Escolar Documentos
Profissional Documentos
Cultura Documentos
Salvatore P. Polito
5
1
1Archivio Storico Comunale di Ostuni (ASCO), Archivio post-unitario, cat.7, cl.V, b.89, fasc.14. Si tratta di un Verbale
di consegna di tutti gli oggetti mobili ed arredi sacri esistenti nella chiesa degli ex Riformati di Ostuni. e A.C.P.O. , fasc.
23, 2 Giugno 1908.
2
La statuaria di Cesare Gallucci, contemporaneo di G. Manzo (1849-1942), L.Guacci (1871-1934), G.Malecore (1876-
1967), di cui fu allievo, intorno agli anni Venti e Trenta era molto richiesta all’estero, soprattutto a Malta, dove lo stesso
intratteneva rapporti commerciali con la ditta FARRUGGIA & SONS. Rapporti protrattisi fino allo scoppio del secondo
conflitto mondiale. E, negli stessi anni, tramite un referente leccese (tal padre Candido, abitante in Lecce in piazzetta
Ludovico Ariosto), collettore di Terrasanta, al Gallucci venivano commissionate statue da spedire in Siria ed Egitto.
Successivamente, fino agli anni Sessanta egli ha continuato a produrre statuaria sacra per committenti napoletani e
romani, coadiuvato in bottega dai figli Attilio (1926-vivente) e Carmelo (1929-vivente). Colgo l’occasione per
ringraziare quest’ultimi per le notizie fornitemi sull’attività del padre e segnalare l’inedito altorilievo raffigurante
S.Lucia nella chiesa Matrice di Carmiano (Le), firmato e datato 1921.
3
ASCO, Archivio post-unitario, cat.7,cl.V, b.89, fs. 14.
4
Cfr. Bibliotheca Sanctorum, vol.II, pp.1208-1220
5
Risultano documentati attraverso gli Inventari dei beni di alcune famiglie nobili e riferibili al Settecento “un quadretto
piccolo (...) coll’imagine di Nostro Signore Gesùcristo a cera e di Santa Maria Maddalena inginocchiata” e “due piccoli
simulacri di cera, uno di Santa Agata e l’altro di San Sebastiano”. Cfr. Archivio di Stato Lecce (AS LE), Sezione
notarile, Protocolli, not. Gesualdo Lucrezio, 46/123 (30 marzo 1796); e AS LE, Corte regia di Gallipoli, Processi civili,
b.4, fasc. 39 (27 maggio 1808).
6
Cfr. Enciclopedia Italiana Treccani, s.v. “Ceroplastica”, vol. IX, p. 817
7
Riporto solo alcuni esempi noti: Il conte d’Artois nel 1290, inviò alla chiesa di Notre-Dame di Boulogne il proprio
simulacro fatto realizzare in cera; CarloVI nel 1389, commissionò il proprio ritratto a grandezza naturale da collocarsi
di fronte alla tomba di S.Pietro di Lussemburgo in Avignone; Luigi XI nel 1466, donò alla statua di Notre-Dame di
Clery, la figura in cera della figlia Anna di Francia, tanto per citare alcuni tra i più autorevoli committenti d’oltralpe.
8
Cfr. G.Vasari, Le Vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti, Roma, 1991, (rist. anast.), pagg. 506-507.
9
Idem, pag. 1301
10
Idem, pag. 1302. Cfr. inoltre R.W. Lightbown, Le cere artistiche del Cinquecento, in “Arte Illustrata”, giugno-
settembre, 1970 e ottobre-dicembre, 1970: “Alla Deposizione del Sansovino va il merito di esssere stata la prima
scultura in cera nota, considerata dai conoscitori coevi un’opera d’arte di carattere permanente, della stessa valenza di
una scultura eseguita con altri materiali.”.
11
Cfr. F. Dworschak, Antonio Abondio medaglista e ceroplasta 1538-1591, Trento, 1958.
12
G.G. Zummo, artista autodidatta, è anche l’autore delle celebri raffigurazioni della Corruzione dei corpi e della
Pestilenza esposte nel Museo Nazionale di Firenze.
13
Cfr. R.W.Lightbown, Gaetano Giulio Zumbo, in “Burlington Magazine”, CVI, 1964.
14
Sull’attività dell’Azzolino Cfr. La pittura in Italia. Il Cinquecento, a cura di G.Briganti, Milano, 1988, p.632 ed ivi
bibliografia.
15
Cfr. A.Gonzales-Palacios, Giovanni Francesco Pieri, in “Antologia di Belle Arti”, n.2, 1977.
16
Val la pena di segnalare la parentela di Abramo Flora con il pittore-decoratore latianese Agesilao Flora (1863-1952),
suo procugino.
17
Cfr. P.Coco, I Francescani nel Salento, vol.II, Taranto, 1928, pagg. 558-559. Al francavillese p. Pietro Antonio Flora
sono inoltre attribuite le statue in cera di S.Francesco per il convento generalizio; di S.Giacomo della Marca per
Monteprandone (Ascoli Piceno); del Beato Giacomo da Cerqueto per gli Agostiniani di Perugia; della S.Petronia per
l’Arcivescovado di Napoli; del S.Giustino martire per l’allora Vescovo di Foggia; del S.Bonaventura per il convento
della Sacra Famiglia di Francavilla Fontana (Brindisi) ed altre numerose opere per conto di altrettanto insigni
committenti.
18
Anche il “versatile” Mauro Manieri si interessò di “fusione della cera”. Cfr. M.Cazzato, La cartapesta. Origini e
sviluppi, in C.Ragusa, Guida alla cartapesta leccese, a cura di M.Cazzato, Galatina, 1993, p.13.
19
Cfr. C.Ragusa, Guida ... p.105 e, inoltre, A. De Santis, Ricordo di S.Sacquegna modellatore di figurazioni sacre, in
“Corriere del Giorno”, XIX, 246, Taranto, 16 agosto 1969, p.9. Dell’artista segnalo l’opera inedita (in cartapesta)
raffigurante la Madonna del Buon Consiglio (1920 c.) presente nella chiesa parrocchiale Mater Domini in Squinzano
(Le).