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Labitante digitale
La figura del testimone paradigmatica per abitare la nuova cultura digitale.
Questa relazionalit va in due direzioni: una orizzontale, verso gli altri, a cui si testimonia ci che si conosciuto; e una verticale, rispetto alla verit che ci ha toccato, che non possiamo non comunicare, anche se questa scelta sospesa al filo della libert.
E un ponte
Tra il finito e linfinito
Su questo tema Benedetto da Norcia scrive nella sua Regola al capitolo VII, a proposito dellumilt.Egli fa riferimento ad una serie di gradini che preparano questatteggiamento di fondo: e cio I) il senso della presenza di Dio II) il rinunciare a fare la propria volont III) la sottomissione allaltro riconosciuto superiore IV) la perseveranza mite e rocciosa nelle contrariet V) lapertura del cuore allabba VI) la contentezza nelle situazioni estreme VII) il senso di essere ultimo di tutti VIII)lesempio degli anziani
AUSCULTA! OGNI PAROLA INTERUMANA HA COME TERRENO FECONDO DI ORIGINE IL SILENZIO, CHE INCLUDE BOCCA, CUORE E SENSI, QUALIFICATO DALLAPERTURA ALLA PAROLA
Giunto poi al nono gradino e fino allundecimo, Benedetto unisce parola e silenzio per delineare una comunicazione autentica. Possiamo considerarli in un colpo solo perch parola e silenzio sono relativi e il ridere parlando invece una modalit inautentica.
Il nono gradino dellumilt quando il monaco tiene a freno la lingua e coltiva lamore
per il silenzio, non parlando se non interrogato. La Scrittura insegna infatti che: chi fa molte chiacchiere entra nel peccato, e che: luomo dalle troppe parole cammina sulla terra privo di orientamento. Il decimo gradino dellumilt non ridere per qualunque sciocchezza, perch sta scritto: luomo maleducato ride in modo sguaiato.
Lundecimo gradino dellumilt quello in cui il monaco, quando parla, lo fa sottovoce, senza ridere, umilmente e con gravit, con brevi e assennate parole, senza alzare la voce, come sta scritto: il saggio si riconosce dalla poche parole.