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Hegel_Il pi antico programma dellidealismo tedesco

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Georg Wilhelm Friedrich Hegel

Il pi antico programma dellidealismo tedesco


Nel 1917 il filosofo tedesco Franz Rosenzweig ha pubblicato un breve frammento, di mano di Hegel, risalente agli ultimi anni del Settecento. Rosenzweig lo ha intitolato Il pi antico programma dellidealismo tedesco 1. La paternit del frammento incerta, perch rispecchia le idee comuni a Hlderlin, a Schelling e a Hegel, allora giovani legati da stretta amicizia e da rapporti intensi di ricerca spirituale e filosofica. Nel testo sono presenti diversi temi del romanticismo e del primo idealismo ed quindi uninteressante introduzione al pensiero idealista. Unetica. Poich tutta la metafisica in futuro ricadr nella morale di cui Kant con i suoi due postulati pratici ha dato solo un esempio, ma non ha esaurito nulla, cos questa etica sar nientaltro che un sistema completo di tutte le idee o, ci che lo stesso, di tutti i postulati pratici. Lidea prima naturalmente la rappresentazione di me stesso come un essere assolutamente libero. Con questo essere libero, autocosciente, sorge al tempo stesso tutto un mondo, dal nulla, lunica vera e pensabile creazione dal nulla. Qui scender io sul campo della fisica; la questione questa: di quale natura deve essere un mondo per un essere morale? Vorrei ridare ali alla nostra fisica, che avanza cos lenta e faticosa attraverso i suoi esperimenti. Cos, se la filosofia fornisce le idee, e lesperienza i dati, possiamo ottenere finalmente la fisica in grande, che io mi aspetto dai tempi che verranno. Non sembra che la fisica attuale possa soddisfare uno spirito creativo, come , o deve essere, il nostro. Dalla natura vengo allattivit umana. Innanzi tutto lidea di umanit, mostrer che non c unidea di Stato, perch lo Stato qualcosa di meccanico, cos come non c unidea di una macchina. Solo ci che oggetto di libert pu definirsi idea. Dobbiamo dunque oltrepassare lo Stato! Poich ogni Stato deve trattare gli uomini liberi come un ingranaggio meccanico; e questo non deve essere; e dunque esso deve estinguersi. Vedete da voi che qui tutte le idee di pace perenne ecc. sono solo idee subordinate a unidea pi alta. Voglio al contempo stabilire qui i principi per una storia dellumanit e mettere completamente a nudo la totale miseria dellattivit umana relativa allo Stato, alla costituzione, al governo, alla legislazione. In ultimo vengono le idee di un mondo morale, di divinit, di immortalit, annientamento di ogni falsa fede, condanna del pretismo, che recentemente simula la ragione attraverso la ragione stessa. Assoluta libert di tutti gli spiriti, che portano in s il mondo intellettuale e che non devono cercare fuori di s n Dio n limmortalit. Infine lidea che unisce tutte le idee: lidea della Bellezza, assunta nel pi alto senso platonico. Sono convinto che il pi alto atto della ragione, quello in cui essa abbraccia tutte le idee, fa un atto estetico, e che Verit e Bene sono affratellati solo nella Bellezza. Il filosofo deve possedere tanta forza estetica quanto il poeta. Gli uomini senza senso estetico sono i nostri filosofi della lettera. La filosofia dello spirito una filosofia estetica. Non si pu assolutamente avere la ricchezza spirituale, non si pu nemmeno ragionare spiritualmente sulla storia senza avere senso estetico. Qui deve diventare evidente ci che propriamente manca agli uomini che non capiscono alcuna idea, e che sono abbastanza ingenui da confessare che tutto per loro oscuro, appena si va al di l delle tabelle e dei registri. La poesia giunge cos a una pi alta dignit, essa alla fine sar ci che era allinizio, maestra dellumanit; infatti non ci sar pi n filosofia n storia, solo larte poetica sopravvivr a tutte le altre scienze e le arti. Nello stesso tempo sentiamo assai spesso che la massa dovrebbe avere una religione sensibile. Non solo la grande massa, ma anche i filosofi ne hanno bisogno. Monoteismo della ragione e del cuore, politeismo dellimmaginazione e dellarte, questo ci di cui abbiamo bisogno.

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In prima istanza parler di unidea che, per quanto ne so, non ha mai significato nulla per alcun uomo ancora dobbiamo avere una nuova mitologia, ma questa mitologia deve essere al servizio delle idee, deve diventare una mitologia della ragione. Se non rendiamo estetiche le idee, vale a dire, mitologiche, esse non avranno alcun interesse per il popolo, e di converso, se la mitologia non razionale, il filosofo deve provarne vergogna. Cos finalmente gli illuminati e gli uomini che non lo sono devono tendersi la mano, la mitologia deve diventare filosofica, per rendere i filosofi inclini alla sensibilit. Allora uneterna unit regner su di noi. Allora non pi sguardi sprezzanti, non pi cieco tremare del popolo davanti ai suoi sapienti e ai suoi preti. Ci aspetta infatti un uguale sviluppo di tutte le forze, dellindividuo e di tutti gli individui. Nessuna capacit sar pi repressa. Allora regner una universale libert ed eguaglianza degli spiriti! Uno spirito superiore, inviato dal cielo, deve fondare tra noi questa nuova religione: essa sar lultima suprema opera dellumanit.

G. W. F. Hegel, Il pi antico program ma dellidealismo tedesco, in Bellezza e verit , a cura di F. Rella, Feltrinelli, Milano 1990, pp. 46-48.

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