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LEZIONI N 22 E 23 BULLONI AD ALTA RESISTENZA GIUNZIONI AD ATTRITO

I)

Giunzioni ad attrito soggette a forze di taglio

Si considerano ad alta resistenza i bulloni di classe 8.8 e 10.9. Essi sono caratterizzati dai seguenti valori di resistenza: resistenza a rottura: 8.8 ftb = 800 N/mm2; 10.9 ftb = 1000 N/mm2; resistenza allo snervamento: 8.8 fyb = 640 N/mm2; 10.9 fyb = 900 N/mm2.

I numeri che compongono la sigla di ciascuna classe di bulloni consentono di determinare molto semplicemente la resistenza allo snervamento ed alla rottura secondo la seguente regola:

Bullone di classe I.J Tensione di rottura ftb = i x 100 N/mm2; Tensione di snervamento fyb = i x j x 10 N/mm2. Lapplicazione della regola pu essere controllata confrontando i risultati che si ottengono dalla sua applicazione con quelli contenuti nella tabella delle specifiche delle Norme.

640

Come abbiamo gi detto, tutti i bulloni, anche quelli delle classi inferiori 4.6, 5.6 e 6.8, devono essere serrati. E consigliabile utilizzare la forza di serraggio:

Fp ,C 0, 7 ftb Ares

100

a cui corrisponde la coppia di serraggio: M k d Fp ,C k d 0, 7 f tb Ares in cui d il diametro del bullone e k un fattore che indicato sulle confezioni dei bulloni e delle viti e che varia, orientativamente, tra 0,10 e 0,22. Non necessario per applicare un valore preciso del pre-carico.

Soltanto per i bulloni delle classi 8.8 e 10.9 consentito di tener conto del pre-carico in sede di verifica.

La forza trasmissibile per attrito da parte di ciascun bullone e per ogni piano di contatto tra gli elementi da collegare vale:
Fs , Rd Fp ,C M 3 0, 7 f tb Ares M 3 In cui il coefficiente di attrito tra le lamiere, che vale: 0,45 quando le lamiere sono sabbiate al metallo bianco e protette sino al serraggio dei bulloni 0,30 in tutti gli altri casi.

Poich i bulloni delle classi 8.8 e 10.9 possono essere impiegati anche nelle giunzioni a taglio, interessante confrontare le forze di taglio che possono essere trasmesse in quel caso e nel caso di collegamento ad attrito, considerando in entrambe i casi le aree della zona filettata Ares e lipotesi pi favorevole sul coefficiente di attrito (0,45).

a) Unione a taglio Fv , Rd 0, 6 f tb Ares M 2 0, 6 800 Ares 1, 25 384 Ares

8.8:

10.9: Fv , Rd 0,5 f tb Ares M 2 0,5 1000 Ares 1, 25 400 Ares

b) Unione ad attrito Fs , Rd 0, 45 0, 7 f tb Ares M 3 0, 45 0, 7 800 Ares 1, 25 202 Ares

8.8:

10.9: Fs , Rd 0, 45 0, 7 f tb Ares M 3 0, 45 0, 7 1000 Ares 1, 25 252 Ares


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Confrontiamo la capacit portante delle unioni a taglio ed attrito. Nel caso di unioni realizzate con bulloni 8.8 si ha:

Fv , Rd Fs , Rd

384 1,90 202

Nel caso, invece, di unioni realizzate con bulloni 10.9 si ha:

Fv , Rd Fs , Rd

400 1,58 252

Come si vede la capacit portante maggiore si realizza con le unioni a taglio, che sono in grado di trasmettere un carico che vale circa il 60% di pi di quella delle giunzioni ad attrito. Daltra le unioni ad attrito presentano il vantaggio di una minore deformabilit, dovuta sia allassenza di movimenti del gambo allinterno del foro, sia allassenza di assestamenti plastici della zona di contatto fra gambo e foro. Peraltro il vantaggio delle unioni ad attrito su quelle a taglio si manifesta principalmente nelle condizioni di servizio, a causa della miniore deformabilit delle giunzioni e, quindi, della struttura. E quindi anche ragionevole progettare unioni che si comportino ad attrito nelle condizioni di servizio ed invece possano scorrere allo stato limite ultimo, comportandosi cos come unione a taglio. In questo caso le azioni da considerare nel progetto dellunione ad attrito sono quelle derivanti dalla combinazione di esercizio rara. Peraltro la sicurezza alla rottura va garantita con una ulteriore verifica come unione a taglio. La verifica di una giunzione ad attrito sottoposta a taglio consiste quindi nel confrontare la forza di taglio relativa ad un bullone ed ad un piano di scorrimento prodotta dai carichi di progetto esterni con la forza interna corrispondente dovuta allattrito e controllare che la prima sia minore della seconda.

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II) Giunzioni ad attrito soggette a forze di trazione

Consideriamo ora una unione formata da bulloni lenti, bulloni cio per i quali non si tiene conto nel calcolo della forza di serraggio. Per semplicit supponiamo che i bulloni siano tutti uguali. Applicando alla unione una forza di trazione centrata F, detta forza si divide in parti uguali fra gli n bulloni e d luogo alla tensione di trazione:

F Ares n

Se i bulloni sono presollecitati (cio se consentito di tener conto della presollecitazione) e le lamiere sono quindi compresse luna contro laltra, la forza esterna F si ripartisce fra i bulloni e la lamiera in parti proporzionali alle rispettive aree. Allo scopo di valutare quantitativamente questa ripartizione esaminiamo il comportamento sperimentale di una giunzione tesa, sia nel caso di impiego di bulloni lenti, che di bulloni presollecitati. I risultati delle prove sperimentali consentono di costruire delle curve caratteristiche delle giunzioni sul piano F- (forza-allungamento del gambo della vite).

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Nel diagramma di sinistra riportato landamento del legame Forza-allungamento di un bullone lento. Evidentemente esso corrisponde esattamente a quello che si otterrebbe eseguendo semplicemente una prova di trazione su solo bullone: la forza esterna F passa integralmente attraverso il gambo della vite. Nel diagramma di destra invece riportato landamento del legame Forza allungamento di un bullone serrato. La preliminare esecuzione del serraggio del bullone ha prodotto una forza di trazione Nb nel bullone e, di conseguenza, un allungamento del gambo dello stesso che vale O. Per lequilibrio la stessa forza Nb, per di compressione, stata conferita alle lamiere, che hanno subito un accorciamento. Lallungamento del bullone in conseguenza dellapplicazione della forza F avviene quindi a partire dal punto O. La forza esterna F si ripartisce, nel tratto OB, fra le lamiere e la vite, per poi passare integralmente nella vite a partire la punto B, in corrispondenza del quale si verifica il distacco delle lamiere. Sperimentalmente si trova che, nel tratto OB, circa il 20 % di F viene sopportato dalla vite, mentre il residuo 80% viene sopportato dalle lamiere. A partire dalla decompressione delle lamiere tutto il carico esterno passa esclusivamente attraverso i bulloni. Il carico di decompressione costituisce perci il carico ultimo.

Studiamo ora il problema della ripartizione di F tra lamiere e bulloni. Si tratta di un problema iperstatico ed necessario quindi utilizzare condizioni di equilibrio e di congruenza, ed inoltre il legame elastico del materiale.

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Calcoliamo ora la forza nel collegamento che produce la decompressione delle lamiere, Fdec. Essa si realizza quando la Forza nella lamiera, FLAM, proprio pari alla forza di serraggio Fp ,C : Poich:

FLAM F
si ha:

A A ALAM

Fp ,C Fdec

A A ALAM

e, quindi:
Fdec Fp ,C A ALAM 1 Fp ,C 1, 20 Fp ,C A 0,85

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