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Globalità

MUSICARTERAPIA
dei Linguaggi
®

settembre 2013 N° 15 Metodo Stefania Guerra Lisi

Direttore Responsabile: Gino Stefani • Editore: Università Popolare di MusicArTerapia • Anno 9° numero 1/2013 download
Registrazione Tribunale di Roma N. 326 del 12.08.2005 • Rivista periodica online • www.centrogdl.org gratuito
GdL on line
Auguri de còre cor corallo...

Il corallo è il sangue di Medusa: dalla pietrificazione


INTERVENTI RICERCHE ED ESPERIENZE
I nterventi di M usicA rT erapeuti nella GdL

12
fa nascere la leggerezza trascendente di Pegaso, raggruppati per ambiti di competenza
che spicca il volo battendo lo zoccolo sul monte Elicona Graziano Parrini
facendo scaturire la sorgente che disseta le Muse
www.centrogdl.org
“Dal grembo materno al grembo sociale”
ispiratrici di tutte le Arti.

Così per Caso...


... siamo Eroi!!! (Ambito pediatrico e psico-pedagogico)

Per leggere e scaricare questa rivista visita il sito www.centrogdl.org, vai a Ascoltate le mamme
dal sangue-corallo di Medusa-Pietra-Terra,
come vitalità di Fuoco, nasce Pegaso d’Aria, “La nostra Rivista” e clicca sulla copertina del numero che vuoi consultare. Ricerca sulle stereotipie quotidiane di Paola
Troverai i testi integrali degli articoli qui riportati in sommario. (mamma di G.M., 10 anni)
che fa scaturire l’Acqua, che alimenta la varietà della

15 33
Creatività delle Arti umane nella Globalità dei Linguaggi.
Vittorio Volterra
settembre 2013 n° 15
Il corallo è il nostro Simbolo dell’unione armonica
Le Stereotipie: dalla
questo numero
dei mondi minerale, vegetale, animale,

normalità alla patologia


che coesistono nell’Essenza Umana.
“Comunicazione ed espressione”
Auguri di tanta Meraviglia, Dedizione, Gratitudine per la Vita (Ambito artistico-espressivo)

Stefania e Gino, con Elvira (augurio per un nuovo anno) Comunicazione o blocco dell’esistenza?... Il feltro:

4
una metamorfosi
L’Editoriale di Gino Stefani: di lana
Globalità Un anno impegnativo
18 34
di Marité Bortoletto
Franco Lolli
dei Linguaggi ® L’Associazione Nazionale MusicArTerapeuti nella GdL, l’Università della Famiglia,
l’ “Accademia di Art RiBel”, la redazione del nuovo libro che conclude
Re-petitio
MusicArTerapia l’esposizione del paradigma della nostra disciplina: Metodi / Tecniche / Tattiche Stereotipie e coazione a ripetere nelle “Dal curare all’aver cura”
(Ambito terapeutico)
(della MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi), il Convegno Sinestesia/
Metodo Stefania Guerra Lisi Interartes, all’Università di Roma “Tor Vergata”, tra le novità di quest’anno intenso...
disabilità intellettive
Integrazione
Periodico Semestrale
a Cercola (Na)
Stereotipie
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di Giulia Biancardi
organo della Gino Stefani Salvatore Panu e Maurizio Di Gennaro
Università Popolare
di MusicArTerapia
(UPMAT)
Stefania Guerra Lisi
nell’improvvisazione
Cura con musicale VOCABOLARIO
38
Sede e Redazione
Via S. Giovanni in Laterano, 22
“T”
00184 Roma
info@centrogdl.org
www.centrogdl.org
la musica Dalla Taranta
ai Sufi, alle
Tatto - Tono muscolare

I primi passi della


Direzione Editoriale MusicArTerapia
esperienze INFORMAZIONEINFORMAZIONE

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Stefania Guerra Lisi di transe...
Eventi Formativi e Notizie
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Gino Stefani
Le stereotipie creative
Redazione • Aggiornamenti
Alessandro Cherubini nei linguaggi musicali
Silva Masini 17° Convegno Nazionale GdL - Ottobre 2012 • Scuola Triennale

8 28
Annachiara Scapini • Master
Segreteria di redazione Stereotipie: Arte di Vivere Nicola Valentino
• Visita d’Arte
Luana Cioffi
tel. 331 8907129 a cura di Marité Bortoletto e Rossella Codena Scarabografie • Convegno 2013
Direttore Responsabile Gli scarabocchi come risorsa creativa • Formazione Permanente a Umbertide

10
Gino Stefani
• Università della Famiglia

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Stefania Guerra Lisi, Gino Stefani, Graziano Parrini Cesare Padovani
Progetto Grafico e Realizzazione • L’Associazione MusicArTerapeuti
Alessandro Cherubini
miniteatro@gmail.com
tel. 333 7975923 Stereotipie sonore “Me l’aspettavo...” • Nuovi Diplomati
Con una scheda su Dialogo tra le stereotipie nel quotidiano • Sbocchi professionali
Stampa
Grafiche Stella - Legnago (Verona)
Inviato in data 10.09.2013
“Stereotipie, Stili prenatali, espressioni artistiche”
Università Popolare di MusicArTerapia (UPMAT) • Presidente: Gino Stefani, semiologo, musicologo.
Comitato Scientifico: Alberto Abruzzese, sociologo; Giorgio Antonucci, medico; Giancarlo responsabile F.I.S.H.; Augusto Palmonari, psicologo; Adolfo Petiziol, psichiatra; Boris
Bianchini, presidente AS.SO.FA.; Rino Caputo, italianista; Eugenia Casini Ropa, storica Porena, compositore; Pio Enrico Ricci Bitti, psicologo; Giancarlo Rinaldi, storico; Achille
della danza; Marcello Cesa-Bianchi, psicologo; Pier Giorgio Curti, psicoterapeuta; Marco Rossi, giornalista; Vezio Ruggieri, psicofisiologo; Even Ruud, psicomusicologo; Ciro
De Marinis, semiologo, storico del teatro; Duccio Demetrio, pedagogista; Annamaria Salzano, dirigente AIAS; Giuliano Scabia, scrittore e regista; Salvatore Sciarrino,
Favorini, pedagogista; Maurizio Fontanella, dirigente AULSS; Alf Gabrielsson, psicologo; compositore; Pier Angelo Sequeri, teologo; Eero Tarasti, semiologo, musicologo; Camillo
Bruna Grasselli, pedagogista; Stefania Guerra Lisi, ideatrice GdL; Rémy Hess, antropologo; Valgimigli, psicogeriatra; Pasquale Verrienti, psicoterapeuta; Patrizia Violi, semiologa;
Michel Imberty, psicologo; Roberto Maragliano, tecnologie istruzione; Salvatore Nocera, Vittorio Volterra, psichiatra; Agostino Ziino, musicologo. Università della Famiglia • Umbertide • Luglio 2013
Globalità Globalità
dei Linguaggi settembre 2013 n° 15 settembre 2013 n° 15 dei Linguaggi

Editoriale anziane, «scaricate» dall’istituzione cli­nica, che fare si mettono a insegnare come si fa.. Nella
non vede più possibile alcuna «guarigione», e realtà, qui il percorso di cono­scenza più natu­
UN ANNO IMPEGNATIVO dunque senza senso una qualunque «terapia» rale è quello dall’espe­rienza alla teoria, attra­
L’Associazione Nazionale MusicArTerapeuti nella in senso stretto, cli­nico, e ancor meno riabili­ verso la riflessio­ne e 1’analisi (3). È evidente il
GdL: un nuovo orizzonte per il riconoscimento tativo. Per tut­te queste ragioni è difficile pen­ rischio di un procedere deduttivo (dalla teoria
della nostra operatività. è avviata la redazione sare, anche in mu­sicoterapia, a qualcosa di alla prassi) in un campo e in competenze in
dello Statuto, suddivisa in gruppi di lavoro diverso da un «Progetto persona» (2). cui l’intera­zione fra la musicalità e gli altri
tematici. Ma occorrerà poi la partecipazione Dal punto di vista dell’operatore, ciò che con­ poten­ziali umani sono così complessi (rischio
dei diplomati, opportunamente qualificati ed ta in definitiva è la sua competenza; che non è in cui è incorsa pure una didattica sco­lastica,
eventualmente riqualificati – e qui il discorso si solo un sapere, ma so­prattutto un saper fare. anche specificamente musicale, «guidata»
apre in particolare sulla Formazione Permanente. Un accertamen­to della «competenza effettiva» dall’alto da ricerche psicolo­giche e teorie
Insomma, ce n’è per tutti. è anzi­tutto pragmatico. sui risultati del suo fa­ pedagogiche alla moda).
E poi c’è stata una grande novità: l’Università
re, non sul come sa parlare di quello che fa. Resta quindi del tutto generica e astrat­ta, allo
della Famiglia, in luglio a Umbertide. Un evento
che ha coinvolto handicappati e familiari, E la musica? La popolazione a stato attuale dell’arte, la prete­
docenti GdL e tirocinanti. Bilancio e prospettive cui ap­parteniamo sente molto sa di chiedere a un metodo di
sono in corso, con i resoconti di tutti i
Gino Stefani, Stefania Guerra Lisi gli effetti, i po­teri della musica, musicotera­p ia una esplicita

Cura con la musica


partecipanti. Un lavoro ovviamente complesso: e ne parla anche mol­to: effet­ teorizzazione di sé ta­le che sia
ne daremo conto anche nel prossimo numero. ti e poteri che, per loro stessa universalmente riconoscibile.
L’ “Accademia di Art RiBel”: un nuovo spazio di­chiarazione, gli esperti (musi­ Pretesa capziosa se si vuol arri­
e metodo di Integrazione. Un pomeriggio alla cologi, psi­cologi e antropologi vare a di­re che, se la teoria non
settimana, nel laboratorio di Via SS.Quattro In questo articolo del 1998 si delinea la della musica) rie­scono a com­ c’è, il musicote­rapeuta «non sa
a Roma, Stefania ha guidato un percorso di
ricerca e creatività con handicappati, allievi,
posizione particolare che la Globalità prendere e spiegare solo in quello che fa» e che in­vece
parte. Per cui una cura «con la basti esibire una teoria e le
tirocinanti e persone interessate (anche dei Linguaggi occupa nell’ambito delle musica» è in buona misura affi­ oppor­t une deduzioni perché
diplomati GdL), nel mondo dei Colori (disegno,
pittura, tintura, materie plastiche), con particolare “terapie artistiche”: potremmo definirlo data alla musica­lità (sensibilità, esista una musi­c oterapia.
riferimento all’Impressionismo. Per allievi e un atto di nascita della MusicArTerapia cultura, competenza mu­sicale) Come se la competenza
diplomati si è trattato di approfondire competenze dell’operatore, e alla sua capa­ di­c hiarativa basti per dimostra­
che non è possibile acquisire nella Scuola, per gli Nei dizionari di lingua, e nelle enciclopedie generali ‘Cura’ cità di comprendere la musica­ re una com­p etenza effettiva, e
altri è stata la sorpresa di scoprire in sé potenziali significa, etimologicamente, preoccupazione, sollecitudi­ lità delle per­sone di cui si pren­ sia magari superiore a questa.
creativi ed espressivi inaspettati, per tutti ne interesse verso qualcuno o qualcosa. Essa implica, de la cura. Pensiamo di espri­ 0 come se la via deduttiva,
l’esperienza della transpersonalità che si sviluppa dunque, “un rapporto in cui una sofferenza è oggetto di mere il senso comune dicendo che, in quanto par­t ire cioè da una teoria, poniamo psicolo­
nella creazione collettiva. L’Accademia riaprirà i partecipazione, solidarietà, comprensione e aiuto”. In finalizzata alla cu­ra, la musicoterapia è prima­ gica, o psicanalitica, per «applicarla» al
battenti quest’autunno con nuovi percorsi. questo senso comune, dunque, ‘cura’ non ha ancora il riamente una pratica, e una pratica sociale, «medium» musicale (ridotto a semplice «para­
E ancora, per chi scrive un grosso impegno è
senso specialistico di ‘terapia’, che è invece una “presta­ il cui sen­so e la sua validità sono decise in metro» di un protocollo) sia l’uni­ca via, o
stata la redazione del nuovo libro che conclude
l’esposizione del paradigma della nostra
zione di servizio” specificamente inteso alla “guarigione” ulti­ma istanza dalla sua efficacia ricono­sciuta anche solo la migliore, di co­s truire un meto­
disciplina: Metodi / Tecniche / Tattiche (della di una specifica “malattia”. dalla società globale. È ovvio che tante scien­ do di musicoterapia.
MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi). Se, con infinite discussioni e riserve, sono invalsi nell’uso ze afferiscono più o meno a tale pratica; ed E stanti le competenze eterogenee de­gli ope­
è prevista l’uscita in tempo utile per la termini come ‘musicoterapia’, ‘artiterapia’, ‘danzatera­ è certamente un obiettivo auspicabile, e so­ ratori, nonché lo stato attuale del­le scienze
prossima Formazione Permanente, che sarà il pia’ ecc., è per ragioni di comodità linguistica e di pro­ litamente raggiunto, nei suoi tempi e modi, la umane e musicali, sarebbe in­sensato preten-
25-26-27 aprile 2014. mozione delle nuove pratiche relative. Ma è chiaro che crescita dell’una o l’altra scien­za. Ma questo dere in modo generale e standardizzato una
Infine, sabato 21 settembre, dalle 9 alle 13: il le attività, attitudini, capacità ‘terapeutiche’ sono sostan­ non significa che il senso e la validità di quella «competenza dichia­rativa» presuntamente
Convegno Sinestesia/Interartes, all’Università zialmente intese e da intendere nel senso della ‘cura’, che pratica siano deci­si in base a una scienza o a esaustiva (una esplicitazione analitica e una
di Roma “Tor Vergata”, Dipartimento di Studi non è di una malattia ma globalmente della persona. una «verità» ovvero conformità a un qualche spiegazio­ne teorica ) del proprio fare. Ciò che
Umanistici. Partecipano: i docenti dell’Ateneo
In questo senso è accettabile la proposta di una “peda­ oriz­zonte di pensiero o teoria di riferimento, invece un formatore o uno studioso ragionevol­
Edoardo Bellingeri, Rossana Buono, Rino
Caputo, Nicola Longo, Giuseppe Patella,
gogia curativa” che prende in considerazione l’alleanza, qualunque possa essere la sua autorevolezza. mente fa, in questo co­me in altri campi opera­
Agostino Ziino, inoltre Simonetta Baroni (del la convergenza dei vari contributi professionali tutti ne­ Dal punto di vista dell’operatore, ciò che tivi, è incorag­giare e aiutare ciascun operatore
Museo di Arte Contemporanea), Stefania Guerra cessari alla pari, e non invece con gerarchie di potere (cli­ conta in definitiva è la sua competenza; che in que­sto percorso dall’esperienza alla teoria:
Lisi, Michele Lomuto, Gino Stefani. In questo nico o di pregiudizio psichiatrico) e di recinti più o meno non è solo un sapere, ma so­prattutto un ma ciascuno per i suoi tramiti culturali, in mo­do
contesto è inserita la presentazione per il nuovo speculativi intorno al disagio. saper fare. Un accertamen­to della «compe­ maieutico e all’occorrenza propositi­vo, ma
anno 2013-2014 del Master e della Scuola di In concreto, con la musicoterapia si cerca di far stare me­ tenza effettiva» è anzi­tutto pragmatico. sui senza imposizioni dottrinali. Sal­vo che sia un
MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi. glio le persone in dif­ficoltà, migliorare la qualità della loro risultati del suo fa­re, non sul come sa parlare vero maestro dell’arte, con lunga e comprovata
Le altre ‘giornate aperte’ delle Scuole sono: vi­ta. Questo vale specialmente per le tan­te persone con di quello che fa, cioè la sua “competenza esperienza e compe­tenza, da cui ha ricavato
Firenze, 14 Settembre; Lecce, 28 settembre; disagi che sfuggono alla diagnosi di comodo che li eti­ dichiarativa”. Rovesciare questa priorità è tipi­ con l’analisi una sua propria teoria, dalla quale
Torino, 12 ottobre.
GS chetta, e per le tantissime, sempre di più, specialmente co di quei compiaciuti formatori che anziché allora può iniziare il suo insegnamento.

4 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 5
Globalità Globalità
dei Linguaggi settembre 2013 n° 15 settembre 2013 n° 15 dei Linguaggi

Insistiamo sulla tore del­la moderna ricerca sullo stress; fin quan­do damento la Musicoterapia. Tali autori sono: Freud, riflessio­ne scientifica e
complessità. il suo pensiero, trasmessogli dalla scuola, risultava Winnicott, Watz­lawick, Lorenz, Jung, Fiorini, Hall” per la società globale i
Anzitut­to quel­ organizzato dalla me­tafora «il corpo come macchi­ (13). Chi valuterà, e su quali basi sperimenta­li oltre due termini sono e devo­
la operativa, na», la sua ripetuta esperienza che «diverse cause che concettuali, se un tale intrec­cio multidisciplina­ no restare sino­nimi, e
così espressa producono lo stesso cluster di sintomi» gli restava re propone i linea­menti o fondamenti di una teoria soprattutto equipollenti
da Be­nenzon: inspiegabile; mentre quando trovò la spiegazione, gene­rale della musicoterapia? nella pras­si, come lo
«Tenendo pre­ la sua ricerca era ormai guidata (in modo più o La Musicoterapia: in pratica, questo termine può sono nel mondo i termini
sente lo schema meno con­sapevole) dalla metafora «il corpo come certo essere usato al singo­lare, ma sempre sapen­ cor­rispondenti.
dell’insieme suo­ organismo omeostatico». do che oggi (e non solo da oggi) la pratica del cu­
no-essere uma­ La presenza sempre più riconosciuta della metafo­ rare con la musica è in realtà una serie, una plura­ Note
no-suono ci ren­ ra nell’organizzazione del pensiero permette inoltre, lità di pratiche ciascuna caratterizzata da riferimenti (1) Enciclopedia Einaudi, vol
deremo conto riprendendo un sapere antico, di raccordare insie­ teorici e metodologici diver­si, disparati, e anche di­ 4, «Cura».
dell’impossibilità me le scienze e le arti. Tutto questo ha un evidente vergenti e per cer­ti aspetti opposti, come attesta la (2) Cfr. S.Guerra Lisi,
di ottenere risul­ riscontro nel campo della musicoterapia, non so­lo serie or­mai lunga di pubblicazioni sull’argo­mento. G.Stefani, A.Balzan,
tati definiti, come nel caso di una ricerca di tipo quanto ai contenuti specifici, ma an­che per sotto­ E ciò perché, come Kuhn ha ben capito, un para­ R.Burchi, G.Parrini, Musi-
biologico o chimi­co. (...) Se a tutto questo aggiun­ lineare l’importanza deter­minante del paradigma digma disciplinare «go­verna, innanzitutto, non un coterapia nella Globalità dei
campo di ri­cerca ma piuttosto un gruppo di ricer­ Linguaggi, Fuori Thema,
giamo la dinamica psichica, per cui in linea di prin­ scientifico entro cui ci si muove quando si parla di
Bologna 1997; nuova ed. Borla, Roma 1998. - S.Guerra
cipio ogni essere umano ha un ISO (iden­tità sono­ essa. Così ci appaiono meno utili al caso no­stro te­ catori, (14) ossia, nel nostro caso, quel va­stissimo
Lisi, G.La Malfa e al., Viaggio nel ritardo mentale (con
ra) che lo caratterizza e lo dif­ferenzia da un altro orie positiviste, cosiddette «og­gettiviste», del senso gruppo di persone che si occupano di «cura con Ed. del Cerro, Pisa 1997.- S.Guerra Lisi, P.Ciabatti e al.,
essere umano, l’og­getto scientifico di tale espe­ e della razionalità, che lo sono invece in altri campi la musica» in vari progetti di ricerca, educazione, La trans-formazione possibile. Globalità dei Linguaggi e
rienza si complica in modo straordinario» (4). (come la chimica o la farmacologia, per esempio). animazione, prevenzione, riabilitazione, terapia. Analisi Transazionale Ed. del Cerro. Pisa 1996.
A indagare su un’esperienza Poco pertinente sembra applicare Con ciò, nessuno oggi può pretendere di imporre, (3) G.Stefani, «La ricerca comune: dall’esperienza alla
configu­rata in un tale «oggetto ai metodi di musicoterapia, per giu­ o di chiedere ad altri di fornire una teoria di musico­ teoria», Musica Domani 105, 1997. (4) R. Benenzon, La
scientifico», so­no adeguati gli oriz­ dicarli, uno statuto epistemologico terapia con validità generale. Sotto questa idea di nuova musicotera­pia
zonti epistemologici che assumo­ di metodo di ricerca cognitiva co­ «generale» c’è un’idea di progresso, di modello di (5) Cfr. E.Morin. Scienza con coscienza, F.Angeli, Milano
no l’interazione soggetto-og­getto struita sul paradig­ma «oggettivista» sviluppo lineare che va messo in discussione. E c’è 1985 e in Parol. Quaderni d’arte, Bologna, n.10/marzo
anche il rischio di un progetto di monopolio, di co­ 1994. - J.Bruner, La ricerca del significato, Bollati Borin­
come reale oggetto della cono­ ora criticato, sfocian­te in giudizi lo­
ghieri, Torino 1992. Th. Nagel, The view from nowhere,
scenza e della scienza (5). È cer­ gico-proposizionali di «ve­ro/falso», stituzione di un potere centrale e accentratore, cen­
Oxford University Press, 1986.
tamente questo l’approccio di e su un criterio di «scientifi­cità» ri­ sorio, mortificante ed emarginante per le periferie. (6) J. Blacking, Come è musicale l’uomo, Ricordi-Uni­
Blacking, che ha proposto una duttivo come quello che privile­gia Ad esempio, una musicoterapia come «psicotera­ copli, Milano 1986.
svolta decisa alla musico­logia le categorie logico-proposizionali di pia», centrata su una deter­minata teoria psicologi­ (7) S.Guerra Lisi e al., Musicoterapia.... cit.
ponendo al centro della ricerca verificabilità e falsificabilità (11). ca o psicanalitica, e dove magari la musica svolge (8) E. Rosch, «Principles of categoriza­tion», in Rosch,
la domanda, tipicamente intera­ Così è riduttivo pretendere, come una funzione secondaria o marginale, non può Loyd eds.. Cognition and categorization, L.Erlbaum
zionale: «Com’è musicale l’uo­ qual­cuno fa, da un musicotera­ accampare alcuna priorità su altre musicoterapie Ass., Hillsdale N.J. 1978. - G. Kleiber, La sémantique
mo?» (6) Approc­cio sviluppato peuta o musi­coterapista di indica­ pensate come «cure psi­cosomatiche» (o psico­ du prototype, Presses Universitaires de France, Paris
ponendo subito la do­manda re la «teoria di rife­rimento» a cui si sensoriali, o psi­comotorie o altro ancora), costruite 1990. G.Lakoff, Women, Fire, and Dangerous Things.
su complesse reti di riferimenti, e dove la musica What Our Cate;gries Reveal about the Mind, University
speculare: «Com’è umana la mu­sica?», e ispira, ovvero da cui deriva il suo fare (12. La rispo­
of Chicago Press, Chicago 1995.
nell’interfaccia musica/musi­calità (7). sta che ognuno darebbe è, con varianti, quella che ha un posto centrale.
(9) G.Stefani, Musica: dall’esperienza alla teoria, Ricordi,
Nell’epistemologia scientifica, tale in­terazione si lo stesso Benenzon fornisce esponendo «i princi­ Ben vengano i medici, e in particolare gli psicana­ Milano 1998.
concreta anzitutto nel pen­sare in categorie ‘proto­ pali concetti che formano parte del processo mu­ listi, che fanno psicoterapia anche con la musica. (10) G.Lakoff, M.Johnson,
tipiche’(8); in opposizione ai «concetti letterali» sicoterapeutico» secon­do la sua prospettiva: «Mi Ma per il senso comune - e pensiamo anche per Metaphors we live by,
(defi­nizioni «chiuse» presuntamente sull’ «og­getto sono basato unicamente sulla mia esperienza cli­ il mondo medico - è perlomeno curioso che alcuni The University of Chicago
in sé», e che fondano i giudizi «sì/no»). Includendo nica e sulle teorie di autori nelle cui idee tro­va fon­ di essi pretendano di riservare per se stessi la Press, Chicago 1980 (tr.
per principio il ri­ferimento al soggetto esse sono denominazione di «musicoterapeuti», chiamando it. Metafora e vita quoti-
«aperte» e così permettono di render conto del tutti gli altri «musicoterapisti». Può essere che con diana). - M.Johnson, The
con­tinuo «più/meno» che caratterizza la «musica» ciò vogliano semplicemente affermare una Body in the Mind. The
de­nominazione corporativa; ma in questo uso dei Bodily Basis of Meaning,
(9), la «cura», la «musicoterapia» e tante altre cose.
Imagination, and Reason,
L’approfondimento poi di come la co­noscenza termini è legittimo leggere anche un’implicita
The University of Chicago
umana sia «corpo nella men­te» dimostra che gli distinzione e un ordine di priorità fra la psiche e il Press, Chicago 1987.
«schemi immagina­tivi» e la «metafora», ben lungi corpo. Gli psi­coterapeuti sono una casta sociale (11) G.B. Camerini
dall’es­sere espressioni e rappresentazioni deboli e supe­riore a quella dello psicomotricista. P.L.Postacchini , rec. di
marginali, non solo pervadono ma co­stituiscono il Chi opera in «musicoterapia» («cura con la musi­ «Musicoterapia nella Globa­
senso, la comprensione e il ragionamento (10). Un ca”) dovrebbe reagire a questa distorsione della lità dei Linguaggi», in Musi-
classico esempio è la storia di Hans Selye, fonda­ realtà e appropria­zione indebita di potere: per la ca & Terapia, marzo 1998.

6 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 7
Globalità Globalità
dei Linguaggi settembre 2013 n° 15 settembre 2013 n° 15 dei Linguaggi

17° CONVEGNO NAZIONALE DELLA GLOBALITÀ DEI LINGUAGGI dato comportamento insensato acquista stro Stile a quello di chi ci ha preceduto.
un senso se visto come indizio di una vita A nessuno è stata richiesta una prestazio­

Stereotipie: Arte di vivere animale a un certo stadio dell’evoluzione,


raccordabile a una fase dell’embriogene­
si umana e quindi a uno Stile Prenatale.
ne determinata (nelle stereotipie esistono
modi adeguati, modelli rigidi, movimenti
giusti o sbagliati), ma ci è stata data l’op­
Dare un senso ai comportamenti “insensati” significa considerare Questo ampliamento nella visone positiva portunità di scoprire l’importanza e l’utili­
le stereotipie come tattica di sopravvivenza, risposta al dolore, GdL della regressione non solo aiuta a ri­ tà dell’ascolto nella relazione con sé e gli
scattare le stereotipie dalla definizione di altri.
che va compresa e collocata nella storia evolutiva “comportamenti insensati”, ma è prezioso L’esperienza ci ha permesso di ripercor­
onto-filogenetica dell’essere umano... per un Progetto Persona individualizzato rere le stereotipie all’interno degli stili pre­
Questo il motivo centrale che ha animato il Convegno GdL 2012 secondo i sensi e le infinite forme crea­ natali grazie a semplici e piacevoli movi­
tivamente messe in atto nell’accomoda­ menti, ha permesso una complicità che ci
mento alla realtà in caso di precarietà, ha portato a vibrare delle stesse emozio­
Dal titolo il 17° convegno della Globali­ comunicazione che passano inosservate anche nelle persone “normali”. ni, così nel gruppo le stereotipie si sono
tà dei linguaggi si preannunciava interes­ alla “normalità”, ma che in realtà mettono Gino Stefani ci ha parlato in modo appro­ moltiplicate e annullate allo stesso tempo
sante, impegnativo, stimolante. Le ste­ in atto un codice comunicativo alternativo fondito della ripetizione come matrice di diventando sfondo sul quale le sensazioni
reotipie non sono un tema facile da af­ da valorizzare e utilizzare per stabilire una senso che risponde a determinate carat­ si sono potute esprimere giocosamente. I
frontare; averlo fatto in un convegno ha comunicazione magari inusuale. teristiche. Della ripetizione trattano anche laboratori sono stati vissuti molto intensa­
un importante significato, e cioè che un Ancora una volta si è riflettuto sul valore altri relatori come Salvatore Panu nelle mente, e hanno portato alla realizzazione
percorso di studio e ricerca corredato da delle diversità come risorsa, fornendo gli Ninne nanne, Nicola Longo nella Divina di un finale catartico dello spettacolo che
esperienze è stato fatto non solo dai Ma­ strumenti perché l’integrazione sia ele­ Commedia di Dante, Maurizio Giuffredi ha coinvolto, come al solito, nel grande
estri Stefania Guerra Lisi e Gino Stefani mento di sviluppo, crescita che può dare nell’arte, Nicola Valentino nello scara­ gioco emozionante e gioioso, tutti senza
ma anche dagli operatori OMAT nei diver­ origine a processi di cambiamento con­ bocchio, Nicola Cisternino nella musica, esclusione, dal palco alla platea.
si ambiti di lavoro, dalla prima infanzia alla creti così, come nei precedenti convegni Eugenia Casini Ropa nella danza. Interes­
scuola, ai centri diurni disabili ai malati di di formazione abbiamo ragionato su una santi gli interventi dei nostri docenti: Gia­ A cura di Marité Bortoletto e Rossella Codena
Alzheimer. cultura di parità, di riconoscimento e ri­ como Downie nella quotidianità con gli
L’attenzione, l’interesse, la partecipazio­ spetto delle differenze, per il superamen­ anziani, Tina Orlando con le esperienze Maurizio Giuffredi ci ha lasciato.
ne sono stati molto alti durante le prime to della logica della prevaricazione e ci con le persone con disabilità. Un commosso ricordo di questo
due giornate, ma non sono scesi neppure siamo confrontati su temi quali l’integra­ Nel suo intervento Cisternino ci ha ricor­ nostro Amico, membro del Co­
la domenica mattina, quando c’è un ulti­ zione, le “sinestesie”, l’arte di vivere. E’ dato che “i suoni non si possono solo mitato Scientifico dell’UPMAT,
mo confronto aperto e una parte creativa stato ancora una volta importante scopri­ ascoltare, nei suoni si entra dentro”: così con riconoscenza da parte di
tutti noi per il suo prezioso e ap­
che come sempre diventa festa gioiosa. re cosa ne pensano gli “altri”, costituendo la Globalità dei Linguaggi non si può solo passionato contributo alla GdL.
Il tema delle stereotipie è molto importan­ stimolo per un confronto e, in alcuni casi, conoscere, la si deve vivere, sperimentare è scomparso con silenziosa levi­
te. Per i docenti e i diplomati che da anni avvicinare anche quegli addetti ai lavori perché il piacere diventi compiacimento tà, lasciandoci un ultimo imprin­
lavorano sul campo diventa un vero com­ che ancora non hanno sperimentato la attraverso tutte le possibilità comunicati­ ting di Sofferenza e Creatività.
piacimento - per usare un termine GdL - reale importanza e ampiezza di significati ve, capace di risuonare in chi la fa e in Di lui, vogliamo, tra le innumerevoli opere, ricordare in questa oc­
casione il breve saggio intitolato “Coazione a ripetere e Creativi­
avere delle conferme sul lavoro che stan­ che il più semplice gesto porta con sé, chi la riceve, è sulla base di questo che si tà”, pubblicato in P.G.Curti, S.Guerra Lisi “Il senso del non-senso”
no portando avanti seguendo la discipli­ processi che portano a riconoscere la vita può descrivere l’esperienza laboratoriale ETS, Pisa 2004.
na. Questo significa sentirsi più maturi e e l’amore per la vita come valore primario. dal titolo PRU-RITI e lo spettacolo con­
stimolati in una ricerca continua; d’altra Stefania Guerra Lisi ci ha parlato delle clusivo, su canovaccio di Stefania Guerra Nella Foto: Maurizio Giuffredi (al centro), con Pier Giorgio Curti e
parte per gli allievi che ora frequentano stereotipie come “Arte di Vivere”, come Lisi condotto dai docenti GdL. Stefania Guerra Lisi, a Roma, in occasione dell’inaugurazione della
Galleria Art RiBel.
le scuole avere delle risposte sul dare un strategie di sopravvivenza; il loro senso Tutto è iniziato con un lavoro sulle stere­
senso ai comportamenti insensati è un è nell’esigenza stessa della loro creazio­ otipie, divisi in gruppi abbiamo costruito La notizia e il ricordo dell’Accademia di Belle Arti.
“miracolo” che solo la GdL riesce a fare. ne come nell’opera d’arte e attraverso il la “coreografia delle stereotipie all’inter­ Il giorno 8 agosto, è venuto a mancare il prof. Maurizio Giuffredi.
In quest’ultimo convegno ci si è infatti video “Stereotipie e Ontofilogenesi” ha no degli Stili Prenatali” le coreografie, la Tenace e risoluto in ogni aspetto del suo operare, con la sua attivi­
confrontati su quanto i comportamenti stimolato i “convenuti” alla ricerca dando ritmica, la poetica del corpo; uno dopo tà di ricercatore aveva significativamente arricchito l’offeta forma­
tiva dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, aprendo agli studenti
insensati siano in realtà ricchi di conte­ una nuova chiave di lettura fondata sul­ l’altro abbiamo lavorato su uno Stile li­ possibili sbocchi professionali nell’ambito dell’arte terapia e più
nuti; in essi sono raccolte vere e proprie la continuità filogenesi–ontogenesi, dalle beramente e muovendoci nello spazio in generale nella sperimentazione creativa nell’ambito del disagio
tattiche di sopravvivenza; e sono forme di prime forme di vita all’homo sapiens : un abbiamo cercato di concatenare il no­ psichico.

8 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 9
Globalità Globalità
dei Linguaggi settembre 2013 n° 15 settembre 2013 n° 15 dei Linguaggi

Una ricerca che parte da lontano.


“Dare un senso ai comportamenti ‘non sensati’” è il principio da cui
muove la GdL fin dal suo nascere. La ricerca sulle stereotipie va in
questa direzione. Tra i momenti ‘storici’ di questa ricerca si colloca
l’esperienza condotta sedici anni fa presso l’ODA di Diacceto (Firenze)
nell’ambito del corso di Semiotica della musica dell’Università di
Bologna (DAMS) di cui riportiamo una breve sintesi, integrata dalla
scheda “Stereotipie - Stili Prenatali - Espressioni Artistiche”.

Gino Stefani, Stefania Guerra Lisi, Graziano Parrini Stereotipie, stili prenatali, espressioni artistiche
Stereotipie sonore
1° Stile - Stereotipie: girare su se stessi, ruo­ Arti: scale a chiocciola (Borromini, Vignola) -
tare oggetti. avvolgerli, “girarci intorno” con il guglie spirali in avvolgimento verticale ‑ scul­
pensiero come con le parole. arrovellarsi. ture del Giambologna, Bernini in roteante tra­
Una ricerca ODA-DAMS Danze sufi, piroetta, girotondo, danze etniche scendente ‑ vocalizzi, gorgheggi, in articola­
a spirale, giostra, trottola. zione ascendente…
Nell’ambito del corso di Semiotica della musica Arti: mandala, rosoni, pavimentazioni cosma­
al DAMS di Bologna 1997/98, sul tema “Musica, tesche spiraliche, piazze, fontane, cupole, de­ 5’ Stile - Stereotipie : andirivieni ipercinetico a
Arte, Sinestesia”, si è svolta una ricerca sulle corazioni vascolari, gong,… scatti con azioni gesti‑parole‑frasi lasciate aperte
“Stereotipie sonore” in collaborazione con il ‑ parole ritmiche in libertà, sconnesse ‑ atteggia­
Centro di riabilitazione per handicappati gra­ 2° Stile - Stereotipie: Dondolamento di tutto mento esplorativo ossessivo ‑ conte, filastroc­
vi dell’ODA (Opera Diocesana di Assistenza) di - Ricerca e produzione di eventi musicali impli­ il corpo, oscillazione ritmica della testa, delle che, giochi ritmici dei ruoli alterni, marce
Diacceto (Firenze). canti le qualità emozionali sopra rilevate, con mani, con prolungamenti in elastici, carte, pla­ Arti: Rigidità schematica, stile vascolare geo­
Attraverso la comparazione delle espressioni analisi comparata secondo i principi della bio­ stiche dondolamento con gli occhi ravvicinati metrico ionico, rigidità bizantina, tensione ar­
spontanee degli handicappati con composizio­ energetica - musicalità del corpo tripartito, stili ad oggetti ripetizioni di una parola con voce chitettonica dal gotico al neoclassico ‑ monu­
ni artistiche musicali, la ricerca si è proposta di prenatali, ecc. ninnante, nenie… mentalità fascista ‑ cubismo, futurismo, dada,
mostrare come la dotazione espressiva umana Danze a modulazione ritmica con spinte e parole in libertà, arte modulare, Marino Marini,
non viene meno neanche in caso di grave sof­ Modalità e fasi controspinte dei corpi a catena, swing, ninne arte gestuale, tagli e buchi Fontana…
ferenza o privazione, anzi si accentua secondo a) Osservazione e audio- o videoregistrazione di nanne, cavallini e seggiolini a dondolo, barca
un’estetica psicofisiologica. comportamenti (al Centro ODA), in primo luogo gondola altalena. 6° Stile - Stereotipie : movimenti fluttuanti con
durante le stimolazioni estetico-sensoriali propo­ Arti: decorazioni a greca con ondulazioni, fe­ imprevedibili orizzonti, cambiamenti di tono e
Temi/contenuti ste dalla prof.ssa Stefania Guerra Lisi durante i stoni sinusoidali, simmetrie di elementi pittori­ direzione,, cambiamenti emozionali di sound
- Comportamenti psicosensomotori stereotipi suoi incontri. co‑plastici e architettonici, mosaici ravennati. vocali o di strumenti amelodici, sorprese
con funzione regressivo-consolatoria. Archetipi b) Analisi degli aspetti sonori in riferimento all’at­ Cantilene, ninne nanne, filastrocche, canti fu­ espressive, fabulazione, giochi con sorprese,
universali impliciti nel riattraversamento psico- tività degli organi di fonazione e alla gestualità, nebri,… attese emozionanti, imprevedibili.
sensomotorio simbolico ontogenetico della Per­ individuando le qualità emozionali espresse (al Arti: Romanticismo, surrealismo, poesia er­
sona (oltre le differenze di diagnosi), con valoriz­ DAMS). 3°Stile - Stereotipie: andirivieni con miniva­ metica ‑ Gaudi architetture a variazioni ritmi­
zazione delle sonorità primarie. - c) Elaborazioni musicali delle stereotipie voca­ rianti articolate in continuità, glissando, con che a ritmi variabili ‑ Teatro d’avanguardia Io­
- Processo “ricognitivo” del Corpo-Memoria li mediante strumenti acustici ed elettronici (al ripetuti movimenti melodici degli arti superiori, nesco, Beckett…
dalla vita prenatale alla nascita, per dar senso DAMS). delle mani‑dita, della testa, degli occhi, voce.
ai comportamenti insensati e riconoscere gli stili - d) Valorizzazione delle tracce spontanee dei Danze di articolazione sinusoidale a treccia 7° Stile - Stereotipie: crisi catartiche isteriche,
personali secondo un’estetica psicofisiologica, soggetti handicappati in una comparazione con in coppie, giochi ritmici concatenati a treccia etero‑ o autolesionistiche, distruttive ‑ balbu­
dall’ arte di vivere alle arti terapeutiche. la creatività artistica: un intervento di animazione con varianti a sorpresa nella ripetizione. zie - eloquio in crescendo di volume e ritmo
In particolare la ricerca intende sottolineare il musicale degli studenti DAMS all’O.D.A. Arti: arabesco, avviluppi floreali liberty, centine ‑ giochi con finale ineluttabile e aumento di
passaggio terapeutico dai linguaggi non verbali barocche, decorazioni in sculture e architet­ ritmo e intensità: fuochi d’artificio Arti: finaloni
al preverbale, all’espressione emo-tono-fono­ Responsabili della ricerca: ture,… in musica ‑ grandi fontane spettacolari ‑ gran­
simbolica. prof. Gino Stefani, prof.ssa Stefania Guerra Lisi. di scalinate spettacolari (piazza di Spagna,
Ricercatore-coordinatore all’ODA: 4° Stile - Stereotipie : rotolarsi a terra, per­ Sangallo, gotico fiorito, profusione decorativa
- Lettura dei comportamenti psico-sensomoto­ m° Graziano Parrini.
ri e vocali, ed elaborazione di un ‘vocabolario’ Collaborano gli studenti DAMS. correre roteando lo spazio come nel giro di barocca, simbolista, Klimt, arte gestuale,
personale (anche nei casi più gravi) di fonemi e Bologna, maggio 1998 valzer, o con la voce a frasi ricorrenti riaffer­ Pollock, Futurismo. Teatro: Petrolini,
intonazioni. mando concetti circolari (Duncan) Grotowski, Barba…

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Globalità Globalità
dei Linguaggi settembre 2013 n° 15 settembre 2013 n° 15 dei Linguaggi

poteva essere avvicinato per esempio ai riti


INTERVENTI di un qualche popolo o religione per auten­
RISULTATI

Negli ambienti in cui si è svolta la ricerca
Proponiamo in queste pagine una selezione di alcuni interventi al 17° ticarne il significato profondo, la funzione e Una maggiore consapevolezza del persona­
l’universalità. le di assistenza (almeno in quel periodo) ha
Convegno Nazionale della GdL (Ottobre 2012) determinato un “avvicinamento” più rispetto­
I riferimenti teorici e culturali so ai degenti derivante dalla comprensione
Graziano Parrini In effetti, non è stato difficile (ma nemmeno maggiore delle motivazioni del perché “è e fa
facile come potrebbe esserlo oggi) reperire così”.
Scherzi a parte ...siamo Eroi!!! materiali video, cercati soprattutto nell’ambito
della Antropologia Visuale e che documenta­
La maggiore consapevolezza degli operatori
ha inoltre ridotto la paura e l’ansia per quanto
vano riti e modalità adattive di ogni popolo non si comprendeva, suscitando meno rea­
Una ricerca sulle stereotipie quotidiane del mondo, oppure molto più semplicemente zioni aggressive in ambedue le parti, favoren­
si poteva andare per strada o negli ambien­ do così un ambiente più rilassato con meno
AMBIENTAZIONI METODOLOGIA ti quotidiani e registrare le abitudini, i gesti ricorsi al contenimento, alla censura e alla
Il periodo storico La tecnica di raccolta dei dati del lavoro, quelli del riposo, i divertimenti, le repressione e in molti casi con riduzione dei
Inquadrare storicamente questo percorso non La tecnica di raccolta dei materiali, per tut­ posture, le pieghe del corpo provocate dalla farmaci (innesco di un circolo virtuoso).
sarebbe molto rilevante, visto che la storia si ti noi è stata chiara fin dall’inizio: la ripresa propria storia, i gesti dell’allegria e quelli del
svolge in un tempo relativamente recente, ma video doveva essere il punto di partenza di dolore... Nella formazione degli operatori
ripensando a quel periodo, si ha la sensazio­ una riflessione e di una elaborazione che nella Per quei comportamenti stereotipati caratte­ Il recupero del senso e delle motivazioni
ne che da allora siano passati molto più di prospettiva aperta dalla GdL non poteva che rizzati dalla rotazione che mettevano in gioco dell’assistito ha permesso di far passare la
qualche anno. essere molto ampia, convinti che la visione di­ la vertigine come meccanismo psicobioener­ necessità di momenti formativi per tutto il
Infatti il periodo che va dall’inizio degli anni namica di comportamenti e stili di vita poteva getico di perdita o alleggerimento del contat­ personale coinvolto, con l’obiettivo di dare
Ottanta a quasi tutti gli anni Novanta, aveva dare l’idea, più di ogni altro tipo di descrizio­ to, abbiamo scomodato le danze dei Dervi- più efficacia agli interventi sia terapeutici che
caratteristiche molto diverse da quello attuale: ne. D’altra parte, ci occorreva una comunica­ sci, ma li abbiamo collegati anche alla rota­ di assistenza quotidiana. Questo ha stravolto,
allora si poteva usufruire di una energia pro­ zione forte perché sapevamo che le difficoltà zione delle giostre, ai girotondi, al vola-vola per contaminazione, le “stereotipie operative”
positiva presente in molti ambienti, pubblici e di accoglienza delle proposte della GdL risie­ che piace tanto ad ogni bambino ... degli addetti.
privati che sicuramente derivava dalla spinta devano soprattutto nell’ambiente degli “ad­ Per quei comportamenti legati a produzioni di
impressa alla cultura che si era determinata detti ai lavori” dove troppo spesso erano pre­ suoni vocali e ecolalie esternate ma più spes­ Nella pianificazione di attività Terapeutico
negli anni subito precedenti. La grande sen­ senti ottusi preconcetti che non permettevano so prodotte internamente, abbiamo fatto rife­ Evolutive
sibilità socio politica, garantiva senz’altro più di comprendere quanto fosse rivoluzionaria la rimento al significato e alla funzione dei canti L’accoglienza, l’individuazione dello stato
sostegno economico, ma soprattutto si pote­ visione proposta. di guarigione, ai mantra, ma anche all’effetto evolutivo, la definizione del significato dei
vano incontrare sia negli enti pubblici che in psicofisiologico delle ninne nanne. comportamenti ha determinato una mag­
quelli privati, funzionari , impiegati, direttori di La rielaborazione E così via per i dondolamenti, per i giochi di giore sicurezza nella stesura e realizzazione
scuola, insegnanti e politici che dimostravano Le tecniche video, anche se allora molto pri­ interferenza con la luce, per gli autolesionismi. di programmi ri-abilitativi personalizzati e ha
una disponibilità e soprattutto una curiosità mitive, si prestavano a rielaborazioni mol­ Per ogni modalità abbiamo cercato e trovato contribuito a ridurre considerevolmente quei
davvero incoraggiante. to efficaci, permettendoci di accostare pia­ l’estensione filogenetica del significato e del­ blocchi che avvengono in ogni operatore che
ni diversi e lontani fra loro, per confrontare la funzione rendendo loro quello spessore e non riesce a comprendere lo scopo del suo
L’occasione e il luogo elementi soggettivi con altri presenti in una quella importanza per le quali non si possa lavoro perché convinto che quello che fa sia
è sicuramente conseguenza di quell’atmo­ prospettiva più ampia. Il comportamento del più dire che le stereotipie sono un fenomeno inutile (per questo anche un ottimo antidoto
sfera culturale e della relativa maggiore di­ singolo espresso per necessità personale, inutile e dannoso come da sempre si fa. al burnout).
sponibilità economica presente per esempio
nelle Convenzioni che ho avuto la possibilità
di essere assunto come musicoterapeuta a
tempo indeterminato, presso un Centro Riabi­
litativo Residenziale Toscano (1989). In quegli
stessi anni iniziavo anche la mia formazione
nella GdL, e con Stefania Guerra Lisi e Gino
Stefani siamo riusciti ad ottenere di condurre
una ricerca sulle modalità comportamentali
presenti in quel luogo, vista anche la bontà di
quanto già operativamente riuscivamo a fare
per il gruppo dei “gravissimi”.

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Globalità Globalità
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PROBLEMI INCONTRATI
 Accettazione del principio di continuità. Vittorio Volterra *


Stereotipi culturali/Preconcetti personali Certamente, visto tutto ciò, il problema maggio­
Gli stereotipi culturali prima e personali poi,
sono lo scoglio più difficile da superare. La cul­
re risulta essere che la GdL ci dice che siamo tutti
uguali, dentro una continuità cosmica, soggetti tutti
Le stereotipie:
tura dell’emarginazione della diversità radicata
profondamente nella nostra società, ha determi­
nato nel tempo una chiusura a tutte le ragioni
alle stesse leggi della natura, dell’evoluzione, della
metamorfosi ... esattamente contro corrente rispet­
to alla comparsa delle caste, degli specialismi, delle
dalla normalità alla patologia
possibili, e la breccia aperta a fatica con la ricer­ élites, degli egocentrismi compulsivi,...
Comunicazione o blocco dell’esistenza?... Cercare un senso a
ca, il lavoro di documentazione e con la forma­ Nella GdL si dice che è importante acquisire un gesti spesso squalificati come”privi di utilità” significa porre la
zione in molti casi ha fatto presto a richiudersi. “nuovo modo di vedere”... quando invece ci guar­
Del resto, nell’ambiente medico sanitario, pre­ diamo sempre meno... per difesa, per abitudine
Persona al centro del nostro interesse terapeutico
vale l’orientamento funzionalistico, che non la­ all’indifferenza, per disprezzo dichiarato, per disabi­ Il termine stereotipia è entrato nel vocabolario “Prospettive di un delitto” (2008, USA), di Pete
scia né spazio né tempo alle necessità evolutive tudine alla socialità, per rinuncia alla condivisione... inizialmente per indicare un metodo di stampa Travis, su diversi punti di vista; “Sliding doors
considerate “stravaganti e poetiche” quando va basato su una lastra di materiale ottenuta con “(1997, USA-GB), di Peter Howitt;“ e Lola corre”
bene. Questo atteggiamento, influenza a sua VARIAZIONI SUL TEMA una fusione su impronte o matrici di pagine di (1998, Germ), di Tom Tykwer , su predetermina­
volta il mondo della politica prima e del legisla­ La ricerca negli ambienti e nelle situazioni quotidiane. una composizione. Scopo della stereotipia è di zione e casualità; ”Diario di una schizofrenica”
tore poi, che non si fa pregare nel compiere tagli Cambiare sguardo, diventando competenti delle evitare che usando gli stessi caratteri per forti (1968, It.) di Nelo Risi, sulla terapia e riabilitazio­
per risparmiare... stereotipie, vuol dire diventare esperti dei linguag­ tirature essi si logorino,o di rifare una composi­ ne di un’adolescente psicotica molto regredita.
gi del corpo, del linguaggio dei comportamenti, di zione, quando si supponga la ristampa di una Esempi di stereotipie musicali: “Bolero”, di Mau­
Accoglimento di una visione “rivoluzionaria” quello delle posture, della camminata, ed ogni per­ determinata opera e, infine, di poter moltiplicare rice Ravel, i motivi ricorrenti, i tormentoni delle
D’altra parte la GdL propone il ri-guardo verso gli sona diventa interessante e significativa. Il corpo una data composizione per accelerarne la tira­ canzonette estive.
individui ai quale riconosce l‘unicità della propria e i comportamenti ci parlano quindi dell’anima, del tura. In alcune macchine, come le rotative cilin­
storia, la conseguente produzione di strategie di mondo interno (unità psicofisica dell’essere umano è driche, la stereotipia si rende assolutamente
sopravvivenza originali, caratterizzate da com­ uno dei nostri Principi). Non c’è abito, camice, divisa indispensabile.
portamenti irripetibili da altri... cosa vogliamo o cravatta che possa celare quello che la persona è. In seguito, questo termine è stato usato per
pretendere da chi pensa che l’unico modo per Per questo ogni occasione diviene buona per po­ indicare aspetti ripetitivi uniformi, riscontrabili in
procedere nelle cose sia il metodo scientifico? ter esercitarsi a notare e sottolineare quello che ogni vari campi del comportamento, della cultura e
Però anche noi sappiamo che c’è una aspetto momento è sotto i nostri occhi ma che, senza la delle attività umane. Così, per esempio, sono
scientifico nell’uomo in quanto comune deno­ Formazione (nella GdL), non risalta sufficientemente riconosciute e citate:
minatore, presente in tutti senza esclusione di significativo per divenire una informazione utilizzabile. • Stereotipie linguistiche (palilalie, logoclonie, ver­
nessuno: di sicuro il desiderio di ognuno di noi di bigerazioni, ripetizioni continue di frasi e parole)
stare bene, di essere accolti, ascoltati, accom­ La realizzazione del video “Scherzi a parte... siamo • Stereotipie letterarie Stereotipie e Psicopatologia
pagnati, sostenuti, coccolati, compiaciuti... di Eroi!!!” • Stereotipie comportamentali, specialmente Il termine di stereotipia è stato introdotto in psi­
avere un posto dove accomodarci, dove condi­ In una sorta di esercitazione, ma anche come ri­ infantili chiatria da Falret (1864) e, in seguito, è stato
videre, dove incontrarci, dove migliorarsi... però, prova di quanto fin qui detto, nell’occasione di un • Stereotipie lavorative ripreso da Kahlbaum (1874) nella descrizione
guarda caso, questi sono tutti termini che “pur­ convegno passato, ho preparato il video che pre­ • Stereotipie rituali della catatonia, riferendosi a manifestazioni
troppo” non esistono nei trattati di medicina, di sento in cui vengono analizzate delle scene di una • Stereotipie sportive motorie ripetitive, apparentemente senza senso.
economia e di politica... nota trasmissione televisiva, il cui progetto prevede • Stereotipie artistiche, pittoriche e scultoree Dromard (1904-1905) le ha segnalate nelle
che almeno una persona sia ignara che quello che • Stereotipie musicali, coreutiche, teatrali, filmiche malattie psichiatriche più gravi, nelle quali insor­
le sta accadendo non è che una finzione, per cui • Stereotipie gestuali e scaramantiche gevano stereotipie associate ad una grave difet­
l’attrattiva consiste nel vedere questa persona rea­ • Stereotipie collezionistiche. tualità personologica, che si esteriorizzavano
gire autenticamente pur essendo in una situazione Tra queste, sono da annoverare sopratutto le senza intervento della coscienza e della volontà,
falsa (tradotto nel nostro linguaggio: ci affascina ve­ stereotipie letterarie, pittoriche, cinematografi­ né si accompagnavano ad alcuna modificazione
dere rappresentata la nostra parte profonda ed è che e musicali. Esempi di stereotipie letterarie emozionale. Esse non potevano essere impedi­
inevitabile non immedesimarsi nelle vittime perché (“topoi”): nuclei fondanti, temi e luoghi comuni te da ogni attenzione conativa presentandosi
in noi risuonano le stesse corde mosse dalle stesse (condizioni di natura, formule allocutive, consi­ come manifestazioni automatiche prive di qual­
memorie profonde). derazioni filosofiche, repertori di metafore, siasi contenuto ideoaffettivo con le caratteristi­
Vedremo così che taluni comportamenti non sono che obiettive dell’iterazione, della fissità e * Già Ordinario
descrizioni di sentimenti umani, delle età della
assolutamente dissimili da quelli che osserviamo di Psichiatria e
vita, di giudizi estetici o morali, di caratteristiche dell’inutilità. Ha definito poi pseudostereotipie
in un centro residenziale per persone con difficoltà Direttore della
di individui o di gruppi,ecc.); temi e sequenze sintomi simili, ma dettati da contenuti ideoaffet­ Clinica Psichiatrica
psicofisiche, nei giochi spontanei dei bambini, nelle della retorica e della letteratura di genere dalle tivi. Abely(1916) ha segnalato però stereotipie dell’Università di
nostre quotidianità, confermando che un comune origini ai giorni nostri (Curtius, Zumthor, Segre, anche in particolari circostanze della vita norma­ Bologna, membro
denominatore ci lega anche quando volessimo ri­ ecc.). Esempi di stereotipia pittorica Capogrossi le (infanzia,” griffonages” automatici, espressioni del Comitato
fiutare questa affermazione. [a destra, ndr]. Esempi di stereotipie filmiche: artistiche, ecc.). Scientifico UPMAT

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Globalità Globalità
dei Linguaggi settembre 2013 n° 15 settembre 2013 n° 15 dei Linguaggi

Secondo la psichiatria classica, le stereotipie sono • Autismo, s. di Asperger, S. pervasive dello svi­ gioco il comportamento del soggetto e quello del
delle manifestazioni della motilità, della loquela e luppo; terapeuta, dell’ educatore, dei familiari, dei circo­
della produzione grafica e plastica, ripetute per • Morbo di Rett stanti e del contesto in cui si trova.
molto tempo e nella medesima forma, indipenden­ • Sindromi ebefreno-catatoniche Le stereotipie e la mancanza di contatto verbale
temente da ogni motivazione, scopo, o significato. • Sindromi deliranti allucinatorie non si pongono quindi come inespressiva assen­
Esse si riscontrano per lo più in gravi schizofre­ • Demenze za, inintenzionale mancanza di messaggio tra un
nici (catatonici), autistici, oligofrenici e dementi, • Disturbi fittizi emittente ed un ricevente sospesi nel vuoto, ma
ma anche in alcuni ossessivi compulsivi. • Sindrome di Gilles de la Tourette piuttosto come un dolore mentale, un’agonia pri­
In un certo modo, come rileva Morselli, talora Stereomorfismi mitiva (Winnicott), od un automatismo di difesa da
denunciano una straordinaria tensione espressi­ Per stereomorfismo si indica, sul piano dell’espres­ non modificare.
va ed una sovraeccitata ricerca di armonia, che sione plastica, l’analogo del comportamento Occorre allora inventarsi un processo maieutico
si profila sullo sfondo di un tragico scenario dis­ psicomotorio,o gestuale stereotipato, sotto forme teso alla strutturazione di condizioni magmatiche
solutivo. identiche, o con iterazioni standardizzate, quasi e stagnanti fino all’organizzazione di frammenti di
Le stereotipie sono quindi tratti di comportamento ritmate. Tale modalità espressiva rivela un mondo pensiero da distanziare dal flusso indifferenziato
caratterizzati da un alto grado di fissità e costanza interiore di un malato di mente che non riesce a della vita sensoriale, motoria ed emotiva.
che interessano la postura dl corpo, il movimento, comunicare attraverso le vie e le forme condivise Spesso il soggetto ha bisogno di tempo per
la comunicazione parlata o scritta e che, al di fuori e forse cerca talora di trasmettere qualcosa. costruire la fiducia negli altri e per delineare, tratto
di ogni contesto o situazione specifica, si ripetono Pareti intere delle celle di vecchi manicomi sono per tratto, la figura del terapeuta che gradualmen­
come un rituale in modo automatico. talora tappezzate da geroglifici o segni del tutto te emerge dal caos e prende forma nel suo torbi­
Guiraud (1936) ha distinto come stereotipie due uniformi. do, instabile e disorganizzato universo (Secheha­
ordini di fenomeni: la fissazione invariabile (sempre ye). Green ipotizza l’addensamento di conflittuali­
in relazione con una motivazione ideoaffettiva, Comunicazione o Blocco dell’Esistenza? tà fondamentali ed il dispendio di energie devolute
come nei deliri cronici) e l’iterazione ( palilalia, pali­ Malgrado l’apparenza, molte di queste forme ste­ al contenimento di contraddizioni impensabili e
grafia, palicinesie) riscontrabili in alcune malattie reotipate possono essere a loro modo significanti pertanto inesprimibili. Balint ritiene che il soggetto
organiche (oligofrenie, demenze, ecc.). Oggi, per il malato non solo come bisogno di esprimere viva un’esperienza spaventosa, di vuoto terribile,
però, sono soprattutto considerate in psichiatria le un ritmo o come una semplice attitudine al gioco, pieno di sospetti, ostilità, rifiuto ed aggressività,
stereotipie connesse alle sindromi pervasive dello che è tuttavia un “gioco serio”, drammatico, com­ un’esperienza, cioè, che blocca ed isterilisce.
sviluppo, essendo quasi scomparse nel mondo pensatorio in ogni caso, ma anche come neces­ Il soggetto affetto da stereotipie, i cui contatti
occidentale le forme ebefreno-catatoniche. sità di comunicare, forse nel tentativo d’informare. affettivo–emotivi appaiono in genere assenti, o
J. Klaesi le ha classificate, in base al loro significa­ Nella maggior parte dei casi, però, nell’iterazione, distorti, o fragili può così, a poco a poco, acquisi­
to intrinseco più o meno simbolico e in base alla nella ripetizione invariabile, inutile, inadeguata di un re la motivazione, il desiderio, la volontà di una
loro correlazione con altri sintomi, in: Il comportamento interferisce notevolmente con gesto, di una parola, di un’immagine si attua l’iso­ appropriazione progressiva del mondo e della
1) movimenti di difesa contro allucinazioni, come le normali attività, o causa lesioni corporee autoin­ lamento dalla realtà, la mancanza dell’ “altro”, la relazionalità.
toccare ripetutamente flitte che richiedono trattamento medico, o posso­ riduzione puntiforme del tempo. L’esistenza rima­ E se l’espressione del corpo è sempre matrice di
2) movimenti iterativi con uno scopo chiaro solo no causare una lesione se non vengono usate ne ferma e le stereotipie si rivelano un modo di segni, tuttavia ogni interpretazione deve essere
al malato; misure protettive. Il comportamento non è attribu­ essere. Queste forme sembrano quindi esaurire di prudente, polisemica e con possibilità di varianti.
3) condotte cerimoniali con riferimento a spunti ibile ad una compulsione (come nel DOC 3), ad un per sé ogni significazione, restando del tutto Il terapeuta non deve perciò forzare la parola, né
deliranti; tic, allo strappamento dei peli (come nella tricotil­ incomprensibili. Tuttavia possono diventare com­ imporla come strumento di rapporto, ma lasciare
4) movimenti residuali, come quelli professionali, lomania), o è dovuto agli effetti di una sostanza prensibili in seguito ad un procedimento analogi­ vita allo spazio e al tempo d’immagini entro le
talora riscontrabili in alcolisti cronici. (per es. discinesie tardive da neurolettici) o da una co, traducendo modalità di espressione comuni­ quali il paziente può organizzarsi, liberandosi da
condizione medica generale (M. di Huntington). cative “sui generis”. In certi casi sta alla capacità pressioni intrapsichiche schiaccianti, mantenendo
Criteri Diagnostici Sono descritti movimenti stereotipati di autosti­ della persona, che si mette in contatto con chi però costante la sua presenza attenta, coerente e
Nelle foto: Nel DSM IV TR 1 è segnalato il “Disturbo da movi­ molazione in bambini piccoli, di solito limitati nel manifesta solo stereotipie, il trovare la chiave di ricettiva in una situazione vigile, atta a favorire ogni
Giorgio Gaber menti stereotipati” (F98.4; 307.3) già “Disturbo da tempo e senza esiti di danni tessutali. lettura di gesti apparentemente senza senso e di abbozzo di comunicazione ed ogni tentativo d’im­
nella celebre inter- stereotipia/abitudine”, caratterizzato da compor­ stabilire un canale comunicativo valido (v.“Il diario padronirsi di sé e di costituirsi come persona.
pretazione de “La tamento psicomotorio ripetitivo, apparentemente Le stereotipie possono consistere in: di una schizofrenica” di Marguerite Andrée Séche­
catena di montag- non intenzionale e afinalistico (per es. scuotere o aye). Bisogna pertanto impedire che chi presenta
gio” dove un ope-
Stereotipie Patologiche
far cenni con le mani, dondolarsi, sbattere il capo, • Oligofrenia e condizioni mediche associate con continue stereotipie sia tenuto lontano dal conte­ 1
Manuale diagnostico e statistico dei Disturbi Mentali (2000)
raio riassume i
suoi tik (che, in
mettere oggetti in bocca o negli orifizi corporei, ritardo mentale (per es., Sindrome dell’X fragile; sto della relazionalità perché il sistema della comu­ - Le sigle che seguono, tra parentesi, corrispondono alla sigla
infliggersi morsicature, pizzicarsi la cute, colpire il nicazione non funziona, inserendolo in una rete di convenzionale di riferimento [NdR].
quel caso, potreb- S. di Down; S. di de Lange; S. di Lesch-Nyhan,
bero essere consi- proprio corpo ripetutamente). caratterizzata da gravi morsicature autoinflitte) scambi e connessioni con l’ambiente nel rispetto 2
La ICD-10 è la decima revisione della classificazione ICD,
derati movimenti Tale diagnosi, secondo l’ICD 10 2, non può es­ • Epilessia della sua persona. L’evoluzione si avrà allora trami­ ossia la classificazione internazionale delle malattie e dei pro­
residuali di natura sere fatta in presenza di qualsiasi altro disturbo te uno svolgimento progressivo di azioni e contro­ blemi correlati, proposta dall’OMS [NdR].
• Disturbi ossessivi compulsivi
professionale). psichico tranne il ritardo mentale. • Abuso di sostanze ed alcol azioni di diverso peso e significato in cui entrano in 3
Disturbo Ossessivo Compulsivo [NdR].

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Globalità Globalità
dei Linguaggi settembre 2013 n° 15 settembre 2013 n° 15 dei Linguaggi

Franco Lolli * con i suoi fonemi labiali; “mamma, ha detto mam­ stereotipia che produce, si indirizza all’Altro, ne su­
ma, avete sentito?”, esulta sua madre, attribuendo scita risposte (generalmente infastidite), lo convo­
Re-petitio a quei suoni inarticolati un’intenzione. “Mi chiama,
mi ha chiamato!”: l’oggetto orale è diventato una
ca alla sua presenza.
Il soggetto, in questo senso, costruisce attraver­
Stereotipie e coazione a ripetere nelle disabilità intellettive domanda, l’oggetto di godimento del bambino è so la reiterazione di una parola o di un gesto la
diventato l’oggetto di desiderio della madre. Il pia­ sua stessa possibilità di esistenza; egli domanda
Vorrei proporvi una riflessione su un aspetto del­ la sganciata dalla relazione che Lacan ha definito cere autoerotico si è trasformato – in parte, è bene all’Altro, nell’approssimazione di una reiterazione
la questione delle stereotipie – la cui frequenza l’apparola: una parola, cioè, che serve per godere, ricordarlo – in condizione di relazione, ha suscitato, incessante, di essere riconosciuto come sogget­
nell’ambito delle patologie intellettive è, come noto, non per dire. Ne sono testimonianza indiscutibile i cioè, la reazione della madre che, sentendosi ama­ to, di fare il suo ingresso nel simbolico. Perché, in
un dato di assoluta rilevanza – che viene in genere gorgheggi del lattante, ovvero quelle emissioni so­ ta da quel cucciolo che l’ha riconosciuta e chiama­ effetti, ogni stereotipia è in fondo strutturata come
trascurato (se non esplicitamente ignorato) in virtù nore ripetute con grande soddisfazione dal bambi­ ta, riverserà su di lui il proprio investimento erotico. un battito, come un più e un meno che si alter­
della moderna compulsione (sempre più consoli­ no che segnalano la presenza, il raggiungimento di La dialettica del desiderio è, così, avviata sul fondo nano, un avanti e un dietro, un prima e un dopo,
data e potente nel campo della riabilitazione) alla uno stato di appagamento particolare, assicurato di una ripetizione inintenzionale e stereotipata che, come, cioè, una cellula simbolica elementare, pri­
liquidazione di tutto ciò che l’operatore giudica dalla ‘manipolazione’ dell’oggetto orale che è la nell’incontro con l’Altro, si traduce in re-petitio, in mordiale, che oppone due fasi, un momento e il
come privo di senso e di ‘utilità’ per il disabile men­ parola. Il suono, al pari del ciuccio, garantisce una domanda reiterata. Da quel punto in poi, si ripete suo contrario, un Fort-da che non cessa di pro­
tale, in altre parole, ‘esteticamente’ e socialmente condizione di godimento che non prevede l’inter­ la domanda, si ripete la ripetizione che l’intervento dursi, un va e vieni che rappresenta il tentativo del
fastidioso. vento dell’Altro. Godimento autocentrato, dunque, dell’Altro ha trasformato in domanda: altro che ste­ soggetto di introdurre qualcosa di simbolico nella
Partirò da una considerazione assolutamente ba­ che il significante sganciato dal significato, che la reotipia! Si ripete lo scambio dialettico con l’altro. propria esperienza, per svincolarsi dall’immobilità,
nale ma necessaria per fissare un punto di avvio al parola svuotata di senso (o, per meglio dire, che L’incontro con l’Altro, in altre parole, svela il conte­ dalla stagnazione stuporosa del godimento morti­
ragionamento: se è vero che ogni stereotipia è, al ancora non ne ha acquistato uno) sono in grado nuto dialettico che, silenzioso nella sua potenzialità fero nel quale si trova.
suo fondo, ripetizione (nel senso che è la ripetizio­ di raggiungere. ancora non espressa, giace all’interno dell’involu­ Ecco perché la stereotipia è costruzione, invenzio­
ne ‘insensata’, afinalistica, immotivata dello stesso Il bambino conserverà tale attitudine specifica nel cro della stereotipia. Come a dire: all’interno del ne – per quanto maldestra e grossolana – di un
gesto o parola a determinare il carattere stereoti­ corso della propria evoluzione infantile, resa evi­ comportamento stereotipato è rilevabile la presen­ soggetto che cerca di emanciparsi dal vuoto as­
pato di una determinata azione) non è altrettanto dente dalla ripetizione ‘incantata’ di filastrocche, za di una domanda muta che sta all’Altro portare soluto che lo abita, creando un meccanismo sim­
vero il contrario. E cioè: non ogni ripetizione è ste­ canzoncine, giochi di parole che non significano alla luce. bolico primitivo.
reotipia, o meglio, non ogni ripetizione è destinata nulla ma che fanno parte del repertorio compor­ Enrico, ad esempio, un giovane uomo di circa qua­ Nella ripetizione cosiddetta stereotipata, il disabile
fatalmente a diventare stereotipia, a fissarsi, cioè, tamentale di ogni bambino, il quale le apprende rant’anni, affetto da una grave forma di disabilità intellettivo tenta di affrancarsi da uno stato emotivo
in maniera definitiva in quella forma lì. con una rapidità sorprendente per il piacere so­ intellettiva, nel chiedere ossessivamente un accen­ per noi inconoscibile, ma di cui possiamo dedur­
Per essere più chiaro, farò rapidamente riferimen­ noro incluso nella loro sfinente (per l’adulto) reite­ dino e nel ripetere compulsivamente tale richiesta re la potenza angosciante allorquando gli è impe­
to ad alcuni passaggi evolutivi del bambino la cui razione. Ambarabbaciccicocò non vuol dire nulla; a chiunque incontra ed in ogni momento, chiede, dito (per ragioni considerate ingiustificatamente
analisi illustra il particolare rapporto che esiste tra ma quanto godimento infantile provoca! Lo sanno in fondo, di poter essere ammesso nella dimensio­ ‘terapeutiche’) di mettere in atto le sue pratiche.
ripetizione e stereotipia. Come sappiamo, lo svi­ bene i bambini, che, per le stesse ragioni (ossia, ne dello scambio, di entrare, cioè, in una relazione Scatenamenti angosciosi profondi (caratterizza­
luppo di ogni essere umano comporta l’attraversa­ per divertirsi con il significante liberato dal peso del con l’Altro utilizzando l’unico argomento che sem­ ti da pianti, agitazione psicomotoria, aggressioni
mento di fasi all’interno delle quali del materiale fo­ significato) si fanno ripetere le stesse favole o vo­ bra a sua disposizione (l’uso e il possesso di ac­ auto o eterodirette, comportamenti di fuga, e via
netico o motorio si ripete in assenza di intenziona­ gliono vedere centinaia di volte lo stesso cartone, cendini). Di cos’altro potrebbe parlare, del resto? dicendo) si verificano in concomitanza dell’impos­
lità relazionale, comunicativa, dialettica (definizione insensibili alla trama del racconto (che conoscono Quali altri argomenti potrebbero metterlo in contat­ sibilità del soggetto di accedere a quelle forme di
semplice di azione stereotipata). Pensiamo, ad a memoria) rapiti, viceversa, dal suono familiare del to con il mondo che lo circonda? Come potrebbe, rassicurazione e di controllo che l’operatore poco
esempio, alle ecolalie infantili, nelle quali il bambino significante sulle dolci onde del quale abbandonar­ altrimenti, ottenere ‘udienza’? Egli, nel chiedere avvertito stigmatizza come stereotipia. La ripetizio­
si trastulla nel ripetere suoni privi di scopi interattivi. si prima di prender sonno. l’accendino, nel chiedere a cosa serve l’accendi­ ne, evidentemente, proietta la persona disabile su
L’ecolalia, in questo senso, denota la ‘disponibilità’ C’è, dunque, nell’essere umano una originaria at­ no, se è pericoloso, perché lo è, e via discorrendo, un piano esperienziale maggiormente tollerabile,
del bambino ad indugiare in un gioco con la paro­ tività stereotipata (si pensi, in aggiunta a quanto chiede in fondo di poter parlare, di poter ottenere più sopportabile: l’esperienza, mediata attraverso
la privata del riferimento all’Altro, con quella paro­ detto, ai dondolamenti, alle oscillazioni del corpo la risposta dell’Altro, di potere essere riconosciuto la riproposizione di un gesto o di una parola, può
o della testa, allo schioccare delle dita, e così via), come soggetto di una interazione che, per quan­
una gestualità sonora e motoria che si ripete in to soggetta a reiterazioni sfibranti, è, pur sempre,
maniera non dialettica, non agganciata all’Altro ma una forma di ‘dialogo’. Così come Francesco, altro
che – e questo è il punto fondamentale – costitui­ grave disabile intellettivo, che tutto il giorno ripete
* Psicologo, sce il materiale ‘grezzo’ fondamentale per aprirsi al un suono che assomiglia allo schiocco di un bacio,
psicoterapeuta, rapporto con l’Altro. un suono che, per la frequenza e l’intensità con cui
membro della
In altri termini, sarà la risposta dell’Altro (ossia, l’in­ viene emesso, provoca negli eventuali interlocuto­
Scuola lacaniana
terpretazione che l’Altro darà a queste iniziali at­ ri reazioni di vario tipo; ma in ogni caso, reazioni.
di psicoanalisi in
Italia e della tività apparentemente stereotipate) a trasformare L’Altro risponde. Altro che ripetizione stereotipata:
Associazione l’originaria ‘stereotipia’ in domanda, in appello, in si tratta di una vera costruzione relazionale, ab­
mondiale di messaggio, a trasformare la primordiale ripetizione bozzata appena, grossolana quanto si vuole, ma
psicoanalisi in petizione. Mamama, ‘dice’ il bambino, giocando radicalmente tale. Francesco, nell’apparenza della

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Globalità Globalità
dei Linguaggi settembre 2013 n° 15 settembre 2013 n° 15 dei Linguaggi

sul suo desiderio di entrarci in contatto, di essere Salvatore Panu *


abbracciata, coccolata, di chiedere, di ‘racconta­
re’ cosa le accade durante la giornata.
Dobbiamo, in conclusione, abituarci a considerare Stereotipie nell’improvvisazione
la possibile presenza in alcune forme comporta­
mentali definite stereotipate di un nucleo relazio­
nale che non bisogna in alcun modo sottovalutare.
musicale
Dalla Taranta ai Sufi, alle esperienze di transe...
Attraverso di essa, il soggetto tenta una padronan­
za (un abbozzo di padronanza) per mezzo della Le stereotipie creative nei linguaggi musicali
quale trasformare la pericolosità potenziale della
realtà psichica in elementi comprensibili, prevedibi­ Quando Gino Stefani mi ha invitato a intervenire arti figurative
li, sottoposti, cioè, ad un minimale funzionamento a questo convegno della Globalità dei Linguag­ (Jackson Pol­
simbolico che – per quanto arbitrario e non con­ gi e, in particolare, in questa diciassettesima lock - foto), dal
venzionale – rappresenta pur sempre un mondo edizione, sulle Stereotipie e l’arte di vivere, nel cinema (Jean-
per entrare nel mondo regolato – e rassicurante leggere l’ipotesi delle tematiche che si volevano Luc Godard)
– del significante. sviscerare, sono stato stimolato a riflettere su al­ alla poesia, ma
La stereotipia, dunque, costituisce una sorta di cuni concetti chiave che mi stanno a cuore da spesso si im­
essere affrontata in maniera più accettabile e la­ parossismo del meccanismo di ripetizione attra­ anni e che spesso si intrecciano nel momento provvisa anche
sciare spazio all’introduzione di piccoli frammenti verso il quale il soggetto tenta di diluire, di scio­ dell’improvvisazione: il ritornello e la variazione, in altri ambiti,
di relazione con l’Altro (tenuti sotto controllo grazie gliere, di fluidificare l’ingorgo libidico-pulsionale che la dissociazione come risorsa e la ritualità isti­ per esempio
alla messa in atto della pratica ripetitiva). lo ingolfa: in essa, il disabile tenta una limitazione tuente. con la pratica
La stereotipia, in altre parole, può essere conside­ dell’irruenza invasiva e destrutturante del reale che Sono un musicista e farò anche alcuni esempi dell’improvvi­
rata, in questi casi, al servizio della relazione: non il lo incalza. La stereotipia è l’autòmaton che mira musicali per capire un po’ alcuni aspetti che ri­ sazione edu­
suo ostacolo – come troppo rapidamente si tende a circoscrivere gli effetti della tyche, del caos nel guardano la pratica dell’improvvisazione. Tutta­ cativa nella re­
a liquidare la questione – ma la sua condizione. Una quale il soggetto disabile è immerso. E’ come un via, anche se apparentemente la musica è forse lazione pedagogica oppure perfino dell’improv­
relazione – è necessario specificare – che risulta li­ filtro che rende più respirabile l’aria che lo circonda: considerata l’ambito per eccellenza in cui la si visazione organizzativa, quando è necessario
mitata ai momenti scelti dal soggetto, piccole isole considerato un problema dall’operatore, non lo è pratica, in tutto il mondo e da sempre, penso utilizzare tutta la propria esperienza per far fronte
di scambio in un oceano di difensivo controllo che di certo nell’economia psichica di quel determinato che il concetto e la pratica dell’improvvisazione li agli imprevisti.
rappresenta l’unica possibilità di consistenza sog­ soggetto. Spesso, al contrario, rappresenta l’unico possiamo ritrovare in tutti i momenti della nostra Forse il caso estremo dell’improvvisazione orga­
gettiva (minacciata, come sappiamo, da un vissuto mezzo attraverso il quale al soggetto è data la pos­ vita, più o meno consapevolmente. E’ dunque nizzativa ci può aiutare a capire qualcosa. Sem­
di frammentazione sempre incombente). sibilità di entrare in rapporto con l’Altro. un’esperienza e una competenza comune. brerebbe un ossimoro ma credo che non lo sia:
Emanuela, allora, si rapporta agli operatori alter­ La sua frettolosa liquidazione non risponde, quindi, Un’esperienza quotidiana pur avendo pianificato con dedizione meticolosa
nando questi momenti di scambio profondo e si­ ad un vero bisogno del disabile, ma, eventualmen­ Per esempio, ritengo che improvvisiamo quan­ tutti i dettagli della realizzazione di un progetto,
gnificativo a momenti nei quali si reca davanti alla te, alle esigenze normative che dominano il campo do parliamo, quando dialoghiamo. Ci rendiamo un imprevisto ci si staglia davanti come l’accen­
finestra e trascorre il tempo a dondolarsi avanti e della riabilitazione. Essa non ha, di per sé, al di fuori più facilmente conto che stiamo improvvisando no di una tempesta in arrivo o come una bel­
indietro, come a ricaricarsi o a scaricarsi della ten­ dell’analisi del singolo caso al quale eventualmente quando proviamo a parlare in una lingua che lissima alba imprevista. L’improvvisazione è la
sione accumulata nell’incontro con l’altro, chi lo si applica, alcun fondamento etico e logico. Il sog­ stiamo imparando e che non conosciamo an­ nostra capacità di interagire con la tempesta del
sa? Di sicuro c’è il fatto che il rapporto con l’altro getto può abbandonare la sua stereotipia solo se cora bene: mettiamo insieme pezzi, frammenti, Caos che arriva e preme sul nostro cerchio ma­
– rapporto che pure ella cerca con decisione – le ad essa si è sostituita una difesa altrettanto effica­ tentiamo di esprimerci, cerchiamo e troviamo, gico in cui cerchiamo di sentirci protetti, in cui ci
costa tanto, la innervosisce, la spazientisce, la ren­ ce e pacificante: in caso contrario, tocca all’opera­ ascoltiamo attentamente, proviamo a interagi­ siamo costruiti il nostro rifugio. L’improvvisazio­
de a volte furiosa: eppure, tutto questo non incide tore liberarsi delle proprie. re, in certi momenti perdiamo il filo e rischiamo ne è la nostra capacità di arrivare nuovamente a
Immagini: alle di annegare in un cocktail linguistico se troppe goderci l’Alba. Quante volte, per esempio, ci sia­
pagine precedenti, persone parlano insieme e velocemente e con mo detti che ad una festa è piovuto o è mancata
Mosaico in S. un accento vernacolare piuttosto marcato, ab­ la luce e in fin dei conti è successo qualcosa di
Apollinare Nuovo a biamo la sensazione come di essere un po’ in imprevisto che l’ha resa unica e indimenticabile?
Ravenna; * Musicista,
transe, ci stanchiamo molto e dopo, come fan­ Nella vita quotidiana in generale prevale l’espe­
in alto: Carlo etnomusicologo,
(Zinelli), http://illu- no i bambini, dormiamo molto per digerire e per rienza e la pratica dell’improvvisazione, indivi­
recuperare le energie spese e in effetti dopo duale e collettiva. antropologo e
minations-edu. animatore,
blogspot. qualche tempo può arrivare il nostro primo so­
cofondatore
it/2013/02/folle- gno in quest’altra lingua e allora ci risvegliamo “L’improvvisazione non si improvvisa”? dell’Archivio
mente-artisti.html; contenti, un po’ come succede dopo una bella In senso stretto, l’improvvisazione è per defi­ storico
qui a desta: improvvisazione. nizione “impreparata”, altrimenti non sarebbe
A. Warhol, multimediale del
Si può improvvisare in tutti gli ambiti artistici e un’improvvisazione ma al massimo un’interpre­ Canzoniere delle
Coca-Cola bottles,
1962 (part.) in tutti i linguaggi, dal teatro (Living Theatre) alle tazione di qualcosa di pre-esistente, di una pre­ Lame di Bologna

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Globalità Globalità
dei Linguaggi settembre 2013 n° 15 settembre 2013 n° 15 dei Linguaggi

zione. Effettivamente abbiamo l’impressione che girato molto, ha fatto un cd che ha circolato pa­ con le stereotipie, le ripetizioni, i ciondolamen­
quanto più ha prevalso la notazione musicale recchio e dunque è una sfida per gli organetti­ ti, quanto continuare a cercare e poi ritornare al
scritta e la relativa composizione a tavolino di un sti autodidatti, in quanto non ci sono scuole per ri-trovato emerga continuamente in quel flusso
genio musicale, tanto meno hanno improvvisato imparare a suonare l’organetto. Man mano che d’improvvisazione.
i musicisti. L’improvvisazione non si scrive, la fa il un organettista impara tutte quelle variazioni e
musicista direttamente e non si ripete. La com­ quel modo di suonarle, quella finezza nel conca­ Stereotipie musicali
posizione invece di solito è scritta, l’ha scritta tenarle a piacimento, man mano che si arricchi­ La stereotipia musicale potrebbe essere imma­
un musicista, il Compositore e la eseguono altri sce il proprio linguaggio, che diventa sempre più ginata come un bordone dal quale si sfilacciano
musicisti attraverso l’interpretazione che ne vuo­ forbito, cominciano a emergere alcuni fraseggi o attorno al quale si ricamano le variazioni se­
da www.rapsodia-net.info

le dare un Direttore di Orchestra che sostiene personali, a volte si scoprono per caso mentre si condo una certa modalità più o meno stereoti­
umilmente di cercare di avvicinarsi il più possibile cercava di imparare qualcosa d’altro e ci si lavo­ pata. La terzina suonata in un triangolo è come il
allo Spirito del Compositore, del Genio Creato­ ra attorno, si tengono, ci si ritorna, è un lavorio, silenzio, è come un bordone ritmico immaginario
re. L’improvvisatore è l’Aedo invasato dal Genio un cesellare lungo tutta la propria vita il proprio attorno al quale si realizzano flussi di variazioni
delle Muse, proprio come il Compositore. linguaggio vernacolare, che non è solo di una per tarantelle o per balli sardi o per musiche di
Altro stereotipo è dunque che l’improvvisazione regione o di un paese, ma personale. La diffe­ altre culture.
cedente composizione. Nonostante ciò, anche è “irripetibile”, che è vero nel senso che poteva renza è considerata un valore poetico, mentre La stereotipia musicale evidenzia, come immer­
nell’interpretazione ci possono essere tracce di suggerirci Eraclito, “panta rei”, tutto scorre, non il saper copiare Totore Chessa è considerato al gendo in un liquido per contrasto, ciò che abi­
improvvisazione: è per questo che si parla a volte ci si può immergere due volte nella stessa ac­ massimo virtuosismo tecnico. tualmente viene sottinteso o tenuto nascosto.
di “grandi interpreti” o di “pessima interpretazio­ qua di un fiume. L’improvvisazione è un flusso, Thelonious Monk ha suonato per tutta la sua vita Per intonarsi e cantare si presuppone un bor­
ne”. Più in generale, la performance, l’happening è un po’ come un fiume in cui gli improvvisatori le sue composizioni, in particolare per esempio done condiviso reciprocamente, anche da soli,
sono in effetti contestuali e l’improvvisazione è ritornano a bagnarsi, a immergersi, vi ritrovano Round Midnight, lo ha fatto in maniera sempre non lo si canta ma c’è e quando ci intoniamo
innanzitutto presenza consapevole, esserci in un la stessa acqua, più o meno lo stesso letto del diversa, ritornando continuamente a quell’idea noi cantiamo in qualche modo i suoi armonici.
certo momento. Qualcuno di voi potrebbe farmi fiume, ci sguazzano e poi ne escono lavati e rin­ che aveva avuto forse a vent’anni, l’ha arricchita La stereotipia musicale semplicemente mette
una domanda, interrompermi, oppure potrebbe novati. e si è nutrito per tutta la vita. Faccio l’esempio a nudo il bordone, lo mostra, lo mette in primo
mancare la luce e ciò forse faciliterebbe il nostro Il ruolo del pubblico che ascolta o assiste ad di Monk perché il suono è inconfondibile, non si piano, per proteggerci, per disegnare un cerchio
ascolto sensibile e reciproco o quantomeno fa­ una improvvisazione si avvicina molto a quello tratta di tecnicismo, ha costruito la sua tecnica magico, per giocarci, per imparare, per farci ca­
vorirebbe il nostro straniamento, l’eccezionalità di un testimone di un evento, di un fatto, di un per trovare il proprio suono unico, la sua diversi­ dere in transe e portarci altrove, per aggrapparci
di questo momento che stiamo vivendo insieme. accadimento. A che servono i testimoni? Forse tà e quando il groove funzionava smetteva pro­ a qualcosa, per aiutarci a osservare il cielo stel­
Uno stereotipo, che non so se si possa definire servono ad alimentare la costruzione di una me­ prio di suonare, si alzava e cominciava a ballare lato che ci gira intorno, per ascoltare tutto ciò
anche stereotipia, recita che “l’improvvisazione moria collettiva, a consolidare pratiche rituali più attorno al pianoforte e forse il pubblico testimo­ che è intorno a noi.
non si improvvisa”, questo nel senso comune o meno istituite o a sostenere il cambiamento ne poteva anche riuscire a sentire la risonanza La stereotipia musicale è il silenzio mostrato ad
che, ovviamente, bisogna studiare molto per di tali ritualità. Forse il pubblico, col suo essere empatica di quel silenzio così ricco di musica, altri testimoni che possono ascoltarlo vibran­
essere capaci di improvvisare, bisogna essere testimone silente può essere osservatore sag­ forse in quei momenti si potevano incontrare le do in un’improvvisazione insieme a noi, oppu­
preparati per saper essere impreparati, bisogna gio, elemento indispensabile per la creazione di Muse danzare e cospirare insieme. Allora quel re possono non capirlo perché è troppo sottile,
sapere per sapere che la consapevolezza della un cerchio temporaneo che protegge, ascolta, pezzo di musica è un brandello, un appiglio, un perché sembra sempre uguale anche se è sem­
propria ignoranza è alla base della conoscenza accoglie in maniera empatica la vibrazione degli pretesto, un ritornello per ritornare a trovare le pre diverso.
di sé stessi e del mondo, etc. etc. Possiamo improvvisatori; la presenza del pubblico amplifi­ Muse ispiratrici, per cadere in transe, per disso­ Le stereotipie musicali sono come le osserva­
continuare così nella nostra perversione schi­ ca umanamente la loro risonanza. ciarsi dal conosciuto, per coltivare il proprio lin­ zioni delle cellule al microscopio e rimaniamo in­
zofrenica tipica della cultura della separazione guaggio personale, la propria unicità nel mondo cantati ad osservarle e si riproducono per gem­
razionalistica occidentale, ma non potremo mai Stile personale e con il mondo. mazione, per mitosi, davanti a noi, come in un
affermare che per improvvisare non bisogna im­ Sia che si tratti di musicisti popolari di tradizio­ Si dice, inoltre, che nell’improvvisazione ciò che caleidoscopio che ci ipnotizza, come in un frat­
provvisare, a un certo punto si dovranno pure ne orale, di improvvisazioni cosiddette “idioma­ conta è il flusso e non il risultato. L’improvvisa­ tale che continua a cambiare mantenendo sem­
infrangere le regole, si dovrà trovare il coraggio tiche”, sia che si tratti di musicisti sperimentatori zione è l’opposto della mercificazione e dell’ac­ pre integra la propria funzione iniziale, si ripete,
di mettersi in gioco senza paura, senza corazze, che praticano l’improvvisazione come se fosse cumulo. Lo scopo dell’improvvisazione è la sua come in una spirale, e ci attrae nel suo vortice,
nudi nelle proprie stereotipie di fronte agli altri. un metalinguaggio che vorrebbe essere “non stessa pratica e non un prodotto, oggetto finale nel maelstrom, nel cuore del turbine della vita.
Dunque non sono molto d’accordo con lo stere­ idiomatico”, il percorso di ricerca del proprio da riprodurre possibilmente uguale in serie per Ci sono tanti esempi: la sincope, o meglio l’in­
otipo che “l’improvvisazione non si improvvisa”, suono vernacolare, unico e inconfondibile dura una maggiore distribuzione e vendita. Natural­ cantarsi nei ritmi sincopati, come pure i riff, sono
voglio ridare dignità positiva a parole come “im­ tutta la vita e sembra essere quello lo scopo: mente ci sono anche in circolazione molti dischi esempi concreti dell’ascolto del mondo che gira
provvisato”, “impreparato”, “estemporaneo”... ogni musicista improvvisatore cerca il proprio ti­ che hanno registrato dei set d’improvvisazio­ intorno a noi che siamo dentro a un cerchio,
Un altro stereotipo che potremmo forse anche pico carattere, la propria firma sonora per tutta ne, per esempio Free Jazz di Ornette Coleman, sono principi di transe fondati sulla ripetizione e
azzardare di considerare come stereotipia della la vita. ma credo che in questi casi siamo arrivati già li ritroviamo in tante musiche: nel Tai Tai, Duru
cultura occidentale, che si avvita sempre su sé In Sardegna ora gli organettisti che improvvisa­ al collasso concettuale tipico dell’arte contem­ Duru e Dillu in Sardegna; nel Tarantismo salenti­
stessa e si dissocia in senso negativo, è l’oppo­ no i balli sardi imitano molto il virtuoso di Irgoli poranea. In ogni caso chi ha potuto ascoltare no, nella pizzica, nel caos dei sonagli, nel ritmo
sizione netta fra l’improvvisazione e la composi­ Totore Chessa, perché è bravo, conosciuto, ha quel disco del 1960 può ricordare quanto gioco della pelle, nella cellula ipnotica della terzina; nel

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Globalità Globalità
dei Linguaggi settembre 2013 n° 15 settembre 2013 n° 15 dei Linguaggi

possono essere casi di transe senza possessio­ modificati di coscienza, come forme di disso­ ha il ritornello
ne e di possessioni senza transe. ciazione e, spesso, uno stereotipo ci dice che della mosca in
Ciò che è assodato è che la transe è un com­ il soggetto cade in transe, perde coscienza, testa quando
portamento del corpo, modellato culturalmente, non è presente. Al contrario, l’improvvisatore è costruisce la
che cambia storicamente e geograficamente. secondo me un po’ come uno sciamano e, ri­ sua tela.
La prima figura di cui parla Georges Lapassa­ prendendo gli studi di Georges Lapassade, con­ Ma non ab­
da www.ombelicodelsalento.com

de è quella dello Sciamano: quello siberiano, per sidererei le stereotipie nell’improvvisatore come biamo ancora
esempio, non è un posseduto, anzi, al contrario, forme di transe sciamanica iniziatica ed estatica. un Territorio:
attraverso la sua transe estatica, lo Sciamano Per estasi si intende l’uscita fuori di sé. Spesso il Territorio è
vive l’esperienza di una coscienza che si “accen­ l’improvvisatore pratica per sé l’improvvisazione un atto, è il
de”, è il “viaggio”. L’estasi mistica sciamanica è e può cadere in transe estatica. Altre volte l’im­ prodotto di
prevalentemente individuale o duale nell’inizia­ provvisatore è come un terapeuta che esplora e una Territoria­
zione. La seconda figura è quella della transe di­ accompagna un’altra persona, che magari cade lizzazione dei da www.tumblr.com
spotica, che nasce storicamente con la nascita in transe, nella sua danza, per aiutarla a guarire Luoghi e dei
Vudu e nei ritmi haitiani per il rituale (e per i turisti del potere organizzato nello Stato, il quale se ne con i suoni. In ogni caso l’improvvisatore usa le Ritmi... precisamente quando si passa dalla Di­
resta il virtuosismo);nei ricercari, toccate, preludi appropria e la organizza per mantenere l’ordi­ sue stereotipie abituali e si “accende” per fare un rezionalità alla Dimensionalità, quando si passa
e fughe, nell’improvvisazione organistica, (ma da ne costituito: la transe collettiva assume allora “viaggio estatico”, proprio come i vecchi scia­ dalle Funzioni all’Espressione, quando si Espri­
dove fugge la fuga? e per andare dove? e chi la la forma di una danza di possessione. Sono i mani. me un Ritmo... è l’emergenza dell’Espressione,
insegue?). Il canone della fuga originaria tardo grandi regni o imperi dell’epoca del dispotismo la Qualità che definisce il Territorio... Il Marchio,
medievale o rinascimentale è stereotipia per an­ di tipo asiatico e certe forme di transe collettiva De la ritournelle (3) il Marcare un Territorio non è una Misura, è un
tonomasia. Il contrappunto poi si fonda su prin­ conseguente sono ancora evidenti in certe cul­ Il canticchiare di un bambino per superare la Ritmo.
cipi di imitazione e parallelismo (1). ture Fon e Yoruba Africane. Successivamente, paura salta dal caos a un inizio di ordine nel Possiamo chiamare Arte questa emergenza?
già dal VI secolo A.C., con il declino del dispo­ caos... è stato necessario tracciare un cerchio Il Territorio sarebbe l’effetto dell’Arte, l’Artista il
Stereotipia e transe tismo orientale, compare la transe profetica, il attorno a un centro fragile e incerto, organizzare primo che Marca il Territorio?... La Proprietà è
Stereotipia individuale e stereotipia collettiva: profetismo ebraico, il menadismo greco delle uno spazio limitato... ora non c’è solo un centro innanzitutto Artistica perché il Marchio è Appro­
perché non diciamo abitualmente che un rito, baccanti e del culto di Dioniso e più tardi la tran- momentaneo ma uno spazio che tiene all’ester­ priativo... sono le Firme... ma non nel senso che
una ritualità, una liturgia, sono stereotipie? se araba, a partire dal misticismo dei Sufi. Alla no le forze del caos e che protegge le forze ger­ appartengono al soggetto, bensì nel senso che
Le stereotipie nell’improvvisazione possono es­ transe catartica dei baccanali succederà, nel minative di un’opera da compiere... ci si lancia, designano un Territorio prodotto da quel sogget­
sere considerate fenomeni di transe? Che cos’è Medioevo Cristiano, la transe satanica: Dioniso si rischia un’improvvisazione. Ma improvvisare è to... un dominio, una casa... è con la Dimora che
la transe? Riprendendo gli studi di Georges diventa il Diavolo. A partire dal XVII secolo, dai ri-unirsi al Mondo o confondersi con esso... una sorge l’ispirazione.
Messiaen ha ragione a dire
Lapassade (2) scopriamo che nell’XI secolo la primordi del Capitalismo, si verificano forme mi­ canzonetta canticchiata da un bambino è una che molti uccelli non sono solo virtuosi ma sono
transe significava la morte, il trapasso. Nel XIV ste considerate di isteria diabolica contagiosa, linea d’erranza fatta di boccoli, nodi, velocità, artisti e che lo sono per i loro canti territoriali (se
secolo acquisisce il significato legato all’etimo­ per esempio nelle Ossesse di Loudun, oppure movimenti, gesti e suoni ... è il ritornello. un ladro vuole occupare la sua dimora l’uccello
logia del transire, è il passaggio, il cambiamento nella caccia alle streghe iniziata dopo il Concilio Il caos è un buco nero e ci si sforza di fissare un canta meglio che può finché il ladro non se ne
da uno stato ad un altro, la transizione. Nel XIX di Trento (1545-1563). Quindi nel Novecento av­ punto fragile come centro, si organizza attorno va... ma se canta meglio di lui il proprietario gli
secolo compare la parola “trances” nel vocabo­ viene il passaggio dalla possessione alla psica­ a un punto una condotta, un’andatura, un por­ lascia il nido).
lario inglese. Nel 1891 nel vocabolario Robert nalisi: siamo all’isteria, che è una transe e non il tamento, più che una forma, calma e stabile, e il Il ritornello è il Ritmo e la Melodia Territorializzati
francese acquisisce il significato medianico, del contrario. Lo sciamano è diventato psicanalista. buco nero diventa casa nostra... Paul Klee ce ne perché sono divenuti espressivi e sono divenuti
medium spersonalizzato, legato da una parte ai Convivono tutt’oggi forme di transe di posses­ parla nella sua Cosmogonia, lui lo chiama “pun­ espressivi perché sono Territorializzanti.
movimenti dello spiritismo e dall’altra alla speri­ sione esorcista o adorcista. to grigio” ma solo per ragioni pittoriche.
mentazione terapeutica, che va dal magnetismo Con la crisi del sistema capitalistico riemerge Il ruolo del ritornello è territoriale, come il can­ I Cerchimballi (4)
di Mesmer fino alla pratica della provocazione l’esplosione della coscienza, il bisogno di libera­ to degli uccelli tanto amato da John Cage. Dal Già prima di nascere lo spazio è curvo e sen­
dell’ipnosi indotta, fino a Freud. Poi il termine zione degli individui e prendono piede la transe Caos nascono così i Luoghi (gli Ambiti) e i Rit­ tiamo i suoni liquidi come dentro una goccia
transe passa nelle mani degli etnologi, che nel bioenergetica, la liberazione dell’immaginario, mi.
Ogni Luogo vibra per la sua ripetizione pe­ d’acqua. Poi nasciamo, nella Madre Terra tonda
Novecento esploreranno in particolare i culti e i l’interesse per il potenziale umano. Gli attuali riodica
Ogni Luogo è codificato per la sua ripe­ e il sole e la luna, tondi, si inseguono girandoci
riti di possessione nelle Americhe, in Africa e in techno rave party continuano a raccontare que­ tizione periodica. intorno. Poi ci cantano le ninne nanne tonde, per
tutto il mondo, ma anche storicamente, dai riti sto bisogno e i fenomeni di transe individuale e Ma ogni Luogo è anche in costante transduzio­ cullarci meglio e farci dormire e sognare un ab­
dionisiaci alle forme di “possessione diabolica” collettiva che vi avvengono, sono un analizzato­ ne (transcodificazione), si disfa e si costituisce braccio tondo. Anche le stagioni si susseguono
in seguito all’Inquisizione e alla Controriforma. In re delle trasformazioni della società contempo­ nell’altro. I Luoghi sono aperti nel Caos che li nel loro ritmo circadiano. Poi se siamo fortuna­
Africa, invece, le forme di possessione, in ge­ ranea.
 minaccia di intrusione ma la risposta del Luogo ti siamo ancora piccoli e le nonne ci prendono
nerale, non sono “malefiche” in quanto, soprat­ Tornando alle stereotipie nell’improvvisazione e è il Ritmo. Il Ritmo è tra la notte e il giorno, tra sulle ginocchia e ci cantano il Tai Tai e il Duru
tutto nelle culture animiste, non si contrappone alla domanda che mi ero posto sulla relazione due Luoghi. Duru, perché così impariamo a ballare il tondo
radicalmente il Bene al Male. In ogni caso non che possono avere con la transe, penso che i I Luoghi scambiano fra di loro i loro codici ma un ancora prima di saper camminare dritti. Poi cer­
c’è equivalenza fra la transe e la possessione: ci fenomeni di transe sono considerati come stati caso di transduzione è il ragno: si direbbe che cano di insegnarci a quadrare il cerchio, non si

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Globalità Globalità
dei Linguaggi settembre 2013 n° 15 settembre 2013 n° 15 dei Linguaggi

ne. Se poi uno canticchia semplicemente una temente riesce a scaricare con una buona im­
melodia perché l’ha sentita da un passante per provvisazione il sovraccarico sensoriale, riesce a
strada e non riesce più a togliersela dalla testa, bloccare gli stimoli esterni concentrando la sua
allora la situazione è ancora più grave, si trat­ attenzione internamente al processo improvvi­
ta di ecolalia differita, che si ripropone anche a sativo. Vi sono poi teorie contrastanti in merito
distanza di tempo; molti improvvisatori soffrono al ruolo che le stereotipie nell’improvvisazione
di questa sindrome quando vanno a dormire e svolgono rispetto all’attenzione e all’apprendi­
mento. Personalmente credo, al contrario della
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continuano ad essere eccitati oltremodo a cau­
sa dell’ultimo entusiasmante set d’improvvisa­ maggior parte degli studiosi, che aiutino l’atten­
zione, un “bue” gli risuona in testa ed è causa zione e l’apprendimento, semplicemente non
di insonnia. Gli improvvisatori rischiano molto si vede, si sente. Infine, quando non riescono
anche perché sono molto evidenti le stereotipie ad auto- prodursele in maniera endogena, molti
posturali mentre suonano, posizioni senza alcun improvvisatori, nel tentare di ridurre o di stimola­
senso, oltre che smorfie veramente strane. Gli re le stereotipie nell’improvvisazione, più che di
sa bene il perché, ma a volte dopo si capisce farmaci fanno uso di sostanze, droghe leggere, dell’essere, una sintonizzazione temporale, rit­
improvvisatori soffrono quasi sempre di stereoti­
e allora preferiamo tornare a girare su noi stes­ vino. In generale gli improvvisatori tendono ad mica, energetica, si cerca precisione nei tempi
pia auto-stimolatoria, continuano a volte per ore
si per far girare il mondo fino a che non cadia­ essere soggetti antiproibizionisti ma il loro com­ di risposta, equilibrio fra la familiarità e la novità
a fare movimenti ripetitivi del proprio corpo con
mo a terra per il troppo emozionante capogiro. portamento compulsivo è piuttosto da collegare nella variazione, creatività, relazione empatica,
lo stesso oggetto che chiamano strumento e a
Poi impariamo a prenderci per mano in tanti e alle stereotipie nella pratica dell’improvvisazione. rapporti di fiducia, accoglienza, adattamento
volte potrebbero in tal senso rientrare appieno
facciamo il girotondo tutti insieme, chiudiamo il Soffrono quasi tutti di perseverazione linguistica, reciproco, ironia, gioia; la seduta o il set d’im­
nella tipologia dell’autismo. La cosa strana è che
cerchio e in quell’istante sentiamo, senza capire ripetono spesso frasi musicali alla ricerca di non provvisazione non sono mai strutturati in manie­
più sono ritenuti bravi e più sembra che provino
bene perché, che stiamo ballando sull’orlo di un si sa che cosa, senza scopo apparente e assu­ ra rigida ma fluiscono liberamente, si seguono le
piacere in tutta questa auto-stimolazione. Se poi
buco nero, tondo, fra la Terra in cui stiamo sal­ mendo una postura spesso contratta, come se proposte dei partecipanti, ci si orienta ispirando­
sono famosi, in scena, fissano le luci, agitano le
tando e il Mondo e questo ci eccita molto e non volessero battersi con la forza di gravità. Sono si reciprocamente, si fa ciò che piace e gratifica
mani, fanno gesti verso il pubblico muovendo le
si dimentica, anche se non si può spiegare bene abitudinari, hanno la tendenza a rinnovare ritual­ con una globalità che coinvolge tutti i sensi e
dita davanti agli occhi. Se gli altri suonano male,
cosa succede. Poi da grandi balliamo in coppia mente le esperienze acquisite ripetendole spes­ che può implicare tutti i mezzi a disposizione per
o se il fonico è scarso, si tappano le orecchie.
e cerchiamo un perno invisibile che ci permetta so nella cosiddetta pratica dell’improvvisazione, fare musica, anche e soprattutto in maniera non
Se c’è swing schioccano le dita e alcuni, mentre
di volteggiare in equilibrio in due. Se studiamo da soli, in due o in gruppi dalle più svariate di­ convenzionale, sempre valorizzando la qualità
improvvisano, emettono pure suoni con la voce
certe materie, magari scopriamo anche che il mensioni. del processo più che il valore estetico del risulta­
(per esempio Keith Jarret quando improvvisa col
tondo non c’è solo al nostro paese, ma un po’ Le pratiche musicoterapeutiche dovrebbero to finale; dopo una buona improvvisazione ci si
pianoforte è gravissimo, sarebbe proprio da ri­
in tutto il mondo, è un archetipo antropologico. fondarsi sull’improvvisazione empatica attorno sente toccati insieme. La sensibilità di un buon
coverare). Quasi tutti, ma soprattutto gli improv­
Se diventiamo saggi poi, magari re- impariamo alle stereotipie. Potremmo utilizzare per raccon­ improvvisatore emerge nelle sue stereotipie e
visatori neri, nei momenti più intensi dondolano
a ballare di nuovo anche da soli, in tondo, come tare la pratica dell’improvvisazione tutta una se­ trova la sua forza nella consapevolezza della sua
avanti e indietro o da un lato all’altro (famosa la
i Dervishi rotanti, o come gli Sciamani, che trac­ rie di termini che normalmente vengono utilizzati fragilità.
testa di Billie Holiday). I percussionisti, in parti­
ciano un cerchio attorno a loro stessi, per gioca­ per descrivere le pratiche della Musicoterapia L’improvvisazione è una forma di neotenia evo-
colare si strofinano con altri oggetti e pelli fino a
re a entrare e uscire attorno all’incantesimo del cosiddetta Umanistica5: la persona (che cerca lutiva onto-filogenetica perché sviluppa capacità
graffiarsi e a volte sanguinano (come per esem­
ritornello della vita. di improvvisare o che è disorientata o con dei di adattamento all’ambiente (sonoro e umano)
pio i tamburellisti del Sud Italia). I saxofonisti e
problemi) è al centro dell’attenzione, della con­ accettando l’incompiutezza dell’umanità.
più in generale tutti gli improvvisatori che usa­
Il musicoterapista e l’improvvisatore siderazione e della relazione; si cerca ove pos­
no strumenti a fiato, mettono continuamente in
Per Stereotipie si intendono azioni, atteggiamen­ sibile il dialogo sonoro e si tenta di dare senso a Dedicato a Georges Lapassade
bocca parti di oggetti che continuano a chiama­
ti e comportamenti caratterizzati da ripetizione comportamenti apparentemente insensati e alle
re strumenti e a volte li leccano (soprattutto le
monotona e rigida di movimenti di segmenti cor­ stereotipie, si praticano tattiche di sopravviven­
ance). In generale gli improvvisatori si annusano,
porei, di gesti o atti, frasi, senza alcuna appa­ za, arte di vivere, sapienza del corpo, compiaci­
fiutano le persone con cui suonano. NOTE
rente finalizzazione. Buona parte degli improv­ mento, principio del piacere, accomodamento,
Gli studiosi pensano che ci siano varie ragioni per 1 Santucci Pellegrino, L’improvvisazione nella musica, I e
visatori ne soffrono in maniera acuta. L’ecolalia, strategie di comunicazione, emergono messag­
cui un improvvisatore possa adottare comporta­ II, Bologna, Cappella Musicale S. Maria dei Servi, Bologna,
in particolare è un disturbo del linguaggio che gi dell’inconscio, si favorisce lo sblocco e libe­ 1982.

menti stereotipici. L’improvvisatore cerca stimoli
consiste nel ripetere involontariamente, come razione delle potenzialità della persona, la rela­
2 In particolare mi rifaccio qui all’introduzione del libro di
sensoriali proprio laddove è iposensibile, cerca Georges Lapassade, Dallo sciamano al raver, Urra, Milano,
un’eco, parole o frasi pronunciate da altre per­ zione si basa sull’ascolto empatico, sulla riso­
nelle stereotipie una sollecitazione del proprio si­ 1997
sone. Buona parte degli improvvisatori, se sco­ nanza, sulla convibrazione, sul gioco attorno alla
stema nervoso proprio dove difetta. La pratica 3 Breve selezione e traduzione che ho effettuato personal­
perti, rischierebbero un TSO immediato con dia­ frammentazione, sulla reciprocità, sul rispetto, si mente dal libro Mille Plateaux di Gilles Deleuze.
dell’improvvisazione rilascia beta-endorfine nel
gnosi di ecolalia acuta. Lo stesso rischio lo cor­ comunica con i suoni, col corpo e con le emo­ 4 Breve testo di presentazione che avevo scritto per un
corpo (sostanze oppiacee endogene) e procura­
rono i debuttanti che possono essere scambiati zioni, si cerca un tonos, una proporzione, un’ar­
laboratorio che dovevo fare il 12 aprile 2012 al “Bradipo,
no all’improvvisatore una forma di piacere. L’im­ Spazio per la cultura dell’infanzia” di Noemi Bermani.
per dei neonati, a cui è fortunatamente ancora monia possibile da condividere in quel momento
provvisatore si calma solo dopo che ha praticato 5 Mi riferisco qui soprattutto alla terminologia adottata da
concesso di apprendere i vocaboli per imitazio­ unico, una integrazione reciproca, una pienezza
le sue stereotipie nell’improvvisazione, eviden­ Mauro Scardovelli nella sua teoria del dialogo sonoro.

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Globalità Globalità
dei Linguaggi settembre 2013 n° 15 settembre 2013 n° 15 dei Linguaggi

Nicola Valentino * oppure disegno delle forme chiuse o


aperte, ciò accade quando ho biso­
Scarabografie gno di mantenere la presenza a me
stessa, di focalizzarmi. A me piace
Gli scarabocchi come risorsa creativa chiamarle forme appaganti”.

La cooperativa Sensibili alle foglie, attraverso Scarabografie che sorprendono e a volte inquieta­ Cogliendo questo suggerimento po­
l’Archivio di scritture scrizioni e arte irritata rac­ no la stessa persona che le ha tracciate. tremmo definire ‘forme appaganti’,
coglie da oltre venti anni opere pittoriche, ma­ Una dissociazione profonda, durante la quale una per la loro funzione di salvaguardia
noscritti, disegni ed ogni altra forma espressiva parte non sa bene cosa stia facendo l’altra, anche dell’integrità psicofisica della per­
prodotta in risposta al malessere che si genere se l’automatismo grafico dello scarabocchio ordi­ sona, tutte quelle forme elementari

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in diversi ambiti istituzionali (scuola, famiglia, nario sembra scaturire proprio da un’esigenza delle (scarabogrammi elementari) come
istituzioni del lavoro, case di cura, istituzioni nostre diverse identità di mettersi in comunicazione il cerchio, il quadrato, la spirale, il
psichiatriche e reclusive). tra di loro. punto, la linea, il sole radiato…. per
citarne solo alcune, che usiamo di
Raccogliendo queste forme espressive la coope­ Gli scarabocchi di Rosa 1 frequente.
rativa ha constatato come la creatività spontanea Due identità parlano frequentemente attra-
possa essere una potente risorsa umana. Ciò ha verso le scarabografie di Rosa, una si chiama La ricercatrice statunitense Rhoda Ascolto e apprendimento
generato una ulteriore ricerca, in atto da diversi Alias, l’altra Ariel: lo spirito dell’aria. Entrambe Kellogg ha analizzato più di un milione di scara­ Al di là di ciò che pensano i presidi e la gran par­
anni, che consiste nella raccolta e valorizzazio­ comparvero durante l’adolescenza, quando bocchi, metà dei quali realizzati da bambini sotto te degli insegnanti, lo scarabocchio aiuta la con­
ne sociale di quelle forme espressive considerate Rosa cominciava ad avere la netta sensazio- i sei anni. La Kellogg ha notato che ci sono degli centrazione, l’ascolto e l’apprendimento. Oltre alle
come “scarabocchi”, che vengono prodotte da ne d’essere invisibile. I compagni e le compa- scarabocchi fondamentali, delle tracce grafiche osservazioni fatte da noi raccogliendo scaraboc­
ogni persona negli stati di sovrappensiero, a scuo­ gne di scuola non la salutavano e neppure lei elementari, che ricorrono nei bambini, negli adulti di chi in scuole ed uffici, un esperimento condotto
la, in ufficio… al telefono e che vengono spesso faceva un passo in tal senso. Disconfermata varie culture e nelle raffigurazioni dell’arte rupestre. da ricercatori del reparto di scienze cognitive della
tracciate per aggirare la noia, per trovare una mag­ socialmente Rosa; Alias e Ariel conquistarono Ciò l’ha indotta a sostenere che ci sono meccani­ Cambridge University dimostra che scarabocchia­
giore concentrazione, o per lasciarsi andare ad una un loro spazio d’esistenza. smi neurologici innati che permettono di produrre re mentre si ascolta aiuta a ricordare i dettagli. Per
evasione salutare. In questi stati di sovrappensiero e percepire le costanti di forma degli scarabocchi. verificarlo gli scienziati inglesi hanno dato un bana­
la fantasia corre sregolata ed ogni persona senza Vediamo in queste scarabografie già alcune le compito ripetitivo, disegnare scarabocchi ad un
differenza di sesso cultura età, inventa mondi sim­ ricorrenze alcune ripetizioni di segni e simboli è forse ipotizzabile che le configurazioni identita­ gruppo di volontari che doveva contemporanea­
bolici attraverso i quali evadere e fantasticare. La attraverso cui Ariel comunica con Rosa ed in rie che affiorano attraverso gli scarabocchi, ricor­ mente ascoltare un noioso messaggio telefonico.
si potrebbe considerare come una forma d’arte tal modo conferma la sua esistenza. Questa rano, per esprimersi, ad un fondo autoappreso di Confrontando le capacità di ricordare il messaggio
“profana” e popolare, molto sviluppata nell’infanzia presenza scarabografica accompagna Rosa scarabogrammi elementari, segni elementari, che con un gruppo di ascolto che non era stato invitato
e nell’adolescenza, attraverso la quale è possibile anche da adulta, diventa ormai un personag- verrebbero poi organizzati in un orizzonte di senso a scarabocchiare. Si è scoperto che lo scaraboc­
comunicare superando differenze culturali e barrie­ gio del racconto di sé che Rosa ha costruito secondo l’ambiente culturale e l’esperienza per­ chio aumenta la memoria del 29%. Anche negli
re generazionali. Al contrario questi momenti di cre­ per crescere. sonale, ma che, in ogni caso, costituirebbero una USA quando hanno raccolto gli scarabocchi dei
atività vengono spesso vietati, riprovati o squalificati scrizione creativa diretta, non alfabetica, di compo­ giudici della corte suprema la grande maggioran­
ed i loro prodotti il più delle volte cestinati. Invece, Alcune funzioni positive dell’attività scarabografica nenti della nostra molteplicità identitaria sacrificate, za ha dichiarato che questa attitudine li aiutava ad
si scarabocchia un po’ tutti. Ovunque. In pubblico Solitamente lo scarabocchio si limita a sciogliere un messe da parte. ascoltare meglio.
e in privato. Su fogli delle agende. Sul margine dei grumo di tensione, a costruire il sentiero di un mo­ è come se, concentrandosi il complesso occhio-
libri. Sulla pelle del corpo. Sulle scarpe da tennis. mentaneo allontanamento, di una leggera assenza Le ricerche sull’emicrania del neurologo Oliver mano in una attività grafica, l’orecchio si libera ad
Sui pacchetti di sigarette. Sulle banconote. Nessun da una situazione penosa, non di rado, tuttavia, se Sacks aggiungono un’ulteriore suggestione. Le un’ascolto più attento,
materiale si salva dall’irruzione degli scarabocchi. lo viviamo in modo consapevole scopriamo che allucinazioni visive caratterizzanti l’aura emicranica
esso può svolgere una funzione integrativa, so­ propongono stelle, motivi reticolari e a scacchiera, Perché l’allestimento di un archivio di scarabo-
Gli scarabocchi come prodotto di una dissocia- prattutto nei momenti in cui una condizione afflittiva forme alveolari, poligonali, oppure complesse forme grafie.
zione identitaria può mettere in fuga, e disperdere lontano, ogni par­ arrotondate e a spirali. Forme analoghe, aggiunge Per istituire una autorizzazione sociale a non cesti­
A noi sembra che scarabocchiare sia una delle più te di noi stessi. Sacks, appaiono negli stati di addormentamento o nare questa forma di linguaggio, a cominciare at­
comuni e frequenti esperienze dissociative oltre ad nei fenomeni allucinatori di persone costrette alla traverso essa, a scambiarla. Un linguaggio grafico
essere una dimostrazione esemplare della nostra In ufficio... deprivazione sensoriale, come i carcerati. che è stato relegato nella pattumiera quindi nell’in­
molteplicità identitaria e della vastità espressiva di “Quando sono in ufficio ed il contesto è irrimedia­ Queste costanti di forma evidenziate da Oliver significante dalla scrittura alfabetica e dalle discipli­
ciascuno. Al telefono, a scuola, sul lavoro, duran­ bilmente noioso, osserva un’autrice della nostra Sacks in alcuni stati allucinatori sono le stesse che ne - dai saperi che la civiltà della scrittura ha reso
* Co-fondatore
della casa editrice te una qualche riunione, mentre una parte di noi è raccolta di scarabocchi, ricorro a due tipi di scara­ noi creiamo con gli scarabocchi. Sacks afferma che possibili.
e cooperativa assorbita nell’impegno di routine, un’altra identità bocchi ripetuti costantemente e che proliferano sul esse sono di vitale importanza perché necessarie al
“Sensibili alle s’impossessa del braccio e traccia i suoi suggestivi foglio: mi accade di scrivere sequenze numeriche cervello per conservare la sua organizzazione, ed 1
Il testo su riquadro è stato corredato, al 17° Conve-
foglie” grafismi. in ordine geometrico e questo mi aiuta ad isolarmi, alla persona per mantenere la sua integrità. gno GdL, da immagini che non ci è possibile riportare.

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Globalità Globalità
dei Linguaggi settembre 2013 n° 15 settembre 2013 n° 15 dei Linguaggi

Cesare Padovani * deriva dalle parole greche “stereos” (duro, solido, zio, e quindi tutto si ripete e quindi è segno
compatto) e “typos” (impronta, immagine, gruppo), di ordine (anche se un ordine noioso), allora

“Me l’aspettavo...” quindi “immagine rigida”, bloccata, dura da scalfire,


che si ritrova sempre bella e pronta da usare, con
varianti minime. Per esempio, c’è chi si fa la barba
Anassimandro avrebbe torto se riferito al Co-
smo, che non ha limiti nel suo perpetuo caos;
Dialogo tra le stereotipie del quotidiano mentre avrebbe ragione se riferito alla vita con
ogni mattina da anni canticchiando allo specchio lo tutti i suoi difetti, le ovvietà, le frasi bloccate, le
LUI. Ma guarda un po’ quel povero uccellino e il caos si stesso motivo, c’è chi stira e c’è chi sospira; c’è chi coazioni a ripetere, e i gesti scontati ma, tutto
in gabbia, è un’ora che salta da un bastoncino espande crede che il sole giri attorno alla terra e chi pensa sommato, “rassicuranti”, secondo te.
all’altro… Senza tregua: stesso identico tragitto, di conti- che dal Po in giù siano tutti mafiosi. Poi c’è anche
di qua e di là, di qua e di là. nuo, si fa chi ripete tra sé e sé parole insensate… e c’è chi LEI. Per me, è così. E già, paradossalmente, è
sempre più ripete ad un auricolare (che non si vede e quindi sempre meglio tenercele buone e aggrapparci
LEI. … e che dire di te, che da un’ora tamburelli caos… all’infinito. Se poi ti venisse voglia - nel tuo sembra che parli tra sé e sé) le stesse parole insen- a queste nostre stereotipie a breve raggio: solo
le dita sul tavolo con un ritmo sempre uguale, os­ piccolo - di arginare ciò che ti sembra insensato sate… Sono coazioni a ripetere, stereotipie queste, così ci salviamo, sopravviviamo al caos, alla dis­
sessivo: tatatàn, e tatatàn e tatatàn… anche tu, a e far un po’ di ordine, peggio che peggio perché a volte ingenue, a volte patetiche e a volte odiose... sipazione di cui parli…, non ti pare?
quanto pare, non cambi musica… ne accelereresti il caos. è come se tu volessi, fa’ … Tranne…
conto, imporre il tuo sistema di ordine a un formi- LUI. Non posso che darti ragione, perché anche
LUI. Sì, ma io lo faccio perché guardo e pen- caio. Certo, è possibile: blocchi il loro incessante per me è difficile trovare un senso per tutto, an- LUI. …tranne cosa?
so… Non lo faccio per disperazione, e non mi andirivieni perché magari vuoi far loro cambiar di che per modi insensati.
sento affatto in gabbia. è solo un gesto mec- pista: le formiche si disorienterebbero, perdereb- LEI. Tranne… quell’imbecille che, ogni notte ver­
canico, il mio. bero le coordinate, non manterrebbero più la fila LEI. Pure a me è difficile dare un senso a tutti i com­ so le tre, passa sotto casa nostra in BMV. Lo
indiana di andata e ritorno, e il disordine aumente- portamenti ripetitivi, spesso ossessivi, patologici stereo di quel tipo è insopportabile, con la mu­
LEI. Bella giustificazione! Vorrà dire che anche i rebbe fino al dissiparsi di tutto il formicaio… direi. Ci sono però patologie e patologie. Alcune sica tecno a tutto volume: tum-tum, tu-tu-tum,
pensieri che stai pensando sono monotoni: un comprensibili, come quella di Angelo, il figlio del­ tum-tum, tu-tu-tum, … senza una pausa, che
tatatàn, e tatatàn e tatatàn… ripetitivo, sempre LEI. … di’, ma oggi ti sei misurato la pressione? Fai la nostra sarta che, povero piccolo, quando entra dico, senza un barlume di entropia, anche cao­
uguale a se stesso come uno stereotipo. Uno dei discorsi deliranti… qualcuno in casa, inizia la sua cantilena “ga,ga… tica ma almeno si tirerebbe il fiato...
stereotipo scontato, direi. E si può sapere cosa ti ba,ba…” e non la finisce fino a che non diventa
passa per la crapa? LUI. Considero, mia cara, sono riflessioni le mie… rauco. Ma ce ne sono anche di quelle stupide e LUI …Ma ti rendi conto che a poco a poco, di
incomprensibili, come quel cretino a cavalcioni del questo passo, si va negando il pensiero? Pensa-
LUI. è un frammento della cosmogonia di LEI. è meglio che tu non rifletta troppo: riflet­ muretto del pub che per ore e ore ritma con il corpo re è mettere ordine all’esistenza, è dare un senso
Anassimandro: … e tutto ritorna là da dove ha tendo e riflettendoti potresti far la fine di Narci­ e con la voce, sai, quel nuovo tormentone estivo?: a tutto… per non precipitare nel buco nero del
avuto inizio. so che annega nella propria immagine, ti isoli e … bunga bunga tu, e bunga bunga io, e bunga caos… L’entropia ci sta a due passi e ci soffia sul
non ascolti più le routine del quotidiano, scappi bunga qua, e bunga bunga là… collo se non si reagisce, se non ci si ribella ponen-
LEI. Bella trovata. Quindi, secondo voi, per te e il tuo via… A proposito del susseguirsi dei giorni sem­ A me sembra, però, ci siano delle grosse differen­ do la mente a controllare tutto, ad imporsi come
amico Anassimandro, non ci sarebbe via di scam­ pre uguali, ti ricordi la Mondaini in quella scena di ze: mentre con la patologia di Angelo puoi sperare categoria assoluta: come il noumeno kantiano.
po?: un continuo susseguirsi di gesti, salti, parole Casa Vianello? Anch’io allora ti dico: …che noia, di dialogare, perché con pazienza mimandolo ne
e pensieri senza scopo, senza via d’uscita, senza che barba, che barba, che noia, che barba… è dilati il codice, cerchi di modificargli il ritmo, e am­ LEI. Cosa?: il noumeno kantiano? Secondo me,
evoluzione… Ma che palle! Siete dei catastrofici. più d’un’ora che sto stirando, e avanti e indietro morbidisci insomma quel suo stereotipo; con le pa­ tu vivi solo con la testa e la separi talmente dal tuo
con il ferro da stiro, e avanti e indietro, sempre tologie culturali, con gli stereotipi di moda, invece, corpo, tanto da… relegarlo in cantina, anzi - credo
LUI. Siamo realisti, cara mia: noi ci illudiamo di lo stesso su e giù, uffah!… Se non è questa una è come graffiare il granito, non ci cavi un ragno dal - da negarlo… Non vorrei spararla troppo grossa,
variare ogni giorno la nostra vita, e forse in parte stereotipia, e in più una di quelle coatte! … Avan- buco… sembrano immortali. ma immagino che se tu ponessi maggior atten­
è vero che le diamo delle sferzate di senso, ma ti e indrè, avanti e indrè, che bel divertimento, zione al tuo corpo ne proveresti paura, appunto
se pensiamo l’esistenza in ordine di millenni, che avanti e indrè avanti e indrè la vita è tutta qua… LUI. è proprio vero. Purtroppo. perché le tue categorie mentali avvertirebbero la
dico, di milioni d’anni all’interno del cosmo, noi perdita del loro controllo. Scendi giù dal tuo cielo
non facciamo altro che rientrare nel suo sistema … [PAUSA]… LEI. … eh ma, tutto sommato, pure questo è vita, e tocca terra con i piedi, perché, caro capoccione,
chiuso, nel suo circolo insensato, immergendo- caro mio. Svegliati! E’ il nostro modo d’essere, il no­ è comunque più libero il corpo della mente, se ci
ci nell’immensa brodaglia del suo caos, all’infi- ... Ma in fondo non è tutto barba e noia. Anche il stro vocabolario ristretto di parole, gesti e pensieri pensi... Agire solo di testa, può anche voler dire
nito… tra dissipazione e noia, proprio come se gioco, se ci pensi, è un ripetere di formule diver­ con cui dobbiamo fare i conti. E convivere, per me, essere selettivi, calcolatori, e non saper abbando­
pure noi fossimo prigionieri della sua entropia... tenti, più divertenti certo dello stirare o del tuo tam­ è calarsi nel quotidiano, dove non facciamo altro narsi al flusso delle cose…
burellare, eppure il gioco è un intreccio di stereotipi che ripeterci con quello che abbiamo sottomano, Mi salta davanti un’immagine che ti farà sorridere…
LEI. …entro che? che si rincorrono, come nella vita… come volessimo rassicurarci…. la vita è bella, caro
Stereotipia, stereotipia... Il mio vecchio professore mio, è bella così com’è… LUI. Dilla, dilla pure, sono curioso…
LUI. Entropia... è la seconda legge della termo- del liceo, ah lui sì che era bravo!, mi ha chiarito, sai,
* Artista, filosofo e dinamica: in parole povere è un disordine pro- che cos’è la stereotipia. Ancora mi ricordo qualco­ LUI. … ma allora, allora Anassimandro, nel LEI. Nel pensare quanto la tua mente si separi con­
psicopedagogista gressivo e senza tregua, perché tutto è caotico, sa di quello che mi diceva. Dunque: “stereotipo” dire che tutto ritorna là da dove ha avuto ini- tinuamente dal tuo corpo, rivedo la scena finale del

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Globalità Globalità
dei Linguaggi settembre 2013 n° 15 settembre 2013 n° 15 dei Linguaggi

Pinocchio di Benigni, quando il burattino, divenu­ seguirsi di ritmi, di cadenze che tornano e che
to bambino modello, entra obbediente a scuola, ritornano: il respiro, il battito del cuore, il passo, il RICERCHE ED ESPERIENZE
mentre la sua ombra si stacca e scivola via lungo il piede… e perfino i sogni si ripetono.
In questa rubrica riportiamo esperienze e interventi di MusicArTerapeuti nellaGdL,
muro verso i suoi sogni.
è un po’ la stessa scena: tu lasci che il tuo corpo LUI. Forse, forse solo la poesia ha il privilegio
raggruppati per ambiti di competenza:
se la sbrighi da solo, che si adegui alle stereoti­ di questa felice eccezione, perché solo lei ti ambito pediatrico e psico-pedagogico: “Dal grembo materno al grembo sociale”;
pie standard, che entri alla scuola del quotidiano cattura quando cantano le ripetizioni (penso a ambito artistico-espressivo: “Comunicazione ed espressione”;
ad acquisire altre topiche, e te ne stacchi e non ti Iacopone da Todi [Figlio bianco e vermiglio, fi- ambito terapeutico: “Dal curare all’aver cura”.
curi più di lui, mentre scivoli via e vivi totalmente glio del mio consiglio, figlio a che n’appiglio?…]; Per eventuali approfondimenti si rimanda al sito www.centrogdl.org
preso dal fantasma dei tuoi pensieri, illudendo­ a Prévert [… due e due quattro, quattro e quat-
ti di essere libero, un anarchico vagabondo nel tro otto, otto e otto…]; a Pascoli [O cavallina, DAL GREMBO MATERNO AL GREMBO SOCIALE
tuo caos universale… Un sognatore, insomma. cavallina storna]…), perché ti riconosci in quei
Eppure anche i sogni hanno i loro cliché: chiedilo ritorni attesi, li aspetti quasi… Come la musi-
Paola *
un po’ a quel altro tuo amico Sigmund… ca: puoi trovare, nei suoi temi e nei suoi anda-
menti, quelle ventate fresche di suono che ti Ascoltate le mamme
LUI. Sognatore io? Il guazzabuglio anarchico investono…
non si trova nel pensiero, piuttosto lo si trova In occasione della festa della Mam­
tra le stereotipie del quotidiano, che sono un LEI. … e allora? … allora dovresti renderti conto ma la NAA, associazione americana
labirinto di condizionamenti, di luoghi comuni, di quanto nella vita ci sia di bello… sull’autismo, ha lanciato una cam­
pagna che dice “Smettetela di ac­
di ecolalie che accantonano il libero arbitrio, e
cusare le mamme. Ascoltatele!”.
soprattutto sono moti dell’animo intrisi di do- … [SILENZIO]…
Niente di più adatto, in realtà. Da quan­
ver essere, di necessità… do mi sono ritrovata catapultata nella
LUI. … Ma tu, mi ami? dimensione autismo, la mancata con­
LEI. Aspetta, aspetta: chi è, già, che parlava di siderazione nei miei riguardi è stata una
necessità e di libertà ? LEI. Eh, santo cielo, così a bruciapelo. E poi che degli atteggiamenti che ho trovato più
c’entra con ciò che stiamo discutendo? Dopo irritanti. Sentirsi dire dall’esperto di tur­
LUI. è ancora lui: Anassimandro: nella neces- quarant’anni di matrimonio cosa dovrei rispon­ no, seduto dietro la sua comoda scriva­
sità che le cose siano come sono, sta la nostra derti?… Certo che ti amo. Ma va: se non sono nia: “Signora, a ognuno il suo mestiere,
libertà. Ma che c’entra? due stereotipi questi, ci manca poco… Altroché i lei faccia la mamma” o leggerlo nei suoi
occhi è all’inizio umiliante. Successiva­
formicai, questa sì che è una di quelle domande,
mente, quando le tue “competenze” persona che amiamo di più al mondo: nostro figlio.
LEI. Che c’entra?… La ricchezza della nostra e risposte, radicate nella memoria arcaica della
sono aumentate grazie a nottate intere passate a stu­ E se ora non ci indicano più (almeno, non in
vita è tutta qua: mi sembra di capire che la no­ nostra razza umana… Chissà quanti miliardi di diare la materia, esplorandone tutte le possibili sfac­ teoria) come la causa della malattia dei no­
stra strada da percorrere è quella che è, e non volte sono state ripetute... cettature, e sai di essere probabilmente più esperta stri figli, ci intimano di fare “solo le mamme”.
certo un’altra idealizzata, priva di stereotipi. E … Eccoti qua, piuttosto, la tua camicia stirata, del tuo interlocutore, diventa pressoché intollerabile. Proprio in questi giorni, strana coincidenza, è sta­
perché mai? E’ tutto un modulo che si ripete, da su su, indossala, che fra un’ora dovrai essere Ma il mestiere di diplomatica rientra tra quelli previsti to pubblicato uno studio  scientifico che indica
quando si nasce (ohèh! ohèh!) a quando s’im­ a Riccione per le tue sparate filosofiche sulle per le Mamme Autismo; per cui inghiotti, e non replichi. un aumento percentuale di disturbi mentali in noi,
para (ripetete con me, bambini!), fino a quando stereotipie, sulle entropie, e sulle formiche che Se noi, Mamme Autismo, oltre al mestiere di mam­ le Mamme Autismo. Finita l’era delle mamme fri­
ci si esprime in vari modi: nei balbettii, nel teatro, perdono la bussola… Io me ne sto a casa, e mi ma ne esercitiamo qualche altra decina è solo per gorifero (sempre in teoria) ecco trovato il modo
nella musica, nell’arte persino, e così pure in tut­ leggo qualcosa in santa pace… necessità. Necessità che si è fatta evidente quando di far cadere la colpa su di noi: siamo pazze!
per tuo figlio nessuno ti propone qualcosa di utile, Ecco quindi spiegati i nostri comportamenti: siamo
te quelle stereotipie che ci turbano e altre che ci
di logico, qualcosa che convinca la tua intelligenza pazze perché ci dedichiamo completamente ai trat­
disturbano. E’ così. LUI. … e si può sapere che stai leggendo di
con una seppur minima plausibilità. Mentre tu, cer­ tamenti riabilitativi comportamentali, stravolgendo la
… Ma, razzolando e inciampando in tutte queste bello? cando disperatamente qualsiasi indizio, hai trovato nostra vita e quella di tutta la famiglia per adattarla
impronte ripetute, appunto, è qui, e solo qui, che altre Mamme Autismo che ci sono passate prima ai ritmi necessari, perché facciamo seguire ai nostri
trova spazio la nostra fragilissima libertà… LEI. Che sto leggendo di bello? Indovina… di te, e che ti parlano di scienza, metodologie, in­ figli una dieta senza glutine e caseina, perché ini­
… L’opera d’arte nell’epoca della sua riprodu- terventi, problematiche fisiche presenti e possibilità ziamo trattamenti come la chelazione o gli antivirali,
LUI. Potresti persino aver ragione, ma solo in cibilità tecnica di Walter Benjamin: attualissimo, di intervento. Allora capisci che se vorrai aiutare tuo perché siamo pronte a partire per qualunque desti­
parte, perché i luoghi comuni, le frasi fatte, le mio caro!, attualissimo. figlio, se vorrai salvarlo, devi agire. E diversamen­ nazione dove ci siano medici esperti che credono
parole logore, i bla-bla-bla mi hanno sempre E... sbrigati a Riccione, non chiacchierare trop­ te da qualunque altra patologia non puoi affidarti a che l’autismo sia trattabile e accettano di aiutare tuo
dato fastidio, tanto da cancellarli e sostituirli po, torna presto: è sabato, e stasera la facciamo un esperto e seguire tranquillamente le sue diretti­ figlio, perché scegliamo di non continuare le vacci­
ve, semplicemente perchè questo esperto non c’è. nazioni che hanno causato una evidente regres­
perfino quando correggevo le tesi di laurea. noi una variante alle entropie.
Ecco che allora noi Mamme Autismo diventiamo ri­ sione dei nostri figli, o smettiamo di usare sostan­
… Si va al cinema!… a rivedere… Zelig di Woody
cercatrici, biologhe, terapiste, nutrizioniste e molto ze chimiche per la casa e per la cura di noi stessi,
LEI. … e magari rimpiazzandoli con altri che, Allen. altro ancora. Vietato essere stanche o affaticate, ab­ perché abbiamo la speranza di guarire i nostri figli.
a parer tuo, non erano stereotipi, e invece… biamo una missione e quella missione è di salvare la Quante volte mi hanno dato della pazza per tutto questo...
L’esercizio del vivere, dovresti saperlo, è un sus­ LUI. … me l’aspettavo.

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Globalità Globalità
dei Linguaggi settembre 2013 n° 15 settembre 2013 n° 15 dei Linguaggi

Eppure forse in fondo non siamo poi così paz­ stesso esperto che tempo fa mi compativa, guardan­ distribuisce, porta o dispone la lana, chi arrotola su La lana cardata viene divisa in strati leggeri ed evane­
ze, se in seguito al nostro impegno vediamo i no­ do incredulo mio figlio che a suo parere “non presen­ stuoie con le mani e con i piedi accompagnati da scenti che vengono disposti l’uno sull’altro incrociati,
stri bambini rifiorire, vediamo che i dolori intestinali ta più alcun problema di relazione e comportamento”, canti e suoni come in una danza rituale. secondo il senso di cardatura, come a formare una tes­
si calmano, che il sonno ritorna regolare, l’alimen­ mi ha lasciato intendere che non solo non mi consi­ situra, poi con acqua calda saponata e movimento,
tazione non è più selettiva, le stereotipie scom­ dera più pazza, ma nutre grande ammirazione per i Spesso il feltro assumeva un significato emblemati­ pian piano si trasforma sotto le nostre mani acquisendo
paiono, l’umore diventa allegro, le crisi di rab­ risultati ottenuti e per tutto quello che abbiamo fatto. co, di feltro era il tappeto su cui avveniva l’incorona­ caratteristiche di compattezza, forza, robustezza e im­
bia sono solo un ricordo, il linguaggio fiorisce... Io però non mi sento affatto una persona da ammi­ zione degli imperatori cinesi, nelle cerimonie nuziali la permeabilità, questa metamorfosi è come l’aggregarsi
Mio figlio oggi ha 10 anni e siamo stati fortunati abba­ rare. Ho fatto solo il mio lavoro... il lavoro di noi, le sposa prendeva posto su un feltro bianco, in feltro dell’energia in materia e ci porta a rivivere simbolica­
stanza da trarre giovamento dai trattamenti scelti da Mamme Autismo. erano i simulacri degli dei presso la popolazioni tarta­ mente le memorie prenatali, l’acqua calda è il liquido
una pazza Mamma Autismo. E per la prima volta lo * mamma di GM, 10 anni re, in feltro bianco con decorazioni coloratissime era amniotico in cui ognuno ha vissuto nel periodo di gesta­
la coperta che accoglieva il neonato presso i Turchi. zione, il sapone è il placet/ placenta a cui sempre incon­
L’uso del feltro si è diffuso dai popoli asiatici, ai Greci sciamente ritorniamo quando incontriamo qualcosa di
COMUNICAZIONE ED ESPRESSIONE e ai Romani che a loro volta lo utilizzarono per cal­
zature, cappelli e ar­
liscio e morbido, il movimento è il ritmo del pulsare della
vita, la materia in
mature. trasformazione è
Marité Bortoletto * dente dal caftano al loden, accompagna l’uomo dalla Nella seconda guerra come il nostro es­
Il feltro: nascita alla tomba, è abito per i poveri e per i ricchi.
può essere manto regale o saio francescano, ancora
mondiale i cosacchi
vestivano ancora divi­
sere che man mano
si plasma e prende
una metamorfosi di lana oggi pare insostituibile come il pane, come il latte. se in feltro e i soldati corpo.
Già altre volte ho scritto sulla rivista di esperienze “di dell’Armata Rossa si
lana” nella GDL, dagli eventi di Art-Ribel alla biennale di La lana, dono di animali mansueti, le pecore, mantiene proteggevano dal gelo Ricordo che Joseph
Venezia, per il primo numero on-line mi piace riprendere qualità di energia e calore e il calore è il principio evolutivo con i vàlenki, stivali in Beuys, uno dei più
questo tema raccontando in maniera più approfondita necessario alla vita dell’uomo e al suo sviluppo. feltro molto grosso emblematici e signi­
dal punto di vista della MusiCArTerapia nella GDL la mia che dimostrarono ficativi personaggi
prima esperienza, e il significato delle esperienze che via La lana è una fibra complessa, fine, riccia, elastica, la qualità ben superiori dell’arte del secon­
via sono riuscita a realizzare con persone disabili anche sua superficie è costituita da minuscole scaglie sovrap­ agli scarponi in cuoio do dopoguerra le­
molto gravi che mi hanno permesso di fare percorsi di poste che si aprono in presenza di calore e umidità, è degli avversari. gato fortemente alla
trasformazione particolari e inimmaginabili. capace di assorbire vapore acqueo fino a un terzo del natura, ebbe proprio
suo peso, proprio queste caratteristiche come vedremo Anche nella nostra con il feltro un’espe­
Prendendo sempre come punto centrale il dialogo più avanti, insieme al calore e al movimento permettono tradizione pastorizia rienza di rinascita:
UOMO NATURA seguiamo il percorso dell’uomo che alle fibre di aggregarsi e quindi la trasformazione in feltro. alpina e appenninica dopo essere stato
prima cacciatore, poi allevatore, coltivatore diventando troviamo il feltro con abbattuto con il suo
stanziale diventa tessitore, dal beccuccio degli uccelli L’uomo ha iniziato a trasformare la lana prima in fel­ le sue caratteristiche aereo durante la
che costruiscono il nido copia il fuso, lo strumento per tro e poi in filo fin dall’età del bronzo; se la procurava di calore, robustezza, guerra, in Crimea,
filare la lana delle sue pecore e le fibre vegetali, sempre strappandola o spazzolandola dagli animali duran­ impermeabilità, ed è rimase gravemente
dagli uccelli e dall’osservazione di trame e orditi naturali te il periodo della muta, l’età del ferro, permetterà la proprio grazie ad un ferito e fu salvato da
quali le foglie e cortecce impara a comporre tessiture . tosa degli animali, di conseguenza la sparizione del­ ritorno a queste tradizioni che ci stiamo riavvicinando alla una tribù di Tartari che lo avvolsero, unto di grasso, pro­
la muta della lana e la raccolta dell’insieme del vello. tecnica dell’infeltrimento. prio nel feltro; nelle sue opere spesso utilizzerà questo
Ma senza arrivare alla tessitura vera e propria ci fermere­ Mi piace immaginare che il primo feltro sia stato una gra­ Ovviamente non dimentichiamo che esiste il feltro di materiale riconoscendogli qualità di energia, calore, pos­
mo al feltro che ne è una forma primordiale che in natura dita sorpresa che l’uomo si è trovato sotto i piedi forma­ tipo industriale che viene ampiamente usato per fare sibilità di protezione e isolamento, simbolo della forza
a volte avviene in maniera spontanea, fibre naturali, quali to dalla lana perduta dalle pecore che ricoverava nella cappelli, pantofole ecc. ma a noi interessa la realiz­ che l’effetto dell’aggregazione può sviluppare.
lana, capelli, parti vegetali sottoposte a movimento conti­ caverna, dal calore e dall’umidità che si formava e dal zazione partendo dal fiocco di lana perché ricca di
nuo si uniscono fino a formare un corpo unico, quando ne calpestio degli animali. significati simbolici e archetipici. è passato del tempo dopo questa mio primo approc­
parlo porto ad esempio il pelo degli animali che si arruffa cio al feltro prima che io trovassi una modalità per
in alcune parti del corpo, i capelli che formano i dreads, La tecnica del feltro è rimasta pressoché invariata nel La mia prima esperienza con il feltro è stata coinvolgente fare sperimentare anche a persone disabili questa
le palle di poseidonia che troviamo sulla spiaggia, formate tempo, si possono far risalire le sue origini nell’Asia in ogni senso, è stata per me un esperienza globale e entusiasmante esperienza, c’erano alcuni passaggi
dal ritmo continuo dell’onda, i nidi degli uccelli formati da Centrale dove popoli nomadi si proteggevano dal sinestesica, toccare e distribuire i fiocchi di lana, bagnarla che mi parevano un po’ delicati come la stesura degli
pagliuzze e diversi materiali messi insieme da infaticabili freddo con manufatti in feltro coperte, tappeti, stivali, con acqua calda e sapone, massaggiarla con energia, strati, altri addirittura, rischiosi come l’utilizzo dell’ac­
movimenti del becco,fino a formare una struttura unica. la loro stessa casa, la yurta era una tenda circolare di sentire la materia prendere forma e trasformarsi, mi ha qua calda, ma via via le soluzioni sono emerse.
feltro, un vero e proprio grembo che veniva trasporta­ dato sensazioni che mi riportavano alle memorie prena­
Ci serviamo della lana che è quella che ha le caratte­ ta facilmente a dorso d’asino o di cammello, soltanto tali, quelle memorie che ci appartengono per aver vissuto La metamorfosi del feltro permette di ripercorrere un
ristiche più idonee alla formazione del feltro in quanto la porta era di legno e decorata con colori molto viva­ per nove mesi in un grembo materno anche se possia­ vissuto psico-corporeo, spesso traumatico facendo
tale, ed è proprio la lana in questo caso che tiene ci, al suo interno a terra e alle pareti erano tappeti in mo non esserne coscienti. riemergere memorie associative inconsce, permet­
aperto il dialogo uomo-natura. feltro dal significato apotropaico. tendo di rielaborarle in maniera positiva secondo una
La yurta è ancora oggi utilizzata dai popoli afgani, Prima di essere trasformata in feltro la lana viene sot­ soggettiva capacità di sentire.
La lana ha dunque una storia lunga come quella siberiani e mongoli, la sua manifattura è un lavoro co­ toposta a cardatura, cioè lavata, pettinata, prepara­ Lasciare delle tracce e il conseguente compiacimen­
* MusicArTerapeuta dell’uomo, utilizzata fin dalla preistoria è presente nel rale in cui sono coinvolti tutti gli abitanti del villaggio ta in lunghe falde di circa un metro di larghezza, nei to che ne deriva ha una valenza non solo consolato­
nella GdL e mito, dal vello d’oro di Giasone al filo di Arianna alla dai bambini agli anziani ognuno svolge un compito colori originari delle pecore e cioè bianca, marrone, ria, ma soprattutto comunicativa attraverso il linguag­
Docente UPMAT tela di Penelope, il suo uso accomuna Oriente e Occi­ secondo le sue possibilità, chi scalda l’acqua, chi nera, e relative sfumature. gio delle arti che ne permette una trasposizione in

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Globalità Globalità
dei Linguaggi settembre 2013 n° 15 settembre 2013 n° 15 dei Linguaggi

senso estetico e centrico pulsante), aiutiamo con avvolgimenti e carezze


simbolico. chi ha maggiore difficoltà ad abbandonarsi, pian piano DAL CURARE ALL’AVER CURA
Attraverso le trac­ anche chi è più agitato raggiunge un piacevole stato
ce espressive è di benessere e si lascia cullare in lenti dondolamenti ( Maurizio Di Gennaro * e Giulia Biancardi **
possibile trasporre secondo stile prenatale, dondolante).
nell’attività creativa Integrazione a Cercola (Na)
le proprie emozioni La lana viene preparata in leggeri strati sovrapposti
percepite sinestesi­ sopra cui poniamo in libertà fiocchi di lana colorata la­ Sono ormai tre anni che è aperto a Cercola, in pro­
camente. sciando la nostra traccia espressiva. vincia di Napoli, il Centro Diurno per la socializzazio­
Gli strati inizialmente sono disposti fra due fogli di pla­ ne e l’integrazione nella Globalità dei Linguaggi
La sfida è stata stica a bolle (per imballaggi) che producono un leggero (CDinGdL), la cui mission fondamentale è l’inclusione
fare una esperienza massaggio e mantengono insieme le fibre nella prima sociale e l’integrazione delle persone con handicap
in cui tutti gli ospiti fase finché non iniziano a saldarsi insieme. lievi, medio-gravi e gravi.
del centro disabili C’è da fare per tutti, si scalda l’acqua, in piccole È un servizio di rilievo pubblico finanziato dal
in cui lavoravo po­ quantità nel microonde per evitare rischi inutili, in que­ Comune di Cercola attraverso l’Ufficio di Piano
tessero partecipa­ sta, con scopini di saggina viene sciolto il sapone di Sociale di Zona Ambito Napoli 10. Nel CDinGdL gli
re, ovviamente con Marsiglia, quindi si spruzza l’acqua calda sulla lana, spazi sono organizzati in Atelier delle Materie,
tempi e modalità diverse, superando il concetto di gra­ il calore e l’energia si trasmettono al gruppo di lavo­ Atelier del Corpo, Aula Multimediale e Musicale,
vità dell’handicap, il lavoro di gruppo avrebbe permesso ro, sul materiale ricoperto di schiuma le mani parlano ambienti per gli incontri individuali e l’area ammini­ Anche nel 2012 la comunità del CDinGdL ha parte­
di mettere in campo diverse capacità e competenze, muovendosi nella materia, massaggiano e plasmano, strativo-progettuale. cipato per la terza volta con produzioni artistiche
ma anche di accogliere una varietà di manifestazioni creando in flussi continui, segni e disegni armoniosi Le attività laboratoriali in corso sono il Laboratorio di inedite alla rassegna nazionale “DiversabilArte” svol­
che sarebbe diventata ricchezza creativa. (terzo stile, melodico) che appaiono e scompaiono, MusicArTerapia nella GdL, Lab. di Produzione dei tasi nel Chiostro di S. Francesco a Sorrento.
Il gruppo era piuttosto etero­ tracce uniche e irripetibili in cui chi è an­ Linguaggi Visivi (audiovisivi e fotografia) nella GdL, Commovente è stato il progetto “Dal Grembo
geneo quindi non sempre facile sioso ha modo di lasciarsi andare in uno Lab. PsicoSensoMotorio, Lab. di Informatica, Lab. di Materno al Grembo Sociale”, rivolto ai familiari degli
da gestire e richiedeva da parte stato di benessere, la materia scivolosa Filosofia e MultiCulturalità nella GdL, Lab. di utenti del CDinGdL.
degli educatori la disponibilità a impedisce scatti e irrigidimenti, le mani in­ Giornalismo, Lab. di Canto Corale e Musica d’Insie­ Attualmente gli utenti sono 27. L’équipe socio-pedago­
mettersi in gioco al fine di far contrano altre mani, cercando e trovando me nella GdL, Lab. Teatrale. Da esse emergono gica accoglie la persona con handicap e – a seguito di
emergere i potenziali umani. un proprio spazio sul lavoro, e uno stesso produzioni artistiche e di AnimAzione, che materiano un iniziale periodo più o meno lungo di osservazione e
Nel lavoro di gruppo anche un ritmo, in sincronia, con la voce ci divertia­ eventi e performances pubbliche in varie occasioni e raccolta dati – traccia un Progetto-Persona, sempre
solo gesto se valorizzato può mo ad amplificare i suoni che si creano. contesti: convegni e festival, eventi teatrali e musica­ pronto ad essere modificato così come prevede la prati­
diventare significativo e dare Il lavoro viene arrotolato su sé stesso li, performances multimediali, installazioni audiovisive ca della programmazione dinamica nella GdL.
la possibilità di essere ricono­ (quarto stile roteante), strizzato dall’acqua e corporee, feste di strada e mostre itineranti.
* Coordinatore generale del Centro Diurno nella Globalità dei
sciuti e accettati con la propria in eccesso, riaperto, rimesso in forma pic­ Oltre agli spettacoli teatrali realizzati nel Teatro Linguaggi di Cercola e MusicArTerapeuta nella GdL
individualità, il gruppo trasmette chiettandolo, ribagnato rollato e strizzato Comunale di Cercola, sono stati realizzati tre ** Coordinatrice Area Socio-Pedagogica del Centro Diurno
energia e coraggio, permette di in ogni lato (quinto stile ritmico staccato). album musicali (Campioni di Vita, La Cura, Il Diritto nella Globalità dei Linguaggi di Cercola
uscire dall’isolamento e di sco­ Per strizzare e dare movimento oltre alle di Esistere) e cortometraggi realizzati con la colla­ e MusicArTerapeuta nella GdL
prire che insieme si può ri-uscire mani, laddove ci siano degli impedimenti borazione e la partecipazio­
anche in imprese impensabili. o ci sia bisogno di maggior forza, possia­ ne integrata di volontari,
mo usare anche i piedi e le carrozzine, familiari, allievi/e delle scuo­ Nelle immagini,
Tutto questo verrà meglio compreso nel racconto mettendo in atto il principio di vicarietà. le primarie e secondarie del alcuni momenti
dell’esperienza. La metamorfosi del feltro si sta compiendo, il lavoro territorio, nonché di musici­ deille attività
sta prendendo corpo immaginiamo fra la schiuma e sti e cantanti. organizzate dal
Prima di iniziare a lavorare la lana, la accarezziamo, sen­ l’operosità frenetica delle mani come potrà essere il Inoltre, si svolge un servizio di Centro Diurno per
tiamo sulle mani la liscia untuosità della lanolina, la av­ risultato finale del lavoro (sesto stile Imago-azione), in orientamento al lavoro. In que­ l’integrazione e la
vertiamo nel suo peso fisico, la sentiamo nel suo aspet­ verità mentre lavoriamo a dare l’assetto finale siamo sto periodo, è ancora in corso socializzazione
to olfattivo, come ancora increduli e dubbiosi che il risultato ci sia real­ la rassegna “I colori della poe­ nella GdL di
elemento vitale mente. sia”: nel corso degli incontri Cercola.
con gli autori di testi poetici 1 2
dopo averla stretta è solo dopo l’ultimo risciacquo che accogliamo con
fra le mani la ve­ l’emozione di una nascita, la ri-uscita del nostro lavoro editi gli utenti del CDinGdL si (1 e 2) Laboratorio
diamo riprendere il scandendo su di esso con le mani e, perché no, con i cimentano nella lettura poetica di panificazione
suo volume. Ce ne piedi un ritmo liberatorio sempre più veloce e sonoro e nell’esposizione delle com­ (3) Laboratorio
facciamo dei man­ (settimo stile catartico). posizioni grafico-cromatiche Arti Visive
telli e ci avvolgiamo realizzate durante le attività del (4) L’intervento del
come in un grem­ Il nostro primo lavoro è completato, magicamente Lab. di MAT in GdL ed ispirate musicista e
bo caldo e morbi­ da gesti affidati al caso emergono segni e figure, il ai testi poetici letti in pubblico. cantautore
do, abbassiamo le Caos diventa il nostro emblema in cui siamo rappre­ Sono stati presentati testi poe­ Enzo Avitabile.
luci, riviviamo l’an­ sentati in assenza di gravità, imprigionati e rassicurati tici di Maria Rosaria Malapena, In alto: Visita alla
nidamento prima­ al tempo stesso dalla presenza degli altri, ma liberi di Pasquale Amoroso e Nunzio Cittò della Scienza
rio (primo stile con­ esprimere la nostra individualità. Marotta. 3 4 di Napoli.

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Globalità Globalità
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VOCABOLARIO INFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONE
Tatto - Il tatto è il senso movimento: l’arte del tatto. L’arte del tatto sembra a Questa rubrica ha lo scopo di informare i lettori sulla diffusione territoriale della GdL, sulle iniziative

“T”
primario di comunica­ Marinetti una via favorevole a trasmissione continua promozionali e sugli eventi formativi, sui nuovi diplomi e quant’altro possa interessare gli studenti, i
zione, legato ai processi del pensiero. Un programma estetico che prevede ricercatori e gli operatori impegnati nei diversi ambiti della Disciplina.
di accomodamento–ac­ l’individuazione di una scala di valori tattili legata alle
crescimento e sviluppo sensazioni che diversi tipi di materiale procurano (dal Associazione Animazione) nella GdL; oppure il
diploma di Master integrato con
dell’organismo. Il tatto, in
quanto passa per la pel­
tatto astratto e freddo delle carte vetrate e argentate
al tatto caldo e volitivo del velluto, della lana e del­
Italiana una annualità di Scuola;
• la partecipazione alla Forma­
le, è un senso che può la seta), risalta l’omaggio esplicito al polimaterismo MusicArTerapeuti zione Permanente (quest’anno,
vicariare altri sensi, ma dell’arte futurista, alla poetica delle compenetrazioni, Umbertide 6-7 luglio);
Una recente legge, in attuazio­
non è vicariabile da nessuno. Infatti nella pelle, che è “dell’amore profondo che collega le cose distanti e • una quota di iscrizione.
ne dell’art. 117, terzo comma,
l’organo più esteso del corpo sono stratificate tutte le ostili”.
della Costituzione e nel rispetto
emos-azioni vissute dalla vita intrauterina in poi. Per­
ciò qualunque contatto innesca memorie sinestesiche Tono muscolare - Tono (tonos) dal greco tèino (ten­
dei principi dell’Unione europea
in materia di concorrenza e di li­
Dal ‘polo Nord’…
e sistemi simbolici. Da questo derivano i modi di dire: do), è ‘tensione’ di una corda, o la corda stessa, che …buone notizie.
‘un’esperienza toccante’, ‘la comunicazione è una è allora un ‘tèndine’. Il T. indica anzitutto una in-ten­
berta’ di circolazione, è venuta
a disciplinare le professioni non A Torino Scuola e Master hanno Art RiBel
questione di tatto’, ‘dipende da come lo prendi’, ... sità, ossia una quantità, maggiore o minore, di forza, viaggiato bene, in questo primo L’Accademia Art RiBel, attiva
organizzate in ordini o collegi.
Il contatto con il grembo materno si prolunga nel vigore, energia, con un effetto sonoro corrispondente anno di GdL, grazie all’efficace per il 2° anno al Centro Nazionale
Si è così deciso di costituire una
grembo del mondo che ci accoglie. C’è uno scambio di elevazione, altezza, volume; è in questo senso che coordinamento di Guido Bodda GdL, ha presentato nel dicem­
Associazione Italiana di Musi­
di energia fra uomo e mondo, fra uomo e materia. si dice “alza, abbassa il tono” ossia il volume della ed Elena La Neve e dell’équipe bre 2012 una Mostra presso la
cArTerapeuti, della quale è in
Poiché il ‘contatto’ è di per sé incontro vibrazionale voce, o di un hi-fi. Ma un T. ha sempre anche una del loro Centro ‘Il Sogno di una chiesa di piazza Montecitorio a
corso di elaborazione lo Statuto.
con le materie, esso ne determina il ‘timbro’ (anima qualità, emozionale, sinestesica e motoria. Lo sen­ Cosa’. Roma e un’altra presso la Casa
A suo tempo, speriamo breve,
sonora costituzionale) che risuona interiormente per­ tiamo già quando diciamo, ad esempio, “sono giù di La giornata di chiusura è stata della Cultura di Capranica, con
daremo le debite informazioni.
mettendone successivamente l’evocazione emoto­ tono, di corda”. Ma, aldilà delle denotazioni quanti­ anche aperta all’esterno. Per il premiazione dei lavori dei ragaz­
Intanto possiamo comunicare
nofonosimbolica, cioè sinestesica. Così, ad esem­ tative, il termine T. nel linguaggio comune è pieno di secondo anno si prevede un au­ zi. Questo flusso di attività ha
che l’iscrizione comporta:
pio, la valenza terapeutica della musica è affidata al sensi emotivi, tonico-muscolari e sinestesici, riferito mento di iscrizioni e qualche ini­ contribuito alla preparazione del
• il diploma della Scuola Qua­
tatto profondo che viene messo in gioco psicofisica­ alla voce: teso, rilassato, aggressivo, concitato, pa­ ziativa di Art RiBel aperta alla città. Convegno di ottobre (v. pag. 46).
driennale di MusicArTerapia (o
mente, nella risonanza di altre materie che lo rimbal­ cato, risentito, freddo, acceso, carezzevole, dimes­
zano arricchendolo dei loro timbri. so, spento, …
Il senso haptic è il senso del tatto esteso a tutto il
corpo, interno ed esterno, in una estensione del
Come si vede, la realtà fisica evoca immediatamente
un vissuto umano. Di fatto il flusso vitale dell’organi­
LA SCUOLA GdL DIVENTA TRIENNALE
corpo sensoriale negli oggetti (bastone, strumenti smo umano, in risposta alle interazioni con l’ester­ Dall’estate 2013 la Scuola Monte ore, calendari e costi • Gli iscritti nel 2013-14
musicali,ecc.). Il sentire riguarda la percezione di sé no, si modula in emozioni profonde, precategoriali, Quadriennale di MusicArtTe- Il monte ore della Scuola Triennale • al 2° anno: faranno due annualità e
nell’ambiente che genera l’Immagine di Sé, il «senti­ inconsce (per le quali la GdL, componendo emos- rapia nella GdL diventa Trien- consta di circa 1.200 ore, così arti­ un’integrazione in un corso estivo.
mento dello spazio» e la forza psicologica del «confi­ sangue e mozioni-modificazioni, propone il termine nale, in tutte le sedi (Roma, Fi- colate: • al 3° anno: faranno una annualità e
ne», così definita da S. Fisher. Tutto questo si traduce emos-azioni), stati emozionali, radici profonde del­ lezioni frontali (408 h), visite d’arte un corso estivo.
renze, Torino, Lecce-Ostuni).
in un senso di azione e reazione, che va oltre l’analisi la vitalità, che prendono corpo anzitutto nel tono (36 h), convegni nazionali (70 h), ti­ • al 4° anno: faranno una annualità a
dei cinque sensi, delle almeno cinque differenti sen­ muscolare, per poi manifestarsi in quella sensorialità rocinio (400 h), studio e tesi (300 h). quota ridotta o un corso estivo.
Motivazioni
sazioni del tatto (pressione, caldo, freddo, dolore, globale che chiamiamo sinestesia. 1) Facilitare i riconoscimenti regionali I calendari di tutte le sedi prevedono
cinestesia come sensibilità del movimento) includen­ Il prender corpo delle emos-azioni avviene già dal 17 giorni di lezione all’anno. Il Nuovo Ordinamento triennale è in
che abbiamo in vista, i quali consi­
do un senso fondamentale psicologico che è defini­ grembo materno. Per questo già il neonato è sensi­ La quota annuale è di Euro 1.200, vigore dal luglio 2013.
derano di norma percorsi formativi
to appunto «senso haptic» da J. Gibson (psicologo bilissimo al linguaggio primario emotonicofonico, che triennali. in due rate di 600. Quella dei corsi
dell’ambiente che per primo connota i sensi come regola tutta la comunicazione e l’espressione, nel estivi è di Euro 700.
ricercatori attivi di informazioni e non come ricettori senso più profondo, oltre la parola e spesso in con­ 2) Metterci al passo dei tempi, oggi (*) Dettagli sull’attuazione
passivi). traddizione con essa: perché il Corpo non mente. Le più veloci di 10 anni fa; un percorso Annualità
Come sistema percettivo, quello haptic comprende strutture muscolari si accomodano plasmandosi su di 3 anni è normalmente sentito più • iscritti al 2° anno: 304 h residue (408
Il triennio può consistere in tre corsi
tutte quelle sensazioni già citate che prima smem­ ciò che la mente pensa e il cuore sente, riflettendo­ congruo di uno di 4. – 104); 2 annualità = 272 h; 304 - 272
lungo l’anno, o due lungo l’anno e
bravano il senso del tatto, e parimenti comprende si poi sull’atteggiamento, la postura, la gestualità, lo = 32 h da recuperare o in 4 giornate di
3) Considerando la congiuntura due intensivi d’estate
tutti quegli aspetti della scoperta sensibile che pre­ sguardo, la voce. un corso estivo (a quota ridotta: 350
economica, ridurre i costi, sia in ter­ Come nell’ordinamento preceden­
suppongono il contatto fisico dentro e fuori del corpo La struttura delle tensioni muscolari determina i mo­ €), o con un corso estivo integrale
mini di denaro che di tempo. te, le due annualità di Master sono
(vita prenatale..., inghiottire una cosa o concentrarsi vimenti, il portamento, e la caratterialità. Il tono mu­ equivalenti a due di Scuola. • iscritti al 3° anno: 200 h residue; 1 an-
su muscoli e giunture nel movimento). Per questo è il scolare in infinite sfumature racconta di noi segni- 4) Uniformare il monte ore e la di­
Non sono consentiti due corsi estivi nualità = 136 h; da recuperare 64 h = 8
senso che ha a che vedere con la sensazione e con messaggi, indicatori per ritrovare nella metamorfosi stribuzione delle lezioni tra le diverse
nello stesso anno. giornate = un corso estivo
l’azione, e si connette con la tridimensionalità. un equilibrio racchiuso nella sapienza del Corpo, che sedi.
Nel giugno del 1921 Marinetti firma un manifesto in­ consiste non nel blocco statico, ma nella dinamica • iscritti al 4° anno: 96 h residue; o 1
5) Eliminare (a Roma) la disparità di Gli iscritti alla Scuola Quadrienna­
titolato “Il Tattilismo”, inaugurando un vero e proprio emo-tono-muscolare. annualità (con un’eccedenza di 40 h =
calendario fra Master e Scuola, fon­ le completeranno il percorso nella
5 giornate), o un corso estivo.
te di inconvenienti didattici. Triennale così: (*)

38 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 39
Globalità Globalità
dei Linguaggi settembre 2013 n° 15 settembre 2013 n° 15 dei Linguaggi

INFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONE INFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONE

DIPLOMATI 2012 Sbocchi professionali


• SCUOLA QUADRIENNALE • MASTER Possibili per il Master
e il MusicArTerapeuta
• Guerrini Lucia, La gravi-danza • Benevento Orsola, Puccini nella nella Globalità dei Linguaggi
della farfalla rete. Laboratorio di Musicartescrit-
• Mesiano Alessandra, Meraviglia tura nella GdL Nella Scuola
Dedizione Gratitudine nella GdL • Ciarapica Chiara, Servizio Socia- • Il Master dà 3 punti per le
• Pisano Raimondo, Da Animatore le e GdL graduatorie dei concorsi nella
a ri-animatore • Di Lonardo Chiara, Il corpo a cor- scuola di ogni ordine e grado.
• Quarzell Rocco, L’unità uomo- po. Verso una pedagogia dell’ispi- • Master e MusicArTerapeuta
GdL sono specializzazioni che
cosmo e i 4 elementi razione nella GdL
qualificano il diplomato come
• Sassi Sara, Dal caos alla forma: • Epicoco Massimo M., Il Ri-assa- Atelierista o Esperto nella
esperienza in un reparto di Onco- poramento della vita nella GdL disciplina.
patologia Pediatrica • Failli Francesca, Metafore nella Tale qualifica è utile per
• Scarfì Elisa M., Sentirsi in F-or- GdL. Tracce di potenziali umani l’assunzione presso le scuole
ma: riappropriazione di un corpo • Frattali Gianluca, “Occhio di e anche enti socio-sanitari;
con essa lavorano già diversi
formoso nella GdL Pino”: ridivento bambino
diplomati.
• SpantidakiParaskevi, Il corpo • Orlando Santa, Da contenuto a
racconta e non mente. Percorsi contenente: bambini con disturbo Nei Servizi Socio-Sanitari
esplorativi nella GdL dell’attenzione e iperattività riabilitativi, di integrazione
• Triolo Rosaria, Autismo e ri-na- • Quarzell Rocco, Le metamorfosi ricreativa, di avviamento al
scita attraverso gli Stili Prenatali di Pinocchio: Mondo vegetale – mondo del lavoro
• Vichi Valentina, La GdL come Mondo animale – Mondo umano • La professionalità del
MusicArTerapeuta GdL è
metodo e disciplina inscindibili dal- • Stenta Debora, Il Libro Vuoto e il
riconosciuta e spendibile
la riabilitazione psichiatrica Libro Pieno in vari ambiti pedagogico-
• Vigna Francesca, Io sono Gigino • Tosi Federica, Il grembo delle riabilitativo-terapeutici:
‘o Schik’…nella GdL emozioni preparazione al parto, prima
• Vispi Sabrina, Dal Cosmo all’Uo- • Zago Elena, I Quattro Elementi nella infanzia, adolescenza, fino alla
mo: un’estetica psicofisiologica fotografia terza età, inclusi contesti di
Alzheimer e coma.
nella GdL

LA FORMAZIONE PERMANENTE DI UMBERTIDE


la competenza naturale di gato con esperienze e problemi
cura della Famiglia. Fra le te­ emergenti dai diversi contesti
matiche che hanno animato operativi dei Diplomati: prepara­
gli incontri, principalmente ci zione al parto, asilo nido, scuola
si è soffermati sulle modali­ ai vari livelli, centri diurni e di ria­
tà pedagogico-terapeutiche bilitazione, case famiglia del ‘du­
con le quali il MusicArTera­ rante’ e del ‘dopo di noi’, istituti,
peuta può entrare in alleanza comunità residenziali e terapeuti­
con la Famiglia nel progetto che per giovani e anziani, ‘risve­
di cura, crescita, Integrazio­ gli dal coma’.
ne della Persona. Ampio spazio hanno avuto le
La Formazione Permanente 2013 L’obiettivo, che trova una prima letture degli elaborati proposti
per i Diplomati GdL si è svolta a risposta nell’Università della Fami­ dalla Caposcuola sullo stimolo
Umbertide (Centro Culturale San glia, è quello di realizzare un pro­ “Famiglia-zoo”, dove è entrata in
Francesco - nella foto), il 6 e 7 lu­ getto di responsabilità condivisa gioco, con il vissuto dei parteci­
glio. Anche in collegamento con che chiamiamo dal grembo ma- panti, l’onto-filogenesi dell’esse­
l’imminente settimana dell’Università terno al grembo sociale, mirando re umano (tematica centrale del­
della Famiglia (8-14 luglio - v. pagine a una partecipazione della famiglia la scorsa edizione – Formazione
successive), il tema scelto dai Mae­ che vinca la tendenza alla delega. Permanente 2012), occasioni
stri è stato “Dal Grembo materno al Nell’ambito della Formazione si indispensabili alla formazione del
Grembo sociale”: come valorizzare è sviluppato un confronto dialo­ MusicArTerapeuta GdL.

40 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 41
Globalità Globalità
dei Linguaggi settembre 2013 n° 15 settembre 2013 n° 15 dei Linguaggi

INFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONE INFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONE

UNIVERSITà DELLA FAMIGLIA: un bilancio?


“UNIVERSITà DELLA FAMIGLIA”: l’annuncio La voce ai docenti GdL: venti
Siamo lieti di annunciare la nascita docenti UPMAT, impegnati du-
della “UNIVERSITà DELLA rante il corso dell’anno nelle va-
FAMIGLIA”, un Progetto di rie scuole e nel master si sono
Formazione per genitori e familiari di
scambiati le proprie impressioni
bambini, ragazzi, adulti con problemi
(e non), e di chi li coadiuva o sostitu­
su quanto vissuto nei giorni di
L’iniziativa è ideata dalla prof. Stefania sviluppo del loro impegno formativo. Umbertide. Nell’articolo che se-
isce. Guerra Lisi dell’Università Popolare di Le attività si sono svolte dall’8 al 14
Scopo dell’iniziativa è valorizzare e gue abbiamo cercato di sintetiz-
MusicArTerapia di Roma, in collabora­ luglio 2013: una settimana di forma­
aumentare le competenze di chi ha zione con l’Associazione dei Genitori zione per gli adulti, in cui i bambini e zare i passaggi più significativi di
con le persone un rapporto quotidia­ AGAD, i Comuni di Montone e di ragazzi anche disabili , intrattenuti da questo confronto per fornire ai
no “corpo-a-corpo”. Umbertide, la Provincia di Perugia, la animatori nella Globalità dei lettori un feed-back sull’esperien-
Questo rapporto richiede una cono­ Cooperativa ASAD, il Forum del Ter-zo Linguaggi, hanno potuto fruire di una za dell’Università della Famiglia.
scenza dei “linguaggi non verbali” e Settore Umbria, altre Associazioni dei programmazione psicopedagogica
delle modalità di relazione favorevoli genitori del territorio, l’Associazione individualizzata.
alla crescita, autonomia e valorizza­ “Oltre la parola” di Umbertide.
zione in un Progetto Persona che Direttrice dei corsi: L’esperienza dell’Università del­
riguarda non solo l’età evolutiva, ma Nel 2013, primo anno di attività, i Prof. Stefania Guerra Lisi la Famiglia, svoltasi in coda al
tutta la vita. laboratori si sono svolti presso il caposcuola della week-end di Formazione Perma­
Globalità dei Linguaggi nente per i diplomati (Umbertide, Laghi di Faldo, tra i comuni di Um­ di interventi, il confronto tra diversi
Le famiglie possono così aiutare complesso alberghiero ‘Laghi di
costantemente le persone oltre le Faldo’, tra Umbertide e Montone, Coordinatrice locale: luglio 2013), ha coinvolto una bertide e Montone, in provincia di stili operativi pur nell’ambito della
differenze e l’età , dialogando la glo­ due Comuni che da anni promuovo­ Donatella Floridi • 329 810 99 55 quarantina di utenti (persone con Perugia. Ogni turno di attività (del­ stessa disciplina. La professiona­
balità di  un intervento con le no la formazione nella Globalità dei donatellafloridi@yahoo.it
handicap e loro famigliari) in un la durata di tre ore circa) è stato lità di tutti i docenti e la presenza
Istituzioni e i vari servizi: scuole, cen­ Linguaggi per educatori e insegnanti Centro Globalità dei Linguaggi percorso di formazione condotto condotto da un diverso docente attiva dei Maestri con la funzione
tri socio-riabilitativi, associazioni cul­ di tutta Italia, e che considerano la segreteria@centrogdl.org
da Stefania Guerra Lisi con Gino (o coppia di docenti) con rispettivi unificatrice e di approfondimento
turali e la Comunità tutta. nuova iniziativa come un naturale
Stefani e da 20 docenti UPMAT. programmi diversificati che han­ che ha caratterizzato i loro inter­
Un percorso al quale hanno colla­ no dato modo di sperimentare, venti, hanno dato a questa setti­
Il tema affrontato “Dal Grembo ma­ borato attivamente, coadiuvando ognuno con specifiche modalità, mana il carattere di formazione di
terno al Grembo sociale” è l’elemen­ le attività dei docenti in funzione di i vari aspetti dell’intervento tera­ alto livello, che giustifica degna­
to centrale della disciplina, in base operatori a sostegno, una decina peutico e di animazione nella Glo­ mente la coraggiosa denomina­
al quale orientare ogni intervento
di tirocinanti e diplomati. balità dei Linguaggi. zione che Stefania Guerra Lisi ha
a favore della persona in difficoltà.
L’attenzione è alla relazione con l’al­ I laboratori hanno occupato tutta Ogni laboratorio ha coinvolto voluto attribuirle, appunto: “Uni­
tro e a tutti codici comunicativi, dal la settimana dall’8 al 14 luglio, in interamente tutti i partecipanti versità della Famiglia”.
verbale al non verbale, attraverso la due turni di attività (mattina e po­ (compresi i docenti temporanea- Un’occasione “speciale”, dunque,
lettura comparata delle tracce e da meriggio) tenutesi presso la strut­ mente non conduttori) consen­ che non a caso Gino Stefani ha
qui sperimentare modelli operativi, tura residenziale agrituristica dei tendo, oltre alla notevole varietà battezzato, in modo un po’ scher­
strutturati ma flessibili, che abbia­ zoso ma anche realistico, “L’isola
no come base la disciplina GdL dal
che non c’è”: una sperimentazio­
bambino all’adulto.
L’applicazione dei metodi della di­ ne di spazi, momenti, relazioni,
sciplina prevede come sempre il formazione e quant’altro, realizza­
coinvolgimento, l’osservazione e la bile soltanto grazie ad una rara
partecipazione di persone disabili sinergia di risorse umane e pro­
conosciute e seguite dai servizi del fessionali nella Globalità dei Lin­
territorio. guaggi, che potrebbe sembrare
Metodi impossibile “esportare” negli abi­
Formazione ‘integrata’ (anche con bambini, ragazzi o adulti con handicap). Lezioni frontali. tuali contesti operativi, dove soli­
Interventi di esperti (MusicArTerapeuti nella GdL). tamente il MusicArTerapeuta “da
Discussione comune su temi, problemi, situazioni, casi. Attività pratiche laboratoriali: espressione psicocorporea; solo” deve confrontarsi con una
attività sensomotorie; manipolazione; espressione grafico-cromatica; espressione vocale e musicale in gruppi integrati. serie di figure professionali, spes­
Tutte le attività in gruppi integrati sono condotte da Stefania Guerra Lisi in collaborazione con i Docenti dell’Università so con una formazione ben
Popolare di MusicArTerapia.
distante da quella che ha potuto
Programma delle giornate esprimersi nelle giornate di
La mia famiglia oltre le differenze • La sicurezza di ogni uomo dipende dal contenimento • Buona immagine di sé Umbertide; come ben diversa
rispecchiata da me • Integrazione: diritto e cura • Linguaggi non verbali e Simbologia del Corpo • Dal Contenimento appare certamente la realtà quoti­
all’Autonomia • Ri-uscire e Crescere insieme diana delle famiglie, che in questo

42 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 43
Globalità Globalità
dei Linguaggi settembre 2013 n° 15 settembre 2013 n° 15 dei Linguaggi

INFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONE INFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONE
no ritrovare nei centri diurni e
nelle stesse famiglie, ora prive
dell’esperienza messa in gioco
dal team di MusicArTerapeuti ed
operatori GdL?” “L’euforia gene­
rata da un ambiente particolar­
mente favorevole alla comunica­
zione, con lo sconvolgimento di
certe ‘regole’ imposte solitamen­
te nei centri di assistenza e, tal­
volta per conformismo o ‘stan­
chezza’, dagli stessi famigliari,
potrebbe essere soppiantata da
uno stato depressivo, in mancan­
za di tanti e tali stimoli?” e infine:
“È il caso di parlare di ‘miracoli’ e
‘parole magiche’ o non è più
opportuno soffermarci su ciò che
più oggettivamente possiamo
riscontrare durante i nostri inter­
caso hanno potuto usufruire del A fronte di un sicuro ed evidente venti?”. Domande che sono streghe e avrebbero mandato sul Rimanesse anche un’esperienza
sostegno di una gran quantità di successo del progetto, cercando emerse nei quotidiani momenti di rogo chissà quante ‘Stefania unica, il risultato è comunque
operatori professionalmente pre­ i punti deboli, le domande che confronto tra docenti, sul posto, Guerra Lisi’… Si tratta di acquisire incoraggiante, ma noi sappiamo
parati, oltretutto con un background realisticamente ci siamo posti e che costituiscono la base della tutta la consapevolezza necessa­ che questa straordinaria avven­
formativo comune (il rapporto sono: “Cosa resta dopo l’espe­ discussione ancora in corso. Per ria a cogliere i reali punti di contat­ tura non resterà un episodio iso­
numerico tra operatori ed utenti, rienza di Umbertide?” “Quanto, ora, ecco le risposte che possia­ to e comunicazione che fanno lato, perché ormai è avviato un
compresi i familiari, infatti, era pra­ una volta conclusa, le famiglie mo darci: scattare la risposta, senza mistifi­ percorso indirizzato a rendere
ticamente uno a uno). possono trarre da questa setti­ • ogni progresso, in qualsiasi cazioni e tenendo ben presente sempre più reale questa che, con
In questo senso, anche Stefania mana così intensa e anomala?” campo culturale, artistico o che uno dei principi che la GdL ha Gino Stefani, vogliamo definire
Guerra Lisi ha parlato di “ricerca “Il modello qui realizzato potrà scientifico, presuppone la speri­ fatto propri è: “Possedere, non “Isola che non c’è… ma ci sarà”.
sperimentale di miracoli”; ed effet­ essere proposto altrove?” e, mentazione essere posseduti”.
tivamente di “miracoli” ne abbia­ soprattutto: “Non c’è il rischio • ogni sperimentazione prevede a cura di Alessandro Cherubini
mo visti, sia per quanto riguarda lo che subentri un ‘effetto risacca’ la creazione di condizioni inu­ L’esperienza “esemplare” (su interventi di Silva Masini, Anna
sviluppo evolutivo delle capacità negli utenti, abituati in questi suali dell’Università della Famiglia ci Chiara Scapini, Alessandra Forte,
di comunicazione ed espressione giorni a relazioni e ricchezza di • ogni disciplina (e perciò anche ha dato modo di sperimentare, Guido Bodda, Viola Giamagli ed altri)
dei partecipanti (pur in tempi così proposte che difficilmente potran­ la GdL) si fonda su valori, principi, in condizioni di formazione e
stretti), sia per quanto riguarda le teorie, metodi ed esemplari: confronto “speciali”, valori, prin­
relazioni tra i “ragazzi” stessi ed i ebbene, l’Università della Fami- cipi, teorie e metodi della Globa­
loro famigliari. glia è un esemplare lità dei Linguaggi, offrendo alle
Tra gli effetti prodotti da questa • nessun esemplare è “esportabi­ famiglie uno sguardo oltre
occasione formativa, oltre a quel­ le” tout court, ma serve da guida, l’usuale, una finestra attraverso
li già accennati, è da evidenziare riferimento, esempio, appunto. la quale vedere nuove possibilità
il vivace e positivo confronto tra i • Il riferimento all’uso di “parole di relazione, significazione,
docenti coinvolti. Un confronto su magiche” come incitazioni, chia­ comunicazione ed espressione,
metodi e stili, ma anche sulle cri­ mate in gioco, ecc., sicuramente un’immagine nuova della stessa
ticità di un percorso così singola­ non va mitizzato, ma sappiamo relazione con i propri “ragazzi”,
re, in particolare, sul “dopo che i laboratori GdL non sono scoperti senza “filtri” (troppo
Umbertide”: il confronto è ancora “asettici setting” nei quali si rispet­ stesso imposti dalle strutture
in corso e appare decisamente ta la “giusta distanza”: è indubbio sanitarie), nel libero sviluppo
fertile di idee e scambi costruttivi che il “corpo a corpo” implica il delle proprie reali potenzialità
(occasione di un sicuro potenzia­ coinvolgimento diretto della sfera umane, incoraggiati dalla pre­
mento del corpo docenti della emotiva e spesso il percorso è senza di un gruppo-grembo in
GdL), tuttavia possiamo riportare simile a quello della transe; si grado di restituire loro un’imma-
alcuni stralci, riservandoci di col­ riproducono fenomeni che in altri gine buona di sé (come Stefania
mare le naturali lacune in prossi­ tempi ed in altre circostanze Guerra Lisi ha sottolineato nelle
me pubblicazioni. avrebbero scatenato la caccia alle sue comunicazioni al gruppo).

44 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 45
Globalità Globalità
dei Linguaggi settembre 2013 n° 15 settembre 2013 n° 15 dei Linguaggi

INFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONE INFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONEINFORMAZIONE
EVENTI FORMATIVI ANNUALI nella GdL - 2013 / 2014 PARTECIPANO: PROGRAMMA
Teatro del Mare
DOMENICA 6 OTTOBRE
ore 9-11 Palazzo del Turismo
La Formazione GdL elabora un collegamento fra le espressioni grafica, cromatica, corporea, plastica, musicale, linguistica Giorgio Bedoni • Lucia Bianchini •
Via don Minzoni - Discussione generale sul Convegno
che informa tutto il progetto educativo-terapeutico, sia nell’espressione che nella fruizione. Partendo da una impostazione Massimo Bonfantini • Silvia Casaroli
psicopedagogica interdisciplinare, il percorso sviluppa due aspetti fondamentali e paralleli di una nuova impostazione - Panorama attuale della GdL
• Valter Chiani • Nicola Cisternino • VENERDI 4 OTTOBRE
autoeducativa per esprimere pienamente la propria personalità e saperla sviluppare negli altri. - Proposte per il prossimo Convegno
Rossella Codena • Pier Giorgio Curti • ore 9.00 Apertura
Pasquale D’Alessio • Marco De Marinis ore 10.00 - 12.30 - Interventi ore 11-13 sulla spiaggia
Scuola Triennale Torino Visita d’Arte GdL • 2014 - FIRENZE • Maria Rosaria D’Oronzo • Maurizio
Percorso formativo di base di R.A.F. “Il Puzzle” Centro Diurno Continua il viaggio del Viand’Arte, Fontanella • Marco Gillio • Stefania
Dibattito
ore 13 - Pausa pranzo
MaRasMa (happening)
MusicArTerapia nella GdL. Via Nizza, 151 il Viandante GdL in cerca di simboli Regia di Stefania Guerra Lisi
Lecce/Ostuni Guerra Lisi • Michele Lomuto • Silva ore 15.00-18.30 - Interventi
La Scuola consiste in 3 annualità di for- nell’arte, questa volta a Firenze, dal con Massimilano Basteris, Lucia Bian­
• Centro Sociale Comunale Masini • Cesare Padovani • Salvatore Dibattito
mazione, per un monte di 900 ore. Beato Angelico a Michelangelo sculto- chini, Flavia Bocchino, Guido Bodda,
Le annualità si conseguono frequentan- ‘S. Vincenzo de Paoli’ re, con la guida di Stefania Guerra Lisi. Panu • Lisa Perini • Chiara Stefani •
Gino Stefani • Federica Torcolacci • SABATO 5 OTTOBRE Marité Bortoletto, Rita Cappello, Tyna
do una Scuola lungo l’anno, o frdue Via Vecchia Carmiano - Lecce Date: 11-12 gennaio per i corsisti di
• Centro socio-educativo e Nicola Valentino • Luigi Viola • Vittorio ore 9.00 - 12.30 - Interventi Casalini, Alessandro Cherubini, Maria
turni di Scuola estiva intensiva. Roma e Torino; 18-19 gennaio per i Luana Cioffi, Nicola Cisternino, Mauro
Ogni annualità comprende: riabilitativo “Villa Adele” corsisti di Firenze; 25-26 gennaio per i Volterra • Elena Zago Dibattito
Contrada Scopinaro, 11 - Ostuni (BR) ore 13 - Pausa pranzo Colella, Pasquale D’Alessio, C Di San­
a) la frequenza del Corso lungo l’anno corsisti di Lecce/Ostuni, il sabato tutto il
ore 15.00-18.30 - Interventi to, Giacomo Downie, Alessandra For­
(Roma, Torino, Firenze, Lecce/Ostuni); giorno e la domenica mattina. Fra i temi presentati:
b) il Convegno Nazionale GdL a Riccione;
SCUOLE lungo l’anno La visita è inclusa nel calendario di Master Dibattito te, Paola Grillo, Viola Rosa Giamagli,
c) la visita guidata sui simboli della GdL in Roma “Dall’Art Brut all’Art RiBel” Loredana Iafrate, Michele Lomuto, Sil­
e Scuola di MusicArTerapia nella GdL, ma
una città d’arte (un weekend di gennaio); Università di Tor Vergata è aperta anche a persone presentate da “Dalla reclusione sofferta all’apertura via Martini, Silva Masini, Morena Amina
d) il tirocinio, da concordare Alla fine Facoltà di Lettere - Via Columbia, 1 artistica liberatoria” EVENTI Mugnai, Tina Orlando, Roberta Ricci,
corsisti (quota della visita 50 euro).
del triennio, la presentazione e discus- Centro GdL - Via SS. Quattro 36/B “Follia e creatività” GIOVEDì 3 OTTOBRE Anna Chiara Scapini, Paola Sconfienza
sione di una tesi dà accesso al diploma Firenze CONVEGNO NAZIONALE della GdL “Arte e Arte di Vivere” ore 18 - Biblioteca - Viale Lazio, 10 e il coinvolgimento di tutti i convegnisti.
di MusicArTerapeuta nella Globalità dei Istituto Ferretti RICCIONE Teatro del Mare “La F…Orma che informa” Inaugurazione Mostra Art RiBel
Linguaggi. Via Silvio Pellico, 2 Il Convegno Nazionale della Globalità “Voci dall’ex manicomio di Granzette” Conferenza Stampa
Sbocchi professionali (v. pag. 41) Torino dei Linguaggi fa parte del percorso “Bambino Handicappato Artista”
R.A.F. “Il Puzzle” Centro Diurno formativo della Disciplina. “Spontaneità e Creatività” VENERDÌ 4 OTTOBRE
MASTER Via Nizza, 151 Si svolge annualmente a Riccione. “L’artistico: perché provare a insegna­ ore 21- Biblioteca - Viale Lazio, 10
in MusicArTerapia Lecce/Ostuni re ai gatti a rampicare” Visita guidata Mostra Art RiBel
18° Convegno Nazionale (2013)
nella Globalità dei Linguaggi • Centro Sociale Comunale “I linguaggi espressivi delle persone con audiovisivi
“Art RiBel: un’arte che apre i cancelli”
(Biennale) ‘S. Vincenzo de Paoli’ recluse”
Info: in queste pagine e sul sito
In convenzione con Via Vecchia Carmiano - Lecce “I Signori di Collegno” SABATO 5 OTTOBRE
Università di Roma “Tor Vergata”. • Centro socio-educativo e “Il TeAltro dell’ASSOFA” Teatro del Mare - Via don Minzoni
FORMAZIONE PERMANENTE
Sedi riabilitativo “Villa Adele” “Dall’inarticolato all’articolato” ore 21- Eventi spettacolari e ludici
25 - 26 - 27 aprile 2014
Contrada Scopinaro, 11 - Ostuni (BR)
Roma La Formazione Permanente si rivolge ai
Università di Tor Vergata SCUOLE ESTIVE intensive Diplomati e si svolge ogni anno al ter-
Facoltà di Lettere - Via Columbia, 1 La Scuola estiva si svolge annual- mine dei corsi annuali
Centro GdL - Via SS. Quattro 36/B
ISCRIZIONE
mente in diverse località, ha durata (Scuole lungo l’anno e Master).
Quota Euro 50
Firenze settimanale ed ha valenza di mezza Entro il 20 settembre 2013 inviando la quota sul ccp 39844881, oppure in bonifico
Istituto Ferretti annualità (due scuole estive corri- Aggiornamenti e bancario IBAN IT 35 L 01030 03212 000001471771 intestati a: Università Popolare
Via Silvio Pellico, 2 spondono ad un anno di Scuola) info: sul prossimo numero e e sul sito di MusicArTerapia, via S.Giovanni in Laterano, 22 - 00184 Roma, con la causale
“Convegno GdL 2013”.
Sarà possibile iscriversi anche sul posto.
18° Convegno Nazionale
della Globalità dei Linguaggi I precedenti Convegni
RICCIONE • 4/6 OTTOBRE 2013 1 1996
“... in principio era il corpo...”
6 2001
Arte e Follia
11 2006
Il Corpo: luogo di segni
16 2011
Creatività: Arte di Vivere

Art RiBel: un’Arte che apre i cancelli


2 1997 7 2002 12 2007 17 2011
L’integrazione: Globalità dei Linguaggi e “Fermare la Stereotipie: Arte di Vivere
Cultura della Pace disumanizzazione”
nuovo modello di sviluppo
8 2003 13 2008
3 1998 Contatto Integrazione • Intercultura •
La sinestesia: e Comunicazione Interdisciplina
Aprire con l’arte i cancelli delle istitu- Art RiBel è anche scoprire e valorizza- Educare con l’Art RiBel: potenziali umani 9 2004 14 2009
zioni giudiziarie e sanitarie: re la continuità dei potenziali espres- aprire nelle persone i cancelli per l’arte di vivere Autismo: patologia, “... e il corpo si fece parola”
documentando esperienze con la mu­ sivi umani, aldilà delle condizioni di dell’espressione e della comunicazio­ 4 1999 problema sociale, 15 2010
Valorizzare il quotidiano strategia di sopravvivenza “Dal grembo materno
sica, la pittura, il teatro, la scrittura. E età, salute, cultura, competenza: nel ne, in condizioni di spontaneità e cre­
5 2000 10 2005 al grembo sociale”
riflettendo su temi come sofferenza Bambino, nell’Handicappato, nell’Arti­ atività. Comunicazione ed Espressione
MusicArTerapia nella GdL MusicArTerapia nella GdL
(insofferenza) e creatività, funzione au­ sta, presentati insieme in tante Mostre per il servizio alla Persona
totelica delle Arti, il “cogito di transe” di Art RiBel, e nella Mostra inclusa in “L’arte è la gioia più alta che l’uomo dà
creativo. questo Convegno. a se stesso” (K. Marx) Organizzati dall’ Università Popolare di MusicArTerapia con il Patrocinio del Comune di Riccione

46 MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi MusicArTerapia Metodo Stefania Guerra Lisi 47
18° Convegno Nazionale

Evento formativo accreditato presso il MIUR tramite la CNUPI, ai sensi dell’ex DM 177/2000
della Globalità dei Linguaggi
Riccione - Teatro del Mare
4 - 5 - 6 ottobre 2013

Art Ri-Bel
Un’ARTE CHE APRE I CANCELLI
Giorgio Bedoni - Lucia Bianchini - Massimo Bonfantini - Silvia Casaroli - Valter Chiani - Nicola Cisternino - Rossella Codena
Pier Giorgio Curti - Pasquale D’Alessio - Marco De Marinis - Maria Rosaria D’Oronzo - Maurizio Fontanella - Marco Gillio
Stefania Guerra Lisi - Michele Lomuto - Silva Masini - Cesare Padovani - Salvatore Panu - Lisa Perini - Chiara Stefani
Gino Stefani - Federica Torcolacci - Nicola Valentino - Luigi Viola - Vittorio Volterra - Elena Zago
Fra i temi presentati:
Dall’Art Brut all’Art RiBel - Dalla reclusione sofferta all’apertura artistica liberatoria - Follia e creatività - Arte e Arte di Vivere
La F...Orma che informa - Voci dall’ex manicomio di Granzette (RO) - Bambino Handicappato Artista - Spontaneità e Creatività
L’artistico: perché provare a insegnare ai gatti a rampicare - I linguaggi espressivi delle persone recluse
I Signori di Collegno - Il TeAltro dell’ASSOFA - Dall’inarticolato all’articolato

Aprire i cancelli dei recinti culturali:


l’Art Brut (Dubuffet) è un primo passo; l’Art RiBel è un passo avanti,
riscattando l’Art Brut dall’emarginazione.
Aprire con l’arte i cancelli delle istituzioni giudiziarie e sanitarie:
documentando esperienze con la musica, la pittura, il teatro, la scrittura.
E riflettendo su temi come sofferenza (insofferenza) e creatività,
funzione autotelica delle Arti, il “cogito di transe” creativo.
Art RiBel è anche scoprire e valorizzare
la continuità dei potenziali espressivi umani
aldilà delle condizioni di età, salute, competenza e cultura specifica:
nel Bambino, nell’Handicappato, nell’Artista, presentati insieme
in tante Mostre di Art RiBel, e nella Mostra inclusa in questo Convegno.
Educare con l’Art RiBel:
aprire nelle persone i cancelli dell’espressione e della comunicazione,
in condizioni di spontaneità e creatività.

Il Centro Globalità dei Linguaggi


SEGRETERIA: tel. 331 8907129 segreteria@centrogdl.org
Contatti con Stefania Guerra Lisi e Gino Stefani - Via S.Giovanni in Laterano, 22 - 00184 Roma
e-mail: info@centrogdl.org • www.centrogdl.org
SCUOLA Archivio ATELIER
Via SS.Quattro, 36/B - Roma Tesi Diploma Scuola Quadriennale GdL Via S.Giovanni in Laterano, 216 - Roma
Sede centrale delle attività di ricerca (versione cartacea e informatica) Sede delle attività laboratoriali.
e didattiche, in particolare musicali. Tesi Master in MusicArTerapia nella GdL
(versione cartacea e informatica) Dotazioni:
Dotazioni: Lauree DAMS (attinenti alla GdL) pavimentazione in linoleum;
Lauree varie (attinenti alla GdL) costumi, cappelli,
• Sala lezioni
Diplomi di Scuole di Specializzazione maschere,
• Strumenti musicali materiali grafici
(Educatori, Insegnanti di sostegno)
• Attrezzature audiovisive e pittorici,
Tesine annuali Scuola Quadriennale
• Archivio * attrezzature GdL
• Biblioteca * Biblioteca per attività
Pubblicazioni GdL - Musicoterapia psicosensomotorie.
* Archivio e Biblioteca sono accessibili Artiterapie - Enciclopedie - Riviste
per consultazione, previo accordo con Arti figurative (Collezioni, Monografie)
la Segreteria, ai diplomati e diplomandi Musicologia - Semiotica - Linguistica
della Scuola Quadriennale e del Master. Scienze Umane

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