stile del Kevin Costner di Balla coi lupi, sono note sia ai fans quanto a chi si dovuto sorbire le sue mirabolanti avventure riportate da orde di entusiasti impazziti. Il mondo di Pandora, il popolo dei Navii e le fantastiche creature che lo abitano, hanno stimolato limmaginario collettivo, almeno quanto le montagne fluttuanti di quel vaso, appunto, che non andrebbe mai aperto. Un mondo, quello immaginato da Cameron, che genera piacere autentico, spettacolo tout court, gioia infinita per gli occhi. E per il cuore. Una magia che tuttavia per alcuni sarebbe stata fin troppo potente, tanto da indurre a depressioni una volta dismessi i diabolici occhiali e rientrati nel mondo reale. Molto pi di un blockbuster qualsiasi insomma, ma un filmone che per le emozioni capaci di infondere, pu essere paragonato alla trilogia di Guerre Stellari, rivista, corretta, e adattata alla straordinaria tecnologia data in mano al cineasta canadese. La storia in fondo semplice, e non nulla di trascendentale o rivoluzionaria: semplicemente la razza umana fa una pessima figura di fronte ad una popolazione non corrotta, retta da sentimenti nobili, in totale armonia con la natura maestosa che li circonda e che li anima di energia vitale, che ha anche un nome: Eywa. il 3D ad essere

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.LA SCHEDA

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FILM IN 3D IN USCITA IN ITALIA NEL 2010


Alcuni fotogrammi tratti da Avatar di James Cameron.

- Oceans 3D: Voyage of a Turtle - Toy Story Il mondo dei giocattoli 3D - Toy Story 2 Woody e Buzz alla riscossa 3D - Alice nel paese delle meraviglie - Il richiamo della foresta - How to Train Your Dragon - Master Mind - Shrek Forever After - Step Up 3D - Piranha 3D - The Final Destination - La bella e la bestia 3D - Despicable me - Cats & Dogs La vendetta di Kitty Galore - I guardiani di GaHoole - The Hole 3D - Resident Evil: Afterlife rivoluzionario. Sono bastati a tutti pochi fotogrammi per capire chi fossero i buoni e i cattivi, lo stesso tempo per rendersi conto che il cinema, con Avatar, non sarebbe stato pi lo stesso. La tecnologia di cui si avvale Cameron permette di scorgere particolari prospettici che in uno schermo tradizionale sono sempre stati impossibili da focalizzare, e allo stesso tempo sembra quasi far toccare con mano allo spettatore figure o oggetti in primo piano che pare buchino lo schermo e ci vengano addosso. Lo stupore del pi che navigato pubblico di oggi certo non neanche lontanamente paragonabile al terrore che provarono gli ignari spettatori dei fratelli Lumire, vittime designate costrette a nascondersi dietro le loro sedie alla proiezione di quella pietra miliare e assoluta avanguardia del cinema che : Larrive dun train en gare de La Ciotat (correva lanno 1896 ndr.). La paura che la locomotiva cascasse allora sulle loro teste, quella forza drammatica e narrativa pu oggi essere considerata il trisavolo nobile di Avatar, punto di partenza e darrivo dellarte dellintrattenimento filmico. Film antimperialista, damore e sopravvivenza, attaccato dalla Destra e dalla Chiesa per ovvie (giuste?) ragioni, in cui la matrice ecologista e la spiritualit marcatamente New Age hanno il loro peso, e si fanno sentire. Anche la grande Cina lha semi-censurato, limitandone la diffusione dopo 8 giorni di programmazione e oltre 40 milioni

di dollari incassati, riscoprendosi, per una volta, piccola. Motivi politici: gli spettatori vedevano nella battaglia degli abitanti di Pandora per proteggere la propria terra e la propria cultura, la storia dei tanti cinesi che si sono opposti alle autorit per proteggere le loro case che dovevano essere abbattute per progetti edilizi del governo. Inoltre, nellinterrompere la proiezione di Avatar le autorit hanno assicurato il successo di un costoso film approvato dal governo sulla vita del filosofo Confucio, uscito quasi in concomitanza. Resta il fatto che di fronte a oltre due ore di spettacolo puro e adrenalinico, in grado realmente di disintossicarci dal grigiore padano e dalla vita dufficio, Avatar altro non che il trionfo dellimmaginazione. Di fronte ai brividi che si sentono correre lungo la schiena quando Jack, ex marine paraplegico, novello atletico sioux futurista, cavalca il suo drago (!) e sprona gli spilungoni blu alla rivolta per riprendersi la propria terra, ogni polemica pseudo politica/religiosa, a nostro parere, dovrebbe comunque passare in secondo piano. Forse non tutti sanno poi che nella nostra provincia, a due passi dalla citt, presso il multiplex Nexus di Corte Franca operativa la sala cinematografica pi allavanguardia di tutto il Bel Paese, dove possibile godere del non plus ultra della tecnologia contemporanea. Il proiettore Sony CineAl-

ta 4K, con i suoi quasi nove milioni di pixel per ogni immagine (contro i due milioni del 2k), integrato con il sistema 3D RealD (utilizzato dal 95% dei cinema americani) e con uno schermo speciale argentato per una migliore resa luminosa, creano, al momento, il miglior effetto 3d esistente. Vedi Avatar e tutto il resto appare gi vecchio: il cinema ha preso una strada precisa, dobbiamo prenderne atto. Nuovi titoli ci aspettano, nuove proiezioni, rigorosamente tridimensionali, promettono di diventare, a breve, il nuovo standard su cui misureremo emozioni e aspettative. Il futuro adesso, e questa tecnologia, prima di quanto pensiamo, sar esportata anche nei nostri salotti. Il blue ray presto sar 3D, invader la nostra quotidianit e il nostro modo di fruire del cinema. Daltronde ci siamo abituati. I videoregistratori e il vecchio tubo catodico fanno gi parte del nostro passato, e i televisori scopriranno presto la stereoscopia. Levoluzione continua, e non fa sconti, la rivincita dei Navii in fondo solo una bella, struggente fiaba. *Per chi non masticasse ancora bene lidioma pandoriano o pandorico che dir si voglia , di seguito la traduzione del titolo sopra citato, che altro non che una celebre frase del film: Io ti vedo mio fratello guerriero. Possa Eywa accompagnarti lungo il tuo cammino.

MESI 12MARZO 2010

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AVATAR
Regia: James Cameron Cast: Sam Worthington, Zoe Saldana, Sigourney Weaver, Stephen Lang, Michelle Rodriguez Genere: fantascienza Durata: 162 minuti Produzione: USA, Gran Bretagna 2009 Nelle sale: dal 15 gennaio 2010 Trama: Jake Sully un marine costretto sulla sedia a rotelle che viene reclutato al posto del fratello morto per una missione sul Pianeta Pandora. Lo scopo principale lestrazione di un prezioso minerale che si trova nel suo sottosuolo e che potr risolvere la grave crisi energetica terrestre. Latmosfera di Pandora tossica per gli umani e rende indispensabile lutilizzo di alcuni Avatar manovrati dai ricercatori della missione e che hanno le sembianze de Navi, gli abitanti del Pianeta. Jake Sully dovr infiltrarsi tra gli indigeni che si oppongono alla colonizzazione e alla distruzione del loro ecosistema, ma una bellissima donna Navi, Neytiri, gli salva la vita
a cura di ELIZABETH BERTOLI

EMPO LIBERO

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LA PRIMA COSA BELLA


Regia: Paolo Virz Cast: Stefania Sandrelli, Micaela Ramazzotti, Valerio Mastandrea, Claudia Pandolfi. Genere: commedia Durata: 116 minuti Produzione: Italia 2010 Nelle sale: dal 15 gennaio 2010 Trama: Estate 1971. Anna viene inaspettatamente eletta mamma pi bella dello stabilimento balneare di Livorno. Da quel giorno la vita di Anna e dei figli Bruno e Valeria camcam bia completamente. Quello pi colpito dal modo di essere della madre sar Bruno, che diventer un adulto problematico e infelice, lontano dalla sua citt natale ma legato fortemente ai ricordi della sua infanzia. Lavventura della loro vita prosegue fino ai giorni nostri, con una inaspettata e struggente riconciliazione.

PROMOSSO
Flavio, 51 anni, operaio: straordinario, ununione tra fantascienza e ecologia. Molto interessante anche il concetto stesso di Avatar. Matteo, 21 anni, impiegato: Stupendo! La sceneggiatura fantastica, la grafica anche, non un 3D pesante da vedere, le quasi tre ore del film volano. Silvia, 18 anni, studentessa: Mi piaciuto, la trama avvincente, le ambientazioni sono molto belle e il significato profondo e interessante. Vittoria, 25 anni, agente immobiliare: Bellissimo! Questo film sviluppa un tema molto interessante, e in pi ci sono azione e romanticismo. Franco, 29 anni, imprenditore: Un film che ti incanta dallinizio alla fine, ha una grafica straordinaria e anche il significato importante. Sofia, 35 anni, avvocato: La storia non originalissima, ma sicuramente piacevole e curato in ogni dettaglio. Andrea, 30 anni, impiegato: Secondo me una cavolata manca la sostanza. Donatella, 43 anni, casalinga: Direi che proprio mediocre, la storia una favoletta da cartone animato della Disney.

BOCCIATO

enorme! Tanta pubblicit solo per degli effetti speciali, ma

Francesca, 25 anni, studentessa: Quasi un capolavoro, fa ridere e piangere allo stesso tempo, mi ha emozionata moltissimo. Alessandra, 32 anni, fornaia: Bellissimo, molto curato e denso di emozioni, gli attori sono tutti bravi. Manuel, 41 anni, commercialista: Davvero bello, finalmente un film italiano da vedere, profondo e divertente allo stesso tempo, il cast ottimo. Federica, 48 anni, casalinga: Pensavo fosse una commediola e invece mi ha toccata, molto sensibile e profondo, lo consiglierei a tutti. Giovanni, 34 anni, impiegato: Un film che fa ridere, commuovere, pensare. Gli attori sono bravissimi. Da vedere. Paolo, 52 anni, insegnante: La storia semplice ma molto intensa, mi ha davvero colpito, e la Sandrelli sempre magnifica. Laura, 28 anni, operaia: molto interessante e commovente, fa pensare ai rapporti che abbiamo con le nostre mamme. Angela, 40 anni, impiegata: molto tenero, non me lo aspettavo cos bello, delicato e divertente. Per Mastandrea proprio non mi piaciuto. Pamela, 39 anni, cameriera: Secondo me i personaggi sono un po inverosimili, e la trama banale, fa un po sorridere ma non lascia niente.
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PROMOSSO

BOCCIATO

R
a cura di ENRICO FILIPPINI

UBRICA

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SPECCHIO DELLE MIE BRAME lE CURE INVERNalI al VIsO


semplice test come comportarci per rispettare al meglio il nostro corpo, conoscendo i suoi lati forti e i punti deboli, ci permette di non alterarne le funzioni. Diminuire il consumo di specifici cibi dannosi per il nostro corpo, assumerne preferenzialmente altri; integrare con probiotici, antiossidanti epatoprotettori pu dare risultati sorprendenti, visibili in poco tempo. La pelle del viso, ma anche di tutto il corpo, subisce dei miglioramenti sorprendenti in termini di luminosit, elasticit e le microrugosit tendono a scomparire. Il secondo livello di intervento comprende tutte le terapie rivitalizzanti per la cute del viso; il principale scopo di queste rinforzare i fibroblasti, cellule capaci di mantenere elastica e sana la pelle, dando loro anche il substrato, il nutrimento pi adatto. Con piccole infiltrazioni contenenti vitamine, aminoacidi, estratti nucleotidici, acido ialuronico a basso peso molecolare si possono avere risultati eclatanti in poche settimane di cura. Importante aiuto in questa fase specifica si pu avere associando una stimolazione con laser, con radiofrequenza o meglio ancora con entrambe. Con elos terapia laser, luce pulsata e radiofrequenza unite, sono oramai documentati risultati di grande pregio. I peeling chimici e meccanici li inserisco esclusivamente in presenza di una pelle ricca di piccole rugosit, di cicatrici acneiche o di acne in fase attiva. Ultima frontiera quella dei fattori di crescita piastrinici; estrapolare dalle proprie piastrine dei fattori che possono rigenerare i nostri fibroblasti ormai una realt che sta costruendosi nel mondo scientifico della medicina estetica sempre pi consenso. Il terzo livello lo chiamo livello delle cure sintomatiche! Lo ritengo un po come abbassare la febbre a chi soffre di polmonite; la polmonite la faccio passare dedicandomi ai primi due livelli, la febbre con il terzo. Acido ialuronico e botulino sono i due grandi principi del rimodellamento cutaneo del volto. Il primo ha raggiunto oramai mari calmissimi dopo tutti i tentativi di questi anni finalizzati a scalzarlo dal trono. Collageni sintetici, plastiche biopolimeri, ecc., sono stati maldestramente provati (visto i disastri della moda?) con esiti da Mi manda Raitre! Chi come me sempre stato fedele allacido ialuronico non mai stato tradito. Mancanza quasi totale di reazioni anche minime, facilit di impiego e la possibilit di una gamma di densit oggi quasi infinite mi permette di lavorare sul terzo medio inferiore del viso e delle labbra ridando volumi e contorni tonici e naturalissimi. Inoltre lacido ialuronico un potente idratante, quindi posso tranquillamente considerarlo un livello due tre di intervento, essendo anche curativo. Il botulino, infine, nonostante le critiche spesso infondate, rimane il re del terzo superiore del viso: le piccole rughe di espressione di glabella, fronte e contorno occhi possono essere leggermente stirate dalla tossina con una seduta cos semplice e indolore da essere disgraziatamente praticata persino in spiaggia, alle feste e alle cene dellalta societ. Ultimamente stato omologato un prodotto a base di tossina botulinica ancora pi efficace del precedente, che dar risultati ancora pi naturali e duraturi. E per concludere vorrei ricordarvi quanto faccia molto pi rumore una pianta che cade rispetto a una foresta che cresce Da una parte ci sono i riflettori accesi su quei pochi ma drammatici casi di bambolotte di plastica gonfiate in modo orripilante da non si sa chi; dallaltra ci sono tutte le persone che dopo un ciclo di trattamenti eseguiti in modo corretto tornano dal medico dicendo: Sa dottore, ho visto unamica e mi ha chiesto se avevo appena fatto una bella vacanza. Mi trovava estremamente fresca e tonica! Mi sono messa a ridere e ho risposto che la vacanza me la sono fatta da lei, in studio!. Dott. Enrico Filippini Poliambulatorio Medico-chirurgico
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n inverno, passione per la lampada abbronzante e viaggi tropicali (che invidia!) permettendo, donne e uomini (dai maschi, facciamo un piccolo salto di qualit in pi oltre alla solita cremina notte salva coscienza!) possono dedicarsi senza timore alla cura del proprio viso. Arrossamenti o piccole reazioni terapeutiche trovano, infatti, riparazione veloce dalla bassa temperatura e la scarsa esposizione al sole tipici di questa stagione. Devo precisare che le ultime tecniche in questo campo sono cos migliorate da dare grande comfort durante le applicazioni con scarse o nulle reazioni sgradevoli post intervento. Preferisco sempre consigliare ai miei lettori di non andare costantemente a caccia dellultima novit, magari influenzati da riviste modaiole ma poco scientifiche; purtroppo anche la medicina estetica ora vittima di interessi economici che superano spesso la verit scientifica e questo pu risultare assai pericoloso e sempre troppo dispendioso rispetto ai risultati finali. Meglio rivolgersi al proprio medico e decidere con lui la migliore strada da seguire. In modo molto schematico posso dire che vi sono tre livelli di intervento che possiamo fare sul viso (si parla ovviamente sempre di medicina estetica): il primo fondamentale anche per la salute in generale e riguarda lo studio dello stato di ossidazione delle cellule che compongono la nostra pelle. Piccole macchie scure, o fini reticoli rossastri, microscopiche perdite di tonicit mostrano uno stato di sofferenza cellulare. Se non curiamo prima questo stato nessunaltra terapia avr il risultato sperato o duraturo. Troppo sole, stress, cure ormonali, malattie e dieta possono accentuare linvecchiamento del nostro corpo, e della pelle per prima. Con il test per le intolleranze alimentari scopriremo al pi presto la presenza di unintolleranza ad alcuni alimenti o additivi alimentari, molto importante per partire col piede giusto; anche la nutrigenetica ci serve e ci servir sempre pi; scoprire con un

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SUCCESSO

//20.gennaio Nigeria, 464 morti negli scontri fra cristiani e musulmani. Da quattro giorni si fronteggiano gruppi, uno dei quali contesta la costruzione di una moschea in un quartiere cristiano. //25.gennaio

20 10

20 10

Shoah, il Giorno della Memoria. Le celebrazioni in tutta Europa. Ad Auschwitz i sopravvissuti con il primo ministro israeliano. Wiesel: Ricordare servir ai vivi. Il presidente del Congresso ebraico: Attenzione allIran, Ahmadinejad come Hitler. Lattacco di Teheran a Israele: Arriver il giorno della vostra distruzione.

20 10

//27.gennaio

//26.gennaio

Francia, verso il divieto di burqa: Offende i valori nazionali. La legge andr probabilmente in discussione dopo le elezioni regionali di marzo. Il dibattito divide i politici. Sarkozy: Il velo integrale non benvenuto. //27.gennaio

20 10

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20 10

Cina: Ai cuori solitari pensa il partito. Nasce la banca dellamore di Stato. Il governo di Pechino lancia un sito per gli impiegati pubblici single. Crollato il numero dei matrimoni, in crisi anche la politica dei figli unici.

//1.febbraio

Strage di giovani in Messico, ventiquattro morti in poche ore. A Ciudad Juarez e a Torreon, commando armati fanno irruzione in due locali e massacrano ragazzi e ragazze a colpi di kalashnikov.
20 10

20 10

Haiti: salvata dopo due settimane. Una ragazzina di 15 anni estratta dalle macerie del terremoto che ha colpito lisola caraibica il 12 gennaio scorso. Il presidente: le vittime sono 170mila. Ren Preval annuncia il rinvio delle elezioni politiche.

//3.febbraio

successo...

MONDO
//4.febbraio

Si aggrava il caso Toyota. Ministro Usa: Non guidatele. Dopo il problema al pedale dellacceleratore, costato un richiamo di 8 milioni di auto, ora si scoprono problemi ai freni della Prius. Gi tutta la Borsa giapponese e gli Usa ipotizzano una maxi sanzione per il colosso di automobili.

Si riapre il dibattito sulleutanasia. Un uomo da cinque anni in stato vegetativo a causa di un incidente automobilistico ha risposto s e no attraverso il pensiero rilevato da una nuova tecnica di risonanza magnetica. Lo ha annunciato un comunicato dellUniversit di Liegi segnalando che le conclusioni di questo studio sono state pubblicate oggi dal New England Journal of Medicine. //1.febbraio

Strage di giovani in Messico, ventiquattro morti in poche ore. A Ciudad Juarez e a Torreon, commando armati fanno irruzione in due locali e massacrano ragazzi e ragazze a colpi di kalashnikov.

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SUCCESSO

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//4.febbraio

//10.febbraio Marijuana gratis come medicina, il primo caso in Italia. Il giudice autorizza la somministrazione in un caso di sclerosi multipla: ordinanza durgenza del tribunale di Avezzano per Elisabetta Pierazzi. Il farmaco derivato dalla cannabis costerebbe troppo rispetto alla capacit di reddito del paziente.

Trento, studentesse 17enni si prostituivano per comprare cocaina. Pagavano le loro dosi con prestazioni sessuali a 150 euro luna.
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//2.febbraio

//8.febbraio

iPhone: Apple cancella iMussolini dopo la protesta dellIstituto Luce, detentore dei diritti su alcuni filmati presenti nellapplicazione. Lazienda di Cinecitt minaccia azioni legali: Quei filmati sono nostri. Lo sviluppatore rimuove lapplicazione con tutti i discorsi del duce ma si difende: Si trovano liberamente su internet.

Nuove leggi, tribunali incompetenti. A rischio molti processi di mafia. Alfano: Non permetteremo che i boss ricevano paradossali benefici. Lallarme della direzione antimafia di Palermo dopo la sospensione di un procedimento.

Valanghe: 8 morti. Giorni tragici sulle Alpi, nel week-end si sono contati anche una decina di feriti, vari dispersi e centinaia di soccorritori impegnati nelle ricerche sotto la neve.
20 10

//9.febbraio

successo...
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ITALIA

Scajola: nessun incentivo per lauto. Il ministro ha annunciato che nel 2010 gli aiuti del Governo andranno ad altri settori. //3.febbraio

20 10

//5.febbraio

Tinto Brass: Girer il primo film erotico in 3d della storia del cinema. Sintitoler Chi ha ucciso Caligola?, ma in molti lhanno gi ribattezzato Chiavatar. Ed ecco che dal giornale Calabria Ora spunta lautocandidatura della pornostar Asia Morante.

20 10

//11.febbraio Indagini su Bertolaso: Mi dimetto. Corruzione negli appalti per il G8 alla Maddalena. Berlusconi: una persecuzione. Dimissioni respinte. Arrestato il presidente del Consiglio dei lavori pubblici e indagato anche il procuratore aggiunto di Roma, Achille Toro.

20 10

Il Papa ammonisce la Sacra Rota: niente scorciatoie per i divorziati. In occasione dellinaugurazione dellanno giudiziario, Benedetto XVI interviene sullannullamento dei matrimoni: Se lunione era valida, niente comunione. Non bisogna essere troppo indulgenti.

//28.gennaio

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SUCCESSO

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20 10

I bresciani amano il gioco. Spesi in un anno pi di 335 milioni di euro tra Lotto, Superenalotto e Gratta e vinci. Forte incremento anche delle scommesse e delle giocate a Win for life e al poker on line.

Premi di studio solo agli italiani: Il Tribunale dice no. Il Tribunale di Brescia ha giudicato discriminatorio il comportamento delle Amministrazione comunali di Chiari e Castel Mella. Secondo i giudici proprio laggettivo italiani discriminatorio. Ai concorsi devono poter partecipare anche gli studenti stranieri.

20 10
MESI 12MARZO 2010

20 10

//18.gennaio

//19.gennaio

//15.gennaio

Sospesa una patente ogni 2 ore. Nel 2009 ritirati a Brescia 4.400 documenti: oltre il 75% per guida in stato di ebbrezza.

successo...
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BRESCIA
//31.gennaio Leno, dopo 30 anni riapre il teatro. Inaugurata la grande struttura comunale con 200 posti. Ristrutturazione conclusa con 900mila euro.
20 10

//3.febbraio

Car sharing, prima prova in citt. Un risultato apprezzabile per rapidit di spostamento, soprattutto in centro, quello del sistema di mobilit con le auto in condivisione paragonato con biciclette, mezzi pubblici e vetture private.

20 10

//10.febbraio

Nuovo stadio a San Polo, accordo quasi fatto per la Cittadella dello sport. Non si pu ancora parlare di accordo vero e proprio, ma di valutazioni congiunte. Lobiettivo resta la realizzazione a Buffalora del nuovo stadio e di un palazzetto dello sport. Un intervento da ben 120 milioni di euro che il Comune pensa di coprire attraverso compensazioni urbanistiche.

Scoperta in citt una centrale del doping. Sequestrate un milione di dosi. Smantellata dai carabinieri del Nas di Brescia, con il contributo della Polizia locale di Milano, una rete criminale che produceva e smerciava sostanze dopanti.

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//7.febbraio

Boom di anziani nella nostra citt. Dal 1990 a oggi quasi raddoppiati i residenti con pi di 75 anni. Siamo di fronte a una vera e propria rivoluzione demografica.

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//11.febbraio

//9.febbraio

Marone: auto precipita sulla ferrovia dopo un volo di 300 metri lungo la scarpata. Terribile incidente nei pressi della galleria San Carlo, costato la vita a Serafino Bellini, poliziotto in pensione di 54 anni.

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