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Rilanciare e strutturare il Parco dellAdige e la rete delle aree protette

Nel primi anni di attivit lamministrazione Tosi si dedicata soprattutto alla distruzione del parco dell'Adige, senza proseguire nellazione avviata nel 2005 con listituzione del Parco dellAdige (dedicato al Prof. Sandro Ruffo), con il progetto del 1 stralcio del Parco Nord e la forestazione attorno a Corte Molon (ultimati nel 2007), con la fattoria didattica ed la riqualificazione del Giarol Grande nel Parco Sud. Infatti gi l'originario Piano di Assetto del Territorio prevedeva un insieme di parchi (Adige, Mura; Collina-Torricelle e Spian) connessi da una rete ecologica e messi in relazione con la citt, con il territorio periurbano e con la campagna. Laggiornamento del Piano Ambientale (2006-7) permetteva di attuare subito interventi nelle propriet comunali e nel contempo le metteva in relazione con la citt e con il resto del territorio da considerare parco. Dopo gli interventi peggiorativi del PAT di Tosi (novembre 2007), si avviato il progetto del traforo che devaster il Parco dellAdige Nord, nel quale sono gi stati autorizzati rilevanti interventi costruttivi al Nassar, in fregio al fiume, per non parlare dei progetti edilizi per la canoa al Chievo in area esondabile e di rispetto fluviale! La struttura dello sghiaiatore del Chievo, che poteva essere messo in sicurezza e diventare un bellissimo osservatorio verso il fiume, la citt e le montagne, stata abbattuta per preparare zone a parcheggio in riva al fiume, attraversando la pista ciclabile Saval-Chievo, (realizzata nel 2005)! Nellarea del Parco Sud, concentrata nel fondo agricolo del Giarol Grande, nel 2005-2006 sono stati piantumati oltre 17 mila alberi, che ora sono un grande bosco (che comincia ad aver bisogno di interventi di manutenzione) e avviata l'omonima fattoria didattica, inaugurata nel 2007. Proposte Innanzitutto si deve ricordare lutilit dei parchi che sono servizi sociali a tutti gli effetti perch, conservando il territorio ed il paesaggio, migliorano la qualit della vita dei cittadini e permettono il riposo e lo svago. Inoltre favoriscono le attivit agricole tradizionali, lospitalit rurale, la vendita dei prodotti locali, il recupero delle corti rurali, le attivit di educazione ambientale, la diffusione della conoscenza del fiume per meglio tutelarlo e valorizzarlo. Le risorse necessarie per la gestione di un parco, secondo le esperienze consolidate, stanno nel rapporto di uno a uno, vale a dire che per ogni euro raccolto da privati o ottenuto attraverso finanziamenti pubblici, lamministrazione del parco ne deve mettere un altro. Per questo si ritiene indispensabile e necessario affidare ad unIstituzione Comunale o a una Fondazione apposita la gestione del Parco dellAdige; unamministrazione partecipata dal Comune, dalle Associazioni ambientaliste, dal Museo Civico di Scienze Naturali, dallUniversit di Verona, da privati (Fondazione Cariverona), che si occupi esclusivamente della progettualit del parco, della tutela, della promozione e gestione, del reperimento di fondi, seguendo le esperienze gi attuate nel Veneto da altri Parchi di interesse locale. Verona 1 maggio 2012
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Giuseppe Campagnari

Le omissioni della Giunta Tosi I parchi scomparsi

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Dal 2008 dopo la conclusione delliter per listituzione del Parco e l'aggiornamento del Piano Ambientale, e nonostante le promesse dellamministrazione Tosi, le iniziative per dare concreta attuazione allarea protetta dellAdige si sono fermate: 1. sono stati stralciati dal Piano Triennale delle Opere pubbliche gli oltre 3 milioni di previsti per il 2 e 3 stralcio del Parco Nord, con il recupero di Corte Marini e la conversione dellazienda allagricoltura biologica; 2. stato abbandonato il progetto di collegamento ciclabile tra Parco Nord: Parona Lungadige Attiraglio Castelvecchio piazza Br Via Pallone Porto S. Pancrazio Giarol Grande e Parco Sud, avviato col 1 stralcio del Parco; 3. non mai stato aperto al pubblico il Punto Informazioni del Parco a Corte Molon, allestito nella primavera del 2007 e finanziato dalla Regione Veneto; 4. stato abbandonato il progetto di realizzare un Centro di Documentazione Ambientale in una parte della ex Scuola Americana di Lungadige Attiraglio; 5. gli studi di fattibilit per il traforo delle Torricelle ignorano lesistenza del Parco, anzi i tracciati stradali segmentano pesantemente larea agricola protetta, mettendo in pericolo le aziende agricole e la funzionalit del Parco Nord ; 6. Larea di Forte Procolo, corridoio ecologico di collegamento tra Parco dellAdige Nord e Parco delle Mura, destinata a parcheggio per lospedale di Borgo Trento, nonostante il vincolo di salvaguardia del PAT; 7. Sono in corso lavori a valle del Ponte della Ferrovia, che hanno sostanzialmente raso al suolo il Boschetto col taglio di centinaia di alberi e con una profonda modificazione delle rive a ridosso del Ponte del Pestrino, a seguito dell'asportazione della ghiaia; 8. non stata individuata la struttura tecnico-amministrativa e le risorse necessarie per la gestione del Parco e degli altri parchi (Torricelle, Spian, delle Mura e dei Forti) previsti nel PAT del 2006; 9. non si dato avvio allattuazione del Piano Ambientale, il cui aggiornamento, avviato nel 2006, si concluso nella primavera del 2008. Il Piano indica le linee guida per gli interventi che dovranno rendere il parco vivo e fruibile dai cittadini, con attivit agricole biologiche, percorsi ciclopedonali, punti ristoro, spazi per il tempo libero e aree sottoposte a maggior tutela; in particolare il Piano Ambientale presenta obiettivi specifici mirati alla tutela e valorizzazione del Fiume Adige e delle aree ripariali, prevede le destinazioni e le possibili utilizzazioni di aree ed immobili compresi nel territorio del Parco; 10. non si hanno notizie degli studi commissionati nel 2006 alle Universit di Padova e Bologna sulla qualit delle acque dellAdige, sul deflusso minimo vitale e sullo stato di salute generale del nostro fiume, nonostante siano stati conclusi e consegnati da tempo.

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SCHEDA PIANO AMBIENTALE

Scopi generali del Piano Ambientale, come previsto dallart. 9 della Legge Regionale n. 40/84
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sui Parchi, per assicurare tutela e valorizzazione dei territori, oltre allo sviluppo economico e sociale, sono: a) la salvaguardia del fiume Adige, il vero protagonista del Parco, come corso dacqua e come ecosistema intimamente dipendente dal territorio in cui esso scorre; b) la ricostituzione della naturalit, laddove possibile, della fascia fluviale,

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c) la prevenzione dellinquinamento, riducendo sprechi e cattivo uso delle risorse idriche e migliorando la qualit delle acque; d) la salvaguardia delle struttura del territorio, garantendo la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali; e) la valorizzazione delle aree agricole, rispettandone i sistemi infrastrutturali e

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privilegiando lo sviluppo delle attivit compatibili con il parco e quindi un uso agricolo (agricoltura biologica) del territorio del parco nelle forme pi corrette per il rispetto dellambiente, con lincentivazione delle attivit che possono consentire il miglioramento qualitativo della produzione agricola; f) fruibilit sociale della fascia fluviale, curando laccessibilit e la percorribilit delle

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sponde, compatibilmente con le capacit di carico dei diversi ambienti, privilegiando usi ricreativi e di didattica ambientale strettamente connessi con gli altri usi indicati; g) salvaguardia della struttura percettiva del paesaggio fluviale, migliorandone la leggibilit, incentivando un uso culturale che abitui a leggere nei segni esistenti levoluzione nel tempo di un ambiente.

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