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Testo integrativo alla lezione XIV, 2 “Regole di giudizio e decisione” ILLUMINATI, G., Presunzione di non colpevolezza, in Enc. giur., XVII, Roma, Treccani, 1991. Una voce enciclopedica che abbraccia le principali “ricadute” della presunzione di non colpevolezza in alcuni dei settori chiave del nostro sistema processuale: liberta dell’imputato nel corso del processo, onere della prova ¢ regole di giudizio. ENC. GR. wR xxdu, ILLUMINATY , GWLIO Lona, Vaeeccam 713381 PRESUNZIONE DI NON COLPEVOLEZZA Soumanto NON COLPEVOLEZZA® E «INNOCENZA” + Il precetto costituzionale 1. = F precedenti 2. - [ lavori preparatori dell 3. = Orientamenti interpreta 1 1 1 ut. 27, 2 co, Cost 1 i 2° Le convenzioni interazionali 3. + Ambito di applicabilta dela presunzione 1 1 2. 1 i 1 1 1 1 LA PRESUNZIONE DI NON COLPEVOLEZZA COME REGOLA TTRATIAMENTO DELL'IMPUTATO = Le cautele processuali La carcerazione preventiva 1. = Finalitd della carcerazione preventiva 2, = Linee di evoluzione legislativa nel codice di procedura penale abrogato 3. ~ La riforma del codice di procedura penale 3+ Applicazione provvisoria di misure di sicurezza © pene accessorie Anticipazione di altri effetti della condanna La PRESUNZIONE DI NON COLPEVOLSZZA COME REGOLA bt owpizio 1. - Giudizio sul fatto e regole di giudizio 1. + Lonere della prova nel processo penale 12. rtizione del rischio e presunzione di non * Spero 3.13. - La prova delle esimenti BL. - Vreati di sospetto 3.2. Le formule di proscioglimento 32.1. - Il proscioglimento pieno 32.2. - Linsulficienza di prove 323, - Diritto al proscioglimento nel merito LA PRESUNZIONE DI NON COLPEVOLEZZ2A COME REGOLA PROBATORIA, 4.1, Dalla regola di giudizio alla regola probatoria 4.2. - Dirito al contraddittorio e dirito alla prova nel codice di procedura penale abrogato 4.3.- Rapporti tra istruttoria ¢ dibattimento. 11 nuo- vo codice di procedura penale 44. + La scelta del rito 4.5. Limputato come organo di prova 5. - LB MISURE DI PREVENZIONE 5.1.+ Applicabilité della presunzione di non colpevo- lezza 5.2. + Il processo di prevenzione FoNTT NORMATIVE 7, = BinuiogRAnA rs 2, 23 2 2 2 2 + NON COLPEVOLEZZA f KINNOCENZA + Il precetto costituzionale, - 1! nome di «presun- i non colpevolezza, col quale si suole designare il Principio affermato dall'art. 27, 2° co., Cost., & a prima vista il pid aderente al dettato letterale. La norma cost tuzionale, infatt, adota una perifrasi negativa («limpu- tato non & considerato colpevole) in Iuogo della tradi- zionale formulazione, secondo cui Timputato va presunto innocente, Dal punto di vista semantico, in realtd, nessu- na differenza pare riscontrabile tra «non colpevolezza» ¢ scinnocenza»: ma quel che si intende esprimere ¢ un di- verso valore giuridico della formula negativa, cui viene da molti attibuito il significato di un‘attenuazione, non pri- va di conseguenze pratiche LLL. = I precedenti, - Occorre pertanto verificare, preliminarmente, se l'art. 27, 2° co., Cost, contenga il Ficonoscimento di una vera © propria «presunzione d'in- nocenza», 0 di una «presunzione di non colpevolezza» avente minore efficacia, Di per sf, il testo della norma — 4quantunque non esente da una certa ambiguiti — non sembrerebbe giustificare le incertezze circa il senso che deve essergli altribuito. Il problema assume tuttavia una ddimensione reale in prospettiva storica, se si ha riguardo alle dispute dottrinali,rsalenti alla fine det secolo scorso, sull’ammissibilita logica ¢ giuridica di una presunzione innocenza dellimputato. Le polemiche sorte intorno al riconoscimento del. princi- pio avevano gid condotto alla sua esclusione dal cpp. del 1913. Ad essere criticata era soprattutto — in mi niera piuttosto scontata — Himprecisione tecnica del concetto, sul presupposto (assai discutibile) che le pre- sunzioni legali debbano contenere un'asserzione intrinse- camente vera o almeno probabile. La presunzione d'in- nnocenza venne cosi definita «paradossale ¢ contradditto- ria» (ManziMt, V., [6], 53 s8.), © si distingueva sottil- mente: «altro dire che l'accusato non si deve ritenere un colpevole, altro é dire che lo si deve presumere inno- ceente» (Montana, L., [7], 154 ss.). Da queste conclusio- ni anche i legislatore fascista non aveva motivo di di- scostarsi. Il e-p.p. del 1930 confermé, valendosi dei me- desimi argomenti, il formale disconoscimento legislative della presunzione. 1.1.2. ~ lavori preparatori dell'art. 27, 2 con, Cost. - B abbastanza sorprendente constatare come la Costitu- ione utilizzi una dicitura tanto vicina alle teorie fatte proprie dal fascismo. Sembra da escluders, tuttavie ta del principio, secondo il ragionamento in base al uae Himputate non deve ewere presunts né colpevole innocents. Dai tavor dela Conttuents, putonto sullergomento, di innovare decisamente, rallacciandosi al sistema dei diritti civil di stampo liberale. Non sono viceversa docu mental moti per ea i ono, orgnai def artes, approvato dalla {* sottocommissione («Linnocenza. del- Timputato & presunta fino alla condanna defnitivay), fa modificat, ad opera del comitato di redazione, assumen- do a forma attuale (sul punto v. tuttavia Dominion, O., (32), 235 53). Nel'dibattito in assemblea il solo Leone parlé di «non presunzione di eolpevolezza» come concetto distinto dalla ‘epresunzione d'innocenzay: ma lo spunto non fu real- PRESUNZIONE DI NON COLPEVOLEZZA mente approfondito, ¢ si continud, 3 quanto pare, a pre- supporre Tequivalenza sostanziale delle due locuzioni, Fu, Eero, respinto Pemendamento Rescigno («Limputato si presume innocente fino alla senienza, anche non definiti- Ya. di condanna»), ma solo perche la formula prescelta venne ritenuta wun modo pil chiaro» per esprimere il concetto (Tupini). L13. - Orientamenti interpretativi. - Quali che fossero le motivazioni della scelta operata, la dizione dell'art. 27, 2 co., Cost. rappresenta certo una soluzione di compro: ‘meso. La dottrina prevalente ha ritenuto che Ia formula adottata definisse una situazione intermedia: con margini i tolleranza pid ampi di una presunzione d'innocenza intesa rigorosamente, che consentono di conciliare con art. 27 taluni aspetti del processo penale altrimenti in- compatibili (Leon#, G., [8], 210; AMATO, G., [15], 379; Lozzi, G. [4], 10; ancora di recente, Grocott Naccr, P., [31], 220 &s.), La stessa Corte costituzionale ha in diverse ‘oecasioni aderito a, questa tesi (efr. C. cost., 6 luglio 1972, n. 124; C, cost, 14 aprile 1976, n. 88): ha escluso cche fart, 27’ abbia sancito una presunzione d'innocenzay argomentando fra T'altro che un principio del genere si troverebbe in contrasto con la carcerazione preventiva, pure ammessa dalla Costituzione. La condizione di «non Colpevole», di chi deve ancora essere giudicato, non si ‘identifica, dunque, con quella di ‘cinnocenten. Liinterpretazione, bisogna dirlo, non convince. Oltre ad essere scersamente plausibile sul piano logico, sembra priva di utilté pratica, rischiando di ridursi a puro art io verbale, A meno che non si voglia tornare alla com= pleta svalutazione del principio — secondo quanto soste- hnuto dalla dottrina fascista: ma allora la proclamazione costituzionale non avrebbe alcun senso — & impossibile ddeterminare il significato preciso della formula «attenua- tam ej efiteri di differenziazione da quella tradizionale. Non si vede poi per quale motivo la careerazione preven tiva, incompatibile con Teinnocenza», sia viceversa com patible con Ia «non colpevolezza». Distinguere tra «presunzione d innocenza» ¢ «presunzione ddi non colpevolezza» appare dungue non solo inutile, ma anche controproducente, perché, indebolendo il valore del Principio senza attribuirgli un significato ben determinato, Hi favoriscono soluzioni arbitrarie sul piano applicative. Nessuna difficoltd, viceversa, dovrebbe incontrarsi a po- stulare Vequivalenza delle due formule: che ¢ anche il ‘modo pit) semplice © diretto di leggere l'art. 27 Cost (BeLtavista, G., [2], 84; MALINveRN!, A., [9], 472; Dom- Mont, ©., [32], 239), Nelle’ pagine che seguono continueremo comungue, in omaggio all’uso corrente, a parlare di «presunzione di rnon colpevolezza; precisando perd che, a nostro avviso, Te va altribuito Jo stesso signifieato della presunzione dinnocenza, 1.2, = Le convenzioni internazionali. - L’argomento letterale che si vuol desumere dal testo delat, 27, 2° c0., Cost. risulta anche notevolmente ridimensionato dalla formulazione del principio contenuta nelle carte interna- jonali sui diritti dell'uomo ratificate dall'Italia, Tanto rt. 6, n. 2, della Convenzione europea dei diritti del- to Part. 14, n, 2, del Patto internazionale sui politici,affermano che laccusato ¢ presunto innocente fino a che Ia sua colpevolezza non sia legal- ‘mente provata, Ambedue le disposizioni sono state rece- ite nel nostro ordinamento, con valore, almeno, di legge inaria (CuIAVARIO, M., [13], 37 ss.) 1 riconoscimento della presunzione d'innocenza in termi ri postiv, oltre a’teatimoniare della validita incndizio- bulsce a auperare i dubbi inter- |. Le due norme di ori- gine internazionale vanno coordinate con Wart, 27 Cost tina volta esclusa la sussistenza di un contlito (il concet- to espresso, sia pure in termini non coincident, é il me: desimo), si deve Supporre un’identita di valore, nonostan- te il diverso rango nella gerarchia delle font. La Corte costituzionale, nella citata sentenza n. 124 del 1972, ha siconosciuto allart. 6, n. 2, della Convenzione europea un significato sostanzialmente uguale all'art. 27, 2 co,, Cost.: ha perd tenuto a «livellare» le due disposi- Zioni nel senso della «non colpevolezzan. La conclusione non pud non lasciare perplessi: viene attribuito al precet- to Internazionale un significato che, avendo anche riguar- do alle sue origini e alla sua collocazione, non trova aleuna corrispondenza nel testo Un altro elemento di differenziazione dal dettato costi- tuzionale & rappresentato dal riferimento, come limite di foperativitd della presunzione, non gid alla «condanna definitivan, ma all'accertamento legale della colpevolea- 42a; tale momento potrebbe dunque coincidere anche con tuna sentenza soggetta ad impugnazione. La prevalenza dell'art, 27 Cost. ¢ fuori discussione; ma non é nemme- ‘no detto che sussista-un potenziale conflitto: le norme internazionali sembrano, piutlosto, far rinvio alla disci- ferna di ciascun paese, per quanto riguarda il momento in cui la colpevolezza pud dirsi «provata se condo Ia legen: nel nostro ordinamento esso corrispon- de alla condanna definitiva. E opportuno precisare, a questo proposito, che «definitivan equivale a «irrevoca- bilen: if legislatore non sarebbe’ autorizzato — a meno di una revisione costituzionale — a considerare come tale una sentenza di primo grado (cfr. art. 111, 2° co., Cost.) 1.3. = Ambito di applicabilia della presunzione. - Se- condo Vopinione piti diffusa, che si ricollega alla dottri- na liberale classica, 1a presunzione di non colpevolezza hha un duplice significato: regola di trattamento dellim- putato e regola di giudizio. Le due accezioni, anche se ben distinte, sono strettamente collegate dal punto di vista logico. La regola di trattamento si riferisce alla condizione del- Vimputato nel corso del provesso ce, in particolare, alla libertd personale: imputato non deve essere equiparato al colpevole, © non sono ammeste forme di antiipazione dela pena. La rogola di giudizio attiene alla decisione sul fatto € indica, anzitutto, come va provata la responsabili td e come si risolvono le situazioni di dubbio; nonché, consequenzialmente, come deve essere organizzata la rac colta delle prove, a salvaguardia del contraddittorio © della legttimita. delle fonti di convincimento, 1 secondo significato, si pud notare, & pitt consono allo spirito e alla lettera delle norme internazionali sopra cordate (v. supra, 1.2.) di derivazione chiaramente an- glosassone. Non € possibile affermare, per contro, che Tart. 27, 2 co., Cost’ si riferisca esclusivamente al tratta- mento dell'mputato, Anzi, se si ha riguardo alfelabora- Zione teorica, la. presunzione di non colpevolezza come regola di giudizio appare tutt'altro che estranea alla no- stra cultura giuridica. Ancora una volta, la reciproca integrazione tra i due ordini di norme sembra in grado di appianare le diffcolté interpretative che potrebbero deti- vvare da una visione settoriale (contra, AMoDIO, E. [30], 24D ss,), I contenuto precettivo del principio, in definiti- va, va esteso ad entrambi i significati menzionati, che ppossono perfettamente cossistere (Guiana, A, (3], 82 58.5 Dowasiont, O., [32], 205 ss). Dopo alcune oscillazioni, anche la Corte costituzionale ha finito per orientarsi in Questo senso (sia pure adottando, nel merito, conclusioni iscutibili: eft. C. cost, 6 luglio 1972, n. 124, cit). Ana- Togamente, pid di recente, Cass. pen., 15 gennaio 1980, Memmo, in Giust. pen., 1980, IH, 461 2. ~ La PRESUNZIONE DI NON COLPEVOLEZZA 1. = Le cautele processuali. - Contenuto minimo, indiscusso, della presunzione di non colpevolezza é il divieto di csecuzione anticipata della sanzione. Questo aspetto diventa pero assai problematico quando non si ha a che fare con una vera ¢ propria anticipazione (in senso Siuridico), ma con forme di trattamento solo di fatto Equiparabili alla pena. L'uso di poteri strumentali di coercizione é del resto indispensabile per T'esercizio della Biurisdizione penale. In particolare, occorre che siano predisposti mezzi di tutela cautelare, aventi la funzione di Assicurare il raggiungimento del risultato definitivo del proceso. Cid implica Tesistenza di un rischio (Iapplica- Zione non appropriata delle misure cautelari pud provo- care conseguenze irreparabili), che va ripartito fra lo Stato e limputato. 2.2. = La carcerazione preventiva. - Olire ad essere razionalmente ineliminabili, le misure cautelari restritive della liberta personale trovano esplicita legittimazione in altre norme costituzionali: in particolare nell'art. 13. Non certo facile conciliare la carcerazione preventiva (Oggi, custodia cautelare), menzionata dall'ultimo comma di quest'articolo, con ia presunzione di non colpevolezza: ‘ma concludere per la non operativita del principio nel settore della liberta persosale dellimputato significa re- stare in superficie. Né giova a superare lostacolo la gid ricordata distinzione concettuale tra «non colpevolezza ¢ ‘cinnocenzan: Vattenuazione non elimina eventuale con- fitto, mentre rischia di togliere qualunque efficacia al principio costituzionale. Questiultimo ha viceversa un ruolo essenziale: assicurare che Timputato, anche quando dev'essere assoggettato al sacrificio della liberta personale, non sia equiparato al colpevole. La carcerazione preventiva non deve identifie casi con un'anticipazione della.pena. Dal momento che, sul piano strutturale, & impossibile distinguere (anche il regime carcerario dellimputato finisce per confondersi con quello del condannato: GiarDa, A., [19], 243), il criterio di discriminazione va colto con tiferimento alla finalitd perseguita che, una volta tradotta in presupposti specifiei, non deve risultare in contrasto con la presunzio- ne di non colpevolezza (AMATO, G., [15], 373 ss.: Grevt, V., [16 38 ss). 22.1, - Finalitd della carcerazione preventiva. - Liim- postazione per sommi capi riferita é stata sostanzialmente accolta anche dalla Corte costituzionale (sentenza 4 mag- io 1970, n. 64). Vivacemente controversa &, peraltro, [a ‘compatiiliti con 'art. 27 Cost, dei singoli obiettivi che possono essere attribuiti alla custodia cautelare. Si discu- fe, in particolare, se siano ammissibili funcioni di preven- zione generale 0 speciale: assicurare la necessaria esem- plarité, impedire la commissione di reati. Una simile Utiizzazione della custodia cautelare non sembra_in linea con Ia presunzione costituzionale (De Luca, G., [14], ‘588; Amato, G., [15], 380; Grevi, V., [16], 44). Le fina: litd sono quelle dela pena vera e propria, e presuppongo- ‘no Tassimilazione delfimputato al colpevole. Si trattereb- be, dunque, di una sanzione atipica inflitta autonoma- ‘mente, sulla base di una semplice probabilita di colpevo- Jezza, Secondo altri occorre distinguere la mera anticipa- one della pena per motivi esemplari (sicuramente inam- missibile) dalla prevenzione speciale, giustificata con la pericolosita dellimputato (Cutavanio, M., [17], 237 ss.; ‘Vassattt, G., [18], 19 ss). Ma Tostacolo frapposto dal- Vart, 27 Cost. testa, probabilmente, insuperabile: anche il giudizio di pericolosita non dovrebbe in nessun caso pre- cedere l'accertamento della colpevolezza. Per contro, se si PRESUNZIONE DI NON COLPEVOLEZZA definisce correttamente l'ambito della twtela cautelare Penale, non si pud che concludere nel senso dellesclusiva, ammissibilita di funzioni strettamente processuali: in pri- mo luogo garantie Vesecuzione della pena, evitando che Timputato possa sottrarvisi con la fuga, in secondo luogo — ed entro certi limiti — consentire il regolare svolgi- mento dell'attivitd isteuttoria, Con T'ammettere Ia carcerazione preventiva «unicamente in vista della soddisfazione di esigenze di earattere caute- lare o steettamente inerenti al processo>, la Corte costitu- ionale (v. la citata sentenza a. 64 del 1970) aveva in un primo tempo implicitamente respinto ogni finalizzazione extraprocessuale, Nella giurisprudenza successiva della Corte costituzionale — culminata nel notevole sforzo ficostruttivo della sentenza 23 gennaio 1980, n. 1 — la Finalita di prevenzione speciale, svincolata da esigenze ‘autelari in senso proprio e collegata solo occasionalmen- te al processo, risulta viceversa apertamente proclamata. Non ¢ stata estranca a tale orientamento Is preoccupazio- re suscitata da episodi gravissimi di criminalita e terrori- smo (echi significativi nelle sentenze 27 gennaio 1974, 1. 17, e 14 aprile-1976, n. 88): ma il teasferimento sulla custodia cautelare dei compiti di repressione pronta ed col togliere alla presunzione di non possibilita concreta di operare come crite fio di delimitazione, La citata sentenza 23 gennaio 1980, 1, 1, in particolare, ba ripiegato su una lettura formalist rt. 27, 2° co., Cost. i che T'imputato potesse wcommettere nuovamente reativ (art. 1, 3° co. 1. 22 maggio 1975, n. 152) ¢ stata limitata ‘avverbio , col quale in dottrina si indica la situazione per cui Timputato sarebbe tenuto ad indicare il chema probandum ed eventualmente i mezzi di prova necessari all'accertamento dellesimente (SRACUSA- No, D., (24], 182 ss.). Se infatti dalla deserizione di una tecnica’ probatoria si passa all'individuazione della regola i giudizio, diventa praticamente impossibile distinguere tra onere di allegazione e onere di prova. La migliore dottrina (fra i tanti: SaRAcENO, P., [22], 264 si; MASSA, M., (25], 133; lo stesso Stracusano, D., (24]; 4a ultimo, Doumost, O., {32}, 254) aveva sempre criti- ceato questo orientamento’ della’ Cassazione, che appariva in contraddizione, non solo con Tart. 27, 2° co., Cost, ma anche con Ia lettera dello stesso art. 479, 3" co., ep.p. abrogate, il quale prevedeva Tassoluzione «se non Fitultano prove'sulficienti per condannare», senza discer- rere quanto alloggetto del dubbio. Nello stesso senso, va fegnalato, si era espressa incidentalmente la Corte costitu- ionale, nella citata sentenza n, 124 del 6 luglio 1972. HW nuovo cp.p. risolve testualmente il problema, per quanto riguarda le cause di giustificazione ¢ le cause personali di non punibiliti, imponendo assoluzione quando vi sia dubbio sull'esistenza delle stesse (oltreché, 6 naturalmente, quando esistenza ne sia positivamente accertata): cosi Tart, 526, 3° €0., nuovo c.p.p. Ne segue cche la mancanza totale di prova della causa di giustiica- zione consente la condanna, secondo lipotesi ricostruttiva in precedenza riferita (¥. supra, 3.1.2. Trova dunque Ficonoscimento normativo la configurazione di detti ele- menti come elementi impeditivi dei quali, perd, non & Fichiesta la prova piena, restando escluso un onere in tal senso a carico delimputato. Sut - Feat dt sospeto.- la legge stessa talvolta, fa costrure la fattspecie incriminatrice con una sorta di presunsione di responsabilita a carico.dellimputato. im- Ponendo ai possessor di determinati oggetti dt giusiicar- he la destinazione, o la provenienza (es. artt. 707, 708 ep). Sul piano processuale, si pub ben parlare di inver- sione delonere della prova, se per la condanna & sufi ciente che sia dimostrato il posseso, mentre sta all'mpu- {ato provarne la licita. Cid nondimeno, la Corte cosutu- ionale aveva in un primo tempo escliso Fapplicabilta ella presunzione di non colpevolezza (C. cost. 18 mag- Bio 1959, n. 33.€ 19 luglio 1968, n. 110); successivamente, Modifiaia questa interpretazione, ba negato la susssten- za di uninversione delfonere della prova, poiché il giudi- e'deve investigate d'ufficio anche sulla legitimita del possesso (C. cost, 30 ottobre, 1975, n. 236), ‘Anche Vniziativa probatoria d'ufici, perd, non si drebbe suliciente a requilibrare la poszioe dt svantaggi in cui si trova Timputato tenuto ¢ gustifcasi; tanto piu rel nuovo sistema processuale, ove il ruolo del giudice nell'acquisizione delle prove & configurato come residuale e suppetivo rispel- to a quello assegnato alle part. Né d'altta parte sareobe logico intendere la fatispecie incriminatrce come implicante um onere a carico del pubblico minister: cio signifcherebbe vanifiare in buona misura la rario della norma, costrita come reato-ostacolo proprio per non rendere necessaria la prova dellulterioreillecito 22, = Le formule di prosioglinem, Essendo la col pevoiezia — non Tinnotenga ~ Tipote da acoetare In Onl su0 elemento, potrebbe esiere considerato in parte coniradditorio Tobbligo di specifeare nel cepostivo Sella sentenza la casa del prossoglimento, sceglendo la formula adatta wa. quelle asatvamente elencate dalla legge: quasi fone richest un vero e propio accertamen: {0 postivo delfinnocenza. Nel sistema previgente, una Simfe inverione logics sembrava dicendere ance’ dala Gonslaasione che la condanna ~~ pet la quale non erano indicat presuppost specific! — rappreentava. per cos dire Fesilo enormalen, previo in tall eas in cul man- casserole condnion’ per assolvere (ar, 483 cpp. abrog {5}, Van, 333 nuovo eps invese define in postive i presupposto dela seotenss gf condanna (che, eee, Tm Pulato\ rut «coipevoien del resto conestatogl, chm ando coi impressions dun 800 craters reside 3.21, - II proscioglimento pieno. - La disciplina delle formule di proscioglimento si allinea alla presunzione di non colpevolezza grazie alla norma — esistente, sebbene in forma diversa, nel veechio come nel nuovo c.p.p. — che equipara, alla prova positiva dellinnocenza, ia man- canaa della prova della responsabilité. Questa viene consi- derata, di solito, una regola di giudizio tipica del proces- so penale. B vero che la formula («il fatto non sussiste», ‘Pimputato non Jo ha commesso», ecc.) non corrisponde, sul piano descrittivo, al risultato dell'accertamento, ¢ discende da una regoia legale: tuttavia, una volta poste correttamente le premesse del ragionamento, ed escluso che Tinsuecesso probatorio vada a svantaggio dellimpu- tato, Ia decisione non potrebbe avere altro contenuto se non’ quello assolutorio, 3.2.2. - L'insufficienca di prove. - Come & noto, perd, it cpp: abrogato distingueva tra prova mancante © prova insufficiente, richiedendo per quest'ultimo caso lassolu- Zone per insufficenza dj prove. Essendo comunque l'as- soluzione unico risultato possibile, l'adozione di una formula che rifletesse l'esistenza del dubbio aveva mani- festamente il solo scopo di sottolineare che innocenza dellimputato non era stata pienamente riconosciuta. La presunzione di non colpevolezza dovrebbe escludere che possano residuare qualificazioni negative di qualsiasi sgenere a carico dellimputato, con la sentenza che ricono- see non provata la responsabilita (PIsant, M., (26), 242 8; DOMINION, O., (32), 255 ss.). Sembra sostanzialmente clusiva Topinione secondo cui il problema va spostato, all'uso della formula dubitativa, alle conseguenze giuri- diche sfavorevoli che da essa derivano in capo al pro- seiolto (Conso, G., (27], 271). In quest'ultimo senso si cera espressa la Corte costtuzionale (cfr. la citata sentenza 1. 124 del 6 luglio 1972), che aveva visto nellassoluzione per insufficienza di prove un'aperta convalida dell'art. 27, 2 c0., Cost Tl nuovo cp.p. (art. $30, 2° ¢0,) ha abolito Passoluzione per insufficienza di prove, equiparando alla mancanza di prova (¢ quindi all'accertamento positive dell innocenza) {a prova insufficiente o contraddittoria «che il fatto sussi ste, che limputato lo ha commesso, che i fatto costitui- sce reato o che il reato é stato commesso da persona imputabile». e 32.3, = Dito al proscioglmento nel merito. » Tra le formule di proscioglimento’ meno favorevoli va annovera- ta la dichiarazione di estinzione del reato. Tale decisione @ subordinata allimpossbilité di prosciogliere nel merit; ma, se Tistruzione probatoria ¢ encora incompleta, ii proscioglimento pieno ha la precedenza solo nel caso che fisulti gid acquisita la prova dell'innocenca (art. 152, 2° c0,, ep. abrogeto, riprodotto in termini sostanzialments analoghi rell'art. 129, 2° co,; auovo c.p.p.). Dunqus I putato potrebbe subire un pregiudizio senza che la fonda: fezza dellaccusa sia stata minimamente vaglata. Conside; razioni del genere avevano indotto la Corte costituzionale 4 ritenereillegitima esclusione della facolta di rinuaclad re allamnistia (C. cost., 14 luglio 1971, n, 175); perd lo stesso trattamento non & stato esteso aia prescrizione (C. cost., 16 dicembre 1971, n. 202). ‘Anche col nuove c.p.p. non ha trovato un riconoscimen- {0 organico il dirtto al proscioglimento nel merito. Di tale dirito la Cassazione aveva espressamente negato Fesistenza, sottolineando peraltro che tart, 27 Cost. im. pone al gludice di limitarsi ad affermare T'estinzione del feato «allo stato degi atin, astenendosi dal motivare nel senso-della-colpevolezza dell'imputato (Cass. pen., 15 gennaio 1980, Memmo, in Giust. pen. 1980, 11, 461). La legge delega per la riforma del codice sembrava poter dare fondamento normativo ad una pit incisiva tutela della pretesa dellimputato di vedersi dichiarare innocente, preserivendo un «obbligo di proseioglimento nel merito, ‘Quando ne ricorrano gli estremi, anche in presenza di una auisa estintiva del reaton (art. 2, n. 11, 1. 16 febbraio 1987, n. 81). Il nuovo codice, tutiavia, non & arrivato a riconoscere all'imputato la facolté di ottenere in ogni aso ulterior’ accertamenti, prima della dichiarazione di stinzione del reato. Un'esile traccia nel senso indicato compare soltanto nelf'art, 469 nuovo cp.p., in relazione al proscioglimento predibattimentale, il quale non pd essere pronunciato se Timputato si oppone. Si deve comunque notare che In Corte costituzionale ha sempre posto Taccento sull'interesse delimputato ad ot- tenere una. pronuncia pienamente liberatoria, intervenen- do. pit riprese sulle norme che ponevano limiti allap- pellabilita delle sentenze di proscioglimento, quando ad PRESUNZIONE DI NON COLPEVOLEZZA essere dedotta fosse la mancata applicazione della formu- Ia pid favorevole, Gli artt, 512 ¢ 513 e.p.p. abrogato sono stati praticamente riformulati dalle declaratorie di incostituzionalit, che hanno progressivamente esteso i poteri d'appello ‘da parte dellimputato (si vedano C. Fost, 20 marzo 1975, n, 70; 5 giugno 1978, n. 73; 16 Tuglio 1979, n. 72; 7 aprile 198i, n. $3: 21 luglio 1983, n. 224; 22 novembre 1985, a. 299; nonché, con niferimento Al proscioglimento «perché si tratta di persona non puni- bile perche il fatto non costituisce reaton overo «perché si tratta di persona non imputabile», C. cost. 18 luglio 1986, n. 200 e 21 marzo 1989, n. 140). Questo orienta- mento ha trovato il suo logico sbocco nelf'art. 393 nuovo Epp. secondo cui Timputato pud appellare contro tutte Te sentenze di proscioglimento, escluse quelle «perché i fatto non sussiste © per non aver commesso il fatto». Resta peraltro da considerare che col nuovo codice sono ‘stati_notevolmente ampliati i presupposti dei'archiviazio~ ne, Essa va a coprire anche ipotesi che nel vecchio siste- mma richiedevano una sentenza di proscioglimento: fra le quali, appunto, estinzione del reato (art. 411 nuovo €p.p.). Ma quaiora il pubblico ministero richieda decreto di archiviazione per questa ragione, Tinteressato non & lammesso ad interloquire, né ha il potere di impugnare il prowedimento del giudice; e, comunque, non ¢ prevista fa possibilitd di una sentenza di proscioglimento nel meri- to, anche se dagli atti di indagine preliminare ne risultas- sero evidenti i presupposti 4, = LA PRESUNZIONE DI_NON COLFEVOLEZZA ‘COME REGOLA PROBATORIA 4.1. - Dalla regola di giudizio alla regola probatoria. - Nallescludere che sia Timputato a dover dimostrare la gris inooenza, la pretusione di non colpvolezza indica implicitamente anche il metodo dellaccertamento, dato che sulla regola di giudizio — e sulle aspettative che ne derivano circa il contenuto della decisione — si mo- dellano le iniziative probatorie delle parti. In linea teori- irea, solo allorché tutti gli elementi d'accusa risultino sufli- " clentemente’ provati, Ia difesa sara tenuta a fomnire ele- “ment! a discarico: tale l'ordine logico delle questioni, che ‘non consente di prendere le mosse, al contrario, dalle discolpen dellimputato ¢ dalla loro attendibiliti. Cid fon esclude, naturalmente, Vinteresse della parte a fornire Ja prova di qualunque fatto che ritenga vantaggioso, indipendentemente dall'andamento dell'indagine Per altro verso, la rigorosa applicazione del procedimento probatorio stabilito dalla legge attesta la correttezza del- Findagine compiuta e — conseguentemente — la validita delle premesse della decisione. Oltre ad essere uno stru- ‘mento gnoseologico, a disciplina dellacquisizione delle prove deve garantire Ia prevalenza degli interessi che Pordinamento ritiene meritevoli di tutela. La presunzione di non colpevolezza rappresenta quindi un preciso punto i riferimento, anche @ prescindere dalla sua funzione di regola di giudizio, 42. - Dirito al contraddittorio e dirito alla prova net codice di procedura penale abrogato, - Un collegamento fondamentale va instaurato tra presunzione di non. colpe- volezza e diritto di difesa. In questa ottica, diritto di difesa vuol dite principalmente diritto al contraddittorio: Pimputato deve essere posto in condizione di partecipare alla raccolta delle prove e di interloquire sulla loro valu tazione. TI contraddittorio era sensibilmente compromesso, nel sistema previgente, dai caratteri inguisitori presenti sog@d prattutto nelfistruzione. La sostanciale emarginazi Gella difesa da questa fase, nonostante le notevoli a PRESUNZIONE DI NON COLPEVOLEZZA es ra dovute agli interventi della Corte costituzionale a par- lire dagli anni Sessanta, si accompagnava alla gestione diretta dell'indagine da parte dello stesso magistrato inca ficato di vaglare la sullicienza delle prove per il rinvio a Biudizio, Tendeva percid a svanize la distinzione tra aceu- satore ¢ giudice: la ricerca delle prove risultava pid o meno consapevoimente condizionata da una sorta di pre- sunzione di colpevolezza, nonostante il generico richiamo allaccertamento della veriti di cui all'art. 299 cpp. a brogato, NelPistruzione, di conseguenza, risultavano decisamente sminuiti i diritti spettanti alimputato per la realizzazione ium effettivo contraddittorio. Primo fra tutti, il diritto alla prova, che trova il suo fondamento direttamente nel- Fart. 24, 3° c0., Cost. (Vassatti, G., Ml diritto alla prova rnel processo penale, in Riv. it dr. e proc. pen, 1968, 3 55). ‘Un'enunciazione specifica del medesimo compare nell'art 6, n. 3, lett. d, Convenzione europea dei dirt dell uomo ¢ nel'art. 14, n. 3, lett. ¢, Patto intemnazionale sui diritti civili ¢ politici, sotto forma di diritto allescussione dei {estimoni a carico e diritto alla controprova: il giudice non dovrebbe poter disattendere le richieste della difesa al riguardo. Tale principio, tuttavia, non era riuscito a radi- carsi neila prassi. In ogni caso, terreno d'elezione per Vesercizio dei diritti deifimputato in materia va considera to il dibattimento: Ia conoscenza degli elementi d'accusa ne & infatti condizione indispensable 43. = Rapport ta isratora & dbatinent. 1! ove code ti procedura pene La seas aldcasa del presunsione d-non Colpevoizte selfisuatons tom Uchbe ee atretanto evant se quest fase ton fos destinta ad assume un valore dese nefits ces, al poseaal Nl sta caisson gual ou elo precedent in forme tee df avi Sap Sito dia fae del diattmento 2 gust antetog Prats camente tte fe stance proton often con eed fniushorte repatate nl carte provesal, potevene foumare le barber la decione conti, Di compo 22, Tuco ragionevel conttappse era aalidpare pd ee {alsenso contnbuiva a console i talote deg ath Comput in kur, anche a seapito gull iba ween tettire conaita al ivattiment, datoguongo at Gr indi prelinace a. quel deste Torre a prove, Latvitd proparatova de gudigi affdate Lat peerage eragiy meeprge eed ee pensle Ent ques mil poucobe anche rtcners che Frngurnte sia gitinato a peacnde dal proucione epee eictepare ces pare prey ee dele persona sotoposta ale inagny «noma della 3$8 nuovo c.p.p.). L'attendibilita dell'imputazione é infat- ‘U verificata preliminarmente, di regola, da un giudice non solavtiotlliniagne, metice isd compiad cuore fo delteccue sono aimee in vie J pringpie ‘rrilevanti ai fini del giudizio vero e proprio, che deve {Endura prove fSmate nel dbattmetoy davai a ‘un gludice diverso, In ‘seems, il contraddittorio dibattimentale diven- ‘Sta Ml fulero dell'accertamento, condotto sulle iniziative probatorie delle parti, in condizione di pariti, Pud trova- ‘re coal rloonosclmento espresso anche il diritto alla pro- ‘va, inteso sla come diritto all'esame dei testimoni (art. 498 nuovo o. ), sia come diritto all'ammissione della controprova (ak 495, © coy nhov0 ep. Occorre perd constatare che la purezza di linee del siste- ‘ma trattoggiato 6 solamente teorica, poiché in concreto, nel nuovo codice, la separazione tra la fase delle indagini preliminari ¢ la fase del giudizio é molto meno rigida. Anche a trascurare i casi di conclusione anticipata dei processo (nei quali utilizzazione dei risultati delle indagi- fi preliminari pud ritenersi giustificata dal consenso del- Vimputato), sono numerose le eccezioni che permettono 4di acquisice gli ati del pubblico ministero nel dibattimen- to, per la decisione finale. Se al riguardo si dovesse veni- re’ad instaurare una prassi troppo tollerante, diverrebbe inevitabile riscontrare una lesione del contraddittorio — & di conseguenza anche della presunzione di non colpevo- Jezza — posto che le indagini preliminari sono condote, jn maniera ancor pil chiara che in passato, in un'ottica i accusa, 44, - La scelta del rito. - Un pregivdizio nei contron- ti del'imputato pud riscontrarsi, di fatto, anche nella seelia del rito, quando questa ¢ rimessa unilateralmente al pubblico ministero, Secondo il c.p.p. abrogato (art. 389, 3° co.) Vistruzione sommaria poteva essere adottata in ‘caso di «evidenza» della prova, con implicto riferimento alla prova a carico: un apprezzamento del genere non poteva non condizionare Mimparzialita dellindagine, in ‘contrasto con la la presunzione di non colpevolezza (To- nmi, P., La scelta del rito Istruttorio nel processo penale, Milano, 1974, 168 ss.). Un preconcetto non molto diverso jn danno deli'accusato si rinveniva altresi nell'adozione del giudizio direttissimo, stante la sua configurazione come rito speciale. Soprattutto nelle ipotesi «atipiche», proliferate in anni recent, il giudizio direttissimo aveva = un collegamento sempre pid labile con particolari csigen- ze procesauall,privlegiando piuttosto una logica di csem- Plaritd, come se le colpevolezza dellimputato osse da Consierarsiscontata, Nel nuovo e:p.p. Ievidenza della prova non influenza le modalitd delle indagini istuttorie da svolgece: consente invece il giudizio immediato (art. 453 nuovo cpp), che deve essere richesto al giudice, ma senza contradditiorio con Timputato, Rimane: per contro nella dscrevionalita del pubblico minsteo Vinstaurazione del giudiio direts- simo, sul presupposto dellarresto in flagranza o della conféssione (art. 449 nuovo e-p.p): mentre sono sta drasticamente ridotti | casi di gludizio. direttissimo in forme diverse da quelle previste dal codice (art. 233 d, legisl 28 luglio 1989, n. 271) 45.» Limputato come organo di prova. - La pastico- lare tutela accordata allimputato dalla presunzione costi- tuzionale si riflette, necessariamente, sulle modalitd di acquisizione delle sue dichiarazioni. Il riconoscimento della facolté di non rispondere alle domande degl organi inguirenti e del giudice ne costituisce una delle manifesta ni principal: allinterrogatorio, nel e.p.p. abrogato ‘come nel nuovo c.p.p., viene attribuita una funzione pre- valente di strumento ‘difensivo. B dunque da escludere cche Tinterrogatorio possa essere strutturato esclusivamen- te come mezzo per ottenere una confessione (specie attra verso un uso distorto dei provwedimenti restritivi della liberta personale per fini di coazione psicologica). In questa prospettiva va sottolineata l'abolizione della nor- ‘ma che vietava indiscriminatamente i colloqui del difenso- re con limputato detenuto fino al termine degli interro- gatori (art. 135 c.p.p. abrogato). Secondo Part, 104 nuo- vo cp.p., Timputato in stato di custodia cautelare ha immediatamente dirtto di conferire con il difensore, salvo dilazione motivata, per ragioni eccezionali, non superiore a sette giorni. Purché introdotte per libera scelta del'accusato, le di- chiarazioni da questi rese sono suscettibili di essere uti- lizzate come fonte di convincimento: il dovere di tenerne conto, anzi, non & che un’applicazione del diritto di difesa. Ne consegue, per6. che il rifiuto di rispondere ron dev’essere valutato in danno dell'imputato, non solo ai fini dellaccertamento del fatto, ma neppure nella determinazione della pena in caso di condanna; né do- ‘eebbero discenderne conseguenze pregiudizievoli sul piano processuale. Tauovo cpp. configura Tesame dibattimentale dellim- putato, inteso come mezzo di prova, separatamente dal- Finterrogatorio, subordinandolo alla richiesta 0 al consen- 0 dell'imputato medesimo (art. 208 nuovo c.p.p.). Al Figuardo, tuttavia, la sclta dellimputato é solo apparen- temente libera, posto che la rchiesta pud provenire anche da un’altra parte e allora in caso di diniego, ¢ consentito a norma delfart. 513 nuovo ep.p. dar lettura dellinterco- gatorio reso prima del dibattimento, altrimenti privo di Valore come prova. Inoltre, una volla accettato Tesame, del rifiuto di rispondere aile singole domande va fatta rmenzione nel verbale (art, 209, 2° co., nuovo c-p.p.), ¢ da cid si potrebbe dedurre un discutibile impiego del silencio come argomento di prova a carico 5. ~ Le MISURE DI PREVENZIONE S:. - Applicable della presunzione dl non colpevoles- 2a, ~ Le misure di prevenzione praeterdelirum non rien- trano che indirettamente-negl sehemi del proceso penale cordinerio, ¢ pereifiniscono col rappresenare, in pratica, un sistema per eludere le-pid rigorose garanzie riservate alle fatispecie pena vere © propric. Poiché si prescinds a una formale imputazione, cos! come da une valutazio- ne di colpevolecza, pud sembrare non pertinente Tart. 27, P co, Cost, leteralmente riferto allimputato. La Corts costitazionale, infatt, ne ha escluso T'applicabilita (C. ost, 23 marzo 1964, n. 23); ma la soluzions ai rivela {woppo formalistica. A ben considerare, le misure in que- stione, nonostantesiano qualificate come preventive, han- to arate sostanzalmente punitive (Balcova, F. (28), 59 ss), essendo prevalentemente intese a colpie fattl 0 comportamenti peri quali non sarebbe posiile oltenere una condanna penale. D'altro canto, il riconoscimento della presunzione di non colpevolezza al solo imputato, ‘quando lo si coleghi al principio di legalta (art. 25, 2° ¥ co, Cost), non pud significare se non che le sanzionl penali|(Gi qualunque genere) debbono csere irrogate in Seguto ad un'imputazione — vale « dre, addebito di un fatto determinato — e con le relative gara 5.2. - Il processo di prevenzione. - Le misure practer delictum sarcbbero dunque totalmente estranee, nella loro attuale configurazione, al sistema penale indicato dalla Costituzione, Ma anche ad ammettere Ia legitimita dell stituto (da ultimo C. cost., 22 dicembre 1980, n._177, con richiamo di numerosi precedenti conformi), eventualmente mediante Tassimilazione alle misure di sicurezza previste dal'art, 25, 3° co,, Cost. (Nuvotone, P.. Misure di pre~ venzione ¢ misure di sieurezza, in Ene. dir., XXVI, Mila- no, 1976, 632 s5.), diverse perplessité rimangono con riguardo ai presupposti e al procedimento di applicazio- ne. Le ragioni del contrasto con l'art. 27 Cost. non sembrano eliminate eppure dalla nuova definzione dle fatispece 4i pericolositd, dovuta alla 1. 3 agosto 1988, n. 327, le quali restano prevalentemente strutturate in termini di sospetto di reato. Il rispetto della presunzione di non colpevolezza & problematico, anche per quanto riguarda i citer’ della decisione giudiziale, poiché — nonostante il riferimento esplicto della nuova legge alla sussistenza di ‘elementi di fatto» — si tratta non gia di accertare una condotta ben determinata, ma di convalidare una valuta- Zione di pericolosité proveniente dall'autorita di pubblica PRESUNZIONE DI NON COLPEVOLEZZA. sicurezza (quando non si giunge a tichiedere all interessa- to la prova contraria: in questo senso si veda ad esempio art. 2tr 1, 31 maggio 1965, n. $75, aggiunto dall'art. 14 113 settembre 1982, n, 646) Art, 27, 2° con, Cost; art. 6, n. 2, Convenzione europea dei dirti dell'uomo (esa esecutiva con | 4 agosto 1955, 1, 848); art. 14, n, 2, Patto internazionale sui diritti civili € politicd (res0 esecutivo con |. 25 ottobre 1977, n. 88). BrmtiocRara — Fra le trattazioni a carattere generale, [1] PISANI, Mo Sulla presunzione di non colpevolezza, ia Foro pen., 1965, Iss; [2] BeLLavista, G., Considerazioni sulla presuncione innocenza, in Studi sul proceso penale, IV, Milano, 1976; (3] Ginna, A., Prestnzione dl innacenca, presuncio- re di enon colpevolezza» e formula dubitativa, anche alla luce degli interventi della Corte costituzionale, in. Riv. it dir. € proc. pen., 1974, 72 s8.; nonché, dati i molti punt 4 contatto con Targomento, [4] Lozzt, G., «Favor reiv processo penale, Milano, 1968. Per la dottrina liberale élassica, (5] Cannaka, F., Il diritto penale ¢ la procedura penale,'ia Opuscoli di dirito eriminale, V, Prato, 1888. Contro Pammissibilité della presunzione dinnocenca, (6] Manzi, Vi, Manuale di procedura penale italiana, Tori- 10, 1912; [7] MORTARA, L., in Commentario al cpp. a cura di L, Mortara ¢ A’ Stoppato, Ill, Torino, 1913. Per Minterpretazione dellart. 27, 2 co”, Cost, {8} Leone, G., Manuale di diritto processuale penaie, i0* ed., Napoli, 1979; (9] Maumwvennt, A., Principl del procesio penale, Torino, 1972; [10] PusaPia,'G.D., Compendia di pracedura enale, 2 ed., Padova, 1979; [11] Tesstrone, G., « Presun Hone a non colpevolerza» e «presunsione dt innacenzay: due formule equivalent, in Il Tommaso Natale, 1977, 452 ss, Sull'art, 6, n. 2, della Convenzione europe woot, By Li la dela ert personae nll Conver- dre 12, in Ri. tt. dl. e proc. pen, (96) HAL an [13] Ciaavanio, M, La Conventions ‘europea del diritt dll'vomo nel sistema delle fonti norma- tive bx materta penale, Milano, 1963. ‘Circa i rapporti tra presunzione di non colpevolezza bert personale dellimputato si vedano, in particolare, [14] Da Luca, G., Custodia preventiva (dir. proc. pen.), in Enc. dir., X1, Milano, 1962, 587; (15) Awato, G., Individuo e autorta nella discplina delta liberia personae, Milano, 1967; [16] Grevt, V., Liberid personale del!impu: rato e Costituzione, Milano, 1976. Per gli sviluppi pit recenti, [17} CMIAVARIO, M., Projll di disciplina della libertapersonale nell alia degli anni Setinta, ta La liber- ‘a personate, acura di L. Elia e M. Chiavario, Torino, 1977; [18] VaSsaLLs, G., Liberté personae dellimpurato ¢ tutela della colletivird, in Giust. pen, 1978, 1, 1 ss. Sul trattamento dellimputato detenuto [19] Guxoa, A., 11 regime carcerario dell'mputato in custodia preventiva, in Diritti dei detemuti e trattamento penitenziario, a cura di V. Grevi, Bologna, 1981 — Dalla’ vasta bibliograiia in tema di onere della prova si possono ricordare, con riferimento specfico al processo penale, (20) AUGENN, G.P., Lionere della prova, Roma, 1932: (21] Berri, G., Sule presunzioni nel diritto e nella procedura penal, in Serittgiuridici, , Padova, 1966; (22] Sanactno, P., La decsione sul faio incerto nel processo enale, Padova, 1940; [23] Conbexo, F., 1! giudisio d’ono- re, Milano, 1959. Sulla prova delle esiment, oltre agli ‘tort appena citati, (24) StRACUSANO, D., Sudo. sulla prova delle esimenti, Milano, 1959; [25] Massa, M., If PRESUNZIONE DI NON COLPEVOLEZZA dubbio sulle cause di giusifieacione, in Ri. it dit. € proc em, 1360, 109 ss, 7 ZA" Nel dibatito sull'abolizione della formula dubitativa fi vedano, per tutti, (26) Pisa¥i, M., Liasoluzione per Insuffcienza'di prove: prospettive storico-sstematiche, in Lrassoluione per insuficensa dprove (AW del convegno di Trieste del 1967), Padova, 1968; ¢ [27] Conso, ., assoluzione per inuffciensa di prove: prospetive ude lure condendo», in L assolucione per insuficienza di prove (Ati det convegno di Trieste del 1967), Padova, 1968 — Sui problem di compatibilts con Tart. 27 Cost. dele risure &i prevenzione, (28] Bricoua, F.. Forme di tela tante delictum» e profit costtuzionall della pevensione, ia Te misure di prevencione, Milano, 1975 10 — Per una bibliografia pid analitic, oltre che per T'ap- profondimento delle tematiche qui suggerte, si rinvia a {29} Iuiuwnans, G., La presuncione dimmocensa dellimpu taro, Bologna, 1979, da cui deriva Vimpiamto del presente lavoro. Fra i contrbuti specific pit recent, infine, (30) Astooio, E., Eguoglianca delle armi nel proceso, presur alone di Imocenza'e ruolo del giudice isiratore, in Indice en, 1981, 237 ss.; (31) Giocout Nacet} P,, Comunica- Zone, in Verso una nuova giustiia penale (Convegno i Studio), Bas, 1988: , soprattuto, (32] Doscon, O., La presunsione d'innocenza, in Le pari nel processo pena: le, Milano, 1985. GIULIO ILLUMINATI

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