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Laboratorio di Disegno Industriale

(anno accademico 2003-2004)

- Filettature -
Filettature
- Nozioni generali sulle filettature

Lutilizzo di elementi filettati costituisce il sistema pi utilizzato per unire fra loro parti di macchine che
debbano essere facilmente smontati.
La superficie filettata pu considerarsi originata dal moto elicoidale di rivoluzione a contatto della superficie
di un cilindro di una figura piana convessa (ad es. un triangolo) giacente in un piano assiale del cilindro.
Lintersezione della filettatura con un piano contenente lasse dellelemento filettato stesso determina il
profilo di filettatura.

Dicesi passo del profilo, la


distanza tra due punti
corrispondenti della superficie di
due profili consecutivi, misurata
su una stessa generatrice. Se la
filettatura ad un solo filetto,
cio il profilo formato da un
solo risalto, il passo del profilo
uguale allo spostamento assiale
in un giro e questo stesso
corrisponde al passo di filettatura
ed detto semplicemente passo
(figura a sinistra). Se il profilo
formato da pi risalti, come nel
caso a destra, il passo di
filettatura un multiplo del passo
del profilo (filettature a pi
principi). Laboratorio di Disegno Industriale
Filettature
- Nozioni generali sulle filettature

Le filettature si dicono destre o sinistre a seconda che, nella rotazione in senso orario dellelemento
filettato maschio (vite) rispetto allelemento filettato femmina (madrevite), la vite si allontani o si avvicini
allosservatore. Il caso pi comune di filettature tipo destro e ad un solo filetto.

Nella figura sottostante, si riportano i principali elementi che definiscono una filettatura:
Filettature
- Nozioni generali sulle filettature

Gli elementi principali che definiscono una filettatura sono:


il profilo;
il passo;
il diametro esterno (che corrisponde al diametro nominale della filettatura);
il diametro di nocciolo;
il diametro medio;
langolo di inclinazione dellelica media , definito, per filettature cilindriche, come langolo
compreso tra la tangente allelica media ed un piano perpendicolare allasse. Lelica media si ricava
intersecando il filetto con il cilindro di diametro medio. Sviluppando tale cilindro su di un piano, si
ricava:
tg = p/d
dove p = passo e
d = diametro media della filettatura
Langolo , al fine di evitare
lallentamento spontaneo del
collegamento filettato,
generalmente minore
dellangolo di attrito (<5-7).
Filettature
- Nozioni generali sulle filettature

Una ulteriore classificazione delle filettature rappresentata da:


filettature di forza - usate per collegare tra loro due pezzi;
filettature di manovra - utilizzate per trasformare il moto di rotazione di uno degli elementi della
filettatura in moto traslatorio, lungo lasse della filettatura stessa, dellaltro.

Graficamente, gli elementi filettati, si rappresentano schematicamente come indicato negli esempi sotto
riportati:
Filettature
- Nozioni generali sulle filettature

Le figure della precedente pagina rappresentano esempi di viti e madreviti in vista, in sezione e
nascoste.
Dalle viste e dalle sezioni si vede che la cresta del filetto deve sempre essere rappresentata con linea
continua grossa cos come la fine del tratto utile ed il fondo del filetto con linea continua fine. Nei prospetti
non in vista tutte le linee interessate sono rappresentate a tratti.

Nelle rappresentazioni in pianta, la


circonferenza che rappresenta la cresta
del filetto disegnata con linea continua
grossa, mentre il fondo del filetto
rappresentato da una linea continua fine
per circa 3/4 della sua circonferenza. Lo
smusso, se coincide con il fondo del
filetto, non viene rappresentato.
La figura a fianco mette in evidenza
quanto detto, illustrando il caso di vite che
fuoriesce o no dalla corrispondente
madrevite:
Filettature
- Tipologie di filettature unificate

I tipi di filettature unificate che tratteremo di seguito sono i seguenti:


filettatura metrica ISO;
filettatura Whitworth;
filettatura Gas;
filettatura trapezia;
filettatura a dente di sega.

FILETTATURA METRICA ISO A PROFILO TRIANGOLARE


Filettature
- Tipologie di filettature unificate

FILETTATURA METRICA ISO A PROFILO TRIANGOLARE

La sezione del filetto di una


filettatura metrica ISO a profilo
triangolare un triangolo
equilatero smussato sulla cresta
e raccordato sul fondo, come si
vede dalla figura di pagina
precedente. Lunificazione
stabilisce stabilisce i diametri ed i
passi da usare e tra questi quelli
da preferire. Di seguito un
estratto della tabella UNI 4535
relativa a filettature metriche ISO
a passo grosso (analoghe tabelle
per filettature a passo fine),
dove, per quanto riguarda i
diametri, quelli della prima
colonna sono da preferirsi, quelli
della seconda sono da usarsi
solo in caso di necessit e quelli
della terza sono da evitarsi:
Filettature
- Tipologie di filettature unificate

FILETTATURA METRICA ISO A PROFILO TRIANGOLARE

Esistono due categorie di passi: passo grosso e passo fine. Il passo grosso , a parit di diametro, il passo
pi grosso di tutti quelli adottabili. Per ogni diametro, si consiglia di scegliere la filettatura a passo grosso o,
non potendo fare ci, il passo fine pi grosso possibile; questo specialmente per motivi tecnologici di difficolt
di realizzazione filettature con passo troppo fine.
La designazione di un elemento filettato viene fatta utilizzando la lettera M seguita dal diametro nominale di
filettatura, dal segno x e dal passo. Nella designazione di filettature a passo grosso, si deve omettere
lindicazione del passo (nel caso della filettatura metrica ISO, il diametro, il passo e tutti gli altri elementi sono
misurati in millimetri).
Poich anche nella realizzazione di un elemento filettato (vite o madrevite) si possono commettere errori sul
passo, sullangolo di inclinazione e sui valori dei vari diametri, nella tabella UNI 5541 vengono fissati dei
campi di tolleranza per le grandezze sopra nominate in funzione della dimensione della filettatura.

Questo tipo di filettatura, come altre a


profilo triangolare, sono normalmente di
forza; infatti, come si vede dalla figura a
lato, a parit di passo, il filetto a sezione
triangolare ha una sezione alla radice
maggiore rispetto agli altri tipi di filetto e
quindi pu sopportare sforzi maggiori:
Filettature
- Tipologie di filettature unificate

FILETTATURA WHITWORTH

La sezione del filetto di questo tipo di filettatura, ottenuta intersecando la stessa filettatura con un piano
passante per lasse dellelemento, un triangolo isoscele raccordato sulla cresta e sul fondo. Langolo tra i
fianchi del filetto pari a 55.
Tale filettatura detta anche inglese.
Di seguito, in un estratto della tabella UNI 2709, sono indicati gli elementi che caratterizzano la filettatura
Whitworth:
Filettature
- Tipologie di filettature unificate
FILETTATURA GAS
La sezione del filetto della filettatura gas , come per la Whitworth, un triangolo isoscele con angolo al vertice
di 55 raccordato sulla cresta e sul fondo. Esistono differenti versioni di questa filettatura, a seconda che la
stessa debba permettere la realizzazione di accoppiamenti a tenuta stagna oppure no, sul filetto. Le filettature
gas trovano un larghissimo impiego per tubazioni, raccordi e accessori analoghi nella costruzione di circuiti
idraulici, pneumatici e oleodinamici.
La tabella seguente che rappresenta un estratto della norma UNI ISO 228, relativa a filettature per
accoppiamenti non a tenuta stagna sul filetto:
Filettature
- Tipologie di filettature unificate

La tabella seguente che rappresenta un estratto della norma UNI ISO 7, relativa a filettature gas per
accoppiamenti a tenuta stagna sul filetto:
Filettature
- Tipologie di filettature unificate

FILETTATURA TRAPEZIA

La sezione del filetto della filettatura trapezia un trapezio isoscele. Langolo tra i fianchi del filetto 30. Questa
filettatura ha sostituito quelle di tipo a profilo quadrato e rettangolare delle quali pi resistente, pi precisa e di
pi facile costruzione. Le viti con questo tipo di filettatura sono utilizzate principalmente per organi di manovra; la
minore inclinazione dei fianchi del filetto rispetto ad un piano perpendicolare allasse della filettatura (15 contro i
30 delle metriche a profilo triangolare) fa s che questa filettatura abbia un rendimento maggiore. E unificata dalla
UNI ISO 2901-2904. Sotto, una rappresentazione che riporta gli elementi geometrici del profilo base:
Filettature
- Tipologie di filettature unificate

FILETTATURA A DENTE DI SEGA

E una filettatura asimmetrica, usata come vite di manovra quando sono in gioco grandi sforzi di direzione e senso
costanti. Nella figura seguente sono indicati gli elementi di questa filettatura:

Si noti che, per necessit costruttive, il fianco portante della vite che dovrebbe essere normale allasse, ha invece
uninclinazione di 3. Per la notevole diversit dellinclinazione dei fianchi del profilo, queste filettature funzionano
in un senso come quelle a filetto triangolare (di forza) e nellaltro come quelle a filetto quadro (di manovra). Ci
permette di usare queste filettature quando si voglia eseguire con poco sforzo lo spostamento in un senso, mentre
si desidera che nellaltro senso non si abbia lo svitamento spontaneo.
Filettature
- Esecuzione delle filettature

Le filettature si ottengono mediante


lasportazione di un truciolo di forma
opportuna eseguita con adatti utensili. La
lavorazione pu essere eseguita a
macchina impiegando il tornio o apposite
unit filettatrici come indicato a fianco:

oppure a mano, usando maschi e filiere:


Filettature
- Esecuzione delle filettature

Per la fabbricazione in serie di viti, si


usa anche il metodo di rullatura (vedere
figura a lato), che consiste nellottenere i
filetti rullando il cilindro da filettare fra due
matrici di forma opportuna ed ottenendo
cos i solchi per deformazione plastica.

Qualunque sia il metodo utilizzato,


resta sempre alla fine della filettatura, tanto
nella vite quanto nella madrevite, una parte
di filetto incompleto per una lunghezza
superiore ai due passi circa. Quando per
motivi funzionali non possibile che ci
avvenga, necessario eseguire uno
scarico di lavorazione di dimensioni
opportune prima di filettare il pezzo.
Filettature
- Esecuzione delle filettature

Quando il tratto da filettare termina con


uno spallamento (figura a lato), al tratto di
filetto incompleto bisogna aggiungere una
distanza che impedisca allutensile di
battere contro lo spallamento stesso:

Alcuni riferimenti a tabelle UNI relative allargomento:


UNI 5709 - Distanze di spallamento, tratti a filetto incompleto e gole di scarico per
filettature esterne metriche ISO;
UNI 5710 - Tratti a filetto incompleto, gole di scarico, lunghezze utili a filetto
completo e profondit dei fori per filettature interne metriche ISO.
Filettature
- Bulloneria

Della bulloneria fanno parte vari elementi filettati, unificati e non, che, mediante laccoppiamento vite-
madrevite, permettono di realizzare dei collegamenti scomponibili. Nelle pagine seguenti tratteremo di
prigionieri, viti, dadi, bulloni e dei collegamenti che con questi elementi possono essere realizzati.

Collegamento con prigioniero e dado


Il prigioniero un elemento cilindrico filettato alle
estremit. Una parte, che viene forzata in un foro
filettato, prende il nome di radice, laltra, destinata a
ricevere un dado prende il nome di gambo.
Il collegamento con prigioniero si effettua tutte le
volte che il materiale del particolare filettato poco
resistente ad usura e si ritiene si debbano effettuare
frequenti smontaggi. Nella figura a lato un esempio di
questo collegamento:

Nella sequenza delle cinque figure seguenti sono


riportate le varie fasi del collegamento di due
particolari mediante un prigioniero: preparazione dei
fori, montaggio e forzamento del prigioniero, unione
delle due parti. La piastra inferiore viene prima forata
con una punta elicoidale per una conveniente
profondit:
Filettature
- Bulloneria: collegamento a prigioniero

Si procede poi alla filettatura del foro ottenuto,


mediante un maschio. Notare che al fine di non sbattere
con il maschio sul fondo del foro (il maschio si potrebbe
spezzare) la filettatura deve terminare ad una
conveniente distanza dalla fine del foro (tabella UNI
5710):

Il lato radice del prigioniero (riconoscibile perch


normalmente smussato, mentre lestremit del gambo a
forma di calotta) viene inserito nel foro e stretto, ad es.,
mediante due dadi avvitati sul gambo e bloccati luno
contro laltro; agendo con una chiave sul dado superiore
si avvita il prigioniero fino a forzarlo nella sua sede:
Tale forzamento avviene perch il filetto incompleto della
radice del prigioniero viene a contatto con il filetto
completo della madrevite deformandolo elasticamente e
deformandosi a sua volta.
Filettature
- Bulloneria: collegamento con prigioniero

Ottenuto il forzamento, si tolgono i due dadi:

La piastra superiore, preventivamente forata con una


punta di diametro maggiore di quello del prigioniero, viene
inserita nella sua posizione e si effettua il collegamento
mediante un dado serrato sul gambo. Si fa notare che
nella scelta del prigioniero occorre fare attenzione che la
lunghezza della parte non filettata del prigioniero stesso
sia minore dello spessore della piastra superiore. A lato,
la rappresentazione di un collegamento con prigioniero:
Nelluso di tale collegamento bisogna fare attenzione al
fatto che la parte di prigioniero sporgente dalla piastra
inferiore pu essere un ostacolo allo smontaggio in
quanto la piastra superiore pu essere tolta solo
alzandola e non facendola scorrere lateralmente.
Filettature
- Bulloneria: collegamento mediante viti

Collegamento mediante viti


La vite un elemento cilindrico, parzialmente o
totalmente filettato, che pu terminare ad una
estremit con una testa di forma appropriata. Una
delle pi comuni fra le teste delle viti quella
esagonale:

Nella figura a lato rappresentato un esempio di


collegamento di due pezzi mediante una vite a testa
esagonale:
Filettature
- Bulloneria: collegamento mediante viti

Le viti, oltre che per collegamenti come quello di


figura precedente possono essere utilizzate anche
come elementi di fermo, come si pu vedere a lato in
una delle tantissime applicazioni realizzabili:

- Bulloneria: collegamento mediante bullone

Viene chiamato bullone linsieme di una vite e di


un dado collegati fra di loro. Nella figura a lato
rappresentato il collegamento di due piastre
mediante bullone. E da notare che entrambi i pezzi
da collegare sono soltanto forati e non filettati;
proprio per questa ragione, questo collegamento il
pi economico di quelli fino ad ora esaminati.
Lazione di compressione delle piastre nellintorno
della zona di giunzione, azione originata dal
serraggio del bullone, origina una forza di attrito tra le
due piastre che evita lo scorrimento delle piastre
stesse in caso di sollecitazione perpendicolare
allasse del bullone:
Filettature
- Dispositivi antisvitamento

In presenza di vibrazioni, i collegamenti realizzati mediante


elementi filettati sono soggetti ad allentarsi se non vengono adottati
dei particolari dispositivi studiati proprio per evitare questo
inconveniente.
La soluzione indicata a lato prevede la foratura trasversale del gambo
della vite e lutilizzo di un dado con degli intagli nella parte superiore.
Inserendo nel foro una spina elastica oppure una copiglia (come nella
soluzione illustrata), si evita la rotazione del dado e quindi
lallentamento del collegamento filettato:

Quando le vibrazioni non sono molto forti, unaltra


soluzione consiste nellutilizzo di rosette elastiche di
acciaio. Le pi comunemente utilizzate sono le rosette
Grower (vedere fig. a lato). Essendo elementi unificati,
tutte le caratteristiche geometriche si possono trovare
nelle corrispondenti tabelle UNI 1751 (serie normale) e
UNI 9195 (serie pesante). Quando il materiale dei pezzi
da collegare sufficientemente duro, le Grower
possono essere sostituite da altre rosette dentellate
sulla circonferenza esterna o su quella interna e
costruite con acciaio per molle.
Filettature
- Dispositivi antisvitamento

Un altro metodo molto semplice per realizzare un


dispositivo antisvitamento quello di sovrapporre al dado
del collegamento, un secondo dado detto controdado. Il
forzamento elastico che si ottiene serrando il controdado sul
dado comporta un aumento delle azioni di attrito tra vite e
madrevite. A lato, un esempio:

Altre soluzioni vengono realizzate utilizzando i cosiddetti dadi e viti


autobloccanti; questi sono muniti, ad unestremit, di un anello (nel caso
dei dadi) o di un blocchetto (nel caso delle viti) di materiale plastico, che
durante lavvitamento si deforma ed impedisce quindi lallentamento.
Nel caso in cui sia previsto lutilizzo del collegamento filettato in situazioni
con temperature elevate, si trovano anche dadi che al posto dellinserto in
materiale plastico presentano una lamina di acciaio per molle. Nelle
figure a lato, alcuni esempi di dadi autobloccanti:
Filettature
- Dispositivi antisvitamento

Qualora gli spazi a disposizione e la forma del


pezzo lo consentano, possibile utilizzare anche
piastrine di fermo i cui bordi vengono ripiegati sia
su una faccia del dado che su una superficie
fissa appartenente al pezzo collegato. Nella
pagina sono riportati alcuni esempi di
applicazione delle pi comuni piastrine unificate:

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